Oggetto del Consiglio n. 3946 del 19 settembre 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3946/XVI - Interpellanza: "Stato dell'arte relativo allo sviluppo dei gruppi di autoconsumo collettivo in Valle d'Aosta".
Bertin (Presidente) - Punto n. 47. Ha chiesto la parola la consigliera Minelli, ne ha facoltà.
Minelli (PCP) - L'interpellanza parte dalla legge regionale sulle CER approvata lo scorso 23 luglio dal Consiglio regionale, la n. 15: "Disposizioni per la promozione e lo sviluppo dell'autoconsumo collettivo". La legge, all'articolo 4, comma 5, afferma che la Giunta regionale stabilisce, con propria deliberazione, i criteri e le modalità di concessione e rendicontazione dei contributi previsti dalla legge a favore di appartenenti a configurazioni di autoconsumo per la realizzazione di impianti ubicati in comuni con più di 5 mila abitanti. Inoltre, in base alla legge, la Giunta, con propria deliberazione, istituisce un tavolo tecnico permanente sulle CER la cui composizione non è indicata in legge, ma nella relazione di accompagnamento alla stessa.
Il tavolo dovrebbe essere coordinato dalla struttura regionale competente in materia di energia, dovrebbe essere presente almeno un rappresentante del COA, uno de La Chambre, un qualificato esperto designato dal CELVA e potrà avvalersi di altri qualificati esperti in materia e coinvolgere alcuni principali attori sul territorio.
Si tratta di due atti di attivazione di strumenti previsti dalla legge regionale che la Giunta deve assumere e - lo avevamo detto anche in sede di discussione della legge - deve farlo con urgenza, ma, a due mesi circa dall'approvazione, non ci risulta che siano stati assunti ed è una cosa che ci preoccupa, perché si somma ad altri ritardi che si sono accumulati nella gestione di questo dossier da parte della Regione.
Ho cercato qualche informazione sullo stato del movimento delle CER e ho appreso che nella nostra regione ci sono già almeno cinque CER che sono state attivate, tutte però di iniziativa di privati, con progetti di impianti già notificati al GSE.
Guardando fuori Valle, nell'area eporediese, vicino a noi, sappiamo che hanno già costituito sicuramente tre CER, che, entro fine anno, fine 2024, saranno cinque, con l'istruttoria inviata al GSE. La Diocesi di Treviso, di cui abbiamo già parlato in questo Consiglio più volte, ha attivato cinque configurazioni di autoconsumo afferenti a un'unica CER. Questo solo per fare alcuni esempi, ma, volendo, la Regione potrebbe e dovrebbe fare una ricognizione per avere il quadro completo della situazione.
Voglio segnalare, perché è importante ai fini della discussione in Valle d'Aosta, che la CER che è stata attivata dalla Diocesi di Treviso e le due CER valdostane nate per iniziativa privata sono delle CER multicabina, che abbracciano quindi un territorio vasto comprendente varie cabine primarie.
In Valle d'Aosta a livello di iniziativa pubblica però non è ancora stato risolto il nodo, cioè se vogliamo fare alcune decine di comunità energetiche decidendo di agire a livello di cabina primaria oppure se si vuole fare una CER regionale con tante configurazioni locali. È una scelta che sul piano tecnico è stata evidenziata, direi anche suggerita, dallo studio dell'avvocato Sani, commissionato dal COA, che abbiamo avuto la possibilità di veder presentato la settimana scorsa, quindi sul piano tecnico si può fare, ma la scelta politica non c'è stata e, a nostro avviso, si sta procedendo in una situazione di confusione.
Fatta questa premessa, vengo alle domande. La prima riguarda i due provvedimenti deliberativi che ho citato. Come ho detto, non ne abbiamo notizia, sono passati due mesi, ma anche prima dell'approvazione della legge sapevamo che queste delibere dovevano essere fatte e la tempistica è importante, non è infatti indifferente per gli operatori privati, ma anche per gli abitanti della città di Aosta, per lo stesso Comune di Aosta sapere quali sono le modalità per usufruire di quel contributo al 40% per l'installazione di impianti e configurazioni di autoconsumo aderenti a una CER. Immaginiamo che le condizioni saranno simili a quelle stabilite dal PNRR per i suoi di contributi, però bisogna leggere la delibera per averne conferma.
