Oggetto del Consiglio n. 4352 del 29 gennaio 2025 - Resoconto
OGGETTO N. 4352/XVI - Interpellanza: "Chiusura della scuola secondaria di primo grado dell'Istituzione scolastica Mont Emilius 2 nella giornata di sabato a partire dall'anno scolastico 2025-2026".
Sammaritani (Presidente) - Alla presenza di 26 Consiglieri, diamo inizio alla sessione antimeridiana di oggi 29 gennaio 2025. Riprendiamo con il punto 31 all'ordine del giorno.
Per la presentazione, la parola al Consigliere Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Con quest'interpellanza abbiamo voluto interpretare i desiderata non soltanto delle famiglie, dell'istituzione scolastica in questione, ma anche di una deliberazione del Consiglio d'istituto e che quindi riassume un po' anche le necessità manifestate da parte del personale, docente e non.
Una necessità che appunto ha visto - dopo un'iniziale richiesta formulata proprio dal Consiglio d'istituto, e mi dicono anche una raccolta firme - la formulazione appunto di una deliberazione che è stata trasmessa, oltre che ai Comuni interessati, anche alla nostra Regione.
L'attivazione di questo servizio, nello specifico la richiesta del Consiglio d'istituto, è quella di chiudere la scuola secondaria di primo grado nella giornata di sabato, a partire dall'anno scolastico 2025-2026.
La chiusura di questo giorno chiaramente favorisce le famiglie che hanno manifestato questa necessità e inevitabilmente, però, determina la riorganizzazione di alcuni servizi di competenza delle amministrazioni che sono sia in parte comunali, sia in parte regionali.
Per quanto riguarda la parte della nostra Regione, compete all'aliquota dei trasporti, invece, per quanto riguarda le Amministrazioni locali, riguarda la parte della mensa assistita.
Sappiamo che si richiedeva di dare riscontro a questa comunicazione entro il 5 di gennaio per poter riorganizzare i servizi, noi non sappiamo se sia stato dato riscontro, per lo meno dalla nostra Regione, ma sappiamo che si ipotizzavano due rientri pomeridiani, il lunedì e il giovedì pomeriggio, due turni di mensa assistita di 40 minuti ciascuno, indicativamente con un centinaio di alunni per turno, e un'uscita da scuola alle 16:30.
Come dicevamo, però, la proposta è stata formulata per rispondere da una parte alle necessità organizzative delle famiglie, nonché - come abbiamo detto all'inizio - del personale, che a stragrande maggioranza ha ritenuto che quella scelta fosse la scelta migliore ...e anche per rispondere ad alcuni rischi che sono stati paventati, ovvero che le famiglie hanno fatto sapere, e soprattutto ci siamo informati rispetto a questo: se questa scelta non verrà adottata, molti ragazzi verranno spostati dalle famiglie stesse in istituzioni scolastiche che applicano quel tipo di modalità di orario e questo sicuramente non potrà che incidere negativamente sul numero di classi attivate e di riflesso anche su chi lavora in quelle istituzioni, perché è chiaro che se non ci sono ragazzi, non si attiveranno delle classi, e le classi rimanenti avranno dei residui molto numerosi.
Pare peraltro che dopo il deposito della nostra interpellanza si sia tenuto - non sappiamo se stimolato proprio da quest'iniziativa o meno - un'iniziativa, un incontro da parte delle Amministrazioni comunali con le famiglie e pare che in questo incontro le Amministrazioni comunali abbiano detto che non vogliono accettare, perché dovrebbero fare un nuovo bando per il servizio mensa, quindi l'impegno era non farlo e aspettare fino al successivo anno scolastico per andare incontro alle famiglie per fare un unico bando.
Io non so se questo corrisponda a verità, ma è bene sottolineare ch,e se la stragrande maggioranza dei genitori vuole questo tipo di organizzazione per le settimane scolastiche e che molti di essi non iscriveranno bambini nell'istituzione con conseguenti chiusure di classi, quindi classi residue molto numerose, questo sicuramente non sia un dato da prendere sottogamba.
A fronte di questo, con quest'iniziativa, per la nostra parte di competenza, è evidente che dobbiamo fare, secondo il nostro modo di vedere, tutto il possibile per poter garantire il miglior servizio e soprattutto quello che viene richiesto alle famiglie.
Ecco perché con quest'interpellanza chiediamo se sia stata fornita risposta e di quale natura alla richiesta formulata alla Regione per la parte di competenza, se vi siano state delle interlocuzioni fra Regione e Comuni interessati relativamente alla realizzazione di quanto richiesto e se sia intenzione mettere in campo ogni azione utile, anche a supporto dei Comuni interessati, per realizzare la chiusura della scuola secondaria di primo grado nella giornata di sabato a partire dall'anno scolastico 2025-2026
Presidente - Per il Governo, risponde l'assessore Guichardaz.
Guichardaz J. (FP-PD) - Grazie, collega Manfrin, che mi ha sollecitato e ha sollecitato i nostri uffici a interessarsi di quest'argomento, di cui non avevamo sostanzialmente notizie, e le spiego anche perché.
