Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 4050 del 6 novembre 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 4050/XVI - Reiezione di mozione: "Audizione in Commissione dei responsabili tecnici e politici della Regione Piemonte in merito al progetto di raddoppio della tratta ferroviaria Ivrea/Chivasso".

Bertin (Presidente) - Con 34 Consiglieri presenti possiamo iniziare con l'ordine del giorno. Siamo al punto n. 17. Per illustrare la mozione, la parola alla consigliera Minelli.

Minelli (PCP) - Come ognuno di noi sa, si sono avviati i lavori per elettrificare la tratta ferroviaria Ivrea/Aosta, che ci porteranno a fine 2026 ad avere finalmente la possibilità di far arrivare ad Aosta tutta la vasta gamma di treni elettrici circolanti in Italia. È un'opera per cui ci siamo battute con determinazione e che rappresenterà un importante passo avanti, ma sappiamo tutti che accanto all'elettrificazione c'è un altro intervento altrettanto importante che va fatto per un miglioramento complessivo dell'offerta ferroviaria locale e interregionale ed è un intervento che guarda la struttura dell'intera linea da Chivasso ad Aosta. Si tratta di migliorare alcuni raggi di curvatura per poter elevare il rango della tratta, di avere la possibilità di incroci dinamici dei treni in tutte le stazioni e soprattutto di raddoppiare la tratta Chivasso/Ivrea e di prevedere alcuni tratti di raddoppio selettivo nella tratta Ivrea/Aosta, come peraltro è previsto dalla legge 22/2016, che all'articolo 1, comma 2, lettera a, indica precisamente gli interventi: "Elettrificare, ammodernare, raddoppiare selettivamente e velocizzare la linea ferroviaria Aosta/Ivrea"; la stessa cosa si ritrova nel programma strategico di interventi per la ferrovia.

A proposito del raddoppio, l'intervento più urgente, più importante e più significativo è quello della tratta sul versante piemontese fra Chivasso e Ivrea, perché notoriamente è il pezzo in cui ci sono più treni e più passeggeri e in cui il binario unico costituisce un fattore molto penalizzante, impedendo, tra l'altro, a Ivrea di essere organicamente inserita nel sistema SFM (Servizio Ferroviario Metropolitano) di Torino. Consapevoli di questa situazione, gli utenti e i Comuni del Canavese fin dal 1994, quindi 30 anni fa, con la costituzione dell'Associazione Utenti Ferrovie Chivasso/Ivrea/Aosta hanno evidenziato l'esigenza, oltre che dell'elettrificazione dell'intera ferrovia da Chivasso ad Aosta, anche del raddoppio della tratta fra Chivasso e Ivrea. Lo stesso logo dell'Associazione che ho citato è da 30 anni lo stesso, è questo: ci sono due treni con il pantografo che viaggiano su due binari paralleli, a indicare quelli che erano i due principali obiettivi dell'Associazione: appunto l'elettrificazione e il raddoppio, c'era poi un terzo obiettivo per cui quest'Associazione era nata: la smilitarizzazione della tratta. Quello è un obiettivo che è stato raggiunto, l'elettrificazione della tratta Chivasso/Ivrea anche quella è ormai realtà da tempo, l'elettrificazione della tratta Ivrea/Aosta si sta facendo, rimane ovviamente aperto il problema del raddoppio della Chivasso/Ivrea.

La bozza del piano regionale dei trasporti 2035 nella sua relazione generale a pagina 43 indica come obiettivo 1.a la velocizzazione e il miglioramento della puntualità e in quella parte si afferma: "L'obiettivo viene perseguito attraverso una strategia perseguibile per fasi, che prevede ingressi contemporanei in tutti i punti di incrocio già finanziati, la previsione del raddoppio della tratta Ivrea/Chivasso in Piemonte e la valutazione di eventuali raddoppi selettivi in territorio valdostano". Giustamente quindi l'intervento prioritario che viene indicato è rappresentato dal raddoppio della tratta Ivrea/Chivasso. Questo è un tema che non è di certo nuovo neanche nella Regione Piemonte su cui da tempo sono state avviate delle interlocuzioni con gli uffici e l'Assessorato dei trasporti di quella Regione. Di queste interlocuzioni però, almeno come Consiglieri regionali, poco sappiamo e una domanda che ci poniamo è questa: gli uffici dell'Assessorato dei trasporti della Regione Piemonte a che punto sono con il dossier del raddoppio della Chivasso-Ivrea? Quali studi, analisi, valutazioni, relazioni ci sono in questo dossier? Questa è una cosa che non conosciamo.

Mi si dirà che l'8 ottobre 2024 è stato siglato dalla Regione Autonoma Valle d'Aosta, dalla Regione Piemonte e da Rete Ferroviaria Italiana un protocollo d'intesa per definire gli ulteriori sviluppi di medio termine dell'intera tratta Aosta/Ivrea/Chivasso. È un protocollo che ho acquisito con l'accesso agli atti, che ho letto, e prevede delle analisi su tempi lunghi, per la prima parte almeno otto mesi, che dovrebbero servire a definire il cosiddetto "quadro esigenziale", poi successivamente, dopo l'elaborazione di tale quadro, almeno un altro anno per elaborare il DOCFAP (Documento di Fattibilità delle Alternative Progettuali). Quello che però noi rileviamo è che la necessità - perché di necessità si tratta - del raddoppio della tratta Chivasso/Ivrea è qualche cosa che è da tempo palese ed evidenziato in modo chiaro in tutte le sedi in cui se ne è parlato e credo che non sia possibile immaginare delle alternative significative a quest'opera. A nostro avviso, quindi occorre passare rapidamente alla fase operativa e poi alla progettazione e alla realizzazione dell'opera e, per perseguire quel risultato, bisogna partire dalle valutazioni che sono già state effettuate da parte della Regione Piemonte, perché è quella maggiormente interessata, se non altro per l'estensione del tratto, al fine di avere un quadro informativo completo sulle analisi e le valutazioni da parte piemontese su quest'intervento che riteniamo fondamentale.

La mozione quindi intende avviare un importante lavoro istruttorio e impegna il Presidente della Commissione consiliare competente a organizzare in tempi brevi un'audizione con i responsabili tecnici e/o politici della Regione Piemonte per avere un quadro informativo chiaro, il più possibile completo, sulle valutazioni e prospettive del progetto di raddoppio della tratta ferroviaria Ivrea/Chivasso.

