Oggetto del Consiglio n. 4351 del 28 gennaio 2025 - Resoconto
OGGETTO N. 4351/XVI - Interpellanza: "Intendimenti per limitare l'inquinamento elettromagnetico in tutti gli edifici scolastici valdostani".
Marguerettaz (Presidente) - Punto 30 all'ordine del giorno.
Per la presentazione, la parola al collega Lucianaz.
Lucianaz (RV) - Qui parliamo seriamente, parliamo della salute dei giovani valdostani nei locali dove passano la maggior parte delle ore dedicate allo studio.
I genitori, preoccupati per la salute dei propri figli, che sono studenti nelle scuole valdostane, lamentano frequenti mal di testa al rientro dalla giornata di studi e scuola.
Una delle ragioni di questo disturbo potrebbe anche rivelarsi l'abbondante utilizzo in classe della LIM, la lavagna interattiva multimediale, potrebbe essere uno degli elementi che causa questi problemi, in quanto emette radiazioni, come tutti sappiamo, come tutti i dispositivi collegati in wireless.
Sappiamo bene che la tecnologia wireless è sempre più diffusa, anche nei locali pubblici, considerati più sensibili: parlo di Università, di Ospedali, di scuole, luoghi di lavoro, in cui l'essere umano trascorre molte ore consecutive, mentre in passato questa tipologia di collegamento veniva utilizzata con più criterio, più che altro nei casi in cui l'utilizzo dei cavi risultava molto complesso. Ora mi risulta che tutte queste strutture pubbliche sono collegate comunque con la fibra ottica.
I collegamenti wifi in modalità wlan (wireless local area network), così come in un ambito domestico, sono sempre più utilizzati e le reti internet wifi consentono a tutti i dispositivi elettronici che operano sotto l'area coperta dalla rete stessa - quindi computer, cellulare, tablet, smart tv, stampanti, LIM - di collegarsi allo stesso modem senza utilizzo di cavi o tramite gli access point; quindi tutto questo causa un inevitabile effetto nocivo elettromagnetico, questo è lampante.
Vanno inoltre considerate le raccomandazioni delle linee guida per l'esposizione alle radiazioni elettromagnetiche e i principi generali raccomandati dall'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e, finché siamo all'interno della OMS, dobbiamo attenerci almeno, dell'ICNIRP (Commissione Internazionale sulla Protezione dalle Radiazioni Non Ionizzanti) che l'ARPA, anche quella valdostana, segue pedissequamente.
Vi ricordo, visto che c'è qualche minuto, quali sono queste raccomandazioni: effettuare una valutazione dei rischi per identificare le fonti di esposizione alle radiazioni elettromagnetiche, come telefoni cellulari, wifi e altri dispositivi elettronici, stabilire politiche che limitano l'uso di dispositivi elettronici durante le ore scolastiche, quando possibile, per ridurre l'esposizione complessiva.
Questi organismi internazionali ricordano anche che bisogna consigliare il posizionamento strategico delle apparecchiature wifi e altre fonti di radiazioni elettromagnetiche per minimizzare l'esposizione diretta agli studenti, eseguire misurazioni regolari dei livelli di REM (radiazioni elettromagnetiche) nelle scuole e adottare misure correttive se i livelli superano le soglie, utilizzare attrezzature e dispositivi che rispettino le normative di sicurezza e che sono progettate per ridurre le emissioni REM.
Ricordano ancora l'OMS e l'ICNIRP di rivedere e aggiornare periodicamente le politiche scolastiche riguardanti l'uso dei dispositivi elettronici e l'esposizione a REM in base a nuove evidenze scientifiche.
Dalle dichiarazioni sentite in audizione dai tecnici dell'ARPA è risultato che, ad esempio, l'ARPA non effettua misurazione sui telefonini portatili. Mi chiedo quale sia l'ente che in Valle d'Aosta effettua questo genere di monitoraggio. Sappiamo quanto siano frequenti e usati i telefonini anche dalle giovani generazioni.
Vi ricordo, prima di passare alle domande, che la legge quadro 36/2001 italiana detta i principi fondamentali per quanto riguarda le esposizioni da campi elettromagnetici.
All'articolo 1 la legge prevede che bisogna assicurare la tutela della salute dei lavoratori e della popolazione dagli effetti di ogni tipo di esposizione, campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, e questo appunto nel rispetto dell'articolo 32 della Costituzione, quell'articolo al quale qualcuno si è appellato per metterci in difficoltà per parecchi anni.
