Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 4361 del 29 gennaio 2025 - Resoconto

OGGETTO N. 4361/XVI - Interpellanza: "Piano per individuare e migliorare le fermate dei mezzi adibiti al trasporto pubblico locale".

Bertin (Presidente) - Punto n. 40 all'ordine del giorno. Consigliere Marquis, a lei la parola.

Marquis (FI) - Abbiamo presentato quest'iniziativa in merito all'organizzazione del TPL perché abbiamo avuto qualche segnalazione riguardo ad alcune difficoltà, a volte, nel rilasciare dei permessi delle fermate, soprattutto lungo la Strada Statale 26. É stata quindi occasione, questa osservazione, per fare una serie di valutazioni su quest'argomento e ne è discesa una serie di considerazioni che ci hanno portato a sviluppare un ragionamento per cui forse, sotto questo profilo, sarebbe bello, sarebbe utile, avere una pianificazione complessiva delle fermate, sia di competenza regionale che statali che comunali, anche e soprattutto per mettere in sicurezza le persone che salgono e scendono dal pullman.

Capita delle volte di vedere sulla statale, in certe situazioni, che ci sono dei punti di sosta dei pullman dove praticamente fanno scendere le persone a bordo strada e poi non c'è nessun camminamento protetto per attraversare addirittura la Strada Statale 26.

Con quest'interpellanza sostanzialmente si chiede se esista un piano globale di questo settore e un piano soprattutto concordato e condiviso con chi ha la responsabilità di gestione delle varie sedi stradali e se sono previste, in occasione delle fermate, dove ci sono i "Golfi" di fermata - così sembra che si chiamino dappertutto - pensiline attrezzate, percorsi e attraversamenti pedonali e quant'altro, e, nel caso non esista questo piano, se ci sia la volontà di andare in questa direzione, soprattutto in un momento in cui si sta facendo un ragionamento complessivo nell'ambito dei trasporti in occasione della predisposizione del Piano regionale dei trasporti.

Presidente - Per il Governo, assessore Bertschy.

Bertschy (UV) - Consigliere Marquis, il tema delle pensiline, come ho avuto modo di dire in altre occasioni, attiene in pieno al sistema dei trasporti, perché - come forse si è considerato, quantomeno in questa fase - si possono anche avere i migliori autobus, i migliori treni, ma poi c'è tutta una serie di aspetti del sistema che va migliorata per garantire una qualità complessiva dei servizi e soprattutto la possibilità di utilizzare questi servizi da tutti.

L'idea di trasferire anche quest'indirizzo politico sta nel Piano regionale dei trasporti, dove c'è un capitolo dedicato all'accessibilità universale, ma anche un tema generale che riguarda l'accessibilità.

Sarebbe sempre bello, soprattutto da politici, poter pianificare partendo da zero, quindi assenza di strade, di infrastrutture, si parte e si realizza con gli investimenti gli obiettivi che si vogliono raggiungere.

Sarebbe anche bello poter agire su regolamentazioni che riguardino a volte i nostri territori con maggiori attenzioni, invece, come sappiamo, il Codice della strada non fa grandi differenze in Valle d'Aosta o sulla Pianura padana, chiede il rispetto di norme di sicurezza e di tutta una serie di aspetti che, in territori limitati come i nostri, molte volte sono difficili da raggiungere.

C'è poi l'esistente, che è quello che è stato realizzato fino adesso, e su questo bisogna operare a volte per migliorare, a volte semplicemente per mantenere, perché è successo in un'occasione - anche qui in discussione in Consiglio - che il rischio poi è di doverle eliminare delle fermate, piuttosto che mantenerle, perché non hanno tutte le condizioni per essere mantenute. Allo stesso tempo però, quando poi si corre questo rischio, vengono tolti dei servizi, in particolare dei servizi alle persone più fragili, alle persone anziane e ai giovani che li utilizzano.

Per esempio, abbiamo fatto scelte di definizione di tratte urbane dove le condizioni possono essere regolamentate con altre regole, con altre attenzioni.

Le domande che lei pone, "Quante sono rispettivamente le fermate del servizio di TPL presenti lungo le strade statali, regionali o comunali autorizzate, ai sensi del nuovo Codice della strada dell'ente proprietario della strada?": da un recente censimento richiesto alle società esercenti il servizio di trasporto pubblico locale automobilistico regionale, risulta che in Valle d'Aosta ci siano più di 1.200 fermate autorizzate su strade comunali, urbane, extraurbane e statali.

