Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 4373 del 29 gennaio 2025 - Resoconto

OGGETTO N. 4373/XVI - Interpellanza: "Intenzione dell'Azienda USL di dotarsi di robot Da Vinci Single Port".

Sammaritani (Presidente) - Passiamo al punto n. 50 all'ordine del giorno. Per la presentazione, la parola al consigliere Baccega.

Baccega (FI) - Cercherò di essere breve. Quotidianamente veniamo coinvolti da informazioni sui tanti temi della sanità nella nostra regione e nelle altre regioni in particolare, sono tante le testate di settore che, per effetto del fatto di aver ricoperto quella carica, mi giungono in ufficio. Questa è anche l'occasione per salutare positivamente il recente trapianto di cornea eseguito dall'équipe di Oculistica e soprattutto la conferma del bollino azzurro assegnato dalla Fondazione Onda ETS all'Urologia del Parini, che ha visto la conferma appunto del bollino azzurro per le cure delle malattie urologiche e andrologiche che hanno avuto particolare attenzione ai servizi di prevenzione, di diagnosi e cure per il focus del tumore alla prostata. Quest'introduzione è proprio perché, sulla base di quanto di buono si realizza - e ci piace anche sottolineare le cose buone -, dobbiamo prendere atto che bisogna migliorare.

È un dato di fatto che il sistema robotico ha migliorato la chirurgia mini invasiva, che negli ultimi anni ha fatto passi avanti molto importanti, perché si riescono a gestire al meglio i movimenti che riescono a essere più performanti per il maggior rispetto delle strutture anatomiche, con conseguenti e migliori risultati e minori perdite ematiche. Tutto consente di ottenere tempi di recupero più rapidi, minori tempi di ospedalizzazione, meno dolore intenso dopo l'intervento rispetto alla chirurgia tradizionale. Al di là dei robot già presenti in molti ospedali, e anche nel nostro, la novità vera è rappresentata appunto dal robot Da Vinci Single-Port. Quali sono i vantaggi di questo robot? I vantaggi sono piuttosto significativi: minore invasività, tempi di recupero più corti, riduzione del dolore post operatorio, maggiore precisione, minore impatto sul recupero della mobilità intestinale post operatoria, ma soprattutto consente di entrare con un'unica incisione di soli 3 centimetri e far passare i bracci del robot, consentendo una maggiore flessibilità e mobilità del chirurgo rispetto alla mano umana, migliorando ulteriormente la precisione dei movimenti.

Come ho detto, la voglio fare breve, si tratta di un bene strumentale rivoluzionario nell'ambito della modernissima chirurgia robotica, che consente di intervenire con maggiore precisione, consentendo appunto al chirurgo di accedere alla zona da trattare con maggiore precisione attraverso un'unica incisione.

Chiediamo se l'Azienda USL della Valle d'Aosta, in collaborazione con il suo Assessorato ha previsto nel suo piano di investimenti di dotarsi del robot Da Vinci e quale investimento si intenda programmare per avere in dotazione questo innovativo bene strumentale che non necessariamente deve essere acquistato, quindi con la spesa significativa che può comportare, ma ci sono anche quelle formule di comodato d'uso che consentono poi una manutenzione del bene strumentale piuttosto importante e continuativa.

Attendo la sua risposta.

Presidente - Per il Governo, la parola all'assessore Marzi.

Marzi (SA) - Il tema che lei pone sulla dotazione dei beni strumentali innovativi è di tutta attenzione e in tal senso, come abbiamo evidenziato nello scorso Consiglio di dicembre, la sanità valdostana è tra le poche virtuose, di fatto abbiamo utilizzato e rendicontato tutti i finanziamenti a valere sul PNRR per l'aggiornamento delle grandi apparecchiature tecnologiche. Lo scorso 16 dicembre la Giunta regionale ha infatti attestato il raggiungimento del target PNRR, relativo all'ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero, per un importo complessivo di oltre 2 milioni e 700 mila euro.

