Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 4071 del 6 novembre 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 4071/XVI - Interrogazione: "Informazioni concernenti la Commissione paritetica e lo schema di norma di attuazione sulle concessioni di derivazione d'acqua".

Presidente - Allora era una logistica non politica ma solo di collocazione fisica. Passiamo al punto 35 all'ordine del giorno. Per il Governo, la parola al presidente Testolin.

Testolin (UV) - La collega chiede in quali date, con quale ordine del giorno e con quale modalità sono state convocate le riunioni della Commissione paritetica fra l'inizio di aprile 2024 e il 15 ottobre 2024: come le è già stato comunicato dagli atti degli uffici della Presidenza della Regione, non sono presenti convocazioni verbali della Commissione paritetica, ciò in quanto la Commissione paritetica è organo esterno alla Regione, incardinato nel Ministero degli Affari regionali e le autonomie, la cui Segreteria è assicurata dal Dipartimento per gli Affari regionali e le autonomie.

La seconda domanda che ha fatto la collega ("quando sarà infine inviato al Consiglio regionale della Valle d'Aosta lo schema di norme di attuazione sulle concessioni di derivazione d'acqua?") credo che abbia già avuto risposta, considerato che il 30 ottobre scorso lo schema di norme di attuazione è stato trasmesso al Presidente del Consiglio regionale al fine di acquisire il parere da parte di questa Assemblea.

Per la terza questione ("quali siano effettivamente gli adempimenti amministrativi dell'ufficio Affari legislativi e aiuti di Stato assicura i componenti di nomina regionale in senso alla Commissione paritetica ai fini del funzionamento della stessa"), i componenti di parte regionale della Commissione paritetica nominati dal Consiglio sono di norma esperti in materia giuridica, direi anche autorevoli esperti, o Consiglieri regionali, e il supporto della struttura organizzativa Affari legislativi e aiuti di Stato si sostanzia nelle procedure per la corresponsione degli emolumenti spettanti ai membri di parte regionale, come previsto dalla deliberazione della Giunta regionale 775 del 2024.

Presidente - Replica la consigliera Minelli.

Minelli (PCP) - Presidente Testolin, io credo che non sia assolutamente credibile che con un ufficio regionale che ha il compito di seguire i lavori della Paritetica e soprattutto con un componente della Commissione paritetica che siede direttamente in Consiglio ed è Capogruppo della sua forza politica, il Presidente non sappia le date, gli ordini del giorno e le modalità di riunione della Commissione paritetica; perché questo è ciò che ho chiesto nell'interrogazione.

Io non capisco quella che a tutti gli effetti mi pare una reticenza, anche un'omissione di informazioni, perché sul sito della Regione, alla voce "affari legislativi e aiuti di Stato", al punto 9, si dice "anche su impulso del Capo di gabinetto, fornisce supporto ai componenti di nomina regionale in seno alla Commissione paritetica di cui all'articolo 48 bis dello Statuto speciale, assicurando gli adempimenti amministrativi necessari al suo funzionamento".

Ora lei mi dice che il lavoro di questo ufficio si sostanzia nella corresponsione degli emolumenti! Io credo che possiamo dire tutto quello che vogliamo, ma se il Capo di gabinetto deve dare il suo supporto per corrispondere gli emolumenti... mi sembra qualcosa di un po' strano! Tra l'altro, emolumenti che ovviamente sono pagati dalla Regione Valle d'Aosta, che ha stabilito con una sua delibera questi importi che sono 12.000 euro lordi all'anno.

Importi che, a mio avviso, giustificherebbero anche qualche comunicazione in più, per lo meno sugli ordini del giorno, sul contenuto di ciò che si sta discutendo, almeno l'oggetto, più che il contenuto, mettiamola così. Non abbiamo i verbali, non abbiamo contezza delle convocazioni, lei ci ha detto il 2 di ottobre che da aprile a quella giornata, il 30 settembre, la Commissione paritetica si è riunita due volte. Allora, se lei sa che si è riunita due volte, qualche informazione è riuscito, vivaddio, a reperirla, magari chiedendo direttamente al collega che è membro della Paritetica o al Ministro degli Affari regionali o al Presidente della Commissione paritetica! Non so a chi. Comunque lei ci ha detto che ci sono state due riunioni. È una cosa che fa un pochino specie, anche perché poi lei ci ha detto un'altra cosa, e cioè che la norma di attuazione era stata approvata dalla Commissione paritetica il 30 settembre. Poi noi riceviamo lo schema, e nello schema che è stato trasmesso dal Ministro per gli Affari regionali il 30 settembre, e poi il protocollo è del 31, quello che è stato mandato a noi, c'è lo schema di norma di attuazione ed è riportata la data dell'approvazione - e non ce ne sono altre, nemmeno in calce - che risale al 29 luglio. Allora, può darsi che fra quelle due riunioni di cui lei ci aveva parlato il 2 ottobre, ci fossero quella del 29 luglio e quella del 30 settembre.

C'è però un problema, perché, come dicevo, se la data di approvazione è il 29 luglio, sono passati tre mesi dall'approvazione alla trasmissione dello schema di norma di attuazione. Se fosse stata approvata il 30 settembre sarebbe passato comunque un mese, e mi sembrano tempi lunghi; se invece l'approvazione fosse intervenuta il 14 ottobre, come le ho già detto una volta, visto che a noi risulta una data diversa, allora forse i tempi sarebbero comprensibili e ragionevoli, perché 15 giorni ci possono stare, ma tanti di più, per la firma di un Ministro su un atto che ha compiuto tutto il suo iter, a me sembrano tanti.

Ho già detto e ripeto che questa questione delle date non è banale. Non è banale perché ci sono delle implicazioni non da poco. Nelle prossime settimane, dopo 5 anni di attesa, potremo finalmente entrare nel merito e nel dettaglio del testo; speriamo di non trovare delle incongruenze tali da renderlo di scarsa efficacia. A una prima lettura non tutto ci pare così chiaro e soprattutto non ci sembra un testo improntato a quella fierté autonomiste che dovrebbe caratterizzare le normative di attuazione dello Statuto speciale di autonomia.