Oggetto del Consiglio n. 3904 del 18 settembre 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3904/XVI - D.L. n. 150: "Modificazioni alla legge regionale 18 luglio 2023, n. 10 (Disciplina dell'imposta di soggiorno)". (Reiezione di un ordine del giorno)
Bertin (Presidente) - Riprendiamo con l'ordine del giorno. Punto n. 9.02.
Il DL 150 è composto da cinque articoli, sono stati depositati cinque emendamenti, uno della II e IV Commissione, quattro dal gruppo Rassemblement Valdôtain.
Relatore per la II Commissione è il consigliere Malacrinò, per la IV Commissione il consigliere Rosaire.
Si è prenotato il consigliere Rosaire, ne ha facoltà.
Rosaire (UV) - La legge 10/2023, concernente la disciplina sull'imposta di soggiorno, è stata licenziata lo scorso anno in Consiglio regionale dopo numerose audizioni con gli addetti del settore turistico ricettivo.
L'impegno dell'Assessore di competenza, Giulio Grosjacques, era stato anche quello di apportare le modifiche del caso, qualora se ne fosse presentata la necessità.
Oggi, pertanto, a distanza di un anno, presentiamo il DL 150, che va proprio nella direzione di adattare la norma a quelle esigenze degli Enti locali e dei portatori di interesse che si sono concretizzate dopo questo primo periodo di applicazione.
Le modifiche proposte vi arrivano anche in questo caso da un percorso di confronto approfondito in II e IV Commissione con gli stessi interlocutori auditi durante la prima stesura, esse andranno pertanto a migliorare l'applicazione rendendola più chiara ed efficace per tutti gli attori coinvolti.
Articolo 1: "Deliberazione dei Comuni in merito alla misura dell'imposta". La modifica prevista all'articolo 1 riguarda il termine entro il quale i Comuni devono adottare la deliberazione che stabilisce la misura dell'imposta di soggiorno.
La nuova disposizione prevede che i Comuni dovranno adottare questa deliberazione entro il 31 dicembre dello stesso anno, in caso di mancata adozione della predetta deliberazione, la misura dell'imposta corrisponde a quella minima approvata dalla Giunta regionale.
Comma 2: "Chiarimenti sulle esenzioni". Il comma 2 dell'articolo 1 introduce una precisazione importante relativa all'esenzione degli autisti di gruppi organizzati. Tale esenzione sarà applicata solo a condizione che gli autisti beneficino di soggiorni gratuiti, eliminando ambiguità interpretative che potevano sorgere con la precedente formulazione, quindi al comma B il termine "Le tariffe gratuite", è sostituito da "Soggiorni gratuiti".
Il comma 3 inoltre estende l'esenzione del pagamento dell'imposta di soggiorno anche agli studenti universitari, nonché ai loro autisti e accompagnatori.
Questa modifica mira a favorire la partecipazione degli studenti universitari a eventi o a soggiorni nella nostra Regione.
Articolo 2: "Vigilanza sull'applicazione dell'imposta". L'articolo 2 comma 1 amplia - aggiungendo dopo la parola "Comuni", i termini "E le loro forme associative" - di utilizzare i dati relativi alle presenze nelle strutture ricettive, per verificare la corretta applicazione dell'imposta di soggiorno.
Questa misura rafforza il controllo e la trasparenza nella gestione del tributo a livello locale.
Articolo 3: "Disposizioni transitorie". Si prevede una disposizione transitoria che consente alla Giunta, previa acquisizione dei necessari pareri, di apportare modifiche procedurali alla disciplina dell'imposta entro il 31 ottobre del 2024.
Tuttavia, a seguito di un emendamento presentato in Commissione, questo termine è stato spostato al 30 novembre 2024 per garantire tempi adeguati al percorso legislativo.
Articolo 4: "Clausola di invarianza finanziaria". Si conferma ancora che le modifiche proposte non comportano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.
La clausola di invarianza finanziaria, già presente nella legge 10/23, resta dunque invariata.
Articolo 5: "Dichiarazione di urgenza". Infine l'articolo 5 dichiara urgente il disegno di legge, permettendo l'entrata in vigore delle modifiche il giorno successivo alla pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione.