Per quanto riguarda il tavolo tecnico permanente, anche qui noi segnaliamo l'urgenza di avere questo tavolo operativo il più in fretta possibile, perché - e lo avevamo detto anche quando c'è stata la discussione in aula - quel tavolo deve avere un ruolo di coordinamento e di indirizzo regionale rispetto a tutto il movimento delle comunità energetiche e sarebbe opportuno averlo in funzione nel momento in cui si tratta di prendere delle decisioni, di decidere quale sarà l'architettura delle CER pubbliche in Valle d'Aosta.
La seconda domanda è più di carattere generale e riguarda le intenzioni del Governo riguardo allo sviluppo delle CER in Valle d'Aosta, perché non è mai stato detto chiaramente dall'Assessorato o dalla Giunta quali obiettivi si vogliono raggiungere, quale dimensione deve avere il movimento delle comunità energetiche in Valle d'Aosta, cioè bisogna capire se si pensa a un movimento a dimensioni ridotte, contenute, per utilizzare i fondi europei del PNRR e del FESR, con qualche iniziativa sporadica che nasce qua e là nel territorio regionale - e quindi poi con dei risultati in termini produttivi che sono marginali - oppure se quello che si pensa è un movimento molto più significativo che permetta un incremento importante della produzione di energia elettrica utilizzando il fotovoltaico. Io ricordo che il PEAR ha previsto e programmato un incremento della produzione fotovoltaica nella nostra regione entro il 2030 e che ha stimato in circa 180 megawatt le potenzialità degli impianti fotovoltaici installati sulle coperture in Valle d'Aosta. Con le CER si vuole dare un impulso forte per raggiungere questi obiettivi o si vuole fare soltanto il minimo indispensabile?
La terza domanda riguarda un nodo fondamentale, quello che dicevo prima, cioè l'architettura, che cosa facciamo delle CER in Valle d'Aosta. Nelle dichiarazioni che sono apparse su "La Stampa" giovedì della settimana scorsa, dopo la presentazione dello studio Sani, lei, Assessore, ha affermato: "Vogliamo lasciare aperta la possibilità di studiare qualsiasi forma di costituzione che possa arrivare anche all'idea di una CER multicabina su scala regionale", quindi, da una parte, c'è quest'affermazione che è importante; dall'altra, c'è la delibera che è stata approvata lunedì scorso, quindi pochi giorni fa, che invece finanzia gli studi di fattibilità che devono realizzare i Comuni singolarmente o in associazione tra di loro per istituire le CER locali.
Come temevamo, quest'avviso non prende in considerazione l'opzione della CER multicabina, ci sono due allegati, l'allegato 1 che è la scheda azione a pagina 2, sotto la voce "Descrizione e programmazione", è scritto: "Il territorio regionale è composto da 74 Comuni e da 16 cabine primarie. Il presente avviso dà la possibilità agli Enti locali di presentare domanda di contributo per la realizzazione di studi di prefattibilità per la costituzione di CER sia a livello di cabina primaria, sia su scala inferiore in funzione delle esigenze di ciascun beneficiario". Con questa formulazione viene esclusa la possibilità di studi di prefattibilità per la CER multicabina ed è una cosa che riteniamo assurda; c'è quindi, come dicevo, anche contraddizione fra quell'affermazione e poi un atto che è un atto scritto, che ha una sua importanza. La domanda quindi che ci poniamo e che crediamo si stiano ponendo i Comuni è: ma davvero, che cosa intende fare la Regione?
Presidente - Per la risposta, la parola all'assessore Bertschy.
