Oggetto del Consiglio n. 4046 del 5 novembre 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 4046/XVI - Reiezione di Mozione: "Istituzione di un distaccamento dei Vigili del Fuoco professionisti in bassa valle".
Bertin (Presidente) - Riprendiamo i lavori del Consiglio, siamo alle mozioni. Punto n. 13. Consigliere Lavy per illustrare la mozione: ne ha facoltà.
Lavy (LEGA VDA) - Sono passati 24 anni dall'alluvione del 2000, l'ha ricordato anche lei in apertura del Consiglio. Chi l'ha vissuta in prima persona, si ricorda bene cosa è successo; io avevo cinque anni, quindi non posso ricordarmi, però la Valle d'Aosta era stata tagliata ad Arnad, nel senso che non c'era la possibilità, da parte dei Vigili del Fuoco professionisti, con la caserma Saint-Christophe, di andare in bassa Valle, che rimaneva, da questo punto di vista, isolata. Un problema che è assolutamente non di poco conto.
Prima della regionalizzazione, la competenza dei Vigili del Fuoco in bassa Valle era della caserma di Ivrea; poi, dal gennaio del 2020 sono invece iniziate le discussioni e i confronti per posizionare un distaccamento dei Vigili del Fuoco, appunto, in bassa Valle, e queste, se si va a vedere anche un po' le discussioni che ci sono state in questo Consiglio negli anni scorsi, erano le parole del presidente Rollandin del 22 febbraio 2012. Iniziava, appunto, dopo la regionalizzazione, la ricerca del luogo in cui porre questa caserma; dopo una ricognizione, il luogo prescelto fu quello di Donnas.
Con la delibera 2734 del 14 luglio 2003, si procedeva infatti all'acquisto di un immobile nel comune di Donnas da destinarsi a sede del distaccamento dei Vigili del Fuoco professionisti in bassa Valle, mentre con la delibera 402 del febbraio 2004 veniva approvato l'appalto dei servizi di progettazione per la realizzazione del distaccamento, appalto poi oggetto di un'estensione di incarico di progettazione da parte della giunta regionale il primo febbraio 2008.
Ci furono, come si vede già dalle date, tante, ma tante, lungaggini, tant'è che diversi anni dopo si era ancora fermi.
Il presidente Rollandin in Consiglio, il 12 novembre 2008, affermava però: "Le projet exécutif devra être achevé d'ici au 2009, par conséquent, on estime que les travaux pourront commencer ou fin 2009 ou 2010".
In effetti, vediamo tutti i lavori che sono partiti e oggi infatti abbiamo la caserma in bassa Valle. No, purtroppo non c'è la caserma in bassa Valle, perché cosa successe?
Rispondendo a un'interpellanza del 19 ottobre 2011, l'assessore Lavoyer diceva che: "A seguito degli approfondimenti di tipo progettuale e delle nuove normative vigenti in materia, le determinazioni, da un punto di vista tecnico, sono, quasi certamente, che quell'immobile non può essere destinato a questo tipo di finalità. La risposta che mi sento di dare, per certi versi, quasi definitiva, è che probabilmente in quell'immobile non ci potrà essere collocata questa struttura, per difficoltà dal punto di vista delle aree di manovra e per alcuni aspetti anche di tipo strutturale. Voglio inoltre sottolineare che quell'immobile è stato oggetto di un incendio che si è sviluppato a seguito della prima iniziativa di acquisto".
Ora, non voglio soffermarmi sui soldi spesi, perché comunque, dopo questa presa d'atto che l'edificio non era idoneo, l'edificio venne poi inserito nell'elenco delle alienazioni.
La volontà però comunque allora era ancora quella di istituire un distaccamento di professionisti in bassa Valle, però si iniziava a vedere un po' qualche distinguo, un po' un prendere del tempo, perché sono emblematiche le parole del presidente Rollandin del 22 febbraio 2012 che, sempre in Consiglio, diceva: "Pour ce qui est de l'installation du détachement de la Basse Vallée, nous sommes en train d'étudier, de concert avec le Commandement régional des Sapeurs-pompiers, les différents emplacements possibles, en tenant compte des divers facteurs qu'il convient de prendre en considération pour ce faire, à savoir l'efficacité et l'impact de la présence d'un détachement des sapeurs-pompiers, des besoins en personnel et des frais relatifs et la création d'un tel détachement".
