Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 4271 del 14 gennaio 2025 - Resoconto

OGGETTO N. 4271/XVI - Interrogazione: "Estensione alle persone affette da patologie con carattere discontinuo del servizio pubblico di trasporto per persone con disabilità".

Sammaritani (Presidente) - Passiamo al punto n. 15 all'ordine del giorno. La parola all'assessore Bertschy.

Bertschy (UV) - Collega Manfrin, unisco le due risposte, poi, se non è sufficiente o chiaro, al massimo specifico meglio.

L'interpello riguarda il tema dell'estensione alle persone affette da patologie con carattere discontinuo del servizio pubblico di trasporto per persone con disabilità. Noi abbiamo introdotto con la recente modifica al comma 1, lettera g), dell'articolo 56: "Norme in materia del servizio di trasporto pubblico in linea" la possibilità di favorire determinate persone con invalidità che intendono fruire del trasporto per persone con disabilità sia della gratuità sul trasporto di linea che del trasporto pubblico locale. Per fruire del trasporto per persone con disabilità, è necessario che la Commissione sanitaria regionale abbia accertato una percentuale di invalidità pari al 100% con indennità di accompagnamento; in caso di percentuale inferiore, dette persone devono richiedere all'Azienda USL il rilascio di una certificazione che indichi testualmente la loro impossibilità nell'usufruire del TPL. In precedenza, pertanto, prima di questa modifica alla norma, le persone che si trovavano in questa situazione perdevano il diritto alla gratuità sul trasporto pubblico locale, come citava testualmente il comma 1 della lettera g) dell'articolo 56. Eliminando questo divieto, proprio le persone affette da patologie con carattere discontinuo potranno decidere con che tipologia di mezzo spostarsi a seconda dello stato di salute al momento del viaggio. Pertanto, a seguito dei prossimi approfondimenti con l'Azienda USL, dovrà essere convenuto che l'impossibilità all'utilizzo del TPL potrà comunque essere certificata dal medico competente riferendosi a un'eventualità a carattere discontinuo per le specifiche patologie del soggetto interessato. Questa modifica normativa può pertanto garantire un'ottimizzazione del sistema in quanto permette a delle persone l'utilizzo del mezzo pubblico nei giorni in cui versino in condizioni di salute migliore, favorendo oltretutto l'inclusività del trasporto. A titolo di esempio va infatti ricordato che, per esempio, le persone dializzate autorizzate all'utilizzo del servizio in condizioni normali sono perfettamente in grado di guidare la macchina, ma che all'uscita delle sedute di dialisi non sono fisicamente in grado di spostarsi autonomamente. La spiegazione, la risposta quindi si è articolata sulla modifica normativa, l'iniziativa politica va nella direzione di quella norma e ovviamente la condividiamo; si tratta adesso di metterla in atto e di fare in modo di raggiungere il risultato che lei si propone di raggiungere, facendo in modo che tutta la parte a valle della norma che abbiamo approvato insieme in Consiglio possa essere attuata e dare quella risposta che è necessario dare, perché le condizioni di invalidità, appunto, non sono per tante persone permanenti, per fortuna, ma avvengono a volte in momenti temporanei della vita e anche in questi momenti è necessario attivare dei servizi rispondenti.

