Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 4300 del 15 gennaio 2025 - Resoconto

OGGETTO N. 4300/XVI - Interpellanza: "Azioni per contrastare le criticità relative alle carenze di personale presso il servizio pediatrico ospedaliero".

Marguerettaz (Presidente) - Punto 44 all'ordine del giorno. Per la presentazione la parola al collega Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Ho visto che nell'iniziativa precedente l'Assessore ha quasi preconizzato una parte della sua risposta o perlomeno una presa di posizione, anche rispetto alla sua risposta. Lo voglio tranquillizzare, nel senso che non è che qui stiamo contestando qualcosa rispetto alla questione della sua gestione, ma, in generale, il problema che vogliamo sollevare è un problema che va risolto, poi i percorsi e le soluzioni si valuteranno.

Visto che si è parlato anche qui poc'anzi di comunicazione, io ho un timore, glielo confesso con molta sincerità, Assessore. Il timore è che, se da una parte il desiderio è quello che vengano rese note a più persone possibili le possibilità che nella nostra sanità ci sono e cioè, per esempio, i percorsi tutela, che nessuno o poche persone purtroppo conoscono e invece dovrebbero conoscere. Ci dovrebbero essere dei manifesti sei per tre, in ogni singolo spazio della nostra sanità che dicono: "Sai che c'è? Se tu non puoi avere una prestazione perché ti hanno prenotato "Il giorno del mai" c'è il percorso tutela, utilizzando il quale se tu non hai la prestazione nei tempi che sono stabiliti è evidente che puoi fare richiesta e c'è la possibilità di utilizzare anche la sanità eventualmente privata a spese dell'USL per farti avere quella prestazione nei tempi che sono stabiliti". Questo andrebbe scritto. Invece il timore, Assessore, è sempre che queste operazioni di comunicazione vengono utilizzate per fare bello, non dico il politico di turno, ma magari la gestione - sia essa politica, sia essa amministrativa - di turno, per dire: "Siamo tanto bravi, siamo tanto belli".

Il problema della percezione, Assessore, è che la percezione è reale. Se io vado a prenotare una visita e mi prenotano il giorno del mai - anche se io ho il comunicatore più bravo del mondo che mi dice che la nostra sanità sta recuperando, è bravissima, è la migliore - mi hanno prenotato il giorno del mai e avrò la stessa percezione. La percezione reale è esattamente quello di cui parliamo in questa iniziativa, che è quella relativa alla pediatria. Come lei ricorderà, abbiamo sollevato il problema... Ho detto questa cosa in apertura, così almeno potrà replicare e non avrà possibilità di replica.

Abbiamo trattato questo tema pochi mesi fa e ricordo ancora le roventi polemiche dell'epoca, ma l'abbiamo trattato con ancora più tranquillità successivamente, ma anche qui le risposte purtroppo un po' hanno tardato e ci siamo resi conto che effettivamente non eravamo gli unici ad avere dato attenzione al problema della pediatria, proprio perché ci sono venuti in soccorso e hanno evidenziato il problema anche, finalmente, i sindacati.

Ricordo - parliamo proprio di percezione e di dati reali - quelli che furono i problemi che sollevammo in aula, ma anche quelli che abbiamo reso evidenti. Il caso - ma ne potrei fare 1000, perché ovviamente le segnalazioni sono state tantissime - di un bimbo che è andato al pronto soccorso pediatrico al Beauregard, è stato visitato, poi è stato consegnato ai genitori un foglio con quella che era la diagnosi e quella che era la terapia e poi si è scoperto - i genitori per fortuna hanno scoperto - che era il foglio di un altro bambino. Quando lo hanno sollevato avanti al pediatra che era di turno in quel momento, "Ah sì, ah, datemi il foglio, ci siamo sbagliati". Per fortuna lo hanno fotografato perché altrimenti sarebbe stata l'ennesima cosa inventata. Questa è una delle tante cose che, quando abbiamo fatto richiesta d'accesso agli atti per vedere i problemi che ci sono stati sul servizio di pediatria, non compaiono, perché non è stata fatta una segnalazione all'URP, però c'è, quindi è uno di quei problemi sommersi, come altre migliaia che ce ne sono arrivati, che evidentemente vengono fuori e vengono fuori perché? Ed è questa la domanda, perché c'è del personale che non è preparato? C'è del personale svogliato? C'è del personale che lavora male?