Presidente - La discussione generale è aperta. Ci sono richieste d'intervento? Non vedo prenotazioni, chiudo pertanto la discussione generale. Per il Governo, replica l'assessore Bertschy.

Bertschy (UV) - La mozione non impegna il Governo, ma la Commissione consiliare, quindi, per quello che riguarda il Governo, il Governo sta lavorando su questo tema con ordine e metodo e i tempi sono dati da lavorare con più soggetti, in particolare con RFI e con la Regione Piemonte.

Il protocollo che, almeno per quella che è stata la presentazione, viene ridotto a un mero adempimento, per noi è invece fondamentale, importante. Attraverso questo protocollo siamo riusciti appunto a impegnare RFI a sostenere insieme alla Regione Piemonte... a impegnare RFI nella direzione che è stata da tutti auspicata da tempo... l'analisi è necessaria per documentare il bisogno attraverso tutto il lavoro che sta facendo il tavolo tecnico e che è in corso, i mesi previsti sono un tempo massimo, ovviamente lavoriamo affinché possano essere ridotti. L'obiettivo del protocollo è veramente di grande portata per la nostra infrastruttura, senza una visione di insieme insieme alla Regione Piemonte, ma anche ai territori, erano presenti alla firma di questo protocollo le Amministrazioni comunali, a partire dalla città di Ivrea, interessate da questo lavoro... senza questo protocollo, non riusciremmo ad agire insieme a tutti gli attori che debbono sostenere questa necessità che noi abbiamo sì previsto per legge, ma che dobbiamo condividere.

C'è quindi piena attività, pieno lavoro, tanta determinazione nell'affrontare questa seconda fase, mentre deve avanzare la fase dei lavori di elettrificazione. È vero che è nata nel tempo un'associazione che ha sostenuto questi bisogni, è vero anche - e credo che tutti ne siamo pienamente a conoscenza - che le opere più importanti in territorio piemontese sono rimaste opere incompiute. Noi quindi possiamo agire per il nostro territorio, lavorare politicamente con la Regione Piemonte, che, tra l'altro, ha dato piena adesione a questo progetto - e ringrazio l'assessore Gabusi per l'impegno che sta mettendo in questa direzione -, quindi per noi tutto è disciplinato e tutto sta procedendo come previsto, sia dalle nostre leggi, che dagli atti di programmazione e pianificazione ai quali dobbiamo lavorare.

Per quanto riguarda il Governo, il protocollo è pienamente operativo, i tavoli di lavoro sono attivi e il lavoro sta procedendo come è stato disciplinato in quell'occasione.

Per l'impegno della Commissione, credo sia corretto lasciare alla Commissione piena autonomia di assumere le decisioni che ritiene opportune.

Presidente - La parola al consigliere Perron per dichiarazione di voto, ne ha facoltà.

Perron (LEGA VDA) - Voteremo a favore su questa mozione. Un passaggio in Commissione certamente non può che sviscerare altri aspetti su questo tema che noi notoriamente abbiamo sempre portato avanti: quello di un raddoppio semmai di interventi che davvero costituiscono un miglioramento per quel che riguarda le tempistiche. Voteremo quindi a favore senza problemi, però credo sia anche il momento per avere dei chiarimenti. Ad esempio, abbiamo avuto tre Assessori che si sono occupati di questo tema a partire dall'inizio della legislatura e tralascio le questioni più politiche per cui lei, collega Minelli, è finita a fare l'Assessore in quel periodo per una precisa scelta politica per cui questa maggioranza era orientata a sinistra per tenere fuori altre forze, non stiamo a nominarle ma si capisce... Lei ha fatto l'Assessore e giustamente rivendica, assieme all'allora deputata Tripodi, la paternità... diciamo la maternità, così siete più contente, dell'opera e giustamente la rivendicate. Bene, ora, dopo la sua uscita, la palla è passata al presidente, nonché assessore a interim Lavevaz su questo tema e oggi la palla invece ce l'ha l'assessore Bertschy, che sta portando avanti quanto fatto da altri, sta portando avanti un processo, bene o male, questi saranno i posteri a stabilirlo, vediamo se si concluderà nei tempi, ma la domanda che tutti si pongono, che tutti i Valdostani si porranno quando arriveremo alla scadenza e avremo la ferrovia elettrificata: quali interlocuzioni avete avuto, i due Assessori precedenti in questo caso, quindi lei, consigliera Minelli, e a questo punto chiedo anche al consigliere Lavevaz, sul tema dei raddoppi di binari con gli enti preposti per far sì che i lavori potessero magari essere già inseriti - dico magari perché non lo so - in questi anni?

In questo lotto di chiusura che tanto penalizza tutta la circolazione valdostana con, ricordo, 99 corse sostitutive, eccetera, cioè cosa è stato fatto all'epoca per inserire eventualmente questo raddoppio di binario in questo attuale lotto di lavori? Era possibile? Si è fatto abbastanza? Il tema è stato sviscerato? Questa è una domanda, credo, che legittimamente ci poniamo noi ma si porranno i Valdostani quando tra qualche anno, tra la fine del 2026 o quanto sarà, si ritroveranno la ferrovia elettrificata e di nuovo la discussione su eventuali raddoppi che magari uno dice: "Perché non li avete fatti contemporaneamente?". Questo, secondo me, è un grande tema e, vista la mozione, penso che si possa fare anche chiarezza su questo. Ci sono due ex Assessori che sono molto più titolati di noi per darci contezza di queste vicende e su qualche dettaglio che può essere interessante per la discussione.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Marquis, ne ha facoltà.

Marquis (FI) - Anche noi, come gruppo di Forza Italia, facciamo alcune considerazioni su questo tema perché riteniamo che il tema delle infrastrutture e dei trasporti per garantire la mobilità dalla Regione, verso la Regione sia per i nostri cittadini sia sotto il profilo turistico sia un tema di valenza strategica e che ha una grossa importanza, soprattutto in prospettiva. Cosa dire su questa mozione? Noi abbiamo sempre sollecitato quest'argomento, anche con interventi in Consiglio di recente, di sviluppare dei ragionamenti concreti sul raddoppio della ferrovia, perché gli interventi che sono messi in atto sono stati sostanzialmente intrapresi sulla base dell'istanza che era stata inoltrata dal Governo regionale allora, di cui faceva parte l'assessore Minelli e poi dopo la cosa ha avuto seguito, quindi non diamo alcuna responsabilità di come è stato trattato l'argomento al presente Governo regionale. Noi riteniamo che quest'iniziativa, che è stata sbandierata molto dalla sinistra e dagli ambientalisti sia un'iniziativa che non risponderà alle esigenze dei Valdostani, perché se è vero da una parte che ci troveremo nel 2026 con una ferrovia elettrificata, dall'altra parte i Valdostani si accorgeranno che, per andare a Torino, non muterà il tempo rispetto a prima, quindi il vero problema, il nodo da risolvere è questo, non basta elettrificare e cambiare il sistema di alimentazione dei treni per risolvere il problema della ferrovia, perché sennò questo è un vezzo politico che non serve a niente allo sviluppo, alla crescita dell'economia valdostana.