Presidente - Possiamo aprire la discussione generale. La discussione generale è aperta. Vi sono interventi? Consigliere Aggravi.
Aggravi (RV) - Ne approfitto per esprimere già la dichiarazione di voto e alcune considerazioni sulla proposta di legge e, per efficientare la discussione, presentare gli emendamenti che abbiamo depositato all'attenzione della Presidenza del Consiglio, in maniera tale da poter rappresentare non soltanto il singolo contenuto degli emendamenti, ma anche il principio che ci ha portato a fare questa proposta.
Il principio, in realtà, non è una novità, era già stato oggetto di mio intervento nell'ambito della discussione che c'era stata quando fu affrontata la legge 10/23, ovvero il fatto che, se l'imposta di soggiorno è un'imposta di rango comunale, è corretto che ci possano essere dei Comuni che scelgano di non applicare anche il livello minimo dell'imposta, perché, come ho già detto in quella sede, di fatto si sta sostanzialmente trasformando un'imposta che, sì, ha una destinazione comunale - quindi ai singoli Comuni - però di fatto la si sta gestendo in maniera centrale e, passatemi il termine, "dirigista" dal punto di vista della Regione.
C'è anche il riferimento normativo che, se non erro, è l'articolo 4 che addirittura consente alla Regione d'intervenire, quindi modificare con deliberazione, anche se c'è una scelta differente da parte del Comune.
È una visione differente rispetto a quella che ha portato alla costruzione della disciplina dell'imposta di soggiorno, che non è una posizione contraria a portare un contributo a tutta una serie di spese di promozione di finalità, di miglioramento dell'ambito turistico di ogni Comune, ma anche di dare la possibilità di scegliere di non poter applicare l'imposta.
Vero è che qualcuno potrebbe dire che il livello minimo è contenuto, perché comunque è nei 50 centesimi, però oggettivamente- e lo vediamo come Gruppo - il principio... dal punto di vista di finanza derivata, se un tributo, o meglio una tariffa, perché l'imposta oggettivamente è passata così ma non è proprio allineata, è più una gabella se vogliamo, giusta o meno... però secondo noi - da parte dei Comuni che lo ritengano opportuno da un punto di vista anche di competizione interna, di scelte, anche di efficienza della non applicazione, perché magari le strutture sono contenute - ci deve essere la possibilità di scegliere di non applicarla.
In tal senso gli emendamenti che sono stati da noi presentati, i quattro emendamenti, hanno questo fil rouge, ovvero a partire dal primo emendamento l'applicazione statuita dall'articolo 2 della legge 10 passa dal "É applicata" al "Può essere applicata", e questa modifica si ritrova anche nell'emendamento 2 e nell'emendamento 3, in maniera tale da poter rendere questo principio.
Poi nell'ambito dell'emendamento 3, che è quello un poco più corposo, sul quale mi soffermo un po' di più, ci sono tre tipologie di modifiche. La prima: togliere il comma 2 dell'articolo 4 della legge 10, che prevede per l'appunto la possibilità, da parte della Giunta, di andare ad intervenire nell'ambito del fissare le tariffe, che tra l'altro è anche oggetto di modifica da parte del DL 150; in più abbiamo inserito Due tipologie di ulteriori modifiche, che nascono dal lavoro che è stato fatto in commissione, o meglio, dalle sollecitazioni anche che sono emerse in Commissione.
La prima, abbiamo modificato la lettera B del comma 4, laddove precedentemente si prevedeva la categoria dei pullman e dei gruppi di almeno 25 partecipanti per avere un'esenzione, la previsione era l'esenzione per gli autisti di pullman e gli accompagnatori turistici che prestano attività di assistenza a gruppi organizzati (dalle Agenzie di viaggi, turismo e tour operator) di almeno 25 partecipanti: l'abbiamo portato a 8 e abbiamo inserito invece nella denominazione "Pullman, autobus e minibus"; il numero 8 non è a caso, ma considerando il minibus da nove persone con un autista si è ritenuto - e questa era un'osservazione emersa in Commissione - di poter porre la questione di favorire anche i gruppi più piccoli.
