Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 4334 del 28 gennaio 2025 - Resoconto

OGGETTO N. 4334/XVI - Interrogazione: "Interlocuzioni con il Comune di Aosta per l'eliminazione di una scritta all'interno della struttura Plus e solidarietà alle forze dell'ordine".

Marguerettaz (Presidente) - Punto n.13 all'ordine del giorno.

Per la risposta, la parola all'assessore Jean-Pierre Guichardaz.

Guichardaz J. (FP-PD) - L'interrogazione in oggetto solleva la questione della comparsa, all'interno della struttura Plus di Aosta, della scritta "1312" che è riconducibile all'acronimo ACAB che è noto (io non lo sapevo) per il suo significato denigratorio nei confronti delle forze di Polizia.

Come le ho detto, desidero precisare che io, fino a questo momento, non ero a conoscenza del significato di tale acronimo e, dalle informazioni che ho reperito a seguito della sua interrogazione, ACAB è l'acronimo dell'espressione inglese "All corps are bastards", traducibile in italiano come "Tutti i poliziotti sono bastardi".

Leggo su internet che l'origine di questa espressione risale all'Inghilterra degli anni ?20, dove inizialmente si diffuse la frase "All coppers are bastards".

Successivamente, negli anni '70 - leggo sempre, ho fatto una ricerca giusto per capire l'origine di questo acronimo -, ACAB divenne popolare grazie alla canzone omonima del gruppo britannico 4-Skins, composto da skinhead legati all'ambiente delle tifoserie calcistiche.

Da allora l'acronimo è stato adottato come slogan in vari contesti, tra cui sottoculture punk e skinhead, movimenti anarchici, anti autoritari, oltre che da alcune frange estreme delle tifoserie calcistiche. Questo a premessa, giusto per inquadrare la sua richiesta.

Per quanto riguarda la sua interrogazione, intanto voglio premettere che quando discutiamo di episodi come questo, della comparsa di questa scritta, "1312" all'interno della struttura Plus, che peraltro è un bene pubblico, finanziato con risorse pubbliche, quindi che dovrebbe essere simbolo di crescita, educazione e creatività giovanile, non possiamo limitarci a qualche parola di rito: serve una condanna netta, chiara e inequivocabile.

Questa scritta non è solo un atto vandalico, ma un evidente messaggio di odio, di disprezzo verso le forze dell'ordine e, indirettamente, verso tutti coloro che rappresentano le Istituzioni; quindi non vi è alcuna giustificazione per un gesto simile, nessuno spazio per minimizzazione o tolleranza.

È semplicemente un atto vergognoso e disgustoso, che va condannato con fermezza e senza ambiguità.

E chi utilizza i beni pubblici per veicolare i messaggi di questo tipo, non solo manca di rispetto a chi quotidianamente si impegna per tutelare la sicurezza e la legalità, ma dimostra una superficialità, un'arroganza e una mancanza di senso civico assoluti.

Devo dire che è veramente una schifezza, uso questo termine consapevolmente, che non può essere tollerata in alcun modo.

Vengo alle risposte, però era doverosa quella premessa per dire la posizione mia e di tutta la maggioranza relativamente a questo argomento.

Se siano state messe in campo delle interlocuzioni con il Comune di Aosta per eliminare l'infamante scritta: sì, appena venuti a conoscenza dell'accaduto, gli uffici dell'Assessorato si sono immediatamente attivati, interloquendo con il Comune di Aosta per verificare le azioni intraprese.

Il Comune - ci è stato riferito - ha convocato già il 9 gennaio 2025 una cabina di regia coinvolgendo i gestori della struttura e rappresentanti delle forze dell'ordine.

Durante quest'incontro è stata ribadita con forza la gravità dell'episodio e la necessità di garantire un maggior controllo degli spazi pubblici, come quello della struttura Plus.

La scritta è stata rimossa immediatamente - mi dicono - e sono state attuate misure per prevenire ulteriori episodi, tra cui l'implementazione di un sistema di videosorveglianza.

È fondamentale sottolineare che, come emerso dalle verifiche - questo è quello che mi dice il Comune -, il gesto non è riconducibile ad attività organizzate all'interno della struttura; credo che sia stata fatta una sorta di indagine anche coinvolgendo le forze dell'ordine.

Tuttavia la gestione degli spazi pubblici deve essere migliorata, affinché episodi del genere non abbiano più la possibilità di verificarsi.