Noi non ci permettiamo di giudicare, però ci permettiamo di dire una cosa: a fianco - e questo purtroppo è un dato che è emerso quando abbiamo fatto l'approfondimento in Commissione - del personale che lavora regolarmente, regolarmente assunto nella parte di pediatria, purtroppo ci sono parecchi medici cosiddetti gettonisti e il problema dei medici gettonisti è che - peraltro lei ci ha evidenziato, così come il coordinatore che venne a spiegare questi dati - addirittura non riescono a coprire le esigenze dei turni di pediatria, il che significa che c'è una carenza tale per la quale a volte i turni di lavoro si estendono in maniera anche importante e il rischio che magari ci sia... non so se questo sia il caso, non ci sono state date le ore di lavoro e quant'altro, ma in altri casi, in altri luoghi, in altre parti d'Italia, è accaduto che ci fossero dei medici gettonisti che dicono: "Sapete che c'è? Io lascio la sanità pubblica perché lavoro troppo, lavoro male, eccetera". Lavoro 2-3 giorni al mese, perché in 2-3 giorni mi faccio anche di più di quello che facevo prima lavorando in un mese solo. Lavoro quindi 2-3 giorni, lavoro magari anche 12-24-36 ore di seguito senza dormire e io i miei tre giorni di lavoro me li sono fatti e il mio stipendio l'ho tirato fuori.

Obiettivamente, se io immagino anche soltanto un turno di 18 ore, posso immaginare che una persona alla diciottesima ora non abbia la stessa capacità di lavoro e di giudizio che aveva alla prima ora. Poi consideriamo che ci sono anche ovviamente medici che magari dopo la pensione decidono di diventare medici gettonisti e magari se è una persona che ha qualche anno in più è possibile che la sua capacità di giudizio possa venir meno... Ripeto, non parlo ovviamente della nostra sanità, perché questi dati non ci sono stati forniti, per cui noi non sappiamo che cosa avvenga, però è evidente che il problema dello stress del personale e della mancanza di personale poi rischia di scaricarsi sul paziente ed è qui che, sulla base di questo, vorrei leggere una parte del comunicato stampa che è stato fatto da parte dei sindacati che hanno evidenziato la situazione di criticità della parte di pediatria.

Il comunicato dice: "Queste carenze, in particolare nel reparto di pediatria, neonatologia e pronto soccorso pediatrico di Aosta, rischiano di mandare in crisi il servizio con probabile chiusura in tempi brevissimi dell'unico punto nascita presente nella Regione" - e questo evidentemente è un grosso campanello d'allarme - "Nonostante gli sforzi indubbi dell'house per mettere in atto tutte le strategie possibili per reclutare e assumere pediatri, anche ricorrendo ai cosiddetti medici gettonisti" - ritorniamo al discorso che abbiamo fatto - "Per garantire il servizio pediatrico ospedaliero. La mancanza di tali professionisti è talmente grave che la garanzia delle prestazioni ospedaliere per i nostri bambini e bambine è seriamente a rischio. L'equipe di pediatria ospedaliera è attualmente composta da soli quattro pediatri, incluso il primario, che si alternano per coprire l'intero servizio h 24. Si tratta della garanzia dell'assistenza pediatrica ospedaliera regionale e quindi comprendiamo come un'alternanza di questo tipo evidentemente stressi sicuramente il personale e lo metta in difficoltà".

Conclude il comunicato dicendo: "In una situazione così grave è evidente che i professionisti rimasti non riusciranno più a sostenere ritmi di lavoro estenuanti con le implicite ricadute sulla sopravvivenza stessa del servizio. Lo stesso vale per il personale infermieristico e gli operatori sociosanitari. È necessario vagliare tutte le soluzioni possibili, compresa la ricerca di professionisti esteri, come già adottato in altre regioni. Di fronte a questa drammatica situazione è fondamentale che la politica intervenga immediatamente per risolvere le problematiche, avviando fin da subito interventi anche di emergenza".

È evidente, Assessore, che quindi - tornando a un tema che avevamo evidenziato - le criticità sono un po' sotto gli occhi di tutti. Ecco perché abbiamo ritenuto opportuno presentare quest'interpellanza e per chiederle se sia intenzione e quali siano le azioni da parte del Governo regionale che si vogliono mettere in campo per scongiurare le criticità evidenziate.

Presidente - Per la risposta, la parola all'assessore Marzi, ne ha facoltà.

