Oggetto del Consiglio n. 4355 del 29 gennaio 2025 - Resoconto
OGGETTO N. 4355/XVI - Interpellanza: "Strategie per garantire la sicurezza pubblica nella nostra regione a seguito della presenza di lupi nei centri abitati".
Sammaritani (Presidente) - Passiamo a trattare il punto n. 34 all'ordine del giorno.
Per l'esposizione, la parola al consigliere Planaz.
Planaz (RV) - Questa è l'ennesima iniziativa che presentiamo come gruppo Rassemblement Valdôtain, ce ne sono anche altre in questa seduta consiliare, ce ne sono state tantissime altre in tutta questa legislatura. Siamo stati i primi firmatari, i primi promotori, di una legge che andava a regolamentare la popolazione di lupi nella nostra regione - ce n'è stata un'altra, quasi uguale, copiata dalla maggioranza di allora - poi è uscita la legge 11, che è quella che oggi è legislazione del nostro territorio per quanto riguarda il controllo della popolazione dei lupi nella nostra regione.
C'è tutta una tematica che blocca la nostra legge, a livello nazionale ed europeo: da dicembre scorso anche l'Unione europea ha cambiato la visione sulla protezione di questo animale e ha proposto a tutte le Commissioni europee il declassamento della specie, proprio appunto per contenere questa specie, per limitare i danni sulle attività agricole di allevamento dei vari Stati e si dà l'autonomia a ogni Stato membro d'intervenire su questa tematica ...però continuiamo ad avere notizie non da questa amministrazione, ma da tutta la popolazione, adesso arrivo alla nostra regione, di tutte le visualizzazioni di animali che ci sono nel nostro territorio.
È un dato sconcertante e anche un po' scandaloso che la nostra amministrazione continui a pubblicare che il numero di capi presenti nella nostra regione sta diminuendo e, di conseguenza, dovrebbero diminuire anche gli avvistamenti, che invece aumentano: ormai sono vicini alle case, sono vicini agli allevamenti, si vedono ovunque, e, se andiamo ad analizzare a fondo anche dalla parte venatoria, diminuiscono anche i cacciatori che partecipano all'attività venatoria, diminuiscono gli animali a disposizione per l'attività venatoria, infatti ci sono circoscrizioni che non hanno avuto capi di camosci e capriole a sufficienza, e lasciamo stare che ormai non ce n'è quasi più, e invece il lupo, secondo i dati della nostra amministrazione, che va in controtendenza ai dati di ISPRA, perché se andiamo ad esaminare l'ultimo censimento di ISPRA... se per tutte le altre specie di fauna selvatica abbiamo un censimento annuale, dettagliato di tutte le specie, per poi andare ad intervenire sui prelievi, sulla specie lupo vediamo che c'è sempre questa volontà nazionale/europea... io adesso non posso dirlo perché non conosco bene i dati, ma penso che i suoi siano un po' più reali dei nostri, vi è la tendenza di andare a nascondere la vera realtà dei numeri presenti nel nostro territorio.
Ho la testimonianza di rappresentanti di circoscrizioni, noi abbiamo otto circoscrizioni nel nostro territorio e alcuni di questi rappresentanti di circoscrizione mi hanno confermato che solo nella loro circoscrizione ci sono 40-50 capi.
Se poi noi andiamo a confrontare le otto circoscrizioni con i dati pubblicati dall'Amministrazione regionale, non sta a me dire che la situazione è alquanto sconnessa come confronto di dati.
Noi siamo un po' increduli che un'amministrazione regionale continui a nascondere una problematica che oggi va a creare da un lato tutta una serie di problematiche - la gestione dei pascoli e quant'altro - ma abbiamo già toccato molte volte questa problematica, oggi è diventata anche una questione di pubblica sicurezza, infatti quest'iniziativa nasce dall'avvistamento di nove capi di lupo nel comune di Pré-Saint-Didier sotto le festività e anche qui dovremmo farci una domanda: da chi è stata fatta questa denuncia?
La denuncia è stata fatta da persone che non sono residenti nella nostra regione e che si sono un po' impaurite o scandalizzate per la presenza del predatore nel nostro territorio.
Io qui capisco che da una parte non si voglia andare a impaurire il turista che viene a frequentare la nostra regione - si mette fuori tutta una serie d'informativa in caso di avvistamenti e quant'altro - ma perché non viene più denunciata come succedeva prima la presenza del lupo nel nostro territorio? Dobbiamo farci questa domanda.
Dall'altra parte, a seguito di quell'avvistamento, e qui ho voluto, con quest'iniziativa, non me ne voglia l'assessore Caveri, tirare in ballo anche la sua dichiarazione: lei; Assessore, scrisse che la situazione ormai è insostenibile e che la presenza di lupi sul nostro territorio è fuori controllo.
