Oggetto del Consiglio n. 4241 del 19 dicembre 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 4241/XVI - Interpellanza: "Strategie per migliorare i risultati relativi al settore culturale e al circuito 'VdA Heritage'".
Bertin (Presidente) - Punto 23. Consigliere Restano, a lei la parola.
Restano (RV) - Il 4 dicembre scorso l'Assessorato dei beni e attività culturali, sistema educativo e politiche per le relazioni intergenerazionali ha illustrato alla stampa, presso l'area megalitica di Aosta, i risultati ottenuti nel 2024 con l'Associazione Abbonamento Musei.
Dalla presentazione dei dati è risultato che il numero di visitatori ai siti culturali ha avuto un incremento degli abbonamenti del 7% rispetto al 2023, per un totale di 1458 abbonamenti e si sono registrate 63.419 visite nei musei aderenti al circuito, pari al 10% in più sul totale degli accessi.
Dichiarando, tra l'altro, che tra gli obiettivi per il futuro vi è quello d'incentivare la partecipazione culturale dei residenti, di aumentare il grado di soddisfazione dei cittadini e di continuare la collaborazione con l'associazione Abbonamento Musei. La Direttrice di Abbonamento Musei ha parlato del 2024 come di un anno particolarmente positivo, con forti segnali di crescita rispetto all'anno precedente e di un ampio recupero rispetto agli anni pre-pandemici.
Anche la Soprintendente per i beni e le attività culturali ha manifestato la sua soddisfazione, dichiarando: "Si è riusciti a trasformare il rapporto tra il pubblico e i musei con benefici evidenti in termini di risorse economiche rilevanti da reinvestire nella cultura e opportunità di visibilità e coinvolgimento anche dei musei più piccoli o particolari".
Sinceramente, dalla lettura dell'articolo non ho capito molto. Rimane impresso in me un alone di positività e di ottimismo che avvolge l'intera comunicazione. A questo punto, però, sorge spontanea una prima domanda che vorrei rivolgere all'Assessore, ed è questa: "Ci vuole illustrare i dati e i numeri, soprattutto quelli riferiti alle risorse economiche richiamate dall'affermazione della Sopraintendente? Naturalmente penso che in questa situazione non si sia fatto alcun cenno ai risultati conseguiti dal portale VdA Heritage.
Il giorno successivo vi è stato un articolo di stampa dal titolo: "Crollano i visitatori dei siti culturali" e questo non ha fatto che generare in noi ulteriore confusione. Infatti sull'articolo viene evidenziato un brutto anno per i luoghi della cultura in Valle. I dati sono ancora parziali in ottobre, ma i visitatori di castelli e aree archeologiche, mostre e musei inseriti nel circuito VdA Heritage sono 445.000, in calo rispetto ai 662.000 dell'anno precedente. Meno 32%."
Ci sono poi delle precisazioni del Dirigente del patrimonio storico artistico dell'Assessorato che chiarisce, almeno parzialmente, il perché di questo calo di visitatori: la chiusura del teatro romano e i dati che sono giunti con un certo anticipo rispetto alla chiusura dell'anno.
Noi crediamo fortemente nel portale VdA Heritage; i numeri lo dimostrano: è un rapporto di 1 a 10 rispetto a quelli raggiunti dalla convenzione con Abbonamento Musei, quindi abbiamo la necessità di avere alcuni chiarimenti da parte dell'Assessore, circa la spiegazione dei dati che vengono riportati dall'articolo di stampa su VdA Heritage che non siano quelli già dichiarati dalla dirigenza: se vi sono dei riscontri politici, anche in virtù degli ingenti investimenti che la nostra Regione fa nel settore culturale, e quali siano le strategie che s'intendono porre in essere nel prossimo futuro per migliorare i risultati nel settore culturale valdostano nonché quelli di cui ho appena fatto cenno.
Presidente - Per la risposta l'assessore Guichardaz.
Guichardaz J. (FP-PD) - Ringrazio in particolare i colleghi Restano e Planaz per avermi dato la possibilità di spiegare - forse le comunicazioni non sempre sono esaustive, si pensa di fare una comunicazione completa e poi alla fine mancano dei pezzi - e precisare quanto riportato da alcuni giornali locali proprio al seguito dell'incontro di presentazione dei dati di abbonamento musei, che è un incontro che abbiamo fortemente voluto per presentare una platea qualificata. Questo strumento, bellissimo a mio parere, con pochi soldi permette di avere uno strumento che permette l'accesso a oltre 500 siti culturali sia in Lombardia che in Piemonte che in Valle d'Aosta con una fruizione non una tantum, ma con una fruizione quanto si vuole - dico io - e lo strumento è bello proprio per quello, perché uno può andarsi a vedere un quadro, il giorno dopo può andarsene a vedere un altro, l'obiettivo era proprio quello: valorizzare questo strumento di Abbonamento Musei e di spiegare le sue positività. Voleva essere proprio un modo per presentare, oltre che questo strumento, questo partner, che per noi è strategico per la valorizzazione del patrimonio culturale della regione...