Poi mi chiede se, unitamente, si sia provveduto a formulare la solidarietà dell'Amministrazione regionale alle forze dell'ordine: certamente, l'Amministrazione regionale, come ho detto in premessa, condanna fermamente questo episodio e ribadisce la propria assoluta vicinanza alle forze dell'ordine.

Gesti di questo tipo sono un'offesa non solo a chi ogni giorno si impegna per tutelare la legalità, ma anche ai valori stessi su cui si fonda la nostra società civile.

Faccio solo un'annotazione, questa è tecnica, per indicare qual è il nostro ruolo.

Noi ci siamo rivolti al Comune di Aosta, ma desidero precisare che l'Assessorato che rappresento, come ho già avuto modo di spiegare in alcune altre occasioni, non partecipa direttamente al processo di coprogettazione della Cittadella dei giovani.

A partire dallo scorso anno, abbiamo deciso di limitare il nostro coinvolgimento alla copertura parziale delle spese di funzionamento della struttura, come previsto dalla legge regionale 13/2014.

Il nostro contributo quindi avviene su base rendicontata, garantendo trasparenza e responsabilità nell'utilizzo dei fondi pubblici.

Inoltre, abbiamo attivato specifici bandi - come lei sa -,come l'avviso pubblico "1/2024 giovani in città" che mirano a sostenere progetti culturali e giovanili, indicando proprio la Cittadella dei giovani come luogo preferenziale per la realizzazione di iniziative.

Questi bandi sono pensati per promuovere la socializzazione, l'inclusione sociale e la crescita culturale dei giovani, creando occasioni concrete di espressione e partecipazione.

Questa scelta strategica, come ho avuto modo già di dire, riflette la nostra volontà di rafforzare il ruolo educativo e culturale di questo luogo di aggregazione, garantendo, al tempo stesso, un utilizzo efficace e responsabile delle risorse pubbliche.

Siccome ho ancora qualche minuto, come ho detto, episodi come questi non possono essere lasciati senza una risposta ferma, ma credo che debbano anche rappresentare un'occasione per agire in modo costruttivo, prevenendo il ripetersi di situazioni simili e intervenendo sul piano educativo e culturale.

Insieme alla Sovraintendenza, abbiamo anche immaginato alcune azioni, proprio a seguito della sua interrogazione, che ci ha dato modo anche di riflettere su eventuali percorsi educativi, in cui le scuole potrebbero attivare progetti mirati sulla cittadinanza attiva, la legalità e il rispetto delle istituzioni.

Queste sono alcune riflessioni che mirano al coinvolgimento delle scuole e delle istituzioni educative, eventualmente della Cittadella che è stata oggetto di questa vicenda che lei ha evidenziato.

Potrebbero essere laboratori creativi, come la realizzazione di murales, video e rappresentazioni teatrali: potrebbero aiutare i giovani a riflettere su temi fondamentali come la convivenza civile, trasformando un episodio negativo in un'occasione di riflessione e di crescita collettiva.

Si potrebbero pensare, e questo lo suggeriamo e lo suggeriremo alla Cittadella: la Cittadella ha incontri di sensibilizzazione, la Cittadella Plus potrebbe ospitare incontri aperti con esperti di educazione civica, mediatori culturali e rappresentanti delle forze dell'ordine per discutere con i giovani il significato e le implicazioni di gesti come quello in oggetto, non per moralizzare, ma per stimolare una riflessione critica e consapevole.

Per quanto riguarda la collaborazione istituzionale, credo che sia necessario rafforzare - lo dico qua, "parlo alla nuora perché suocera intenda" - il ruolo educativo della Cittadella, anche attraverso un confronto con i gestori per definire linee guida chiare e condivise.

Al tempo stesso, il tavolo tecnico permanente legalità e intergenerazionalità dell'Assessorato che rappresento, potrebbe essere un luogo privilegiato per sviluppare azioni educative e di sensibilizzazione, in collaborazione con le forze dell'ordine.

Infine, per quanto riguarda progetti culturali, credo che percorsi che approfondiscano la storia delle istituzioni e il ruolo delle forze dell'ordine, legandoli al valore della memoria storica, potrebbero rappresentare un'occasione per stimolare il senso critico e la partecipazione consapevole dei giovani alla vita della comunità.

Concludo dicendo che è indispensabile, per chi gestisce spazi pubblici, come la Cittadella, garantire un utilizzo responsabile dei fondi e delle strutture e la Regione, per quanto di competenza, vigilerà affinché questi spazi rimangano luoghi di crescita, educazione e soprattutto di rispetto.

