Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 4301 del 15 gennaio 2025 - Resoconto

OGGETTO N. 4301/XVI - Interpellanza: "Revisione delle disposizioni di accesso ai servizi di trasporto sanitario a mezzo ambulanza a favore di utenti non altrimenti trasportabili".

Marguerettaz (Presidente) - Punto 45 all'ordine del giorno. Per la presentazione la parola al collega Marquis, ne ha facoltà.

Marquis (FI) - Con questa iniziativa intendiamo portare all'attenzione dell'Aula la questione dei servizi programmati di trasporto mezzo ambulanza per coloro che non sono diversamente trasportabili. È un servizio che viene gestito dal sistema dell'emergenza- urgenza 118 a fianco di tutta la questione principale che attiene al discorso dell'urgenza in cui vengono trasportati su tutta la Valle coloro che hanno delle esigenze particolari di trasporto, dovuto alla situazione sanitaria che stanno vivendo. È un servizio di grande importanza per soddisfare quindi le esigenze degli utenti. Ultimamente pare esserci stato un aumento esponenziale di richieste di questi servizi programmati, tanto da mettere un po' in crisi l'erogazione del servizio agli aventi diritto. Pare che ci siano addirittura delle situazioni - e con l'iniziativa non ci si riferisce alle strutture protette - di cittadini che si trovano costretti a rivolgersi a un servizio privatistico a tariffa per far fronte alle proprie esigenze.

Tenuto conto che è un servizio di grande importanza sul territorio, sul quale abbiamo avuto modo anche stamattina, tra l'altro, di leggere un report di un'intervista al dottor Cavoretto, che esplicita anche i numeri dei servizi che vengono erogati dall'emergenza e c'è anche un passaggio su questo tipo di attività programmata.

L'interpellanza quindi si prefigge l'obiettivo di capire se è un problema che è arrivato anche sul tavolo politico e se si intende trovare una soluzione di organizzazione tale per cui, attivando dei meccanismi riorganizzativi, si possa garantire il trasporto sanitario a quelli che veramente ne hanno necessità, tenuto anche conto che a tutto questo sistema partecipa il mondo del volontariato, che è un mondo che ha già delle sue difficoltà a poter garantire la copertura di questi servizi.

Presidente - La parola all'assessore Marzi.

Marzi (SA) - Il servizio di trasporto sanitario in Valle d'Aosta rappresenta un esempio di attenzione e tutela verso i cittadini senza eguali, andando ben oltre quanto previsto dalla normativa nazionale. Il decreto del 12 gennaio 2017 del Presidente del Consiglio dei ministri sui LEA, i livelli essenziali di assistenza, stabilisce infatti che i trasporti sanitari secondari rientrano nei LEA solo nei casi di emergenza-urgenza. In poche parole, il servizio sanitario nazionale deve garantire i trasporti secondari solo se si tratta di emergenza-urgenza.

In Valle d'Aosta, invece, si è scelto di dedicare particolare attenzione ai soggetti più fragili. Con la delibera di Giunta 1054 del 2016 la Giunta, nel definire i trasporti sanitari garantiti ai cittadini residenti in Valle, ha inteso rafforzare il sostegno alle persone in condizioni di maggiore vulnerabilità.

Proviamo a fornire dei dati, collega Marquis, e speriamo non vengano nuovamente strumentalizzati in maniera errata. Nel 2024 in Valle d'Aosta sono stati quasi 26.000 i trasporti in regime di emergenza-urgenza, quindi quasi 26.000 i trasporti che di fatto sarebbero previsti per le normative nazionali, mentre sono stati in più 21.500 i trasporti secondari programmati.

21.500 in più: quindi, in questa regione, non soltanto vengono garantiti i trasporti previsti per legge, ma sono 21.500 in più, quasi raddoppiati i trasporti che vengono pagati dal servizio sanitario regionale per i cittadini valdostani. Se questo non è un dato che da solo spiega come non soltanto non ci sono problemi, ma che in realtà la questione sulla quale tutti dobbiamo interrogarci è il valore e il mantenimento di questi servizi...

Queste cifre importanti evidenziano infatti come l'impegno della Regione nell'assicurare un accesso alle cure sia capillare e puntuale. Ancor più se consideriamo che il numero di trasporti secondari, come appena richiamato, si avvicina molto al numero dei trasporti non urgenti, i quali, non essendo considerati livelli essenziali di assistenza e quindi non finanziati dallo Stato, in altre regioni rimangono a totale carico degli utenti.

In Valle d'Aosta, grazie alle nostre risorse, al bilancio regionale, possiamo offrire alla comunità un servizio gratuito a carico della Regione, anche grazie al preziosissimo aiuto del mondo del volontariato. Non è un caso che nel 2023 sia stata rinnovata la convenzione che da tempo ci lega a questo importantissimo aspetto e realtà della nostra Regione e del nostro territorio, perché riteniamo fondamentale soprattutto garantire i servizi anche alla Comunità più distante dalle strutture sanitarie, in un territorio montano e complesso come il nostro. Trasformiamo quindi un problema in un'opportunità. Il sistema di trasporti sanitari secondari copre infatti una vasta gamma di necessità di accesso alle cure e di continuità assistenziali sul territorio: dalle visite ed esami presso presidi ospedalieri dentro e fuori regione, alle terapie specifiche come la dialisi, l'oncologia e la radioterapia, fino al trasporto di materiale biologico e addirittura alle dimissioni protette.

