Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 4349 del 28 gennaio 2025 - Resoconto

OGGETTO N. 4349/XVI - Interpellanza: "Azioni per rilanciare l'attività della Casa da gioco e del territorio circostante".

Marguerettaz (Presidente) - Punto 28 all'ordine del giorno.

Per la presentazione, la parola al collega Marquis: ne ha facoltà.

Marquis (FI) - Riportiamo all'attenzione del Consiglio regionale con quest'iniziativa il tema della Casa da gioco di Saint-Vincent.

Con il mese di dicembre si è concluso il concordato e si aprono le porte a una nuova prospettiva per la Casa da gioco.

È stato conferito un incarico a Finaosta dall'Amministrazione regionale per predisporre uno studio giuridico per valutare la soluzione dell'affidamento ai privati della gestione della concessione delle sale da gioco e del Grand Hôtel Billia.

Chiaramente i tempi, per quanto poi riguarda l'eventuale pubblicazione dei bandi, discendono da questo studio, da questa valutazione, che dovrà essere perfezionata quanto prima possibilmente.

Cosa dire della Casa da gioco? Che nel 2024, chiuso il periodo di concordato, ha registrato dei buoni incassi rispetto allo scorso anno: una crescita del 5,6%, incassi di 73,29 milioni di euro.

Il trend delle Case da gioco in Italia porta anche Venezia in positivo, mentre invece Sanremo e Campione si trovano in una situazione di leggero calo degli incassi e degli introiti.

Il Grand Hôtel Billia ha registrato anch'esso una positività di bilancio: un +17% rispetto al 2023.

Ovviamente le grandi attese sono sulla prospettiva dell'eventuale privatizzazione della gestione, per ridare uno slancio vigoroso alla gestione della Casa da gioco, ma nel frattempo esiste una fase intermedia da gestire.

È ovvio e conosciuto a tutti il fatto che il concordato ha tenuto un pochettino ingessata la gestione, ha posto delle limitazioni sotto il profilo delle ambizioni e anche dell'introduzione di nuove azioni per dare slancio all'attività, tant'è che abbiamo presentato anche come gruppo delle iniziative per poter pianificare l'istituzione dei tornei di poker e in quell'occasione era stato evidenziato il fatto che il concordato ponesse delle limitazioni per andare nella giusta direzione di arricchire l'offerta. Ma il tema che vogliamo anche evidenziare con questa iniziativa è il rapporto tra la Casa da gioco e il paese.

La Casa da gioco ha bisogno del paese, il paese ha bisogno della Casa da gioco.

Questo lo si era già capito nel 1997, quando è stato dato corso, di comune accordo tra Regione e Comune di Saint-Vincent, al piano di riqualificazione: un investimento massiccio che ha cercato di rafforzare l'offerta infrastrutturale del paese, mettendo a disposizione allora 50 miliardi di lire, di cui l'80% messo a disposizione dalla Regione, il 20% messo dal Comune di Saint-Vincent; tradotti, sarebbero 25 milioni di euro attuali.

Un piano che ha sostanzialmente portato avanti la riqualificazione urbanistica ed estetica del paese.

Successivamente, avrebbe dovuto esserci una fase di sviluppo dei rapporti sulle iniziative da intraprendere. Purtroppo ci si è infilati poi nel periodo negativo che ha portato al discorso del concordato e quindi alle difficoltà che tutti conosciamo.

In questa fase qui il Comune di Saint-Vincent sta attraversando, sotto il profilo commerciale, una profonda crisi: strutture commerciali che chiudono, una situazione estremamente preoccupante perché la via centrale era la vetrina del paese, oggi ci sono parecchie saracinesche abbassate, e questo fa del male anche alla Casa da gioco, perché viene un po' meno quella sinergia che c'è sempre stata tra la Casa da gioco e il Comune di Saint-Vincent e le attività.

In alcuni casi sappiamo che è stato reintrodotto il discorso dei voucher per la ristorazione; noi crediamo che vadano introdotti anche dei voucher per la spesa commerciale, perché se ci sono delle attività che possono essere utili a contribuire e a migliorare l'offerta anche per i clienti della Casa da gioco ne andrebbe tenuto conto.

