Oggetto del Consiglio n. 3925 del 18 settembre 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3925/XVI - Interrogazione: "Notizie in merito alla richiesta da parte di ARER di canoni di affitto per alloggi di edilizia residenziale pubblica inagibili".
Bertin (Presidente) - Punto n. 27. Risponde l'assessore Marzi.
Marzi (SA) - ARER riferisce in merito alla prima e alla seconda domanda come segue: gli alloggi di ERP vengono consegnati agli assegnatari in buono stato manutentivo e con tutte le componenti a norme di legge. All'interno dei regolamenti e degli atti amministrativi di ARER non vi sono disposizioni che disciplinano nello specifico la fattispecie richiamata nella sua interrogazione. Qualora dovessero intervenire danneggiamenti che comportano interventi immediati per ripristinare l'agibilità dell'alloggio, come, ad esempio, perdite d'acqua, malfunzionamento degli impianti, danneggiamenti a solaio o muratura da parte di terzi, piuttosto che incendi - abbiamo già trattato il tema -, ARER dichiara di farsi immediatamente parte attiva per risolvere il problema nel minor tempo possibile, questo a prescindere dalla responsabilità del danneggiamento accertata poi, di fatto, in fasi successive. In nessuno di tali casi ARER ha proceduto alla sospensione del canone anche in considerazione del fatto che gli interventi sono sempre stati tempestivi per ridurre il disagio al tempo strettamente indispensabile all'esecuzione dei lavori stessi.
Abbiamo comunque chiesto ad ARER di integrare il regolamento, contemplando le normative civilistiche, quelle richiamate dalla sua interrogazione, quindi gli articoli 1578 e 1579 del Codice civile, che si applicano appunto tra rapporti privati per i casi di non responsabilità da parte dell'inquilino.
Presidente - Per la replica, la parola al consigliere Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - La ringrazio, Assessore, per la sua risposta che mi soddisfa solo in parte e le spiego perché. Lei non ha esplicitato - e, se vuole, può, con un cenno eventualmente correggere in corsa - se quest'integrazione del regolamento varrà anche per i casi passati, cioè, a fronte dell'integrazione del regolamento, i casi che ci sono stati e che conosciamo e che attraversano questa fattispecie potranno essere regolamentati da questo. Le spiego perché facendole un banale esempio: lei giustamente ha richiamato - ora ne approfitto - la questione che abbiamo discusso, cioè quella di un incendio, di cui peraltro possediamo la documentazione, che evidentemente si è sviluppato in un alloggio di edilizia residenziale pubblica, incendio che non si è sviluppato per responsabilità dell'inquilino, ma che ha costretto l'inquilino - l'alloggio si è incendiato - a non potervi più risiedere per sette mesi. Questa persona - e si ricorderà quando ne abbiamo discusso qui - ha chiesto la possibilità che gli venisse dato un alloggio diverso e questa possibilità non fu accordata e su questo noi non concordiamo. Lei dice altro, ma non importa, il fatto è che questa persona - che alla fine poi ha dormito per sette mesi dentro un ufficio, quindi la risistemazione non è stata breve - è rientrata in casa e, guarda un po', l'ARER gli ha chiesto i sette mesi di affitto nei quali lui ha dormito dentro un ufficio. Ora, capisce, Assessore, che questa non può essere una modalità di gestione, soprattutto in un momento di criticità come questo, soprattutto a maggior ragione nel momento in cui non si è data una possibilità alternativa, quindi non si è riparato all'errore, che, ripeto, non è in capo all'inquilino, lo dice la relazione dei vigili del fuoco.
Questo è solo un caso e un esempio per parlare di tanti altri, quante volte abbiamo degli alloggi che, di punto in bianco, diventano non agibili, anche banalmente quando vengono assegnati e non sono, per esempio, adatti alle condizioni della persona a cui vengono assegnati, pensiamo, per esempio, alle persone con disabilità che devono avere delle caratteristiche specifiche anche a seconda del tipo di disabilità, in questo caso la persona non vi può risiedere, però deve comunque pagare un affitto, perché se non paga decade dall'assegnazione. ARER è diventata una sorta di Agenzia delle entrate che, con lettere minacciose, telefonate, appostamenti, chiede i soldini al malcapitato, dimenticandosi completamente che ovviamente parliamo di una funzionalità sociale degli alloggi e non stiamo parlando di una gestione del "Ci sono degli alloggi, devo prendere dei soldi, se va bene, bene, sennò andiamo lì e li minacciamo con le lettere, con le telefonate..." e quant'altro. Questa quindi è la questione.
Ora sono felice di sapere che ci sarà quest'integrazione, però noi dobbiamo considerare anche i casi passati, perché se quest'integrazione si è resa necessaria, significa che in casi passati evidentemente non avevano una soluzione. Allora quale sarà la soluzione che si applicherà nei casi passati? Io mi auguro, Assessore, che si trovi una quadra. Ripeto: il caso di cui vi ho parlato poco è un caso emblematico: "Io non posso risiedere nel mio alloggio, l'incendio si è sviluppato non per causa mia, io dormo per sette mesi in un ufficio e adesso l'ARER mi chiede sette mesi di affitto", mi sembra veramente una situazione imbarazzante.
Ne approfitto per dire una cosa, perché ovviamente questo potrebbe essere un caso che rientra nella morosità incolpevole, sennonché lei ha ristretto eccessivamente proprio la fattispecie di morosità incolpevole, come sa, ma abbiamo approvato un articolo, il 29, adesso non mi ricordo più il riferimento legislativo che abbiamo discusso in quest'aula e su quello però non c'è stata ancora una deliberazione che dica quali sono le fattispecie a cui si applica. Questo è effettivamente un problema, perché questa potrebbe essere una delle situazioni in cui si applica, quindi trovare una soluzione per i casi pregressi, benissimo, per il futuro con l'inserimento anche di questa fattispecie.