Oggetto del Consiglio n. 4192 del 10 dicembre 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 4192/XVI - Inizio della discussione generale congiunta sulle relazioni della Sezione regionale di controllo della Corte dei conti, sul D.L. n. 168 (Legge di stabilità regionale per il triennio 2025/2027) e sul D.L. n. 169 (Bilancio di previsione finanziario per il triennio 2025-2027).
Bertin (Presidente) - 34 presenti. Possiamo iniziare con i lavori di oggi. Iniziamo la discussione generale congiunta delle relazioni della Sezione di controllo della Corte dei conti e del D.L. 168 e 169, vale a dire la legge di stabilità e la legge di bilancio. La discussione generale è aperta. Chi vuole intervenire? Mozione d'ordine. La consigliera Erika Guichardaz ne ha facoltà.
Guichardaz E. (PCP) - Credo che ieri tutti noi abbiamo letto delle dimissioni del Presidente di Sitrasb, credo che sia un evento importante che andrebbe discusso e chiederei quindi un'interruzione per una capigruppo, per vedere come intervenire su questo punto.
Presidente - Non vedo tanto la relazione con la discussione generale di oggi, ma se viene chiesta una capigruppo la convochiamo. Non ne vedo il nesso. La conferenza dei capigruppo è convocata, sospendiamo brevemente il Consiglio.
La seduta è sospesa dalle ore 09:11 alle ore 09:35.
Bertin (Presidente) - Riprendiamo i lavori. Dopo la capigruppo si è prenotato il Presidente della Regione, ne ha facoltà.
Omissis
Testolin (UV) - Come concordato in capigruppo, sulla scorta della richiesta d'interruzione e di convocazione della capigruppo da parte della consigliera Guichardaz si è dato conferma rispetto alle dimissioni presentate dal Presidente di SITRASB; ieri sono state comunicate - anche alla Segreteria della Presidenza - al Vicepresidente della società e al Presidente del Collegio sindacale della SITRASB: dimissioni per motivi personali, quindi si conferma quanto è emerso dalle informazioni giornalistiche.
Presidente - Possiamo dare il via alla discussione generale congiunta dei punti 3.01, 3.02, 3.03, 3.04, 3.05,3.06, 3.07, la legge di stabilità e la legge di bilancio. Gli emendamenti senza parere della compatibilità finanziaria devono essere depositati entro 12:00. La discussione generale è aperta, chi vuole intervenire si prenoti. Il consigliere Manfrin si è prenotato, ne ha facoltà.
Manfrin (LEGA VDA) - Oggi si discute un bilancio sul quale, come sappiamo, incide quanto approvato da questa maggioranza nel Documento di Economia e Finanza Regionale circa la programmazione finanziaria per il prossimo triennio.
Se questo documento potesse essere riassunto in una sola parola, lo definirei semplicemente miope. Sulla miopia - sia dal punto di vista del respiro dato dalle cosiddette prenotazioni di spesa, sia dalla dimenticanza di alcuni temi fondamentali - che avremo modo di approfondire tanto in questo intervento, quanto più approfonditamente durante la discussione degli ordini del giorno ed emendamenti, con i quali abbiamo voluto dare la giusta risposta a quanto evocato dalla maggioranza durante la discussione del DEFR, ovvero l'esortazione a presentare, trovando le necessarie risorse, degli emendamenti che andassero a indicare cosa avremmo cambiato e con quali soldi. Sul punto ci attendiamo che la risposta sia positiva.
Ricordo distintamente che il capogruppo dell'Union Valdôtaine disse che erano tanto belli gli ordini del giorno che avevamo formulato per il Documento di Economia e Finanza Regionale, però per cambiare le cose servono gli emendamenti. Ebbene, degli emendamenti li abbiamo presentati, ho visto che li hanno presentati tutti i gruppi, noi ne abbiamo presentati 5 e riteniamo che a questo punto emendamenti correlativi alla copertura possano trovare una loro discussione. A questo punto, visto l'esortazione anche, ci auguriamo, un'approvazione.
Come detto, però, per entrare nel merito di quanto previsto è necessario ampliare il nostro sguardo e fare una rapida analisi del contesto economico in cui ci muoviamo: non si può non osservare, infatti, come il contesto internazionale rimanga caratterizzato da elevate tensioni geopolitiche che costituiscono un significativo rischio a breve termine.
Abbiamo visto, soprattutto a causa dei conflitti in Medio Oriente, ma non solo, e se questi dovessero intensificarsi e perturbare i mercati energetici e finanziari... questo evidentemente è un rischio. Inutile dire che quello energetico, soprattutto, rappresenta una grossa preoccupazione, sempre in riferimento alle famiglie. Questa è una preoccupazione che abbiamo già sollevato più volte all'interno di quest'aula.
Se lo scenario internazionale non presenta analisi positive rispetto a quello nazionale, vedendolo in prospettiva rispetto al nostro tessuto sociale, ritengo sia utile evidenziare i consumi delle famiglie che hanno purtroppo rallentato, penalizzate dall'inflazione e dall'incremento del costo del credito.
Il reddito disponibile, e dunque familiare, è cresciuto del 4.7% a prezzi correnti, ma a causa dell'ulteriore aumento dei prezzi - e in particolare quello dei beni alimentari - il potere d'acquisto è diminuito dello 0.5%. Il tasso di risparmio ha continuato a ridursi portandosi al 6.3%, il valore più basso dall'inizio dalle serie storiche del 1995. Una riflessione che va assolutamente tenuta in considerazione quando parliamo di questioni relative alla povertà.
Venendo invece alla situazione della nostra regione e alla relativa crescita economica, durante la discussione del DEFR abbiamo preso atto di come, in termini comparativi, le attese per il triennio 25-27 confermerebbero una velocità di crescita media dell'economia regionale sostanzialmente non molto dissimile a quella delle due province trentine, ma inferiore di quella relativa all'Italia e all'Italia del Nord-Ovest.
Il rallentamento degli investimenti, seppure a livello provvisionale, è certamente un segnale da attenzionare. Questi segnali ci inducono a fare molta attenzione a una cosa che abbiamo citato già la volta scorsa è già poco fa, cioè la dinamica dei prezzi.
Come si è già avuto modo di evidenziare, per lungo tempo l'indice generale dei prezzi al consumo in Valle d'Aosta si è mantenuto costantemente sui livelli inferiori all'1%, arrivando anche a una variazione negativa nel 2020, anche in ragione del rallentamento delle attività economiche connesse con la pandemia.
A partire dal 2021, si registra invece un'inversione di tendenza, con un progressivo e tendenziale aumento dei prezzi che ha portato a fine 2023 a rilevare una crescita superiore di altri quattro punti percentuali, quella d'inizio periodo, ma che ha toccato il proprio massimo nel 2022 con +6,7%.
Giova anche qui osservare che le crescite più importanti si osservano in particolare per abitazione, acqua, elettricità, gas e altri combustibili: +7% nel 2023.
A luglio è stato reso noto dal Codacons come Aosta, peraltro, sia la città più cara per fare la spesa, con un poco invidiabile primato anche per quanto riguarda i tributi e le tariffe dei Comuni, in cui la nostra regione risulta di gran lunga la più cara, con ben pensate: 1331 euro a persona, contro, ad esempio, i 1150 euro della Liguria, i 1049 euro del Trentino o i 1019 euro del Lazio. Queste sono, tra l'altro, le regioni più care, quindi immaginatevi che alla top five delle regioni più care troviamo con 1019 euro il Lazio e la Valle d'Aosta soprattutto con 1331 euro.
Ecco perché - e qui vengo a una delle nostre principali proposte - si evidenzia sempre di più la necessità di un intervento che possa calmierare i prezzi, intervenire su un settore, quello delle bollette, che spesso è fuori controllo.
Siamo lieti di apprendere quest'anno che, al netto di alcune forze politiche che hanno sempre condiviso questa nostra proposta, finalmente anche un sindacato non sospettabile di vicinanza al nostro gruppo si sia espresso in favore dell'introduzione di una misura di sostegno diretto alle famiglie per sostenerle a far fronte al rincaro dei costi di vari ambiti. Una possibilità potrebbe essere, dice il sindacato, quella d'introdurre una sorta di indennizzo sull'utilizzo delle risorse energetiche. Una bella voluta di parole che sostanzialmente si può riassumere in due: il Bon de Chauffage. Ecco perché, coerentemente rispetto a quanto abbiamo fatto dal 2019 a oggi, il gruppo Lega riproporrà, individuando le relative risorse, di riattivare il Bon de Chauffage, una misura già pronta ma non rifinanziata da questa maggioranza per la quale, come richiestoci, abbiamo presentato un emendamento che, se approvato, consentirà di intervenire efficacemente in favore delle famiglie.
Come detto, però, l'impiego delle risorse suscita una riflessione circa la miopia di questo bilancio. Osserviamo infatti, come già sottolineato dal relatore di minoranza - che ringrazio - che si fa nuovamente ampio ricorso a prenotazione di fondi, ovvero lo stanziamento di risorse per futuri interventi o future esigenze per poter realizzare interventi e leggi che non sono pronte al momento. Un pessimo segnale se si parla di bilancio previsionale.
Presidente, le chiederei solo, se è possibile, di evitare il brusio, così almeno ci si può concentrare.
Se non si riesce a prevedere dove, come e quando impiegare delle risorse che integrano quella politica delle famose cassette di mele... questa la usiamo, questa la mettiamo via per tirarla fuori al momento opportuno, dicendo che però intanto sono finite. Però non può essere vista come una programmazione efficace e, come già detto, strategica e organica. Anche qui risulta utile sottolineare un dato, ovvero, al netto delle giustificazioni, un calo in quattro settori che questa maggioranza ha sempre definito strategici per la nostra regione. Risultano infatti in calo le missioni della tutela della salute, delle politiche del lavoro, dello sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente e la missione dedicata ai trasporti e diritto alla mobilità.
Se si dovesse applicare lo stesso metro utilizzato per esempio dal PD a livello nazionale, dove, all'aumentare dei fondi a disposizione della sanità, si è criticata la loro incidenza inferiore rispetto al PIL, cosa dovremmo dire di un calo di risorse che cala tanto in percentuale sul PIL quanto sui numeri assoluti? Per fortuna sappiamo fare le nostre valutazioni e non utilizzeremo, come qualcuno ha fatto, i numeri per aggrapparvisi come gli ubriachi si aggrappano ai lampioni.
Esaminando, invece, i dati, emergono rilievi interessanti, per esempio sulle entrate. A una prima analisi statistica, il bilancio sul triennio prevede una sensibile riduzione delle entrate da 1,6 miliardi a 1,5. Tale diminuzione è trainata dall'entrata in conto capitale dall'extratributario, ergo il maggior onere viene prelevato dai cittadini e dalle imprese.
Aumentano le spese correnti e diminuiscono quelle in conto capitale, per quanto riguarda appunto le uscite e per titoli e liquidità; le prime arrivano a essere l'84% nel 2027, evidenziando una riduzione delle attività di lungo periodo sul territorio, ne è una conferma l'analisi delle spese per liquidità, di cui si osservano gli investimenti più che dimezzarsi: da 396 milioni a 159.
Come detto, invece, per quanto riguarda le uscite, tutte le poste relative alle spese per il cittadino, le imprese, l'ambiente e le politiche sociali sono in calo. Aumentano - e questo invece è un dato di fatto - le spese per l'assetto del territorio e i capitoli di spesa, quelli più grossi, riguardano la sanità e le relazioni con le autonomie locali e l'istruzione; tutte però, anche queste, evidentemente in calo sul triennio.
Veniamo invece a quella che è stata un po' la parte relativa alle proposte che abbiamo presentato e che è giusto e utile sottolineare ed evidenziare, cominciando, ne abbiamo già parlato, dal Bon de Chauffage, ma venendo anche alla parte relativa alla sanità e, nello specifico, all'indennità di attrattività sanitaria. Rispetto alle misure, infatti, non possiamo non notare che, nonostante i proclami, non c'è traccia di quel giusto riconoscimento che, già nella scorsa discussione del bilancio regionale, la maggioranza ha dichiarato che avrebbe voluto o dovuto accordare al personale OSS - tanto vezzeggiato e coccolato a parole, quanto dimenticato istantaneamente quando si è trattata l'indennità di attrattività sanitaria.
Ricordo peraltro che anche nello scorso bilancio presentammo una nostra proposta, presentammo un emendamento al bilancio, poi venne discussa una proposta di legge che estendeva l'indennità di attrattività e per due volte ci venne detto di no: "Non si può estendere all'una, non si può estendere all'altra".
Abbiamo ricordato in aula, nello scorso Consiglio, le altisonanti parole risuonate nel comunicato stampa della maggioranza: "Riconosceremo gli sforzi fatti e il personale OSS, non lasceremo indietro nessuno". Invece la fregatura bella e buona è arrivata sotto forma della distribuzione delle risorse aggiuntive regionali, con le quali, a differenza del resto del personale, voi obbligate il personale OSS a lavorare più ore facendo figli e figliastri senza alcuna motivazione.
L'abbiamo spiegato la volta scorsa, ma lo ripetiamo: sostanzialmente a tutto il personale sanitario che era previsto nella legge di attrattività viene concessa un'indennità in più, si aumenta l'indennità che si percepisce, ovviamente a parità di lavoro, quindi le stesse persone facevano lo stesso lavoro prima e fanno lo stesso lavoro dopo; al personale Oss invece viene detto: "Se vuoi gli stessi diritti devi lavorare di più rispetto agli altri" e quindi lavoratori di serie A, lavoratori di serie B.
Ecco perché con un emendamento proponiamo d'inserire nella legge di attrattività sanitaria anche gli operatori sociosanitari con relativa copertura finanziaria.
Poi veniamo ai ristori. In questa legge di bilancio si continua a parlare di sostegno alle popolazioni e attività colpite dall'alluvione, ma l'unico passo che sarebbe stato utile percorrere, ovvero quello dei ristori, non è stato fatto. Eppure le risorse c'erano, ma si è preferito imboccare la strada dei prestiti che però saranno utili a pochi se non a nessuno. Pochi giorni fa, infatti, abbiamo fatto un incontro con diverse attività colpite dai fenomeni alluvionali e abbiamo potuto ascoltare dalla loro viva voce la netta contrarietà a quanto fatto. Se qualcuno si fosse degnato di convocare nella Commissione competente i rappresentanti che avevamo chiesto... lo ricordo ovviamente come opposizione, come Lega, avevamo chiesto di udire Adava, Confcommercio e Confesercenti. Ebbene, anche chi evidentemente ha proposto di dare dei prestiti al posto dei ristori, avrebbe sentito le opinioni che le associazioni di categoria avevano della misura proposta. Peraltro, abbiamo anche saputo, ci è stato detto direttamente che la contrarietà a ulteriori prestiti era stata comunicata alle associazioni di categoria e quindi queste sarebbero venute qui e ci avrebbero detto, "guardate che i prestiti non servono, che i prestiti aumenteranno la posizione debitoria che era già stata accumulata durante l'alluvione".
Dirò di più, gli stessi commercianti ci hanno riferito di essere ancora legati al pagamento dei prestiti erogati durante il Covid e di non poter certo accumulare altri debiti che rimarrebbero insoluti. Ecco perché anche su questo tema il gruppo Lega ha depositato un emendamento che, se votato, determinerà la creazione di una misura di ristoro da 5 milioni di euro alle imprese che ancora non hanno avuto nulla.
