Oggetto del Consiglio n. 3913 del 18 settembre 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3913/XVI - Interrogazione: "Informazioni relative all'applicazione nella nostra Regione della Legge 55/2024 'Disposizioni in materia di ordinamento delle professioni pedagogiche ed educative e istituzione dei relativi albi professionali'".
Bertin (Presidente) - Punto n. 14. Risponde l'assessore Jean-Pierre Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz J. (FP-PD) - Rispondo a nome dell'assessore Marzi, perché l'interrogazione, malgrado appaia come un'interrogazione rivolta al settore che io rappresento, tocca completamente l'ambito del collega Marzi. Ma siccome ho fatto il conteggio e lui ha qualcosa come 23-24 iniziative in questo Consiglio, lo sgravo dalla risposta e quindi leggo il contributo che mi è stato inviato dal suo Assessorato.
Lei mi chiede qual è nella nostra Regione lo stato di applicazione della norma sopra richiamata, quindi della legge 15 aprile 2024 n. 55.
In riferimento alla legge 15 aprile 2024 n. 55, "Disposizioni in materia di ordinamento delle professioni pedagogiche educative e istituzione dei relativi albi professionali", si precisa che, ai sensi dell'articolo 10 della stessa, la competenza in merito alla formazione degli albi spetta al Presidente del Tribunale dei capoluoghi delle Regioni, che a tal fine nomina un Commissario scelto tra i magistrati in servizio.
L'unica informazione in merito a tale adempimento - mi dice appunto l'Assessorato del collega Marzi - è la richiesta, pervenuta nel mese di agosto agli uffici del Dipartimento politiche sociali da parte degli uffici del giudice Marco Tornatore, Commissario incaricato dal Tribunale di Aosta della formazione degli albi, di trasmissione dell'elenco dei titoli previsti dalle normative regionali vigenti prima della data di entrata in vigore del decreto legislativo n. 65/2017 che consentono l'accesso ai posti di educatore nei servizi educativi per l'infanzia, purché conseguiti non oltre l'anno scolastico accademico 2018-2019.
A tale richiesta è stato dato riscontro precisando che i titoli previsti dalla disciplina regionale per svolgere la professione di educatore sono quelli di cui all'articolo 9 comma 1 della legge regionale 11 del 19 maggio 2006, "Disciplina del sistema regionale dei servizi socio-educativi per la prima infanzia. Abrogazione delle leggi regionali 15 dicembre 1994 n. 77 e 27 gennaio 1999 n. 4", che prevedono che l'educatore dei servizi socio-educativi per la prima infanzia deve essere in possesso di un diploma di scuola secondaria di secondo grado in materie sociali, psicologiche e pedagogiche, valido per l'accesso all'Università, ovvero di diploma di laurea in materie psicologiche o pedagogiche.
Per quanto alla domanda 2 (se il personale dipendente della pubblica Amministrazione, scuola compresa, o che opera o collabora a qualsiasi titolo per la pubblica Amministrazione, è in possesso dei requisiti previsti dalla norma in premessa citata), leggo sempre il contributo del collega Marzi: all'interno del Dipartimento politiche sociali, in particolare della struttura Assistenza economica, trasferimenti finanziari e servizi esternalizzati, è presente una figura di pedagogista, che svolge la funzione di coordinamento pedagogico prevista dall'articolo 3 della legge regionale n. 11/2006, che si intitola "Disciplina del sistema regionale dei servizi socio-educativi per la prima infanzia per la fascia di età 0-3 anni", che non è competenza, come lei sa, della Sovraintendenza.
Tale figura è in possesso dei requisiti previsti dal decreto legislativo n. 55/2024 e ha presentato istanza di iscrizione all'albo regionale dei pedagogisti dell'ordine delle professioni pedagogiche ed educative.
Per quanto riguarda le figure di educatore, sempre nell'ambito della struttura sopracitata, è presente una figura di profilo amministrativo che coadiuva il coordinatore pedagogico regionale e che, avendo i requisiti, ha richiesto l'iscrizione all'albo degli educatori professionali socio pedagogici.
Per quanto riguarda le figure di educatore professionale dei servizi per la prima infanzia, si precisa che la Regione non dispone di tali dati, in quanto la titolarità di tale servizio è in capo agli Enti locali; quindi, può far domanda agli Enti locali e le daranno probabilmente i dati.
