Oggetto del Consiglio n. 3941 del 19 settembre 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3941/XVI - Interpellanza: "Risoluzione delle problematiche relative alla frequentazione da parte dei docenti dei percorsi universitari di formazione e abilitazione all'insegnamento per le scuole secondarie di primo e secondo grado".
Bertin (Presidente) - Punto n. 42. Ha chiesto la parola il consigliere Perron per l'illustrazione dell'interpellanza, ne ha facoltà.
Perron (LEGA VDA) - Ritorniamo all'argomento scuola per un'iniziativa, che è però molto tecnica, quindi mi atterrò a quanto abbiamo riportato.
Siamo nel campo dei corsi abilitanti, come sappiamo, questo Governo ha fatto ripartire i corsi abilitanti che vengono fatti su scala regolare per permettere a tutto il mondo del precariato di avere delle scadenze e di riuscire a entrare nel mondo della scuola in pianta stabile. Chiaramente non è tutto perfetto, anche qua ritorniamo ai discorsi per cui stiamo burocratizzando tutto e quindi si apre una selva gigantesca in cui moltissimi insegnanti o giovani soprattutto che vogliono entrare nel mondo della scuola poi si ritrovano impantanati non in una selva oscura, come diceva qualcuno, ma sicuramente in un pantano, con i meccanismi lunghissimi da sbrogliare. Noi siamo al Ministero, voi siete in Regione, abbiamo tutti da cercare di districare queste cose.
Veniamo al lato più tecnico, richiamato il corso abilitante partito nel luglio 2024 all'Università di Torino, già avevamo portato delle iniziative su questo tema, avente come oggetto: "L'ammissione ai percorsi universitari di formazione iniziale e abilitazione all'insegnamento per le scuole secondarie di primo e secondo grado", ricordato che, per completare il percorso abilitante, è necessario svolgere il tirocinio, con durata di ore variabile a seconda dei crediti in possesso del candidato e che questo deve essere svolto entro fine novembre 2024, questa è un po' la novità, poi adesso mi hanno detto che probabilmente qualcosa si è mosso ma aspettiamo la vostra risposta, quindi c'è da fare un tirocinio in tempi brevi, entro novembre 2024 (Da qui la preoccupazione e le segnalazioni che ci sono arrivate).
Preso atto delle tempistiche pressanti per ottemperare alle quali molti docenti dovrebbero usufruire di permessi di studio per le prime settimane dei scuola, peraltro tecnicamente non ottenibili con le 150 ore, le quali non sono generalmente fruibili prima della fine di novembre; evidenziato che al momento attuale non si hanno informazioni riguardo alle scuole - qui è stata depositata il 6 settembre, speriamo che ora le cose si siano mosse, però chiaramente noi abbiamo consegnato l'iniziativa ispettiva quasi due settimane fa - convenzionate in Valle che dovevano far partire questi tirocini, per cui coloro che hanno fatto questo corso possono chiudere il percorso.
Interpelliamo il Governo regionale per conoscere: 1) se verranno effettivamente accreditate per svolgere i tirocini formativi tutte le scuole secondarie di primo e secondo grado del territorio regionale; 2) quali modalità e quali tempi di attivazione siano previsti per i tirocini formativi menzionati, nonché quali permessi, in mancanza delle 150 ore, possono essere fruiti dagli insegnanti, al fine di garantire il diritto allo studio, perché chiaramente se gli insegnanti hanno una cattedra, stanno già lavorando e abbiamo visto che ci sono molti precari ancora nel mondo della scuola, quindi stanno insegnando, hanno bisogno di prendere le ore per andare a fare i tirocini, se si ritrovano in condizioni di non poterlo fare, è chiaro che abbiamo un problema, rischiano di dover lasciare l'anno, per paradosso, per dover andare a finire il corso di abilitazione; 3) quali intendimenti si abbia per risolvere la problematica in tempi celeri, al fine di non pregiudicare l'ottenimento dell'abilitazione all'insegnamento per i docenti valdostani, già penalizzati, come abbiamo visto, dalla mancata attivazione dei suddetti corsi nella Regione Valle d'Aosta, non tutti, alcuni sono stati attivati ma molti insegnanti devono andare a Torino o, magari in alcuni casi Università del Piemonte orientale a Vercelli, a fare questi corsi abilitanti, chiuderli, e chiaramente è dispendio di tempo, di soldi per il viaggio e tutta una serie di problemi per entrare nel mondo della scuola, che poi ha una marea di problematiche, ha gli insegnanti tra i meno pagati in Europa, anche se questo Governo, grazie a Dio, qualcosa di positivo l'ha fatto e speriamo che lo faccia ancora. Queste quindi sono le domande che le mettiamo sul tavolo, sono molto tecniche e aspettiamo risposte altrettanto tecniche.