Bertschy (UV) - Anche su quest'argomento facciamo veramente fatica a trovare un punto di lavoro che sia corretto nell'affrontare sia in termini tecnici che politici l'argomento, o quanto meno, pur partecipando a tutti i tavoli di lavoro, insieme ad alcuni altri Consiglieri, in particolare il consigliere Ganis, e ascoltando quello che anche al tavolo tecnico le persone raccontano... poi lei ha una sua struttura tecnica che evidentemente contraddice quello di cui io mi devo fidare, perché le mie strutture tecniche sono quelle dell'Amministrazione regionale, sono quelle che mettiamo a disposizione del Consiglio, sono quelle che pensano per noi quale possa essere la strada giusta per offrire alla parte politica l'occasione nel tempo, mettendo insieme gli elementi per compiere le scelte. Mi stupisce quindi, veramente a volte faccio fatica a capire perché si tenda a strumentalizzare sempre quello che viene detto in maniera chiara. Io non ho sentito un'espressione netta durante il dibattito della scorsa settimana - e non ero l'unico presente, quindi non parlo di colleghi di maggioranza -, che la CER multicabina è la soluzione migliore per la Valle d'Aosta. Si è detto in maniera chiara quali sono le possibilità, si è argomentato in maniera chiara su quali sono le criticità, ma un'affermazione di fondo...
Lo dico politicamente dall'inizio: noi abbiamo una visione diversa su come bisogna costruire le CER in Valle d'Aosta. Le CER devono nascere dal territorio e poi legarsi sul territorio. La sua visione è una CER che nasce dall'alto e forse arriva sul territorio, perché questa è l'idea della CER multicabina. È stato detto sia dai tecnici che dalle parti che erano coinvolte che è fondamentale l'apporto dei Comuni per far nascere delle CER che abbiano degli obiettivi chiari e delle finalità ben precise e io continuo a ritenerlo fondamentale ed è per questo che ho dichiarato l'importanza di un lavoro tecnico e l'avviso non preclude assolutamente la costituzione di una CER multicabina, non so dove l'ha visto scritto. L'avviso permette di studiare tecnicamente l'apporto energetico sul territorio sulle cabine primarie, che possono poi essere legate insieme nella misura in cui - e questo è detto ancora chiaramente durante il dibattito - si va a una scala più ampia, perché a una scala più ampia diventa tutto più complesso e, per rendere la complessità funzionale all'economia di una comunità energetica, ci vogliono maggiori produzioni e maggiori consumi. Questa è la sintesi di quel momento di lavoro, poi lei potrà sempre raccontarlo come vuole, perché, per fortuna, ognuno ha libertà di espressione, ma almeno, quando siamo in tanti, se la maggioranza ha capito una cosa, è evidentemente perché le cose sono state dette in questi termini.
C'è poi un altro tema - e mi sono già bruciato quattro minuti, quindi cercherò di rispondere per non rischiare poi di farmi dire che non rispondo -: la legge l'abbiamo approvata il 29 luglio, oggi è il 19 settembre, c'erano in mezzo dei periodi di vacanza, ci sta anche che quattro o cinque persone, che sono quelle delegate all'energia, possano svolgere in questo breve periodo, se glielo consente, anche i loro dedicati momenti di riposo, come credo sia normale nell'organizzazione del lavoro. Se poi pretendiamo anche che le persone non possano svolgere la loro attività, allora diamoci dei tempi che sono tutti i nostri.
In ogni caso, in questo periodo, sia le strutture dell'energia che il COA Energia hanno continuato a produrre e hanno prodotto le cose più importanti che voi mettete in evidenza. La legge n. 15 all'articolo 4 prevede due commi: il comma A e il comma B. Il comma A è quello che abbiamo messo a disposizione, con l'avviso, le risorse necessarie allo sviluppo dei progetti per la costituzione delle CER; il comma B prevede le attività per i Comuni sopra i 5 mila abitanti, per attività di autoconsumo. È una cosa molto più complessa, prevede una valutazione con anche il tema degli aiuti di Stato, perché qui parliamo anche di imprese e non è una delibera che si può assumere senza una fase di studio e di preparazione, quindi ad oggi non siamo in grado di dare questi tempi. La predisposizione di questi studi è esattamente quello che è necessario fare per continuare nell'attività di programmazione e, come vi ho detto, quest'attività è fatta.
