Oggetto del Consiglio n. 3937 del 19 settembre 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3937/XVI - Interpellanza: "Azioni volte a ottimizzare i contatti tra il territorio regionale e i territori confinanti in relazione alla portata della Dora Baltea".
Bertin (Presidente) - Punto n. 38. Consigliere Distort, a lei la parola.
Distort (LEGA VDA) - Con quest'interpellanza, a seguito di quella appena ascoltata del collega Manfrin, passiamo dal tema dell'autonomia all'autonomia di collaborazione tra Regioni.
Quest'interpellanza ha avuto origine da un articolo pubblicato su una testata giornalistica canavesana: "La Sentinella del Canavese", probabilmente anche altre testate giornalistiche l'hanno riportato, ma non è fondamentale l'analisi delle fonti, fondamentale invece è il tema emerso, cioè "In caso di forti piogge e di aumento della portata della Dora, la Valle d'Aosta ci deve avvertire". Era il monito della città di Ivrea trasferito in quest'articolo. Secondo quest'articolo, questa era la natura dei fatti, motivo per cui innesca da parte nostra un interesse particolare per questa situazione, intanto vogliamo capire se è vero, se non è vero, se questa è semplicemente una comunicazione giornalistica che non risponde a verità, ma quello che più ancora ci interessa è mettere in atto dei meccanismi sani e virtuosi, che penso siano assolutamente condivisibili, e fare in modo che questi meccanismi siano messi in atto nel miglior modo possibile.
La Valle d'Aosta non è un'isola, non è neanche più l'isola felice; la nostra Regione è il punto di partenza del bacino imbrifero della Dora, che è chiaramente l'accettore idrico di tutti i torrenti delle valli laterali, questo è noto, e poi, come è altrettanto noto, defluisce al di fuori del proprio territorio intercettando vari comuni del Piemonte, fino a confluire, come noto, nel grande bacino del Po. Ivrea è il primo territorio urbanizzato di rilievo intercettato dalla Dora Baltea e questo fatto evidenzia che, in caso di variazioni significative del regime della Dora, si possano generare rischi di esondazione o comunque innalzamento del livello delle acque tale per cui occorre l'attuazione di misure adeguate di mitigazione dei rischi, con una messa in allarme preventiva, tale da garantire i tempi minimi per l'attuazione delle misure necessarie. Se il corso d'acqua quindi attraversa la città, un territorio, che, essendo urbanizzato, è un territorio di per sé più fragile e più esposto a rischi che possono avere ricadute molto più ampie di un territorio non urbanizzato, il fattore tempo diventa un fattore estremamente importante. Poter essere avvisati in anticipo di quello che succede a livello di regime di piena a monte diventa un fattore importante.
Chiaramente l'articolo era in occasione dell'intensa precipitazione del 5 settembre scorso, che ha generato un sensibile aumento della portata d'acqua della Dora; non risulterebbe effettuata un'adeguata segnalazione preventiva del regime di piena alla città di Ivrea e ai territori interessati dal corso della Dora Baltea a valle dell'ambito regionale. Così come racconta l'articolo, Ivrea si è trovata a gestire all'ultimo momento una situazione critica di innalzamento del livello delle acque della Dora, senza poter mettere preventivamente in atto misure protettive. È del tutto evidente quindi che le lamentele, o comunque le considerazioni in merito a un sistema di comunicazione preventiva delle condizioni di piena, assume - vero o non vero - un significato assolutamente importante.
Io sono perfettamente cosciente di essere nel Consiglio regionale della Valle d'Aosta, di trattare i problemi della nostra Regione, non sono minimamente il sostenitore, il paladino di altri territori, questo mi pare sia abbastanza evidente, non è questo lo spirito dell'interpellanza, ma è quello di mettere in atto un sano senso del bene comune e il bene comune è qualcosa che va al di là del territorio, soprattutto quando, al di là del territorio, succede qualcosa che viene innescato, non per nostra volontà, ma che comunque si innesca nel nostro come in questo caso. È del tutto evidente quindi come sia importante una corretta collaborazione tra i territori confinanti e quindi che esista e che sia funzionante un adeguato e responsabile coordinamento tra la Regione Valle d'Aosta e il Piemonte, con particolare attenzione verso i territori a Valle della Dora Baltea, al di fuori dell'ambito regionale. Questo in caso chiaramente di fenomeni che riguardano il regime idrico della Dora.