Ancora, altre due proposte prima di chiudere e ovviamente lasciare spazio ai colleghi, ovvero l'apertura di uno sportello per uomini maltrattati. Una battaglia che la Lega porta avanti da tempo. Una battaglia che abbiamo cominciato quasi in solitaria, evidenziando i casi di quelle persone che, con coraggio, hanno deciso di denunciare, anche pubblicamente, quanto subito. Ebbene, a quel caso, a quei casi, che abbiamo descritto in quest'aula per spiegare qual era la situazione, se ne sono aggiunti altri e mi permetto... solo nell'ultimo anno, così ce lo ricordiamo, perché forse ce lo siamo dimenticati, vi ricordo che c'è stato un uomo che è stato stuprato in una località montana da una coppia. C'è un processo che si sta svolgendo in questi giorni. Recentemente, quest'estate, un uomo con disabilità picchiato dalla moglie che è stato arrestato, fino - come non sarà sfuggito - a un recente caso di avvelenamento. Tutti questi casi e altri che non conosciamo, in un solo anno ci fanno dire che la necessità di presa in carico di uomini maltrattati sia quanto mai necessaria. Ricordo peraltro che anche quando esaminammo il PSBS, Piano per la Salute e Benessere Sociale, c'era una nota che evidenziava come si chiedesse con insistenza, anche da parte degli uffici che se ne occupavano, un intervento in questo senso, nel senso che, si diceva, più persone vengono, ci denunciano il problema, chiedono un luogo che possa accogliere, ma ovviamente questi luoghi non ci sono.
Secondo però quello che ci ha riferito l'Assessore, questo problema non suscita allarme sociale, ecco perché in maniera cruda ho voluto anche citarvi i casi, solo quelli che purtroppo sono noti alle cronache, quelli che non sono noti non li possiamo conoscere, ma ce ne sono sicuramente. Ecco perché con questa proposta e con questo emendamento, ovviamente ci dichiariamo non d'accordo a quanto affermato dall'Assessore che dice che questi casi non suscitano l'allarme sociale.
Ecco perché abbiamo previsto d'istituire uno sportello per uomini maltrattati. Si badi bene, nessuno intende dire che i problemi delle violenze che avvengono sulle donne non siano importanti o non vadano assolutamente trattati, nella maniera più assoluta.
Oggi dobbiamo prendere atto di una situazione, ovvero esiste un centro antiviolenza che accoglie giustamente le donne vittime di violenza e per un uomo che invece è vittima di violenza non c'è alcuna risposta. Ecco perché la necessità di avere perlomeno uno sportello al quale queste persone possano rivolgersi, avere un orientamento, avere anche un supporto psicologico per avere un sostegno.
Abbiamo preso atto che all'interno di questo documento di bilancio è contenuto nuovamente un articolo che riguarda i progetti d'integrazione come sempre dedicati agli immigrati qui in Valle d'Aosta, finanziato però con soldi regionali. Noi riteniamo che invece questi soldi e soprattutto i soldi dei Valdostani debbano andare ai Valdostani e che eventualmente questi progetti d'integrazione debbano essere finanziati, come abbiamo scritto nella relazione dell'emendamento, con fondi europei.
Ecco perché con il quinto e ultimo emendamento abbiamo previsto di togliere questi fondi a questa tipologia di progetti che devono tornare a essere finanziati da fondi europei per dedicarli alla reviviscenza del prestito sociale d'onore. 140.000 euro non sono molti, e questo è di tutta evidenza, ma immaginatevi cosa significa per persone che sono davvero in grossa difficoltà poter avere una sponda, poter immaginare di avere un micro-prestito che viene restituito col lavoro, quindi immaginiamo di dare 1.000 euro a 140 persone per poter far fronte, per esempio, al rincaro della vita, al rincaro delle bollette, alle criticità che sorgono nei momenti di difficoltà, perché purtroppo una cosa che sentiamo con abbastanza frequenza... Faccio il caso, per esempio, recente di una persona della Bassa Valle che si è vista staccare la luce perché non è riuscita a far fronte alle bollette, si è recata dalle assistenti sociali, questa persona vive con la mamma anziana, in una casa e ha detto "io non ho i soldi per pagare le bollette" e le assistenti sociali non è che abbiano detto "Da me che vuoi?" ma gli hanno detto che fondi non ce n'erano. Allora immaginiamo un prestito sociale d'onore, che questa persona può restituire col proprio lavoro, con ore di volontariato, che gli permetta di riattivare le bollette. Questa persona sta vivendo con un generatore diesel col quale almeno può accendere la luce e almeno cucinare. Questo è uno fra 1000 altri casi, ma è evidente che una azione in questo senso ha necessità di essere presa. Ecco quindi che arriva anche questo emendamento.
Dopodiché credo che si rilevi e l'ho visto, forse è passato un po' sotto silenzio, ma una parte di questo bilancio, un articolo, mi ha colpito particolarmente: è l'articolo che riguarda l'ARER, dove la Regione sostanzialmente fa un trasferimento perché si dice che c'è una criticità nel pagare le bollette e c'è una morosità rispetto agli affitti di edilizia residenziale pubblica del 25%, significa che un quarto degli inquilini degli alloggi di edilizia residenziale pubblica non riesce a far fronte all'affitto.
Dato ancora più allarmante: addirittura quasi il 40% degli assegnatari di edilizia residenziale pubblica non riesce a far fronte alle spese condominiali, dove abbiamo chiaramente le spese delle parti comuni (la pulizia, il verde, neve e quant'altro) ma anche la parte delle bollette. Noi abbiamo un quarto delle persone che non paga l'affitto, ma più di un terzo che non riesce a pagare le spese condominiali. In teoria, tendenzialmente, sempre la parte di affitto dovrebbe essere prevalente rispetto alle spese; se così non è, è evidente che forse le spese cubano più dell'affitto e questo è un grosso problema. Se mi si chiede 100 euro di affitto e 300 euro di spese e io ho un reddito bassissimo, è evidente che c'è un problema.
In tutto questo cosa succede? Che la Regione trasferisce dei fondi ARER, quindi copre quegli ammanchi e ARER utilizza quegli ammanchi, ovviamente per la propria gestione, ma continua a chiedere i soldi a quei poveracci e, se non pagano, li sfratta. Questo oggi è il sistema che viene applicato nella nostra regione. Se questo non è un sistema che crea allarme sociale, io evidentemente non so quale sia. È evidente che ci sono parecchie miopie ed è evidente che ci sono parecchie storture.
Ci auguriamo che coi nostri emendamenti a qualche stortura si possa dare risposta.
Presidente - Consigliere Lavy si è prenotato, ne ha facoltà.
Lavy (LEGA VDA) - Per curiosità sono andato a rivedermi le discussioni che si erano fatte durante gli ultimi quattro bilanci, considerato che, appunto, questo bilancio è l'ultimo che dovremo analizzare.
Una legislatura assolutamente travagliata questa che abbiamo vissuto, sicuramente dal punto di vista politico ma non solo, anche dal punto di vista economico, visti il Covid, inizialmente, la crisi energetica e l'inflazione.
L'anno scorso e quest'anno finalmente si è potuto lavorare con delle condizioni un po' meno complesse, in un quadro economico che vede sicuramente protagonista una moderata crescita, pur vedendosi all'orizzonte fosche nubi di crisi economica. Le crisi geopolitiche che esistono a livello internazionale e le scellerate politiche dell'Unione Europea sull'automotive rischiano di rendere i prossimi anni molto difficili. Lo vediamo già ora come la crisi del gruppo Stellantis abbia delle ripercussioni anche nell'industria della Bassa Valle.
L'Italia e, di conseguenza, la Valle d'Aosta subiranno sicuramente il contraccolpo delle crisi politiche ed economiche che vediamo in Francia e soprattutto in Germania, con cui siamo molto interconnessi; questa è forse la preoccupazione maggiore che deve guidare anche l'azione politica in Valle d'Aosta. C'è un clima d'inquietudine, lo si vede, per esempio, dai dati della spesa per investimenti delle aziende, che è in netto calo secondo i dati della Banca d'Italia, perché s'investe solo se si ha fiducia nel futuro.
C'è un dato di fatto, non tutto è oro ciò che luccica. Sfiorare la quota dei due miliardi di euro per il bilancio è sicuramente mediatico, ma se si analizza nel particolare la nota integrativa al bilancio si può capire come in prospettiva si riducano sempre di più i margini di manovrabilità e di programmazione, ormai legata sempre maggiormente a fonti esterne alla Regione. Su questo il collega Aggravi è stato molto chiaro e anche prima il collega Manfrin ha fatto dei riferimenti.
Il settore turistico ancora una volta è trainante nonostante tutti i problemi strutturali in merito al tema dei trasporti. C'è però il dato che, nonostante la chiusura temporanea del traforo del Monte Bianco, il turismo di stranieri sia in crescita e sicuramente questo deve far riflettere sul rafforzare l'immagine che la nostra regione ha all'estero. Un obiettivo che deve essere fra quelli principali è la destagionalizzazione. L'ottica è quella di evitare il cosiddetto over tourism in alcuni periodi dell'anno e soprattutto mantenere per più tempo i lavoratori stagionali sul nostro territorio; lavoratori che, allora sì, potrebbero decidere di rimanere in Valle d'Aosta a vivere.
Il tema del lavoro. La disoccupazione diminuisce ancora, fortunatamente, e oggi si sta prefigurando uno dei problemi principali dei prossimi decenni, la mancanza di lavoratori dovuta all'invecchiamento generale della popolazione, alla bassa natalità e allo spopolamento di intere aree. Secondo l'ultimo rapporto INPS, in Italia la popolazione in età lavorativa tra i 15 e 64 anni è calata di un milione di persone negli ultimi vent'anni. I dati positivi sull'occupazione nascondono soprattutto una crisi dell'offerta di lavoro legata a una popolazione sempre più anziana e al calo delle nascite.
Sono certamente positivi gli articoli della legge di stabilità inerenti agli interventi a favore delle politiche sul lavoro, ma sappiamo che, in prospettiva, il problema sarà un altro. Sarebbe necessario porci un obiettivo: che la Regione diventi, insieme ovviamente all'Università, alle imprese e ai centri di ricerca - ed è molto positivo che si vada avanti con l'attuazione della zona franca per la ricerca e lo sviluppo - un faro per lo sviluppo dell'intelligenza artificiale. Qualcosa per fortuna si sta muovendo - quindi, bene - anche in ottica di trasferimento del know-how ai privati che magari, avendo piccole aziende a gestione familiare, non possono permettersi di certo spese importanti per la ricerca e lo sviluppo su di un tema come quello dell'intelligenza artificiale, che sta rivoluzionando già oggi il mondo del lavoro, e non solo.
Secondo i dati ISTAT, a oggi chi utilizza strumenti di intelligenza artificiale è circa il 25% delle grandi imprese e solamente il 5% delle piccole e medie imprese. Non possiamo stare a guardare, c'è il rischio che di nuovo i piccoli soccombano. Un tema, quello dell'intelligenza artificiale, che, personalmente, mi sta molto antipatico perché credo che l'intelligenza sia caratteristica degli esseri viventi, non delle macchine, ma che dall'altro, in un mondo in cui la direzione è chiara, è una soluzione almeno parziale a problemi di carenza di lavoratori nel settore privato, come anche nel settore pubblico. Dobbiamo governare l'intelligenza artificiale adattandola al territorio di montagna, altrimenti ne diventeremo succubi, la subiremo perché essa è costruita e voluta, per luoghi in cui la popolazione è maggiormente concentrata, in cui c'è massa, le città. Subire una transizione del genere, rischiando di aumentare ancora maggiormente la differenza fra chi vive in città e chi vive nei nostri villaggi, sarebbe deleterio per un territorio, una popolazione come la nostra.
Il tema della denatalità è una bomba a orologeria che rischia di compromettere gravemente il tessuto socioeconomico valdostano. Meno nascite uguale meno servizi, meno servizi uguale a meno popolazione, meno popolazione uguale a territori spopolati. Un circolo vizioso che, in qualche modo, deve essere interrotto ma che invece in questo bilancio non si prova neanche a rallentare.
Ovvio, le cause alla base di questa problematica sono tantissime: la precarietà del lavoro, la difficoltà nel conciliare la maternità con la carriera per le donne, il posticipo dell'età del matrimonio e della prima gravidanza, i costi ormai veramente importanti del mantenere dei figli. Di certo non tutto compete alla Regione, ci mancherebbe altro. È un fenomeno globale o, meglio, occidentale, questo.
Interessante è un'analisi dell'Economist secondo cui nei Paesi ad alto reddito la natalità è diminuita, soprattutto tra le donne più giovani e più povere. Ecco che allora un bonus alla natalità sarebbe importante, magari qualche risultato potrebbe darlo, ma è normale che, se non si tenta neanche, non si può sapere quali effetti ci saranno; e quante proposte in questo senso abbiamo fatto.
A questo tema si lega anche quello del sempre maggior numero di popolazione anziana che impatterà sul sistema sanitario e su quello dei servizi in generale. Siamo pronti a ciò? Ho i miei dubbi.
Per non parlare del tema dello spopolamento della montagna. Abbiamo già avuto modo di focalizzarci più volte su questo tema, abbiamo discusso la nostra proposta qualche settimana fa, ma il problema principale è che - al di là del tema delle zone franche e montane ancora in divenire, speriamo che possiamo vedere l'applicazione di questo strumento nel più breve tempo possibile - non ci sia una visione, non ci siano proposte alternative, non si riesca neanche spesso a concepire come la vita di montagna sia nettamente più difficile di quella del fondovalle e di Aosta. Aspettiamo lo studio sui sovraccosti della montagna, e poi? Cosa si intende fare?
Un solo articolo della legge di stabilità che promuove azioni di sensibilizzazione e garantisce la predisposizione di documenti propedeutici all'elaborazione e all'attuazione di strategie comuni per la valorizzazione delle zone montane, un punto assolutamente necessario perché la grave mancanza di (incomprensibile) in Valle d'Aosta è sempre stata quella, per non avere sufficienti studi, ma di certo non basta.
Si cita poi il FOSMIT, che va bene, ma sono assolutamente singole opere specifiche e non qualcosa di complessivo che vada incontro a chi vive in montagna, qualcosa di strutturale. Nessuno dice che non ci sia un'attenzione all'ambiente montano. Vediamo l'importanza degli impianti da sci, dell'agricoltura di montagna, del turismo, ma, se a oggi vediamo questi numeri legati allo spopolamento, le ipotesi sono due: o le misure non funzionano, e questo sinceramente non lo penso, o non sono sufficienti, e di questo sono invece convinto.
Alla montagna servono defiscalizzazione, contributi e servizi e sulle molteplici proposte fatte ne abbiamo già avuto modo di parlare tanto. In questo bilancio, purtroppo, non c'è l'interesse, neanche a livello sperimentale, di trovare delle soluzioni. Non c'è una visione complessiva della nostra montagna. Aspettiamo il DDL Montagna da Roma per dare qualche risposta, mentre noi, che ci diciamo sempre fieri montanari, non siamo capaci di ragionare su una politica di prospettiva per le nostre terre alte che stanno morendo e perdendo le loro identità. Già, i Valdostani stanno perdendo le loro identità. Infatti, anche dal punto di vista delle lingue e della cultura c'è un solo articolo. Zero nuove idee, proposte.
Anche su questo tema in questa legislatura abbiamo avuto modo tante volte di parlare con tante proposte. Troviamo a oggi delle comunità che si stanno folklorizzando sempre di più e sappiamo tutti che una cultura che diventa folklore è la fine di essa.
Organizziamo poi dei convegni, per suonarcela e cantarcela - vedremo quello della settimana prossima - quando non si ha neanche il coraggio, in qualche maniera, di verificare l'efficacia delle politiche o, meglio, delle non politiche linguistiche.
I nostri territori, i nostri Comuni, si trovano di fronte a un aumento delle risorse loro destinate, con il rischio di avere difficoltà nella loro spesa, complice la carenza di personale e la difficoltà nella programmazione; ormai è diventata una consuetudine, una pericolosa consuetudine, l'espressione "In deroga alla 48". È stato lei stesso, presidente Testolin, che ha ammesso il fallimento del raggiungimento dell'obiettivo di rivedere la 48.
Sarà già un successo se si riuscirà a rivedere la legge 6, ma la sensazione è che non si voglia sforzare troppo, lasciando la gestione del tema al presidente della I Commissione Lavevaz, che vedo molto isolato e spesso neanche informato del tutto su diversi temi portati avanti dal Governo.
