Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 4284 del 14 gennaio 2025 - Resoconto

OGGETTO N. 4284/XVI - Interpellanza: "Intendimenti in merito all'avvio di un confronto con la società S.A.V. S.p.A. per una valutazione della strategia tariffaria pluriennale".

Marguerettaz (Presidente) - Punto 28 all'ordine del giorno. Per la presentazione dell'interpellanza, la parola al collega Marquis.

Marquis (FI) - Con quest'iniziativa parliamo di autostrada, in particolare della tratta gestita dalla società SAV, ovvero la Quincinetto/Aosta della A5. Considerato che le concessioni autostradali, in particolare questa, scadono al 31 dicembre 2032 e che a livello di impostazione questa convenzione che è stata stipulata nel 2009 prevede un riequilibrio finanziario quinquennale, tenuto conto che sono stati avanzati due piani: il piano del 2018 e del 2023 di riequilibrio finanziario, e quello del 2024-2028 dei quali non abbiamo notizia se sono stati approvati o meno, abbiamo presentato l'iniziativa per conoscere sostanzialmente il piano 2024-2028, quanti e quali investimenti ricomprende, per che importo e qual è la modalità prevista per rientrare dagli investimenti pianificati, perché la convenzione del 2009 prevedeva che il rientro degli investimenti avvenisse tramite la leva finanziaria, cioè con i proventi dovuti dal pedaggio e conseguentemente, qualora si introducano dei nuovi investimenti, perché vengano approvati occorre provvedere poi a una revisione delle tariffe al rialzo per poter ristorare il gestore dell'investimento fatto, a meno che vengano introdotte nuove modalità di rapporto con la concedente, dove lo Stato può mettere a disposizione delle risorse, ovvero può anche essere istituito il principio del subentro a fine concessione, riconoscendo una sostanziale buona uscita alla società uscente in considerazione degli interventi che non hanno ancora subito l'ammortamento nel periodo di concessione.

Seconda domanda: "se è stato dato corso a un accordo con la società, o c'è intenzione di dar corso, per far sì che le politiche tariffarie pluriennali da qui a venire siano poi coerenti con gli obiettivi indicati e declinati nel piano regionale dei trasporti".

Presidente - Per la risposta, la parola al presidente Testolin.

Testolin (UV) - Per quanto riguarda la prima domanda, SAV comunica che le proposte di piano economico finanziario relative al periodo regolatorio 2024-2028 sono state trasmesse al concedente Ministero delle infrastrutture dei trasporti il 3 agosto 2023 e successivamente integrate da giornate su richiesta del Ministero l'11 luglio 2024 e ancora nel dicembre scorso. SAV ha proposto l'esecuzione di una serie di interventi ricompresi nell'oggetto della concessione e relativi al capitolo sicurezza e ambiente, proposta ad oggi ancora in istruttoria per la relativa approvazione.

Il PEF 2024-2028 contiene un programma di importanti interventi di investimento in ottica di sicurezza, la cui motivazione è frutto di un'attenta analisi alla luce del quadro delle esigenze tecniche e gestionali e del quadro normativo di riferimento, ampliatosi in ragione delle numerose normative, linee guida e disposizioni dal concedente emanate nel corso dell'ultimo quinquennio. Nella proposta di aggiornamento PEF trasmessa al Ministero la previsione di spesa per interventi di investimento ammonta a circa 389 milioni di euro, di cui circa 94 milioni per investimenti di adeguamento delle barriere di sicurezza e antirumore, 54 milioni per il completamento degli interventi di adeguamento delle gallerie ai requisiti di sicurezza di cui al decreto legislativo 264/2006, 21 milioni per opere di protezione dell'autostrada A5 nel tratto interessato dal fenomeno franoso in località Chiappetti in comune di Quincinetto e 109 milioni per adeguamenti ponti e viadotti; 13 milioni per interventi sulle strutture di rivestimento delle gallerie in applicazione alle leggi in gallerie, 28 milioni per altri impianti di sicurezza, 36 milioni per innovazioni tecnologiche, impiantistiche ed energetiche e 34 milioni per gli interventi di manutenzione incrementale evolutiva quale effetto di nuovi processi di verifica e di monitoraggio delle infrastrutture gestite e di determinazione della natura e tipologia di interventi introdotti dalle recenti linee guida in materia di ponti e viadotti, nonché di gallerie.