Per venire ai due provvedimenti che lei ha citato in premessa, la delibera è stata iscritta alla Giunta del 23 settembre, dieci giorni fa, quindi, come lei sa, le delibere vanno di dieci giorni in dieci giorni, non avevate ancora presentato l'iniziativa, quindi non si può neanche dire che sia in risposta all'iniziativa, sia quella delibera che quella del piano energetico. La prossima settimana ci sarà una delibera ancora più importante, il lunedì successivo, che è quella della costituzione del tavolo per le aree idonee, che è una cosa molto, molto complessa e della quale abbiamo parlato. Come ho detto più volte, sono sempre le persone e le stesse strutture che si debbono occupare di tutta quest'attività.
In che modo la Giunta intende agire per un pieno sviluppo dei gruppi di autoconsumo lo abbiamo detto un po' in tutte le maniere. Noi stiamo procedendo con le iniziative che abbiamo fatto, il tavolo tecnico avrà anche il compito di governare queste iniziative pubbliche o private e il tavolo avrà anche il compito di promuovere una delle cose che ci siamo impegnati a fare con la legge, l'articolo 8, l'istituzione del tavolo tecnico permanente sopracitato, quello del quale abbiamo parlato, che promuoverà il sostegno e la facilitazione di iniziative per la realizzazione di configurazioni di autoconsumo. In questo senso il COA, che lo sta già facendo, lo studio Sani, come è stato detto quel giorno, sono a disposizione di tutti per fornire tutti quegli elementi e quelle informazioni necessarie a poter lavorare su quest'argomento estremamente complesso, come è stato più volte ribadito durante quella mattinata di lavoro.
"Se è stata compiuta una scelta politica in merito alla proposta di CER unica regionale multicabina - individuata come opzione... - accompagnata da varie configurazioni a livello comunale e intercomunale" me l'aveva già chiesto il 5 aprile 2024, me l'ha richiesto il 7 giugno 2024, me lo richiede a settembre, me lo chiederà ancora, la mia risposta è sempre uguale: non si tratta di fare una scelta politica, si tratta prima di avere la visione... la scelta di arrivare anche a una comunità multicabina abbiamo detto che non è esclusa, ma in questo momento non ci sono gli elementi tecnici - e non lo dico io: lo dicono i tecnici della Regione Valle d'Aosta e il COA Energia - per poter arrivare a compiere una scelta di questo tipo. Probabilmente i tecnici del gruppo PCP hanno già tutte queste informazioni che noi non abbiamo e avete il diritto di farlo. Io non mi prendo delle responsabilità per l'Amministrazione regionale della Valle d'Aosta per fare una scelta che non è certa.
In più, come abbiamo detto durante la mattinata, il Dipartimento delle finanze sta studiando l'aspetto giuridico, perché non è di poco conto per un'Amministrazione pubblica andare a costituire una nuova società, con tutto quello che queste società portano ovviamente con vantaggi e svantaggi e responsabilità di gestione. Quando ci saranno tutte queste informazioni, avremo la possibilità di valutare se gli elementi a favore di una comunità energetica multicabina sono maggiori di quelli di altre scelte e faremo questa scelta con la trasparenza che deve accompagnare una scelta politica così impegnativa per un'Amministrazione pubblica.
Avete il diritto di semplificare il dibattito facendo continuamente queste fughe in avanti, dando delle dimostrazioni della vostra capacità e della vostra evidenza, noi siamo più lenti, abbiamo bisogno di maggiori informazioni, vogliamo maggiore tutela per l'Amministrazione pubblica. Direte in giro che voi siete più bravi degli altri, noi speriamo di essere altrettanto bravi un domani a dire che, mettendoci il tempo giusto, abbiamo fatto la scelta migliore per la nostra Amministrazione e per gli Enti locali valdostani, che vanno salvaguardati in una fase molto delicata di questa procedura. L'intervento di un Sindaco, che non cito, durante la riunione è stato emblematico delle difficoltà che gli Enti locali hanno in questo momento davanti per realizzare la progettualità che è necessaria per procedere rispetto a questi obiettivi.
Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Minelli per la replica.
Minelli (PCP) - Assessore, lei come sicuramente immaginerà, non sono assolutamente soddisfatta della sua risposta.
