Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 4220 del 19 dicembre 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 4220/XVI - Interrogazione: "Chiusura di vari tratti autostradali valdostani nella giornata del 6 dicembre u.s.".

Bertin (Presidente) - Punto numero 6. Risponde il Presidente della Regione.

Testolin (UV) - Chiusura dei lavori autostradali valdostani nella giornata del 6 dicembre. Il collega chiede quali motivazioni hanno determinato la chiusura dei vari tratti autostradali nella giornata del 6 dicembre, quali sono stati i tratti stradali interessati da interruzioni importanti, rallentamenti o chiusura oggetto di segnalazione da parte degli utenti e se esistono oggi delle procedure specifiche di intervento in caso di gelate o eventi di natura similare; in caso positivo, che cosa comportano e se sono stati rispettati nell'evento riportato in premessa.

Una breve premessa prima di rispondere alle singole domande: i fenomeni di gelicidio, come quello che si è verificato il 6 dicembre scorso, si verificano quando a livello del suolo è presente uno strato di aria fredda con temperatura inferiore a 0°, mentre sopra c'è uno strato di aria più calda. Le conseguenze sono che le gocce di pioggia, quando vengono a contatto con una superficie che è sottozero, congelano immediatamente formando uno strato di ghiaccio trasparente omogeneo, liscio e molto scivoloso, quindi estremamente insidioso per la viabilità in quanto non percettibile dagli utenti. Inoltre, la protezione civile evidenzia che si tratta di un fenomeno di difficile previsione, salvo alcuni casi in cui le condizioni predisponenti sono diffuse su larga scala, in un contesto geografico ampio e omogeneo, come ad esempio la pianura padana. In un contesto orografico molto complesso e articolato come il nostro, anche se possono essere note le condizioni generali che possono determinare il momento, la previsione è affetta da grandi margini di errore e di incertezza, per cui le false mancate allerte sarebbero di gran lunga più numerose delle previsioni corrette, inficiando di fatto il sistema previsionale.

Venendo alla prima domanda, la chiusura di alcune tratte della A5 il 6 dicembre scorso, pertanto, è stata dovuta proprio al verificarsi del fenomeno di gelicidio che, come comunicato dalla società concessionaria, si è verificato a partire dalle 03:30 del mattino e che, nonostante la presenza sul sedime stradale di fondenti salini sparsi sia in fase preventiva che curativa, ha determinato comunque la formazione di ghiaccio sulla pavimentazione stradale.

Per il secondo quesito, cioè quali sono i tratti stradali interessati, per quanto riguarda SAV, l'autostrada è stata chiusa dalle 03:45 nelle due direzioni tra le stazioni di Verrès e di Saint-Pierre. In direzione Monte Bianco è stata riaperta alle 09:12, in direzione Torino è stata riaperta tra le 08:50 e le 09:50.

Per quanto riguarda RAV, la chiusura ha interessato tutta la tratta fino a Entrèves e la circolazione è stata ripristinata intorno alle 11.

Esistono oggi procedure specifiche di intervento? È la terza domanda. Per quanto riguarda questa domanda, è opportuno ricordare che, ai sensi del codice della strada, compete ai concessionari autostradali, ai fini di garantire la sicurezza della circolazione, gestire la tratta di concessione, anche disponendone la temporanea chiusura. Esiste una procedura specifica emanata dal ministero delle infrastrutture e dei trasporti e recepita dal piano di emergenza invernale delle concessionarie che nel caso specifico è stata regolarmente messa in atto. Le concessionarie hanno monitorato come sempre le condizioni effettive delle precipitazioni e della temperatura dell'aria e delle superfici (cosa che già avviene da parte degli enti gestori), aggiungendo, in virtù delle previsioni, il monitoraggio con mezzi di movimento che controllano la superficie del manto stradale e in caso di condizioni favorevoli alla formazione di gelicidi attivano i mezzi per il trattamento specifico. È stata quindi attivata la chiusura dell'autostrada per la tutela degli utenti mentre erano in corso i trattamenti che sono più complessi rispetto a quelli della normale salatura in caso di gelo. È opportuno ribadirlo: il 6 dicembre il fenomeno, che è poco frequente in Valle d'Aosta e in genere è puntuale, ha interessato questa volta il territorio regionale, compreso il centro della città di Aosta.

