Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 4379 del 29 gennaio 2025 - Resoconto

OGGETTO N. 4379/XVI - Reiezione di mozione: "Impegno a comunicare agli utenti interessati la possibilità di rientrare nel procedimento previsto dal "Percorso tutela"".

Bertin (Presidente) - Passiamo al punto successivo, n. 56. Ha chiesto la parola il consigliere Manfrin, ne ha facoltà.

Manfrin (LEGA VDA) - Quest'iniziativa prende spunto dai dati resi noti nelle scorse settimane relativi al cumulo delle prestazioni pregresse: oltre 51 mila prestazioni sanitarie in attesa in Valle d'Aosta, nelle quali, come abbiamo riassunto e come è stato appunto esplicitato in aula, 20.937 sono relative a un primo appuntamento come visita diagnostica, mente 30.540 riguardano visite di controllo o altre prestazioni.

Sulla base di questi dati, abbiamo ritenuto opportuno porre all'attenzione di questo Consiglio la necessità di evidenziare un percorso che, purtroppo, è e rimane poco conosciuto agli utenti del nostro servizio sanitario, ma, se utilizzato al meglio - questa è una cosa che abbiamo ribadito più volte -, consentirebbe di accorciare i tempi e velocizzare l'erogazione di diverse prestazioni. Io immagino che l'Assessore vorrà fare una serie di precisazioni, come sempre, ma, se vuole, le farò io a margine di quest'esposizione, perché ormai le conosco, però magari le vorrà ripetere. In ogni caso è bene evidenziare di cosa stiamo parlando rispetto al "Percorso tutela". Il percorso tutela è un percorso che esiste in tutta Italia, che in sostanza prevede il diritto di vedere rispettate le tempistiche previste dalla norma in relazione al codice urgenza che viene assegnato dal medico, anche facendo ricorso alle prestazioni private fornite dalla sanità pubblica. Detto così, può risultare suonare un po' complesso, ma in altre parole che cosa significa?

Per essere ancora più chiari, se la tempistica che ti viene assegnata dal medico non rispetta le tabelle che sono previste nel percorso tutela, quindi la prestazione di cui tu hai diritto non ti viene fornita nei tempi previsti, per esempio, per quanto riguarda la priorità classificata come urgente, che è quella più rapida, se il medico ti mette nell'impegnativa che tu hai diritto alla prestazione "U", urgente, tu hai diritto ad avere quella prestazione entro tre giorni. Se entro tre giorni non ti viene fornita questa prestazione, tu puoi andare all'Ufficio pubblico relazioni dell'USL e fare richiesta del percorso tutela e l'Ufficio Pubbliche Relazioni, l'URP e ovviamente l'USL ti devono fornire questa prestazione in questi tre giorni, facendo ricorso alle proprie risorse, se ci sono, facendo ricorso alle risorse interne, ovviamente come libera professione se ci sono, se non ci sono, anche ricorrendo al privato, tutto questo con il solo pagamento del ticket. Ovviamente non tutte le prestazioni solo erogabili tramite questo percorso a tutela, ovviamente anche qui non tutte le prestazioni sono classificate come urgenti, però dobbiamo anche dire che le due finestre sono 72 ore, quindi tre giorni, per quanto riguarda quelle urgenti, mentre la visita cosiddetta "programmata" sono 180 giorni di attesa, di certo però inferiore rispetto ad alcune delle tempistiche che vengono fornite in generale. Se questo sistema dunque a tutela degli utenti è un sistema che dovrebbe intervenire efficacemente, la domanda che ci facciamo è: perché non vi è un importante ricorso a questa possibilità? Di certo, questo va detto, non possiamo dire che questa sia una possibilità che viene taciuta, o magari nascosta, questo non possiamo dirlo anche perché non abbiamo gli elementi per dire che viene nascosta, ma possiamo dire senza dubbio che è una possibilità che tantissimi ignorano, non tutti, fortunatamente, ma per la maggioranza purtroppo risulta ancora sconosciuta o semi-sconosciuta. Quest'affermazione non è campata in aria, naturalmente, ma si basa su dati forniti dall'USL stessa che, a fronte di decine di migliaia di prestazioni in attesa e a fronte di decine di migliaia di persone che ogni anno usufruiscono del nostro sistema sanitario con attese in molti casi medio lunghe, negli ultimi anni si è fatto un bassissimo ricorso a questo percorso a tutela. Tanto per citare, a beneficio di quest'Aula, i dati di accesso a questo percorso a tutela, io sono andato a vedere sul sito USL e il sito USL dice che nei primi mesi del 2023 sono state fornite 357.501 prestazioni, questi sono gli ultimi dati di cui c'è la disponibilità; su 357.501 il totale delle domande di accesso al percorso a tutela del 2023 è di 751 istanze, quindi è un numero sicuramente molto, molto basso. Peraltro di queste soltanto 349, quindi meno della metà, sono state accolte, mentre 402 sono state non accolte per motivazioni che sono abbastanza varie, ne abbiamo trattate durante la discussione di un'interpellanza. Peraltro di queste 349 soltanto 305 sono le prestazioni erogate, quindi sono ancora inferiori, ma questo semplicemente per dare un ordine di grandezza al ricorso appunto a questa possibilità.

Prendendo quella che fu ai tempi la risposta di un Assessore a un'interpellanza proprio su questo tema di qualche tempo fa, quando chiedemmo una maggiore pubblicità rispetto a questo percorso tutela, ricordo che l'Assessore disse che l'Azienda USL ha adottato una specifica procedura per la gestione dei percorsi tutela di cui è stata data comunicazione, come richiamato dai presentatori, con distribuzione di materiale informativo, oltre che con la pubblicazione sul sito Internet regionale, e ovviamente è questo anche un elemento che ci permette di dire che non è che è stato nascosto, però sicuramente avere dei volantini e una pagina dedicata sul sito Internet non è che diano una massima pubblicità a questa possibilità.

