Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3919 del 18 settembre 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 3919/XVI - Interrogazione: "Informazioni in merito alle criticità del ponte in località Pont-Suaz".

Bertin (Presidente) - Punto n. 21. Risponde l'assessore Sapinet.

Sapinet (UV) - Le tematiche che lei solleva sono da tempo al centro delle attività della struttura Viabilità e opere stradali, con particolare riferimento alla programmazione degli interventi di messa in sicurezza di ponti e viadotti lungo le strade regionali della nostra regione, molti dei quali sono attualmente in corso di realizzazione, alcuni sono già stati ultimati e altri verranno messi in atto nei prossimi mesi.

Relativamente ai quesiti, nel primo quesito ci chiede le criticità di cui soffre il Pont-Suaz, considerato che è stato posto un cartello stradale che vieta il passaggio ai mezzi superiori alle 44 tonnellate, oltre a un voluminoso sistema di restringimento stradale. Per quanto concerne in dettaglio il ponte di Pont-Suaz, ricordiamo che lo stesso è stato realizzato nel 1861 - è importante conoscere la storia che lei conosce bene, ma renderla nota per poi capire le successive criticità strutturali - a seguito dell'istituzione di un Consorzio fra i Comuni di Aosta, Cogne, Aymavilles, Jovençan, Gressan, Charvensod, Pollein e Brissogne per la suddivisione delle spese necessarie alla ricostruzione del ponte in pietra sulla Dora Baltea denominato Pont-Suaz. La condivisione delle spese di ricostruzione tra ben otto Comuni testimonia la grande rilevanza storica di quest'opera e l'importanza strategica di questo collegamento tra l'Envers e il Comune di Aosta. L'Amministrazione regionale nel 1982, a oltre un secolo dalla costruzione del ponte, si è fatta carico dell'allargamento della sede stradale mediante una struttura in conglomerato cementizio adiacente a quella originale al fine di adeguarlo alle nuove esigenze viabili. Attualmente sotto la carreggiata stradale sono quindi presenti due manufatti distinti per epoca storica e caratteristiche costruttive.

In esito all'istanza formulata dai Sindaci dei Comuni del 2021, costituiti in Consorzio a metà Ottocento, circa l'acquisizione in carico da parte dell'Amministrazione regionale della proprietà del manufatto interessato annualmente dal transito di circa 7 milioni di veicoli, si è ritenuto opportuno aderire alla richiesta in considerazione dell'importanza dell'opera ai fini della viabilità regionale, oltre che per garantirne l'efficienza e la continuità dell'esercizio, riportando la gestione a un unico soggetto quale l'Amministrazione regionale. Così facendo, a confermare la sensibilità del Governo regionale circa la tematica della manutenzione delle infrastrutture viarie regionale con decreto del Presidente della Regione del marzo 2022 il ponte è diventato proprietà e di competenza dell'Amministrazione regionale, ricomprendendolo nel traffico stradale della Strada regionale 18 di Pila. Sulla base degli esiti delle verifiche del Ponte di Pont-Suaz, nonché delle prove di carico eseguite nel mese di settembre del 2023, è stato necessario porre una limitazione al transito per i veicoli di massa superiore a 44 tonnellate. Nello specifico, il manufatto soddisfa i requisiti per la transitabilità ai mezzi pesanti da Codice della strada, così come indicati nelle linee guida per la classificazione e gestione del rischio, la valutazione della sicurezza e il monitoraggio dei ponti esistenti, norme emanate dal Consiglio superiore dei lavori pubblici nel 2022, consentendo il passaggio di mezzi di peso fino alle 44 tonnellate, escludendo quindi i carichi eccezionali.

Sul secondo quesito: "a quanto ammonta il peso complessivo delle imponenti barriere in cemento posizionate ormai da mesi, da parte dell'Amministrazione regionale, a parziale restringimento delle corsie sui due lati della carreggiata del ponte", tenuto conto delle risultanze delle attività di indagine del manufatto, è stato necessario anche posizionare nel maggio del 2024 delle barriere stradali, tipo new jersey, al fine di incrementare la sicurezza stradale degli utenti, della strada e dei pedoni che percorrono il marciapiede presente sul ponte. Ogni singolo new jersey ha una lunghezza di circa 6 metri con un peso di 4,9 tonnellate e la presenza di tali barriere risulta non incidere con la limitazione di carico posta a 44 tonnellate, perché è un peso che è equamente distribuito su tutto il ponte. Il posizionamento delle barriere new jersey ha avuto come conseguenza quindi un modesto restringimento della piattaforma stradale, garantendo comunque una larghezza di ciascuna corsia pari a 3,25, idonea per il transito di tutti i veicoli, ma principalmente erano motivi di sicurezza visti anche altri fenomeni che si sono verificati.