Questi toccati sono alcuni temi problematici e di prospettiva che, ancora una volta, almeno da parte mia, sono uno stimolo, un suggerimento e non una critica gratuita, e questo è ciò che ho cercato di fare in questi anni di lavoro e di proposte; con scarsi risultati, purtroppo.
Lei ieri, Presidente, ha parlato dell'unicità del sistema Valle d'Aosta. Ecco, in passato questo sistema non è sempre stato esempio di efficienza, anzi, è stato spesso sinonimo di dinamiche non pulite che non solo hanno soffocato o costretto tante teste pensanti ad andarsene dalla nostra terra, ma hanno fatto leva sulla gelosia, sull'invidia presente nelle nostre piccole comunità, con il risultato di spaccare quel senso di unicità nel definirsi tutti Valdostani, indipendentemente da come la si pensava, indipendentemente da che tessera si aveva in tasca, indipendentemente da che amici si avevano. Un sistema che è stato drogato da troppi soldi, dalla scarsa programmazione.
Ecco, io sono convinto che lei, Presidente, non avesse in mente questo tipo di sistema quando ha parlato di sistema Valle d'Aosta. Sono convinto che con questa espressione si riferisse alla Valle d'Aosta che si rialza dopo l'alluvione, alla Valle d'Aosta che ascolta. Ecco, Presidente, ascolti anche noi qualche volta: su questo bilancio abbiamo fatto delle proposte. Le ha enunciate prima il nostro collega Manfrin, come quella dei ristori per le attività di Cogne che oggi hanno un problema importante di liquidità. Allora sì, Presidente, che davvero si potrà parlare di sistema Valle d'Aosta, comprendendo anche noi, comprendendo tutti.
Presidente - Consigliere Marquis, ne ha facoltà.
Marquis (FI) - Alcune considerazioni nella discussione generale, a premessa del bilancio regionale previsionale 2025-2027 che andiamo a discutere, un bilancio che è il momento più importante dell'anno; fa seguito alla discussione e approvazione del Documento di Economia e Finanza Regionale, che abbiamo avuto nello scorso mese di novembre e sul quale abbiamo espresso le nostre opinioni di merito. È sicuramente un momento difficile per la Valle d'Aosta, come per tutte le altre realtà territoriali nazionali. Da noi i problemi sono ancora amplificati, perché ci troviamo in una regione di montagna con dei piccoli numeri, con una particolarità che ci contraddistingue da tutti gli altri. Pertanto tutte le dinamiche, le varie transizioni (transizione digitale e transizione energetica), la crisi demografica, i problemi della denatalità dei giovani, sono particolarmente sentiti e trovano più difficoltà a essere affrontati qui in Valle d'Aosta e il bilancio dovrebbe essere quel momento in cui trovano attuazione tutti questi indirizzi che, sostanzialmente, declinano una visione a monte, una visione di Valle d'Aosta che vuole traguardare un orizzonte temporale per lo meno triennale.
Il bilancio pareggia, come è stato detto, a 1897 milioni e al netto poi delle partite di giro arriva a 1626 milioni di euro di entrate, con una spesa disponibile da impegnare di 943 milioni. Su questo va evidenziato che ci sono 60 milioni di euro in più a disposizione rispetto all'anno precedente, rispetto al 2024. Pertanto condividiamo le parole che sono state espresse nella relazione che il bilancio è un bilancio certo perché è un bilancio di fine Consiliatura dove vengono lasciate in eredità delle risorse a chi arriverà con le prossime elezioni e sarà impegnato a dover gestire la Valle d'Aosta a livello politico-amministrativo.
Sicuramente c'è un trend positivo a livello di disponibilità finanziarie, al quale riteniamo, sotto il profilo politico, di alzare una critica perché non c'è altrettanta capacità di spesa. Sotto questo profilo vorrei entrare con alcune considerazioni su un tema che ci è caro e su cui abbiamo già diciamo portato l'attenzione in più occasioni, ma che riteniamo che stia diventando sempre più preoccupante: la gestione dell'avanzo di amministrazione, soprattutto la sua creazione.
Analizzando i dati degli ultimi anni, a partire dal 2021, veniva stimato, al momento che si approvava il bilancio, un avanzo di amministrazione di 75 milioni di euro che quattro mesi dopo, quando arriva il momento del rendiconto, si è trasformato in 113 milioni, ovvero ha avuto un coefficiente moltiplicativo di 1,5 volte quello che era previsto al momento dell'approvazione del bilancio rispetto a quello che invece poi si è manifestato qualche mese dopo. Nel 2022, 136 milioni sono diventati 242 milioni, con un coefficiente moltiplicativo di 1,7 volte. Nel 2023, 180 milioni sono diventati 294 milioni, un coefficiente moltiplicativo di 1,63 volte.
Facendo la media dei coefficienti moltiplicativi che si sono verificati negli ultimi tre anni, abbiamo un coefficiente moltiplicativo di 1,64 volte. Se noi applicassimo questo coefficiente alle previsioni attuali di avanzo di amministrazione disponibile, che sono di 259 milioni, ci troveremmo questa primavera ad approvare un rendiconto con 425 milioni di euro di avanzo di amministrazione libero e disponibile, al quale poi andrebbero sommate le disponibilità messe in campo dagli utili delle partecipate che, qualora dovessero assumere i valori e l'intensità di quelli dell'anno scorso, porterebbero a 500 milioni di euro di disponibilità libera fra qualche mese.
Cosa sta a significare questo? Che, secondo noi, c'è un problema di programmazione che andrebbe analizzato a fondo, del perché succede e perché si crea. Su questo tema avevamo già presentato un ordine del giorno nel bilancio 2023-2025, dove chiedevamo di affrontare questa tematica per capire quali sono le ragioni per cui si determina questa situazione.
Una situazione che sarebbe bene evitare. Ma perché evitare? Perché durante il corso dell'anno, sia dall'opposizione sia, potrebbe essere, anche da parte della maggioranza, possono nascere delle esigenze per soddisfare dei bisogni dei cittadini.
Abbiamo presentato delle istanze e ci avete detto "non c'è copertura finanziaria", perché non ci sono soldi a disposizione, che sono tutti incasellati nelle 4000 voci che compongono il bilancio regionale, che sono i singoli capitoli.
L'avanzo di amministrazione deriva dal sovradimensionamento di questi capitoli. Se c'è un sovradimensionamento al quale non consegue l'impegno di spesa alla fine dell'anno, tutta questa cosa genera dell'avanzo, che va messo a disposizione l'anno dopo e che verrà gestito esclusivamente in spese in conto capitale, quindi con una modalità più stringente di quella che si potrebbe avere se le risorse fossero gestite durante l'esercizio finanziario di competenza.
A nostro avviso significa che, se si ottimizzasse questo tipo di gestione, si potrebbero fare delle politiche a maggior favore dei nostri beneficiari del bilancio, i cittadini valdostani, perché non tutte le esigenze sono soddisfatte con la predisposizione di un bilancio.
Abbiamo avuto modo anche di ascoltare, nel percorso di audizione, che i sindacati hanno espresso l'esigenza d'interventi significativi e strutturali a favore delle famiglie valdostane.
Questo è un problema, però se oggi si fa il ragionamento in aula e si dice "non ci sono i soldi" - perché probabilmente i soldi sono stati tutti assegnati a delle voci, forse anche in modo sovradimensionato, se poi alla fine dell'anno si consegue un avanzo di amministrazione, come prevediamo - bisognerebbe probabilmente fare qualche limatura in più per poter mettere a disposizione delle risorse e metterle in circolo per delle ulteriori iniziative.
Le iniziative che sono state lamentate da parte dei Sindacati sono temi che ci sono anche particolarmente cari, di cui ci siamo occupati in tutto l'anno e anche negli anni scorsi. Iniziative a favore dell'accesso alla casa: si dice che ci sono sempre più persone che hanno queste difficoltà. Oggi tremila famiglie stanno facendo la richiesta di contributo per il sostegno alla locazione. I dati dicono che c'è un numero crescente di famiglie che si rivolge alla Caritas, perché sono in estrema difficoltà. Tutto questo stride con una situazione dove parrebbe che la disoccupazione stia arrivando a livelli minimali, mai visti in precedenza in Valle d'Aosta. Il tasso di occupazione è molto alto. Ma allora cosa significa? Se c'è lavoro e la gente è povera significa che il lavoro non è sufficientemente remunerativo e quindi si apre un problema che è da affrontare in Valle d'Aosta. C'è una situazione di una platea di persone che scivola sempre di più nell'area della difficoltà, della marginalità e credo che questo strida un po' con la ricchezza, quella grande disponibilità che è al bilancio della Regione. Una Regione dove più che in altre impatta nell'economia reale il bilancio di esercizio, perché siamo una realtà piccola e rispetto alle Regioni, con termini... il peso del bilancio regionale sul PIL della Valle d'Aosta è molto elevato. La Valle d'Aosta dipende anche molto dalle dinamiche che la pubblica amministrazione mette in atto.
Pertanto riteniamo che questo sia un trend che in qualche modo vada invertito perché, se dovesse continuare secondo lo sviluppo che ha avuto in questi anni, la situazione diventerebbe molto preoccupante perché, se stiamo parlando dei 500 milioni di risorse che potrebbero essere messe a disposizione in corso d'anno, questo significa che se, come ho detto prima, la spesa disponibile è di 940 milioni, 500 milioni su 943 sono la parte preponderante. C'è una programmazione che non può essere una programmazione fatta su base triennale ma che ha una cadenza semestrale e questo mette in difficoltà anche gli uffici e mette in difficoltà il perseguimento di tutti gli obiettivi, perché diventa tutto un susseguirsi di pratiche e di procedure amministrative che portano della difficoltà operativa. Anche il problema delle entrate sicuramente non aiuta, perché oggi confluisce nel bilancio regionale tutta una serie d'iniziative (dal PNRR ai fondi europei, al cofinanziamento che viene fatto dallo Stato) che durante l'anno sostanzialmente portano linfa vitale alla Valle d'Aosta.
Pertanto, in un contesto di questo genere, noi auspichiamo che ci possa essere un'inversione di questa tendenza di riduzione dell'avanzo di amministrazione, perché nei bilanci della regione, nei bilanci di un ente, a nostro avviso, le entrate dovrebbero coprire le spese, non dovrebbe essere il contrario che abbiamo più entrate di quelle che sono le esigenze di spesa o la capacità d'impegno e di spesa.
Pertanto noi proponiamo due linee. Una linea che è quella per cui, nel frattempo che c'è questa situazione da affrontare, si possa attuare una politica anche in Valle d'Aosta di riduzione della pressione fiscale, perché l'unica pressione fiscale che si prova a ridurre è quella a livello nazionale. In Valle d'Aosta abbiamo approvato la norma di attuazione - il decreto legislativo 184 del 2017 - che ci dà ampia possibilità di manovrabilità sull'IRAP, sull'addizionale IRPEF, anche sull'IMU, però, di fatto, non abbiamo ancora messo in atto alcuna iniziativa che vada in questa direzione.
Pertanto in una situazione di difficoltà della nostra Comunità, del tessuto imprenditoriale che ci è molto caro - perché noi crediamo che il tessuto produttivo sia la fonte di alimentazione di una comunità - non è possibile nessuna politica distributiva se non esiste la produzione. Pertanto ci preoccupano i dati che sono stati prodotti relativi alla riduzione degli investimenti da parte delle imprese e anche alla previsione a bilancio di una parziale riduzione dei proventi dell'IRES, che sono gli utili delle società.
Questi segnali sono preoccupanti al di là del problema che abbiamo vissuto o che può riverberare su questi numeri delle ricadute dell'alluvione del 29 e 30 giugno scorso. Riteniamo che siano temi a cui prestare molta attenzione, temi che, mi pare, il Governo regionale abbia detto che non devono essere sottovalutati. Mi pare che ci sia stato un passaggio nel DEFR che andava proprio in questa direzione. Per poter rafforzare il sistema produttivo occorre metterlo nelle condizioni di poter lavorare e cercare, dove è possibile, di ridurre anche il prelievo fiscale, questo consentirebbe all'azienda di avere maggiore possibilità di realizzazione dell'utile, che potrebbe poi creare e innescare anche dei meccanismi positivi nei confronti dell'aumento delle remunerazioni delle risorse umane che sono alle loro dipendenze.
Il bilancio è composto da 4000 voci. Evidentemente non c'è tempo e modo di entrare nel merito di tutte queste iniziative, tutti lo possono ben capire. Il nostro quindi è un approccio di valutazione nel complesso di quelle che sono... che è la dinamica che ha portato alla predisposizione di quest'atto e a una valutazione critica da parte dell'opposizione.
Riteniamo che, a fronte di questa grande disponibilità di risorse, ci siano dei problemi che, a nostro avviso, avrebbero la necessità di essere affrontati con un maggiore piglio, perché hanno un'influenza importante sul futuro del benessere della nostra Valle d'Aosta.
Abbiamo la questione dei trasporti, che è una questione che riteniamo essere una precondizione allo sviluppo del tessuto imprenditoriale per tutto quello che incide a livello logistico e a livello di approvvigionamento delle materie prime, a livello di esportazione del prodotto trasformato.
Oggi fare impresa in Valle d'Aosta è molto più difficile che qualche anno fa, per via di tutte le problematiche che ha la nostra rete che garantisce la mobilità, la rete dei trasporti. Finalmente anche la Regione ha preso posizione sulla realizzazione della seconda canna del Monte Bianco, anche se non è una decisione che spetta alla Regione, ma riteniamo che anche il tergiversare per troppi anni da parte della Regione sul pronunciarsi sul merito di questa iniziativa in modo netto sia stato, a nostro avviso, sbagliato, su queste iniziative bisogna essere più chiari e avere il coraggio di assumersi delle responsabilità. Io posso capire che la sinistra che accompagna questa maggioranza abbia sempre costituito un freno sotto questo profilo e che solo ultimamente si sia resa conto dell'importanza di risolvere questo problema di natura infrastrutturale, così come le altre tante iniziative che sono comprese nel piano dei trasporti che afferiscono al settore autostradale.
Le abbiamo lette con attenzione: sono iniziative che vorrebbero migliorare la situazione a parole della Valle d'Aosta, ma che riteniamo, a dir poco, utopistiche. Sono iniziative che avrebbero meritato - a nostro avviso, perlomeno - un approfondimento insieme alle concessionarie che avrebbero potuto mettere a disposizione la loro capacità tecnica per dare sostanzialmente delle indicazioni sulla fattibilità o meno d'iniziative che poi vengono messe dentro degli atti e che poi, a loro volta, condizionano anche la pianificazione urbanistica delle singole realtà comunali perché, se io, all'interno di un piano sovralocale, un piano regionale, vado a inserire delle iniziative che interessano un Comune, quel Comune deve tenerne poi conto nell'ambito dello sviluppo dei suoi strumenti urbanistici e se queste iniziative sono a livello d'idee, di utopie, rischiano poi di condizionare lo sviluppo di una realtà locale. Per questo riteniamo che vada fatta molta attenzione nella gestione di queste situazioni.
Abbiamo quindi presentato anche degli ordini del giorno che vanno in questa direzione, nell'approfondimento delle questioni contenute nel piano trasporti. Nel piano trasporti riteniamo che sia fondamentale affrontare il tema dell'aeroporto con un piglio diverso rispetto a quello con cui è stato affrontato finora. Ora si dovrà completare l'aerostazione, ma bisogna parlare di un piano di marketing, bisogna valorizzare questa struttura perché, anche se è verso un turismo di élite, può dare un contributo significativo allo sviluppo dell'attrattività turistica della Valle d'Aosta.
C'è tutta un'altra serie d'iniziative che riteniamo che vadano affrontate, come la questione dell'alluvione che ha interessato Cogne, in particolare Breuil-Cervinia, ma anche tante altre località della Valle d'Aosta sono state danneggiate. C'è stata una dinamica dove lo Stato - l'abbiamo già detto nella discussione della variazione di bilancio lo scorso Consiglio - ha messo a disposizione delle risorse e noi ritenevamo e riteniamo ancora oggi che la Regione debba procedere con una complementarietà, soprattutto per mettere in campo le risorse a favore di quelli che si trovano esclusi dal beneficio che è stato previsto dallo Stato.