Rispetto al macchinario citato, come lei ben sa, collega Baccega, dal 1° gennaio 2015 la nostra azienda utilizza il sistema robotico chirurgico Da Vinci IS 4000 XI Intuitive Surgical presso il blocco operativo del Parini. Tale macchinario è quindi utilizzato da oltre dieci anni e viene periodicamente aggiornato allo stato dell'arte. Il nuovo robot Da Vinci Single-Port, che lei cita, ha fatto il suo ingresso nel mercato italiano nel primo semestre dell'anno scorso: è prodotto negli Stati Uniti e arricchisce la quarta generazione dei robot Da Vinci. Sia l'Azienda USL nella redazione del proprio piano investimenti quanto la Regione nell'approvazione dello stesso devono necessariamente seguire l'approccio HTA, cioè Health Technology Assestment, che a supporto di ogni decisione deve vedere garantire:

1) il coinvolgimento dei clinici nella valutazione appunto dei fabbisogni di tecnologie biomediche;

2) la valutazione delle richieste nel rispetto delle strategie e linee di indirizzo aziendali;

3) la definizione di piani di rinnovo coerenti con esigenze di svecchiamento, sicurezza ed economicità di gestione e manutenzione;

4) la valutazione della fattibilità dell'impatto economico delle ricadute organizzative per le richieste di tecnologie innovative;

5) la definizione di piani coerenti con il budget economico messo a disposizione.

L'HTA costituisce infatti un approccio multidimensionale e multidisciplinare per l'analisi delle applicazioni medico-cliniche, sociali, organizzative, economiche, etiche legali di una tecnologia attraverso la valutazione di più dimensioni, quali appunto l'efficienza, la sicurezza, i costi e l'impatto reale, sia sociale che organizzativo, di un acquisto di questo genere. Inoltre, lo stesso analizza gli effetti reali e/o potenziali della tecnologia sia a priori, sia durante l'intero ciclo di vita, nonché le conseguenze che l'introduzione o esclusione di un intervento ha per il nostro sistema sanitario.

Oltre a quanto rappresentato, bisogna considerare e valutare tutta un'altra serie di dati, quali, tra gli altri, un'analisi di contesto, il costo d'acquisto, la tipologia di risorse. Ne deriva che l'innovazione di una tecnologia comporti analisi e approfondimenti complessi e che quindi l'opportunità di una versione innovativa tecnologica posta sul mercato non determina in automatico l'unica condizione per procedere nell'immediato all'acquisto della stessa. A tal proposito la Giunta regionale con una propria delibera, la 1007 dell'agosto 2024, ha aggiornato le disposizioni per l'applicazione delle metodologie HTA, quindi le valutazioni multidisciplinari di cui sopra nel nostro sistema sanitario. A tal fine ha inoltre approvato l'accordo di collaborazione con AGENAS, quindi l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, per l'avvio di un'attività di formazione proprio degli utilizzatori delle valutazioni HTA utili nelle valutazioni ai diversi livelli di processo decisionali, così come definito dal programma nazionale.

Dalla mappatura delle grandi apparecchiature che la nostra Regione applica emerge che l'attuale sistema robotico chirurgico in uso Da Vinci presenta una priorità di sostituzione media: pertanto a oggi i fondi disponibili per l'ammodernamento del parco macchine tecnologico aziendale sono stati stanziati sulle priorità alte che mantengono in continuità i servizi.

Fermo restando quanto sin qui illustrato, l'eventuale sostituzione o affiancamento del sistema robotico attualmente in uso con un sistema di più recente introduzione è comunque attualmente al vaglio della Direzione strategica aziendale. Tale possibilità viene valutata tenendo conto degli ulteriori seguenti elementi:

1) al momento della scelta operata nel 2015, il Da Vinci era l'unica realtà in tema di robotica applicata alla chirurgia, come da lei richiamato nelle premesse, mentre invece ad oggi nuovi attori si sono nel frattempo affacciati sul mercato, pertanto l'ipotesi di un nuovo acquisto comporterebbe comunque una procedura di gara aperta;

2) la stima del volume di attività deve giustificare l'altissimo costo su base annua, compresi gli interventi manutentivi e di assistenza.

Dagli studi nazionali dell'HTA, quello che ho citato poc'anzi, quindi l'Health Technology Assestment, il numero di interventi che possono giustificare l'acquisizione di un sistema di robotica come quello si deve attestare tra i 350 e i 400 interventi annui. Attualmente il numero di procedure chirurgiche assistite dal Da Vinci posizionato al Parini si attesta sul numero di circa 170 operazioni annue, con un costo operativo che si aggira intorno a 1 milione e 400 mila euro annui. La Valle d'Aosta, tra l'altro, ha la più alta densità di robot per milione di abitante, 7.9, molto al di sopra della media italiana, che è 1.3 per milione di abitanti, mentre la vetustà media dei nostri sistemi è bassa, solo 1.3 anni. Lo spazio sala, fattore cruciale di un volume fortemente contingentato come quello del Parini, viene impattato notevolmente inoltre dall'impiego del robot a causa delle procedure preliminari di allestimento. Inoltre richiede circa 40 minuti per ciascun intervento, a cui sommare il fisiologico tempo di preparazione sala tra un paziente e il successivo. È opinione comune inoltre che parametri quali il tasso di complicanze o la frequenza dei ricoveri depongano per un sostanziale pareggio rispetto all'approccio chirurgico tradizionale in video-laparoscopia. La letteratura, infine, ci dà evidenza di quanto la chirurgia robotica differenzi da quella in video-laparoscopia essenzialmente nell'altissimo costo iniziale in termini economici e di formazione degli operatori, mentre come sull'efficacia conti non tanto la procedura con robot o meno, quanto piuttosto la competenza del chirurgo. La robotica è sicuramente un ottimo veicolo di marketing per l'Azienda ospedaliera valdostana e strumento di relazione con alti professionisti, come è utile sostenere rispetto al posizionamento aziendale nel ranking nazionale, e, tra l'altro, la media per milione di abitante di cui sopra lo rende evidente. Ciononostante rimane equivalente alla chirurgia in video-laparoscopia sia dal punto di vista della sicurezza che nella prevenzione delle complicanze.