Allora qui si evince il fatto che la realtà dei fatti denuncia una grossa presenza di lupi nel nostro territorio e ci scoccia molto il confronto con i dati pubblicati sui capi presenti sul nostro territorio dal nostro Assessorato, come ieri ha illustrato l'assessore Carrel.
Dico la verità, a volte ci stufiamo anche di presentare tutta una serie d'iniziative riguardanti questa problematica, però, dopo le seguenti segnalazioni, una dopo l'altra... io non so se in quest'aula a nessuno, anche ai Consiglieri di maggioranza, non venga denunciato il fatto che ci sono troppi lupi che scorrazzano nei nostri villaggi, nei nostri alpeggi e nei nostri pascoli e che vengano solo tutti a dirmelo a me, però quando uno, due, tre, quattro casi periodicamente vengono segnalati a me ma non risultano denunciati all'Amministrazione regionale e segnalati lì, la cosa dà un po' fastidio.
Poi ci credo che nessuno segue più il Consiglio regionale, come ha detto l'assessore Guichardaz: "Eh, ci saranno dodici persone a seguirci", è normale, se continuiamo a raccontare una marea di frottole, che qua ci sono 70-80 lupi, poi andiamo fuori e ce ne sono 500-600, è normale che la gente... Una volta si può raccontare, due volte si può raccontare, alla terza volta la gente dice: "Ma cosa ascoltiamo? Tanto vanno a riportare una realtà dei fatti ma fuori non è così e noi continuiamo a subire sia per gli allevatori, ma anche per gli abitanti dei paesi rurali più emarginati".
Io ho testimonianze di persone che lavorano negli uffici di Comuni montani un po' isolati che hanno paura di andare da un Comune all'altro, in alcuni casi anche a piedi, perché trovano lungo il percorso branchi di sette o otto capi che li seguono costantemente.
Io non so... ma solo a me vengono a dire queste cose? Allora voglio portare a quest'Aula quest'iniziativa che concerne soprattutto la pubblica sicurezza, infatti ci aspettavamo la risposta del Presidente, adesso in questo caso, da come abbiamo visto ieri, ci risponderà anche l'assessore Caveri, giustamente, anche perché l'abbiamo tirato in ballo, anche con la speranza di dare un po' di anima a questo Governo per portare un risultato di questa problematica, perché prima non si poteva far nulla perché c'erano tutta la legislazione sia italiana che europea che ci bloccava, oggi qualcosa in più si può fare.
Anche l'ultimo articolo di Gazzetta Matin dice che non c'è nessun problema, tutti gli avvistamenti che vengono fatti li chiamano "lupus in bufala", io dico che il lupus in bufala lo è più il progetto Wolfalps che tutta la realtà dei fatti che sono fuori, e questo dovrebbe farci pensare.
Comunque non sto a elencare le domande, tanto ce le avete sicuramente a disposizione, perché mi manca il tempo, attendiamo la vostra risposta e poi ci sarà la replica.
Presidente - Risponde per il Governo l'assessore Carrel.
Carrel (PA) - È un tema che sicuramente non viene riportato solo a lei, e ci tengo a sottolinearlo, è un problema che è ben attenzionato, credo non solo da tutta l'Aula, da tutti i Consiglieri ma da tutta la comunità valdostana.
Mi preme dirle e sottolinearle un aspetto: purtroppo lo status di protezione del lupo, a livello europeo, è ancora in fase di cambiamento, abbiamo avuto modo già di spiegarci su quale sarà l'iter che dovremo attendere prima dell'effettivo cambiamento, quindi non è corretto dire che da dicembre è già tutto cambiato, bensì è in fase di cambiamento, e su questo sicuramente continueremo a lavorare.
Continueremo a lavorare, e ci tengo a sottolinearlo, che anche nel futuro sarà mantenuta una gestione regionale di questa specie, gestione improntata alla difesa dell'allevamento tradizionale di montagna e alla tutela degli allevatori.
Con questo intendo dire che tutto quello che stiamo facendo attraverso il Corpo forestale (anche attraverso gli incarichi che abbiamo dato nel mese di dicembre del 2024) proprio per studiare un piano di gestione regionale, credo che sia un elemento fondamentale sul quale confrontarci, sia in Consiglio regionale, ma anche con le associazioni di categoria.
Alla luce dell'evoluzione dello status della specie lupo e della possibile futura gestione di questo predatore, voglio sottolineare che l'argomento è una delle priorità dell'Assessorato, tanto d'averlo assegnato anche come obiettivo dirigenziale al Dipartimento risorse naturali del Corpo forestale per l'anno 2025, con la seguente dicitura: "Predisposizione di un protocollo regionale per la gestione del lupo, canis lupus, in particolare in riferimento all'attuazione della legge regionale 11/2021 e il rafforzamento dell'attività di monitoraggio della specie".