Presidente - Risponde l'assessore Jean-Pierre Guichardaz.
Guichardaz J. (FP-PD) - Grazie collega Perron. Noi monitoriamo con attenzione il tema sia dei CFU, delle certificazioni, sia dei tirocini. È un tema che, come lei sa meglio di me, essendo insegnante, è diventato un tormentone... però mi dovete alzare il volume... quando parlo, alle volte mi dicono che urlo, quando parlo normale...
(voci fuori microfono)
...non voi, voi non c'entrate niente, ma qualcuno mi deve alzare il volume, è la terza volta che mi dicono che non si sente niente... Scusate lo sfogo.
Sul tema delle certificazioni e sul tema dei tirocini trasversalmente credo che qualunque Governo sia passato fino ad ora, si ritrova dentro un problema infinito, perché, come lei sa, la SIS, i 24 crediti, 36, 60, ogni anno è un delirio dell'ulteriore delirio, che, tra l'altro, si somma all'organizzazione anche da parte dell'Università ma, non solo, perché poi l'istituzione scolastica, come lei sa, deve affiancare dei tutor che abbiano i requisiti anche per i tirocini, quindi è un ulteriore aggravio che ogni anno, senza sapere che cosa succederà l'anno successivo, si assomma al lavoro già di queste povere segreterie scolastiche della Sovraintendenza, la quale, continuamente, cerca di fare da collante, mettere insieme, fare la raccolta delle intenzioni, perché poi anche lì le intenzioni sono una cosa e poi i decreti attuativi sono un'altra.
Io, da quando ho questa delega, mi dico che navighiamo in mezzo all'incertezza e non voglio fare citazioni di un certo tipo, però le risponde tecnicamente, mi scusi la premessa un po' polemica. Non ce l'ho assolutamente con il Governo attuale, devo dire che nessuno su questo tema qua è riuscito fino ad ora a dare una continuità; speriamo che adesso quanto meno si capisca qualcosa in modo tale che anche l'Università e le istituzioni scolastiche, per quanto riguarda i tirocini all'Università e l'organizzazione di corsi, che, ricordo, sono mirati poi sulle singole classi di concorso, perché non è che un'Università, come dice qualcuno: "Sì, ma ci sono le materie comuni, perché non si organizzano delle code". La complessità, per quello che ho imparato io, è ben superiore rispetto a volte alle sparate di alcuni che pensano che basta alzarsi la mattina e si organizzano i TFA, i CFU e sia facile fare le cose. Comunque se verranno effettivamente accreditate per svolgere i tirocini formativi tutte le scuole secondarie di primo e secondo grado del territorio regionale: i tirocini possono essere svolti, questo è il dato, presso tutte le istituzioni scolastiche valdostane che sottoscrivono una convenzione con il CIFIS, del CIFIS ne abbiamo parlato lungamente, quest'aggregazione di università in cui c'è l'Università della Valle d'Aosta, in cui è capofila l'Università di Torino. Il 3 settembre il CIFIS ha inviato la mail di richiesta disponibilità a sottoscrivere le convenzioni alle sette scuole che erano state proposte quali sedi di tirocinio dai tirocinanti stessi, quindi funziona così: il tirocinante si attiva, chiede alla dirigente, la dirigente raccoglie la domanda di tirocinio e la invia alla Sovraintendenza che lo invia al CIFIS. Il form per la proposta delle sedi di tirocinio era compilabile fino a venerdì 6 settembre 2024, nel frattempo potrebbero essere state coinvolte ulteriori scuole, quindi il dato è comunque positivo e, come dico, viene sempre attivato dall'interessato.