Comprendiamo quindi che con questo pur lodevole sforzo non si possa considerare ovviamente esaustivo ed ecco perché con questa mozione impegniamo l'Assessore competente, per mezzo dell'Azienda USL, a comunicare a tutti gli utenti in attesa che possa rientrare nel procedimento previsto dal percorso a tutela la possibilità di farvi ricorso facilitando e accelerando le procedure di accesso, predisponendo al contempo una campagna di informazioni mirata per far conoscere le potenzialità del percorso di tutela a tutti i potenziali fruitori.

Presidente - La mozione è stata presentata. Apriamo la discussione generale. La discussione generale è aperta. Ci sono interventi in discussione generale? Ha chiesto la parola l'assessore Marzi, ne ha facoltà.

Marzi (SA) - Torniamo quindi - e, tra l'altro, l'ha fatto anche lei, collega Manfrin - sull'argomento liste d'attesa sul quale sono state da ultimo diffuse - e non è assolutamente responsabilità del Consiglio - informazioni non corrette e men che meno appropriate. Si è infatti impropriamente comunicato un elevato numero di persone in attesa di prestazioni impossibili da ricevere quando invece in questo Consiglio si stava relazionando rispetto al grande numero di persone che hanno già ottenuto una risposta sanitaria, persone che quindi hanno già un giorno, un'ora e un luogo fissato per ricevere le prestazioni sanitarie di cui necessitano. È passato il messaggio che non c'era un appuntamento per questi 51 mila che lei ha citato, in realtà era l'esatto opposto. Esiste una figura retorica che si chiama "Fallacia del fantoccio" che viene utilizzata apposta per dire il contrario di quello che si è detto. Riteniamo, quindi, importante portare all'attenzione qualche dato significativo per trattare la mozione e per rendere evidente come sia importante approfondire i numeri che si decide di comunicare. Prendiamo, ad esempio, in esame l'annualità 2023: questo serve anche a lei per avere un macro dato dei numeri di cui parliamo, per la quale i dati risultano già definitivi.

L'Azienda USL della Valle d'Aosta ha erogato nel 2023 2 milioni e 700 mila prestazioni: oltre 200 mila visite specialistiche, circa 200 mila prestazioni di diagnostica strumentale, circa 200 mila prestazioni di riabilitazione, oltre 100 mila prestazioni terapeutiche e oltre 2 milioni di prestazioni di laboratorio. Tutto ciò a dimostrazione del fatto che la domanda di servizi sanitari da parte dei cittadini valdostani è importante, direi enorme e, a fronte di questa domanda, si erogano numerosissime prestazioni, naturalmente in rapporto al nostro contesto. Già questi numeri rendono evidente come la vostra iniziativa può essere assolutamente colta in termini di sensibilità, ma non è giustificabile nei fatti, né realizzabile da un punto di vista operativo.

In merito ai percorsi di tutela, precisiamo, tra l'altro, come si è già provveduto dal mese di novembre 2024, quindi due mesi fa, a semplificare la procedura per l'accesso a questi percorsi, in particolare informatizzando la procedura e non chiedendo più agli assistiti la compilazione, tra le altre cose, dei modelli cartacei. Ricordiamo, inoltre, che tali percorsi possono essere attivati solo per le prime visite e le prime prestazioni di diagnostica, quindi non per i controlli, ma del resto questo lo ha specificato anche lei, quando l'appuntamento fissato dall'Azienda USL non può rispettare i tempi previsti dai codici di priorità riportati nella prescrizione che, ricordiamo, essere B = breve 10 giorni, D = uguale differibile 30 giorni per le visite e 60 per la diagnostica, P = programmabile 120 giorni. Precisiamo inoltre che le visite urgenti, U, invece sono sempre garantite e prese in carico direttamente dai singoli reparti.

Le disposizioni di legge, da ultimo il decreto-legge 73/2024 - già il fatto che sia il 73 del 2024 rende evidente come ci sia assoluta attenzione anche da un punto di vista nazionale a questo tema -, cioè il decreto sulle misure urgenti per la riduzione dei tempi delle liste di attesa delle prestazioni sanitarie, tra l'altro, convertito in legge a luglio del 2024, la legge n. 107, si prevede che, nel caso in cui l'Azienda USL non sia in grado di assicurare l'erogazione della prestazione in regime istituzionale nei tempi massimi previsti dalle classi di priorità individuate l'erogazione delle prestazioni richieste devono fare ricorso agli erogatori privati accreditati, quindi alle prestazioni aggiuntive, le cosiddette "LPA", o attraverso l'utilizzo dell'attività libero professionale intramuraria, cioè LP.

È importante anche ricordare, questo per chiarezza, perché spesso non viene evidenziato nel dibattito non tanto in Consiglio ma quanto ad esempio "Radio Scarpa", che la LPA e la LP sono consentite solo ai medici che non fanno libera professione esterna alla propria Azienda USL. Chi fa quindi libera professione privata non può fare LPA e LP e ha, di fatto, una decurtazione dallo stipendio qualora sia un dipendente USL. Questo è importante da dire perché spesso viene quasi creato un sillogismo dicendo che le liste d'attesa vengono "incrementate" perché poi dopo il privato...: no, sono due percorsi completamente diversi che è il caso di richiamare.