Concludendo, nei mesi trascorsi la Direzione strategica ha rivolto alle competenze cliniche del Parini quesiti rispetto alla stima di impatto di un nuovo sistema di robotica, come da lei evidenziato, e si è in attesa degli esiti dell'istruttoria in atto alla luce della quale l'azienda vaglierà o meno l'ipotesi di un nuovo investimento, proponendolo eventualmente alla Commissione regionale HTA che ho citato poc'anzi.

Presidente - Grazie Assessore, replica il consigliere Baccega.

Baccega (FI) - Volevo solo chiarire che nessuno ha mai detto che la sanità valdostana da questo punto di vista degli investimenti non è virtuosa, quindi non ho mai affermato una cosa del genere, anche perché io ho avuto la fortuna di inaugurare la sala operatoria ibrida e quindi questo sicuramente è un grosso vanto per l'Ospedale Parini. È vero che il PNRR stanzia 2 milioni e 700 mila euro, ma tutte queste procedure, tutti questi passaggi che lei ha citato attraverso l'approccio HTA, con il coinvolgimento di tecnici e di chirurghi è normale, perché è la procedura, è la prassi, quindi siamo d'accordo. Anche lì, il costo d'acquisto, poi potrebbe essere un comodato, perché altri Ospedali, il San Raffaele non so se l'ha acquistato, ma sicuramente l'Istituto di ricerca e cura di carattere scientifico di Candiolo di Torino è andato in quella direzione, quindi sono già due importanti Ospedali. Parliamo sempre di attrattività, questi nuovi beni strumentali sono sicuramente un forte elemento di attrattività per i chirurghi. Mi stupisce la stima del volume di attività per questa famosa lista di attesa che si vorrà comporre, che si ritengono necessari 350-400 interventi annui e ne produciamo solo 170, ma se ci sono 5 mila persone in liste d'attesa... mi pare che il numero sia un po' così, perché questo non serve solo in ambito urologico, ma anche per la gestione del tumore al seno. Mi aspettavo quindi una risposta diversa, anche se, avendo avuto modo di leggere le notizie che arrivavano dalla conferenza stampa della dottoressa Martinetto, la nuova dirigente, la nuova direttrice amministrativa, che parla di operazioni di investimenti sulla sanità piuttosto significativi - e il suo curriculum sicuramente le dà forza ed energia - mi sarei aspettato un "Sì, ci muoveremo in quella direzione" con tutte le problematiche che potrebbero venire fuori, perché la logica di attrattività legata a questo bene strumentale è sicuramente molto, ma molto forte.

Io la invito, Assessore, a dare mandato all'USL di fare tutti gli approfondimenti del caso e tutto il percorso che si deve fare, ma questo è un bene strumentale che la Valle d'Aosta sicuramente si può permettere visto che comunque le risorse ci sono, eccome se ci sono, basta investire e individuare anche i percorsi di formazione per coloro che dovranno poi utilizzare in termini di coinvolgimento di tecnici e di chirurghi. Questo era un po' quello che ci saremmo aspettati come gruppo Forza Italia di sentirci dire, perché tutto quello che è innovativo deve andare nella direzione di minore invasività, come questo robot ci permette di avere, tempi di recupero per i pazienti più corti, riduzione del dolore post predatorio, maggiore precisione nell'intervento, minore impatto sulla questione intestinale post operatoria e anche minore probabilità di sviluppare infiammazioni e infezioni. Questo è stato testato e provato in altri ospedali e quindi tutto a favore dei cittadini, tutto a favore della popolazione valdostana che ha bisogno di curarsi e ha bisogno di interventi di questo tipo.

Presidente - Grazie Consigliere.