Abbiamo presentato anche noi un'iniziativa che va in questa direzione, nella direzione di risolvere la questione del riconoscimento dei danni indiretti alle imprese che li hanno patiti. La riteniamo una cosa doverosa e che vada nel senso dell'equità e del pari trattamento di tutte le parti.
Due considerazioni anche sui rifiuti. La questione dei rifiuti è una questione importante che ci ha visto anche negli ultimi giorni nelle cronache a livello nazionale: la Valle d'Aosta ha avuto gli incrementi tariffari più alti; dietro alla questione tariffaria ci sono anche delle questioni della gestione e del trattamento dei rifiuti che ci preoccupano.
Abbiamo letto, tanto per fare un esempio, due documenti. Il documento che è stato approvato in Consiglio regionale, l'aggiornamento del piano dei rifiuti 22-26, dice sostanzialmente che il tema della discarica non è un tema urgente da affrontare, che si potrà affrontare dopo il 2026, perché la saturazione prevista nel 2031 parrebbe che avverrà qualche anno più in là. Nel contempo leggiamo il rapporto della società ENVAL: il rapporto di monitoraggio 2023 dice che è urgente prendere in considerazione delle azioni sui rifiuti, perché la discarica si va a colmare prima di quello che è previsto. Ecco, quindi delle due l'una: c'è un problema; non so chi abbia ragione ma sicuramente non è affrontato nella dovuta maniera. Il piano dice una cosa, il gestore della discarica ne dice un'altra, pertanto abbiamo presentato un ordine del giorno che chiede di dare mandato all'osservatorio, che è stato ricostituito. Un osservatorio su un tema così importante che è stato ricostituito perché non era operativo per un po' di tempo. Noi riteniamo che il tema non possa essere sottovalutato, va presidiato e pertanto chiediamo che l'osservatorio predisponga uno studio, un rapporto. Vi chiediamo questa gentilezza, perché diversamente non si sa come stiano le cose in realtà. Predisporre quindi uno studio per fare tutte le valutazioni anche per la post saturazione della discarica di Brissogne. Ecco perché i problemi vanno anticipati e non possono essere gestiti poi all'ultimo minuto.
Ci sono altre situazioni che sono da prendere in carico, ad esempio la questione delle locazioni brevi... la sommatoria dell'azione a livello locale e a livello nazionale ha messo in crisi tutti i proprietari che mettono in locazione i loro appartamenti a uso turistico, qua bisogna probabilmente intervenire a livello legislativo. Abbiamo presentato in merito un ordine del giorno.
Ci sono un sacco di altre iniziative sulle quali poi entreranno nel merito i colleghi. Io volevo ancora rimarcare la questione, su cui ho già fatto un cenno prima, dell'accesso all'abitazione. Per quanto riguarda il contributo per gli affitti, abbiamo avuto proprio in aula da parte del sindacato la richiesta di ampliare la platea dei beneficiari. Per ampliare la platea dei beneficiari e quantomeno mantenere l'intensità della misura - ma noi riteniamo che vada aumentata, l'abbiamo già detto in tante occasioni - bisogna aumentare il finanziamento a disposizione, pertanto abbiamo presentato un ordine del giorno che chiede di liberare in corso d'anno tre milioni da mettere a disposizione facendo questa operazione di limatura delle altre voci a bilancio, perché i soldi ci sono, perché diversamente la mancanza di limatura e di contenimento delle altre voci porterà a generare un avanzo di amministrazione monstre l'anno successivo.
Se noi facciamo queste attenzioni, ci sono delle risorse da mettere a disposizione per risolvere dei problemi che non sono stati considerati nella presentazione del bilancio perché le risorse sono finite, quindi basta che tutti facciano un piccolo sacrificio e credo che si possano dare maggiori soddisfazioni a tutti.
Un'ultima considerazione, sempre sull'avanzo di amministrazione: le iniziative che sono state messe in atto - l'assestamento, la variazione di bilancio uno e la variazione di bilancio due - hanno portato dal corso dell'estate a oggi a uno stanziamento di tutti i capitoli interessati di 543 milioni di euro. Quei capitoli, al 4 di dicembre, hanno un impegno di 340 milioni. Al 4 di dicembre ci sono 200 milioni che non sono stati impegnati sulle messe a disposizione dell'avanzo, quindi il paradosso dei paradossi è che l'avanzo genera dell'ulteriore avanzo; questa è la dinamica che bisogna riuscire a invertire.
Vi chiediamo di poter fare un approfondimento su questo tema perché qualora si trovino delle soluzioni - il capire perché si genera questa situazione - si potranno avere durante l'anno tante risorse da mettere a disposizione della cittadinanza, per soddisfare tutti i bisogni che non hanno potuto essere presi in considerazione nell'ambito della presentazione del bilancio previsionale 2025-2027.
Presidente - Consigliera Erika Guichardaz, si è prenotata, ne ha facoltà.
Guichardaz E. (PCP) - I due disegni di legge che discutiamo oggi arrivano a distanza di poco tempo dal Documento di Economia e Finanza Regionale e inevitabilmente sono la dimostrazione plastica delle criticità che abbiamo evidenziato in quella discussione.
Manca una vera e propria programmazione finanziaria e non vi sono risposte ai bisogni dei Valdostani in un momento in cui già sappiamo che la grave crisi economica e sociale c'è ancora e perdurerà.
Ancora una volta, questo bilancio si allontana dalla visione progressista che dovrebbe occuparsi di diritti, uguaglianza, lotta alla povertà e di attenzione alla sanità e all'istruzione pubblica. Non si intravede nemmeno uno slancio autonomista in questo fine legislatura, e cercherò di spiegare perché.
Sin dalla presentazione del bilancio di previsione agli organi di stampa, i vari commenti politici hanno dato molto risalto al totale complessivo del bilancio che pareggia nel 2025 su un importo di1900 milioni di euro; un totale delle entrate previste per il 2025, senza considerare le partite di giro. Sicuramente, come hanno evidenziato, un incremento delle entrate, soprattutto legate ai tributi erariali.
È interessante vedere che, mentre vi è una crescita riferita all'IRPEF, al gettito Iva e all'accise sui carburanti, per contro si vede un ridimensionamento del gettito Ires legato invece a una possibile riduzione degli utili delle imprese. Insomma, ci sono più tasse da parte dei cittadini e meno utili delle imprese.
Per anni poi abbiamo portato in aula un emendamento volto a rideterminare e riarticolare in senso progressivo l'aliquota dell'addizionale sul reddito alle persone, l'IRPEF, tenuto conto anche della situazione economica che incide pesantemente e non più solo su quelle fasce deboli della popolazione, ma anche su famiglie che una volta potevano arrivare alla fine del mese, quei redditi medi di cui la Valle d'Aosta sicuramente ha un gran numero. Il primo intervento progressista in questo senso, mai portato e voluto da questa maggioranza, è proprio questo.
Rispetto alle entrate, alle spese e al fondo pluriennale vincolato, si è concentrato molto il relatore di minoranza e quindi io ho voluto porre la mia attenzione invece sui fondi globali e sull'avanzo di amministrazione, indicatori concreti del mancato raggiungimento di obiettivi e dell'assenza di programmazione e divisione di questa maggioranza.
Sui fondi globali destinati al finanziamento di nuovi provvedimenti legislativi ci sono impegni piuttosto consistenti. Sono risorse che il Governo accantona per iniziative legislative, alcune ferme da anni - come l'equiparazione previdenziale dei Vigili del Fuoco e del Corpo Forestale valdostano agli omologhi nazionali - altre avviate, come i rinnovi contrattuali, altre di cui non si sapeva nulla, vanificando quindi la funzione di programmazione del Consiglio attraverso il bilancio, per cui sarebbe necessaria una maggiore trasparenza nei documenti di bilancio. Si continua a ipotecare anche parte del bilancio nei fondi globali.
Rispetto all'avanzo di amministrazione, molto ha già detto il collega Marquis. Tra gli allegati, proprio l'avanzo rileva una certa importanza sia per quanto concerne le risorse che potranno essere disponibili in corso d'anno, a seguito dell'approvazione del rendiconto, sia per una prima analisi dell'andamento dell'esercizio del 2024, il quadro dell'avanzo di amministrazione presunto, da tale quadro emerge che, a conclusione dell'esercizio 2024, l'avanzo atteso è di circa 530 milioni di euro, di cui circa 260 milioni di parte disponibile.
Anche per il 2024 si stima pertanto un avanzo di amministrazione importante, in linea con il rendiconto 2023, chiuso con un avanzo di circa 525 milioni di euro di cui 294 disponibili. Dati che evidenziano ancora la difficoltà a concretizzare la fase di spesa di risorse importanti, quali quelle dell'avanzo, che vengono reiscritte in bilancio in fase di assestamento e che, a fatica, si traducono in spesa effettiva o comunque rallentano la spesa delle risorse già previste nel bilancio iniziale, rigenerando a loro volta avanzo.
Si è inoltre fatto un raffronto, per quanto concerne il 2023, tra il risultato stimato con l'approvazione del bilancio 2024 e quello effettivo accertato con il rendiconto. Abbiamo rilevato una stima giustamente prudenziale, per carità in fase di bilancio, di circa 100 milioni inferiore al risultato effettivo rilevato dal rendiconto, sia dell'avanzo complessivo sia dell'avanzo disponibile. Si può quindi ragionevolmente prevedere che i risultati a rendiconto 2024 evidenzieranno un avanzo di amministrazione ancora più importante. Risorse che a fatica potranno entrare in circuito economico solo a partire dal prossimo mese di giugno/luglio e che a loro volta genereranno nuovamente avanzo.
Analoghe considerazioni si ricavano dal fondo di cassa che si stima incrementi da circa 800 milioni da inizio anno ai 925 milioni attesi a fine anno, ancora risorse che rimangono immobilizzate presso il tesoriere regionale.
È evidente che da alcuni anni assistiamo ad assestamenti in cui andare a nozze ad avanzi di amministrazione diventati ormai secondi bilanci per distribuire risorse a breve termine, dimostrando anche in quella sede che la programmazione non c'è.
Intanto continua ad accrescere la spesa corrente, che nel 2025 ammonterà a un miliardo e 394 milioni di euro, mentre le spese di investimento saranno pari a 396 milioni. L'aumento della spesa corrente è legata principalmente al rinnovo contrattuale del 2022, sicuramente una buona notizia ma che comunque rileva un ritardo anche in questo senso. Gli incrementi contrattuali hanno sicuramente un peso importante nel bilancio, ma sono dovuti ai lavoratori e non a gentili concessioni, è il giusto adeguamento dello stipendio al costo della vita e sono risorse che entreranno comunque in circolo nell'economia regionale.
È innegabile però che, se questo processo è mal governato - e lo abbiamo già evidenziato l'anno scorso ed è stato ben evidenziato anche dal collega Aggravi nella relazione di minoranza - a lungo termine porta alla riduzione di risorse disponibili e aumenterà il tasso di rigidità strutturale del bilancio, con una percentuale di spesa obbligata e una riduzione delle possibilità d'indirizzare la spesa agli obiettivi prioritari e a dei settori della società maggiormente in difficoltà.
Il 4 dicembre scorso è stato scaricato il DL che prevede le modifiche alla legge 22, ma a oggi nessuno di noi può ancora accedere a quel testo. Capiremo quindi se questa è la riforma che aspettavamo, se il testo contiene le necessarie riflessioni ormai irrimandabili sull'organizzazione dell'Amministrazione regionale o se è un altro modo per buttare la palla avanti, come è stato fatto per le PPR.
Lo studio Bocconi aveva delineato delle linee per dar corso alla riforma, ma queste fino a oggi non sono state seguite. Le mobilità, la valorizzazione del personale e delle competenze, il taglio dei dirigenti, la semplificazione delle procedure... l'appetibilità dell'Amministrazione passa soprattutto da queste azioni.
Ieri il Presidente ha accennato all'aumento degli stanziamenti per l'appalto con la società dei servizi, destinati principalmente nell'ambito dell'assistenza e del sostegno, anche educativo, degli studenti con disabilità. Queste risorse immaginiamo vadano a coprire un aumento del numero di studenti, non la qualità della vita degli operatori che si trovano ancora stipendi fermi da oltre 10 anni, contratti interrotti nel periodo estivo e ore di spostamento da una sede all'altra non riconosciute.
L'appetibilità di questa professione passa anche da queste azioni che da anni chiediamo che vengano messe a terra. Per ora l'unica cosa che hanno ottenuto gli operatori di sostegno è stata l'inizio del contratto al primo settembre.
Per quello che riguarda la finanza locale, se ne è ampiamente parlato ieri: le risorse destinate alla finanza locale, al netto delle somme già impegnate in anni precedenti, passano da 234 milioni del 2024 a 246 del 2025, con un incremento quindi di 12 milioni. Obiettivamente è a prima vista un dato positivo per le collettività locali. Analizzando però dove sono allocate queste risorse si evidenzia: trasferimenti senza vincolo di destinazione rimangono invariati; trasferimenti finanziari con vincolo incrementano di circa 10,5 milioni; trasferimenti finanziari straordinari al Comune di Aosta per un milione e mezzo.
L'incremento delle risorse destinate ai trasferimenti con vincolo di destinazione è così allocato nelle voci principali: trasferimento straordinario corrente per far fronte all'incremento delle spese di personale di 5,3 milioni annui nel triennio; progetti di pubblica utilità: 2,8 milioni; contributi agli investimenti agli enti locali per la realizzazione di strutture: 0,5 milioni; disposizione in materia di politiche abitative: 0,7 milioni.
Traendo quindi alcune conclusioni dall'analisi fatta, seppure con i soli mezzi a disposizione di un Consigliere di minoranza, si può evidenziare ancora un incremento della percentuale delle risorse trasferite con vincolo - cioè la cui destinazione di spesa è decisa dalla Regione - rispetto alle risorse invece senza vincolo, che definiscono l'autonomia di spesa delle collettività locali e la perequazione delle risorse finanziarie proprio degli enti locali.
L'incidenza dei trasferimenti senza vincolo è passata da un livello superiore al 55% fino al 2010, a livelli prossimi al 40% nel 2025. Di converso, l'incidenza dei trasferimenti con vincolo ha avuto un incremento importante e nel bilancio in esame raggiunge livelli prossimi al 60%. Questo dato è indice, come già affermato in discussione del DEFR, di una visione regione-centrica che decide buona parte della locazione delle spese facenti capo alla finanza locale. Un importante trasferimento a copertura dei maggiori oneri di personale va sicuramente anche ad aumentare la rigidità dei bilanci degli enti locali, come avviene per quello che riguarda la Regione.
La necessità, quindi, di un'analisi - come già evidenziato nel corso della discussione del DEFR e come evidenziato ieri dal Consigliere di minoranza sull'ordinamento e sull'organizzazione degli enti locali - al fine di rilanciare il sistema delle autonomie locali, è un obiettivo strategico che avevamo annunciato a inizio legislatura.
Il rilancio del sistema degli enti locali vuol dire sicuramente certezza di risorse finanziarie, maggiore autonomia degli enti nelle scelte di allocazione delle spese e quindi maggiore incidenza dei trasferimenti senza vincolo da un lato, ma anche un sistema organizzativo in grado di far fronte a esigenze sempre maggiori e complesse della collettività, con enti più forti e strutturati che possano, ad esempio, ovviare a una situazione, oggi complessa, per quanto riguarda il personale e possano far fronte alle esigenze moderne della società grazie a bilanci che mantengano un importante indice di flessibilità sull'utilizzo delle risorse; questo non può non passare attraverso una riflessione seria e non ideologizzata sulle dimensioni organizzative dei nostri enti locali, mentre quello a cui purtroppo andiamo a tendere non è una riforma degli enti locali; l'ho detto all'interno del tavolo degli enti locali: ho espresso una posizione molto critica perché quello che ci viene proposto è un ritorno al passato, al 1998. Da tempo gli enti locali invece chiedono alla Regione d'intervenire rispetto all'assistenza in mensa per i ragazzi con disabilità della scuola primaria e secondaria, ma, ancora, in questo bilancio nei trasferimenti con vincoli questa problematica non viene assolutamente affrontata.