Come accennato, dal 6 novembre 2024, e quindi due mesi fa, è stata informatizzata, e quindi semplificata, la procedura in oggetto, cioè quella per la gestione dei percorsi di tutela: a partire da tale data gli utenti non devono più compilare alcun modulo ma si rivolgono al CUP. Gli utenti possono quindi richiedere di essere inseriti nel percorso di tutela quando sono in possesso di una ricetta dematerializzata e di una prenotazione fornita dal CUP eccedente i tempi massimi previsti dalla classe di prioritario portata nella prescrizione. Gli operatori CUP inseriscono quindi il paziente in apposite liste relative al percorso di tutela che sono rese visibili dal personale degli ambulatori delle singole specialità. Sono pertanto i singoli reparti, e anche questa è una novità, a essere incaricati di gestire queste prestazioni, che, come abbiamo già detto, possono essere erogate in istituzionale cioè, tanto per essere chiari, al Parini, in LPA e/o dalle strutture private accreditate. La Struttura Affari generali e legali dell'Azienda USL è incaricata di coordinare e monitorare costantemente lo scorrimento delle liste e l'andamento generale dell'attività. Sul sito aziendale inoltre - e, tra l'altro, è stata creata una home page relativa a liste di attesa ai sensi della 107/2024 dedicata - sono reperibili da parte degli utenti in modo sintetico tutte le informazioni necessarie. Di fatto abbiamo già anche resi evidenti i numeri che lei, tra l'altro, ha richiamato.

Vogliamo inoltre comunicare che a breve sarà approvato a livello centrale, quindi a livello nazionale, il nuovo piano nazionale per il governo delle liste d'attesa, chiamato PNGLA 2025-2027. Dalle informazioni che abbiamo al momento, il nuovo piano conterrà anche disposizioni in materia di percorsi di tutela. Quindi capiamoci: un decreto-legge del 2024, trasformato in legge a luglio del 2024, con tutta una serie di novità anche rispetto ai percorsi di tutela, già ad oggi è oggetto di ulteriori incrementi da parte centrale, attraverso l'istituzione di questo piano nazionale generale per le liste d'attesa che, naturalmente, si occuperà anche di percorsi di tutela. Il piano sarà quindi recepito a livello regionale e ci assumiamo sin d'ora l'impegno di dare adeguate informazioni ai cittadini, anche con riferimento alle indicazioni in materia di percorsi di tutela. Queste novità nazionali in corso, che si collegano quindi al fatto che la 107 è di luglio, e tutti gli incrementi di cui sopra, gli ultimi di novembre 2024, dovrebbero avere l'effetto di far comprendere che questo tema è a livello di sensibilità politica nazionale, regionale e addirittura consiliare più che attuale e attenzionato, indipendentemente dalla nostra volontà solidale, ma nei fatti e nei numeri non servono impegni che sono già superati, visti gli incentivi, i continui e sovrapposti percorsi in corso anche a livello nazionale.

Tra l'altro, del fatto che il 73, quindi poi la 107, quindi poi adesso il futuro piano nazionale per la gestione delle liste di attesa si sono "rincorsi" e continuano a rincorrersi abbiamo già dato comunicazione durante le numerosissime iniziative che hanno parlato di liste d'attesa nel Consiglio ultimo. Per questo motivo noi naturalmente chiediamo il ritiro della mozione, altrimenti ci asterremo.

Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Foudraz, ne ha facoltà.

Foudraz (LEGA VDA) - La mozione presentata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste va appunto nella direzione di poter dare delle corrette informazioni, che dovranno essere utili ai tanti cittadini quando si sentono rispondere dagli uffici del centralino unico di prenotazione che la o le visite prescritte non possono essere eseguite nell'immediato e che quindi possono essere inseriti in liste di galleggiamento o che devono richiamare perché le agende non sono ancora disponibili o non sono ancora aperte.

Sappiamo bene che esistono classi di priorità di accesso in termini di tempo per le visite o gli esami strumentali, lo ha ribadito il collega Manfrin e lo ha appena ribadito anche lei, assessore Marzi. La gestione dell'accesso alle prestazioni diagnostiche e terapeutiche è appunto regolata dall'utilizzo di classi di priorità sia nella fase prescrittiva, quindi avvengono le indicazioni da parte del medico di famiglia o dello specialista, sia anche in quella di prenotazione. Dicevate entrambi, sia il collega Manfrin che lei, Assessore, che le classi di priorità sono quattro: quella urgente, da eseguire entro 72 ore, quella breve, da eseguire entro 10 giorni, la differibile entro i 30 se si tratta di visita specialistica e 60 giorni se sono degli esami strumentali, quella programmata da eseguire entro 120 giorni. Subentrano poi le cosiddette "Liste di galleggiamento" qualora non sia possibile effettuare la prenotazione. Siamo diventati tutti pesci in un grande acquario, dove purtroppo ci sono tanti pesci, quelli più grandi sopravvivono e quelli di dimensioni più piccole no. Ma come funziona la lista di galleggiamento? Se un utente contatta il CUP per prenotare una prima visita e non vi sono disponibilità immediate nell'agenda di prenotazione, l'operatore del CUP inserirà i dati dell'utente nella lista di galleggiamento corrispondente ovviamente al codice di priorità. Successivamente, quando vi saranno poi le disponibilità, l'utente sarà ricontattato per fissare l'appuntamento. Le prestazioni potranno svolgersi anche fuori dal territorio valdostano presso centri privati accreditati. Se un utente rifiuta l'appuntamento proposto, verrà giustamente cancellato dalla lista di galleggiamento. Il problema qual è? È che all'utente non viene però segnalata la possibilità del percorso tutela, è su questo che noi vogliamo fissare l'attenzione, perché l'abbiamo già riportato in aula tante volte, non è il problema di snellire il procedimento amministrativo, togliamo la carta, facciamo online; le persone vanno informate, perché non gli viene detto. È questo il problema. Questo è un discorso di tutte le Aziende USL, perché è un fenomeno che va oltre i nostri confini regionali. Dichiarano che tutte le prestazioni che non riescono a evadere entro i 30-60 giorni verranno quindi inserite in queste famose liste di galleggiamento, accettando quindi la prenotazione ma non dando una data certa all'utente. Questi utenti quindi non vengono nemmeno conteggiati nei dati degli utenti in lista di attesa, in sostanza sono degli invisibili.