Come evidenziato nella trasmissione del PEF al concedente, SAV ha sempre rappresentato che il socio pubblico della concessionaria, la Regione Autonoma Valle d'Aosta, pur condividendo l'esigenza di riportare a equilibrio il PEF della società, secondo quando esplicitato dalla proposta presentata, ha manifestato una viva preoccupazione per l'impatto che la realizzazione di un così importante e necessario piano di interventi potrebbe avere sugli incrementi tariffari e, conseguentemente, sul contesto sociale ed economico del territorio attraversato, impatto che sarebbe altresì amplificato da una concomitanza temporale di eventi che interessano l'asse di attraversamento principale del fondovalle della Regione Autonoma Valle d'Aosta: la sospensione del servizio della linea ferroviaria Ivrea/Aosta dal 3 gennaio 2024 per almeno tre anni per lavori PNRR di ammodernamento ed elettrificazione della linea; la periodica, ma reiterata e prolungata chiusura del Traforo del Monte Bianco, oltre alle numerose e ripetute chiusure notturne infrasettimanali durante tutto l'anno; le recenti turbative del regolare traffico autostradale sulla tratta A5 Torino/Aosta/Monte Bianco conseguente alle note vicende di chiusura e limitazione al traffico della concessionaria limitrofa. In ragione di tali considerazioni, SAV ha richiesto al Ministero l'apertura di un tavolo di confronto con le strutture ministeriali competenti al fine di identificare, valutare e rendere attuabili soluzioni alternative e integrative all'utilizzo della leva tariffaria, quali, ad esempio, l'estensione del periodo concessorio, l'erogazione di contributi e la previsione di un valore di subentro.

Per quanto riguarda il secondo quesito, come lei ci insegna, collega Marquis, le politiche tariffarie non sono diretto oggetto di una contrattazione tra i soci, (soprattutto se di minoranza) e la società, ma rientrano piuttosto in un concetto di sostenibilità e di equilibrio che la società deve realizzare all'interno del PEF, laddove approvato e autorizzato dal Ministero.

Questo detto, l'Amministrazione da un lato esprime, come già esplicitato nella risposta al primo quesito, attraverso i suoi rappresentanti nel Consiglio di amministrazione, la dovuta attenzione su una corretta strutturazione del PEF e sulla sostenibilità del sistema tariffario nei limiti di quanto possibile.

Dall'altro canto la Regione continua a interloquire, come ha sempre fatto, con le concessionarie al fine di valutare approcci dedicati e migliorativi per l'utenza valdostana, principalmente orientati a un utilizzo maggiore possibile dell'autostrada, che possa garantire soprattutto migliori condizioni di sicurezza e di minore congestione del traffico sulla strada statale, soprattutto in questo momento di chiusura del trasporto su rotaia che giocoforza impone un più alto utilizzo di trasferimenti su gomma.

Ad oggi è utile comunque, infine, osservare come per il 2025 non siano stati previsti aumenti tariffari né sulla tratta SAV, né su quella RAV.

Presidente - Per la replica, la parola al collega Marquis.

Marquis (FI) - Ho ascoltato con attenzione la sua risposta, evidentemente è una situazione, quella di questa tratta, che preoccupa, perché è un'infrastruttura che è nata negli anni Sessanta, negli anni Settanta è stata realizzata, parecchie opere d'arte, gallerie, viadotti, ponti, pertanto c'è la necessità di assoggettarla a numerosi interventi di manutenzione da qui al futuro.