Presidente - Per la replica, la parola al consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Grazie Assessore per la sua risposta. Come ha riassunto, ma tanto per far comprendere anche all'Aula quello di cui stiamo parlando, si parla appunto del servizio di trasporto per persone con disabilità e di servizio che non è quello della gratuità, come è stato ricordato, sui mezzi pubblici ma, in realtà, quello che è definito l'articolo 56, cioè "Sono definiti i servizi per i disabili i servizi effettuati su prenotazione con autoveicoli attrezzati e non attrezzati riservati esclusivamente alle persone residenti in Valle d'Aosta che rientrino nelle seguenti categorie di invalidità...". Si è recentemente modificata la norma rispetto proprio alle categorie che ne avevano diritto, c'erano alcune ristrettissime possibilità, è stata data una più ampia possibilità alle persone che rientrano in queste categorie. In realtà, però, in quella che non abbiamo formulato osservazioni perché ritenevamo che fosse comprensiva molte persone con patologie discontinue hanno rilevato che anche nella nuova lettera g), cioè - per entrare nel merito dell'articolo - c'è la possibilità di avere questo trasporto per chi è invalido civile con totale e permanente inabilità lavorativa, impossibilità di ambulare senza aiuto di accompagnatore, invalido civile con totale permanente inabilità lavorativa e necessità di assistenza continua non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita, minore non deambulante o con difficoltà persistenti a svolgere compiti e funzioni proprie della sua età, minore non udente, cieco assoluto e cieco con residuo visivo non superiore a un ventesimo in entrambi gli occhi e, infine invalido del lavoro, con totale permanente riduzione della capacità lavorativa e con necessità di assistenza personale e continuativa. Tutte le persone che non rientravano in queste categorie, che sono quelle che giustamente l'Assessore diceva, ovvero le disabilità gravi che arrivano al 100%, quindi con riconoscimento, sono poi inserite alla lettera g), che recita: "Invalidi civili o del lavoro che non rientrano nelle categorie di cui alle lettere a), b), c), d), e) e f) per i quali siano accertate, da parte del Dipartimento di prevenzione Azienda USL, patologie che rendono difficoltoso l'utilizzo dei mezzi pubblici anche temporaneamente". Questa formulazione era non chiara: ecco perché noi ci siamo legati alla possibilità che poi la Giunta deliberasse con un proprio atto per stabilire una più ampia possibilità, perché ovviamente, per quanto riguarda patologie che rendono difficoltoso l'utilizzo dei mezzi pubblici, non vengono considerate alcune cose, innanzitutto non viene considerato che in questa categoria rientrano magari anche persone che possono lavorare, quindi lavorano e devono quotidianamente raggiungere il posto di lavoro proprio perché hanno una patologia discontinua. Immaginiamo, come giustamente ha detto, l'esempio della persona dializzata, immaginiamo, per esempio, le persone che, come abbiamo fatto all'interno dell'interrogazione, hanno per esempio un diabete non compensato, quindi che ha dei picchi più alti e più bassi, quindi in caso di questi picchi che creano sicuramente difficoltà immaginiamo magari una persona che abita molto lontano dalla fermata dell'autobus, che quindi non riesce e che ha molta difficoltà a raggiungere i mezzi pubblici. È evidente quindi che la necessità di raggiungere il posto di lavoro può e deve essere garantita così come deve essere garantita anche soltanto la possibilità di poter svolgere gli impieghi quotidiani e avere una possibilità di essere autonomi.

In questo caso però è chiaro che noi non rientriamo nella fattispecie del difficile utilizzo dei mezzi pubblici, nel senso che magari si potrebbero anche utilizzare, ma, se ci fosse la possibilità di essere trasportati dalla propria abitazione al mezzo pubblico, se si è senza un accompagnamento, e banalmente, se i mezzi pubblici poi coincidono, magari anche con gli orari di lavoro, o magari gli orari di appuntamento delle visite o quant'altro. In questo caso, mancando questa possibilità, è chiaro che molte persone si sono viste rifiutare questa possibilità da parte dell'USL, che non ha fatto altro che applicare la legge, ovviamente non è che facciamo contestazioni all'USL in questo senso, ma hanno applicato la norma in maniera restrittiva e invece, magari con deliberazione di Giunta, che mi pare l'Assessore abbia sostanzialmente affermato, cioè la possibilità di fare una valutazione in questo senso, si potrà estendere questo tipo di servizio, quindi permettere anche alle persone con questo tipo di disabilità di poter accedere a questo servizio, che per noi è essenziale innanzitutto per dare la possibilità alle persone di poter svolgere le attività quotidiane, dal lavoro alle proprie incombenze quotidiane, ma anche soltanto per garantire una certa autonomia di vita e permettere di poter fare una vita il più possibile normale.

Presidente - Grazie Consigliere.