Sappiamo tutti che, quando si parla di analisi, di approfondimenti, di valutazioni, poi l'obiettivo è di non fare nulla, almeno non in breve termine.
Il 18 aprile 2012, sulla stessa linea d'onda, il presidente Rollandin diceva sempre che si stava valutando la realizzazione, insieme anche ai distaccamenti dei volontari, mentre il 24 ottobre 2012 la maggioranza respingeva la mozione "Orientamenti in merito alla creazione di un distaccamento misto dei Vigili del Fuoco in bassa valle e in alta valle".
Di tutte queste iniziative - e sinceramente non lo sapevo, poi ovviamente approfondendo e facendo le ricerche ne sono venuto a conoscenza -, si è fatto promotore soprattutto il collega Chatrian, insieme al gruppo Alpe di allora, di cui faceva parte anche il collega Bertin; era veramente un fermo sostenitore del distaccamento in bassa valle, quindi so benissimo che il collega sicuramente in qualche maniera avrà cercato di convincere eventuali scettici in maggioranza per votare questa mozione, che è praticamente identica a quella che presentava lui in termini di iniziative e del suo gruppo di allora, Alpe.
Da allora però, da quegli anni lì, non ci fu nessuna notizia in merito al distaccamento in bassa Valle, fino a che arrivò Laurent Viérin che nel 2017, in occasione dell'assemblea annuale dei Vigili del Fuoco volontari, disse: "Per meglio organizzare gli interventi fra personale e professionista volontario, occorre pensare a un polo di professionisti anche in bassa Valle e non solo ad Aosta", utilizzando uno dei tanti edifici nuovi. Sappiamo che, come tante promesse, quasi tutte, fatte dal presidente Viérin, poi non se ne fece niente.
Ed eccoci qua, adesso, sette anni dopo quelle parole, con una mozione - che ricalca quelle che erano state portate avanti dal collega Chatrian e dal collega Louvin di allora - che chiede appunto, tramite ovviamente la concertazione con il Comando dei Vigili del Fuoco e non solo, di porre tutte le azioni per avere un distaccamento in bassa Valle di professionisti. È ovvio, non è che si chieda domani di avere un distaccamento in bassa Valle di professionisti, perché sicuramente bisogna trovare il luogo, bisogna vedere che sia idoneo, bisogna poi dislocare i mezzi, la questione del personale da fare assolutamente, perché non è che si faccia una caserma vuota; però con questa mozione nessuno pretende di avere un distaccamento in brevissimo tempo, è una volontà politica da esprimere.
Poi purtroppo oggi vediamo un dato che è abbastanza purtroppo triste, forse inevitabile, sotto alcuni aspetti, e riguarda i volontari, perché troppo spesso si diceva che in bassa Valle non si voleva il distaccamento dei professionisti perché c'erano già dei bei gruppi di volontari.
Ora, sappiamo benissimo che i compiti di professionisti e volontari in alcuni ambiti sono simili, ma non sono gli stessi, anzi, i volontari sono comunque i primi che arrivano sul posto e sono assolutamente essenziali, non è però ammissibile che, in emergenza, i professionisti ci mettano praticamente un'ora per arrivare magari a Gressoney-La-Trinité; è troppo come tempo, però oggi vediamo che nei volontari c'è sempre meno ricambio generazionale, questo purtroppo è un dato di fatto, per cui le teste bianche, le teste con i capelli bianchi sono sempre di più e i giovani sono sempre meno, tant'è che in qualche maniera sarà da affrontare prima o poi anche il discorso dell'accorpamento di alcuni distaccamenti di volontari. Però sappiamo tutti che avere un distaccamento di professionisti laggiù, ora, in collaborazione con i distaccamenti dei volontari che comunque ancora ci sono, sarebbe qualcosa assolutamente di simbiotico, di efficiente.
In più, sempre per andare incontro ai volontari, tutta una serie di corsi che oggi vengono fatti a Saint-Christophe potrebbero essere eventualmente fatti nel distaccamento in bassa Valle, per evitare a chi magari si muove dalla valle del Lys, dalla valle di Champorcher, dalla val d'Ayas, di farsi decine e decine di chilometri per venire qua ad Aosta a fare dei corsi; invece avere un distaccamento in bassa Valle sarebbe sicuramente utile.