Terzo quesito: "se il ponte di Pont-Suaz è attualmente monitorato mediante un sistema di controllo continuo digitale con la gestione remota dei dati per spostamenti, deformazione e carichi e in quali tempi si intende intervenire sull'opera". In esito al quadro conoscitivo, al comportamento del manufatto e agli interventi già eseguiti, questa procedura non si è resa necessaria, quindi non è stato necessario installare un sistema di monitoraggio di continuo. Oltre alle attività di cui sopra, è stato approvato poi anche un primo intervento più importante manutentivo per un importo complessivo di circa 1 milione di euro e l'avvio dei lavori è previsto per il primo semestre del 2025. Tale intervento, ricompreso nel programma di manutenzione dei ponti e viadotti presente lungo la rete viaria di competenza della Regione, nel dettaglio prevede in particolare il risanamento e il rinforzo di alcune parti del ponte, oltre che al rifacimento dell'impermeabilizzazione dell'impalcato al fine di evitare appunto fenomeni di degrado delle strutture e migliorarne la sicurezza per la circolazione stradale.

Presidente - Replica il consigliere Lucianaz.

Lucianaz (RV) - Assessore, innanzitutto la ringrazio per la risposta completa, mi rendo conto che i cartelli di divieto ai mezzi di oltre 44 tonnellate vengono piazzati così, a scopo intimidatorio direi, da quanto ho capito non hanno nessun senso, comunque probabilmente lo prevedono delle normative. Sappiamo benissimo che il peso di queste strutture in cemento che sono state appoggiate sul ponte - e parlo di 13 elementi su ogni lato, quindi 26 elementi, da 5 tonnellate l'uno - superano di tre volte le 44 tonnellate indicate per i pesi massimi che possono transitare, quindi saranno anche ben distribuiti, però io mi chiedo qual è la logica di queste iniziative, ma qua è la burocrazia che la preferisce sulla ragione.

Il modesto restringimento certamente c'è, però - ripeto - lei forse non passa spesso su quel ponte, ma è un problema per la circolazione per le moto, le biciclette, anche gente a piedi che non sa passare sull'altro lato ed è comunque un pericolo, probabilmente rimarrà così per anni e le segnalo questo problema. È critico, 7 milioni di passaggi non sono pochi, quindi sicuramente è di vostra competenza, la ringrazio per l'excursus storico e tecnico sul ponte, sempre interessante, però la criticità di questo ponte c'è, permane e sinceramente non so a cosa serva tutto questo ambaradan di protezione in cemento, 130 tonnellate vuol dire 1300 quintali posati sul ponte, a protezione dei pedoni e di che altro.

Io le voglio anche far sapere che sarà anche vero che l'attenzione costante delle strutture regionali è su tutti i ponti, l'altro giorno ho visto il ponte di Pollein e le faccio un esempio: tra il guard-rail e la ringhiera esterna c'è uno spazio asfaltato che permette il passaggio di una persona, chi lo imbocca all'inizio del ponte, cioè dalla parte dell'aeroporto, arriva in fondo al ponte, alla Grand Place, ma non trova l'uscita, deve scendere nella scarpata della Grand Place e sicuramente una persona che non è atletica non ce la fa e si trova la strada sbarrata. Io vorrei sapere quale intelligenza artificiale ha permesso di creare un'opera così illogica, quale spesa pubblica stupida è stata concessa per fare un passaggio pedonale senza uscita.

Le segnalo anche i dossi sulle strade regionali che più di una volta le ho ricordato che non sono regolamentari, lei mi ha detto che gli attraversamenti pedonali sono di competenza comunale ma, ripeto, la strada è regionale, l'ho di nuovo appurato venerdì 29 agosto, c'era un importante raduno di auto d'epoca, Ferrari, Lotus, Alfa Romeo, veramente tante auto, arrivavano su quel dosso e grattavano a passo d'uomo. Sicuramente non è una bella immagine per la Valle d'Aosta turistica, però abbiamo dei dossi che non sono a norma, ripeto: il dosso deve avere un metro di pendenza sulla discesa. Nessuno contesta le piattaforme per rallentare il traffico, devono essere però almeno a norma.

Ultima cosa: vi ho chiesto prima delle vacanze estive di stare attenti alle interruzioni sulla strada, al mese di agosto ne abbiamo viste di ogni. Io ho visto asfaltare strade a Gressan ad agosto, semafori tra Aymavilles e Villeneuve, non le parlo poi della strada statale del Gran San Bernardo. Il 29 agosto mi sono trovato cinque cantieri in sette chilometri, tre semafori, cinque cantonieri che fermavano al Buthier, un altro cantiere a Saint-Oyen, comunque cinque cantieri ad agosto, con la coda di auto che scendeva dal Gran San Bernardo e saliva, su 7 chilometri. Questo non è prestare attenzione al traffico turistico che si vuole continuamente implementare in Valle d'Aosta.