Stessa attenzione che i Sindaci chiedono rispetto all'edilizia scolastica; nelle modifiche alla legge 6 verrà esplicitato in maniera chiara. Anche qui non troviamo nulla a fronte di 234 edifici scolastici presenti sul territorio, l'investimento previsto in bilancio è di un milione di euro. Conosciamo bene i problemi strutturali di quelle strutture ormai piuttosto datate.
Ora alcune brevi considerazioni sul contenuto dei vari capitoli. In tutti gli annunci e anche nell'illustrazione di ieri del Presidente, si è parlato delle due voci più significative, quella sulla sanità al 23% delle risorse e quella sull'istruzione, a cui va poco più del 13%. Peccato che proprio sulla sanità e sulle politiche sociali le risorse da molti anni siano cospicue ma i miglioramenti fatichino a vedersi. Tutti gli auditi hanno rilevato problemi rispetto a questo settore e chiesto a gran voce una misura culturale...
Presidente- Facciamo una pausa? Sospendiamo brevemente il Consiglio, ci aggiorniamo tra 10 minuti, per arieggiare i locali.
La seduta è sospesa dalle ore 10:55 alle ore 11:14.
Bertin (Presidente) - Riprendiamo i lavori. Stava intervenendo la consigliera Erika Guichardaz, a cui passo la parola per concludere il suo intervento, ne ha facoltà.
Guichardaz E. (PCP) - Sì, grazie Presidente, grazie ai colleghi per avermi sostenuto, visto che purtroppo stavo andando in apnea.
Stavamo parlando proprio delle spese significative rispetto alla sanità, che arrivano al 23% delle risorse complessive e quelle, invece, dell'istruzione, a cui va un 13%.
Ecco, peccato che proprio sulla sanità e sulle politiche sociali le risorse, da molti anni sì cospicue, non portano a effettivi miglioramenti. Questo è stato evidenziato dalle tante persone venute in audizione. Tutti gli auditi hanno rilevato problemi rispetto a questo settore e chiesto a gran voce una misura strutturale a sostegno dei Valdostani e un intervento complessivo rispetto alla tematica casa.
Due temi su cui da tempo tutta la minoranza chiede d'intervenire, mentre anche su questo, purtroppo, le risposte sono deboli e con poca visione. Non prendiamo in giro i Valdostani: i soldi ci sono, e ci sono eccome! Sono le priorità che vengono date che non prevedono una risposta a queste tematiche.
Sul tema della sanità e delle politiche sociali le politiche messe in atto da questa maggioranza continuano a non tener conto del contesto demografico e dell'evoluzione della domanda sociale, dell'indebolimento del potere di acquisto delle famiglie, del reddito disponibile sempre più basso e del forte aumento delle persone che vivono sole.
L'isolamento fisico e relazionale che colpisce i nostri giovani e i grandi anziani e la diffusione delle dipendenze, come l'abuso dell'alcol e il disagio psicologico, sono ancora fenomeni non affrontati nel giusto modo. Il bilancio contiene sì delle piccole risorse a breve termine, ma gli obiettivi a lungo termine non ci sono.
Lo stanziamento per il prezzo dell'ampliamento del Parini, a cui dobbiamo ancora aggiungere le fasi 4 e 5 (la demolizione delle superfetazioni, la costruzione del polo materno infantile, lo spostamento del dipartimento salute mentale e il mantenimento delBeauregard), avrà, come abbiamo più volte detto, un impatto pesante e un ritorno in termini di servizi che non è dato sapere. Gli impegni relativi allo sviluppo dell'assistenza territoriale non sono sufficientemente dettagliati per affrontare efficacemente le storiche debolezze del nostro servizio sanitario.
Relativamente alla presa in carico dei disabili e degli anziani non autosufficienti, alla tutela della salute mentale, al contrasto delle dipendenze, come dicevo, la nostra Regione continua a posizionarsi nei primi posti delle graduatorie, proprio per il disagio che viviamo; una situazione non più accettabile, anche considerando il livello di risorse impegnate.
Nessuna misura sulle fasce deboli e, - dopo aver eliminato il Bon de Chauffage, il reddito d'inclusione e introdotto per un anno il bonus social - ancora quest'anno non si ritrova nulla.
Dove sono poi le risposte alle liste d'attesa, alle richieste d'invalidità civile, per cui ancora oggi si aspetta quasi un anno? Attenzione al servizio sui territori.
Anche l'aumento significativo di risorse sulla scuola è da imputare principalmente agli adeguamenti contrattuali, mentre anche qui non ci sono risposte rispetto alle necessità da tempo espresse dalla scuola. Abbiamo parlato prima degli operatori di sostegno, ma vediamo difficoltà anche per le famiglie rispetto al dover pagare viaggi d'istruzione dei loro figli o le difficoltà che ancora incontrano i ragazzi più fragili. Sull'istruzione ben poche sono le risposte e le risposte rispetto agli edifici scolastici, ancora una volta, sembrano non avere una visione di insieme. Ricordiamo: a inizio legislatura si parlava di tre palestre, oggi non ve ne è neanche l'ombra.
Si continua a pensare di costruire nuovi edifici quando ne abbiamo altri in eterna ristrutturazione, altri abbandonati, altri che fanno acqua o non sono sufficienti per le attività didattiche. Troviamo però due milioni e mezzo di fondi per gli infissi di un edificio che non è di nostra proprietà.
Sulla sostenibilità, sui trasporti e mobilità non ci sono grosse novità.
Fanalino di coda, come sempre, l'agricoltura, nonostante la grande rilevanza di questo settore per il mantenimento del territorio.
Ancora una volta le ingenti risorse non rispondono ai veri problemi dei Valdostani, ma aggiungiamo 400.000 euro - è stato detto ieri - ai finanziamenti del Forte di Bard. Io sono andata a vedere i bilanci pubblicati: nel 2017, a fronte di contributi pubblici di 2 milioni e 900 mila euro, i ricavi erano di tre milioni e mezzo; nel 2023, 5 milioni di contributi pubblici con ricavi di 2.300.000 euro. Anche questo dato dovrebbe porre l'attenzione se dove stiamo andando sia corretto o meno.
300 mila euro per la Maison du Val d'Aoste e ancora la vediamo vuota e abbandonata. Tante altre piccole cifre messe a bilancio su cui abbiamo veramente dei grandissimi dubbi.
È inutile dire che per noi questo bilancio continua a essere invotabile, come quelli degli anni passati.
Presidente - Consigliere Baccega, a lei la parola.
Baccega (FI) - Siamo arrivati all'ultimo bilancio di previsione di questa legislatura, un bilancio che in qualche modo - lo hanno ribadito, attraverso i numeri, il Consigliere Aggravi, relatore di minoranza, lo ha ribadito il collega e relatore di maggioranza, lo ha sottolineato soprattutto nella tematica riguardante gli avanzi di amministrazione il nostro capogruppo Marquis, ma, ancora, il presidente Testolin nella sua lettura delle 28 pagine di relazione ha evidenziato con grande efficacia quali sono gli interventi nelle diverse missioni.
Un documento finanziario che pareggia in 1897 milioni per il 2025, in 1707 milioni per il 2026 e in 1608 milioni per il 2027; un decremento è già stato sottolineato da altri, un decremento che in qualche modo fa richiamare quella mancanza di prospettiva che spesso avevamo voluto sottolineare ed evidenziare anche nei dibattiti degli anni passati.
Il grande avanzo di amministrazione che si andrà a generare è davvero preoccupante, ma noi sappiamo benissimo che il bilancio di previsione poi si va a completare con una serie d'interventi che sono i percorsi, durante l'anno, di collocazione di queste risorse nel bilancio. Sicuramente crescerà, sicuramente avremo un avanzo di amministrazione significativo.
Se gli obiettivi prioritari del Governo, come ci ha detto ieri il Presidente, si sono orientati nello sviluppo economico, nel lavoro, nella tutela del territorio e nei servizi alla persona, noi rileviamo ancora diverse sacche di mancati interventi e di attenzione che riteniamo opportuno e doveroso affrontare.
Abbiamo sentito le relazioni dei relatori di minoranza e di maggioranza, dopo aver approfondito le diverse tematiche nelle Commissioni competenti, ma soprattutto dopo 4 anni di sollecitazioni affinché si prendessero in considerazione determinate tematiche e si andasse nella direzione di sostenere chi ha veramente bisogno e chi ha bisogno di migliorare il suo status per evitare di finire nella problematica di un ceto medio che cerca di stare a galla con fatica, visto il graduale impoverimento di una certa fascia di popolazione.
Il fatto positivo è che buona parte delle risorse vanno a incrementare gli stipendi, l'auspicio è che questo serva. Riteniamo che non serva a sufficienza, perché il costo della vita in questa regione, in questa città, è piuttosto significativo e quindi abbiamo ancora una volta ravvisato una serie di elementi di criticità - comunque quelli che abbiamo evidenziato nel percorso che ha attraversato questi quattro anni di legislatura - che richiamiamo come gruppo; per alcuni di questi abbiamo predisposto una serie di ordini del giorno che affronteremo, via via, nel dibattito.
Nell'approfondimento delle Commissioni, il PNRR, che ha un suo percorso abbastanza virtuoso, ci ha fatto fare delle riflessioni, ma in qualche modo, quando si è parlato di "Agile Arvier", ci siamo chiesti: "Quegli obiettivi sono raggiungibili?" Fin dall'inizio avevamo sostenuto forti dubbi sul progetto, ma ci è stato comunicato che è importante che si arrivi al completamento dell'obiettivo. Allora sono opportune due domande: "Siamo certi che il progetto coworking poi alla fine possa raccogliere la soddisfazione degli utenti?" e "Siamo certi che non saranno necessarie ulteriori risorse dalla Regione?" Regione che ha messo in campo 800.000 euro per il sostegno tecnico-economico al Comune referente di questo percorso.
Parliamo ancora di edilizia residenziale pubblica, parliamo di riqualificazione del quartiere Cogne. In questo momento il quartiere Cogne, nel quale si sono investiti oltre 50 milioni, si presenta in una situazione di forte disagio: cantieri, cantieri sospesi, una riqualificazione fatta a metà che scontenta tutti, un po' per i canoni adottati ma soprattutto per gli interventi del 110%. Sono approssimativi, parlo soprattutto dei cappotti parziali delle Case Giacchetti. Carenze che non possono non far sostenere che questa non è una completa riqualificazione del quartiere Cogne, questa è realizzata a macchia di leopardo e tanto di facciata.
Le villette degli impiegati, perché sono escluse dal progetto di riqualificazione? Sono le prime, nel 1919, insediate in quell'area, che è il quartiere Cogne. È una scelta del Comune di Aosta, ma voi siete in sintonia, come forze politiche. Gli ascensori delle Fresia alte, che in questo momento sono all'ordine del giorno, sono edifici di 5 piani. Gli ultimi piani non vengono più utilizzati e gli alloggi non vengono assegnati perché le persone non riescono ad andare a piedi fino al quinto piano, perché hanno problematiche o sono anziane. Io credo che con meno di 200.000 euro si potrebbero realizzare gli 8 ascensori che sono funzionali a tutto quel percorso.
I cappotti saranno funzionali alla riduzione generale delle spese di riscaldamento sulla base dei preventivi che l'ARER ha mandato agli utenti? Pare di no. Pare che non ci siano riduzioni di spese di condominio e di riscaldamento. Questo quando? Non si sa.
I dati dell'edilizia residenziale pubblica: io avevo chiesto attraverso un 116 tutta una serie di dati. Dei 1600 alloggi che sono gestiti dall'ARER, 1322 sono con contratto, quindi ne mancano all'appello 278. Dove sono? Che si farà? Sono quelli che devono essere ristrutturati, molto probabilmente, e quindi non sono assegnabili.
Chiediamo d'intervenire con determinazione finanziando nella prossima variazione di bilancio due milioni di euro. Avete stanziato un milione e mezzo, ne abbiamo preso atto, ma non è sufficiente perché, come ci ha detto lei, Assessore, le risorse messe a disposizione con gli accordi quadro saranno in grado di sistemare soltanto 36 alloggi.
Nel frattempo in graduatoria abbiamo 618 nuclei e 57 in mobilità. La povertà aumenta drammaticamente. Da oltre 5 anni non si costruisce un edificio degno di ospitare un numero adeguato di familiari. Normalmente sono edifici da 80 alloggi.
Ribadiamo di intervenire anche sulla delibera della morosità ai colpevoli, lo hanno detto anche i sindacati, lo hanno detto anche le associazioni in audizione, lo abbiamo detto, sia noi che i colleghi della Lega, più volte nei nostri dibattiti.
Poi andiamo a parlare della modifica della legge 3. Quella del 2013, proprio sull'edilizia residenziale pubblica. A seguito delle tante sollecitazioni che facciamo da ben tre anni e mezzo - perché la mia prima interrogazione era di tre anni e mezzo fa - è stato costituito un tavolo che lavora da più di un anno, che ci ha consegnato un lavoro che è ben lontano da un'eventuale proposta di modifica della legge attualmente in vigore e che, a detta di tutti, è da cambiare. Per ora si tratta di una relazione corretta che trascrive una sorta di raccolta di dati che mette a confronto la Valle d'Aosta con le legislazioni di altre Regioni: Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Toscana e la Provincia Autonoma di Trento. Non vedo delle assonanze né territoriali, né di reddito, né di prodotto interno lordo rispetto a questa cosa. Abbiamo però contestato questo parallelismo con le altre Regioni, ma di questo avremo modo di parlare, quindi sollecitiamo con gli ordini del giorno di arrivare al dunque ed entro il 30 marzo 2025 di avere il documento che possa essere esaminato per la questione della modifica o del rifacimento della legge 3.
La viabilità. Parliamo ancora dei rapporti con Anas. Leggiamo oggi di una polemica al Comune di Nus per la rotonda appena completata. Ricordiamo che la rotonda La Grenade di Sarre è fortemente in ritardo. Sulla questione del tratto della statale 26, che tanto ci ha appassionati in questi anni, tra uscita autostrada e l'ingresso di Aosta, tutto tace: nessuna ipotesi per avere a disposizione nella Commissione competente il progetto che in prima istanza dovrebbe prevedere, come ci è stato detto, le due rotonde, lo spartitraffico e, aggiungiamo, anche percorsi sicuri per biciclette e pedoni.
Avete appena firmato accordi e convenzioni, in particolare l'accordo con Pont-Saint-Martin, ma la popolazione ha bisogno non tanto di documenti firmati, bensì di opere realizzate.
Anche la sanità trova spazio nelle nostre istanze. Gli ultimi mesi hanno messo in campo diversi dibattiti e molti articoli sulla sanità valdostana. Anche noi non siamo stati indietro, con le nostre interpellanze e mozioni, e riteniamo che si debba tornare al confronto ma, in occasione della presentazione del nostro ordine del giorno, spiegheremo meglio quali sono i motivi che ci dicono che forse è meglio che ci ritroviamo all'interno di una Commissione per capire se ci sono spazi di confronto, di manovra, di approfondimento, di studio insieme per arrivare, come dice il Presidente - oltre che a lasciare i conti a posto, che è giusto che sia così - in qualche modo ad avere e cercare di dare delle risposte, in quanto è vero che ci sono ancora maggiori risorse a disposizione: 13 milioni più rispetto a quanto previsto nel triennale dello scorso anno per il 2025, quindi una spesa pro-capite per il 2024 che era di 3.851 euro, sicuramente la si incrementerà notevolmente, tanto da essere ancora una volta la più alta d'Italia.