Marzi (SA) - Venendo alla risposta, la 44, essa si basa sostanzialmente su un comunicato stampa di un'organizzazione sindacale sui contenuti del quale il Direttore generale dell'USL ha già chiaramente risposto, rassicurando rispetto a una paventata ipotesi di rischio di chiusura del punto nascite. L'impegno comune rivolto allo sviluppo dell'attrattività del personale operante nel mondo della sanità sta cercando di dare i primi risultati positivi con il progetto di recruitment che l'azienda ha messo in campo e di cui abbiamo fatto più volte riferimento rispetto anche alla 43, cioè l'iniziativa precedente.

Lo testimonia infatti la consistente partecipazione ai concorsi banditi dall'azienda, pur nella consapevolezza che vi sia ancora parecchia strada da fare. Infatti, i concorsi del 2024 banditi per le diverse specialità hanno registrato un incremento del numero delle candidature 5 volte maggiore del recente passato, raccogliendo in totale 120 candidati su 13 concorsi pubblici banditi per dirigenti medici. In precedenza le candidature per le stesse posizioni, come richiamato poc'anzi, erano state 23.

Il settore preso in esame, come è noto a tutti, sta vivendo un momento storico particolarmente complesso a livello nazionale, condizionato da decenni di disallineamento tra le realtà formative universitarie e il mercato del lavoro.

In poche parole, e di questo abbiamo già dato contezza in quest'aula in più di un'occasione, in piena coerenza, perché per essere seri e cercare di risolvere i problemi non si può andar dietro a ognuno dei 1000 specchietti per le allodole che viene rappresentato - e non sto parlando di lei, collega Manfrin - rispetto a un problema. Bisogna cercare di mantenere una certa coerenza.

Abbiamo problematiche generali nell'allineamento tra le specialità mediche e il numero di medici di cui c'è bisogno, praticamente per tutte le specialità, si figuri un po' per la pediatria perché coloro i quali in maniera assolutamente minore alle necessità nel corso degli ultimi 20-25 anni in Italia si sono laureati in pediatria già erano pochi e in più, siccome c'è bisogno sia di pediatria per le famiglie, quello che sono i pediatri di libera scelta, e poi i pediatri in ospedale, si figuri un po' se pochi medici non soltanto non sarebbero stati necessari a un solo percorso di carriera, ma addirittura avevano la possibilità di sceglierne due, come è il caso dei pediatri, perché possono sia andare in reparto che stare sul territorio. Se già su altre specialità questa era una cosa drammatica, si figuri un po' per quanto riguarda la pediatria. Ora a tutto quanto questo, in barba a dati ovvi, soprattutto sui pensionamenti che ci sarebbero stati durante gli anni 20 del ventunesimo secolo, di fatto non è stato fatto nulla sinora.

Venendo al reparto Beauregard della sanità valdostana, noi dobbiamo partire dal presupposto che nel corso delle varie risposte che abbiamo dato a 1000 iniziative che cercavano di dare una visione negativa del reparto stesso, più volte abbiamo rappresentato quello che oggi cerchiamo di sintetizzare in questa maniera: nel corso degli ultimi 5-6 anni i pediatri ospedalieri presenti in Valle d'Aosta sono passati da 11 a 3,5. Questo è un dato che abbiamo richiamato durante le varie iniziative del 2024 sul reparto di pediatria che naturalmente andavano a indirizzare problematiche diverse.

Questo è un fatto noto, gestito quotidianamente sia dall'azienda che dall'Assessorato e rispetto a questo fatto sono state messe in campo sia le azioni di recruitment, che io ho appena cercato di rappresentare, sia le azioni di collaborazione con tutte le aziende sanitarie locali piemontesi e liguri.

Ho già rappresentato che l'azienda ha già avuto rapporti diretti anche con il maggior ospedale pediatrico del Nord Ovest, che la fortuna vuole essere il Gaslini, uno dei più grandi ospedali pediatrici d'Italia e d'Europa, e quindi di conseguenza la nostra azienda nel 2024 è arrivata a parlare direttamente anche con il Gaslini Addirittura in Liguria sulla pediatria c'è una situazione talmente grave che ha creato un percorso - la Regione Liguria - che si chiama "Gaslini diffuso", dove il Gaslini di fatto gestisce i concorsi per tutti quanti i pediatri della regione e anche per il basso Piemonte: di fatto, nel momento in cui fa da recruitment per questo tipo di professionalità, poi cerca di gestire da un punto di vista organizzativo le risorse umane che hanno la possibilità - per la grande attrattività - di recuperare per gestire la carenza su tutto quanto il territorio ligure.

Anche in quell'occasione la nostra azienda - che si presentò allora con il Direttore generale, il Direttore sanitario, il Direttore amministrativo, il Responsabile di dipartimento e il Primario stesso - ebbe rassicurazioni rispetto alla possibilità di creare dei rapporti che naturalmente si configurano poi in specializzandi che vengono a passare alcuni mesi per dare una mano all'interno del reparto del Beauregard.