Queste liste di galleggiamento non vengono inserite nei dati pubblicati o comunicati per i giorni di attesa. Per gli utenti quindi tutto come prima, per le Aziende USL tutto sembra risolto; in sostanza purtroppo è una pura operazione di maquillage, di facciata, che serve come strumento per snellire artificialmente i tempi di attesa dichiarati. Ma quali sono i tempi di attesa per visite o esami strumentali? I dati sono reperibili sul sito dell'Azienda USL della Valle d'Aosta e sono aggiornati alla data del 12 dicembre 2024. Adesso vi faccio solo un piccolo riassunto di quello che ho trovato in rete: 64 giorni per una visita cardiologica, 211 giorni per un ecodoppler grafia cardiaca, 349 giorni per la visita diabetologica,106 giorni per quella fisiatrica. Una visita fisiatrica dovrebbe essere eseguita il prima possibile, perché far passare quasi quattro mesi per una visita che si rivolge a dei pazienti che soffrono di difficoltà motorie, cognitive, sfinteriche, disabilità a causa delle più varie patologie, in particolare quelle del sistema nervoso e del sistema muscolo scheletrico, sono decisamente troppi. Quest'attesa potrebbe compromettere la qualità di vita degli individui interessati: ecco perché bisogna informarli sulla possibilità che esiste questo percorso di tutela. Ma andiamo oltre, perché poi per altri esami, tipo ecografia all'addome o TAC oscilliamo tra i 152 giorni e i 190 giorni, poi veniamo alle mitiche liste di galleggiamento. Ci sono liste di galleggiamento per le visite in gastroenterologia, per la colonscopia, per una colonscopia con biopsie, gastroscopie con biopsie, liste di galleggiamento, se uno fa già una biopsia, vuol dire che....

Presidente - Consigliera, l'Assessore deve andare in bagno, ci fermiamo un attimo.

Foudraz (LEGA VDA) - Mi fermo.

Presidente - Sospendiamo un attimo.

(breve sospensione)

Presidente - Riprendiamo, consigliera Foudraz, riaggiorniamo la tempistica, a lei la parola.

Foudraz (LEGA VDA) - Stavo descrivendo praticamente tutte le visite e gli esami strumentali dove i pazienti sono in lista di galleggiamento. Tra queste, appunto, ci sono anche problemi sulle visite oculistiche sia in liste di galleggiamento. Voi pensate che a novembre 2023 era stata prenotata da un conoscente una visita oculistica, novembre 2023, la data fissata per la visita - ed era la prima visita - parliamo di febbraio 2025, quindi il prossimo mese, dopodiché ci sono altri esami strumentali dove i pazienti sono in lista di galleggiamento, parliamo delle ecografie e via dicendo.

Per sapersi orientare all'interno di questo vasto mondo, che sono comunque i servizi che vengono erogati dall'Azienda USL, esistono numerosi opuscoli informativi pieghevoli, ne sono stati fatti tanti, peraltro sono anche inseriti sul sito dell'USL. Sono sicuramente utili e ben fatti e questo sinceramente va riconosciuto. Ci sono opuscoli utili per le mamme, i papà e i loro neonati, per diventare infermiere, per donare il sangue, guide per la salute e il benessere, informazioni sulla gravidanza, sulle malattie croniche, sulla prevenzione, sulla sicurezza alimentare, sullo screening, sui servizi di salute mentale, dopodiché ci sono opuscoli sugli stili di vita sani, sull'oncologia, la sessualità, il recupero e la rieducazione funzionale, sulla dietologia e la nutrizione clinica. Non c'è nulla che dica però agli utenti come fruire del percorso tutela: ecco il perché di quest'iniziativa, mancano corrette informazioni agli utenti sui percorsi che possono intraprendere nel caso in cui non riescano a prenotare visite o esami strumentali nei tempi congrui, quelli che sono stabiliti, senza dover sempre ricorrere a visite a pagamento, che peraltro già hanno pagato attraverso trattenute che mensilmente tutti noi abbiamo, perché ricordiamoci bene che queste spese sanitarie, quando non si riesce a ottenere una prenotazione in tempi adeguati, non sono sempre alla portata di tutti. C'è chi magari rinuncia a mangiare una fettina di carne e magari per una settimana mangia pasta in bianco, ma non è per tutti uguale. Diamo la possibilità agli utenti di conoscere come possono fare per ovviare a questa problematica. Il fine di quest'iniziativa è proprio quello: è quello di predisporre dei tipi di comunicazione con campagne informative utili e aggiungiamo un altro opuscolo, visto che ne sono stati fatti tanti utilissimi, facciamo anche questo in più, al fine di permettere appunto agli utenti di capire esattamente come devono muoversi quando si trovano nella situazione di non poter prenotare visite o esami nell'immediato, perché purtroppo non vengono informati di questa possibilità di fruire del percorso tutela.

Essendo un'iniziativa di buon senso, che va nell'ottica di aiutare la comunità valdostana, sinceramente io non pensavo di sentire da lei, Assessore, una risposta di questo tipo, nel senso "ci asteniamo", avrei pensato sinceramente che una mozione del genere potesse essere votata e approvata all'unanimità, comunque grazie.

Presidente - Il consigliere Marquis ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Marquis (FI) - Ringraziamo innanzitutto i colleghi della Lega per aver sottoposto quest'iniziativa che consente di entrare nel merito di una tematica che riveste una grande importanza e una priorità assoluta.