Questa quindi è una mozione di assoluto buon senso che - lo dico già adesso - è emendabile: se da parte della maggioranza, da parte dei colleghi, c'è la volontà in qualche maniera di renderla più specifica o meno specifica, sotto alcuni aspetti, ben venga, non credo che ci sia nessun tipo di problema, sapendo benissimo che questo però è un tema che diventerà sempre più cruciale, sapendo poi anche che comunque i tempi di realizzazione di un distaccamento in bassa Valle non credo possano essere così brevi, ecco che questa è una mozione politica che vuole dare delle risposte ai cittadini della bassa Valle, che non devono essere considerati di serie B, visto che sono lontani e visto che, come ho detto prima, in emergenza i Vigili del Fuoco che partono da Saint-Christophe ci mettono, alcune volte, anche quasi un'ora per arrivare sul posto, ed è decisamente troppo.
Con questa mozione si vuole, in qualche maniera, fare in modo che non ci siano cittadini di serie A o di serie B: quindi mi auguro che ci sia la massima convergenza.
Presidente - È stata illustrata la mozione, apriamo la discussione generale. Se ci sono interventi in discussione generale... Consigliere Aggravi si è prenotato: ne ha facoltà.
Aggravi (RV) - Ringrazio il collega Lavy per la presentazione della mozione e qualche elemento in più rispetto al testo, anche di natura storica, perché siamo partiti da anni fa.
Vorrei, prima di tutto, fare una considerazione che è sostanzialmente utile, poi, ad alcuni ragionamenti che farò. La legge 37/2009 per l'organizzazione dei servizi di antincendio della Regione, all'articolo 2 stabilisce che il Corpo valdostano dei Vigili del Fuoco si articola in personale professionista e in personale volontario, che non è una cosa banale, ma indica un modello, una struttura, che poi si delinea in n modalità e con una sua strutturazione, ma è un punto di partenza importante, perché il Corpo in sé ha una componente professionista e una componente volontaria, ma sostanzialmente, essendo un Corpo, si dovrebbe muovere insieme o comunque in maniera coordinata.
Non entro nelle polemiche che spesso sono state oggetto anche di iniziative di ogni gruppo, ma questa è una premessa che, tecnicamente, dovrebbe indicare la via sulla quale il modello è costruito.
Proprio in estrema sintesi, il modello può essere così rappresentato, non soltanto per quello che riguarda il servizio di antincendio, ma il collega Lavy citava e ricordava, o meglio, quello che era successo ai tempi dell'alluvione, ricordiamo anche che questo Corpo, come altre realtà di Protezione civile, si adopera non soltanto per uno specifico obiettivo, ma per tutta una serie di obiettivi che sono poi anche fonte di pericolo e di potenziale danno oppure danno ed emergenza per la popolazione.
Sostanzialmente, quindi, viene da fare una prima considerazione, nel senso che se si vuole superare questo modello, se l'obiettivo anche e in parte di questa mozione è superare questo modello, e quindi cambiare anche in maniera radicale quelli che sono gli investimenti che sono stati costruiti nel tempo, sono stati stanziati nel tempo, dallo stesso punto di vista, bisognerebbe dirlo, perché vorrebbe dire o cambiare il modello o metterlo da parte e modificarlo completamente. Quindi prevedere più di un distaccamento, magari investire di più sulla parte professionista rispetto a quella volontaria; ma non lo dico per mettere una parte contro l'altra, anzi, tutt'altro, però bisogna fare un ragionamento molto diverso.
A fronte di questo, pensare di creare un nuovo distaccamento, al di là della comprensibile affermazione del collega di dire: questa è una mozione prettamente politica, in realtà è sicuramente una mozione politica, ma che è anche un programmino dal punto di vista amministrativo non di poco conto, perché realizzare un distaccamento non è soltanto un tratto di penna, ma - lo ha ricordato lui con l'esempio del capannone di Donnas - bisogna trovare i luoghi, bisogna investire in modo diverso sul modello sino a oggi definito, bisogna valutare anche le forme di integrazione con i volontari perché, lo sappiamo, dove c'è un altro distaccamento professionista i volontari hanno un altro tipo di funzione, mentre in realtà... cito a esempio quello di Valtournenche, dove i volontari hanno un altro tipo di organizzazione e di mezzi.