Il vero problema che non viene affrontato è questo, è inutile adesso che andiamo a vedere di fare dei piccoli interventi parziali. Va bene, bisogna farli, però io credo che su questo tema, se vogliamo guardare in prospettiva, occorra fare una riflessione più profonda, perché non è possibile partire oggi con il varo di un'iniziativa che è già superata in questo momento sotto il profilo temporale, perché le distanze oggi non si misurano in chilometri di percorrenza, ma in minuti e in ore, quindi, se ci sono delle condizioni che sono adeguate di percorrenza, allora quell'infrastruttura diventa un'infrastruttura che è privilegiata e che può contribuire allo sviluppo del territorio. Diversamente potremmo dare l'unica gratificazione a chi utilizza questa struttura o è abituato a utilizzarla per muoversi come si muoveva in passato perché non ha delle alternative, però sicuramente non basta. Noi abbiamo sollecitato comunque sul breve periodo di avere le idee chiare sui raddoppi selettivi, perché questo è il principale approccio sul tema, sulla gestione ordinaria di questo momento, contingente, pertanto condivideremo l'impegnativa della mozione nella misura in cui ci serve per fare della chiarezza, per capire, per avere degli elementi informativi, dei tempi, perché sulla mozione c'è scritto evidentemente, come tutti sappiamo, che la cosa va avanti per fasi, però va avanti per fasi senza avere ancora contezza del progetto complessivo perché questa chiarezza noi non ce l'abbiamo, non abbiamo ancora gli elementi per capire i costi, i tempi, cosa si potrà fare per sviluppare quest'infrastruttura che interessa la Valle d'Aosta. Pertanto riteniamo che, se vogliamo ragionare sul lungo periodo per i prossimi 20 anni, 30 anni, non sia questa la soluzione sul tema che stiamo trattando, bisogna probabilmente sognare qualcosa di più coraggioso, qualcosa che sia un investimento più significativo, che possa risolvere il problema alla radice. Non bisogna avere paura di investire delle risorse importanti se queste portano a far crescere l'economia e il benessere della Valle d'Aosta.

Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Minelli, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Ho ascoltato con interesse quanto è stato detto sia dall'Assessore che dai colleghi e vorrei fare alcune precisazioni. Io ho detto che ho visto il protocollo che prevede dei tempi lunghi, non ho detto che è un protocollo inutile o del tutto marginale, ho semplicemente detto che in qualche modo, per stabilire le esigenze, e mi sembra che qui le esigenze, almeno da parte di quest'Aula, vengano fuori in maniera abbastanza chiara: 8 mesi, cioè arrivare a giugno del 2025, sono, secondo me, tanti, però questo è il protocollo, ma, al di là del cammino che si sta percorrendo con quel protocollo, la mozione chiede una cosa in qualche modo diversa, seppur può essere considerata parallela, cioè una possibilità di audire i responsabili della Regione Piemonte proprio per capire a che punto si è, lato piemontese, sulla questione del raddoppio del tratto Ivrea/Chivasso, perché sappiamo tutti che il grosso sia dal punto di vista del chilometraggio, sia dal punto di vista dell'intervento che dovrà essere fatto è lì, perché, per quello che ci riguarda, potranno esserci dei raddoppi selettivi e credo non molto di più, perché il collega Marquis dice: "Bisogna volare alto", sì, però bisogna anche rendersi conto delle reali possibilità. Sono contenta che l'Assessore dica che c'è piena attività e volontà di lavorare, io non ho dubbi in questo senso ed è vero anche quello che l'Assessore ha detto, cioè che l'associazione che ho citato è nata nel 1994 con degli scopi precisi e che le opere che al momento risultano incompiute sono soprattutto su quel territorio, quindi io credo sia il caso di lavorare anche come Consiglio e di fare questi approfondimenti.

Sull'intervento del collega Perron, che ha anche fatto delle domande, quindi mi sembra corretto rispondere, almeno per quello che mi riguarda, io sicuramente so di essere stato l'Assessore che ha mandato avanti la richiesta al PNRR per l'elettrificazione, so altrettanto bene che non è di certo il lavoro di pochi mesi che può portare a un risultato, perché prima di me alla questione anche dell'elettrificazione hanno lavorato altri, ma come era corretto e normale fosse perché la legge 22/2016 prevedeva degli interventi specifici tra cui e nell'ordine, perché l'ho letto, l'elettrificazione e poi l'ammodernamento, il raddoppio selettivo e la velocizzazione dell'intera linea. Ora, credo che, quando si raggiunge un risultato, ci vogliano delle energie, ci voglia della convinzione, della determinazione, ma ci voglia anche un lavoro preparatorio che in questo caso è durato anni. Nello specifico però il collega chiedeva: "Quali interlocuzioni ci sono state, avete chiesto?", sicuramente sì, ma io posso rispondere per quello che mi compete. Io, nel momento in cui c'era la discussione con Rete Ferroviaria Italiana, ho posto anche questo problema, ma sappiamo tutti bene che noi ci siamo insediati a ottobre 2020, le schede di richiesta di interventi di opere per il PNRR erano da consegnare - adesso vado a memoria e non so più se era il 5 o il 9 di novembre -, quindi immaginatevi che cosa vuol dire e tutti sapete - perché questo è chiaro all'universo mondo - che si potevano presentare soltanto delle opere che avessero già dei progetti, che ci fossero dei progetti. Esisteva un progetto del 2010 che poi è stato aggiornato e che riguardava questa questione. Certamente nel momento in cui si è parlato con RFI, questa richiesta, questa istanza è stata posta ci è stato detto che era impossibile; abbiamo insistito anche perché ci fossero degli interventi almeno collaterali, quello che si è riusciti a strappare è una serie di cose anche in più perché poi avete visto che il finanziamento che è in essere non è soltanto sull'elettrificazione, ma anche su altri lavori che vengono fatti, parlo delle stazioni, dell'adeguamento delle barriere architettoniche e via di questo passo. Il collega Marquis dice: "Questa è un'iniziativa che è stata molto sbandierata", sicuramente noi lo avevamo sostenuto fin dall'inizio questo, dall'esterno anche del Consiglio per quello che mi riguarda, per cui è chiaro che, avendo portato avanti un progetto, viene sottolineata l'importanza dello stesso.