Due questioni anche sugli impianti sportivi, poco fa la collega Guichardaz ha sollecitato... Credo che le riflessioni sui ritardi e sui mancati interventi sugli impianti sportivi, che abbiamo più volte sollecitato, siano un po' preoccupanti. Parlo del Palaindoor in primis, che è stato oggetto di molti nostri significativi atti ispettivi. Parlo delle tre palestre che erano previste, parlo del palaghiaccio, che richiama ancora risorse a disposizione che non ci sono. Parlo della struttura di equitazione. Non c'è l'Assessore, mi dispiace, io lo inviterei - spero che mi ascolti - ad andare a fare un sopralluogo...
Allora, Assessore, io la invito a fare un sopralluogo degli impianti sportivi della città di Aosta, a vedere gli spogliatoi, a Montfleury, a vedere gli spogliatoi in diversi altri luoghi: è davvero devastante... che i bambini, che i ragazzi, che i giovani possano cambiarsi, fare la doccia - non la fanno più, perché davvero è devastante - lì dentro è davvero preoccupante. Bisogna quindi fare un intervento massiccio. È vero, è il Comune di Aosta, ma è il Comune capoluogo. È il Comune che vede 27 mila famiglie, che in qualche modo deve chiedere... Ma, visto che siete nello stesso ambito politico, io credo che una riflessione più ampia, al di là del fatto che è il Comune di Aosta, si debba e si possa fare.
Parliamo anche di diritto allo studio e dell'ampliamento della platea degli studenti di fuori valle che sono iscritti all'Università per l'attribuzione di assegni di studio e il contributo alloggio. Ne avevamo già parlato in un'interpellanza, ma visto che ci sono tutti questi soldi, perché non mettere a disposizione... al di là del fatto che siamo la Regione che ha ampliato più di tutti in Italia; ampliamo ancora, siamo una Regione autonoma, è di nostra competenza, possiamo farlo. Perché lasciare fuori delle famiglie che sono in difficoltà? Poi l'abbiamo chiesto in via sperimentale: proviamo un anno, vediamo se ci sono degli incrementi significativi tanto da non poter sostenere. Lo valuteremo, però siete voi la maggioranza.
Per la prima volta parliamo anche all'Assessore all'agricoltura, perché il settore caccia, soprattutto la caccia di selezione, sta andando sempre peggio. L'altro giorno l'ho incontrato per le vie e gli ho detto "caro Assessore, ci sono i cacciatori molto arrabbiati con lei". Comunque ci dovete far capire se volete chiudere la caccia nonostante le tante problematiche che si stanno mettendo in campo per la questione della volpe, ma soprattutto per le trappole. C'è il mio collega Ganis che da questo punto di vista sicuramente vi darà delle indicazioni molto più significative.
Ebbene, queste prime considerazioni, queste richieste di finanziamento, come le richieste di approfondimento, alla luce di tante risorse a disposizione degli avanzi di amministrazione che negli ultimi anni sono stati prodotti, credo per difficoltà di capacità di spesa, potrebbero certamente avere il sostegno della vostra maggioranza. Io lo capisco, ormai sono veterano qua dentro, sono il più vecchio del Consiglio. La politica deve fare il suo corso. Al momento gli autonomisti governano con la sinistra e poiché queste istanze sono presentate da Forza Italia, forza di centro in coalizione con il centrodestra, potrebbero finire nel "condividiamo ma vi chiediamo di ritirarlo, altrimenti ci asterremo". Noi auspichiamo vivamente che non vada così.
Siamo all'ultimo bilancio di previsione di questa legislatura. Ribadisco: avete un percorso con un cammino di ben tre maggioranze. Avete avuto la fortuna di ottenere importanti risorse dal PNRR e anche importanti risorse dallo Stato che in questi due anni con il Governo di centrodestra non ha esitato a sostenere la Regione.
La sinistra e qualche autonomista ci guardano con sospetto, perché noi siamo anche lieti dei risultati fino a qui raggiunti nel Paese e in Europa. Anche molti Valdostani guardano con grande attenzione a questi importanti risultati: la manovra, l'inflazione, l'occupazione che vede 847.000 lavoratori in più, la disoccupazione che è profondamente scesa, l'extragettito fiscale, lo spread che è sceso a 110 punti base rispetto a 5 anni fa, quando era tra i più alti d'Europa.
Ecco che la sinistra, almeno da quanto ho letto sui giornali, chiede un tavolo per il futuro. Ma davvero volete avventurarvi in una scelta anticipata? Se così fosse, perché non avete approvato la legge che faceva in modo che gli elettori scegliessero il programma di Governo? E non solo: il programma di Governo, la coalizione che lo sosteneva e il Presidente della Giunta che avrebbe condotto la coalizione vincente.
Noi sappiamo che non può essere così, perché i danni fatti da questa coalizione autonomista e di sinistra al Comune di Aosta inevitabilmente coinvolgeranno anche la Regione.
Presidente - Si è prenotato il consigliere Cretier, ne ha facoltà.
Cretier (FP-PD) - Volevo esprimere il mio e il nostro parere su questi due disegni di legge. Dopo che abbiamo approvato la variazione di bilancio, il Consiglio regionale ora si appresta ad affrontare il disegno di legge 168, il bilancio di previsione finanziario e il bilancio triennale 2025-2027 e, in seguito, il disegno di legge 169.Contestualmente, assieme al bilancio di previsione, vengono approvati anche il programma regionale dei lavori pubblici e dei servizi di architettura. Sicuramente qualche informazione, qualche dato sarà ripetuto, ma volevo esprimere il mio parere.
Intanto riporto alcuni dati essenziali per la comprensione generale di chi sta lì fuori e ci ascolta. Riporto solo qualche informazione in forma descrittiva, i numeri sono pubblici e presenti sulla documentazione, sugli allegati e tutti possono leggere e analizzare le scelte, le impostazioni, le visioni diverse con obiettivi e strategie politiche diverse.
Il bilancio regionale pareggia su un importo complessivo di euro 1,8 milioni di euro per l'anno 2025, 1,7 per 2026 e 1,6 per il 2027; numeri che hanno già esplicitato i due relatori.
Il totale delle entrate di competenza è superiore alla previsione formulata per il 2024, che è pari a 1,5 miliardi di euro. Vorrei evidenziare che al titolo I, "Entrate di natura tributaria contributiva", le entrate, pari a 1,3 miliardi per il 2025, sono superiori di circa 71 milioni - il relatore di maggioranza l'ha già evidenziato - rispetto alla previsione per il 2024.
Una significativa crescita del gettito Irpef che deriva sia dai versamenti effettuati nel territorio sia dai versamenti che affluiscono al bilancio della Regione versati dagli enti previdenziali e la previsione per il 2025 è stata aggiornata da 393 a 438 milioni, quindi più 45 milioni di euro.
Il risultato positivo registrato dipende dalle ritenute dei lavoratori dipendenti e deriva dall'effetto comminato dall'aumento del numero di occupati. Alcuni rinnovi di contratti attuati in questi mesi sicuramente influenzeranno le entrate nei prossimi anni.
Titolo II, "Trasferimenti correnti": le entrate dei trasferimenti correnti sono previste in circa 44 milioni e si riducono nel triennio sino a 23 milioni del 2027.Queste entrate rappresentano poco meno del 3% e sono derivate dall'attuazione del piano nazionale di ripresa e resilienza, che andrà a scadere se non ci saranno eventuali proroghe. Le entrate tributarie previste sono pari a 166 milioni per il 2025, in crescita rispetto ai circa 139 milioni iscritti in previsione; tali entrate rappresentano circa il 10% del totale delle entrate finali. Si tratta di vendere dei beni e servizi e proventi derivanti dalla gestione dei beni. ...costituisce circa un terzo della previsione di tali entrate ed è riferita alle cosiddette entrate patrimoniali, nelle quali sono comprese le entrate previste per la mobilità sanitaria attiva, 14 milioni, e canoni derivanti dalla gestione del demanio idrico per un importo annuale di circa 37 milioni.
In sostanza, per dare un quadro alle risorse effettivamente disponibili, cito solo alcune missioni importanti. La missione 12, l'ha già evidenziata il Presidente ieri, sono 124 milioni di euro, con un'incidenza sul triennio del 6,6%. La missione 13, tutela della salute: 459 milioni di euro, con un'incidenza del triennio 25-27; sommando queste due missioni, arriviamo quasi al 30%, un impatto importante sul bilancio regionale. Una scelta decisa e puntuale proprio perché la sanità regionale lo è ed è pur sempre un momento di discussione accesa tra i cittadini e la politica, tra la politica e l'azienda, tra l'azienda e le organizzazioni sindacali.
Penso che molto sia stato fatto, ma molto rimane ancora da fare, soprattutto per l'attenzione al cittadino che si rivolge alla sanità pubblica - a differenza di quella privata - e ai suoi servizi, alla prevenzione e alla diagnostica.
Oltre ai buchi costanti negli organici, alla retribuzione che necessita di adeguamenti, abbiamo molti specializzandi ancora parcheggiati nell'università. Si tratta anche di sviluppare carriere meno logoranti, legate a una più alta gratificazione, direi non solo economica. Pesano poi i rischi di aggressione e i contenziosi, dobbiamo avere un pronto soccorso efficiente e organizzato, non può essere un luogo di scontro.
L'attrattività e i concorsi hanno rallentato la fuga -queste sono alcune notizie che ho raccolto - ma non hanno ancora compensato le necessità del settore. Gli stanziamenti crescono anno dopo anno, ma i problemi di organico e la fuga, come ho detto, all'estero di personale e i tanti problemi strutturali purtroppo non hanno ancora definitivamente consentito di risolvere il problema. Non vi è ancora quel segnale di inversione di rotta stabile e il ritorno alla sanità di eccellenza come nel passato, anche se, come cittadino, mi sembra che molto dipenda dal modello organizzativo e di efficienza di un servizio rispetto a un altro. Molto dipende dalla Regione, ma anche dalle scelte del Governo centrale nel sostenere misure idonee per il servizio sanitario nazionale.
Vorrei fare un'ulteriore valutazione: se, ad esempio, consideriamo la missione 4, istruzione e diritto allo studio, che ha 235 milioni a bilancio e un'incidenza sul triennio del 13%; sommando la tutela e la valorizzazione dei beni e attività culturali, che incide col 2,69, le politiche giovanili incidono con lo 0,57, assumiamo un altro 16% e queste 5 missioni assommano a 46,23%, un impatto importante sul bilancio, e questo rende più evidente lo sforzo delle nostre scelte politiche e del sostegno delle missioni desunte da una programmazione oculata, mirata, condivisa e sostenibile.
Vorrei anche ricordare le audizioni, il passaggio e l'espressione degli enti collegati. Associazioni che esprimono in modo incondizionato un parere, a volte documentato e responsabile, sulla valutazione dei disegni di legge. Ad esempio il CPEL, che ha espresso parere positivo sia in funzione dei fondi destinati agli enti locali, sia per gli interventi sul territorio, sui collegamenti interni e sulla prevenzione dei rischi idrogeologici.
La Chambre ha definito un'opportunità importante per rafforzare il comparto imprenditoriale valdostano - e, aggiungo io - che produce occupazione stabile nel rispetto delle norme della sicurezza del lavoratore, per una crescita inclusiva e sostenibile, magari guardando al mercato estero al futuro occupazionale. Il titolo industria ha mostrato una lieve espansione specialmente nei settori dei macchinari e delle bevande.
Penso ai nostri vini, per citare un prodotto che attraversa l'oceano per i mercati americani, e speriamo che Trump non includa tutta la filiera agroalimentare nei dazi che vuole imporre.
L'eccellenza del settore agricolo. Spero che i Ministri del Governo italiano si facciano valere negli accordi commerciali col nuovo Presidente degli States.
Le organizzazioni sindacali in audizione; quelle dei consumatori: anche loro hanno espresso delle valutazioni positive, con qualche distinguo sul mondo del lavoro e sulla contrattazione, sull'occupazione e l'economia, il costo della vita e la difficoltà delle famiglie, pensando anche al calo demografico e l'attrattività. Qualcuno ha detto: "Questo bilancio cerca di dare risposte a tutti", come dichiarato e molto apprezzato da me in Commissione, diversamente dagli anni precedenti. La strada è quella giusta: il rinnovo dei contratti, gli adeguamenti economici, i nuovi concorsi, la nuova organizzazione del comparto pubblico e tutte le altre azioni messe in atto dal governo e dalla maggioranza attuale.
Verrà anche approvato il programma regionale dei lavori pubblici per il triennio 25-27, un tassello importante con due obiettivi: collegare il cronoprogramma degli interventi e prevedere le coperture finanziarie, predisponendo un elenco annuale, tracciato e sistematizzato con il sistema informativo dei lavori pubblici, dove è anche possibile attuare modifiche: più contabilità, ripartizione risorse stanziate per favorire le priorità emergenti.
Spesso, come accade in Valle, abbiamo delle emergenze, abbiamo un territorio fragile, un territorio da controllare e anche da modellare con interventi di messa in sicurezza del cittadino e delle attività. Un territorio da collegare, un territorio che dia delle prospettive ad ampio raggio.
Infine, in questi giorni, una certa politica legge in modo molto negativo le scelte fatte col bilancio ma questo è il programma di legislatura e queste sono le scelte della maggioranza. Per molti si comincia a intravedere nel 2025 la caccia al voto utile e a scrivere un bel programma con tanti punti che poi si scontrano con le crisi energetiche, sanitarie, meteorologiche e ambientali, a cui bisogna provvedere spostando finanziamenti, studiando misure opportune a sostegno delle infrastrutture e delle popolazioni, che per fortuna i Sindaci hanno accolto ed evidenziato i risultati in audizione e nelle loro assemblee; proprio loro che sono in trincea nel territorio, proprio loro che sono i primi rappresentati dello Stato con un fardello di funzioni importanti. Anche in questo diamo un sostegno importante alle casse comunali.
La politica deve adeguarsi al contesto in un'ottica di sviluppo sostenibile per creare le condizioni, in coerenza col programma di legislatura, della coalizione che noi sosteniamo dall'inizio di questa fase, per non finire con un modello francese a cui il detto "A mali estremi, estremi rimedi" ben si applica, garantendo una piena fiducia e un pieno sostegno al Governo regionale, autonomista, progressista.
Poi permettetemi, ho scaricato il programma di legislatura, dove ho evidenziato in verde tutto quello che - secondo me e secondo noi - è stato fatto. Permane la proroga della concessione del tunnel e le grandi derivazioni idroelettriche, che non sono solo in capo a noi ma anche allo Stato.
Per noi il risultato è semaforo verde.
Presidente - Se non ci sono altri interventi, chiudo la discussione generale. Consigliere Lucianaz, ne ha facoltà.
Lucianaz (RV) - Ho poca voce, quindi vi risparmierò un intervento particolarmente lungo.
Il Consigliere Cretier, giustamente, ha parlato di programma di legislatura e anche io oggi voglio ricordarvi il programma di legislatura di questa maggioranza.
Sono andato a cercarlo, visto che questo bilancio è un bilancio elettorale e quindi analizziamo un po' cosa è stato realizzato in questi cinque anni di legislatura.
Le risorse non mancano, ne fate buon uso, i Valdostani vi dimostreranno quanto è stato apprezzato ciò che in questi cinque anni il Governo doveva realizzare.
Cominciamo dal rafforzamento dell'autonomia, e qui di note stonate ce ne sono sempre di più: sentiamo sempre più spesso in quest'aula raccontare che lo vuole l'Europa, che ci sono le limitazioni, che la Valle d'Aosta ha le mani legate e questo è un refrain che si sente sempre più spesso. Il rafforzamento dell'autonomia io vorrei capire con quali armi riusciremo mai a conquistarlo, comunque è un argomento aperto, il dibattito probabilmente si affronterà prossimamente.
Il programma della legislatura di questa maggioranza parlava di valorizzazione delle nostre particolarità, io mi chiedo quali siano le particolarità di questo Governo, che cosa stia proponendo alla comunità valdostana questo Governo di così particolare, se sono i valori del PD, della Schlein, o quelli proposti dal collega Padovani; se questa è la particolarità valdostana, allora siamo - io credo - su una strada ben diversa da ciò che si immaginano i Valdostani. Vorrei capire quale sia il particolarismo che voi proponete.