Abbiamo ascoltato la relazione dell'Assessore, siamo stati ubriacati dai numeri che ci sono stati forniti, in realtà sì, è importante sapere quante sono le visite che sono state fatte, ma noi ci concentriamo su quelle che non sono state fatte. Il problema è questo da affrontare, diversamente non riusciamo a mettere a fuoco qual è l'argomento che stiamo trattando. A questo riguardo riteniamo che sia fondamentale procedere con una campagna di comunicazione adeguata, avevamo già avuto modo in altre occasioni di iniziative ispettive sullo stesso argomento di sollecitare una campagna di comunicazione e ci era stato detto: "Sì, vediamo, facciamo qualcosa, cerchiamo di migliorare la situazione", ma io credo che basterebbe stampare dei poster 70 x 100 centimetri da mettere presso gli studi di tutti i medici di medicina generale della Valle d'Aosta, così tutti gli utenti, quando sono lì che aspettano, leggono bene quali sono le loro possibilità, perché un conto è essere informati che c'è questa procedura e un conto è attivarla. Lei si è concentrato, nella sua disamina, sul fatto che ha migliorato l'accessibilità, questa è una buona cosa e speriamo che ne possano tutti trarre dei vantaggi dall'informatizzazione della procedura, perché questa è una cosa positiva, ma il problema sta nell'essere informati che esiste quest'opportunità. Se non c'è un sistema organizzato, una questione così complessa non è possibile da gestire. Noi non possiamo confidare nel singolo operatore che risponde al telefono che si ricordi di avvisare il cittadino che esiste la procedura di tutela. Queste cose qui devono essere codificate. Il problema che riteniamo da affrontare è questo. A questo riguardo, siccome questo è un problema complesso, un mese fa come gruppo ci siamo confrontati e presento l'istanza di un accesso agli atti.

Dal momento che questa è una tematica complessa, volevamo sapere quante prestazioni sono state eseguite nel 2024, quante in libera professione aziendale, quante in LP, quante presso le strutture accreditate. Questa credo sia una contabilità che bisogna avere seduta stante per poter monitorare e gestire l'insieme di questa materia complessa, che, come dicevo prima, è solo attraverso l'organizzazione che può essere presidiata. La risposta che mi è stata data al 116: "Ci va un mese per rispondere". Io credo che questa risposta dia già conto della situazione. Se ci va un mese per dirmi quante prestazioni sono state eseguite, settore per settore, vuol dire che non c'è una procedura organizzata con un database centrale che ce l'ha in mano colui che deve controllare la gestione dell'azienda. Questo è un problema, è una priorità assoluta. Adesso aspettiamo che ci arrivino i dati e poi faremo le nostre valutazioni, ma io mi rendo conto che forse è meglio non avvisare troppo i cittadini che c'è il percorso di tutela, perché diversamente mi metto nella condizione che non sono più in grado di offrire la prestazione, quindi dove mando il cittadino a rivolgersi dopo il percorso di tutela? Questa quindi è la proposta che abbiamo avanzato come gruppo di Forza Italia di chiedere soccorso e aiuto al comparto privato, perché, per uscire da questa situazione di emergenza, c'è solo questa possibilità. Noi riconosciamo la centralità della sanità pubblica, ma in questo momento c'è una situazione di profonda difficoltà.

Riconosciamo tutti i problemi che ci sono stati in passato, che ci sono a livello generale, che sono estrinsechi rispetto alla situazione della Regione e che li viviamo anche noi, ma non possiamo aspettare che le università mettano a disposizione nuovi laureati, le scuole di specializzazione nuove persone formate e, nell'attesa, chi ha il problema deve stare lì ad aspettare.

Per noi c'è un problema? La soluzione va data. La soluzione oggi è solo questa, non ce ne sono altre, è questione di essere pragmatici, ci stupisce che non ci sia la volontà, dal momento che abbiamo le risorse, di provare a seguire questa strada ma di perlomeno provarci, non dire: "Noi siamo contrari perché va contro al principio ideologico, va contro all'impostazione che abbiamo dato", ma, se parliamo con i cittadini, li troviamo tutti i giorni per la strada, gente con cui ci confrontiamo, non gli interessa questo problema qui, gli interessa di poter farsi visitare, gli interessa che quello che teme di avere un problema di una malattia non degeneri, quindi di essere presa in carico nei giusti tempi. Questa è quindi la motivazione che ci porta a condividere quest'iniziativa a pieno, perché quanto meno è utile per mettere tutti i cittadini a conoscenza che esiste questo percorso. Pertanto, non è che si spendono tanti soldi, con poche centinaia di euro si preparino dei poster, si mettano a disposizione e si facciano delle campagne al posto di fare tanti comunicati stampa, magari su argomenti che poco rilevano i cittadini, che hanno magari delle finalità diverse, magari mettiamo a disposizione dell'informazione su un diritto di tutela della salute. Questo riteniamo che sia importante, pertanto convintamente sosterremo questa mozione.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Manfrin, ne ha facoltà.

Manfrin (LEGA VDA) - Desidero ringraziare davvero in maniera sentita la collega Foudraz e il collega Marquis per gli interventi che hanno decisamente inquadrato ed esposto alcuni aspetti del problema e della questione che volevamo centrare con la nostra iniziativa.

Vede, assessore Marzi, io ho ascoltato con molta attenzione la sua risposta, però, pur riconoscendole tutta l'abilità che lei ha, io non posso, in questo caso come in altri, immaginare che la sua risposta possa davvero soddisfare la nostra richiesta. Non è il fatto che lei dica che sono state erogate una serie di prestazioni, non è il fatto che lei dica che ci sono una serie di prestazioni che hanno già una data, implicitamente peraltro non ci dice quale, cioè se è nei tempi oppure no, tendo a immaginare che la maggior parte non siano nelle tempistiche previste, non è sufficiente dire questo per dire: "Allora a questo punto respingiamo la mozione", perché la mozione prendeva spunto da quei dati che abbiamo dato, che lei accetti o meno, che ci sia una data o meno, per dire una cosa molto semplice: c'è un percorso tutela e c'è un percorso tutela che prevede delle scadenze. Le potrei dire che ci sono, per esempio, state... non so come potremmo definirle, pressioni mi sembra brutto, ma è difficile, per esempio, oggi che i medici di base rilascino un'impegnativa urgente ai propri pazienti. Le motivazioni possono essere tante, magari qualcuno gli ha detto che, se si rilascia un'impegnativa urgente, forse non si riesce a farvi fronte e quindi non si rilascia, potrebbe essere una spiegazione, o potrebbe essere una spiegazione il fatto che, come abbiamo detto, se ci sono 51 mila persone in lista d'attesa, posto il fatto che abbiano una data o meno, come le ho detto, a fronte di 375 mila prestazioni, che è il dato che c'è sul sito, l'ultimo dell'USL di 9 mesi del 2023, gli accessi e le istanze per il percorso tutela sono state 751. Capisce che è una sproporzione immensa che evidenzia il fatto che la presenza del percorso tutela non sia conosciuta dalle persone? C'è una sproporzione evidente.