Per quanto riguarda il personale docente che opera nella scuola, a partire dai 3 anni (scuola dell'infanzia), come lei ben sa non è prevista alcuna iscrizione negli Albi da lei citati; quindi, per quanto ci riguarda, la risposta è questa.
Al Convitto Chabod - aggiungo - sono presenti degli educatori, che però non necessariamente devono essere iscritti agli Albi di cui sopra.
Tale personale infatti è in possesso della laurea in Scienze dell'educazione, ed è equiparato alla categoria docenti della scuola primaria.
Per poter essere assunto a tempo indeterminato, deve superare uno specifico concorso indetto a livello nazionale. Ormai da diversi anni, tra l'altro, attendiamo che tale concorso venga bandito proprio a livello nazionale, aspettiamo con ansia, ma, come le dicevo, non dipende da noi ma dipende dal Ministero competente.
In Valle d'Aosta l'assunzione avviene a seguito di scorrimento, quindi di apposita graduatoria (le do questa informazione anche se non è richiesta, ma si evince un po' dal generale spirito della sua interrogazione); sono titoli di accesso l'abilitazione all'insegnamento per la scuola primaria o il possesso di una laurea, che rientra nelle LS 65, LS87, LM57, LM85 o L19; e le lauree LM57, LM85 e L19 rispondono ai requisiti di cui alla legge che lei ha citato, cioè la 55.
"Se gli educatori più volte citati da parte dell'Assessorato beni alle attività culturali, sistemi educativi e politiche per le relazioni intergenerazionali, nel corso dei vari dibattiti consiliari possiedono i titoli e i requisiti indicati dalla legge 55/2024": gli educatori che io ho citato, nell'ambito del sistema integrato 06, sono figure utilizzate nei servizi della prima infanzia, quindi 03, e quindi sono - come le ho rappresentato prima - educatori che rientrano all'interno del più ampio sistema 06 ma che sono, come lei ben sa, non di pertinenza di quest'Assessorato.
Come le ho già detto, la Regione non dispone di tali dati, in quanto la titolarità di tali servizi è in capo agli Enti locali; quindi, evidentemente, sono loro che possono fornirle i dati che lei richiede, e non noi.
Presidente - Per la replica, consigliere Restano.
Restano (GM) - Assessore, l'interrogazione era rivolta a lei, non al suo collega Marzi, perché lei mi aveva risposto sullo 0-6, e rispondendomi sullo 0-6, più volte, le ho contate, parecchie volte, ha citato gli educatori, e allora mi sono chiesto se, citando gli educatori, si riferisse a quella figura professionale, perché, all'interno delle cooperative e del sistema 0-6, ci si può lecitamente porre dei dubbi circa quali siano le figure professionali utilizzate.
Lei capisce che ci sono coinvolte delle tate familiari, o magari la nuova figura di collaboratore e operatore scolastico ATA, suddiviso in due parti, o gli assistenti educativi.
Le chiediamo questo perché più volte, ma parecchie volte, rispondendoci, lei ha parlato di un progetto 0-6 rivolto alla persona, agli alunni, ai piccoli, di un'elevata qualità del servizio, fatto per migliorare il servizio.
Allora, chiaramente, il dubbio sorge: se vogliamo migliorare il servizio, dobbiamo avere degli educatori professionali di elevata qualità e riconosciuti.
Lei ci ha risposto, non ci hanno risposto gli Enti locali che hanno realizzato il progetto. Lei ci diceva del coinvolgimento nel progetto del personale scolastico, che ovviamente ha la sua autonomia, di una collaborazione tra gli educatori e il personale scolastico, allora, rileggendo le varie audizioni che abbiamo avuto come Commissione consiliare, affiancandolo a quanto da lei dichiarato e conoscendo la norma 55, ci è sorto legittimamente un dubbio: questo personale viene utilizzato nell'insegnamento, quindi questa responsabilità ricade in capo al suo Assessorato.
Sì, Assessore, sostituisce il personale insegnante, e glielo dimostreremo con il passare dei giorni, perché oggi siamo solo all'inizio di una certa attività, quindi le dimostreremo, o cercheremo di dimostrare, che non sempre la qualità aumenta, anzi, stiamo sprofondando nel baratro, e lei ne dovrà tener conto.