Torno a dire che l'elettrificazione ha una sua importanza significativa, poi l'ho detto io stessa che non risolve tutti i problemi, perché abbiamo bisogno di altri interventi, altrimenti nemmeno la legge li avrebbe previsti e non ne avremmo parlato per tanto tempo, non avremmo raccolto a suo tempo le firme per chiedere un intervento complessivo, perché crediamo nell' importanza della ferrovia. Io credo che ci siano qui anche molte persone che hanno vissuto il dibattito che c'è stato precedentemente, che hanno votato quella legge e che si sono impegnate affinché ci fossero interventi plurimi, non soltanto questo, però in quel momento quello che si poteva portare e cercare di ottenere è stato quello, perché sull'elettrificazione avevamo una parte di documentazione già pronta. Devo dire che certamente viene sempre portata sul piatto la questione della velocità, dei tempi che si risparmiano, sappiamo tutti che ci sono dei problemi ancora da risolvere, ma sappiamo altrettanto bene che partire con un treno da Roma e arrivare ad Aosta senza rotture di carico, un treno elettrico su una ferrovia elettrificata ha un'importanza notevole.

Ci sono le questioni della capienza, ci sono le questioni della regolarità, sono molti i punti, però è chiaro che non ci si ferma su una questione, non si può dormire sugli allori. Io non sono abituata a farlo, credo che si debba lavorare ulteriormente, ma credo che non sia una cosa che pensi soltanto io, ma tutti coloro che lavorano in questo senso, quindi anche il senso di questa mozione è quello di lavorare per migliorare la situazione e, a mio avviso, ha senso partire conoscendo le valutazioni che sono state fatte dalla Regione Piemonte e mi sembra importante che si organizzi questa riunione di Commissione per poter discutere, ognuno farà poi le sue valutazioni e le sue domande, però lato Piemonte dobbiamo sapere a che punto siamo, al di là di un protocollo che il Governo ha siglato, su cui sono convinta che lavorerà, però questo non impedisce, non è assolutamente un impegno che va a contrastare quel lavoro, al contrario è un impegno che permette anche ai Consiglieri di avere delle informazioni in più e di capire quali sono le prospettive del raddoppio della tratta ferroviaria Ivrea/Chivasso, perché io credo che siamo tutti abbastanza d'accordo sul fatto che quel raddoppio sia necessario per raggiungere gli obiettivi che tutti condividiamo e che sono soprattutto quello della rapidità della velocizzazione. Altrettanto sappiamo che, per quello che ci riguarda, i raddoppi selettivi sono da prendere in considerazione. Ma dal punto di vista di raddoppiare interamente la nostra tratta e di avere il doppio binario su tutto il territorio regionale, credo sia un obiettivo difficile molto sfidante e che potrebbe essere... come dire? dilazionato in un tempo quasi infinito. Per arrivare all'elettrificazione della ferrovia, al progetto di elettrificazione, all'inserimento nel PNRR ci sono voluti tantissimi anni. Ho parlato dell'associazione, ma questa è un esempio, tutte le persone che hanno lavorato per il miglioramento della ferrovia lavorano da 30 e più anni, questo è uno degli obiettivi che sono stati e che saranno raggiunti, perché ancora ovviamente non ci siamo, ma i lavori sono avviati. Io faccio anche un appello... ho capito che i colleghi mi stanno di fronte voteranno la mozione, così come ha detto il collega Marquis, io credo che sarebbe importante che su questa mozione ci fosse un voto ampio e trasversale, perché è obiettivo, credo, di tutti coloro che qui si stanno impegnando fare in modo che, dal punto di vista dell'accessibilità dei trasporti e, per quello che mi riguarda, soprattutto del trasporto ferroviario, perché credo sia importante per moltissime ragioni che non sto di nuovo a spiegare... ritengo che sarebbe corretto che fosse un voto, se non unanime, almeno molto ampio.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Restano, ne ha facoltà.

Restano (RV) - Anche noi voteremo questa mozione, però colgo l'occasione per ringraziare la collega, che oggi, dopo quattro anni, ci ha spiegato perché ha portato avanti il progetto dell'elettrificazione, perché, quando hanno depositato le schede del PNRR, non è venuta in Commissione a spiegarci che c'era questo progetto, lo buttiamo lì: 150 milioni per elettrificare, lasciamo perdere tutto il resto. Noi da sempre sosteniamo l'idrogeno, recentemente a Berlino c'è stata una fiera che parlava di ferrovia e l'idrogeno ha svolto un ruolo da protagonista e noi questi 150 milioni dove li abbiamo buttati? Tra "N" anni ci ricorderemo che avevamo bisogno di raddoppiare i binari e ne abbiamo parlato prima della legge del 2016, collega, ne ha parlato Marguerettaz, ne ho parlato io e c'era anche il suo mentore a certe riunioni, ma l'elettrificazione è il passato. Il futuro va da un'altra parte e la politica è una cosa seria, l'ha detto il Presidente ieri. Non è il gioco: "Questo progetto lo butto lì senza venire in Commissione" e sono felice che adesso lei chieda chiarimenti alla Commissione, ma doveva farlo nel 2020, non l'ha fatto e noi ce ne rammarichiamo. Poi dopo è chiaro, avrà rispettato altre regole, nessuno le potrà lamentare niente, ma il rammarico è che la Valle d'Aosta ha battuto un colpo molto in ritardo e sul tema dei trasporti fra "N" anni ci troveremo a valutare se è stato fatto bene o se si è sbagliato. Noi non abbiamo dubbi su questo, potevamo farlo in maniera diversa e per una volta portarci avanti, è inutile adesso andare a dire: "Il buon assessore Bertschy in ritardo di qualche mese" o andare a sindacare qua e là, quando nel 2020 potevamo veramente anticipare i tempi e non l'abbiamo fatto, non abbiamo colto l'occasione. Ero in maggioranza ed ero critico anche in quel momento, e lei se lo ricorda bene, tant'è che firmai una legge da solo, che non era una provocazione: era svolgere semplicemente il ruolo di un politico che si era occupato dell'argomento, che aveva approfondito e cercava di investire diversamente dei fondi importanti. Noi quindi voteremo, ma siamo molto critici rispetto al suo intervento.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Marguerettaz, ne ha facoltà.