Non è certo ovviamente - ribadisco - per subordinazione a un articolo di cronaca, ma per un evidente buon senso amministrativo che riteniamo importante che si chiarisca il rapporto tra la nostra Regione e i territori extra regione, questo è proprio il nostro ruolo di opposizione. Noi osserviamo e, a seguito di un'osservazione, di un'attenzione sul territorio e sulle situazioni al contorno, questa è una situazione al contorno, mettiamo in atto la nostra attività per sensibilizzare il miglior percorso amministrativo possibile da parte del Governo.
Ci chiediamo anche se esiste un sistema di allerta, in che termini operi e se questo sistema possa essere migliorabile, perché è vero che il meglio spesso è nemico del bene, ma è altrettanto vero che saper migliorare, fa parte di quel percorso che è nella natura umana e che permette l'evoluzione, ma soprattutto permette l'attuazione di una virtù e in questo caso una virtù amministrativa.
Per queste ragioni, con quest'iniziativa consiliare interpelliamo il Governo regionale per sapere: "se esiste un apparato di informazione che monitori le portate dei vari corsi d'acqua e ne dia idonea informazione agli Enti locali e regionali a valle dei vari livelli del sistema idrografico regionale e in quale modo operi e se sia stato attivato in occasione dell'evento di giovedì 5 settembre". Tra l'altro, piccolo inciso, noi abbiamo anche un'attività di sicurezza che consiste nello svuotamento o comunque nella diminuzione del livello di acqua contenuta nei bacini, nelle dighe, che si mette in atto nel momento in cui le precipitazioni sono intense, quindi questo va ulteriormente a sovraccaricare la portata, ma questo fa parte della gestione normale di un territorio, dove ci sono persone competenti che lavorano; si tratta comunque di capire. Da parte nostra l'obiettivo è semplicemente quello di poter fornire le indicazioni e le sollecitazioni al Governo perché per tutto questo si operi nel migliore delle condizioni.
Secondo quesito: "se sussista l'intenzione di messa in atto presente o futura di ulteriori azioni volte a ottimizzare - questa è la chiave di volta dell'interpellanza - i contatti tra il territorio regionale e i territori confinanti a valle del tratto valdostano della Dora Baltea e in quali termini". Grazie per l'attenzione, ascolto con altrettanta attenzione la risposta.
Presidente - Risponde il Presidente della Regione.
Testolin (UV) - Sicuramente quest'interpellanza dà l'occasione di informare in merito alle procedure che da sempre, o comunque da molto tempo, sono attuate nel contesto della sicurezza pubblica, che sta sicuramente a cuore ed è uno degli obiettivi principi della gestione di protezione civile e di informazione sul territorio.
Per rispondere al primo quesito, cioè "se esiste un apparato d'informazione che monitori le portate dei vari corsi d'acqua e ne dia idonea informazione agli Enti locali e regionali a valle dei vari livelli del sistema idrografico regionale, in quale modo operi e se sia stato attivato in occasione dell'evento di giovedì 5 settembre": la Valle d'Aosta è dotata di una rete di monitoraggio delle condizioni meteo-idro-nivologiche composta da circa 100 stazioni, di cui 23 stazioni idrometriche che monitorano i corsi d'acqua. I dati sono pubblicati sul sito del centro funzionale nella sezione "Dati osservati" e disponibili sulla App Meteo 3R, insieme ai dati del Piemonte e della Liguria, compresi i livelli di allerta vigenti per ciascuna zona e comune delle tre regioni, ma soprattutto questi dati e i bollettini di allerta e monitoraggio sono resi disponibili insieme ad altre informazioni ai Comuni e a tutti gli enti del servizio di Protezione civile in un portale specifico che in Valle d'Aosta i sindaci e i loro delegati di protezione civile devono consultare fino alla cessazione dell'allerta, come è previsto dal protocollo regionale in vigore sin dal 2008. Questo protocollo è stato condiviso con il CPEL ed è stato oggetto di diverse sessioni d'informazione e formazione, proprio per rendere i Comuni attenti all'utilizzo dello stesso.
