Oggetto del Consiglio n. 4164 del 21 novembre 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 4164/XVI - Interpellanza: "Intendimenti in merito ad alcune affermazioni del Presidente della Regione durante un dibattito consiliare".
Presidente - Punto n. 34. Consigliera Erika Guichardaz ne ha facoltà.
Guichardaz E. (PCP) - Con quest'iniziativa torniamo a chiedere chiarezza e rispetto per il nostro lavoro istituzionale.
Durante il dibattito in Aula del 2 ottobre 2024 sul disegno di legge relativo al reclutamento nel Corpo forestale e nei Vigili del fuoco, il presidente Testolin ha fatto dichiarazioni offensive verso il nostro gruppo dopo la presentazione di un emendamento, che voleva permettere ai ragazzi troppo giovani nel 2012, perché non avevano compiuto 18 anni, e troppo vecchi oggi, perché invece hanno superato i 26 anni, di poter partecipare alla prova concorsuale per i Vigili del fuoco.
Un emendamento, quindi, rivolto a 4 mila giovani valdostani che oggi, con la legge approvata, hanno perso la chance di poter partecipare al concorso.
In quella sede, rispetto agli emendamenti, il Presidente dichiarava questo: "Non vorrei che questi fossero animati da altre situazioni particolari che, insomma, sono prese in considerazione da qualcuno per dei motivi che non sono proprio legati a un interesse pubblico ma ad altre situazioni".
E poi, in replica rincarava la dose, dicendo: "Credo che quando si dicono delle cose, ci sia qualcuno che le capisce benissimo, anche senza specifiche, e sia anche cosciente di quello che fa".
Voglio rassicurare il consigliere Aggravi: io non entro mai nel merito di questioni dove ci sono delle sollecitazioni da una parte o dall'altra, ed è così. Però, visto che ci sono dei gruppi che sono sempre molto solerti a mettere in piazza delle situazioni funamboliche, io ho voluto sottolineare questi passaggi proprio per far capire a chi presenta delle situazioni particolari che molte volte, anche se non lo si fa con delle intenzioni specifiche, possono esserci dei riferimenti che si ritorcono contro.
Non è il caso di tutti gli emendamenti.
È giusto - poi io non so pronunciare il napoletano, quindi perdonatemi, non so se si dica così -, "Ccà nisciun è fess", che qualcuno che ha delle situazioni particolari sappia che potrebbero anche non fare del bene al percorso che sta portando avanti.
Questo era il senso del mio intervento.
Inutile dire che in queste parole possiamo ritrovare delle gravi accuse e anche direi delle minacce, quindi con insistenza stiamo chiedendo, da oltre un mese, un chiarimento.
Abbiamo quindi inviato due note, una in data 7 e un'altra in data 21 ottobre, rispettivamente al Presidente della Regione, al Presidente del Consiglio e per conoscenza ai Capigruppo, in cui chiedevamo nuovamente informazioni e chiarimenti rispetto a queste affermazioni, a tutela del nostro operato e del lavoro di tutti i Consiglieri.
A oggi, come dicevo, nessun chiarimento ci è stato dato, né alcuna formulazione di scuse, e anche nell'ultimo Consiglio il Presidente del Consiglio ha tagliato corto dicendo di aver riportato all'attenzione del Presidente della Regione il contenuto delle note, come se queste non fossero anche a lui indirizzate.
Per questo chiediamo a chi esattamente erano rivolte le gravi affermazioni citate, quali siano le situazioni particolari prese in considerazione per motivi non legati a un interesse pubblico che, a suo avviso, hanno condotto quindi le Consigliere a presentare gli emendamenti a quel disegno di legge, cosa intendeva nell'affermare che tali situazioni particolari potrebbero anche non far bene al percorso che sta portando avanti e se è sua intenzione scusarsi con le sottoscritte Consigliere.
Presidente - Risponde il Presidente della Regione.
Testolin (UV) - Prendo atto da questa interpellanza come la Consigliera si senta autorizzata, attraverso i suoi atti ispettivi, sovente anche imprecisi, a insinuare il dubbio sul lavoro altrui e come invece si risenta se all'interno di un confronto vengano messe in dubbio le sue proposte.
Per quanto mi concerne, non ho nulla da aggiungere al dibattito che si è sviluppato in seno al punto richiamato dall'interpellanza, se non invitare la collega a cercare di vivere più serenamente i confronti all'interno di quest'Aula, anche quando gli sviluppi degli stessi sono diversi dalle proprie aspettative.