Ora, che lei ci dica che sono state semplificate le procedure, bene, complimenti, siamo assolutamente concordi con lei, anche perché, se ricorderà, l'oggetto dell'interpellanza che avevamo depositato all'inizio dell'estate del 2024 chiedeva proprio di semplificare le procedure del percorso tutela. Allora ci disse di no e poi lo ha fatto. Va bene, d'accordo, siamo contenti, però la questione qual è? È che noi chiediamo semplicemente di dare informazione, quelle 51 mila persone, siano esse quelle che sono nelle tempistiche bene, quelle che non lo sono, hanno un recapito, hanno una mail, hanno un numero di telefono, si recano negli uffici , c'è l'operatore che risponde alla prenotazione, come giustamente ha ricordato la collega Foudraz, e cosa costa dire, dopo aver detto che la data della prestazione sanitaria è nel 2013: "È vero, la prestazione è nel 2013, però, guardi, se lei va su questa pagina del sito, può fare la richiesta del percorso tutela". "E che cos'è?". "È una possibilità per ottenere la prestazione nei tempi che sarebbero dovuti, nel suo caso si può applicare". Che cosa le costa? Qual è il problema? O forse è proprio il problema che le costa, perché forse è questo il problema che non ci vuole dire, è che per erogare queste prestazioni l'USL dovrebbe pagare? È forse questo quello che vuole dire? Che non vogliamo dirlo a troppe persone perché altrimenti poi queste persone hanno effettivamente la prestazione? Io spero che non siano queste le motivazioni, Assessore, perché sennò davvero non si spiega il perché lei non vuole informare queste persone, che sono in lista d'attesa e quelle che potenzialmente in futuro ci arriveranno, della possibilità di fare ricorso al percorso tutela e accorciare le tempistiche per l'erogazione di questa prestazione di cui sono in attesa.

Assessore, se vuole dare davvero una motivazione per la non accettazione di questa mozione, dovrà essere molto più convincente, altrimenti quello che emerge è il fatto che lei preferisce non informare le persone dell'esistenza di questo percorso, è quello che emerge in maniera lampante. Io spero che lei non voglia dare questa informazione, io spero che lei non voglia tenere nascosta questa possibilità alle persone, io spero davvero che invece queste persone che hanno diritto - perché, come è stato giustamente detto dalla collega Foudraz, vengono tolti loro dei soldi tutti i mesi dalla busta paga o dal conto corrente per pagare un sistema sanitario - vengano messe nelle condizioni di poter avere quello che gli spetta, ovvero aderire a un percorso che permette di accorciare quei tempi, perché davvero, se andiamo in giro, nessuno è a conoscenza di questo, ma i numeri lo evidenziano. Le ho parlato di 751, che è il dato solo del 2023, ma abbiamo i dati dal 2019 ad oggi che parlano nel 2019 di 377 persone che vi hanno fatto richiesta. Nel 2020 di 200, nel 2021 di 263, nel 2022, con tutto l'arretrato che si era creato durante la pandemia, c'è stato un aumento importante che è arrivato a 1843 istanze, ma sono sempre molto, molto poche rispetto al numero di prestazioni che si devono erogare e poi siamo arrivati al 2023 con 751.

Ora, capisce, Assessore, noi le chiediamo semplicemente un'informazione, se lei nega quest'informazione, allora dobbiamo immaginare che ci sia qualcos'altro sotto.

Presidente - Se non ci sono altri interventi in discussione generale, non vedo prenotazioni, chiudo la discussione generale. Per il Governo, c'è una replica ulteriore, la parola all'assessore Marzi.

Marzi (SA) - Non è un caso che su un tema che sapevamo già essere iper attenzionato abbiamo deciso di intervenire in discussione generale proprio perché volevamo assolutamente lasciare la possibilità di dire tutta una serie di cose, però bisogna - lo dico per chi ci ascolta - sempre ricordare che noi qui siamo a far politica, perché io in realtà volutamente - e poi andrò a vedere il minutaggio - ho fatto un intervento molto sintetico: non è vero che ho detto milioni di numeri, ho semplicemente rappresentato che magari, a fronte di 700 mila tra visite e prestazioni diagnostiche fatte nel 2023, di fatto il servizio sanitario pubblico regionale ha dimostrato un'assoluta mole di lavoro in grado di produrre. Ho anche indicato, ripetendo circa tre o quattro volte, le date di riferimento degli ultimi interventi legislativi nazionali: il 73 del 2024 è del 2024, la conversione di questo decreto-legge in legge è del luglio 2024, luglio 2024 vuol dire fondamentalmente oltre la metà del 2024. Ho rappresentato negli ultimi interventi, ai sensi di una legge che è cambiata nel secondo semestre dell'anno scorso quindi neanche sei mesi fa - di fatto è di novembre 2024 -, in maniera molto chiara, il fatto che ci troviamo addirittura nella condizione di stare aspettando un altro intervento normativo dello Stato centrale, sempre sulle liste d'attesa che comprende degli interventi anche sui percorsi di tutela. Quindi, cercando di cogliere del buon senso, ho anche cercato di dire: facciamo attenzione a comunicare come una novità i percorsi di tutela quando già sappiamo che lo Stato, che li ha istituiti con la 107, nelle condizioni di voler cambiare determinati tipi di approccio, altro che cartelloni 70 x 110, perché, quando comunichiamo istituzionalmente una cosa che chi ci obbliga ad applicare sta già cambiando, rischiamo poi di fare disinformazione. A mio modesto avviso, non è adeguato e mi sono limitato solo ai percorsi di tutela. Perché? Perché, come già spesso richiamato, il tema delle liste d'attesa va trattato in maniera precisa e puntuale perché, se parliamo di liste d'attesa e cominciamo a mischiare chi aspetta, chi sta aspettando, i tempi di attesa, le liste di galleggiamento, i percorsi di tutela, ci mettiamo dentro anche il tema dei costi, ebbene, l'unico obiettivo che vogliamo raggiungere è quello di fare un tale minestrone che anche gli addetti ai lavori non capiscono nulla. Quindi, io mi sono apposta soffermato solo sul tema dei percorsi di tutela volendo richiamare due cose: la prima, c'è una normativa nazionale che è arrivata a luglio dell'anno scorso che sta ancora cambiando; la seconda, i numeri di riferimento che, di fatto, stiamo trattando sono dei numeri di riferimento che vogliono dire cinque-sei volte la popolazione valdostana in termini di prestazioni erogate e, di fatto quindi, vanno recepiti soprattutto con una normativa che cambia in continuazione in maniera seria.