Mi consentano una battuta i colleghi: la caserma di Aosta, sugli interventi strutturali, sappiamo che ha una priorità forse maggiore rispetto alla realizzazione di nuove strutture.
Nel tempo, sono stati tanti e sono notevoli comunque, anno per anno, nei bilanci gli investimenti fatti su questo tipo di struttura e di modello complessivo.
Mi sarei un po' aspettato, ma forse il tempo di presentazione è quello che è, anche alcuni dati in più per giustificare la necessità o la paventata necessità di realizzare un distaccamento in bassa Valle tout court mettendolo così, dal punto di vista del numero degli interventi, delle tipologie di intervento, anche delle tempistiche, perché si fa in fretta a dire: "Da Aosta ci vuole più di un'ora", però forse un'analisi un pochettino più puntuale e un pochettino più numerica ci avrebbe permesso forse di comprendere meglio quella che poteva essere la necessità.
Una necessità che non vuole escludere, ma vuole anche efficientare nel complesso il sistema, perché penso che ognuno di noi vorrebbe un servizio importante come una caserma dei Vigili del Fuoco e un Ospedale vicino casa, però purtroppo bisogna organizzare in maniera più puntuale ed efficiente tutto il territorio.
Sul passaggio che è stato fatto relativamente anche al tema del reclutamento dei giovani Vigili del Fuoco volontari, nel Consiglio precedente è emerso anche nel dibattito e nelle discussioni che sono state fatte sulla legge che è anche citata nelle premesse, quella relativamente al reclutamento del Corpo valdostano dei Vigili del Fuoco, forse io a questo punto lo avrei utilizzato per un altro tipo di soluzione, o per capire quale potesse essere una soluzione al fatto che ci siano delle tempistiche, anche lunghe, per l'entrata nel Corpo dei Vigili del Fuoco volontari da parte dei giovani. Soprattutto - in parte l'ha detto il proponente, ma secondo me non è solo en passant da considerare, ma in realtà andrebbe considerato proprio per valorizzare il modello organizzativo complessivo del Corpo che oggi si è dato, quello forse di fare un passo ulteriore, soprattutto dalla parte volontaria, e valutare, perché no, dei distaccamenti di volontari magari intercomunali o intracomunali per potenziare, sia in termini di dotazione organica, e anche fare efficienza sui mezzi, e superare la rappresentazione geografica soltanto comunale, proprio in ottica di rafforzare quel modello che si compone - ripeto - della parte professionista e della parte volontaria, e forse andare anche un po' oltre, in termini di efficienza e di efficacia, soprattutto, per quello che riguarda - si direbbe nel mio mondo - le regole di ingaggio, nel momento in cui, appunto, c'è una situazione di emergenza. Perché non dico delle novità, ripeto, sono state anche oggetto di discussione in quest'Aula... il fatto che magari una componente volontaria si veda quella professionista passare davanti al distaccamento e non c'era stata comunicazione.
Questa è una delle problematiche e delle distonie che si generano nel momento in cui in realtà il Corpo non si muove in maniera efficiente, univoca e anche uniforme, ma in forma appunto distonica.
Forse questo è un ulteriore elemento che, prima di pensare a creare dei nuovi distaccamenti, dovrebbe essere prioritario.
Nel complesso, almeno per quello che riguarda il nostro gruppo, noi abbiamo dei dubbi sull'impegnativa e sulla mozione, non me ne vogliano i colleghi firmatari. Ho cercato di fare una considerazione più complessiva e cercare anche di fare una valutazione di fondo - ripeto - sull'importanza del modello oggi è organizzato. Prima di cambiarlo o di creare delle situazioni a macchia di leopardo, forse è meglio considerare quello che è stato fatto fino a oggi e quello che si può fare per migliorare il funzionamento anche stesso di un modello che, comunque, sta garantendo e garantisce ancora presidio del territorio, efficienza nel momento di agire quando c'è un'emergenza, che è anche molto magari più complessa e rischiosa di quello che può essere un incendio.