Marguerettaz (UV) - Questo Consiglio avrà modo di parlare di trasporti in modo ampio e fare tutti gli approfondimenti possibili con l'analisi del piano regionale dei trasporti. Anch'io devo dire che questo bagno di umiltà che abbiamo sentito ci rallegra, sostanzialmente si prende atto che i 140 milioni per l'elettrificazione in termini di percorrenza non porteranno assolutamente nessun beneficio. La Comunità valdostana rimane per tre anni senza treni e al termine di quest'investimento si metterà esattamente lo stesso tempo che si metteva prima della chiusura della ferrovia per fare i lavori. Io però riconosco sempre l'abilità politica di coloro che hanno fatto dell'elettrificazione una bandiera, perché dopo tre anni, quando la gente si accorgerà che non c'è effettivamente quel beneficio, perché io mi ricordo come sono state raccolte le firme: "Vuoi una ferrovia moderna e arrivare in un'ora a Torino?" e chi non lo vuole, e via, si firmava. A questo punto, dopo tre anni, qualcuno si sta portando avanti e ovviamente cosa dirà? L'elettrificazione era solo un tassello, ma i tempi non sono migliorati per colpa di coloro che oggi sono al Governo perché non hanno fatto. Allora io chiederei a chi oggi ha fatto un'affermazione che io non leggo neanche su Topolino, cioè partire da Roma, arrivare ad Aosta senza rottura di carico. Io vorrei vedere quale sostanza uno prende per guardare il tabellone della stazione Termini e vedere come destinazione Aosta. Questa cosa neanche ai tempi del treno della neve... Andate a sentire che cosa è stato detto: partire da Roma e arrivare ad Aosta senza rottura di carico. È vero che abbiamo fatto tante ore ieri, ma io chiederei di essere un po' ragionevoli.

Quando parliamo di raddoppi della Torino/Ivrea, tutti noi diciamo: dal punto di vista teorico, possiamo essere contenti, ma c'è un però, cioè, se ci fosse il raddoppio della Torino/Ivrea, come è previsto, ma è previsto da decenni, cosa accadrebbe tra Ivrea e Aosta? Dal punto di vista strategico, quando io ho risolto l'80% del problema, l'altro 20% potrei dimenticarlo, allora, da un certo punto di vista, io troverei molto più interessante un'audizione di RFI per capire quelli che possono essere gli investimenti e capire anche il progetto dell'area metropolitana, comprendendo Ivrea nel trasporto metropolitano, perché, se Ivrea finisce nell'area metropolitana, la rottura di carico, poi sì che ci sarebbe, perché ci sarebbe tutto un percorso, tutta un'organizzazione che si concentra su Torino e periferia e noi finiamo in una situazione poco edificante, cioè lascio gli ultimi dimenticati, altro che raddoppi selettivi, perché poi dobbiamo fare sempre un ragionamento molto basico. Quanti milioni di euro mettiamo? RFI ha delle richieste che tendono a infinito per soddisfare chi? E se, da un certo punto di vista, i soldi mancano, ovviamente ci sarà un ragionamento di soddisfazione. Allora, da questo punto di vista, tanto per dare una risposta, io chiederei di astenerci su questa proposta perché abbiamo la necessità soprattutto di sentire prima di tutto RFI, poi - e concludo, Presidente - mi parrebbe quasi anche uno sgarbo istituzionale che un Consiglio regionale vada a convocare un altro Consiglio regionale. Questi rapporti normalmente - l'ha detto molto bene l'assessore Bertschy - vengono tenuti a livelli governativi, quindi che il Consiglio regionale della Valle d'Aosta convochi gli Assessori e i tecnici del Consiglio regionale del Piemonte personalmente non lo trovo particolarmente coerente con un garbo istituzionale.

Presidente - La parola alla consigliera Erika Guichardaz.

Guichardaz E. (PCP) - Intervengo dopo due ex Assessori che molto probabilmente su questo tema hanno lavorato molto e su questo tema conoscono molto più della sottoscritta, ma ci tengo a precisare alcune cose visto che io in quella maggioranza c'ero nel momento in cui sono state depositate quelle schede del PNRR. Ricordo benissimo quell'incontro di maggioranza rispetto a questa scheda del PNRR, quindi che queste cose vengano dette da altri che non erano in quelle sedi lo posso capire e concepire, ma da chi in quelle sedi c'era assolutamente non lo accetto, perché falsità, secondo me, non devono essere dette. Dopodiché, come è stato giustamente detto, si poteva presentare la scheda del PNRR della ferrovia, ma tutte le schede che sono state presentate, non è stata presentata solo quella e ricordo anche il dibattito che c'è stato, per lungo tempo si è detto: "state raccontando frottole ai Valdostani, quell'opera non si farà mai, quei soldi non arriveranno mai" e basta rivedersi sedute di questo Consiglio in cui queste cose sono state dette. Dopodiché in Commissione, nel periodo in cui c'era assessora la Minelli, oh se abbiamo affrontato il tema della ferrovia, ve lo ricorderete, ogni settimana il presidente Grosjacques ci convocava per fare degli approfondimenti sulla ferrovia. Guarda caso, nel momento in cui l'assessora Minelli si è dimessa, quegli approfondimenti non ci sono più stati, come se il problema sulla ferrovia non ci fosse più, eppure in questo Consiglio se ne è parlato eccome!

Anche sulla questione dei tempi di percorrenza nessuno di noi ha mai detto che ci sarebbe stata con l'elettrificazione chissà che risoluzione di tutti i problemi, ma ricordiamo - e voglio che andiate anche a vedervi questo - quante iniziative sono state fatte sulla capienza, ad esempio, dei treni bimodali, quanto gli studenti valdostani si lamentavano perché non riuscivano a salire su quei treni oppure erano schiacciati su quei treni. Ecco, il problema della capienza, della sicurezza e altri problemi, che sono stati affrontati in Commissione e che non vengono detti, cioè si parla solo dei tempi di percorrenza, come se tutto il resto non fosse importante. Io queste cose le accetto da chi incontro per la strada e non ha seguito i lavori di quelle Commissioni, ma da chi è stato in quelle Commissioni e da chi ha ricoperto il ruolo da Assessore ai trasporti non accetto queste critiche, perché, secondo me, se si dicono le cose, le si dicono per intero. Sinceramente si potrebbe tornare a fare quello che proprio Marguerettaz, secondo me, aveva chiesto, ma di questo non ne sono sicura... tutti quegli approfondimenti sulla ferrovia che abbiamo fatto in Commissione forse proprio arrivavano da lui, ma andrò a verificarlo perché non ne sono certa.

