Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3945 del 19 settembre 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 3945/XVI - Interpellanza: "Possibilità di inserimento della pernice bianca fra le specie cacciabili nel calendario venatorio 2025/2026".

Bertin (Presidente) - Punto n. 46. Ha chiesto la parola il consigliere Ganis, ne ha facoltà.

Ganis (LEGA VDA) - A distanza di un anno si ritorna a parlare in quest'Assise della pernice bianca, una specie cacciabile, ma esclusa dal calendario venatorio 2024/2025.

Prima di arrivare alla finalità di quest'interpellanza, vorrei fare un breve excursus storico partendo dalla mozione discussa in aula in data 7 novembre 2019 e approvata dalla maggioranza che prevedeva la sospensione della caccia alla pernice bianca e alla lepre variabile. Una sospensione dell'attività venatoria dettata allora da una mancata conoscenza della materia e dal fatto che la chiusura non si basava su alcun studio scientifico dedicato, tant'è che la mozione del 5 ottobre 2022, presentata in Consiglio dal nostro gruppo, avente come oggetto l'impegno a inserire nel calendario venatorio 2022/2023 la caccia alla pernice bianca e alla lepre variabile, venne votata dalla maggioranza, a esclusione delle colleghe di PCP. L'esito positivo permise così la riapertura della caccia alla summenzionata specie. Purtroppo pochi mesi fa, con l'approvazione della delibera di Giunta n. 836, la caccia alla pernice bianca è stata esclusa nuovamente dal calendario venatorio 2024/2025.

Tengo a precisare che il mondo venatorio, in questo caso i cacciatori, non hanno nessuna intenzione di condurre all'estinzione una determinata specie selvatica, perché, come abbiamo più volte evidenziato in Consiglio, l'attività venatoria ha lo scopo di preservare la fauna selvatica attraverso i censimenti fatti ad hoc e piani di abbattimento controllati.

È evidente che, in base ai dati il mio possesso - spero che li abbia anche lei, Assessore -, che riguardano i censimenti sia primaverili che quelli post produttivi, e al fatto che quest'anno la primavera sia stata particolarmente fredda e con neve abbondante, una maggiore valutazione andava fatta prima di prendere delle decisioni affrettate nel sospendere questo tipo di caccia. Tra l'altro, vorrei sottolineare che i piani di abbattimento fanno riferimento alle sole aree campione affinché l'attività venatoria non impatti sulla vitalità della specie. Sono numeri irrilevanti, basti pensare che i prelievi nella stagione 2018-2019 sono stati di otto pernici bianche.

Chiudo con una notizia apparsa su "La Stampa" il 21 giugno 2024: "Nel solo Parco del Mont Avic sono state censite settanta coppie di pernici bianche". Un numero importante che dimostra la numerosa presenza anche nel nostro territorio.

In base a queste considerazioni, i Consiglieri interpellano l'Assessore competente per conoscere se ritiene che le modalità con le quali è stata presa la decisione di escludere questa specie dal prelievo venatorio siano corrette; se i censimenti primaverili rappresentano realmente la situazione evolutiva e strutturale della summenzionata specie; se sia a conoscenza del fatto che alcune aree censite non abbiano dato nessun esito e se, in base a quanto evidenziato, l'Assessore intenda prendere in considerazione la possibilità di inserire questa specie nel calendario venatorio 2025-2026.

Presidente - Per la risposta, la parola all'assessore Carrel.

Carrel (PA) - Mi permetta solo una specifica che amministrativamente ha un suo peso: il calendario venatorio per la stagione 2024/2025, approvato con delibera di Giunta regionale 836 del 22 luglio 20204, ai sensi dell'articolo 31 della legge regionale 64/1994, elenca tra le varie specie cacciabili sia la pernice bianca che la lepre variabile.

Nello specifico, per quanto riguarda la pernice bianca che è oggetto dell'interrogazione, considerati i risultati negativi dei monitoraggi primaverili, si è ritenuto opportuno non permetterne il prelievo nel corso della prossima stagione di caccia. La pernice bianca viene censita due volte all'anno: in primavera con la valutazione della sopravvivenza invernale attraverso il conteggio dei maschi cantori e in estate, al fine di valutare il successo riproduttivo. I censimenti primaverili rappresentano le fondamenta su cui si basa il calcolo del piano di prelievo. Se i censimenti primaverili forniscono risultati sfavorevoli, come è avvenuto nel corso dei monitoraggi effettuati nel corso della primavera di quest'anno, non è opportuno prelevare esemplari della specie. I dati primaverili negativi sono stati peraltro confermati anche dai censimenti estivi, che hanno fornito un successo riproduttivo molto basso. Le aree campione utilizzate per il monitoraggio della pernice bianca sono censite da circa vent'anni, sempre con le stesse modalità, dal Corpo forestale della Valle d'Aosta in collaborazione con i cacciatori e può accadere che il risultato del censimento sia pari a zero. I dati ottenuti vengono inviati agli uffici competenti che provvedono alla loro analisi e alla successiva elaborazione.