Oggettivamente, quindi, ascolteremo il dibattito e anche la posizione del Governo, però, così posta, i dubbi che abbiamo su questa mozione ci portano a dire che la nostra posizione di voto sarà quella di astensione. Ma ci riserviamo di vedere da cosa scaturirà dalla discussione in Aula che seguirà.
Presidente - Consigliera Erika Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz E. (PCP) - Ringrazio il collega Lavy per aver depositato questa iniziativa perché, almeno da quello che ho letto e dalla sua presentazione, mi sembra vada più che altro nell'ottica di comprendere qual è la volontà politica.
Abbiamo appena votato una legge per il reclutamento dei Vigili del Fuoco, conosciamo bene le criticità legate al mondo dei Vigili del Fuoco volontari, anche tutta la normativa adesso riferita alla responsabilità che sta in capo anche a chi interviene durante alcuni interventi, quindi spesso, se non si ha il corso completo di formazione, se non si è capi distaccamento, a quel punto lì deve intervenire per forza qualche professionista; quindi, anche sotto questo punto di vista, molto probabilmente ancora di più che un tempo, in questo momento forse, in alcune situazioni, è indispensabile avere la presenza in tempi relativamente brevi anche del personale professionista.
Nel corso della celebrazione di Santa Barbara del 2023 il comandante Coriale parlava comunque di 2.324 interventi (direi un numero considerevole rispetto a quella che è l'attività dei Vigili del Fuoco) e soprattutto un aumento del 15% degli interventi rispetto all'anno precedente, vuoi per le condizioni climatiche cambiate, vuoi perché forse anche alcuni volontari vengono a mancare. Quindi, sotto questo punto di vista, credo che questa mozione inizi già per lo meno a farci dare dei dati dal Governo, magari per meglio comprendere qual è il modello che si sta pensando, visto che stiamo andando verso un reclutamento di nuovi Vigili del Fuoco, visto comunque che sappiamo quanto ci mette un Vigile del Fuoco a poter diventare professionista, quindi tutto il percorso che deve fare: non è che faccia il concorso e viene subito messo in servizio.
Sotto questo punto di vista, collega Aggravi, condivido con lei il fatto che, nel momento in cui si parla di reclutamento, ci deve essere già, nell'idea di chi governa la macchina amministrativa, l'idea del modello che vuole applicare; quindi giustamente, secondo me, è questo il momento di porre questa domanda.
Il modello che si vuole applicare in Valle d'Aosta è quello Aosta-centrico, dove abbiamo la caserma in Aosta, togliamo i Vigili del Fuoco dall'aeroporto Corrado Gex, togliamo loro anche altre attività, secondo me importanti (poi ci sarà occasione, perché nel prossimo Consiglio porterò un'interpellanza anche su un'importante lettera che abbiamo ricevuto da parte del Soccorso alpino, che alcune domande sicuramente le pone al Consiglio regionale); quindi sotto questo punto di vista io credo che, in un'ottica generale, proprio di modello organizzativo, sia importante capire dove stiamo andando prima di reclutare i nuovi Vigili del Fuoco.
Si pensa di fare un concorso per 30 Vigili? Naturalmente, se l'idea è quella di un distaccamento in più, dovranno essere notevolmente aumentati; se invece siamo tranquilli e sappiamo che il Corpo dei volontari riesce a coprire e in qualche modo non vi sono problemi sotto questo punto di vista per tutto quello che è l'antincendio, ma anche per tutto quello che è il soccorso pubblico -perché sappiamo bene quali sono gli interventi che devono affrontare i Vigili del Fuoco -, sicuramente questa mozione inizia a porre le basi per capire qual è il modello organizzativo che si sta pensando in vista di quel reclutamento.
Sarà interessante capire la posizione del Governo regionale per capire veramente quali sono le intenzioni del Governo rispetto a questo che è uno dei Corpi fondamentali della Protezione civile valdostana.
Presidente - Altri interventi in discussione generale? Non vedo richieste, chiudo la discussione generale. La discussione generale è chiusa.
Per il Governo, il Presidente della Regione ha facoltà di intervenire.