Inoltre, al fine di arrivare pronti al momento in cui sarà concluso l'iter di declassamento, gli uffici dell'Assessorato stanno lavorando anche attraverso il confronto e il dialogo con le associazioni di categoria, alle modifiche della legge regionale 64 del 27 agosto 1994, proprio nell'ottica di rispondere alle esigenze di questo settore.
Questo apposito disegno di legge, il DDL 177, è stato approvato in Giunta con la delibera di Giunta 41/2025 e verrà nelle prossime settimane discusso in Commissione consiliare.
Grazie a questo disegno di legge, vogliamo dare una risposta agli allevatori, permettendo loro di fruire a sostegni che escono dal sistema de minimis per andare a compensare i danni provocati da fauna protetta e per le relative misure di prevenzione.
Infine, e sempre con il medesimo obiettivo, come già ricordato diverse volte, il 3 dicembre scorso con PD n. 7129, l'Assessorato ha già affidato a un tecnico specializzato la predisposizione di un protocollo di gestione del lupo che sarà discusso proprio con l'ISPRA, la riunione si terrà questo pomeriggio.
Per rispondere alla sua seconda domanda, è fondamentale rimarcare che in tale censimento reale della popolazione dei canidi, oltre al lupo rientrano anche le volpi e i cani.
A questo proposito, proprio lunedì 20 gennaio è stata approvata dalla Giunta la DGR 45 relativa alla convenzione tra Regione, l'USL, il CELVA e l'Ordine dei veterinari in merito alla modalità di controllo del randagismo e di protezione degli animali da compagnia sul territorio regionale per il 2025-2027 nella quale, in questa delibera, si ripartiscono, tra i vari firmatari, le funzioni di controllo del randagismo e di prevenzione dell'insorgenza di situazioni di criticità legate alla convivenza uomo-animale.
Per quanto attiene al censimento degli esemplari della specie canis lupus, è a oggi attivo il monitoraggio sistematico della specie, così come descritto nelle premesse del rapporto lupo 2023, pubblicato sul sito regionale, di cui parlerò nel dettaglio nella risposta successiva per un'altra iniziativa che ci porterà su questo tema.
Per rispondere al quarto quesito - non mi soffermo sul terzo su cui interverrà l'Assessore agli affari europei - rendo noto che l'argomento è trattato in una delle azioni del già citato obiettivo dirigenziale, secondo cui, leggo testualmente: "Per poter dare una risposta pronta ed efficace alla cittadinanza, sempre osservando pienamente i dettami normativi previsti, si ritiene opportuno elaborare un protocollo che espliciti i possibili comportamenti confidenti o produttivi di gravi danni al patrimonio zootecnico o di situazioni di rischio per la pubblica sicurezza da parte del lupo, indicandone, caso per caso, le procedure operative, in modo che il parere ISPRA sia espresso, invece che sulla singola autorizzazione, sui criteri e sulle modalità attuative delle deroghe contenute nel protocollo"; quindi si sta lavorando proprio in quella direzione.
Nel perseguire l'obiettivo di una maggiore trasparenza - che, condivido con lei, è necessaria - sui dati relativi alla presenza del lupo, è stata prevista la realizzazione di uno specifico strumento informatico - quale, ad esempio, un'App o un portale web dedicato alla raccolta - che permetta la comunicazione diretta delle segnalazioni degli avvistamenti di esemplari di canis lupus, che sempre più frequentemente provengono da residenti, turisti, ma anche da cacciatori, come lei ha ben ricordato, e che spero verrà utilizzata in primis dagli allevatori stessi, perché credo che la comunicazione sia la cosa più importante e la trasparenza è un atto fondamentale. Lei, come sa, spesso e volentieri non ho più citato numeri proprio per evitare questo tipo di contestazioni, ma credo che sia corretto, dal mio punto di vista, agire verso una maggiore trasparenza su questo tema fondamentale.
A questo proposito, però, mi permetta che, relativamente a quanto scritto nelle sue premesse, se lei avesse elementi precisi e volesse dettagliare quali vessazioni gli allevatori abbiano subìto dal personale qualificato e quali siano state le sanzioni ingiuste a loro inflitte, mi impegnerò personalmente in questo caso a verificare l'accaduto e la veridicità di quanto da lei denunciato con gli uffici competenti, perché credo che quello che lei ha scritto nelle premesse sia un aspetto importante e le chiedo quindi di specificare meglio se ha dei casi proprio per andare ad approfondire.
In chiusura, seppur comprendendo che questo non sia assolutamente risolutivo del problema, vorrei ricordare che sul sito regionale è presente una lista di alcuni accorgimenti per i cittadini che ha come obiettivo prevenire o limitare al minimo gli aspetti di rischio e di conflittualità che possono sorgere con la prossimità del lupo.
Presidente - Espressamente evocatus, integra la risposta l'assessore Caveri.