La prenotazione del trasporto sanitario programmato deve essere effettuata con un preavviso minimo di 5 giorni rispetto alla data richiesta e, in presenza di un'impegnativa urgente che preveda l'esecuzione della prestazione sanitaria entro 72 ore e il personale addetto, nonostante il ridotto preavviso, si adopera per garantire il servizio richiesto. A oggi, in tal senso, non risultano segnalazioni di casi in cui agli utenti aventi diritto sia stato negato l'accesso al servizio e di questo dobbiamo ringraziare la struttura e il lavoro che essa compie.

È evidente che il gran numero dei trasporti sanitari effettuati in Valle d'Aosta, in costante aumento a conferma della crescente domanda - pur rappresentando un chiaro indicatore dell'efficacia del sistema della risposta ai bisogni della comunità e della popolazione - sia sempre più difficile da gestire in termini di risorse, sia umane che logistiche, e che sia sempre più costante anche il continuo monitoraggio per garantire un servizio di qualità e tempestivo.

Proprio con questa consapevolezza, in stretta collaborazione con l'azienda, si sta procedendo all'aggiornamento delle disposizioni regionali vigenti di cui alla delibera 1054 del 2016 che ho richiamato.

L'obiettivo è quello di individuare con maggior precisione sia i trasporti garantiti a tutti i cittadini in base ai livelli essenziali di assistenza, sia quelli riservati in via esclusiva solo ai residenti della nostra regione.

L'obiettivo è di ottimizzare l'impiego delle risorse e di mantenere la qualità del servizio al passo con le crescenti esigenze della popolazione, con l'attenzione al contempo alla sostenibilità della gestione dei servizi dei trasporti sanitari.

A supporto di questo lavoro, sono stati svolti confronti con altre Regioni, in particolare le Regioni a noi vicine, e ancora una volta abbiamo rilevato come la Valle d'Aosta continui a distinguersi per l'attenzione verso le fasce più fragili della popolazione, garantendo servizi che vanno oltre ai requisiti minimi stabiliti dalla normativa nazionale.

Le valutazioni in corso, oltre al riordino della disciplina nell'ambito dei livelli essenziali di assistenza e dei livelli essenziali aggiuntivi a livello regionale, comprendono la valutazione aziendale relativa alla riorganizzazione e al potenziamento di alcuni servizi.

Sul tema trasporti informiamo inoltre che le competenti strutture dell'Assessorato hanno già avviato un dialogo anche con il CELVA nell'ambito del tavolo interistituzionale sull'invecchiamento attivo, nonché con le organizzazioni sindacali per stimolare a livello territoriale il lavoro. Solo a titolo di esempio, di cosa si parla quando si parla di trasporti secondari? Dialisi, trasporti per l'effettuazione di sedute dialitiche - nel resto d'Italia questo non è gratuito, qui in Valle d'Aosta è previsto e gratuito -, le visite e i trasporti per visite ed esami presso presidi ospedalieri o strutture convenzionate.

In Valle d'Aosta è previsto, nel resto d'Italia no. La navetta, i trasporti tra presidi ospedalieri per esami, consulenze e trasferimenti, lo facciamo solo in Valle d'Aosta. I trasporti per dimissioni al domicilio o presso altre strutture, solo in Valle d'Aosta. I trasporti e trasferimenti fuori Valle, l'utilizzo di questi mezzi per le visite oncologiche, il trasporto di materiale biologico fuori valle, i ricoveri e quindi i trasporti per ricoveri presso presidi ospedalieri e tutto ciò che ha a che fare con la radioterapia...

Nonostante quindi ci possano essere delle segnalazioni, che noi comprendiamo rispetto a un servizio che deve ancora migliorare, il dato fondamentale da rappresentare è che a fronte di quasi 50.000 trasporti, la metà sono dei trasporti che vengono fatti dalla Valle d'Aosta solo per i cittadini valdostani completamente a carico del servizio sanitario regionale e credo che questo sia un dato macro che da solo tende a dimostrare come in questa regione si faccia oltre lo straordinario, per fortuna.

Presidente - Per la replica, la parola al collega Marquis.

Marquis (FI) - Ho ascoltato le sue parole, Assessore, con le quali ha cercato di esprimere il grado di positività verso questo settore, verso questo servizio. È un servizio prezioso ed è proprio per questa ragione che abbiamo presentato l'interpellanza.

Abbiamo anche ascoltato alla fine, nell'ultima parte, le considerazioni che ha fatto e cioè che state rivedendo le disposizioni. Era proprio questa la sollecitazione che volevamo dare, se era arrivata sul tavolo politico l'esigenza di modificare le disposizioni, perché è un servizio che viene effettuato a mezzo ambulanza, quindi si può capire che i beneficiari sono delle persone particolarmente vulnerabili e ci sono delle situazioni, come ha detto anche lei ieri, di utilizzi inappropriati che è giusto che vengano considerati perché poi, diversamente, viene meno il servizio verso chi ne ha veramente una priorità assoluta.

Dalle sue parole, anche se non vuole essere ammesso il nostro contributo, mi pare positivo il fatto che le strutture tecniche le abbiano dato informazione del problema e che è un problema su cui si cerca d'innovare e ottimizzare l'approccio, proprio per dare una garanzia di copertura del servizio laddove ce n'è un'indispensabilità.