Terzo aspetto che, secondo me, non è secondario: io ho parlato chiaro e tondo del fatto che stiamo parlando di attività istituzionale LPA, LP. Ora, detto inter nos, noi abbiamo appena approvato un bilancio regionale dove, di fatto, ci siamo catalogati e inseriti come la Regione che più stanzia fondi per quanto riguarda il proprio servizio sanitario, per cui l'ultimo dei problemi sono i fondi, ma non voglio aprire questo fronte. Perché non voglio aprirlo? Perché, se comincio un'altra volta poi dopo a parlare del fatto che queste benedette visite le devono fare dei medici e che noi non possiamo pensare a degli idraulici per coprire i problemi di gastroenterologia, ebbene, a tutti gli effetti poi dopo apriamo anche noi un fronte molto complesso da trattare. Restando quindi sui percorsi di tutela, ho evidenziato che c'è un percorso normativo che sta cambiando e che, tra l'altro, è cambiato nell'ultimo semestre dell'anno in corso; ho evidenziato il fatto che in questo momento abbiamo fatto tantissime cose e c'è assolutamente la volontà di andarlo a comunicare nella maniera adeguata però nel momento in cui le bocce sono ferme. Il problema dei costi non l'ho mai preso in considerazione perché una Regione che stanzia 278 milioni di euro per i LEA in maniera stabile sul prossimo triennio e che è arrivata, di fatto, a stanziare su quel capitolo di spesa 401 milioni di euro... ebbene, alla fine della fiera, capite che l'ultimo dei problemi sono i fondi.

Noi pertanto ci asteniamo rispetto a questa mozione non perché non condividiamo il tema, ma perché questo è un tema in continua evoluzione. Perché è in continua evoluzione? Perché è un tema sul quale siamo tutti chiamati in causa rispetto a un servizio molto complesso da gestire che passa anche attraverso un concetto serissimo che è quello dell'appropriatezza. Collega Manfrin, i medici di medicina generale non inseriranno il codice di urgenza sulle prestazioni che richiedono perché evidentemente, nel caso specifico, non saranno prestazioni urgenti da chiedere, perché i medici di medicina generale sono dei grandi professionisti che sanno quando indicare un codice di priorità. Partendo da questo tipo di presupposto, voi capite che i numeri di riferimento che abbiamo citato, quindi circa 700 mila tra visite e prestazioni diagnostiche piuttosto che mediche, piuttosto che fisioterapiche già fruite e rese possibile da fruire nel 2023 dalla nostra Azienda quando siamo 123 mila abitanti, rendono evidente che abbiamo un servizio sanitario che in questo momento funziona e che, di fatto, rende dei numeri enormi.

Se poi la domanda diventa perché esistono le liste di galleggiamento, quanto tempo ci vuole per avere una visita, ebbene, avremo bisogno di un'altra giornata perché ognuno di questi temi ha delle risposte specifiche alle quali abbiamo già dato risposta, perché, di fatto, quando poi dopo noi vogliamo una prestazione, abbiamo bisogno di un medico che ce la faccia e in alcune di queste circostanze - mi dispiace per il collega Marquis - ma si rende chiaramente evidente la mancanza di queste ultime per scelte non fatte da Governi anche del suo partito all'inizio del secolo in corso.

Presidente - Ci sono altri interventi? La parola al consigliere Baccega per dichiarazione di voto.

Baccega (FI) - Per dichiarazione di voto. Io ho sempre piacere di ascoltare l'assessore Marzi per la sua enfasi, il fatto è che lui cerca di obnubilarci di parole e di dati e questo, in qualche modo, ci preoccupa perché si rischia di andare sempre fuori tema. Io credo che la comunicazione sia uno dei fatti più straordinari e più importanti perché torno un po' a fare quello che facevo prima del 2005, quando entrai nel mondo della politica: facevo il pubblicitario. A un certo punto la mia agenzia coniò un headline che era il piacere di sentirsi sano come un pesce ed è un volantino che arriva ancora adesso a quelli che devono fare lo screening oncologico che rimane e rimane nel tempo, comunica e la gente ha piacere di ricevere quella comunicazione che arriva dall'USL che dice: "Oh, vado a fare lo screen oncologico per capire se il mio colon retto va come si deve o no", quindi da lì le dico che nella comunicazione che lei ama fare nelle conferenze stampa, che sono ormai sistematiche, queste cose non vengono fuori, non c'è uno strumento di comunicazione efficace ed effettivo, c'è la sua presenza, i suoi collaboratori e questo è quello che viene fuori sulle testate che le sono molto amiche, ma l'errore che lei ha fatto ultimamente è che ha sparato 51 mila persone in lista d'attesa. È chiaro che questo 51 mila qualcosa ha voluto mettere in apprensione una popolazione intera fatta di 120 mila persone, una popolazione intera! Lei adesso ci ha dato tutta una serie di dati... ci dia i dati disaggregati, ce li dia tutti, anziché 51 mila, ce li dà una volta per tutte disaggregati così riusciamo a capire.