Ai sensi di questo protocollo, è emesso quotidianamente il bollettino di allerta per i rischi meteorologici, idrologici, versanti e torrenti laterali, idraulico per quanto riguarda la Dora Baltea e valanghivo. I dati delle stazioni sono resi disponibili H24, con aggiornamento ogni dieci minuti a tutte le componenti del sistema di allerta e in primis ai Comuni, che possono liberamente consultarli in rapporto alle varie soglie di attenzione crescente. Inoltre, a seguito dell'emissione di un'allerta, viene attivata una specifica fase di monitoraggio da parte del Centro funzionale, con orari che vengono estesi in funzione del livello di allerta crescente sino anche all'H24, in allerta arancione e rossa, che comporta il monitoraggio dell'evento, non solo sulla base dei dati strumentali, ma anche di quelli provenienti dal presidio territoriale, idrogeologico e idraulico garantito dal Corpo forestale valdostano e dalle segnalazioni pervenute per il tramite della CUS, al fine eventualmente di aggiornare il quadro conoscitivo e lo scenario degli effetti al suolo, producendo un bollettino di aggiornamento della situazione. Così è avvenuto anche il 5 settembre scorso, l'allerta gialla per il rischio temporali forti e diffusi e per rischio idrogeologico su tutto il territorio regionale è stata emessa il giorno prima, il 4 settembre alle ore 14:00. Il 5 settembre alle ore 08:30 è stato effettuato un primo aggiornamento della situazione, elevando la criticità ad arancione in zona C, mantenendo l'allerta gialla per il rischio idrogeologico sul resto del territorio e attivando l'allerta gialla per il rischio idraulico sulla Dora Baltea per le zone A e B, situazione confermata poi alle ore 14:00. Alle ore 19:00 è stata abbassata l'allerta in zona C a gialla per rischio idrogeologico e tolta l'allerta gialla per rischio idraulico sulla Dora, mentre mantenuta sulla zona D al confine con il Piemonte perché il picco di piena non era ancora del tutto transitato sul territorio regionale. Il 6 settembre alle ore 08:45 tutta la regione rientrava a una condizione ordinaria.
Venendo poi ai rapporti con il Piemonte, il Centro funzionale regionale ha attivi, da oltre vent'anni, protocolli di scambio dati in tempo reale con l'omologo Centro funzionale del Piemonte, che ha sede presso ARPA Piemonte, con stabili rapporti di collaborazione e condivisione di prodotti e di informazioni, oltre che di scambio di informazioni tra previsori. I dati sono inseriti nella modellistica previsionale della Regione Piemonte e soprattutto sono messi a disposizione sui loro portali per il monitoraggio dell'evento non solo dalle strutture deputate alla previsione, ma anche dagli stessi Comuni. I dati sono quindi resi pubblici sul portale di ARPA Piemonte, liberamente consultabili e facilmente estraibili. Allo stesso modo tutti, compreso il Comune di Ivrea, possono liberamente consultare le allerte emesse anche sul territorio della Regione Autonoma Valle d'Aosta, in quanto pubblicate sul sito istituzionale del Centro funzionale, oltre che trasmesse al Centro funzionale della Regione Piemonte e pubblicate sul portale della Protezione civile nazionale. Nello specifico, in data 5 settembre risulta che il Comune di Ivrea sia stato allertato dal sistema Protezione civile piemontese con un'allerta gialla per temporali e un'allerta gialla del bollettino piene per la Dora Baltea, per cui aveva tutti gli strumenti per attivare il proprio sistema di Protezione civile sulla base delle allerte emesse. In ogni caso, anche in assenza di allerta, il Comune ha gli strumenti per effettuare un monitoraggio strumentale e attivare le azioni di presidio territoriale in prevenzione, avendo a disposizione i dati della rete di monitoraggio del Piemonte e della Regione Autonoma Valle d'Aosta.