"Se esiste un Piano del TPL condiviso con gli enti proprietari delle strade contenente l'individuazione delle fermate dei mezzi adibiti al TPL, le opere necessarie all'istruzione delle fermate quali golfi di fermata, pensiline attrezzate, percorsi, attraversamenti pedonali": non esiste un piano di questa natura, anche perché, appunto, gli investimenti sono stati realizzati nel corso del tempo dagli Enti locali, dalla Regione, lei credo che lo sappia avendola anche rappresentata; si tratta oggi di valorizzarli attraverso una visione nuova che anche il Piano regionale dei trasporti deve dare. Insieme all'assessore Sapinet, che si occupa dei rapporti con l'ANAS, in particolare per quello che riguarda le pensiline che stanno lungo l'asse centrale della nostra vallata e sugli assi che portano al Traforo, si sta cercando di lavorare al meglio per migliorare quelle fermate.

Il 4 febbraio avremo un incontro a Villeneuve con l'amministrazione locale che tempo fa aveva segnalato come il traffico del trasporto pubblico insista in maniera pesante all'interno del centro urbano, quindi ci sarà un sopralluogo proprio con l'ANAS per verificare se si potranno trovare soluzioni lungo l'asse stradale della statale, quindi si sta lavorando in questa direzione.

L'iter che conduce all'istruzione di una fermata a servizio del TPL ha posto l'osservanza dei disposti normativi del Codice della strada, quindi l'obiettivo che noi vogliamo raggiungere è da un lato nei prossimi investimenti rispettare questi codici, allo stesso tempo cercare di mantenere queste possibilità.

L'obiettivo però deve essere quello che la cultura appartenga un po' a tutti: abbiamo segnalato alle amministrazioni comunali di porre attenzione a questi aspetti, quando si identificano nuove zone o quando si cambiano sensi di marcia; è successo anche ultimamente, ovviamente non lo segnalo, però quando si fanno modifiche alla viabilità, o quando s'impostano nuove situazioni, bisogna sempre tenere in considerazione l'esistente, per evitare di creare dei problemi a volte alle persone con disabilità ma ci sono pure, semplicemente, le famiglie, le carrozzine, le mamme che devono salire e scendere da un autobus che devono trovarsi in quella condizione di sicurezza.

"Nel caso che non esista il piano, se intenda predisporlo per addivenire a una convenzione sottoscritta con gli enti proprietari delle strade con la quale definire la competenza amministrativa e finanziaria circa la realizzazione, la manutenzione e la gestione delle opere indicate al punto precedente": partendo dal fatto, appunto, che le competenze sono definite dal Codice, noi riteniamo di valorizzare quello che è già pensato sul Piano trasporti e di trasferirlo, come iniziativa di lavoro, nella definizione del prossimo piano di bacino e del prossimo lavoro che affronteremo nel 2025, per preparare il nuovo appalto del TPL. Vogliamo fare in modo che le amministrazioni comunali si sentano pienamente coinvolte, oltre che quella regionale, da questa attività per far sì che il sistema non sia legato semplicemente all'orario di partenza di arrivo dell'autobus ma venga visto in maniera complessiva e che ognuno sul suo territorio lavori e valorizzi una visione di questo tipo per migliorare in generale il servizio di trasporto.

Presidente - Per la replica, consigliere Marquis.

Marquis (FI) - Ho ascoltato con attenzione la sua risposta e i dati che ci ha fornito.

Evidentemente la nostra iniziativa è per fare un ragionamento di prospettiva e soprattutto è dedicata al rapporto Amministrazione regionale-ANAS per quanto è di competenza della statale.

Anche dalle sue parole si evince che ci va il rispetto del Codice e che non sempre è così semplice affrontare queste tematiche. È proprio questa la ragione per cui forse un piano aiuterebbe, perché aiuterebbe a fare una verifica complessiva delle iniziative che sono necessarie sostanzialmente per soddisfare il bisogno di funzionamento del TPL e quindi aiuterebbe probabilmente a mettere insieme le reciproche esigenze, tant'è che quest'informazione credo che mi arrivi anche proprio dall'altra direzione, dove si auspicherebbe che ci fosse un piano per ragionare insieme nel complesso e non lasciare, iniziativa per iniziativa, domanda per domanda, alla valutazione, perché poi difficilmente in alcune situazioni se ne esce, tant'è che ci sono delle domande che non possono essere soddisfatte allo stato attuale proprio per queste ragioni, quindi, forse, passando attraverso un discorso di pianificazione più complessiva, si potrebbe provare a dare una soluzione.

L'invito quindi che rivolgiamo è di ascoltare questo suggerimento perché forse potrebbe essere utile per fare un passo avanti.

Lo spirito è assolutamente costruttivo, per cercare di superare le difficoltà che ci sono, quindi non era tanto per sapere il numero delle fermate che ci sono, ma per avere contezza della dimensione della questione.

Ci rendiamo conto che nei rapporti magari tra Comune e Regione è più semplice affrontare le cose, anche perché si bypassa il Codice della strada in quelle circostanze, invece, dove ci sono queste problematiche, il suggerimento che diamo è proprio quello di cercare di fare un ragionamento d'insieme che forse aiuta a risolvere il problema.