Bene, allora appelliamoci anche in questa occasione all'articolo 32 della Costituzione e sicuramente non dimentichiamoci l'articolo 174, paragrafo 2, del Trattato istitutivo dell'Unione europea, che appunto sul principio della precauzione dovrebbe essere almeno osservato prima delle imposizioni dell'industria della radio telecomunicazione.
L'articolo 1 della legge quadro ricorda anche che bisogna promuovere la ricerca scientifica per la valutazione degli effetti a lungo termine, cosa che la Regione Valle d'Aosta assolutamente non fa.
Ripeto, articolo 1 della legge quadro: promuovere la ricerca scientifica per la valutazione degli effetti a lungo termine e attivare misure di cautela da adottare in applicazione del principio di precauzione citato poc'anzi.
All'articolo 1, comma 1, lettera c): assicurare la tutela dell'ambiente.
Vi ricordo anche, per chi ha la memoria corta, che sempre all'articolo 1, comma 2 della legge quadro, è testualmente segnato: "Le Regioni a Statuto speciale provvedono alle finalità della presente legge", cioè la tutela della salute da esposizione in campo elettromagnetico, "nell'ambito delle competenze ad esse spettanti ai sensi degli Statuti e delle relative norme di attuazione".
Abbiamo imparato la settimana scorsa che abbiamo diverse bozze giacenti in Paritetica, perché non cominciare a occuparci anche di questa prerogativa? Però stiamo ad aspettare la buona volontà del Governo.
Passo alle domande, che sono abbastanza semplici perché riguardano la salute dei nostri figli: quali sono gli intendimenti per limitare in tutti gli edifici scolastici valdostani l'inquinamento elettromagnetico a garanzia della salute delle fasce più deboli della popolazione; in particolare quale uso dei device in wireless risulta al Governo regionale difficilmente sostituibile dall'effettivo utilizzo di collegamenti in fibra ottica?
Faccio riferimento anche alla rete satellitare, se sia intenzione di questo Governo prendere in considerazione, o se già è stato fatto, anche i collegamenti da rete satellitare, in particolare per l'utilizzo nelle scuole valdostane che risultino prive di collegamenti in fibra ottica, se ne abbiamo.
Terza domanda: in quante scuole valdostane di ogni ordine e grado si misura il limite di esposizione alle radiazioni elettromagnetiche? Nel 2024, quante volte è stato effettuato? In quali scuole?
L'ARPA non ci ha risposto in audizione, è vero che c'era anche poco tempo, però la domanda è stata posta due volte e non abbiamo ottenuto risposta.
In queste scuole, oltre al valore di attenzione e l'obiettivo di qualità, così come previsto dalla normativa in vigore, relativamente agli edifici in cui si può avere permanenza superiore alle quattro ore giornaliere, da quali enti sono svolte tali misurazioni? Con quali cadenze e con quali risultati?
Vediamo se questa volta il Governo sa dare delle risposte credibili, non come in passato.
Presidente - Per la risposta, la parola all'assessore Jean-Pierre Guichardaz.
Guichardaz J. (FP-PD) - Dal tono, vedo che le premesse sono buone. Oggi faccio io il collettore di risposte dei miei colleghi, quindi rispondo a questa interpellanza - e mi dovrete pagare una pizza, prima o poi - anche a nome dell'Assessore agli affari europei, innovazione PNRR, politiche nazionali per la montagna, il collega Luciano Caveri, e dell'Assessore alle opere pubbliche, territorio e ambiente, il collega Davide Sapinet, che mi hanno fornito gli elementi di risposta, e mi faccio interprete anche in questo caso della sensibilità dell'intero Governo regionale su un tema che tocca la sicurezza e la qualità degli ambienti scolastici.
Riguardo alla misurazione dell'esposizione ai campi elettromagnetici nelle scuole, l'ente di riferimento per questa materia è l'ARPA Valle d'Aosta, in particolare la sezione agenti fisici ed energia, che si occupa delle valutazioni sulle esposizioni ai campi elettromagnetici, ed è il motivo per cui abbiamo chiesto delucidazioni direttamente a loro.
Va detto subito che le normative nazionali prevedono limiti ben precisi per l'esposizione ai campi elettromagnetici all'interno degli edifici scolastici, più in generale in tutti quei luoghi dove le persone trascorrono più di quattro ore al giorno. I riferimenti sono il Dpcm nazionale che stabilisce i valori di attenzione e gli obiettivi di qualità.
Questi limiti possono essere verificati sia attraverso misurazioni dirette in loco, sia con simulazioni preventive in condizioni di carico massime e cautelative.