Lei dice una cosa vera e l'ha detta in chiusura: c'è una lentezza, ma la lentezza non è una cosa che appuriamo adesso e non è legata al fatto che ci sono poche persone che possono lavorare e che devono fare le ferie - che mi sembra una cosa assolutamente ovvia rispetto all'ultimo periodo, perché stiamo parlando del periodo estivo -: noi stiamo sollecitando delle azioni da un anno e mezzo! Il fatto di discutere su quale scelta operare non lo tiriamo fuori adesso, io ne ho parlato a tutti quei tavoli e ho chiesto più e più volte che ci si mettesse intorno a un tavolo, magari anche ristretto, abbiamo detto "con degli esperti" a un certo punto, per decidere qual era la soluzione migliore; c'è un ritardo che lei sottovaluta.
Le ho citato nell'illustrazione degli esempi che ci sono, vicino a noi o anche un po' più lontano da noi, che sono andati avanti. Sono centinaia le richieste di contributi che sono già depositate al GSE per gli impianti delle CER, mentre da noi a livello pubblico non c'è ancora una sola domanda ed è un dato preoccupante, perché le domande si possono presentare entro il primo trimestre del 2025, ma i contributi del 40% per l'installazione degli impianti sono a esaurimento, non sappiamo neanche se ce ne sono ancora e non ci conforta neanche che a breve sarà approvata una DGR, quella del tavolo, ma dell'altra non è in grado di dirci i tempi.
Ci preoccupa poi anche il silenzio che c'è e che denunciamo da tempo riguardo al supporto tecnologico a tutto il movimento delle comunità energetiche visto che ci sono dei calcoli da fare rispetto alla contestualità della produzione e ai consumi, che richiede l'utilizzo di un partner tecnologico, quello stesso partner tecnologico che io ho chiesto qui con una mozione mi pare, o con un'interpellanza, un sacco di tempo fa.
La cosa che ci preoccupa di più è l'assenza di chiarezza dei ruoli, perché non c'è la bussola, questa cosa di puntare sulla CER multicabina o sulle decine di configurazioni... lei dice: "Non deve essere una decisione che viene calata dall'alto, voi la vedete così, noi vediamo invece un movimento che viene dal basso", ma bisogna decidere, perché, a seconda di quello che si decide, anche la forma giuridica va di conseguenza. Se sono tante CER comunali o intercomunali, ci saranno le associazioni, se è una CER multicabina, bisogna puntare sulla fondazione di partecipazione, ma quello che mi chiedo è se ha senso adesso, anche con il bando approvato con la delibera del 16, avviare decine di studi di fattibilità se il nodo poi non è stato sciolto. Mi sembra che si stiano mettendo in difficoltà, ma davvero, i Comuni, si pretende che facciano delle scelte in una situazione che è di confusione. Guardi che la Consulta ambiente del CELVA, lo sappiamo, si era orientata verso la CER multicabina. Martedì della settimana scorsa il Coordinatore dei Presidenti delle Unités ha detto chiaramente in quell'incontro che auspicano una CER multicabina. Lo studio Sani suggerisce quell'opzione multicabina, ne parla, da un punto di vista tecnico ha detto che è fattibile, tutto va in quella direzione, ma la Regione non decide.
Le dico di più: un Sindaco, uscendo da quella riunione qua fuori in piazza mi ha detto: "Eh, l'opzione multicabina sarebbe opportuna, ma l'Assessore non vuole". Ora, io non credo sia così...
(intervento dell'assessore Bertschy fuori microfono)
...però è passato questo messaggio! Noi chiediamo che si proceda con una maggiore rapidità...
(intervento dell'assessore Bertschy fuori microfono)
...questo è quello che mi è stato detto, io le dico che non credo che sia così, ma passa un messaggio che magari è sbagliato...
(intervento dell'assessore Bertschy fuori microfono)
...lei ha detto il nome del Sindaco? Il Sindaco glielo dirà, stia tranquillo che glielo dirà anche il Sindaco... posso finire con il tempo che ho a disposizione?