Come questa idea ce ne possono essere delle altre, però l'obiettivo è quello di insieme, che il Comune e la Casa da gioco possano individuare delle azioni di reciproco rafforzamento, perché è del tutto evidente che è vero che ci sono determinati clienti che arrivano dall'autostrada e si imbucano direttamente nella Casa da gioco, prendono la loro auto alla fine della serata e ritornano a casa, ma ce ne sono altrettanti che avrebbero piacere magari di partecipare o di vivere anche un pochettino la vita del paese accompagnandosi con la famiglia, attraverso un'offerta che possa essere di interesse. Sotto questo profilo vi assicuro che, vivendo quella realtà, ci si rende conto di quelle che sono le oggettive difficoltà: è una situazione pesantissima che non si è mai vista, perché è un'economia monoculturale, che si è sviluppata attorno alla presenza della Casa da gioco, e non ci sono opportunità diverse di riconversione se non attraverso un reciproco confronto di valorizzazione. Pertanto, l'obiettivo di questa iniziativa è che si attivi un confronto tra Casa da gioco e Comune per capire quello che si può fare, anche perché quegli interventi che erano stati fatti... quel piano di riqualificazione ha previsto degli investimenti con cui si è intervenuti a dare un livello qualitativo molto al di sopra di quella che è la media degli interventi infrastrutturali di tipo stradale.

Oggi, a distanza di anni, hanno già bisogno di interventi di manutenzione, quindi bisognerebbe anche immaginare un piano di manutenzione di tutti quegli interventi che sono stati fatti assieme, per cui la Regione ha messo l'80% del capitale, perché diversamente finiscono in una situazione anche di deterioramento, che è anche visibile, perché richiederebbero dei grossi e significativi interventi manutentivi per tenerli in ordine.

Con queste considerazioni, lascio la parola al Presidente per capire quali intenzioni ci siano da parte della Casa da gioco.

Presidente - Per la risposta, la parola al presidente Testolin.

Testolin (UV) - Con riferimento al quesito posto, si evidenzia che l'Amministrazione regionale si è da tempo attivata, così come anche sottolineato dal consigliere Marquis, al fine di individuare un percorso di rilancio dell'attività della Casa da gioco, anche in relazione alle diverse prospettive di gestione, una volta concluso il concordato, però necessariamente in anticipo rispetto alla chiusura del procedimento, al fine di poter concludere tutte le procedure in un arco di tempo relativamente contenuto.

E qua parliamo delle attività propedeutiche a individuare come la Casa da gioco potrà andare avanti.

A tal proposito, si evidenzia dunque come il primo studio elaborato da Finaosta, su richiesta dell'Amministrazione regionale, abbia fornito delle indicazioni riducendo a due le possibilità di futura gestione post concordataria: o in continuità oppure con l'attivazione di un percorso volto al reperimento di un gestore terzo.

Questa seconda opportunità necessita, come già più volte detto all'interno di quest'Aula, di approfondimenti normativi e procedurali che sono stati ben esplicitati nel DEFR, che sono stati oggetto di un incarico assegnato a Finaosta per l'effettuazione degli approfondimenti giuridici e amministrativi che dovranno dare i termini di fattibilità di questa scelta e, in caso positivo, gli elementi necessari per poter procedere con l'attivazione di un percorso di gara per la definizione e il reperimento di un terzo gestore.

Questo percorso, iniziato nel mese di dicembre, sarà dunque caratterizzato da un'attività di approfondimento giuridico, a valle del quale si potrà, nel caso, avviare l'indagine di mercato della società gestrice e la successiva selezione sulla base dei riscontri delle indagini.

Le tempistiche del processo sono state indicate a Finaosta nei termini complessivi fino al settembre del 2025, per poter ipotizzare una selezione a partire dall'esercizio 2026

La Casa da gioco si sta invece concentrando su una serie di attività che, nelle more della definizione del percorso di valutazione sulle future scelte di gestione del Casinò, potranno intervenire tramite un piano industriale sulle questioni che con più urgenza devono essere oggetto di intervento, sia nell'organizzazione che nei servizi, sia nella logistica, sia negli interventi e investimenti fisici sulle strutture.

Il tutto in discontinuità rispetto agli anni del concordato, che non hanno permesso tutta una serie di investimenti e di iniziative di ammodernamento della struttura nel suo insieme.

Per questo piano industriale la società indicativamente ci fornirà lo studio entro la fine del mese di febbraio.

Io credo che, al netto delle riflessioni che ha fatto giustamente il collega Marquis, in primis sia indispensabile dare una prospettiva alla Casa da gioco, perché se non c'è una prospettiva per la Casa da gioco saltano anche tutte quelle che possono essere le intersezioni tra quello che la Casa da gioco stessa può mettere a disposizione del territorio di Saint-Vincent da una parte, ma io direi del territorio circostante, perché la Casa da gioco, di suo, crea un indotto sul territorio in considerazione delle attività anche che acquisisce dal territorio stesso, quindi i servizi che acquisisce, le operatività che mette a disposizione anche del settore del commercio piuttosto che dell'artigianato locale, piuttosto che dei servizi che vengono richiesti all'interno di maestranze che, in senso più lato, sono in Valle d'Aosta.