L'iter autorizzativo per l'installazione alla modifica di impianti di radio telecomunicazioni in Valle d'Aosta è regolato dalla legge regionale 25/2005, che disciplina l'installazione e la localizzazione delle strutture di radio telecomunicazione.
In pratica, cosa succede? Quando un impianto viene autorizzato, significa che ha superato il vaglio dell'ARPA, che ne ha verificato il rispetto dei limiti previsti dalla normativa.
Se un'antenna riceve l'autorizzazione, si presume quindi che nel suo raggio d'azione i livelli di esposizione siano al di sotto dei limiti di legge.
L'ARPA comunque, da quello che ci viene riferito, effettua misurazioni di propria iniziativa negli edifici in cui le simulazioni hanno mostrato limiti vicini e valori vicino al limite. Inoltre, sempre l'ARPA può intervenire su richiesta di enti pubblici o privati, che devono inoltrare domanda attraverso lo Sportello unico degli Enti locali che valuta l'opportunità di richiedere un controllo.
È importante sottolineare che non esiste alcun obbligo di legge per effettuare misurazioni sistematiche periodiche in tutti gli edifici scolastici, né a livello regionale, né nazionale.
Per quanto riguarda i telefoni cellulari, invece, l'ARPA non ha competenze in materia, non esiste una normativa che imponga il monitoraggio specifico delle emissioni dei dispositivi mobili, tuttavia tutti i dispositivi in commercio devono rispettare i limiti stabiliti per poter ottenere la certificazione CEE.
Sul tema della connettività della scuola abbiamo interpellato il Dipartimento innovazione agenda digitale, che ci ha fornito alcune interessanti informazioni.
Intanto, tutte le scuole valdostane sono incluse nel Piano nazionale scuole connesse che è promosso dal Ministero delle imprese e del Made in Italy attraverso Infratel Italia S.p.A..
Questo piano ha come obiettivo il collegamento in fibra ottica di tutti gli istituti scolastici pubblici italiani; di conseguenza, non si prevede la necessità di soluzioni alternative, tuttavia, qualora ci fossero punti di accesso digitali in zone non ancora coperte dalla fibra ottica, potrebbero essere utilizzati collegamenti satellitari che rappresentano un'opzione tecnologicamente valida per garantire la connessione anche nelle aree più remote.
L'uso del wifi nelle scuole, misure per ridurre l'esposizione dei campi elettromagnetici, che è l'altra questione posta dall'interpellanza, che è la questione centrale. Cosa sta facendo la Regione, ci chiede, per limitare l'inquinamento elettromagnetico nelle scuole?
Innanzitutto va chiarito che la salute pubblica è tutelata da una normativa molto stringente, che impone limiti ben definiti per l'esposizione ai campi elettromagnetici.
L'ARPA, come credo vi sia stato spiegato, effettua controlli nei punti in cui le simulazioni indicano valori vicino ai limiti previsti, come dicevo prima, secondo le linee guida stabilite da regolamenti nazionali, come il Dpcm 8 luglio 2003, il DL 18 ottobre 2012, n. 179 e la legge 30 dicembre 2023, la 214.3.
Nelle scuole valdostane cosa si fa? Si cerca di adottare un approccio razionale e bilanciato. Intanto, le attività che richiedono l'uso di dispositivi digitali si svolgono preferibilmente in aule informatiche attrezzate, dove i collegamenti sono garantiti via cavo, quindi con fibra ottica.
Quando è necessario utilizzare dispositivi mobili, come tablet o notebook per la didattica interattiva, si ricorre a reti wifi, ma sempre con dispositivi a bassissima potenza, progettati per minimizzare l'esposizione elettromagnetica.
Le installazioni wifi, tra l'altro, sono posizionate strategicamente per ridurre l'esposizione diretta agli studenti e devo dire che quest'interpellanza ha confortato anche me, perché quando l'ho letta sembrava che i nostri ragazzi fossero tutti sottoposti a un bombardamento elettromagnetico intollerabile, quindi mi sono preoccupato che la loro salute fosse compromessa. Devo dire che le risposte invece mi hanno confortato.
Per concludere, faccio un po' questa considerazione: sappiamo che il tema dell'inquinamento elettromagnetico è fonte di preoccupazione per alcuni genitori. Lei ha raccolto le preoccupazioni, io, sinceramente... ma mi sono confrontato anche con i colleghi, compreso l'Assessore alla sanità, che ovviamente è colui che poi raccoglie eventualmente tutta la parte relativa alle lamentele relativamente alla salute, e per il momento a noi non sono arrivate lamentele dirette da parte dei genitori, ma lei si è fatto giustamente portatore di questo e quindi è giusto affrontare questo tema con serietà e trasparenza, però è importante, e lo dico a lei, ma lo dico credo anche ai genitori che forse ci ascoltano, mantenere un approccio basato sulle evidenze scientifiche senza creare allarmismi ingiustificati.