Siamo tutti d'accordo nell'attribuire al patrimonio culturale un ruolo fondamentale per lo sviluppo sociale-economico del nostro territorio e ovviamente di tutta l'Italia. Come sapete, Abbonamento Musei è uno strumento consolidato di promozione culturale. L'incontro del 4 dicembre è stato l'occasione per presentare i dati dei primi 5 anni e per coinvolgere nuovi stakeholder, cioè portatori d'interesse che colgano le opportunità offerte da Abbonamento Musei in una politica di offerta al pubblico sempre più ricca e articolata.
In quest'ottica si configura la collaborazione della Soprintendenza con alcune associazioni di categoria di riferimento; nel caso specifico della volta scorsa, la presentazione mirava a far conoscere l'ADAVA, l'associazione degli albergatori, che potrebbero poi fare da intermediari per raggiungere il pubblico, oltre che degli albergatori, dei turisti, che rappresentano una risorsa strategica ad alto potenziale di sviluppo.
Durante l'incontro è stato ampiamente spiegato - e peraltro è verificabile dai dati degli ingressi registrati - che i trend delle adesioni ad Abbonamento Musei - cominciamo a parlare di Abbonamento Musei - e gli ingressi di abbonati dei nostri siti siano in crescita di circa il 7% rispetto al 2023, ma se si guarda il valore assoluto complessivo agli ingressi del 2024, come è stato riportato correttamente dai giornali, sono in calo. Parlare di crollo di visitatori sembra eccessivo. Diciamo che 2 testate su 13 hanno titolato "crollo di visitatori nei musei", è giusto, forse anche per loro, che io spieghi un po', perché probabilmente siamo stati un po' carenti sull'informazione dando per scontato che la lettura dei dati fosse sufficiente.
I musei, i siti culturali di tutta Italia, hanno sempre un andamento di crescita e decrescita; i fattori sono molteplici, come abbiamo accennato in quella sede, e riguardano l'offerta culturale complessiva, l'accessibilità, la manutenzione, il restauro e la conservazione. Parliamo di numeri: il 2023 è stato un anno record di presenze, calcolando l'andamento dal 2019 al 2024 e l'anno in corso, in linea, anzi, registra un segno positivo rispetto al 2019 che è l'ultimo anno pre-pandemia. Se accantoniamo le annate Covid 2020-2021, il dato a ottobre 2024 per i castelli registra 287.500 e rotti visitatori, quindi superiore ai dati del 2019 e in linea con quelli del 2022. I siti archeologici hanno registrato a ottobre 2024 circa 158.000 visitatori.
Il dato è positivo se lo integriamo con un fatto oggettivo, che è quello della chiusura del Teatro Romano, che è dovuta ai lavori che interessano l'area adiacente. Questo sito da solo registra abitualmente circa 100.000 visitatori l'anno. Un'affluenza molto rilevante che quest'anno manca, ma che verrà recuperata e accresciuta con la riapertura il prossimo anno, come sempre accade, ovviamente, quando si restituisce al pubblico, e anche ai cittadini, un luogo emblematico e un luogo iconico come questo, questo bellissimo luogo.
Poi il meteo: non bisogna sottovalutare le questioni climatiche che impattano fortemente sul patrimonio culturale. Sapete bene che l'estate 2024 ha registrato un avvio molto faticoso a causa dell'alluvione di inizio luglio, con le pesanti ricadute mediatiche di quest'ultima che hanno segnato il turismo della nostra regione e le visite nei nostri siti culturali, castelli, musei e aree archeologiche. Abbiamo proprio notato un crollo nel periodo delle notizie del dramma dell'alluvione in Valle d'Aosta. Ne è un esempio Aymavilles questo per dire... abbiamo fatto un'analisi su Aymavilles, che è il castello più prossimo a Cogne, che ha patito per primo questo tipo di calamità, abbiamo avuto veramente un precipizio in termini di persone, malgrado noi si sia dato - per esempio - delle tutele a persone che provenivano da Cogne: un voucher per poter visitare in attesa che andassero a recuperare l'auto - magari capifamiglia - il castello di Aymavilles. Aggiungiamo a quanto sopra che il 2024 è stato anche caratterizzato dalla chiusura della ferrovia per l'elettrificazione e la chiusura del Tunnel del Monte Bianco dai primi di settembre, nonché dai ben noti problemi che vi sono stati sulla rete autostradale in corrispondenza dello svincolo d'Ivrea.