In ultimo, l'ANAS, interpellata sull'argomento, ha comunicato di avere monitorato costantemente la situazione e di aver fatto continuamente i trattamenti previsti. Di certo, rispetto all'asse autostradale, la strada statale ha due caratteristiche che rendono possibile la circolazione: da un lato la velocità di percorrenza inferiore a quella delle autostrade e dall'altro il maggiore flusso di traffico che impedisce la formazione di uno strato omogeneo di ghiaccio sul manto stradale.

Presidente - Per la replica, consigliere Lucianaz, ne ha facoltà.

Lucianaz (RV) - Presidente Testolin, sì, la risposta è sufficientemente completa. Il disagio l'hanno patito coloro che quel 6 dicembre si sono trovati sulle strade al mattino. Io ho personalmente parlato con autisti che si sono trovati sbarrati, al casello di Verrès, l'autostrada, senza saperne granché e le garantisco che sulla Mongiovetta e non solo c'erano condizioni da Far West con camion intraversati perché, se gela sull'autostrada, figuriamoci sulle statali. Quindi il disagio è stato enorme.

Lei giustamente mi dice che la concessionaria deve gestire la tratta in concessione e ha anche la possibilità di chiudere, però se chiudiamo le autostrade ai mezzi pesanti, ai pullman di linea, figurarsi cosa non si trova sulle statali. Se il Governo regionale non riesce a dire la sua in queste situazioni in una società di cui è anche azionista... per carità, sarà un fenomeno che non succede spesso, però siamo in una zona di montagna, da quanto si sente dire spesso, e quindi dovremmo essere pure attrezzati. Anche l'ANAS e la SAV dovrebbero ben sapere come ci si comporta in questa situazione. I mezzi economici e meccanici non mancano.

Tra l'altro, è stato chiuso anche il tratto da Saint-Pierre fino a Entrèves, lì abbiamo un'autostrada di 32,4 km per corsia, su cui ci sono 20 gallerie per un totale di 48 km di galleria e lì almeno non gela e non piove, quindi gran parte di quel percorso è in galleria e avrebbe sicuramente evitato i disagi sulla statale. Io mi chiedo a cosa servano le autostrade se, quando c'è la strada in condizioni difficili, bisogna dirottare proprio il traffico sulle statali; statali che, tra l'altro la Valle d'Aosta, lo sapete meglio di me, ne ha una sola e quindi tutti quanti devono mettersi lì.

Io credo che il ruolo delle autostrade dovrebbe essere un altro: dovrebbe essere quello di facilitare la circolazione e non quello di complicarla. Dico questo perché è stato aperto il tunnel del Monte Bianco il 16 e il 17 abbiamo già chiuso l'autostrada da Aosta ovest a Entrèves e viceversa dalle 20:00 di sera alle 05:30 per lavori.

Oltre al fatto che è un cantiere continuamente aperto e non è regalato, perché pagare così caro in un cantiere penso che solo in Valle d'Aosta possa succedere e in poche altre zone. Allora o è un cantiere e lo trattiamo da cantiere, ma se vogliamo applicare le tariffe dell'autostrada io direi che bisognerebbe trattare gli utenti come se fosse un'autostrada.

Ora la chiudiamo di nuovo tre giorni, vabbè solo in notturna, però c'è gente che lavora anche di notte e che avrebbe piacere di utilizzare un'autostrada che è costata un patrimonio alle casse pubbliche. Ma cosa dice RAV? RAV dice che ci sono dei lavori, perché c'è un importante progetto di sviluppo di modernizzazione mirato a raggiungere gli standard innovativi di mobilità sostenibile... e dai con questa mobilità sostenibile. Entro il 2025 la RAV prevede di consegnare agli utenti, quindi fra un anno ancora, un'infrastruttura dotata di sistemi avanzati di monitoraggio dinamico e il controllo remoto. Va bene, per carità, bravissimi voi che andate avanti con questo remoto e con questo monitoraggio. Qui si vuole un'infrastruttura che si possa utilizzare. Se al Governo regionale non interessa particolarmente che questo tratto autostradale sia praticabile dai turisti, dai pullman, dai residenti, ma che lo ceda, ma che lo venda, ma che cosa ce lo teniamo a fare se non abbiamo neppure la voce in capitolo per tenere aperto un tratto di autostrada di cui oltre il 50% è in galleria e invece bisogna dirottare il traffico ancora. Questo, secondo me, è una pecca grave di questo governo.