I limiti di esposizione previsti dalla normativa italiana sono tra i più rigorosi a livello europeo. Inoltre, la tecnologia digitale nelle scuole rappresenta un'opportunità didattica importante e la sua regolamentazione deve garantire quindi il giusto equilibrio tra innovazione, accessibilità e sicurezza.
A conforto, credo, di tutti quelli che ci ascoltano, il Governo regionale, anche raccogliendo la sua legittima considerazione, le sue preoccupazioni e quelle dei genitori che a lei si sono rivolti, continuerà a monitorare la situazione collaborando con gli enti preposti, affinché nelle scuole valdostane vengano sempre rispettati i criteri di sicurezza stabiliti dalla legge e affinché ogni decisione in merito sia presa sulla base di dati certi e verificabili.
Presidente - Per la replica, la parola al collega Lucianaz.
Lucianaz (RV) - La ringrazio Assessore perché ha fatto da collettore, giustamente, di varie competenze.
L'equilibrio tra innovazione, accessibilità e sicurezza: io metto al primo punto la sicurezza, poi voi avrete altre priorità.
L'Assessore alla sanità non fa testo, perché non l'ho mai sentito una volta parlare di questi argomenti, quando è effettivamente l'Assessorato alla sanità che dovrebbe occuparsi di queste questioni e non un Consigliere di opposizione, quindi non lo consideriamo.
Io mi sono preoccupato: certo che mi preoccupo, perché leggo (ognuno è impegnato a fare le proprie cose), io leggo e leggo che quei dati a cui lei fa riferimento, Assessore, e cioè quei limiti della letteratura scientifica, e ripeto, sono quelli dell'ICNIRP del 1998, e sono gli unici che la Commissione europea ha preso in considerazione, sono fortemente contestati dal mondo accademico e dal mondo scientifico.
Le cito il gruppo di ricerca del Parlamento europeo richiesto dalla Commissione europea, pubblicato nel 2021, che critica fortemente questi dati a cui l'ARPA fa riferimento, e che lei oggi mi ha ricordato, sostenendo che "É prioritario applicare il principio di precauzione", e lei oggi non me ne ha parlato... É vero che mi ascolta, Assessore, anziché ridere? Grazie.
Ridurre l'esposizione della popolazione alle radiazioni elettromagnetiche a livelli significativamente più bassi di quelli indicati dall'ICNIRP e adattare sistemi di comunicazione cablati, dove possibile.
Io le ho chiesto ripetutamente quanti monitoraggi, quante misurazioni vengono svolte nelle scuole valdostane e anche lei, come ARPA, non mi dà risposte. Probabilmente non gliel'hanno scritto, quindi lei non lo sa e non l'ha neanche chiesto, probabilmente.
Le chiedo quante misurazioni vengono effettuate? Nonostante lei mi dica che tutti i device utilizzati rientrano ampiamente nei limiti prefissati.
Io chiedo se è intenzione, è precauzione di questo Governo occuparsi della salute dei nostri giovani.
Lo date per scontato? Bene, noi sappiamo - e l'ARPA ce l'ha confermato in audizione - che ci sono stati casi di sforamento, quindi perché non attenzionare? Non vi preoccupa il fatto? Non vi interessa, probabilmente avete altre priorità.
Quello che è indispensabile è che voi avete sicuramente a cuore di digitalizzare completamente la Valle d'Aosta, continuerete su questa strada, sappiate che ci sono i valdostani che, prima della comunicazione, si occupano della propria salute e di quella dei loro figli, poi voi continuate a fare i vostri interessi.
Non mi stupisce che come ogni giorno assistiamo a rivelazioni di lobbies che, a livello europeo, stanno fortemente spingendo le categorie politiche e imprenditoriali, non mi stupisce che anche in questo settore presto usciranno notizie riguardanti questo enorme business.
Vi ripeto, ci sono valdostani che si preoccupano della salute loro e soprattutto dei loro figli, quindi continueranno le nostre iniziative.
Presidente - Sono le ore 20:00, possiamo concludere i nostri lavori che inizieranno nuovamente domani alle 09:00.
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L'adunanza termina alle ore 20:00.