Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 4156 del 21 novembre 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 4156/XVI - Interrogazione: "Informazioni relative alle convenzioni tra l'Azienda USL e le strutture private per l'esecuzione di interventi chirurgici".

Bertin (Presidente) - Punto n. 26. Risponde l'assessore Marzi.

Marzi (SA) - Prima di rispondere ai quesiti dell'interrogazione, riteniamo necessario riassumere brevemente il percorso che abbiamo seguito, il quale, secondo gli esiti ottenuti, ci rassicura e ci permette di sostenere che stiamo seguendo la strada migliore possibile per quanto riguarda l'oggetto di quest'interrogazione. Riteniamo infatti anzitutto importante ricordare che sul territorio regionale, oltre al presidio ospedaliero Umberto Parini, è presente una sola altra struttura ospedaliera: l'ISAV, più comunemente conosciuta come la clinica di Saint-Pierre. Questa struttura, in quanto ospedale privato accreditato, intrattiene collaborazioni con l'Azienda USL incentrate per diversi anni esclusivamente nell'ambito ortopedico, anche in ragione della sua natura mono professionale. La convenzione tra l'Azienda USL e ISAV si concentrava quindi esclusivamente nell'ambito della chirurgia ortopedica, sia in regime ambulatoriale che in ricovero ordinario, e in prestazioni di riabilitazione ortopedica e neurologica. Più di recente abbiamo incentivato le collaborazioni anche nell'ambito della lungodegenza, non solamente ortopedica e in day surgery, cioè interventi chirurgici semplici che si risolvono in giornata o con un massimo di un pernottamento. È importante rilevare che il risultato che deriva dalla collaborazione nell'ambito della lungodegenza, una tipologia di servizio, attività tipica della Clinica di Saint-Pierre, è di fondamentale importanza invece per tutta la sanità regionale.

Grazie alla convenzione su questo servizio, infatti l'Azienda USL dispone di venti posti letto che utilizza per poter dimettere dall'Ospedale Parini e dal Beauregard in tempi più celeri, concorrendo quindi allo smaltimento dei famosi flussi dei pazienti che dal Pronto Soccorso sono in attesa di un ricovero in Ospedale. Il servizio di lungodegenza presso ISAV aiuta quindi a fornire le risposte migliori possibili alla presa in carico della cronicità insieme alle altre strutture di residenza intermedia già presenti sul territorio, come Variney e Perloz. Al fine di potenziare l'attività di smaltimento delle liste d'attesa, alla fine dell'anno 2023 abbiamo adottato una specifica norma regionale, introdotta con la legge regionale 27/2023, che, tra l'altro, ha dato la possibilità a ISAV di svolgere invece interventi di chirurgia generale anche in regime di ricovero ordinario, come mai avvenuto prima, grazie all'impegnativo lavoro svolto assieme agli uffici. Gli interventi di chirurgia generale in ricovero ordinario sono quindi stati avviati a partire dal mese di settembre 2024 a seguito della conclusione dei procedimenti amministrativi per il rilascio dell'autorizzazione e dell'accreditamento.

Venendo alla domanda n. 1 "il numero di interventi effettuati nell'anno 2024 dalle strutture sanitarie ospedaliere private in convenzione, suddiviso per tipologia di intervento", come abbiamo già spiegato, l'unica struttura ospedaliera privata accreditata con cui l'Azienda USL intrattiene rapporti convenzionali è appunto la Clinica di Saint-Pierre. Il numero degli interventi eseguiti nel corso del 2024 presso quindi la struttura di Saint-Pierre è il seguente: interventi di chirurgia ortopedica, sia in regime di ricovero, che di chirurgia ambulatoriale, 358, dato riferito al periodo da gennaio a luglio 2024; interventi di chirurgia generale 177, di cui 149 in day surgery, quindi più semplici, con il massimo di una notte di pernottamento nel periodo che va da gennaio-ottobre 2024 e 28 in regime ordinario, quindi di chirurgia generale, che possono naturalmente essere presi in considerazione nel periodo di settembre-ottobre 2024 dato che la chirurgia generale applicata presso ISAV è partita appunto a settembre del 2024.

Venendo alla domanda n. 2 "i costi in convenzione riferiti ai diversi interventi", le convenzioni tra l'Azienda USL e ISAV quanto ai costi fanno riferimento alle disposizioni regionali di cui alla delibera della Giunta 427 del 2013 con cui è stato approvato il tariffario generale per le prestazioni di ricovero ospedaliero. La delibera regionale dettaglia il costo di ogni raggruppamento omogeneo di diagnosi che rappresenta quindi l'unità di misura del costo complessivo di ogni tipologia di intervento. La delibera classifica inoltre le strutture ospedaliere in due classi: A e B. ISAV, per le proprie caratteristiche, rientra nella classe B, quindi a quella a cui si applicano le tariffe più basse per il fatto che non sono presenti nella struttura alcuni servizi, quali il Pronto Soccorso, la rianimazione e la terapia intensiva, piuttosto che la diagnostica strumentale e laboratori attivi 24 ore. Le convenzioni prevedono inoltre le misure dei rimborsi spese per ISAV, che ISAV stessa deve all'Azienda USL per i servizi svolti e garantiti direttamente dalla medesima. Ne sono esempi la gestione del servizio trasfusionale piuttosto che la diagnostica di laboratorio.