Caveri (UV) - Ringrazio di essere stato tirato in ballo, perché il tema è un tema che mi è molto caro, e tra l'altro domani sarò in audizione in videoconferenza con il Senato per la legge sulla montagna, all'interno della quale è stata inserita una norma sui grandi carnivori, in collaborazione con una collega trentina che faceva parte della Commissione che si è occupata della stesura della legge sulla montagna.
Il tema è importante, l'ho sollevato più volte, qualche mese fa è venuta in visita in Valle d'Aosta la Commissione ambiente del Comitato delle Regioni, che lei evoca, e anche in quest'occasione ho ricordato anche i precedenti. Sono molti anni che me ne occupo, nella convinzione che il lupo è un predatore senza predatore, quindi gli unici che possono regolamentare il flusso dei lupi siamo noi esseri umani.
Già molti anni fa - ero stato prima nel Massif Central e poi nei Pirenei e poi nelle vallate piemontesi, quando da noi il lupo non era ancora arrivato - avevo avuto modo di constatare la viva preoccupazione delle popolazioni locali.
Questo è anche dovuto, lei lo ha detto, a questo progetto Life, Wolfalpes, di cui abbiamo visto le gesta ancora lunedì su Matin in un'intervista in cui, per l'ennesima volta, la questione viene ingarbugliata. Questi campano su questi soldi comunitari, è un'organizzazione molto efficiente, legata in parte a parchi regionali piemontesi, questa è una vicenda che va sollevata a livello politico.
Per quel che mi riguarda l'ho sempre fatto, in tutte le sedi possibili, perché ritengo che ci sia, attorno al lupo, un vero e proprio business, il che non è accettabile.
Viva il lupo, non crepi il lupo come ormai si dice, ma bisogna fare attenzione che il numero non esploda.
Presidente - Per la replica, la parola al consigliere Planaz.
Planaz (RV) - Grazie, assessore Caveri, per le parole che ha appena esposto e penso che sia una cosa che condividiamo tutti.
Io non ce l'ho con lei e con nessun altro, volevo solo portare questa problematica al centro dell'attenzione e far sì che venisse presa in mano un po' da tutto il Governo e non solo dall'Assessore incaricato perché sennò, anche a fronte di tutti i dati che lei ha citato su Gazzetta Matin e quant'altro, se non ci mettiamo tutti assieme a dare una forza maggiore, come abbiamo fatto con la legge che abbiamo votata tutti... se un Consiglio regionale vota all'unanimità una legge e poi non riusciamo a dare l'applicazione, capite anche voi il nostro lavoro a quanto possa servire.
Non avrò tempo per molte altre cose, partirei dalla fine del discorso dell'assessore Carrel e le faccio un esempio: io ho un prato, ho un alpeggio, di cui sono proprietario o ho un diritto di conduzione - potrebbe essere in affitto o un accordo verbale col proprietario o con chi ne fa le veci - in cui faccio pascolo ed esercito tutta una serie di attività agricole millenarie. Se poi nel 2009, come esce sul progetto dell'Assessorato all'agricoltura c'è il primo lupo che arriva in Valle, innocuo, bello e puccioso e un giorno troviamo 50 manzi giù dal burrone, un altro giorno troviamo 10 manze morte, un altro giorno troviamo una mucca divorata davanti a casa o un vitello e i dati dell'Assessorato all'agricoltura dicono che non è un attacco da lupo e mi venite a citare le volpi e i cani... scusate se non è una vessazione.
E non voglio far nomi, perché se io le porto tutte le volte che il Corpo forestale e il veterinario competente ha dichiarato che non era lupo, e quando non ci sono le analisi del DNA non si ha la certezza che non sia lupo... io l'ho già detto una volta in quest'Aula, è da 50 anni che faccio quel lavoro, ma animali dispersi così in numeri elevati e trovati divorati in mezzo ad un prato, non mi era mai successo prima che arrivasse il lupo.
Allora se noi continuiamo a dire che vogliamo la raccolta dati e poi mi arrivano, mi controllano e dicono: "Ah, ma non hai messo la recinzione, ah ma non c'è la protezione, non c'è il pastore, non c'è il maremmano (che ti attacca i turisti)" e ti fanno anche un verbale, io voglio capire come fa oggi l'allevatore a denunciare un attacco da lupo, e sono io il primo a testimoniare, come allevatore, che se un giorno avrò un attacco da lupo, di nuovo, io non lo denuncio, capito?
È ora che la smettiamo con queste storie farlocche che recitate tutte le volte!
Io, Assessore, ho voluto citare tutti perché a settembre finiamo la legislatura, non abbiamo fatto niente, ma siete tutti complici. Questo problema oggi lo si può risolvere, ma non continuando a prendere in giro tutti quelli che lavorano. Buon lavoro!