Ci sono strutture molto piccole, anche in alcuni Paesi, e quindi è una scelta discrezionale politica di favorire anche quelle realtà che magari sono più contenute rispetto ai grandi Gruppi, quindi la misura di 8, o di almeno 8, è legata alla categoria del "Minibus".
Devo dire che abbiamo recepito comunque alcune modifiche che sono state rappresentate nel DL 150 sui soggiorni gratuiti e anche sulla parte relativa alle scolaresche universitarie e abbiamo inserito delle ulteriori tipologie di esenzione che derivano da un'analisi che abbiamo fatto rispetto ad altre realtà.
La prima è quella che coinvolge gli ospiti il cui pernottamento, legato a eventi istituzionali, sia a carico del Comune interessato.
Abbiamo immaginato delle realtà comunali, o anche magari di interesse regionale, laddove ci sono degli ospiti che vengono per tenere un evento, quindi se ovviamente la spesa è a carico del Comune interessato, abbiamo ritenuto, come hanno fatto altre realtà - di prevedere l'esenzione.
E poi due tipologie che sono dello stesso ambito, ovvero prevedere l'esenzione per i malati che devono effettuare terapie, visite mediche presso strutture sanitarie pubbliche site nel territorio comunale e pure per un eventuale accompagnatore, così come anche per chi assiste i degenti ricoverati presso strutture sanitarie pubbliche e private site nel territorio comunale, in ragione di un accompagnatore per degente.
In tal senso abbiamo ritenuto d'inserire queste due categorie, come hanno fatto anche altri Comuni, considerando che comunque ci sono delle strutture sanitarie sul territorio e potrebbero esserci casi di questo tipo, che sono - magari - contenuti e limitati, ma che comunque noi riteniamo essere meritevoli di attenzione e quindi di esenzione.
Abbiamo poi inserito un ultimo comma che nasce sempre da una sollecitazione, da un confronto che c'è stato in Commissione, che riguarda invece la categoria delle persone che vengono in Valle per motivi di lavoro.
Abbiamo fatto è una proposta che non è nata, ripeto, dall'alambicco di Rassemblement Valdôtain, ma da un'analisi che abbiamo fatto con altre realtà comunali italiane. Abbiamo cercato comunque di contemperare il carico dell'imposta su queste casistiche, prevedendo un comma a sé stante e un principio di questo tipo, ovvero che l'imposta sia dovuta nel limite di 7 pernottamenti complessivi nell'anno solare, solo con riferimento a persone che alloggiano per periodi prolungati, anche in modo non continuativo, per esigenze lavorative e documentate ai sensi degli articoli 46, 47... le autodichiarazioni che sappiamo.
Abbiamo pensato di limitarlo, visto che l'esperienza e le casistiche di altre realtà prevedevano questo limite, in maniera tale anche da rispondere a delle osservazioni che sono emerse in corso di audizione, in seguito a un confronto e a sollecitazioni che abbiamo ricevuto relativamente al caso di soggetti che pernottano per ragioni di lavoro: abbiamo visto che, nell'ambito di un benchmark di altri Comuni, c'è questa possibilità ovviamente limitata, che consente comunque di generare un introito, seppur ovviamente limitato.
L''ultimo emendamento è l'adeguamento della disposizione transitoria. Ringrazio gli uffici del Consiglio per l'assistenza, perché ovviamente quello che viene prodotto, è prodotto prima di tutto dal nostro gruppo, e comunque ritengo che ci sia stato anche un lavoro di coordinamento relativamente ad alcuni refusi e a una miglior rappresentazione dal punto di vista della data limite della disposizione transitoria, sono modifiche formali ma che fanno comunque sostanza.
Il principio cardine era quello di consentire o di prevedere la possibilità, per i Comuni che lo volessero, di non applicare l'imposta e anche di poter dare alcune risposte che ritenevamo potessero essere utili, sia nei casi di esenzione dell'imposta, sia anche di una limitazione dell'applicazione dell'imposta laddove vi sono delle esigenze lavorative.
Detto questo, il gruppo vedrà e valuterà la discussione generale e anche l'espressione di voto da parte della maggioranza e condizionerà il suo voto sulla base dell'accettazione o meno degli emendamenti.