Come ha già più volte detto, tra l'altro, rispetto al tema per quanto riguarda il reparto di pediatria del Beauregard della sanità valdostana, di fatto esso vive anche con l'aiuto di soggetti esterni che ci danno una mano. Questo è uno dei più grandi mali della sanità italiana al quale - bisogna essere franchi - nel corso degli ultimi anni i Governi nazionali hanno cercato di dare un significato e un sostegno, cercando di limitare il più possibile questo tipo di utilizzo. Questo tipo di utilizzo sta sulle scatole a tutti.

Il Direttore generale della nostra Azienda USL nel 2024 ha detto che questo è un male obbligatorio del quale vorrebbe fare volentieri a meno, cioè il problema dei gettonisti, compreso sul reparto del Beauregard dove ho appena dato dei dati: siamo a 3,5 pediatri in questo momento dipendenti della sanità valdostana. Stiamo cercando di risolvere la situazione in tutte le maniere, anche con alcuni risultati positivi: è di quest'autunno l'arrivo di nuove risorse specializzande che stanno dando una mano ai nostri medici dipendenti. Di fatto abbiamo il Primario, al quale va il nostro ringraziamento per il lavoro che sta facendo, che - oltre a fare il primario - fa anche tutti i turni possibili e immaginabili ed è perennemente in reparto con i suoi colleghi, visto appunto il numero residuo e risicato di dipendenti, ma, senza la possibilità - grazie al progetto "Ospedale adattabile" di cui spesso abbiamo parlato - di arrivare ad avere anche un aiuto da soggetti esterni, il reparto sarebbe chiuso: per cui il problema dei gettonisti anche sul reparto di pediatria è un male necessario per tenere aperto quel reparto.

Questo serve a gestire l'urgenza quotidiana che noi viviamo in alcune branche della sanità - e la pediatria è uno di quelli - mentre si cerca di tenere aperto il reparto tutti i giorni. Si sta facendo di tutto con risultati positivi per rendere più appetibile anche a soggetti esterni la presenza all'interno del reparto di pediatria.

Questo ritengo sia la maniera più trasparente e coerente per cercare di dire sempre la stessa cosa che fa il paio con quello che ci siamo detti anche rispetto ad altri temi.

Lei mi ha prestato la cortesia nella presentazione di questa iniziativa di parlare anche d'altro e quindi, di conseguenza, mi tengo un minuto e mezzo per evidenziare semplicemente un passaggio. È naturale che anche sul tema delle liste d'attesa si possa dire la qualsiasi.

È importante però continuare a essere precisi quando si governa e quindi si è chiamati a dare delle risposte per evitare dei fraintendimenti. Nella risposta e nelle analisi che abbiamo fatto, anche su sua iniziativa sul tema dei percorsi di tutela nel corso del 2024, man mano che il 73 andava avanti, noi abbiamo spesso rappresentato: "Prendiamo l'occasione di rispondere a queste iniziative, di parlare dei percorsi di tutela per dire ai cittadini valdostani: fate attenzione, non credete a quello che viene scritto sui giornali o viene detto nelle televisioni nazionali, dove viene rappresentato il passaggio automatico di richiesta per quanto riguarda i percorsi di tutela".

Bisogna continuare ad avere questo tipo di atteggiamento, perché altrimenti la situazione è peggiore di quella che in realtà si ingenera nella situazione attuale perché i percorsi di tutela non sono per tutti. Non è che semplicemente un cittadino perché ha una prenotazione per la propria visita a medio periodo o a lungo periodo può accedere al percorso di tutela, non è così. Sarebbe sbagliato dare questo tipo di informazione. I percorsi di tutela sono creati - e il 73 del 2024, trasformato in legge, lo ha ribadito - per cercare di dare una mano alle situazioni di emergenza. Ho avuto modo di dire, l'ultima volta ieri, che la maniera di gestione dell'Azienda USL degli attuali percorsi di tutela gestiti dal 73 del 2024 ha dato un grande aiuto, perché i percorsi di tutela previsti dal 73 del 2024 sono migliorati, tant'è che sono pochissimi i casi che non sono stati gestiti nel 2024 sulle richieste dei percorsi di tutela.