Credo che questo tipo di iniziative, che verranno raccolte e che saranno comunque messe a disposizione anche dello studio di Finaosta per poter rilanciare la Casa da gioco stessa, debbano fare parte di un contesto più ampio che vada a valutare le cose che si possono e si devono fare con le proprie forze e quella che invece dovrà essere una scelta strategica di lungo periodo che sarà invece determinata a valle degli studi che l'Amministrazione regionale ha demandato a Finaosta.

Presidente - Per la replica, la parola al collega Marquis.

Marquis (FI) - Condividiamo il fatto che occorre dare una prospettiva di solidità, di operatività alla Casa da gioco, questo in primis perché sennò tutto il resto viene meno; però volevo aggiungere alcune considerazioni per esplicitare meglio il concetto.

A mio avviso, sovente la pubblica Amministrazione difetta di memoria, nel senso che si impostano delle partite e poi ci si dimentica per strada di quello che è stato il ragionamento che è stato fatto prima, che dovrebbe avere attuazione dopo, e faccio questo esempio concreto: nel piano di riqualificazione di Saint-Vincent, la Regione aveva sollecitato il Comune - a quell'epoca ero amministratore comunale e ricordo bene - all'acquisizione del Palais, di creare il Palais per dare un servizio alla Casa da gioco.

È costata 1 miliardo e 600 milioni allora quell'operazione che è stata fatta per creare quella mega struttura che doveva essere funzionale alla Casa da gioco, mettendo le risorse, ovviamente.

Cosa ci si aspettava dopo? Che quella struttura venisse occupata con delle manifestazioni a supporto della Casa da gioco, quindi nella pianificazione regionale; le grandi manifestazioni - se volevamo sviluppare la Casa da gioco, abbiamo fatto fare il Palais - andavano organizzate in quel luogo, affinché ci fosse un'attrattività che potesse determinare anche nuova clientela per la Casa da gioco.

Questo era il disegno strategico.

Cosa è successo dopo? Che quella struttura è lasciata nelle mani del Comune di Saint-Vincent e cosa viene organizzato dalla Casa da gioco? Zero, quindi è stato un investimento sbagliato se non in attuazione dei ragionamenti che stavano a monte.

Pertanto, quello che si ritiene è che questi siano degli errori che difettano sulla programmazione di lungo periodo. Se la direzione era quella, piuttosto che andare a disciplinare diversamente l'organizzazione dei grandi eventi, bisogna creare del valore aggiunto, perché se c'è la Casa da gioco che ha bisogno di fare degli incassi, bisogna metterle anche degli eventi a supporto.

Così come il finanziamento del FOSPI, che ha previsto la ristrutturazione del Comune (allora 7 miliardi e 500 milioni), ha previsto la realizzazione di due sale congresso che avrebbero dovuto fare da supporto alla Casa da gioco per l'offerta di tipo congressuale.

Allora la domanda che ci facciamo: se la Casa da gioco, ancorché abbia le sale del Billia, ogni tanto organizzasse due o tre congressini nelle sale del Comune, magari cento persone escono dal congresso, poi passeggiano nella via per arrivare alla Casa da gioco, qualcuno beve un cappuccino, qualcuno compra un ricordino da portare alla famiglia, qualcuno magari compra qualcosa di abbigliamento, e questo potrebbe essere un supporto alle attività commerciali.

È questo il problema che non viene considerato quando parlo di sinergia tra paese e Casa da gioco, e sono cose abbastanza semplici per dare delle risposte; basterebbe, a livello di programmazione, organizzare qualche serata o qualche giornata congressuale nelle sale del Comune e organizzare qualche manifestazione al Palais di Saint-Vincent, così come si faceva ai tempi quando la Casa da gioco aveva anche dei numeri di frequentazione che erano diversi rispetto a quelli attuali.

Il problema quindi è che politicamente bisogna dare un imprinting, un'impronta, un indirizzo che vada in questa direzione; nel programma delle manifestazioni di interesse regionale bisogna mettere le manifestazioni che creano dello sviluppo e del supporto all'offerta turistica, generando degli introiti, generando degli utili. A volte invece si procede con logiche che sono completamente differenti rispetto a questo tipo di razionalità.

Pertanto, l'invito che facciamo in questa fase che sta andando avanti, questo progetto di valutazione della privatizzazione, è di valutare se nel corso del 2025, per quanto riguarda le manifestazioni estive e qualche congresso, c'è la possibilità di intervento per rafforzare il legame tra territorio e Casa da gioco.