"Quali modalità e quali tempi di attivazione siano previsti per i tirocini formativi menzionati, nonché quali permessi in mancanza delle 150 ore possono essere fruiti dagli insegnanti al fine di garantire il diritto allo studio": sulle 150 ore apro solo un piccolo argomento, nel senso che, appena mi sono insediato, ci siamo incontrati con le organizzazioni sindacali, abbiamo questi incontri periodici che si calendarizzano e uno dei temi era proprio la valutazione di quali siano i corsi, percorsi, titoli di studio, eccetera, che hanno la priorità per la concessione di questa famosa quota del 3% del personale, che è inderogabile, oltre alla quale non si può andare, e con i sindacati eravamo rimasti - questo ce lo siamo confermati in una telefonata e in un'interlocuzione diretta - l'anno scorso che avrebbero attivato, attraverso un documento di loro scrittura, una contrattazione relativamente a un contratto integrativo regionale, che è lo strumento che altre Regioni oggi utilizzano per regolamentare i permessi di studio, compresi i permessi per l'abilitazione, perché, come lei sa, nella vecchia disciplina non venivano indicati né i TFA, né i CFU, cioè non sono mai stati indicati, ma genericamente titoli di studio - questa è la priorità - concernenti il lavoro che al momento il docente sta effettuando.
La necessità quindi è quella di avere un CIR (Contratto Integrativo Regionale) e devo dire che i sindacati, l'altro giorno, solo tre giorni fa, mi hanno detto che si sarebbero attivati per inviare questa bozza; ho fatto una ricerca abbastanza dettagliata altrove e ho riscontrato che altrove esiste. Non è risolta la questione, per i TFA sembra che sia abbastanza risolta anche lì per analogia, sulla questione dei CFU è un problema, in più c'è il tema del 15 novembre, perché ovviamente i permessi vengono chiesti in tempi non utili poi per poter far questo. Gli istituti di assenza sono quelli che sono previsti dalle norme e dal contratto di riferimento, quindi i tre giorni di permesso retribuito per motivi personali o familiari, i permessi per la partecipazione a concorsi ed esami, che sono permessi retribuiti, poi abbiamo ancora, nel vostro contratto, se ben ricordo, esistono ancora... mi sembra otto giorni di permessi non retribuiti complessivi per anno scolastico, le ferie, i giorni di ferie durante i periodi di attività didattica, che possono essere comunque concessi, e poi c'è l'aspettativa non retribuita per un periodo massimo di dodici mesi, che può essere fruita in maniera continuativa e frazionata e poi i permessi brevi da recuperare.
L'auspicio ovviamente è di arrivare a una definizione, come ipotizza qualcuno... alcuni sindacati - e io ho letto i siti di alcuni sindacati - ipotizzano la possibilità di permessi concessi in anticipo sia sui contingenti residui dell'anno precedente, quindi concessi già a settembre, e lì è da valutare la fattibilità tecnico-giuridica, perché la legge sul diritto allo studio è una normativa, valutare se è possibile fare un'anticipazione anche rispetto alla data mi sembra del 15 di novembre.
"Quali intendimenti si abbiano per risolvere la problematica": l'Università della Valle d'Aosta ha precisato che non risultano mancati riscontri a problematiche segnalate e che le decisioni in merito alla calendarizzazione degli esami rientrano nell'ambito delle autonome valutazioni dell'Ateneo che eroga i percorsi. "Ulteriori valutazioni in merito all'attivazione dei percorsi di formazione - questa è una nota dell'Università -, iniziale abilitazione dei docenti delle scuole secondarie, con particolare riferimento alla previsione di una riserva di posti nel bando emanato dall'Università di Torino a favore dei candidati residenti in Valle d'Aosta, nonché all'erogazione di parte delle attività formative presso le sedi dell'Università della Valle d'Aosta, saranno oggetto di valutazione per il prossimo anno accademico 2024-2025".
Spero che questo serva anche a confortare, nel senso che esistono proprio un intendimento e un'interlocuzione per far sì che ci siano delle riserve, dei posti riservati, ma per l'anno in corso, 2024-2025.
Presidente - Per la replica, la parola al consigliere Perron.
Perron (LEGA VDA) - Grazie Assessore per la risposta tecnica, io mi sono appuntato alcune cose, ma immagino e dirò a molte persone di andare ad ascoltare esattamente la risposta perché sono in molti che attendono. Quello che le posso dire ulteriormente è: fate tutto il possibile per riuscire, per quanto ovviamente nelle vostre competenze, quelle che sono nazionali vanno sbrogliate da un'altra parte, ma poi dopo sull'attuazione di questo fate tutto il possibile perché davvero la posizione di molti insegnanti precari in questa condizione, per cui non sanno veramente come andrà a finire il loro percorso, si ritrovano sempre tra il martello e l'incudine, è veramente una pessima posizione, quindi fate tutto il possibile. Io riporterò questi dati, li reanalizzeremo, se ci saranno ulteriori possibilità anche di riportare sul tavolo, chiaramente lo faremo, ma ci auguriamo che non sia il caso e che tutto si svolga nella maniera più liscia possibile.