Testolin (UV) - Gli interventi sono stati interessanti, e parto dalla fine per dire al collega Lavy che la politica è soprattutto serietà: non basta alzarsi al mattino e credere di poter risolvere un percorso che - come è già stato sottolineato anche all'interno del dibattito - ha una serie di componenti che devono comunque essere messi assieme per poter dare una risposta che sia concreta, effettiva, sostenibile e utile al fine di allestire un percorso nuovo.
Dal punto di vista generale i colloqui e i confronti con il territorio li abbiamo anche noi abbastanza sovente, sono condivisibili per certi versi le aspettative che ci sono sul territorio stesso in merito a tutta una serie di situazioni che possono svilupparsi e che nel tempo sono state analizzate; lei ha tracciato un po' quella che è stata la cronistoria, una cronistoria non così virtuosa perché probabilmente quello che lei definisce come tempo perso, quello di analizzare, penso che invece sia un elemento fondamentale: non è una perdita di tempo fare delle valutazioni sulle necessità del territorio, le opportunità e i bisogni che devono essere soddisfatti.
Ci sono tutta una serie di situazioni che devono essere messe in ordine per poter dare una risposta complessiva, e alcune sono già state sottolineate da chi è intervenuto; abbiamo visto che l'individuazione di un immobile è qualcosa di cruciale all'interno di quella che deve essere la destinazione per l'utilizzo di una nuova caserma.
Il passato ci è testimone che le scelte a suo tempo fatte si sono poi dimostrate incompatibili con quelli che erano i bisogni.
L'individuazione del personale non si limita a decidere se nel prossimo concorso dei Vigili del Fuoco devo assumerne 30 o 60 perché il fabbisogno medio di un nuovo distaccamento può essere di trenta persone in più; bisogna avere cognizione di quelli che possono essere i servizi, i bisogni e di quello che può essere un organigramma completamente soddisfatto dai Vigili del Fuoco professionisti, oppure da un percorso che possa vedere una concomitanza all'interno di una nuova struttura sia di Vigili del Fuoco professionisti che Vigili del Fuoco volontari, dando così uno slancio maggiore a chi vuole avvicinarsi a questo tipo di professione, magari per gradi o magari con un percorso diverso da quello del Vigile del Fuoco professionista.
La tematica è molto complessa. A questo si aggiungono delle valutazioni che sono già state citate sulle situazioni di distaccamento dei Vigili del Fuoco volontari sul territorio; valutazioni che, in qualche modo, in maniera embrionale, sono già state anche analizzate all'interno dei vari distaccamenti, per capire se ci sia la forza, la volontà di mettere assieme, magari mantenendo ognuno la propria identità. Perché l'identità comunale dei distaccamenti, per certi versi, è fondamentale, sia da un punto di vista della presenza fisica, sia da un punto di vista socio-culturale, perché vuol dire che sul territorio devono comunque esserci delle persone che si rendono disponibili nel momento di bisogno e che sono tecnicamente preparate.
È chiaro che per essere più performanti, maggiormente "professionisti" e anche avere dei percorsi di formazione più specifici, con dei mezzi più adeguati, probabilmente bisognerebbe mettere assieme le forze, identificando all'interno di un certo contesto territoriale delle figure che possono dare delle risposte più ampie e soprattutto con delle tecnicità più forti e importanti per quelli che sono gli interventi più specifici.
Il quesito, così come è posto, è un po' carente. Può essere di stimolo per la politica fare un'analisi seria -lo ripeto - di quello che potrà essere lo sviluppo del sistema dei Vigili del Fuoco in Valle d'Aosta, facendo anche le dovute valutazioni sul distaccamento di Courmayeur: per il suo percorso, la sua nascita, il suo sviluppo, le sue esigenze attuali, il fatto di doverlo potenziare, di tenerlo così, di ridurlo, di non averlo più? Tutto è opinabile e, a seconda dell'angolazione con cui guardiamo la cosa, le sensazioni possono essere diverse.
Io credo che questa sia una buona tematica, non da affrontare tanto a fine Legislatura, ma su un programma elettorale, per dare uno sviluppo nei prossimi anni a quella che può essere l'evoluzione anche territoriale della presenza dei Vigili del Fuoco, con un'attenzione sicuramente particolare alle esigenze di tutto il territorio, con un'attenzione alle esigenze dei Vigili del Fuoco volontari, quelli professionisti, alla possibilità di potenziare determinati percorsi, all'attenzione anche delle Amministrazioni comunali che possono essere maggiormente interessate (il fatto di essere più lontane da Aosta evidentemente comporta delle situazioni di disagio diverse da quelle di chi è a Saint-Christophe o di chi è a Saint-Pierre, probabilmente).
