Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 4374 del 29 gennaio 2025 - Resoconto

OGGETTO N. 4374/XVI - Interpellanza: "Intenzione dell'Azienda USL di garantire un ambiente sicuro e professionale alle donne che accedono ai consultori e alle strutture sanitarie regionali".

Sammaritani (Presidente) - Ancora un'iniziativa prima della pausa, punto n. 51. La parola alla consigliera Erika Guichardaz.

Guichardaz E. (PCP) - Sono state numerose le iniziative che ho presentato tra il mese di maggio e giugno scorso sia a lei, Assessore, che al presidente Testolin rispetto alla questione dell'aborto e alle segnalazioni di cui abbiamo parlato ampiamente.

Nello scorso Consiglio lei, Assessore, ha dichiarato che in sostanza è stata portata avanti l'indagine e, sotto questo punto di vista, non vi sono state né segnalazioni, né donne che hanno in qualche modo esposto problemi rispetto a questa procedura. In qualche modo mi stupisce, ecco perché nasce quest'interpellanza, perché invece la sottoscritta ne ha ricevute diverse di segnalazioni e quindi le domande che pongo all'Assessore sono: "se corrisponda al vero che non vi siano state segnalazioni rispetto al tema in oggetto attraverso i colloqui dei vertici dell'Azienda USL o mail inviate all'URP"; "se ritiene che rientri nella garanzia di un ambiente sicuro e professionale la condivisione della stanza delle donne in regime di pre-ricovero o ricovero per effettuare l'interruzione volontaria di gravidanza con le puerpere"; l'identificazione precisa del giorno di pre-ricovero e ricovero attraverso il metodo chirurgico o la possibilità di imbattersi in un medico obiettore durante il percorso che porta all'interruzione di gravidanza; se è intenzione dell'Assessore e dell'Azienda rivedere la procedura richiamata nelle premesse".

Presidente - Risponde per il Governo l'assessore Marzi.

Marzi (SA) - Come abbiamo già riferito, confermiamo che non sono mai giunte segnalazioni di presunti comportamenti illegittimi, quali la presenza non prevista di associazioni pro vita nei presidi dell'Azienda USL e l'imposizione alle donne dell'ascolto del battito fetale, salvo quella appunto generica diffusa a mezzo comunicato stampa del Centro donne contro la violenza. L'Azienda USL e il Dipartimento politiche sociali hanno immediatamente chiesto all'associazione di circostanziare quanto riportato dai mezzi di informazione in modo da poter interrompere e sanzionare le eventuali condotte non rispettose, invitando la stessa a fornire elementi utili alle indagini mirate nel rispetto della riservatezza delle donne stesse. L'associazione non pare aver indicato fatti precisi e non pare aver contestualizzato la segnalazione né nel tempo, né nel luogo, né con riferimento ai professionisti coinvolti. L'azienda ha comunque avviato due indagini nel merito che hanno escluso tali comportamenti, mai autorizzati né previsti, dalle procedure in essere che siano stati comunque peraltro perpetrati. Quanto rilevato e riferito è stato nuovamente dichiarato dall'Azienda all'Assessorato con nota dello scorso 21 gennaio per rispondere anche a quest'iniziativa e, tra le altre cose, ne avevamo dato già riscontro quindici giorni fa in Consiglio.

Rispetto alla domanda, che ovviamente è retorica "se siano giunte segnalazioni di situazioni attraverso colloqui con i vertici dell'Azienda", con medesima nota l'Azienda USL confermava di aver ricevuto, proprio da lei stessa Consigliera, una segnalazione rivolta al Direttore generale dell'Azienda USL e diretta a evidenziare potenziali situazioni di disturbo emotivo che si possano verificare nei casi in cui i percorsi per donne che ricorrono alla IVG siano affiancati a quelli per donne puerpere. Lo scorso 27 gennaio, due giorni fa quindi lunedì, è pervenuta all'Azienda USL stessa una segnalazione dal CAV di Aosta. Entrambe le segnalazioni, sia la sua che quella del Centro donne contro la violenza, sono in corso di attenta valutazione da parte dell'Azienda USL, come tutte quelle che suggeriscono miglioramenti delle procedure e dei percorsi.