Potremmo quindi effettivamente dedicare ogni Commissione per fare almeno un'audizione sulla ferrovia e capire a che punto stiamo andando e convocare di nuovo quelle persone che abbiamo convocato in quei sei mesi, perché almeno così forse capiremmo dove stiamo andando, soprattutto in un momento come questo, dove effettivamente sulla ferrovia c'è un gran parlare e forse qualcuno si è anche accorto dell'importanza di quella ferrovia, perché fino adesso forse questa percezione non c'era. Voterò quindi con convinzione questa mozione e naturalmente in Commissione avremo modo di confrontarci, anche magari per chiedere altre audizioni proprio come ha proposto anche il collega Marguerettaz.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Lavevaz, ne ha facoltà.

Lavevaz (UV) - Intervengo anch'io in quanto ex Assessore ai trasporti, credo che qua dentro ci siano più ex Assessori ai trasporti che Consiglieri, quindi giustamente, come ha detto la collega Minelli, è stata fatta una domanda e mi sembra giusto rispondere. Io mi sono trovato nel periodo dell'interim a gestire un pochettino il passaggio della progettazione esecutiva dell'elettrificazione, quindi era una fase ormai avanzata, in cui però si definivano poi le questioni un po' più tecniche. Ovviamente di interlocuzioni ce ne sono state decine nell'anno e mezzo credo, adesso non mi ricordo, più o meno di interim di confronti ce ne sono stati tantissimi, ovviamente con sollecitazioni continue rispetto alla necessità di sfruttare questi anni di chiusura per fare tutti gli altri interventi possibili, ovviamente sulla questione del raddoppio o, meglio, dei raddoppi selettivi, perché del raddoppio della linea sappiamo essere ovviamente una questione quasi utopica per questioni di costi, fisiche e geografiche della nostra Regione, però sui raddoppi selettivi le richieste erano già depositate da tanti anni e c'erano già anche delle progettazioni già anche fatte. Lì devo dire che su molti interventi, sia sui raddoppi che, come diceva la collega e anche l'Assessore, sul raddrizzamento dei raggi di curvatura, dove è possibile, ovviamente gli interventi schizzavano subito alle stelle. Adesso mi ricordo di una tratta nei pressi di Châtillon, eccetera, che ovviamente al di là dei costi, andavano anche fuori l'orizzonte temporale della chiusura dei lavori dell'elettrificazione, quindi la cosa si è abbastanza fermata per queste questioni. Gli aspetti che sono stati recepiti dal RFI dalle nostre suggestioni invece sono stati quelli di sfruttare le chiusure per mettere a norma le stazioni, quindi avremo la Regione che sarà la prima Regione - ovviamente siamo anche i più piccoli, quindi è più facile - ad avere tutte le stazioni con l'abbattimento delle barriere architettoniche, tutti i lavori che, laddove non erano stati fatti, saranno fatti in questi anni di chiusura, quindi queste sono state le interlocuzioni. Quello che mi ha stupito se devo dire di RFI - ovviamente io non conoscevo i meccanismi, come diceva il mio Capogruppo, le richieste tendono all'infinito - è che la valutazione viene fatta da un sistema fatto di algoritmi, cioè loro mettono in pasto questi algoritmi, le richieste e poi il sistema restituisce le priorità. Questa deumanizzazione del procedimento mi ha un po' spaventato, ma è così.

Sulla questione invece dell'elettrificazione ovviamente io ho partecipato alla presentazione del progetto, ero Presidente, abbiamo condiviso questa richiesta, che peraltro non faceva altro che dar corso a una legge che prevedeva l'elettrificazione. Io non sono d'accordo con il collega Restano laddove si dice che l'elettrificazione è qualcosa di vecchio, perché l'elettrificazione io credo, ma è il mio pensiero personale, rimarrà la risposta ancora per moltissimi anni dappertutto dove si potrà fare, l'idrogeno non è l'alternativa - poi non voglio ritornare su una vecchia discussione - per una questione molto banale: che l'idrogeno non è una fonte di energia primaria o, meglio, lo è ma non lo è nei trasporti, non lo potrà essere nei trasporti, è un vettore... Capisco che ci sia un po' di confusione, perché lo stesso Ministro quando è venuto qua, su questa questione ha fatto un po' di confusione, ma l'idrogeno è un vettore e, in quanto vettore, c'è una fonte di energia primaria che deve essere trasformata in idrogeno e poi ritrasformata. Come abbiamo già detto, c'è una perdita di efficienza, eccetera, non voglio ripetere, quindi, laddove si può elettrificare, io credo che ancora per decenni questa sarà l'unica soluzione, ma gli Svizzeri hanno elettrificato fino a 3 mila metri le linee ferroviarie. Su questo io credo che abbiamo fatto il minimo sindacale, abbiamo coperto un gap di un secolo rispetto a una ferrovia che oggettivamente era vecchia, l'elettrificazione diciamo che modernizza da questo punto di vista sicuramente, ma questo è chiaro non risolve tutti i problemi della nostra linea, non migliora la tempistica, sono tutte questioni che andranno affrontate ancora con altri investimenti, ma io sono assolutamente convinto che l'elettrificazione andava fatta ed è il minimo sindacale che andava fatto in questo momento.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Aggravi, ne ha facoltà.

Aggravi (RV) - Voglio intervenire anche per fare un po' una sintesi, almeno come gruppo, al di là del primo intervento, abbiamo voluto ascoltare questo dibattito. Faccio una prima considerazione e parto dall'intervento del collega Lavevaz: se c'è una certezza e se c'è una cosa vecchia, non è né il vettore, né la forza motrice che spingerà il treno, ma è il tracciato. È inutile dirlo, il vero problema, il vero gap, la vera cosa vecchia è il tracciato, poi potremo avere anche di nuovo i treni a vapore, ma purtroppo quel tracciato c'è e, al di là di alcune modifiche, o comunque possibilità, quella è l'unica certezza che abbiamo ed è nello stesso momento anche il gap principale che avremo. Questa, al di là di tutte le posizioni di ognuno, è l'unica cosa che sappiamo. Dall'altro lato c'è una condanna che è quella tipica del PNRR, io non mi ci metto ma qualcuno ha sopravvalutato, il PNRR è un programma di riforme con alcuni investimenti che vengono gestiti da grossi gruppi. RFI comanda, come comanda in Valle d'Aosta, comanda in Piemonte, comanda su tutta la linea, quindi effettivamente, se c'è qualcuno da sentire, è RFI, non sono i soggetti tecnici o anche politici della Regione Piemonte.