Per quanto invece riguarda la chirurgia ortopedica, da gennaio a luglio 2024 sono stati effettuati interventi per un costo complessivo a carico dell'Azienda USL pari a circa 1.813.000 euro. Per la chirurgia generale, da gennaio ad ottobre in day surgery, quindi quelli più semplici con massimo una notte di pernottamento, la spesa è stata complessivamente pari a 176.000 euro.

Venendo alla domanda n. 3 "quanti sono attualmente i pazienti ancora in lista d'attesa rispetto agli interventi chirurgici e in lista per la chirurgia generale", secondo i dati comunicati dall'Azienda USL, i pazienti in lista d'attesa per un ricovero programmato, in tutte le classi di priorità, alla data del 14 novembre 2024 sono complessivamente 5.388, di cui 1.466 in lista per la chirurgia generale. Confrontando questi numeri con quelli dei pazienti in attesa di intervento a fine anno 2023 - che erano 6.383 pazienti in attesa di un intervento chirurgico ordinario, di cui 1.975 per un intervento di chirurgia generale -, possiamo sostenere che le attività in corso stanno producendo la propria efficacia, infatti in 12 mesi vi sono 1.000 pazienti in attesa in meno, di cui 400 in meno e quindi gestiti per quanto riguarda la chirurgia generale. I dati attuali partono dalla situazione descritta a fine 2023 e rappresentano uno scenario oggi che, nel frattempo, dal 1° gennaio 2024, ha assorbito naturalmente anche tutto il nuovo flusso generatosi in corso d'anno. Non soltanto quindi facciamo dei raffronti tra numeri statici, ma anche da numeri che nel frattempo naturalmente hanno visto le liste d'attesa aumentare nel corso dell'anno in corso.

Venendo alla domanda n. 4 "quali sono gli accordi previsti in convenzione rispetto ai pazienti eleggibili, in particolare quale sia la procedura di presa in carico e i costi richiesti ai pazienti", per quanto concerne le convenzioni attive tra l'Azienda USL e ISAV è necessario distinguere due diverse casistiche che comportano allo stesso modo due diverse procedure di presa in carico dei pazienti. La prima riguarda le convenzioni storiche nell'ambito ortopedico, quindi quelle che da sempre hanno visto i rapporti tra il Parini e ISAV, che prevedono interventi svolti in regime istituzionali, cioè a carico del servizio sanitario regionale, su pazienti che sono inseriti nelle liste d'attesa direttamente da ISAV: in questo caso gli utenti contattano direttamente la clinica e l'accesso è consentito su presentazioni di impegnativa. Non vi sono quindi costi richiesti ai pazienti per lo svolgimento degli interventi chirurgici, ad eccezione dell'eventuale ticket per le prestazioni ambulatoriali complesse. La seconda casistica invece riguarda le convenzioni più recenti, attivate tra l'Azienda USL e ISAV, con l'obiettivo di potenziare lo smaltimento delle liste di attesa dell'Ospedale Parini. È il caso della chirurgia generale, sia il regime di day surgery, quindi quelli più semplici, sia il regime di ricovero ordinario, nonché di interventi di chirurgia ortopedica disposti direttamente dal Reparto di Ortopedia dell'Ospedale Parini. Tutto questo, naturalmente, è frutto degli accordi dell'ultimo anno.

In questo caso gli accordi contrattuali prevedono che le strutture complesse di competenza dell'Azienda USL, quindi chirurgia generale, ortopedia e traumatologia, individuino i pazienti che verranno operati in ISAV tra coloro che sono presenti all'interno delle liste di attesa per intervento chirurgico programmato e che abbiano un raggruppamento omogeneo di diagnosi coerente con le attività chirurgiche che possono essere effettuate presso la struttura di Saint-Pierre. L'ufficio pre-ricovero dell'Azienda USL quindi contatta i pazienti seguendo il codice di priorità assegnato dal medico chirurgo in fase di visita e con il quale sono stati inseriti in lista d'attesa: indice di priorità A, un ricovero entro 30 giorni, B entro 60, C entro 180, D entro 12 mesi. Al paziente viene quindi proposto di essere operato presso la Clinica di Saint-Pierre e, in caso di assenso, l'ufficio richiede la compilazione e la sottoscrizione del modulo di consenso alla migrazione dalla lista di attesa dell'Ospedale Parini alla lista di interventi eseguibili presso ISAV. L'Ufficio pre-ricovero invia dunque ad ISAV, mediante file criptato, la lista dei pazienti da prendere in carico, contattandoli e svolgendo tutte le attività necessarie per la rivalutazione chirurgica, il pre-ricovero e il successivo ricovero. Non vi sono costi richiesti ai pazienti e pertanto, in tal senso, l'attività svolta presso la Clinica di Saint-Pierre è equiparata all'attività in elezione svolta in Ospedale. Nel caso in cui il paziente preferisca essere operato presso l'Ospedale Parini resterà in lista d'attesa e sarà chiamato sempre secondo la sua classe di priorità non appena vi sarà un posto disponibile.

Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Erika Guichardaz, ne ha facoltà.

Guichardaz E. (PCP) - Credo, Assessore, non le sia sfuggito però il primo punto della mia interpellanza, che richiamava la trasmissione "L'aria che tira" del 2 novembre 2024 proprio riferita a uno di quegli interventi che potrebbe essere effettuato in convenzione.

Io quello che mi chiedo è: chi decide le priorità? Perché, vedendo la trasmissione e vedendo la documentazione portata, c'era un'assoluta priorità perché questo Signore stava già aspettando da oltre un anno, dopodiché mi chiedo come è possibile che tutte le cose che lei ha evidenziato oggi nell'interpellanza non vengano dette nel momento in cui il paziente chiama il reparto o chiama chi di dovere. Gli si può dire chiaramente che è in attesa e non spaventarlo dicendo: "Avrai un anno davanti a te prima di un intervento" se con una priorità alta ci sono 30 giorni, ma quindi gli diciamo: "Avrai 30 giorni e non dovrai pagare nulla". Questo gli dobbiamo dire all'utente, perché poi è molto interessante quello che avviene nel pezzo successivo, perché, come ha detto lei, non viviamo in Lombardia o in altre Regioni dove ci può essere una sorta di dubbio su qual è la clinica a cui si è rivolto questo Signore, perché una ce n'è, quindi, sotto questo punto di vista, era piuttosto evidente che si stava rivolgendo a quella clinica. Allora io mi chiedo come è possibile che, se un privato telefona, ci sia una sorta di contrattazione, quando, come le dico, è molto chiara la delibera che avete fatto con la convenzione e lei oggi ha esplicitato anche tutti i denari che vengono dati proprio per quella Convenzione e, sotto questo punto di vista, il paziente rientrava benissimo nei pazienti eleggibili. Io quindi mi chiedo chi definisce le priorità e a questo punto le chiedo poi anche se può farmi avere la risposta vista la complessità di quanto mi ha detto e soprattutto perché non vengono informate le persone del possibile percorso che devono seguire, perché immagino che se a una persona le si dice: "Ma sei in priorità alta, quindi hai 30 giorni", già ha aspettato 12 mesi, aspettare 30 giorni non gli cambiava la vita. Evidentemente quest'informazione - e c'è anche il pezzo della telefonata proprio in Chirurgia - non gli è stata rappresentata in nessun modo, quindi evidentemente c'è una mancanza di comunicazione, che deve essere in qualche modo esplicitata ai cittadini per evitare cose di questo tipo.

Io spero che non veda quest'interpellanza come uno degli ameni passaggi del Consiglio regionale, dove quasi tutte le interpellanze sono rivolte a lei; molto probabilmente perché c'è un grosso problema e ci sono molte persone che continuano a chiamare noi, come immagino voi, per cercare di segnalare quanto sta avvenendo in Valle d'Aosta, cosa che non è mai avvenuta e su cui tengo a precisare da sempre istruzione e sanità sono state il fiore all'occhiello della nostra Regione, soprattutto perché sia il pensionato senza grandi risorse, sia la persona con molte risorse potevano comunque accedere a dei servizi nello stesso modo, oggi non è più così e se ne deve rendere conto. Molto probabilmente c'è una vera mancanza di comunicazione e soprattutto io mi aspettavo anche una presa di posizione rispetto a un'intervista che è finita su una testata nazionale, perché di quella cosa non abbiamo sicuramente fatto una bella figura, perché a me la segnalazione oltretutto è arrivata da fuori Valle d'Aosta, quindi le segnalo che sicuramente non stiamo facendo una bella figura neanche all'esterno.

Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Marzi per una precisazione, ne ha facoltà.

Marzi (SA) - Solo per dovere di cronaca, l'Azienda USL era stata contattata dalla trasmissione di riferimento rispetto a questo tema e aveva fornito le informazioni del caso che ovviamente sono state recepite secondo i criteri che la trasmissione di riferimento ha deciso di applicare, indipendentemente da quello che l'Azienda USL ha trasmesso alla trasmissione stessa. In secondo luogo io non ho visto l'intervista di cui sopra perché non seguo quel tipo di trasmissione.

Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Erika Guichardaz, un minuto.

Guichardaz E. (PCP) - Visto che era citata nelle premesse dell'interpellanza, forse poteva fare anche lo sforzo di andarla a seguire e sinceramente mi aspetto allora che questa nota arrivi a tutti i Consiglieri regionali, almeno così sappiamo come mai a un utente gli si dice: "Devi pagare 6 mila euro" e poi invece sono 3 mila se ci si mette d'accordo.