Lei chiede se la Regione abbia fornito una risposta relativa alla riorganizzazione dei trasporti: le posso dire che la Regione non ha fornito una risposta formale poiché la competenza diretta sulla questione spetta agli Enti locali proprietari degli edifici scolastici. Tra l'altro, la comunicazione, da parte della scuola, è stata inviata a dicembre 2024 ed è stata trasmessa agli uffici della Sovraintendenza agli studi e al Dipartimento trasporti solo per conoscenza, quindi è stata fatta un'interlocuzione in cui noi, da quello che mi viene detto, eravamo indicati per conoscenza all'interno di questa nota.
Qualsiasi eventuale revisione degli orari dei mezzi pubblici quindi sarà valutata in vista dell'anno scolastico 2026-2027, come indicato anche nella risposta delle Amministrazioni comunali coinvolte.
Lei mi chiede se vi siano stati poi confronti sulla riorganizzazione tra la Regione e i Comuni interessati. Non ci sono stati dei confronti diretti in quanto, come le ho detto, la questione rientra nelle competenze degli enti locali. La Regione non è stata coinvolta nelle decisioni prese dagli organi scolastici e comunali e non è intervenuta nei diversi incontri e riunioni svolte; tuttavia - come noi abbiamo sempre detto, anche in altre situazioni che si sono determinate - qualora necessario, la Regione non si tira assolutamente indietro, sarà disponibile a collaborare con i Comuni e con gli enti locali per adeguare i servizi di trasporto nel momento in cui sarà attuata questa nuova organizzazione scolastica.
Rispondo anche a nome del collega Bertschy, perché, come ho detto ieri, in questi giorni faccio un po' il raccoglitore, ma trattandosi di scuola è effettivamente corretto anche che sia io a rispondere.
Poi lei chiede, nelle varie sue domande, se la Regione sostanzialmente intenda supportare i Comuni per la chiusura della scuola di sabato. Come le dicevo, non sono previsti interventi diretti della Regione in merito, in quanto la questione riguarda sempre gli Enti locali, tuttavia, in vista dell'anno scolastico 2026-2027, sarà possibile valutare interventi utili a sostenere gli Enti locali nella riorganizzazione del servizio di trasporto pubblico, laddove richiesto e necessario.
Poi comunque quest'iniziativa - come sempre dico quando rispondo alle iniziative della minoranza - sicuramente è stata utile a sollevare un problema e quando i problemi vengono sollevati, magari non direttamente dagli enti interessati, il dibattito consiliare comunque prende conoscenza di certe situazioni, poi correttamente noi ci mobilitiamo, chiediamo come possiamo essere utili per risolvere le questioni.
Siccome mi sono fatto fare diverse note e mi sono fatto spiegare anche la proposta di chiusura del sabato, perché mi interessava, la racconto un po', perché non è così banale.
L'idea di chiudere il sabato la scuola secondaria di primo grado è stata discussa e valutata nell'ambito dell'autonomia scolastica: come dico sempre, le scuole hanno dei livelli di autonomia molto intensi - di tipo organizzativo, amministrativo e didattico - e questa valutazione è stata fatta con il coinvolgimento di famiglie, docenti e Comuni.
Nell'anno scolastico 2022-2023, la proposta di chiudere la scuola il sabato viene avanzata dai genitori membri del Consiglio d'istituto. I Comuni, mi dicono, hanno immediatamente evidenziato - appare dai verbali - problematiche organizzative legate principalmente alla mancanza di locali adeguati per i rientri pomeridiani, quindi ogni volta che si chiedono dei cambi orari, oltre ai trasporti, bisogna assicurare poi l'ampliamento degli orari scolastici e il reperimento di locali per i rientri pomeridiani.
Nell'anno scolastico 2023-2024, quindi, dopo un iniziale parere negativo, il Collegio docenti della scuola secondaria torna a proporre la chiusura del sabato a giugno 2024, grazie alla disponibilità di un nuovo locale mensa reso libero dai cambiamenti organizzativi nella scuola primaria.
Vedete che, ogni volta che si modifica qualcosa, si attivano delle complessità enormi.
Nell'anno scolastico 2024-2025, quindi nell'attuale, il Consiglio d'istituto, dopo un nuovo sondaggio tra le famiglie, con il 74% dei favorevoli su 283 votanti, delibera la chiusura del sabato a partire dall'anno scolastico 2025-2026.
Le Amministrazioni comunali, quindi, pur confermando la disponibilità a collaborare, evidenziano, con gli interlocutori con i quali si interloquiscono, difficoltà logistiche, in particolare per il servizio mensa, quindi la loro disponibilità effettiva è garantita solo dall'anno scolastico 2026-2027. Questo è quello che mi viene indicato.
La scuola comunica quindi alle famiglie che la chiusura del sabato sarà posticipata al 2026-2027.
Per concludere, la proposta di chiusura del sabato, pur essendo stata deliberata nell'ambito dell'autonomia scolastica, richiede una stretta collaborazione con gli enti locali e la riorganizzazione dei servizi necessari, come la mensa e i trasporti.
Al momento, quindi, le Amministrazioni comunali hanno ribadito la loro disponibilità a implementare i servizi richiesti ma con decorrenza dall'anno scolastico 2026-2027.