Altro punto affrontato è il nodo della stabilità di Governo, diceva il programma di legislatura: "Va affrontato il nodo della stabilità di Governo attraverso una riforma della legge elettorale con meccanismi che assicurino maggioranze certe e stabili".
Dopo quasi cinque anni, vi chiedo che cosa sia stato fatto in questa direzione.
Sul Consiglio regionale si scriveva: "bisogna studiare una modalità di operare con un lavoro più efficace, individuare un miglior funzionamento, bisogna intervenire sul regolamento del Consiglio per correggere altre storture che non giovano al buon funzionamento dell'attività consiliare", e anche qui vi chiedo in cinque anni cosa sia stato fatto sul regolamento. Tra l'altro io è dal 2018 che chiedo che il regolamento della Regione Valle d'Aosta recepisca la legge 482 sul diritto di utilizzare la lingua minoritaria, la nostra lingua storica, cosa prevista da legge di Stato, e qui non viene recepito.
Lo sforzo improntato alla sburocratizzazione, si diceva la dematerializzazione, ma non ce ne siamo accorti: ho addirittura presentato un'interpellanza parlando degli 8.300 e più, probabilmente, provvedimenti dirigenziali lo scorso anno: dei faldoni cartacei, così... però si va verso il digitale. Vedremo se in questi ultimi sei mesi verrà fatto qualcosa in questa direzione.
La revisione della legge regionale 48/95, la revisione della legge 6/2014 sugli enti locali... a che punto siamo? Questo faceva parte del programma di legislatura.
Altro capoverso, rispetto della legalità: le istituzioni e la politica devono assumere come priorità assoluta il contrasto alle organizzazioni criminali. È stato istituito l'Osservatorio permanente, giusto, finalmente la settimana scorsa in prima Commissione si è - dopo richieste pervenute dal 2022 - finalmente affrontata un'audizione con il Presidente dell'Osservatorio che ci ha parlato brevemente dell'attività dell'Osservatorio, ma il presidente Testolin stesso, sollecitato da una mia interpellanza, ha risposto che non è di sua competenza parlare di criminalità, ma... c'è lo specifico Osservatorio. Io avrei piacere che anche il Governo regionale si esprimesse su questo punto, tra l'altro il Presidente fa anche parte dell'Osservatorio, quindi qualche parola in più avrebbe potuto spenderla. Non abbiamo sentito parola.
La seconda pagina del programma di legislatura 2020-2025 di questa maggioranza parlava della sanità, dell'Ospedale; vi risparmio l'argomento Ospedale che ci ritorneremo fino alla fine della legislatura, però sulle liste di attesa, sulla medicina territoriale, la telemedicina, le micro comunità, ditemi voi a che punto siamo, anzi, diranno i Valdostani quanto sono soddisfatti di questa gestione.
Le criticità della scuola sono terminate, l'Università con auspicata vocazione alpina l'abbiamo percepita e riguardo ai rapporti con le partecipate, diceva il programma, è necessaria una riflessione complessiva all'insegna dell'efficienza, della trasparenza, delle nomine eccetera eccetera.
Questi cinque anni e questo bilancio, in particolare, non danno segnali diversi.
Le problematiche della Deval sulla rete di distribuzione e il proprio rinnovo, il commercio...
Sul commercio c'era un capoverso interessante nel vostro programma di legislatura che diceva: "Favorire il ripopolamento nelle realtà territoriali più piccole in cui gli esercizi commerciali svolgono anche una funzione vitale per il mantenimento della comunità. Occorre individuare soluzioni che contengano il mantenimento nei paesi e nelle località di montagna: laddove il privato ha difficoltà a perseguire la sostenibilità economica, è necessario incentivare ed intervenire con politiche fiscali e urbanistiche per rilanciare le attività commerciali, il dettaglio e ripopolare i centri storici. È inoltre fondamentale, in accordo con le associazioni di categoria e gli enti locali, procedere all'attuazione della legislazione esistente, al fine di adeguarla alle nuove esigenze e al rilancio del settore". Vi chiedo: "Che cosa è stato fatto?".
Il contributo alle minime e più piccole realtà, quelle che sono veramente ai minimi termini, non basta a coprire i balzelli amministrativi, le tasse sui rifiuti e le spese di esercizio.
E questo sarebbe il rilancio del settore economico nei piccoli paesi, nei villaggi e nei centri storici? Secondo me, è gravemente insufficiente.
La mobilità, il treno, l'aereo, l'autostrada... qual è il peggior servizio che volete scegliere? Ad esempio - vi riporto il testo - era scritto sul programma di legislatura: "Per quanto riguarda le due tratte autostradali, occorre intervenire per ridurre i costi di utilizzo che sono eccessivi e scoraggiano molti utenti, creando disagio, appesantendo il traffico sulle strade statali, portando a un sottoutilizzo d'infrastrutture realizzate con pesante impatto sul territorio" e noi aspettavamo giustamente, visto che siete un Governo, qualche soluzione in questa direzione.
Ripeto, aereo, autostrade, soprattutto autostrade.
Dobbiamo parlare dello svincolo di Santhià, che è una vera vergogna per l'immagine della Valle d'Aosta. Facciamo fatica noi che siamo residenti, a prendere quello svincolo, pensa ai turisti, pensa un Inglese, pensa un Croato che arriva a quello svincolo che cosa si deve chiedere, però giustamente non è competenza nostra, quindi figurati dove finisce la vostra competenza.
Un'autostrada meno cara, bene, aspettiamo le soluzioni, e questo faceva parte del programma di governo di questa maggioranza.
Il Tunnel del Monte Bianco... lasciamo perdere.
Gli ingressi ad Aosta, parcheggi, viabilità, collegamenti con le piste ciclabili... ci siamo sentiti dire in Commissione che l'unico accesso previsto con ciclabile ad Aosta è quello vicino al cimitero, cioè avete realizzato, assieme al Comune di Aosta, immagino, una carta di accesso con pista ciclabile che prevede un solo accesso ad Aosta, quello al ponte di Gressan, sotto il cimitero di Aosta; forse è eccessivo, magari si poteva studiare un altro punto a nord e basta, però la risposta è stata questa, non ne sono previsti altri.
Vi ho tempestati di richieste di collegare Pont-Suaz alla ciclabile di Aosta e ve ne siete altamente fregati.
Gestione dei rifiuti: se ne sono accorti tutti i Valdostani, tutti i Valdostani che hanno la bolletta in mano, quelli che sono già riusciti a pagarle, state tranquilli che si sono accorti della terribile gestione dei rifiuti in Valle d'Aosta; anzi, più differenzi e più ti tocca pagare!
La discarica di Pompiod sembrava un incubo terminato e invece, da quanto apprendiamo, si riproporrà - non so con quante decine di codici di conferimento - l'utilizzo della discarica di Pompiod. Ricordatevi che a 60 metri ci sono persone che vivono lì da generazioni e la cosa non farà sicuramente piacere né a loro né a noi in particolare.
Digitalizzazione e connettività: diceva il programma: "Necessità d'implementare le reti infrastrutturali, la connettività su tutto il territorio", non mi pare siano stati fatti dei passi enormi in questi ultimi anni, sicuramente non solo per colpa di una mala gestione politica, ci sono tanti fattori.
In particolare io avevo chiesto sugli effetti dell'elettrosmog, di approfondire questi studi, perché le nuove tecnologie non sono state testate, sono state veramente testate in maniera marginale e sono state imposte, massicciamente realizzate sul territorio, però si era chiesto, come anche previsto dalla legge italiana, un approfondimento su questo punto. Il Governo non ne vuol sentir parlare, il Presidente della III Commissione ci ha promesso che avrebbe calendarizzato prossimamente quest'argomento; staremo a vedere se entro fine legislatura riusciremo a dire due parole ai Valdostani su questi rischi.
Secondo voi probabilmente non c'è nessun rischio e questa è una risposta che dovrete poi dare all'elettorato valdostano.
Cambiamento climatico, e mi fermo qui, non vado oltre, è la più grande panzana che si stia raccontando, io voglio vedere quando non c'è stato un cambiamento climatico da quando esiste la terra, se abbiamo sempre avuto il sole tutti i giorni o se abbiamo sempre avuto acqua nei giorni previsti da Le Messager, ditemi voi.
Cambiamento climatico per cui quest'anno, l'anno più piovoso di sempre, eppure ci siamo sentiti raccontare che c'è un problema idrico in Valle d'Aosta, anzi, bisogna investire un sacco di soldi sulla ricerca dell'acqua e sulla gestione del problema idrico. Quest'anno non è certo l'acqua che è mancata, però questo mese - notizia di ieri - a Saint-Christophe si è registrata la più bassa temperatura degli ultimi 20 anni, la media del mese di novembre. Siamo riusciti lo stesso giorno a leggere notizie che riportano che è l'anno più caldo di sempre.
Va bene, raccontateci quello che vi pare, noi di caldo e di freddo, almeno io che ho i capelli bianchi, ne ho già visti in tanti anni, abbiamo già visto i Natali caldi già 40-50 anni fa e abbiamo visto estati fredde, però poi ce la raccontate che adesso c'è un cambiamento climatico in atto.
Addirittura, nel vostro programma di legislatura, siete riusciti a citare i ricercatori ARPA della Valle d'Aosta che pronosticano un aumento di altri 2 gradi, non so su quali dati, non so quale misurazione del sole abbiano compiuto, e addirittura hanno pronosticato un aumento di 4,5 gradi entro fine secolo.
Bene, questo è quanto ci raccontate. Io non vado oltre, vi ho solo letto tutto ciò che nel programma di legislatura non avete assolutamente saputo rispondere ai Valdostani che da voi si aspettavano - visto che siete i migliori, visto che siete i più esperti, che avete fatto della politica quasi una professione - sicuramente delle notizie migliori.
Il bilancio è grasso, i Valdostani stanno tirando la cinghia. Vi saluto.
Presidente - Altri interventi? Altrimenti chiudo. Se non ci sono altre prenotazioni, chiudo la discussione generale. Consigliere Di Marco, a lei la parola.
Di Marco (PA) - Riprendendo liberamente le parole che il Presidente della Regione ha espresso nella sua risposta a due iniziative ispettive presentate nel primo Consiglio regionale del mese di novembre: il bilancio di previsione è l'atto politico per eccellenza, su cui vengono testati la convergenza, la concordanza di intenti e, aggiungo io, anche la tenuta della maggioranza di Governo.
Dico quindi subito, per spazzare via le illazioni di alcuni e le malcelate speranze di altri, che il Gruppo consiliare di Pour Autonomie non si sottrarrà alle responsabilità che ci siamo assunti all'atto di prendere la decisione di entrare a far parte di questo Governo regionale. Decisione che, come ho sottolineato a più riprese, è stata motivata unicamente dalla volontà di dare il nostro attivo contributo alla risoluzione delle diverse problematiche che affliggono la Valle d'Aosta e i Valdostani; e che non è mai stata da noi messa in discussione, nonostante le difficoltà incontrate nel doverci confrontare con un programma di legislatura e dei dossier precedenti alla nostra entrata in maggioranza e con un gruppo di Governo che, talvolta, non si è distinto per sinergia e collaborazione.
Fin dalla sua nascita e nel suo percorso consiliare, Pour l'Autonomie ha mantenuto una linea politica improntata sulla coerenza e sul dialogo; e in questi ultimi quasi due anni abbiamo operato altresì per garantire la continuità amministrativa, dando il nostro appoggio e il nostro voto anche a testi normativi che, seppure non rispecchiavano nell'interezza la nostra visione, erano in ogni caso perfettamente adeguati a rispondere alle necessità della nostra collettività.
La nostra posizione rispetto alla legge di stabilità e al bilancio di previsione finanziario, entrambi per il triennio 2025-2027, non è e non potrebbe essere pertanto dissimile da quella già assunta in occasione della discussione del DEFR. Di tutte le disposizioni previste dai due testi normativi in discussione, alcune ci sentiamo di sottoscriverle nella loro totalità, mentre per altre avremmo preferito una maggiore condivisione.
Nel preparare quest'intervento con il collega Carrel, abbiamo quindi deciso di concentrarci sulle prime, quelle che dal nostro punto di vista costituiscono le disposizioni caratterizzanti ed identificative di questo bilancio; non soffermandoci tanto su dati e cifre, quanto sulle considerazioni che ci inducono a ritenerle tali.
In primo luogo vogliamo mettere l'accento sul fatto che questo bilancio è incentrato dichiaratamente sui temi dell'attenzione alla comunità, dell'attenzione al territorio, della sostenibilità e dell'accessibilità; quattro temi, a nostro giudizio, essenziali per il benessere e lo sviluppo della nostra Regione e della nostra comunità. Ed al contempo, esso riserva ampio spazio alle questioni afferenti alla montagna e al vivere in montagna, che vengono affrontate con investimenti mirati a tutelarla, in particolare dai cambiamenti climatici e dai rischi idrogeologici, fenomeni questi che ormai non sono più negabili e che hanno un forte impatto sul nostro contesto montano; e a potenziarne l'attrattività, sia in campo abitativo che turistico, attraverso progetti per infrastrutture e servizi. Entrambe queste tipologie d'intervento sono da noi considerate come indispensabili in una Regione come la nostra, il cui patrimonio naturale di rara bellezza e di grande biodiversità, è allo stesso tempo il tratto identitario del nostro territorio e una formidabile risorsa per la nostra collettività.
Altrettanto rilevante, per un Movimento come il nostro dalle saldi radici autonomiste e che ha ben presenti le competenze primarie previste dal nostro Statuto speciale, è che quasi il 49% degli importi stanziati con questo bilancio siano destinati: per oltre il 23% alla sanità, allo scopo di tutelare in maniera sempre più efficace la salute dei Valdostani; per oltre il 13% all'istruzione, al fine di venire incontro al bisogno e al diritto allo studio e alla formazione delle nostre giovani generazioni; e per oltre il 12% alle relazioni con le altre autonomie territoriali e locali, in ragione dell'importanza che rivestono nella gestione della nostra Regione.
Le scelte operate in tali ambiti crediamo dimostrino in maniera netta e precisa la volontà di questo Governo nonché dei Gruppi consiliari - compreso il nostro - che lo sostengono, di restare connessi e sintonizzati sulle esigenze primarie espresse dalla popolazione valdostana. Come è peraltro confermato da altre due tipologie di stanziamento riguardanti: il settore delle politiche sociali, che svolge un ruolo centrale nella definizione e nell'attuazione di programmi strategici rivolti ai soggetti più fragili, quali in particolare i minori, i disabili, gli invalidi civili, gli anziani, le donne vittime di violenza e le persone in condizioni di povertà, per cui si prevede l'apertura di un centro servizi dedicato; e il Piano triennale degli interventi di politiche del lavoro 2024-2026 - approvato nello scorso mese di ottobre - che persegue importanti priorità e obiettivi per il mondo del lavoro della nostra Regione, tra cui assicurare una maggiore qualità del lavoro, sempre più etico, sostenibile e sicuro e un'eguaglianza delle opportunità per tutti, rinforzare l'attrattività del territorio e migliorare la capacità di risposta ai cambiamenti fin troppo rapidi che interessano anche il contesto lavorativo valdostano; e che, al contempo, tiene in giusta considerazione lo sviluppo della nostra economia e delle nostre imprese.
Tra le voci di stanziamento in crescita rispetto all'anno precedente, non possiamo che valutare come opportuna la decisione d'investire più risorse: nell'aumento dei contratti per gli stipendi dei dipendenti regionali - per avvicinarli, per quanto possibile, ai livelli contributivi nazionali - a cui vanno ad assommarsi gli stanziamenti per il rinnovo contrattuale; nell'ammodernamento e nella manutenzione delle infrastrutture stradali e sportive che svolgono un ruolo cruciale sia per il miglioramento della qualità della vita dei Valdostani che per l'incremento della competitività del nostro territorio a livello turistico, e degli edifici scolastici, sui quali è sempre più urgente fare un ragionamento di ampia prospettiva, che tenga nel giusto conto prima di tutto la sicurezza, ma anche l'impatto del fenomeno della denatalità, su cui il nostro Gruppo consiliare si è concentrato fin dall'inizio di questa legislatura; nella copertura delle spese del comparto del Soccorso civile, e in particolare dei suoi tre pilastri - Protezione civile, Corpo valdostano dei Vigili del Fuoco ed elisoccorso - che sono essenziali per assicurare la sicurezza del nostro territorio e della nostra popolazione.