Presidente - Siamo in discussione generale, si è prenotata la consigliera Erika Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz E. (PCP) - Questo testo arriva a distanza di un anno rispetto all'approvazione della legge e dalla prima applicazione, quindi da alcune indicazioni che lo stesso Assessore ha detto essere arrivate dai Comuni e dalle associazioni di categoria che, come è ben espresso in relazione, sono volte a colmare alcune lacune, a chiarire dei passaggi procedurali, a eliminare alcuni dubbi interpretativi nel frattempo intervenuti e a dare la possibilità alla Giunta di rivedere degli aspetti operativi.
Sotto questo punto di vista evidenziamo alcune cose già rilevate dal consigliere Aggravi, ossia che anche all'interno delle audizioni è emerso chiaramente il ruolo e la competenza degli enti locali, quindi sicuramente un'uniformità può aiutare, ma dall'altra parte conosciamo bene le differenze tra i vari Comuni, quindi anche il fatto di poter decidere in alcuni periodi dell'anno di non applicare tout court la norma, potrebbe in qualche modo non solo agevolare gli host che locano la loro abitazione, ma produrre anche un'efficienza da parte degli uffici comunali proprio per la non applicazione, perché, come riporta sempre un articolo della norma, sappiamo benissimo che ci sarà anche una parte di controllo da parte degli Enti locali, quindi sotto questo punto di vista è del tutto evidente che, soprattutto in periodi di bassa stagione, in alcune località della Valle d'Aosta molto probabilmente è più il problema di dover magari anche solo compilare i modelli, e via dicendo, che non quello che poi entrerà ufficialmente a quei Comuni.
Dopodiché è normale che proprio dai primi dati che avremo nel corso del prossimo anno, potremo anche vedere l'entità del fenomeno e l'entità quindi delle entrate rispetto alla tassa di soggiorno.
Approfitto per presentare già in discussione generale l'ordine del giorno che abbiamo presentato come gruppo, perché all'interno delle audizioni è emerso chiaramente, proprio da chi opera nel settore: tutte quelle persone che non sono professioniste, ma che in qualche modo hanno dovuto adeguarsi a questa norma, hanno esplicitato chiaramente di essere d'accordo sull'imposta di soggiorno - anche perché è un'imposta che viene applicata su tutto il territorio nazionale, quindi sotto certi punti di vista anche i turisti sono abituati a doverla pagare anche in altre località - ma hanno evidenziato ancora una volta i problemi di burocrazia che stanno all'interno dell'applicazione di questa norma e soprattutto la richiesta di trovare strumenti per agevolare tutti gli adempimenti (quindi sia il calcolo dell'imposta, sia la dichiarazione prevista dall'ISTAT, sia la produzione del F24) e di poterli avere all'interno di quel portale, di quella piattaforma, che la Regione ha messo a disposizione di tutti i locatori per finalità turistiche.
Sappiamo che in alcune Unités questo è già avvenuto attraverso delle App, che effettivamente danno degli ottimi risultati; dall'altra parte forse sarebbe utile che questa possibilità fosse data a tutti i locatori.
In questo senso è normale che proprio nell'ottica che è un'imposta che riguarda i Comuni, non può essere la Giunta d'imperio a imporre una cosa di questo tipo, ma in collaborazione con gli Enti locali, quindi, se è un'esigenza, ponendola anche ai rappresentanti degli Enti locali; anche loro hanno in qualche modo dichiarato la volontà di aiutare coloro che hanno deciso di mettere a disposizione le loro case, quindi crediamo che prevedere una funzionalità aggiuntiva all'interno della piattaforma, che possa aiutare le persone che affittano i loro alloggi, potrebbe in qualche modo non solo aiutare i locatori, ma aiutare anche gli Enti locali, perché - lo sa benissimo, Assessore - ma se un qualsiasi host ha un alloggio in un Comune piuttosto che in un altro, potrebbe essere che le tariffe sono diverse, dall'altra parte, rispetto al calcolo, c'è chi con l'informatica magari è agevolato, si è creato dei file Excel o altre cose per potersi in qualche modo gestire, ma sappiamo anche che esistono delle persone invece che fanno le ricevute o addirittura non la chiedono e la mettono di tasca loro.