Questo è un po' il nostro punto di vista. Non è un no, non è un sì, è una valutazione seria su una proposta; è un voler lavorare, così come si è fatto fino adesso, anche nelle more della definizione di un disegno di legge, di più disegni di legge, che vanno e andranno a incidere anche sull'organizzazione, sia del Corpo dei professionisti, sia del Corpo volontario, che dovrà nascere nei prossimi mesi e che potrà essere caratterizzato anche da questo tipo di valutazioni.
Nel ringraziare complessivamente per aver posto sul tavolo questo tipo di argomentazione, per quanto ci riguarda, al momento noi ci asteniamo, ben coscienti che la tematica deve essere di assoluta attenzione da parte della politica, le interlocuzioni con il territorio devono continuare ad esserci, così come da un punto di vista professionale bisogna organizzare tutti questi elementi che sono andato ad elencare per avere un quadro molto puntuale e poter intervenire nel migliore dei modi.
Presidente - Consigliere Lavy ne ha facoltà.
Lavy (LEGA VDA) - Ringrazio lei, presidente Testolin, per il tono con cui si è posto su un tema del genere; ringrazio anche i colleghi intervenuti. Ci sono però alcune questioni, perché lei praticamente sembra che mi abbia attribuito il fatto che io, quando ho detto che quando si affronta un tema, si dice lo si analizza, lo si deve verificare e tutto, è una perdita di tempo.
In realtà non ho detto che sia una perdita di tempo, ho solamente detto che quando qualcuno dice così, poi sappiamo spesso come va a finire, per cui non si raggiunge il risultato, perché appunto queste analisi di cui si parla si fanno da vent'anni.
Come ho detto, i primi ragionamenti sul fare il distaccamento in bassa Valle sono del 2000, di quando poi il Corpo è diventato valdostano, è stato regionalizzato. Quindi se questo fosse un tema nuovo capirei questo discorso di dire: facciamo le analisi, ma è da 25 anni che se ne parla, quindi, per favore, non veniamo a raccontarcela sul fatto che bisogna fare degli approfondimenti e quant'altro.
È ovvio che è un sistema nuovo, un modello nuovo, ma il nostro compito è ovviamente discuterne; di certo con una semplice mozione non è che si possa delineare un modello da cambiare in toto, però giustamente sul piatto si deve porre anche questo tema.
Qui ce lo possiamo dire senza problemi: il distaccamento in bassa Valle, per tanto tempo, è stato osteggiato proprio dai volontari che appunto si vedevano in qualche maniera avere una concorrenza interna sul loro territorio.
Io li capisco i volontari, poi verso di me non si può dire assolutamente nulla del fatto che io sia contro i volontari, perché a ogni assemblea annuale dei Vigili del Fuoco volontari poi porto sempre un'iniziativa e per quanto riguarda, per esempio, l'allertamento, si sprecano le iniziative che ho portato. Però sta a noi decidere, ormai, che direzione vogliamo per il futuro, soprattutto in alcuni territori.
Io parlo con dei Vigili del Fuoco e a immaginarmi un volontario che va a intervenire su un incidente con un'auto elettrica a me sinceramente vengono un po' i brividi, perché questo volontario ha la formazione? No, non ce l'ha, quindi da un lato o facciamo la formazione per i volontari (però voglio vedere poi chi partecipa ai corsi) o altrimenti, purtroppo, dobbiamo fare affidamento ai professionisti, che questa formazione, per esempio sull'intervento delle auto elettriche, che hanno tutta una loro prassi, ce l'hanno.
È ovvio che - l'ho detto prima - è una mozione del tutto politica, era anche un po' per vedere le reazioni all'interno della maggioranza, dato che ho ripreso tutti i temi che aveva portato il collega Chatrian insieme al suo gruppo 10-12 anni fa, dato che in Giunta c'è un Vigile del Fuoco o ex, però siamo qua con una mozione molto semplice, semplicistica senz'altro, che ho detto poteva essere benissimo emendata, si poteva dire, invece di partire già subito a mille con il distaccamento, potevate chiedere e dire: "Facciamo prima un approfondimento in Commissione".