Restando in argomento, vogliamo esprimere la nostra soddisfazione nel veder finalmente attivato il servizio di volo notturno per le attività di emergenza e di elisoccorso. Personalmente ho sempre sostenuto questo progetto, riconoscendone la piena validità anche quando era fatto oggetto di un certo scetticismo generale, e impegnandomi, sia prima che dopo la mia nomina a Consigliere, nell'evidenziare con forza come risultasse fondamentale per garantire l'attività di pronto intervento H24 e per ridurre i tempi del soccorso, soprattutto nei casi di patologie tempo dipendenti, cioè quelle in cui la tempestività e rapidità d'intervento vanno a incidere notevolmente sulle possibilità di sopravvivenza della persona che ne è affetta. I dati di questi primi mesi d'attivazione del servizio mi hanno dato ragione. Dal mese di febbraio 2024 a oggi sono state eseguite circa 180 missioni notturne, e dal mese di luglio anche come operazioni speciali, cioè con atterraggio dell'elicottero anche fuori campo e non solo in piazzola certificata, consentendo l'uso del verricello come di giorno. Numeri che dimostrano come questo sia un servizio determinante per la sicurezza e la tutela della salute dei Valdostani e dei turisti, nonostante i costi non indifferenti.
Per quanto attiene alla finanza locale, se da un lato siamo assolutamente concordi sulla crescita dello stanziamento per gli enti locali, dall'altro riteniamo sia necessario continuare a interrogarsi sull'opportunità di una modifica delle leggi regionali 48/1995 e 6/2014, e della creazione di un nuovo testo unico sugli enti locali, che faccia chiarezza su tutte le normative attualmente in essere. In merito a quest'ultima tematica, su cui ci siamo spesso interrogati in quest'aula durante questa legislatura, la nostra speranza è che si giunga infine a una sua definizione, ponendo però la massima attenzione ed eseguendo i dovuti approfondimenti, onde evitare testi normativi non completi o errati.
Relativamente all'agricoltura e alle risorse naturali, il lavoro svolto di concerto con l'Assessore Carrel ci ha permesso di individuare numerose voci di spesa, per cui sono stati stanziati complessivamente più di 48 milioni di euro. Mi limiterò ad elencarne in sintesi solo le più significative.
Per il settore agricoltura sono previsti stanziamenti per 21.633.000 euro, destinati tra l'altro: ai bandi promossi dall'Assessorato per gli investimenti a fondo perduto per il sostegno delle aziende agricole valdostane e per l'acquisto di macchinari e attrezzature - un percorso avviato in seguito all'approvazione della legge regionale 1/2024, che potrebbe richiedere anche risorse aggiuntive da discutere in corso d'anno -; ai Consorzi di miglioramento fondiario, per la manutenzione straordinaria di opere comprensoriali, infrastrutturali e per le spese di gestione; al rinnovo dei contributi al pascolamento; agli aiuti all'estirpo di vigneti colpiti dalla flavescenza dorata; e al settore apistico, sul quale l'attenzione resta sempre alta, nonostante i piccoli numeri.
Per quanto attiene invece alle risorse naturali, sono previsti stanziamenti per poco più di 26.498.000 euro, destinati tra l'altro: alle spese per i cantieri dei lavori di manutenzione del territorio, sia svolti dagli operai forestali che affidati a ditte esterne; alla realizzazione d'interventi di sistemazione idraulico-forestale in "somma urgenza"; agli interventi selvicolturali e sulla viabilità forestale regionale; e al rinnovo del Contratto integrativo regionale di lavoro degli addetti ai lavori di sistemazione idraulico forestale e idraulico agraria.
Riguardo al Corpo forestale della Valle d'Aosta - che svolge compiti fondamentali per la salvaguardia del nostro territorio - il gran numero di corsi e concorsi per agenti e sovraintendenti attivati nel 2024, impone il finanziamento sia delle spese di formazione del personale che delle spese di vestiario, equipaggiamento, armi eccetera.
Tra gli altri ambiti oggetto di stanziamento che, secondo la nostra opinione, in meritano una segnalazione, ci sono anche: la predisposizione del Piano strategico per la cultura, finalizzato a salvaguardare e a valorizzare il patrimonio culturale e artistico della Valle d'Aosta; le attività inerenti alla sostenibilità ambientale, alla strategia di adattamento, ai cambiamenti climatici e alla Roadmap per una Valle d'Aosta Fossil Fuel Free al 2040, che devono necessariamente andare ad integrarsi in modo armonico ed equilibrato con le prospettive e le possibilità di sviluppo e di produttività del nostro territorio; il finanziamento per le attività della Fondazione Montagna sicura e per il funzionamento del Parco del Mont Avic, ampliato di recente; le misure per promuovere la mobilità sostenibile, con diversi contributi in favore di coloro che scelgono i veicoli elettrici e a basso impatto ambientale e con facilitazioni rivolte a un maggior utilizzo dei mezzi pubblici; gli incentivi all'organizzazione di manifestazioni sportive di carattere nazionale e internazionale, nonché di rassegne culturali e cinematografiche; i sostegni per gli Esport de Nohtra Téra, che sono espressione di una tradizione valdostana fortemente radicata e per le Pro-Loco che svolgono una funzione importantissima nell'esaltare le bellezze naturali, culturali e storiche del nostro territorio, nel favorire la coesione sociale, e nell'incentivare il settore turistico; e le iniziative di promozione turistica mirate a diffondere l'immagine della Valle d'Aosta, a pubblicizzare l'offerta sempre più variegata e a incrementare i flussi di turisti e di visitatori durante l'intero anno. Tutti ambiti su cui non mi soffermo per ragioni di brevità, ma che certamente meriterebbero ciascuno una trattazione a parte, data la rilevanza che assumono per la nostra Regione e le sue prospettive di crescita futura.
In conclusione, nel suo insieme riteniamo che questo bilancio di previsione sia appropriato per rispondere alle complessità e alle sfide con cui i Valdostani dovranno confrontarsi nei prossimi anni, e per questo lo sosterremo con il nostro voto. Un voto che testimonia una volta di più come il nostro Movimento si sia sempre mosso, in questi quasi due anni dalla nostra entrata in maggioranza, all'insegna della totale trasparenza, di un'ineccepibile correttezza, e di una piena concordanza tra pensieri e azioni.
A chi in questi ultimi mesi ha avanzato dubbi circa la nostra posizione, parlando di un "curioso amico-nemico in casa", di "piedi in due scarpe" e di "accordo attorno a patate e salsicce in una cantina" vogliamo replicare nell'ordine. Che parole come amico e nemico hanno per noi un significato ben preciso, che pare però essere ignorato dal mondo della politica valdostana, per cui invece sono concetti assai volubili che vengono di fatto usati, come stiamo nostro malgrado imparando, senza un vero criterio, unicamente sulla spinta della convenienza del momento. Che arditi esercizi di contorsionismo, quali piedi in due o anche in tre scarpe, non fanno certamente parte del nostro DNA e non vanno pertanto mai confusi ad arte con l'apertura all' ascolto e al dialogo che abbiamo sempre dimostrato e che continuiamo a dimostrare attivamente verso le proposte e le ipotesi provenienti da diverse forze politiche valdostane, a cui ci siamo sempre approcciati con la massima disponibilità, senza mai opporvi un rifiuto a priori. E in ultimo, che non siamo abituati a manovre sotterranee, ad accordi sottobanco e a riunioni cospirative, indegne del nostro concetto di politica come servizio reso alla comunità, ma invece abbiamo sempre operato alla luce del sole e dandone comunicazione anche agli organi di stampa.
E se non vi sono bastate le nostre dichiarazioni, crediamo che i fatti di oggi dimostrino ampiamente e con assoluta chiarezza, la coerenza e la linearità del nostro agire, ponendo fine, una volta per tutte, alle congetture prive di fondamento e alle insinuazioni malevole di chi farebbe meglio a guardare in casa propria prima di tirare conclusioni affrettate su quella degli altri.
Presidente - Ci sono altri interventi? Siamo in discussione generale sui due disegni di legge, stabilità e bilancio. Consigliere Ganis, ne ha facoltà.
Ganis (FI) - Ringrazio gli intervenuti e il mio gruppo per aver lavorato intensamente sul bilancio per cercare di dare delle risposte e delle soluzioni ai cittadini valdostani, la presentazione di un emendamento e anche 24 ordini del giorno lo dimostrano.
Ci troviamo oggi a discutere il bilancio della nostra Regione, un documento che dovrebbe essere lo specchio della nostra visione e delle nostre priorità eppure, nonostante l'avanzo di bilancio, il nostro capogruppo Marquis ha parlato di cifre importanti, oggi l'avanzo di bilancio è di 260 milioni di euro e, se il trend dovesse proseguire come negli ultimi anni, a breve saranno più di 400 milioni.
Io mi domando: stiamo davvero rispondendo alle necessità più urgenti della nostra comunità? Abbiamo un'opportunità straordinaria per intervenire su quelle fragilità che da troppo tempo aspettano risposte. Possiamo fare di più e dobbiamo farlo, perché non possiamo accontentarci del "sufficiente" quando i Valdostani chiedono il necessario.
Sanità, un sistema che deve curare, non solo sopravvivere, le liste d'attesa si allungano, l'Assessore ha più volte evidenziato che non può far nulla, ma i cittadini cercano delle risposte, che spesso non trovano.
È ora d'investire davvero nell'assistenza territoriale, di potenziare il personale sanitario, di attirare professionisti qualificati e di potenziare la telemedicina.
Non basta tamponare le emergenze, dobbiamo costruire un sistema sanitario che risponda alle esigenze di tutti in ogni angolo della valle.
Permettetemi di ringraziare i volontari del soccorso e le varie associazioni di volontariato per il grande contributo che ogni giorno dedicano alla comunità valdostana, integrando il sistema sanitario locale.
Il commercio, cuore pulsante della nostra comunità, le nostre piccole e medie imprese sono la spina dorsale dell'economia valdostana, ma si trovano strette nella morsa di burocrazia e in difficoltà.
Chiediamo agevolazioni fiscali reali, sostegno al commercio di prossimità e una valorizzazione concreta dei prodotti locali. Non possiamo permettere che le vetrine dei nostri borghi si spengano, una dopo l'altra.
Il fenomeno della desertificazione commerciale sta mettendo in difficoltà tutto il settore del commercio, non possiamo far finta di niente.
Apprezzo il lavoro svolto dall'Assessore competente per l'impegno nel trovare delle soluzioni ma, come dimostra la situazione attuale, non sono risolutive.
Lavoro, dignità e futuro per i nostri giovani, il lavoro non è soltanto un diritto, ma è una questione di dignità.
Investiamo in formazione professionale, creiamo un vero ponte tra la domanda e l'offerta di lavoro, diamo sostegno a chi ha il coraggio d'innovare perché è lì che nascono le varie opportunità o le vere opportunità.
Un nostro ordine del giorno che presenteremo in quest'aula è finalizzato a valorizzare gli over 50, sempre più dimenticati, messi da parte dalla nostra società, questo a dimostrazione della nostra vicinanza ai problemi dei cittadini.
Famiglia: la famiglia è al centro di tutto, la famiglia è un pilastro della nostra comunità, ma come possono resistere le famiglie se mancano aiuti concreti, se i costi della vita diventano insostenibili, se la conciliazione tra lavoro e vita privata diventa così un miraggio?
Abbiamo i mezzi per intervenire, facciamolo senza esitazioni. I voucher alle famiglie o l'introduzione di assegni flex, ne parleremo in Consiglio grazie a un nostro ordine del giorno, può rappresentare un valido aiuto alle famiglie.
Scuola, il futuro dei nostri figli. L'istruzione deve essere una priorità assoluta, dobbiamo potenziare l'offerta formativa, sostenere gli studenti più fragili; la scuola non può essere solo un luogo di passaggio, ma deve diventare un trampolino verso il futuro.
Purtroppo oggi abbiamo istituti scolastici che versano in grande difficoltà a causa della carenza di personale tecnico o che denotano una scarsa manutenzione degli immobili.
Un esempio è l'Istituto Isiltep di Verrès, ne parleremo in questo Consiglio.
Il carovita, un macigno sulle famiglie, ogni famiglia sente il peso del carovita, dei prezzi al supermercato e i costi dell'energia. È inaccettabile che i Valdostani debbano scegliere se risparmiare o vivere in maniera dignitosa.
Servono misure immediate, buoni sociali, sostegni al reddito e agevolazioni per i trasporti pubblici.
Il volontariato, l'anima della Valle d'Aosta: non possiamo dimenticare il cuore pulsante della nostra comunità, i volontari. É tempo di riconoscere il loro valore, semplificando l'accesso ai contributi e garantendo il sostegno che meritano.
Il volontariato rappresenta una delle espressioni più autentiche di solidarietà, è un impegno gratuito e spontaneo che le persone mettono a disposizione per il benessere della comunità. Purtroppo oggi ci sono associazioni che da sole non possono più elargire i servizi necessari e che necessitano di aiuti concreti.
La questione del lupo: equilibrio e tutela; la gestione della fauna selvatica, e in particolare quella del lupo, è una sfida che non possiamo ignorare. È necessario trovare equilibrio tra la biodiversità e la difesa delle nostre tradizioni agricole e pastorali.
Serve un piano chiaro, attuabile, che dia delle risposte a chi vive ogni giorno questa realtà.
Per questi motivi, e tenuto conto anche del declassamento da specialmente protetto a protetto, come gruppo abbiamo presentato un ordine del giorno che impegna il Governo regionale a elaborare finalmente un piano di controllo della specie lupo.
Ringrazio ovviamente il collega Baccega per aver valorizzato il ruolo di cacciatore che svolge nella nostra regione - lei, Assessore, prima non c'era e spero che abbia sentito - e per aver evidenziato anche una mancanza da parte di chi ci amministra.
Mobilità, una soluzione per la viabilità e la sostenibilità. Tra le tante questioni che dobbiamo affrontare, la mobilità è una delle più urgenti. La congestione sulla SS 26 è una realtà che tocca ogni giorno i cittadini, i lavoratori e anche i turisti.
Con l'introduzione di una vignetta autostradale agevolata per i residenti, possiamo offrire una soluzione concreta per limitare il traffico lungo le nostre strade e migliorare la qualità della vita a chi vive e lavora in Valle d'Aosta.
Non si tratta solo di una questione logistica, ma di un impegno verso una mobilità sostenibile, un'economia locale più dinamica e accessibile, proprio per questo motivo, come gruppo abbiamo presentato un ordine del giorno per avviare uno studio tecnico-giuridico che valuti la fattibilità di questa misura, coinvolgendo tutti gli attori necessari.
Cari colleghi, e concludo, abbiamo i mezzi per fare di più, per fare meglio. Non lasciamo che questo avanzo di bilancio sia solo un numero, trasformiamolo in opportunità, in speranza, in soluzioni concrete. I Valdostani non ci chiedono miracoli, ma scelte coraggiose e una visione lungimirante.
Evidenziando quindi che i soldi a disposizione ci sono, forse manca la capacità politica a spenderli. Purtroppo, come spesso accade, a rimetterci sono i cittadini valdostani, i quali aspettano azioni forti e incisive da parte della politica valdostana.
Presidente - Si è prenotato il Consigliere Cretier, ne ha facoltà.
Cretier (FP-PD) - Per chiedere una breve sospensione per una riunione di maggioranza.
Presidente - Chiudiamo i lavori se siete d'accordo ed aggiorniamo tutto alle ore 15:00. Il Consiglio è sospeso, ci aggiorniamo alle ore 15:00.
---
La seduta si conclude alle ore 12:39.