Se ci sono 51.000 Valdostani che hanno fatto richiesta per una prima visita, un esame, e sono tutti quanti con una data e un orario per fare questa visita, ciò non vuol dire che l'analisi dei tempi per avere questo tipo di prestazioni sia breve. Sono due cose diverse. Ecco perché dico che, se si vuole usare quest'aula non solo per fare politica ma anche per dare delle informazioni corrette, è giusto che voi continuiate a fare domande e che io, nella maniera migliore possibile, provi a dare delle risposte ad aspetti diversi dello stesso problema.

Presidente - Per la replica la parola al collega Manfrin, ne ha facoltà.

Manfrin (LEGA VDA) - Partiamo dal fondo, Assessore, visto che giustamente ha fatto questa chiusa conclusiva. Lei ha detto in maniera sicuramente corretta che il percorso tutela non copre tutte le possibilità, ma io le farò un'altra domanda, quanti dei 51.000 Valdostani prenotati sanno dell'esistenza di un percorso tutela? Perché, se io fossi un Valdostano prenotato per il "duemila-credici" per una prestazione e c'è la possibilità di poter aderire a un percorso tutela e non mi viene detto e non lo so, allora mi girerebbero particolarmente le scatolette. Vede, è proprio qui il problema. Lei dice che bisogna evidenziare che non tutte le prestazioni possono essere fornite col percorso tutela, ed è vero, ma è altrettanto vero che ci sono tante prestazioni sanitarie che possono essere date col percorso tutela.

Voi questi 51.000 Valdostani li avete informati che c'è questa possibilità? Le rispondo io: no. Sa perché? Perché meno lo dite e forse meno dovete sborsare per chi ha diritto di avere una prestazione in quei tempi. Ecco perché forse questa comunicazione andrebbe fatta. Il problema delle agende e del fatto che, se vado a pagamento il posto c'è, è un problema. I Valdostani lo sanno. La prima cosa che ti dicono è: "Io mi sono prenotato, il posto lo hanno trovato però è nel 2027, però se pago c'è martedì". Capisce che di fronte a una cosa del genere anche qui passiamo dalla percezione alla realtà. Questa è la realtà e questo è quello che le persone dicono. È evidente che una comunicazione in questo senso vada fatta.

Detto questo, passiamo invece alla questione della pediatria. Vede, Assessore, io capisco anche la sua giusta difesa d'ufficio di quello che è appunto il suo settore, però lei giustamente dice: "Sì, le criticità ci sono" e di questo le do atto, ci ha dato i dati precisi, per quanto ovviamente erano anche emersi all'interno di quella Commissione, quindi i dati sono un po' sotto gli occhi di tutti, però, giustamente, ci sono 3,5 pediatri oggi in servizio.

Capirà, Assessore, che anche dire: "Vabbè, ma noi stiamo facendo recruitment, che ha avuto un sacco di adesioni in più" non risolve il problema. Se voi dite: "C'è recruitment", ma a oggi purtroppo il servizio di pediatria non funziona, cioè che purtroppo ha delle carenze di personale, è evidente che ci possono essere tutti i recruitment del mondo, è evidente che ci possono essere tutte le buone pratiche messe in campo, però sempre quella è la criticità.

Lei ci ha detto che ci sono specializzandi che vengono a dare una mano, bene, ma sono specializzandi riferiti alla parte di pediatria o sono specializzandi invece riferiti in generale all'ospedale? Perché questo non ha specificato. Posso avere un cenno della sua testa rispetto al fatto che siano specializzandi sul presidio pediatria o parlava in generale? Pediatria, ok, perfetto, almeno questo è sicuramente un passo avanti.

Vede che, al di là del recruitment, questa sicuramente è una strategia che sicuramente ci può aiutare, però ben venga anche il fatto di smentire i pericoli e il rischio che ci possa essere una chiusura del punto nascita, che sicuramente è necessario, dopodiché vedremo e valuteremo il problema di questo male necessario, anche capendo quanti sono e quali sono i turni che vengono fatti proprio dai medici gettonisti in pediatria, perché concordiamo sul male necessario, ma bisogna anche monitorare, ci possono anche essere dei limiti che vengono messi.

Come ho già detto, io non so quanto duri un turno e quanto venga impiegato e che tipologia di professionisti siano quelli che fanno i medici gettonisti che sono impiegati in questo servizio, però è evidente che ci auguriamo che siano turni, ovviamente, che non siano massacranti, che non siano estenuanti, ma che permettano di poter fare le giuste valutazioni nei tempi dovuti.

Noi la ringraziamo per la risposta che ci ha voluto fornire. Evidentemente sui dati che ci ha dato, verificheremo la loro coerenza, soprattutto verificheremo la questione relativa ai medici gettonisti.