Presidente - Consigliera Erika Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz E. (PCP) - Presidente, forse lei non sa che cos'è il ruolo di un Consigliere, perché il Consigliere ha un ruolo ispettivo, quindi, molto probabilmente, quando negli atti ispettivi si mette in dubbio il lavoro di altri, è perché - e lo abbiamo dimostrato in diverse occasioni, come le ho già citato altre volte, anche su molte iniziative portate avanti dal nostro gruppo - poi avete dovuto fare e rifare non solo leggi, ma delibere e altro proprio perché qualche problema, sotto questo punto di vista che avevamo sollevato, non era del tutto peregrino, ne abbiamo giusto parlato ieri durante la variazione di bilancio.
Quindi, una cosa è quando si parla di lavoro, altra cosa è quando invece si mette in dubbio che questo lavoro sia legato a degli interessi personali.
Lei, nuovamente, ho capito che era rivolto alla mia persona, ma a oggi non ho ancora capito quali sono le motivazioni che l'hanno spinta a dire certe cose.
Sinceramente, continuo a credere che, sotto questo punto di vista, quando si fanno delle affermazioni, poi bisogna avere anche il coraggio di dire il perché queste si facciano, perché siamo in un'Aula di un Consiglio regionale, non siamo in un bar di Bosses, quindi, sotto questo punto di vista, molto probabilmente bisogna fare bene attenzione a quello che si dice.
Per fortuna nei resoconti tutto viene riportato e per fortuna nel resoconto verrà riportato che lei, nonostante le gravi accuse, nemmeno pensa di chiedere scusa alle persone che, in qualche modo, offende con le sue parole.
Presidente - Per i minuti restanti, consigliera Minelli.
Minelli (PCP) - Io sono una povera illusa, perché poco fa ho detto alla collega Guichardaz: "Mah, magari il Presidente si è reso conto di aver esagerato e ci chiederà anche scusa"; e invece ho l'ennesima conferma del fatto che lei, Presidente, o non ha ben capito o ha dimenticato quello che dovrebbe essere l'atteggiamento di un Presidente di Regione, e non ha chiara la portata del suo ruolo istituzionale, non ce l'ha proprio chiara.
Ci si aspetterebbe, da un Presidente di Regione, un'altra allure, ma dobbiamo rassegnarci, perché lei quest'allure non ce l'ha, non ce l'avrà mai. La sua arroganza è palpabile, e lo abbiamo riscontrato anche oggi, quando lei addirittura ha fatto delle affermazioni che non corrispondono al vero, rispondendo al collega Aggravi riguardo a una lettera che ha ricevuto come ho ricevuto io, dicendo che non era vero che c'era bisogno di un riscontro, citando soltanto cose che riguardavano altri argomenti.
Ma, quello che è grave è che lei adesso ha rivolto delle parole alla collega Guichardaz, ma eravamo firmatarie tutti e due di quegli emendamenti, e ci sentiamo veramente prese in giro da quello che lei ha detto poco fa; non avremmo - almeno io non avrei - immaginato che lei avesse continuato a percorrere questa strada senza nemmeno avere l'umiltà, chiamiamola così, di chiedere scusa a delle persone, perché le sue affermazioni - tutti possono andarle a riascoltare - sono state gravissime in quella situazione.
Lei accusa persone di essere qui a fare degli interessi personali e non degli interessi pubblici e quando ha cercato di mettere una pezza ha ancora peggiorato la situazione, perché ha chiesto scusa, o meglio, ha rassicurato il collega Aggravi, dicendo che non si rivolgeva a lui, quindi chiaramente si rivolgeva a noi.
Noi abbiamo anche cercato di capire la motivazione che l'aveva portata a esprimersi in quel modo, ce lo siamo chieste perché abbiamo detto: "Chissà, forse c'è qualche cosa che può aver creato un'incomprensione".
Tra l'altro, e lo dico perché almeno così facciamo chiarezza su tutti i campi, entrambe abbiamo dei figli che rientrano in quella fascia di età e ci siamo persino chieste: "Chissà se immagina che vogliamo favorire qualcuno dei nostri figli, dei nostri nipoti", io c'ho pure un nipote che rientra in quella fascia di età, ma non è così.
Lei invece ha continuato imperterrito, e continua, a sostenere la sua tesi.
Io non so, Presidente, che cosa sarà del suo futuro politico, le auguro ogni bene, ma di sicuro le consiglio vivamente, se lei continuerà a ricoprire cariche di questo tipo, e soprattutto questa carica, che è la più alta carica di questa Regione, di cominciare a pensare che forse ci sono sistemi diversi di comportarsi, ci sono linguaggi diversi. E qualche volta, se si sbaglia, si può anche chiedere scusa.