La pernice bianca sarà tra le specie cacciabili anche nel calendario 2025-2026, come è avvenuto per quest'anno, ma il suo prelievo da parte dei cacciatori, sempre attenti alle dinamiche di popolazioni e la cui collaborazione per l'effettuazione dei censimenti è fondamentale, potrà avvenire solamente se i censimenti primaverili ed estivi svolti nel 2025 forniranno risultati soddisfacenti.

Presidente - Per la replica, la parola al consigliere Ganis.

Ganis (LEGA VDA) - Grazie Assessore per la risposta. Mi auguro che lei abbia sotto mano le tabelle dei censimenti, sia primaverili che post riproduttivi, altrimenti parliamo solo di aria fritta. Partiamo dal fatto che la scelta di non attendere nemmeno l'esito dei monitoraggi post riproduttivi appare tecnicamente scorretta.

Tenendo conto che la primavera 2024 è stata soggetta a precipitazioni abbondanti di neve e che hanno ritardato il decorso normale della stagione, questo ha snaturato i dati dei censimenti.

Altro punto importante riguarda il censimento a questa specie, come ha detto lei, vengono da anni monitorati soltanto undici siti, non tenendo conto effettivamente della reale superficie cacciabile, infatti i censimenti riguardano solo una piccola percentuale di territorio, sulla quale successivamente vengono conteggiati i numeri delle pernici bianche da prelevare, quindi solo su circa un 10% di quel territorio.

Andando invece ad analizzare le tabelle dei censimenti primaverili che lei ha sottomano, quindi ascoltando il canto dei maschi, i censimenti in alcune zone hanno dato esito pari a zero, come lei ha ben evidenziato. Nella zona di Val Veny non è presente nessun dato, se lei guarda nella casella Val Veny, non c'è nessun dato, quindi né zero, né "non effettuato", mancano i dati. Tra l'altro, vorrei ricordarle, Assessore, che in caso di esito negativo, i censimenti alle altre specie vengono rifatti, nel caso della pernice bianca no. Per queste ragioni quindi i numeri delle tabelle non rappresentano realmente lo stato di salute di questa specie.

Per quanto invece riguarda la tabella dei dati estivi della pernice bianca, i numeri sono differenti. Nel 2024 sono state censite 113 pernici bianche, un rapporto giovani-adulti pari allo 0,9, che rappresenta un po' quello che succede anche in una media degli altri anni.

Ricordo infine che i dati di monitoraggio si riferiscono solo alle zone campione in un contesto che non rispecchia realmente la situazione attuale di questa specie.

Per queste ragioni quindi bisognerebbe attuare un censimento più attento, ripetere le operazioni di monitoraggio quando le condizioni climatiche sono avverse e non permettono il conteggio di questo tipo di specie.

Così, come ho ben evidenziato, avviene per tutte le altre, quindi a nostro avviso, un approccio tecnico-scientifico più appropriato potrebbe garantire un prelievo di questa specie in maniera più fattibile.

Secondo noi, quindi, se avete intenzione di chiudere definitivamente questo tipo di caccia, siete sulla strada giusta.

Adesso lascerei la parola al collega Sammaritani.

Presidente - La parola al consigliere Sammaritani per i minuti restanti.

Sammaritani (LEGA VDA) - Il tempo che resta è poco, io vorrei affrontare un altro tema che probabilmente richiederebbe un po' più tempo, perché ormai questa pernice bianca sta diventando un po' un emblema del sistema amministrativo a volte che si attua, nel senso che, a sentire la risposta dell'Assessore e poi la replica del collega, naturalmente ci sono posizioni contrastanti addirittura proprio sui dati.

In realtà, quello che noi sappiamo oggettivamente è che, per quanto riguarda l'approvazione in Giunta del calendario, si è detto che, relativamente alla pernice bianca, in considerazione di quanto indicato da ISPRA e in virtù dei censimenti effettuati in periodo primaverile, si ritiene di non consentire il prelievo, quindi ci si è fermati solo al dato primaverile quando invece nella bozza, per esempio, del piano regionale faunistico venatorio si dice che le formule per calcolare i prelievi dovrebbero essere calcolate anche sulla base dei censimenti estivi e questo mi sembra anche abbastanza logico, ma io ne faccio una questione - l'ho detto già più volte, non sono un cacciatore - di trasparenza amministrativa, cioè evitiamo che qualcuno pensi, qualche cittadino, e in questo caso i cacciatori che legittimamente vanno a caccia, che forse ci sia una strumentalizzazione di certi argomenti e che magari all'interno di certi uffici qualcuno faccia più che amministrazione della politica, cioè che faccia delle scelte in base ai suoi convincimenti.

L'Amministrazione deve essere trasparente, deve essere oggettiva e ci pare che in questa vicenda, a partire da quella famosa mozione di cui abbiamo già parlato, di tanta trasparenza non ce ne sia e che la pernice bianca - ahimè per lei, poverina e con cui nessuno ce l'ha chiaramente - sia diventata un po' il simbolo di questa strumentalizzazione. Noi monitoriamo per questo: i principi.