L'incontro politico forse c'è anche stato, si potrebbe chiedere all'Assessore magari di darci dei dettagli in più, però effettivamente, oggi come oggi, il Piemonte è nella stessa situazione della Valle d'Aosta, comanda RFI. Non è che il Piemonte può scegliere cosa far fare a RFI, perché è RFI che comanda.

Come nelle altre situazioni, c'è Cassa depositi e prestiti, sono i grandi gruppi di Stato che guidano il PNRR e noi ci siamo presi ogni tanto la libertà di pensare che, in realtà, sono le Amministrazioni che guidano il PNRR. Non funziona così, sennò non l'avrebbero dato in mano ai Comuni, l'avrebbero dato alle Regioni, invece l'hanno giustamente dato ai Comuni: "Presenta il bando e spendi i soldi" ma non governi un progetto di questo tipo molto complesso.

Contrariamente quindi a quanto si pensava di fare, effettivamente il dibattito ci ha permesso di fare un ragionamento, quindi l'invito che io farei ai proponenti e contemporaneamente al Presidente della Commissione competente è di prendersi l'impegno di sentire RFI, quindi chiederei alle proponenti se c'è questo impegno di ritirare la mozione e chiederei anche all'assessore Bertschy di poter venire, magari prima di RFI, in Commissione per fare un quadro e una sintesi della situazione in modo tale da poter essere pronti poi a interloquire con RFI.

C'è un dato di fatto - e permettetemi il dato politico -: è inutile piangere sul latte versato, qualcuno il latte ormai l'ha versato. Non dico che, nel momento di presentazione delle schede progettuali o di definizione del PNRR, si potesse fare qualcosa, perché tanto era tutto scritto. Questo è un piano di dirigismo economico e politico, non è un piano di possibilità e di finanziamento, quindi in quel momento sono state fatte delle scelte politiche, probabilmente, anche ci fosse stata una direzione diversa, sarebbe stato complesso farlo e forse l'unica alternativa sarebbe stata chiedere un altro tipo di progetto non relativo a quello, perché purtroppo diciamo che la strada era già abbastanza indicata. Non ne faccio una questione di colpe, ne faccio una questione di oggettività politica. Sicuramente chi ha sostenuto la prima fase di una maggioranza, perché, se c'è stata continuità, c'è una prima fase e una seconda fase di questa maggioranza, spero di non essere frainteso, ma che mi abbiate capito, perché così è di fatto, ha sostenuto comunque, più o meno direttamente o indirettamente, quella presentazione di schede e quell'indicazione. Oggi forse si sta rendendo conto, a buon grado, che non è il meglio e non sarà il meglio per la Valle d'Aosta. Non sto parlando delle colleghe di PCP ovviamente che sono uscite dalla prima fase della maggioranza: sto parlando dei componenti della maggioranza della seconda fase, quelli che sono rimasti all'interno. Purtroppo però il latte ormai è stato versato, quindi dobbiamo cercare come poter sistemare le cose, se si può, o comunque rendere meno vecchia la vera infrastruttura che è vecchia, cioè la stessa linea, perché questo è quanto e poi purtroppo con un unico risultato finale, che è quello che ricordava il collega Marguerettaz: alla fine della fiera non abbiamo il retrorazzi e quindi a Torino arriveremo sempre con la stessa tempistica, sempre ritardi permettendo, perché sappiamo che l'annuncio di ritardo delle ferrovie italiane è parte di un jingle.

Detto questo, ci asterremo se non verrà ritirata la mozione e non ci sarà contemporaneamente l'impegno di organizzare queste audizioni.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Chatrian, ne ha facoltà.

Chatrian (UV) - Non so se le colleghe ritireranno la mozione oppure no, il nostro Capogruppo ha prima percorso quelli che sono stati i momenti salienti degli ultimi mesi e anche degli ultimi anni di questa legislatura. Solo un passaggio di natura politica, perché altrimenti sembriamo anche un po' matti, ascoltando anche il collega, ex Assessore ai trasporti di qualche anno fa, si votò una legge all'unanimità e fu travagliatissimo arrivare a quel punto di caduta politico. Furono veramente mesi e mesi di discussione in Commissione, mesi e mesi di discussione nei movimenti politici che sostenevano o che erano al Governo o all'opposizione e si trovò quel perimetro legislativo approvato all'unanimità, quindi di onestà intellettuale all'interno di questo Consiglio... si è dato corso a un posizionamento di natura politica al 100% nel 2016.

Poi mi sembra che oggi non dobbiamo scoprire proprio l'acqua calda che rimane vecchio il tracciato, quello lo sapevamo tutti nel momento in cui abbiamo approvato nel 2016 la legge. È un tassello piccolo, è l'inizio di un percorso e poi cerchiamo delle soluzioni per rendere comunque accessibile e sicuramente accoglibile il trasporto nella nostra regione.

Presidente - La parola alla consigliera Minelli per dichiarazione di voto.

Minelli (PCP) - È stato interessante ascoltare questo dibattito, in particolare alcune cose che sono state dette in maniera del tutto inesatta. La collega ha già ricordato le riunioni di maggioranza di quel periodo, le ricordiamo benissimo, credo che qualcun altro qui invece abbia la memoria corta o gli faccia comodo averla corta, ma non ha importanza. C'è stata un'opposizione totale da parte di qualcuno di quella maggioranza sul fatto che si andasse avanti sul progetto di elettrificazione, che era frutto di un progetto del 2010 che è stato abbandonato, quindi qui ci sono persone che hanno delle responsabilità. Qualcun altro invece ha cercato di andare avanti e non parlo solo della sottoscritta ovviamente, perché il lavoro è stato fatto, come ricordava adesso il collega Chatrian, a partire da quella legge del 2016 che è stata approvata ovviamente obtorto collo da parte di tante persone e sappiamo tutti di che cosa stiamo parlando, non possiamo nasconderci dietro a un dito.