Presidente - Per replica, la parola al collega Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Grazie di cuore, Assessore, davvero glielo dico senza alcuna barriera partitica, consiliare, ideologica, di nessun tipo.

Io la ringrazio davvero perché la sua risposta non dà la possibilità di dare altre interpretazioni che non il messaggio che ha voluto dare, e sono lieto anche che lo abbia dato rispetto alla condanna ferma di questo gravissimo episodio, anche a nome della sua maggioranza, quindi evidenziando che ogni componente della sua maggioranza condivide questa sua posizione. Questo è assolutamente importante.

Io credo che lei abbia assolutamente centrato il punto, è evidente che un luogo che si chiamava, e io continuerò a chiamare sempre - magari un giorno, chissà, si chiamerà di nuovo Cittadella dei giovani, e non con uno dei tanti nomi petalosi e woke che gli si vogliono affibbiare -, un luogo che dovrebbe essere dedicato ai giovani, che deve in teoria orientare, produrre, rivolgere delle attività proprio ai giovani, deve essere un luogo dove non si dà spazio ad un certo tipo di modo di denigrare chi viene individuato dall'odio politico della persona che lo occupa in quel momento.

In questo caso sa, ci sono stati altri episodi molto gravi, in un recente passato che abbiamo già denunciato in questo Consiglio e vedere questo nuovo atto che invece si rivolge non più all'odio politico ma all'odio verso le divise, verso le forze dell'ordine, ci ha lasciato particolarmente sgomenti.

Vedere una così netta presa di posizione non può che rallegrarci, farci piacere e la ringraziamo, ovviamente. Ci auguriamo anche che la suocera abbia orecchie per intendere, perché fino a oggi non ci pare che abbia sentito i moniti che sono più volte arrivati; questo va riconosciuto assolutamente, Assessore, i moniti che più volte sono arrivati da questo Consiglio e sono moniti che sono arrivati in maniera bipartisan.

Lei ha giustamente ricordato che la Regione lo fa sempre, forse anche per evidenziare una distanza fra chi gestisce la Regione autonoma Valle d'Aosta e chi gestisce il Comune di Aosta, che appunto l'intervento regionale si limita a finanziare, chiamiamolo così, il mantenimento delle strutture, ma proprio perché si sostiene e si finanzia un mantenimento delle strutture che c'è anche la competenza e che si deve andare a evidenziare e stigmatizzare quando qualcosa non funziona.

Ben vengano quindi i progetti, ben venga la presa di posizione pubblica in maniera molto forte, a cui ci uniamo; peraltro è assolutamente il momento di stare con le forze dell'ordine.

Lei saprà che, come Lega, abbiamo promosso una raccolta firme recentemente proprio in favore delle forze dell'ordine che in questo momento sono sotto attacco, quindi, nemmeno a farlo apposta, ma questo episodio si è verificato in un momento di particolare tensione fra la popolazione e le forze dell'ordine, o per lo meno una parte della popolazione che ha individuato, non sappiamo perché, nelle forze dell'ordine un nemico da abbattere.

Sono lieto di citare per esempio oggi - ma ce ne sono decine e decine ogni giorno in Valle d'Aosta e da altre parti - l'atto eroico con il quale il Comandante della stazione Carabinieri di Saint-Pierre è riuscito a salvare negli scorsi giorni una vita umana di una donna che voleva porre fine alla sua vita: uno dei tanti atti eroici che dà lustro, ovviamente, alle forze dell'ordine che quotidianamente si impegnano per proteggerci e per garantire sicurezza, libertà e incolumità.

Il minimo quindi che è dovuto per parte nostra è quello di garantire a loro il nostro pieno supporto.

Grazie Assessore, ci auguriamo che queste iniziative che vengono portate avanti portino a dei risultati.

È chiaro che finché si farà e si utilizzerà la propaganda per portare avanti delle iniziative all'interno di spazi pubblici, invece che cercare di destinare quegli spazi a iniziative scevre da ogni condizionamento politico, un rischio ci sarà sempre.

Mi auguro che quanto prima però vengano individuati i responsabili o per lo meno abbiano il coraggio di farsi avanti, perché è molto facile fare le scritte nell'ombra nascondendosi, mentre invece è molto più difficile ammettere di aver sbagliato.

Ci auguriamo comunque che però, con uno sprazzo d'orgoglio, queste persone si facciano vedere e ammettano le proprie colpe.