Per quanto riguarda il mio partito, le comunico che domani mattina, 30 gennaio alle ore 11:30 c'è una conferenza stampa di presentazione di una proposta di legge: "Disposizioni in materia di medici di medicina generale". Ci stiamo lavorando, ce ne stiamo occupando, stiamo lavorando nella direzione giusta. Io ho partecipato quando era Ministro della sanità un comunista e ho trovato di un lungo che non le dico e lei fa parte di quella gente lì, Assessore, mi scusi, lei sostiene una coalizione che è una coalizione di autonomista e di Sinistra, quella che noi non vorremmo mai, non vorremmo mai più, glielo dico con chiarezza. Registratelo pure perché io credo che, da questo punto di vista - e lo hanno detto bene i colleghi Marquis, Manfrin e la collega Foudraz - manca la comunicazione, la gente sul percorso di tutela non sa niente. Una ventina di giorni fa c'era una situazione drammatica e ho dovuto suggerire di intraprendere e di chiedere il percorso di tutela in un caso specifico ma nessuno glielo aveva detto e la situazione si è risolta. Ora un po' di buona volontà, al di là di tutti i dati, al di là di tutte le problematiche, al di là di tutto, è davvero impostare una campagna di conoscenza, di comunicazione efficace ed efficiente che dica: "c'è il percorso di tutela".

Noi abbiamo nel 2022 presentato in un convegno che abbiamo tenuto a Sarre quella che poteva essere l'idea che stiamo portando avanti: la collaborazione tra privato e pubblico, perché non può non funzionare quella cosa, è l'unica cosa che ci può dare delle risposte in tempi immediati, ma non risposte a noi politici, risposte alla popolazione, a coloro che non stanno bene. Noi voteremo sicuramente questa mozione.

Presidente - Consigliere Manfrin, a lei la parola.

Manfrin (LEGA VDA) - Qualche considerazione finale rispetto alla risposta dell'assessore Marzi. In primis, rispetto alla questione che lei ha detto che ha evocato, rispetto agli interventi legislativi nazionali per i quali ci dice: "Siccome la situazione è in evolvendo, è in evoluzione, allora non si può promuovere un sistema". Vede, Assessore, io questa questione me la sono sentita sollevare più volte in queste aule, mi sono sentito dire che, siccome c'era in ballo un riconoscimento della fibromialgia a livello nazionale, questo non si poteva fare perché sarebbe stata questione di ore e di minuti. Siamo al mattino, questo pomeriggio probabilmente riconoscono la fibromialgia come patologia invalidante. Era il 2019, siamo nel 2025 e questa patologia ancora non è riconosciuta come invalidante, per fortuna, abbiamo approvato una legge e io devo dare merito al Governo ovviamente di averlo fatto, a questo Consiglio tutti assieme, e quindi si è intervenuti nonostante ci fosse questo segnale di incipiente modifica. Stessa cosa sul Garante per la disabilità: "Non serve, è inutile, lo stanno già facendo siamo già in procinto" e quant'altro, altri anni passati, per fortuna, che anche qui assennatamente l'abbiamo approvato.

Adesso le stiamo dicendo, Assessore: ma possiamo ragionare sul fatto che il percorso tutela non verrà cancellato? Che oggi il percorso tutela esiste? Allora, se oggi il percorso tutela esiste, perché non darne pubblicità? Perché non c'è motivazione. Lei mi ha detto, Assessore, che "anche se noi lo pubblicizziamo - io non voglio credere che lo abbia detto -, sostanzialmente non c'è il personale per poter erogare la prestazione", ha detto così, perché lei ha detto che non possiamo erogare gli idraulici per dare delle prestazioni sanitarie, perché le prestazioni sanitarie le erogano sempre i medici. Questo è il ragionamento che ha fatto.

È correttissimo questo, Assessore, ma io dico un'altra cosa: che è vero che non si possono arruolare gli idraulici, però tutti i Valdostani che sono in lista d'attesa e probabilmente anche quelli che ci andranno si sono sentiti dare una risposta: "Dovrei fare questa visita". "Guardi, il primo posto disponibile è nel 2027". "Ah, va bene", "Però, guardi, se fa in LPA, LPI, LPPU, la possiamo ricevere martedì". Capisce qual è la differenza? Che se pago, la visita ce l'ho subito, se non pago, la visita ce l'ho nel 2027. Allora, siccome il percorso tutela, permette di avere la prestazione anche in LPA o in LPI nel momento in cui io aderisco, perché mi deve essere garantita quella tempistica, allora forse io non vorrei che lei volesse evitare il ricorso a queste due possibilità. Questo è quello che vorrei evitare che si configurasse, cioè che questa era la sua difesa per evitare che le persone facciano ricorso al percorso a tutela per risparmiare dei soldini. Ha detto che i soldini ne avete tanti? Bene, spendiamoli, investiamoli per la salute delle persone, accorciamo queste liste d'attesa, ma diamo le informazioni. Non lo vuole fare, se ne prenda la responsabilità. Noi continueremo a dirlo. Io mi auguro che tanti Valdostani abbiano seguito questo dibattito, mi auguro che in tanti in questo momento si siano informati sulle potenzialità del percorso tutela e mi auguro che in tanti finalmente possano avere le prestazioni sanitarie nelle tempistiche che gli sono dovute: quelle previste dalla legge.

Noi ovviamente voteremo favorevolmente a questa mozione.

Presidente - Se non ci sono altri interventi, metto in votazione la mozione. Non vedo altre richieste. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 33

Votanti: 14

Favorevoli: 14

Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rosaire, Sapinet, Testolin)

La mozione non è approvata.