Oggetto del Consiglio n. 4283 del 14 gennaio 2025 - Resoconto
OGGETTO N. 4283/XVI - Interrogazione: "Stato dell'arte delle pratiche arretrate di accertamento dell'invalidità".
Marguerettaz (Presidente) - Punto 27 all'ordine del giorno. Per la risposta, la parola all'assessore Marzi.
Marzi (SA) - "Qual è lo stato dell'arte e la situazione delle pratiche di accertamento di invalidità ancora arretrate". Come è noto, a seguito dell'emergenza Covid e alle problematiche a essa collegate, si è determinato un importante rallentamento nell'espletamento delle procedure di concessione di invalidità, con un notevole accumulo di ritardi e di pratiche inevase. Questo perché, nonostante l'impossibilità di dar corso alle visite mediche, quindi fisicamente di incontrarsi, si è comunque voluto garantire la possibilità agli utenti di presentare le istanze che inevitabilmente si sono accumulate nel periodo della pandemia. Lo sforzo del Dipartimento politiche sociali e della struttura di riferimento, che ringrazio, si è quindi concentrato soprattutto sulla riorganizzazione delle Commissioni, con l'obiettivo di aumentare il numero delle sedute per supplire in qualche modo alla cronica carenza di medici. Naturalmente questi sforzi di incremento dell'offerta si sono confrontati negli ultimi anni con un incremento esponenziale delle domande che si collegano ovviamente all'aumento della cronicità della popolazione valdostana, strettamente collegata all'indice di invecchiamento della stessa, che ricordiamo essere in Valle d'Aosta di uno a uno. Purtroppo questi ultimi indicatori ci stanno segnalando un inevitabile incremento sostanziale e continuo delle domande di invalidità che andranno affrontate anche con un potenziamento della struttura regionale competente e una politica di incentivazione dei medici che partecipano alle Commissioni. In tal senso stiamo già lavorando alla 11/1999, la legge regionale di riferimento, e stiamo lavorando anche con il dottor Castelli, il responsabile del Dipartimento di prevenzione dell'Ospedale dell'Azienda USL, proprio per trovare delle soluzioni di questo tipo già da tempo.
Riportiamo quindi i dati alla data del 31 dicembre del 2024 richiamati: nel 2023 su 6.217 istanze pervenute ne sono state istruite e concluse 5.804. Sono state inoltre istruite e concluse tutte le 211 istanze che rimanevano come arretrato del 2022; inoltre, sono state effettuate 846 visite di revisione. Nel 2024 su 6.811 istanze pervenute ne sono state istruite e concluse 6.030: ricordiamo che in un semplice anno l'aumento è stato del 10%, da 6.200 a 6.800. Sono state istruite e concluse tutte le 413 istanze che rimanevano come arretrato del 2023 e inoltre sono state effettuate 776 visite di revisione. Rispetto al 2024, alla data del 31 dicembre, risultano inoltre 368 pratiche da evadere che sono riferite a quelle presentate negli ultimi sei mesi del 2024 stesso. L'incremento del numero di pratiche evase nel 2024 rispetto al 2023 fa i conti con un progressivo incremento delle domande. Le istanze sono esaminate dalle commissioni mediche secondo l'ordine cronologico di presentazione e comunque, di norma, si riesce a rispettare i 120 giorni della presentazione. Tale termine non sempre però è rispettato in quanto le leggi di riferimento dispongono di andare in deroga all'ordine cronologico di arrivo nei seguenti casi: gravi e comprovati motivi di urgenza sanitaria documentati da un medico del servizio sanitario pubblico e valutato da uno dei presidenti delle commissioni medico collegiali; ovviamente per i malati oncologici con patologia in atto; per tutti i minori, con particolare riferimento all'accertamento, ai sensi della legge 104/1992, per l'inclusione scolastica, le cui istanze devono essere esaminate entro quindici giorni dalla data di presentazione e che, come sappiamo e come spesso ha richiamato l'Assessore di riferimento, sono in continuo aumento. Sono infine previste deroghe al termine dei 120 giorni per le richieste di definizione e/o rivalutazione della disabilità ai sensi della legge 68/1999 su motivata richiesta da parte degli uffici dell'inclusione lavorativa del Dipartimento di politiche del lavoro, anche questi in aumento. In alcuni casi il presidente della commissione di invalidità può richiedere inoltre ulteriori accertamenti diagnostici alle competenti strutture del servizio sanitario nazionale, con onere a carico del soggetto interessato. Questo è previsto nei casi di difficoltà a determinare la percentuale di invalidità riferita alla patologia descritta oppure nel caso in cui la documentazione si presenti contraddittoria.
Chiaramente queste due circostanze possono determinare tempi più lunghi di definizione delle istanze considerati i tempi di attesa per effettuare gli accertamenti in alcuni settori del servizio sanitario perché sappiamo che, quando vengono chieste queste istanze, spesso riguardano alcune specializzazioni dove la possibilità di reperire medici specialisti in queste particolari situazioni, neurologiche piuttosto che geriatriche, sconta anche in questo caso la mancanza di medici specialisti di riferimento.
Presidente - Per la replica, la parola alla collega Erika Guichardaz.
Guichardaz E. (PCP) - Citerò il collega Manfrin perché in qualche modo lo rilevava già lui nel maggio 2023, continuiamo a sentir parlare dell'emergenza Covid rispetto a questa problematica. Sono passati oltre quattro anni e ogni volta ci viene detto: "Potenzieremo quegli uffici". Dietro una pratica di invalidità c'è comunque la necessità per questi soggetti di avere o degli sgravi per quello che riguarda le loro dichiarazioni dei redditi, quindi per quello che riguarda l'ISEE, o poter accedere a dei servizi, quindi la questione dei 120 giorni, a me non risulta così, perché ho avuto numerose segnalazioni di persone che stanno aspettando da oltre dieci mesi, quindi, sotto questo punto di vista, farò una nuova richiesta d'accesso agli atti, perché quanto lei ha rappresentato non mi sembra del tutto veritiero.
Sotto questo punto di vista, capisco anche quello che ha detto, mancano geriatri, ma allora cerchiamo di fare in modo che queste persone possano in qualche poter usufruire comunque di una visita geriatrica in altro modo, ma che possano far sì che la loro domanda di invalidità vada avanti, perché forse anche poca cosa, ma pensare, ad esempio, anche solo al fatto di ricevere dei pasti a casa è normale che incide rispetto alla dichiarazione ISEE e, sotto questo punto di vista, fa una grande differenza avere il 100% di invalidità riconosciuto o non avere nulla. Poi effettivamente l'incremento è notevole, perché - e ricordo i dati - nel 2019 parlavamo di 5.452 domande, quindi ora siamo arrivati effettivamente a quasi 1.400 domande in più, quindi il potenziamento di quegli uffici credo sia quanto mai e più che mai necessario, però credo che debba essere assolutamente una priorità di quest'Amministrazione e non che a ogni annata in cui chiediamo i dati rispetto a questa problematica ci venga detto: "Beh, dobbiamo potenziare l'ufficio". Potenziate questi uffici, mi sembra di comprendere - e lei l'ha ripetuto diverse volte - che l'incremento di quelle domande è un incremento che non è destinato a diminuire proprio anche per una questione di invecchiamento della nostra Comunità. Le chiedo quindi se è possibile di intervenire con una certa urgenza rispetto a questa tematica.