Di sicuro c'era una volontà popolare, perché quella è uscita da una proposta di legge d'iniziativa popolare a cui personalmente ho lavorato moltissimo, ma non sono la sola, perché io rivendico sicuramente la maternità di alcune cose, ma so che per certe cose può essere - e lo è - una maternità condivisa, solo che poi ogni tanto qualcuno disconosce i figli ed è una cosa molto grave a mio avviso. Io no e credo che invece vada portato avanti anche con orgoglio il fatto di aver lavorato per un obiettivo, che non è risolutivo - e l'ho detto dalla prima volta -, non mettetemi in bocca delle cose che non sono vere per favore! Ho detto che quello era un obiettivo importantissimo e continuo a crederlo!

Io continuo a dire che l'elettrificazione della ferrovia valdostana è una cosa importante e che non basta. Allora mettiamo insieme le due cose, perché di quell'associazione di cui parlavo prima io conosco bene il cammino, anche perché ho aderito in parte per un periodo a quella cosa, e vi dico che sono 30 anni che si parla delle due cose congiunte: l'elettrificazione e il doppio binario, ovviamente soprattutto per la tratta piemontese, perché il problema è il tracciato. Ma poi il problema è la morfologia della Valle d'Aosta! Dove viviamo? Sappiamo benissimo che cos'è la Valle d'Aosta, che cos'è la valle centrale, che cosa abbiamo da una parte e dall'altra, l'adret e l'envers, non possiamo nasconderci dietro a un dito. Mi si viene a dire: "È inutile piangere sul latte versato", ma quale piangere e quale latte versato? Non è possibile! Io dico anche un'altra cosa: prima si dice che si vota, poi si dice che ci si astiene se non si ritira e se non c'è la disponibilità a sentire RFI. La disponibilità a sentire RFI c'è di sicuro, io ho parlato con RFI innumerevoli volte in sette mesi, innumerevoli volte! E ha ragione il collega Lavevaz quando dice che è difficile trovare un modo per parlare con loro, anche perché ragionano in termini che non sono umani, è stato detto anche questo ed è vero. Addirittura guardate che la discussione va fatta continuamente, il giorno in cui c'è stata la presentazione del protocollo d'intesa a Châtillon io ho chiesto all'Amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana se c'era la disponibilità, adesso, mentre si stanno facendo i lavori, di prevedere almeno un sedime in alcuni tratti più largo per poter verificare in futuro i raddoppi selettivi. È stato risposto di no, perché il progetto è quello, se si mettono altre questioni, poi si rallenta tutto. Lì non significava fare delle altre opere, solo prevedere una distanza un po' più ampia. No, la risposta è stata no!

In ogni caso, quello che mi preme dire è che RFI si può sentire, possiamo organizzare delle audizioni con RFI in qualsiasi momento, ma di sicuro il tenore di questa mozione... poi si tira in ballo il garbo istituzionale, mamma mia!! Il garbo istituzionale qualche volta qui dove è andato a finire?

Il garbo istituzionale di questo Consiglio, di questa maggioranza e di quella Commissione IV è stato tale per cui qui è stata richiesta la presenza di funzionari, di coordinatori della Regione in assenza dell'Assessore!

Io non ho neanche potuto partecipare ad alcune audizioni, ma hanno potuto venire soltanto i tecnici e non ho potuto avere i verbali - ma vi rendete conto?! - se non dopo un sacco di tempo, con richieste quasi in carta bollata. E allora il garbo istituzionale, per favore, dovete averlo in tutte le situazioni!

La mozione non viene ritirata, la mozione chiede una cosa precisa ed è di audire in tempi brevi i responsabili tecnici, ho scritto e/o politici, questo può deciderlo la Commissione, per avere un quadro informativo chiaro. Credo che abbia un senso.

Presidente - La parola all'assessore Bertschy per dichiarazione di voto, ne ha facoltà.

Bertschy (UV) - Intanto, per stemperare, dopo un'ora e 20 la collega Minelli si è già arrabbiata, siamo a inizio giornata... ma stiamo sereni un attimo. Io volevo solo, a nome del Governo, perché non vorrei che si confondessero i piani, intanto dare tutta la disponibilità alla Commissione e al Consiglio per continuare a informare e a lavorare insieme per le parti di nostra competenza, rassicurare il Consiglio e l'opinione pubblica che il lavoro sta avanzando, sta avanzando il lavoro di investimento, sta avanzando il lavoro di acquisto dei treni elettrici, oggi abbiamo parlato molto di infrastrutture e poco di gestione. Il terzo attore di questo sistema è Trenitalia in questo momento, quindi anche Trenitalia ha un ruolo, in futuro si potrà ipotizzare anche qualche scenario nuovo, oggi i nostri treni fermano a Ivrea, potrebbe anche essere un'ipotesi quella di ragionare su Chivasso per avere la possibilità anche di lavorare su Milano in maniera diversa. Ci sono tante cose complesse da studiare insieme. È talmente importante parlare di trasporti, che a me fa piacere tutto quello che è stato portato all'attenzione del tavolo, ognuno con le proprie sensibilità. Ribadisco quello che è importante che si sappia, proprio perché l'avete detto un po' tutti quanto è difficile anche lavorare con le aziende di livello nazionale, come sono RFI e Trenitalia.

Quando sono intorno a un tavolo, firmano un protocollo e si impegnano con noi, non sono i due mesi in più o i due mesi in meno che tolgono visibilità e soprattutto concretezza al lavoro. L'importante adesso è costruire questi scenari, sulla base di questi scenari si costruiranno i nuovi modelli, si farà il DOCFAP e si valuteranno gli investimenti da fare, perché poi, come sempre, la differenza la fa il conto finale. È il conto finale che ci dirà se questi progetti così importanti potranno entrare in un programma di investimento del Ministero dei trasporti finanziato a RFI. Questa è la considerazione che ci deve accompagnare tutti quanti, perché tutti, credo, vogliamo un'infrastruttura più moderna, più funzionale, più efficiente, rispondente ai bisogni di una Regione turistica, rispondente ai bisogni della propria popolazione, però poi i finanziamenti li deve fare chi ha il bilancio per poterli sostenere.

Noi quindi siamo a disposizione, io credo sia più opportuno partire da RFI e non scomodare un Assessore di un'altra Regione a venire a fare un'audizione in questo momento e credo che la Commissione questo lo potrà decidere tranquillamente nei suoi lavori calendarizzandoli con tutti gli altri impegni che ci sono.

Presidente - Ci sono altri interventi? Non vedo altre richieste di intervento, metto in votazione la mozione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 11

Favorevoli: 11

Astenuti: 24 (Aggravi, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Lucianaz,

Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Planaz, Restano, Rosaire, Sapinet, Testolin)

La mozione non è approvata.