Da parte nostra non ci sarebbe stato nessun tipo di problema, anche perché sapevamo che i dati che sarebbero venuti fuori venivano nella nostra direzione, quindi nel portare a fare un distaccamento in bassa Valle.
Come sempre non c'è questa volontà, volontà mancante che viene mascherata con "Facciamo ulteriori analisi, vediamo, non si può fare a fine Legislatura".
Okay, quando la facciamo? Non lo so. Ad inizio di Legislatura si dice "Troppo presto, bisogna fare le analisi", a fine Legislatura si dice "È troppo tardi, bisogna fare le analisi", non prendiamoci in giro su questo.
Di certo, questa è una mozione che vuole guardare oltre l'attuale sistema, sicuramente, parlandoci fuori dai denti, che non può piacere a tutti, parliamoci chiaramente, ma sta a noi, in quanto amministratori regionali, in qualche maniera, tracciare una direzione, e questa secondo noi è quella buona.
Portiamo quindi al voto la mozione.
Presidente - Consigliera Erika Guichardaz per dichiarazione di voto, ne ha facoltà.
Guichardaz E. (PCP) - Speravo che il Presidente fornisse dei dati e un'analisi che evidentemente, da quello che ho compreso, non è ancora stata fatta o forse che con la modifica della legge 37/2009, che è comunque in arrivo per la fine dell'anno, abbiamo oltretutto dato un incarico, quindi immagino che chi ha quell'incarico avrà fatto quell'analisi puntuale, quindi abbiamo messo dei soldi, mi immagino un'analisi puntuale rispetto alla riforma della 37/2009, con tutti i dati che servono in questo caso, certo, per arrivare a quello che chiede il collega Lavy.
Non me ne voglia se il nostro gruppo non la voterà, perché in questo momento dire di istituire quando non si hanno quei dati, non è semplice, perché, come dicevo, sarebbe interessante comprendere quanti sono i volontari, quanti hanno la formazione completa, quanti stanno effettivamente operando o meno; sarebbe importante avere tutto questo per definire quel modello, e sicuramente un pezzo importante di quel modello sta all'interno della legge 37, quindi immagino che non sarà tema di programma elettorale, ma dovrebbe essere tema in discussione quando discuteremo la modifica della 37.
Mi permetta però, Presidente, rispetto all'individuazione della sede, noi costruiamo sedi per ben altre cose dal nulla, credo che sia per i Vigili del Fuoco che per il 118 che vaga - forse adesso ha trovato una sede, però sta vagando da molto tempo - molto probabilmente un'individuazione della sede, anche se non è in un edificio vecchio e vetusto ma gliela facciamo nuova, forse varrebbe la pena fargliela.
Anche rispetto all'individuazione del personale, ribadisco, prima di parlare di reclutamento, noi dobbiamo avere idea di qual è il modello che vogliamo applicare, perché sennò se iniziamo a pensare, perché poi sappiamo bene che il concorso sarà fatto a livello nazionale, il corso sarà fatto a Roma, quindi anche tutte quelle prerogative del Corpo regionale vanno un po' a farsi benedire, quindi in qualche modo siamo a rimorchio di Roma, anche sotto questo punto di vista, molto probabilmente, per l'individuazione del personale, quel modello ci vuole.
Idem per quello che riguarda la possibilità di avere una composizione mista tra professionisti e volontari: anche questo deve sempre stare in quel modello per cui dobbiamo capire dove si sta andando a tendere.
Non voteremo quindi la mozione, però aspettiamo con ansia la modifica della legge 37/2009 per comprendere bene i dati rispetto alla tematica dei servizi antincendio e quindi magari riproporre questa mozione alla luce di dati che potrebbero rafforzare questa tesi piuttosto che, invece, decidere per un'altra soluzione.
Presidente - Non vedo altre prenotazioni. Mettiamo in votazione la mozione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 9
Favorevoli: 9
Astenuti: 26 (Aggravi, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan,
Lavevaz, Lucianaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Minelli, Padovani, Planaz, Restano, Rosaire, Sapinet, Testolin).
La mozione non è approvata.