Come ha evidenziato anche lei, sono previsti tutta una serie di importanti investimenti che ammontano a circa 390 milioni, poco meno di 400 milioni di euro, nel periodo 2024-2028 che ad oggi, se non ci sono delle novità, qualora vengano approvati, vengono tutti riversati in tariffa. Cosa significa? Nuovi incrementi tariffari. La domanda nasceva proprio per questo principio, perché conosco il meccanismo di funzionamento, da una parte, non si può contrattare, ma, dall'altra, è anche vero che noi predisponiamo un piano regionale dei trasporti e scriviamo delle cose completamente opposte a quelle che sono previste nella vita reale e concreta. Si scrive che bisogna abbassare le tariffe. Qui delle due l'una, da una parte, non si può scrivere alla società: "Cercate di non aumentare le tariffe, però tenete in sicurezza la viabilità, mantenete in efficienza le strutture" e dall'altra: "Bisogna abbassare le tariffe". Le due cose non corrono di pari passo, in parallelo; pertanto, qualora non ci siano delle innovazioni comportamentali che vanno a disciplinare in modo diverso le concessioni, ma ne dubito sulla concessione esistente, quindi da qui al 2032, la situazione non può che essere preoccupante.

Io infatti le avevo anche chiesto quali sono gli incrementi tariffari previsti a copertura di questi 390 milioni. Dalla sua risposta non è emerso questo piccolo dettaglio che però è significativo per comprendere qual è lo stato dell'arte, perché, se ho ben capito dalla lettura che ha dato della nota, la società ha chiesto delle modalità alternative a integrazione della leva tariffaria, quindi vuol dire che c'è sicuramente l'intenzione di utilizzo della leva tariffaria, ma che non è sufficiente per coprire la remunerazione del costo degli interventi che sono necessari, che sono, tra l'altro, stati potenziati a seguito del crollo del ponte Morandi perché c'è stato un irrigidimento da parte delle strutture ministeriali, giustamente, per tenere in efficienza e sicurezza le strutture e questo ha comportato delle grosse richieste di investimento, soprattutto su queste autostrade di montagna che scorrono in realtà difficili e non sono in rilevato per la maggior parte, ma sono, come dicevo prima, opere complicate e con delle grandi opere d'arte. Pertanto non possiamo che esprimere preoccupazione perché, tra l'altro, nel piano regionale dei trasporti non vengono citati minimamente gli investimenti che devono essere fatti sulle infrastrutture autostradali, salvo poi andare a disegnare un intervento di realizzazione di nuove gallerie nella tratta tra Verrès e Hône che porterebbero degli importi altrettanto quanto meno importanti di questi e quindi riusciamo a entrare nella fantascienza a livello di valutazione politica economica.

È proprio questa la ragione per cui chiedevamo di essere realisti, di non portare fuori pista perlomeno le Amministrazioni comunali sulla predisposizione del piano regionale dei trasporti, perché, quando noi disegniamo delle linee sulla pianificazione regionale, dei vincoli o delle iniziative che possono essere portate avanti, cosa succede? Che la pianificazione comunale la recepisce nella sua zonizzazione e pertanto va a creare delle false aspettative nelle singole realtà o, ancor peggio, pone dei vincoli laddove ci devono essere delle modifiche di intervento che vanno a pregiudicare le libere iniziative dei privati interessati a valorizzare i propri terreni e i propri beni.

Chiediamo quindi a lei di porre molta attenzione, Presidente, a presidio e anche sulla predisposizione di come andrà avanti il piano regionale dei trasporti, perché le dico che ci sono scritte delle cose completamente opposte a quelle che saranno da affrontare e che non sono considerate. Poi, tra l'altro, occorre anche ricordare, e su questo torneremo, che le concessioni scadono al 2032, quindi la preoccupazione è altissima su questo, così come quella delle acque.