Rispetto alle domande 2 e 3, nel caso specifico, come le è già stato riferito dal Direttore generale dell'Azienda, l'Azienda stessa sta facendo valutazioni rispetto ai suggerimenti evidenziati. Occorre infatti valutare il rischio che, come le è già stato tra l'altro anticipato, separando le due categorie di donne, non si raggiunga un risultato molto più lesivo della sensibilità e dei diritti delle stesse, cioè che dall'assegnazione di spazi e percorsi dedicati per l'IVG non derivi un'identificazione di tali donne, fornendo quindi loro involontariamente uno stigma oltre che violando la loro privacy, situazione che si intende assolutamente evitare. Le modifiche allo studio devono quindi contemperare la sensibilità delle donne e percorsi protettivi rispetto alla privacy e al motivo dell'accesso agli ambienti dell'Ospedale e questo, in un mondo piccolo qual è quello valdostano, è molto difficile da garantire.

Il poco personale obiettore presente nella nostra regione non si occupa - lo abbiamo già detto nel corso di questi oramai dieci mesi - del percorso di interruzione volontaria di gravidanza e, nel caso venga a contatto con tali pazienti, le indirizza ai colleghi non obiettori: pertanto il diritto delle donne a essere prese in carico da personale sanitario non obiettore è sempre garantito.

Presidente - La parola alla collega Erika Guichardaz per la replica.

Guichardaz E. (PCP) - Guardi, Assessore, non ho fatto solo la segnalazione, ma sono andata direttamente con la donna coinvolta e questo molto prima dell'ultima interpellanza del consigliere Manfrin proprio perché io da tempo stavo ricevendo diverse segnalazioni in questo senso e, come lei può immaginare, molte di queste donne non hanno voglia di palesarsi. Tra queste diverse donne mi hanno girato anche le segnalazioni che fanno all'URP; anche su questo sembra invece che segnalazioni all'URP, almeno da quello che lei ha detto, non ne siano arrivate e quindi adesso io girerò le segnalazioni all'URP che hanno fornito a me in modo che, se l'Azienda le ha perse nell'etere, come capita sovente, chissà che magari non le possa ritrovare. Sotto questo punto di vista, ribadisco nuovamente che di segnalazioni quindi ve ne sono state.

Chiederò poi anche copia delle indagini svolte, perché addirittura in due interviste sulla stampa di aprile scorso veniva dichiarato candidamente... in una si diceva: "Io, mentre svolgo la mia professione di ginecologa, suggerisco il metodo Jenna", quindi lo dichiarava candidamente; nell'altra si diceva: "I medici, quando fanno l'ecografia alla paziente che ha scelto di interrompere la gravidanza, chiedono sempre se vuole guardare il monitor e ascoltare il battito cardiaco", quindi addirittura hanno fatto delle dichiarazioni pubbliche, con tanto di nome e cognome.

Rispetto alla questione del fatto di ritenere lesivo un percorso separato, io la invito a riflettere; secondo lei, invece stare nella stessa stanza con una persona che ha appena partorito nella felicità di una famiglia e via dicendo, con di fronte una donna che magari ha deciso di interrompere la gravidanza, ma magari sta perdendo suo figlio è una cosa così psicologicamente rispettosa in questo senso? Io la invito semplicemente a pensare se, secondo lei, questa è una garanzia rispetto a questa procedura, le ripeto: sono vent'anni che l'interruzione di gravidanza viene effettuata lo stesso giorno e l'universo mondo lo sa. Basta andare in quel giorno, vedere chi entra all'interno di quel reparto che non è in stato interessante e, come dice lei, in un piccolo ospedale come il nostro è facilmente individuabile anche la motivazione. Io anche su questo invito a riflettere, perché veramente bastano pochi accorgimenti per far sì che tutto questo non avvenga.

Assessore, quindi mi dispiace ma continuerò a porre il problema, perché, come dico, non solo sono andata direttamente con delle persone a portare quelle segnalazioni, ma ne ho anche dell'URP, quindi adesso evidentemente le passerò all'Azienda se per caso le ha perse.

Presidente - Come preannunciato, una pausa di 15 minuti.

La seduta è sospesa dalle ore 17:15 alle ore 17:35.