Occorre poi aggiungere inoltre che è gravissimo quanto riportato dall'articolo citato nell'interpellanza, ovvero "perché in Valle d'Aosta ancora una volta si aprono le dighe senza avvisare il sistema di Protezione civile piemontese. Infatti a Banchette si è corsi ai ripari intorno a quell'ora chiudendo la chiavica per evitare che si allagassero i garage dei palazzi Marega", questo è l'inserto del giornale. Si tratta di un'affermazione senza alcun fondamento, completamente sbagliata e anche direi offensiva, perché la funzione degli invasi è anche quella, come sappiamo bene, di laminare le piene, cioè di trattenere e accumulare quantitativi di acqua, come peraltro previsto dalle normative di Protezione civile, ed è un meccanismo che ha salvato in molti casi di perturbazioni molto abbondanti le realtà abitate antropizzate non solo di alta montagna, ma anche quelle di bassa e anche recentemente nella situazione del 29 e 30 giugno questa situazione si è puntualmente verificata. Nessuna diga viene aperta a casaccio in Valle d'Aosta, né ciò è avvenuto il 5 settembre scorso e in ogni caso, quando se ne presenta la necessità, viene data preventiva informazione alla Protezione civile competente per territorio e, quando l'entità degli scarichi può influire sulla gestione di una piena, ne viene data comunicazione a tutti gli enti interessati secondo gli specifici protocolli operativi.
Per quanto riguarda la seconda domanda, cioè "se sussista l'intenzione di messa in atto, presente e futura, di ulteriori azioni volte a ottimizzare i contatti tra il territorio regionale e i territori confinanti a valle del tratto valdostano della Dora Baltea e in quali termini", diciamo che, alla luce dell'articolo citato dall'interpellanza, la Protezione civile regionale ha preso contatto con il Direttore generale di ARPA Piemonte per quanto riguarda i rapporti tra il Centro funzionale della Valle d'Aosta e il Centro funzionale del Piemonte e con il Direttore della Protezione civile di Regione Piemonte per quanto riguarda le comunicazioni tra le due strutture regionali, dato che il flusso di comunicazioni verso i Comuni piemontesi avviene - e non può che essere altrimenti - per il tramite della filiera della Regione Piemonte, Provincia e Prefettura piemontese ovviamente. Gli operatori della Protezione civile valdostana sono ovviamente disponibili a eventuali implementazioni dei sistemi di scambio dati e di informazioni, ma hanno in primis richiesto e trovato condivisione di intenti che la città di Ivrea fosse nuovamente informata degli strumenti e dei canali informativi a sua disposizione in modo che questo possa aiutarli nel momento di necessità.
Presidente - Consigliere Distort, a lei la parola.
Distort (LEGA VDA) - Grazie, presidente Testolin, per l'illustrazione. Io non avevo dubbi sui sistemi esistenti e soprattutto sulla professionalità di chi opera in Protezione civile e nelle strutture connesse, però è chiaro che, di fronte a un articolo che narra una situazione in maniera diversa, è chiaro che anche per un senso di patriottismo valdostano, di orgoglio valdostano, mi sento in dovere di chiedere che cosa è successo. Abbiamo mancato in qualcosa o si tratta di critiche che non corrispondono alla verità?
In ogni caso quest'interpellanza vorrei che non rimanesse chiusa in sé stessa, io ho presentato un tema, lei, presidente Testolin ha risposto, bene, abbiamo concluso e completato un'attività ispettiva dell'interpellanza. Sinceramente vorrei che non finisse così, ma che rimanesse sempre desto il desiderio di rendere sempre il meglio in assoluto, questo nella linea della visione del grande maestro Tommaso D'Aquino, bonum ex integra causa, quindi: nell'interezza della bontà di qualcosa risiede proprio il fatto che sia buona e quindi, se c'è possibilità di migliorare, miglioriamola, anche perché noi Valdostani siamo gli eredi di quella grande tradizione di comunicazione, che, malgrado gli ostacoli delle montagne, per secoli ha permesso a una notizia da Torino raggiungere Chambéry attraverso i castelli. Noi sappiamo che con questo sistema di posizionamento dei castelli una notizia poteva in un'ora arrivare da Torino a Chambéry nel Ducato di Savoia. Noi siamo questi eredi, quindi questo senso di comunicazione, questo senso quasi di avanguardia del sistema di comunicazione e di coordinamento anche interregionale, dovrebbe essere qualcosa che deposita e che risiede nel nostro DNA. È questo che vorrei che non rimanesse confinato nell'interpellanza ma che rimanesse uno spirito che caratterizza il nostro modo di operare oggi e domani.