Tutti questi fattori messi insieme purtroppo non favoriscono una tranquilla e serena programmazione anche di vacanze, magari di tipo culturale, in Valle d'Aosta, perché, come sappiamo, le linee di comunicazione, così come le vie di comunicazione, sono spesso interdipendenti.
Concludo ricordando che il dato fornito in valori assoluti sull'affluenza dei siti valdostani, che ha innescato le vostre preoccupazioni, è però un dato parziale, perché al momento della presentazione mancava ancora il dato da ottobre in poi, da novembre fino alla fine di dicembre, che sappiamo porta una buona affluenza di turisti e abbiamo visto che in questi ultimi mesi la Valle d'Aosta ha avuto un salto veramente in termini di gradimento anche nei periodi che normalmente si chiamano di destagionalizzazione, quindi di questo siamo molto contenti.
"Quali sono i presupposti in termini di dati e numeri che giustificano le espressioni 'benefici evidenti in termini di rilevanti risorse economiche' richiamate dalle dichiarazioni dalla Soprintendente"? L'estrapolazione di una frase dal suo contesto alle volte non ha senso, quindi non mi dilungo a commentare quanto la dichiarazione della Soprintendente è stata interpretata, ma questo va letto nel contesto di positivo andamento in Valle d'Aosta della collaborazione con Abbonamento Musei, quello era il contesto, grazie al quale sono stati realizzati interventi di valorizzazione dei siti rivolti a pubblici diversi, volti alla fidelizzazione del pubblico e a incentivare il turismo di prossimità con concrete ricadute sull'intero territorio regionale. Quell'evento era proprio finalizzato a parlare di questa collaborazione, quindi probabilmente in qualche caso è stato estrapolato, male interpretato e interpretato come fosse qualcosa più omnicomprensivo.
"Quali strategie s'intendono eccetera...": da quanto esposto finora, è possibile confermare che i dati 2024 vanno letti come opportunità di crescita e investimento in Valle d'Aosta Heritage - che non è un luogo ma un sistema che promuove un patrimonio diffuso, che ha moltissimo da raccontare e che deve capitalizzare il valore complessivo che genera: non un castello ma un sistema di castelli, non il Teatro Romano, ma la ricca offerta archeologica che la Valle d'Aosta custodisce, non un museo, ma la rete dei musei, le collezioni che raccontano ancora la nostra storia.
Le do ancora un dato, visto che mancano 15 secondi: se da un lato i visitatori del 2024 sono diminuiti rispetto all'anno record 2023 per i motivi sopra esposti, d'altro canto, invece, i dati relativi agli accessi al sito Valle d'Aosta Heritage riportano un aumento del 31,2% dal 1° giugno al 30 novembre 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023, sono 67.531 gli utenti attivi - purtroppo non ho altro tempo, se no le leggerei ancora due cose sulle offerte, i pubblici virtuali eccetera, ma se vuole le lascio la relazione.
Presidente - Per la replica, il consigliere Restano.
Restano (RV) - Grazie, Assessore, per la risposta e per avermi proposto di consegnarmi la sua relazione. Partiamo da alcuni dati che lei ha fornito. Visitatori 220.000 in meno e100.000 sono - ho annotato - le mancate visite dovute alla chiusura del Teatro Romano. Rimangono in ballo ancora circa 100.000 visitatori. Una parte di questi li potremmo addebitare alle condizioni atmosferiche e rimarrebbe un piccolo vuoto. Considerato che si lavora per crescere o per mantenere, siamo di fronte a un segno meno e questo ci dispiace molto, ma quello che ci dispiace maggiormente è quanto emerge dalla combinata lettura dei vari articoli, quelli a favore e quelli che illustrano la situazione con un approccio un poco diverso, che tenderebbe a sminuire il ruolo di VdA Heritage, che comunque vale tantissimo per la nostra regione.
Condivido con lei che è una questione di... lei ha detto "siamo carenti in informazione", ripeto le sue parole; in questo caso siete stati carenti di comunicazione? Si tratta in questo settore di strategie politiche e questo è un vulnus.
Termino con una battuta: se ha bisogno di una consulenza di tipo politico, di indirizzo amministrativo, le possiamo prestare uno dei nostri consulenti, lo mette in prova per un mese - gratuitamente - e poi vediamo i risultati.