In quella fase, sicuramente la Regione sarà chiamata a intervenire, se necessario, per adeguare in questo caso il servizio di trasporto pubblico e con il collega Bertschy ci siamo già interfacciati e si farà il possibile.
Faccio solo presente che, ogni volta che si cambia un orario, poi alla fine è un domino: si devono mettere a regime anche le coincidenze, anche tutti gli orari, bisogna eventualmente ridurre delle corse sugli orari che non sono più utili, quindi comunque anche questa è un'operazione estremamente complicata. Spero di aver fornito le informazioni che mi ha richiesto.
Presidente - Per la replica, la parola al consigliere Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Assolutamente sì, la ringrazio per la sua articolata risposta.
Quello che però vorrei evidenziarle e sottolinearle - ovviamente non è una critica - è che lei ha detto che l'Amministrazione regionale è stata informata soltanto perché era in copia conoscenza rispetto a questa deliberazione.
In realtà, nella deliberazione del Consiglio d'istituto c'è scritto che si trasmetteva per le parti di competenza, quindi per la parte comunale immagino fosse il servizio di refezione e per la parte regionale il servizio trasporti, quindi ovviamente è stata informata più che per conoscenza, probabilmente per competenza rispetto alla questione dei trasporti, che però dopo ha giustamente centrato ed elencato.
Noi abbiamo ritenuto opportuno trasmettere questa richiesta proprio per questo pezzo di competenza.
Nel frattempo, quello che lei ha riconosciuto - rispetto a quanto comunicato dall'Amministrazione comunale, nell'incontro che si è tenuto proprio dopo il deposito della nostra interpellanza - lei l'ha riassunto con difficoltà logistiche.
In realtà pare che il Comune in questo incontro... - anzi, non pare, lo do per certo perché ovviamente dei genitori erano lì e quindi me l'hanno riferito - che i Comuni abbiano detto che loro non potevano far attivare questo tipo di servizio dall'anno scolastico 2025-2026, perché c'erano delle difficoltà ad ampliare il servizio di refezione.
Ora io non ho conoscenza delle specifiche e dei dettagli dei servizi di refezione attivati da quell'Unité e per quelle amministrazioni locali, però dobbiamo immaginare che un servizio di refezione per le scuole secondarie non sia la stessa cosa che un servizio di refezione per le scuole primarie e che il problema di quest'attivazione del servizio di refezione - dai numeri che vengono presentati, cioè un centinaio di ragazzi - significhi mettere un'assistente che sovrintenda alla refezione più o meno ogni venti ragazzi, la media sul Comune di Aosta più o meno è questa.
Reperire questo personale per un anno rientra nel cosiddetto quinto d'obbligo della parte degli appalti e non mi sembra uno sforzo così importante, ma poi si possono trovare delle soluzioni alternative, che sono per esempio l'accompagnare i ragazzi a casa, piuttosto che i ragazzi si portIno il cibo e vengano semplicemente sorvegliati in una stanza mentre lo consumano nella pausa; ci sono moltissime possibilità di trovare una soluzione, e questo lo dico non perché si debba a tutti i costi fare un qualcosa perché piace a me, ma proprio perché i genitori che hanno fatto questa richiesta l'hanno detto esplicitamente: "Se nell'anno scolastico 2025-2026 non verrà attivato questo servizio, noi i ragazzi li porteremo via da qui" e, se i ragazzi (magari non tutti) verranno portati via da lì, significherà che delle classi verranno chiuse, significherà che ci saranno delle classi con un residuo molto alto, quindi significherà un peggioramento dei servizi che vengono poi erogati, se ci sono classi molto numerose, le famose "Classi pollaio" e anche una riduzione delle classi, e magari lo spostamento del personale su altri plessi e quant'altro.
Come lei giustamente ha detto, è un domino, quindi al modificarsi a cascata di alcune condizioni se ne modificano tante altre e si rischia davvero un peggioramento e quasi un abbandono di questa istituzione scolastica.
Ecco perché io le chiedo, Assessore, di farsi promotore anche di supportare magari le amministrazioni locali per scongiurare quest'eventualità, perché noi crediamo che le soluzioni ci siano, la scelta dei genitori è molto chiara, e non sono soltanto i genitori, è tutto il Consiglio d'istituto.
Il consenso a questa proposta è stato molto alto, come ha riconosciuto, quindi farsi promotori e cercare di realizzare quanto è stato richiesto, riteniamo debba essere una priorità.
Le chiediamo quindi, Assessore, di fare da tramite fra questa richiesta che le formuliamo e che hanno formulato le famiglie e l'istruzione scolastica tramite il Consiglio d'istituto e le amministrazioni comunali che devono semplicemente trovare la voglia e il tempo di mettere in piedi un servizio minimo per coprire quest'anno scolastico e poi traghettarli fino all'anno scolastico successivo, quando verrà poi rifatto il bando di refezione.
Non crediamo che delle semplici difficoltà di questo tipo, che consistono soltanto nel mettere in piedi un servizio minimale, possano trascinare con sé il peggioramento del servizio per tutti gli studenti.