Procedere con una decina di studi di fattibilità in una situazione di confusione come l'attuale non è utile a sviluppare un movimento delle CER in Valle d'Aosta. Poi è evidente - l'ha detto lei, Assessore - che ci sono delle posizioni estremamente diverse tra noi e lei, però alla fine non saranno importanti le opinioni, né le mie né le sue, alla fine conteranno zero! Quello che conterà saranno i dati e se, entro la primavera del 2025, le CER o le configurazioni di autoconsumo pubblico in Valle d'Aosta avranno definito uno, due, cinque, dieci progetti o saranno qualche cosa di molto più significativo, è su quello che si dirà, è su quello che si valuterà, è su quello che andremo a vedere se ci sono tanti o pochi megawatt di potenza installata. I conti li faremo alla fine e ovviamente anche la valutazione politica poi si baserà sulla matematica e non su quello che penso io o su quello che pensa lei.
Presidente - Si è prenotato l'assessore Bertschy per una precisazione, per fatto personale.
Bertschy (UV) - Nessuna precisazione, io penso che nei miei dieci anni in Consiglio regionale sia la terza volta che intervengo per fatto personale. Io sono stato accusato qui dalla collega Minelli di contraddire... quindi non mettere in condizione i Sindaci di operare una libera scelta sulle decisioni che vogliono prendere sulle comunità energetiche, quindi chiedo che venga chiarito quest'aspetto.
Presidente - La parola alla consigliera Minelli.
Minelli (PCP) - Chiarisco immediatamente. Io ho detto che la mancata presa di posizione della Regione su un argomento importante come questo crea della confusione negli Enti locali ed è una decisione che poi a quanto pare... lei dice: "Non è una decisione politica"... lei ha detto: "Non si può prendere una decisione politica sull'architettura delle CER, ma bisogna prendere una decisione sulla base delle valutazioni tecniche", questo è stato detto. Quello che io rilevo è che non si prendono delle decisioni politiche su un argomento così importante e su questo le decisioni politiche vanno prese tenendo conto delle indicazioni tecniche, ma ci sono delle assunzioni di responsabilità anche a livello politico.
Presidente - La parola all'assessore Bertschy.
Bertschy (UV) - Di questa replica sinceramente non me ne frega niente. La consigliera Minelli ha usato delle parole che sono gravi, ha detto che, uscendo dalla riunione un Sindaco le ha detto che la comunità energetica multicabina non si fa in Valle d'Aosta perché l'Assessore non vuole. Ha detto questo, c'è registrato, quindi lei adesso mi chiarisce questa cosa, perché personalmente io sono per la libertà di espressione, per il libero esercizio dell'autonomia dei Sindaci, sono stato Sindaco per quindici anni e non le permetto di venire a dire che io minaccio delle persone e non permetto loro di fare il loro lavoro. Non glielo permetto di dire, quindi questa cosa va chiarita sul mio onore!
Presidente - La parola alla consigliera Minelli.
Minelli (PCP) - Io ho detto che, uscendo da quella riunione, chiacchierando della situazione, un Sindaco mi ha detto che "l'opzione della multicabina sarebbe opportuna, ma l'Assessore non vuole", ma "non vuole" credo che nella definizione utilizzata da quella persona volesse dire "Non vuole nel senso che non è d'accordo". Questo è il messaggio che è passato, io non le sto dicendo che questo è quello che lei dice, le sto dicendo che passa un messaggio che non va bene, secondo me, ma non va bene soprattutto per lei. Questo è quello che io ho detto. Poi riascoltate quello che ho detto ma io ho detto queste cose. Non sto dicendo che lei non voglia, sto dicendo che passa un messaggio che, secondo me, non va bene, ma quel messaggio che non va bene credo che non vada bene soprattutto per lei.
Presidente - La parola all'assessore Bertschy per un'ultima precisazione.
Bertschy (UV) - La chiudo qui, sinceramente è sufficiente quello che ha ribadito, non si preoccupi, guardi, non mi tuteli lei, mi tutelo da solo. Da adesso in avanti però non si permetta più e non si metta più in bocca delle parole che poi non è in grado di difendere in aula!
Presidente - Considerata l'ora e anche in ragione dell'organizzazione del pomeriggio, chiuderei la riunione del Consiglio con questo punto.
Ci aggiorniamo al pomeriggio, ricordo alle ore 15:30 e non alle ore 15:00. I lavori del Consiglio sono sospesi.
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La seduta termina alle ore 12:49.