Oggetto del Consiglio n. 4338 del 28 gennaio 2025 - Resoconto
OGGETTO N. 4338/XVI - Interrogazione: "Azioni intraprese a seguito della pubblicazione del 'Rapporto lupo 2023'".
Marguerettaz (Presidente) - Punto n. 17 all'ordine del giorno.
Per la risposta, la parola all'assessore Carrel.
Carrel (PA) - Credo che ormai tutti siamo pienamente a conoscenza delle problematiche legate alla presenza del lupo sul territorio valdostano, nonché delle azioni intraprese in questi mesi per affrontare concretamente tale questione, limitatamente a quanto permesso dai regolamenti attualmente in vigore a livello nazionale ed europeo.
Per rispondere al primo quesito, le confermo che gli ultimi dati disponibili e aggiornati sulla popolazione di lupi presenti in Valle d'Aosta sono reperibili sul sito istituzionale regionale all'interno del "Rapporto lupo 2023".
Specifico che, come segnalatomi dagli uffici, i dati più recenti verranno inseriti nel "Rapporto lupo 2024" che sarà disponibile sul sito regionale nel corso del mese di marzo 2025.
Per rispondere al secondo quesito, ritengo opportuno farle presente che, a seguito della pubblicazione del "Rapporto lupo 2023", l'Assessorato agricoltura e risorse naturali, attraverso il Corpo forestale della Valle d'Aosta, sta continuando a effettuare attività di monitoraggio finalizzate a stimare la consistenza, la distribuzione e la tendenza della popolazione di canis lupus sul territorio regionale.
Voglio inoltre aggiungere che, al fine di arrivare pronti al momento in cui sarà concluso, ci auspichiamo, l'iter di declassamento dello status di protezione della specie canis lupus da specie di fauna strettamente protetta (allegato 2) a specie di fauna protetta (allegato 3), l'Assessorato ha già affidato il 3 dicembre scorso, con PD 7129, a un tecnico specializzato la predisposizione di un protocollo di gestione del lupo per il territorio regionale.
Nei prossimi giorni, presumibilmente mercoledì 29, quindi domani, gli uffici competenti, insieme al tecnico incaricato, si riuniranno con i referenti di ISPRA per andare a definire le esigenze specifiche del nostro territorio.
Per quanto riguarda il settore dell'allevamento, fortemente interessato dalla problematica, a seguito di numerosi confronti con le associazioni di categoria, è stato predisposto e approvato in Giunta il 20 gennaio, con delibera di Giunta 41/2025, un apposito disegno di legge, il DDL 177, che permetterà di agevolare ulteriormente gli allevatori, escludendo dal sistema del de minimis i danni causati dagli animali protetti, come il lupo, e le principali misure di prevenzione.
Oltre alle dette misure di prevenzione, che già da anni sono oggetto di contributo e sulle quali ci siamo già ampiamente confrontati (quindi non ripeto), nel 2024 si è scelto di incentivare l'utilizzo di collari a ultrasuoni che, al momento, rientrano tra i dissuasori acustici più efficaci.
Attualmente, il contributo per l'acquisto dei collari ammonta ad un massimo di 2 mila euro l'anno, erogati al 90% del costo.
Presidente - La parola al collega Ganis per la replica.
Ganis (FI) - Lei non ha parlato di numeri, lo farò io.
Torniamo a parlare appunto in questa assise di un problema che va assolutamente risolto, che è quello della presenza del lupo nella nostra regione, e siamo tutti d'accordo.
Tra l'altro, proprio pochi giorni fa, è apparso su un articolo su un giornale locale dove c'era scritto: "Gli attacchi di lupi quasi azzerati".
O viviamo in due mondi diversi, oppure non è così, perché nella nostra regione le predazioni sono diminuite, ed è vero, rispetto agli anni precedenti, ma i numeri parlano chiaro: nel 2023 le predazioni imputabili al lupo sono scese a 28, quindi ci sono ancora, e i capi predati 66.
Quello che è emerso dalla relazione del "Rapporto lupo 2023", come lei ha ben evidenziato, Assessore, si parla di numero minimo di presenze che è aumentato, così come sono aumentati anche i branchi, quindi, parlando di numeri, dal "Rapporto lupo 2022" al "Rapporto lupo 2023", le predazioni imputabili al lupo sono state 36 nel 2022, mentre siamo passati a 28 nel 2023.
I branchi nel 2022 erano 9, nel 2023 i branchi mappati sono diventati 10, quindi c'è stato un aumento sia di branchi che di un numero minimo, stimabile nella nostra regione, e il numero certo stimato di esemplari è 70.
Quello che un po' ci rattrista è che si parla sempre di un numero minimo stimato ma mai effettivamente di quanti lupi sono veramente presenti nella nostra regione.
Sono stati spesi dei soldi, giustamente, per prevenire gli attacchi: nel 2022 sono stati spesi circa euro 138 mila e nel 2023 euro 157 mila, somme importanti ma non risolutive.
Ovviamente, come lei ha ben evidenziato, manca il "Rapporto lupo 2024", questo lo vedremo a marzo 2025.
Una cosa importante è che dal numero delle predazioni, che è effettivamente diminuito, molti allevatori omettono di denunciare la predazione perché gli attacchi spesso non vengono attribuiti alla specie lupo, e questa purtroppo è una triste realtà.
Le faccio un esempio: nel 2022 sono stati effettuati 72 tamponi sulle carcasse predate, 42 hanno individuato geneticamente il lupo e 24 non hanno fornito nessun risultato.
Nel 2023, su 49 tamponi effettuati, 19 hanno individuato geneticamente il lupo e 21 nessun risultato.
Tenendo appunto conto di questi dati, è chiaro che molti allevatori scoraggiati fanno a meno di richiedere gli indennizzi concessi, visto che molte predazioni rimangono così sospese in un limbo.
Altra nota dolente riguarda il mondo faunistico, quindi in particolar modo la predazione causa la riduzione della popolazione di prede, come quella del capriolo e del cinghiale; lo abbiamo già evidenziato in un Consiglio regionale.
Negli ultimi anni i caprioli censiti dai cacciatori sono pressoché dimezzati, da 6mila capi siamo passati a 3 mila capi circa.
A questo punto non ci resta che attendere la decisione della Convenzione di Berna che, se entrerà in vigore, porterà una modifica sostanziale allo status di protezione del lupo nel quadro della Direttiva Habitat.
La nostra iniziativa, Assessore, ha una finalità: quella di evidenziare che oggi il problema c'è, persiste, ma che una soluzione va trovata.
Noi, come gruppo, continueremo a vigilare su questo tema.
Presidente - Colleghi, una sospensione di 15 minuti per cambiare l'aria. Alle ore 17:15, puntuali, riprenderanno i lavori.
La seduta è sospesa dalle ore 16:57 alle ore 17:16.