Sotto questo punto di vista riteniamo che cercare degli strumenti che possano aiutare le persone che, ripeto, non lo fanno di professione possa essere utile.
All'interno del dibattito poi è uscita tutta la questione di quello che cambierà con la normativa nazionale di cui parleremo in altri momenti in Commissione, perché sicuramente anche l'applicazione di quanto c'è a livello nazionale porterà forse - e in qualche modo l'Assessore l'ha già anticipato in un comunicato stampa - a degli adeguamenti rispetto all'altra norma che avevamo affrontato insieme.
Tenevo a precisare che quello che richiediamo con quest'ordine del giorno è proprio una semplificazione - se è possibile - delle procedure per il calcolo, e non solo, per tutti gli adempimenti relativi all'imposta di soggiorno.
Presidente - Consigliere Di Marco ne ha facoltà.
Di Marco (PA) - È nella natura delle cose che un testo normativo, anche relativamente recente, debba essere sottoposto a modifiche successive alla sua entrata in vigore, qualora si renda necessario colmarne le lacune, chiarirne alcuni passaggi procedurali ed eliminare dei dubbi interpretativi.
È il caso della legge regionale n. 10 varata il 18 luglio 2023, riguardante la disciplina dell'imposta di soggiorno, che oggi ci apprestiamo a modificare con il disegno di legge 150 in discussione.
L'imposta di soggiorno è un tributo locale, applicato a carico di chi alloggia, per le prime massimo sette notti consecutive, in una struttura ricettiva sita in un Comune diverso dal proprio e definito d'interesse turistico, che spetta al gestore della predetta struttura applicare, incassare e riversare nelle casse comunali.
Come Gruppo consiliare di Pour l'Autonomie, riteniamo questo tributo particolarmente importante per la nostra Regione a forte vocazione turistica, in ragione del fatto che il suo gettito è destinato a finanziare gli interventi promozionali e gli eventi di attrazione turistica; gli investimenti di valorizzazione per migliorare l'immagine e la qualità dell'accoglienza turistica del territorio; i progetti di sviluppo degli itinerari turistici e dei circuiti di eccellenza - e in generale di mobilità turistica interna; e gli interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali e ambientali locali.
Un'imposta in favore del nostro territorio, quindi, che gioca un ruolo cruciale anche nel modello di turismo sostenibile, più attento alla tutela degli equilibri ambientali, perché consente ai nostri Comuni di ricavare risorse destinate a gestirne l'impatto su contesti e comunità, e a preservare il nostro patrimonio naturale, storico, artistico e culturale, senza andare a pesare sulla tassazione dei cittadini residenti, ma applicando invece un tributo a chi decide di soggiornare nelle nostre località turistiche.
Le modifiche che oggi s'intendono introdurre con questo disegno di legge ci appaiono necessarie e indispensabili a migliorare un testo su cui già avevamo espresso il nostro voto favorevole. Quella che già, dal nostro punto di vista, era una buona legge, adesso si completa con la definizione d'importanti elementi tecnici e procedurali.
Riteniamo infatti opportuno che, con le modificazioni all'articolo 4: vengano fissati i presupposti per rendere note le tariffe dell'imposta con largo anticipo rispetto alla loro efficacia, con sicuro vantaggio per tutto il sistema turistico; vengano chiarite le esenzioni in favore di autisti di pullman e di accompagnatori turistici; e venga estesa l'esenzione anche agli studenti universitari. E che con la modificazione all'articolo 6, anche le Unités des Communes possano acquisire uno strumento da utilizzarsi ai fini di verifica della corretta applicazione della presente legge.
Per quanto riguarda le possibili ulteriori esenzioni di cui si è parlato durante le audizioni del 9 e del 16 settembre, riteniamo che debbano essere oggetto di un'attenta valutazione tecnica, ma anche politica, che sappia tenere in considerazione e fare la sintesi tra gli interessi dei Comuni, le richieste di semplificazione dei gestori delle strutture ricettive, e il punto di vista degli operatori turistici. Operazione quanto mai complicata, dato che sulla materia questi tre attori hanno visioni spesso tra loro distanti e contrastanti.
In conclusione, l'imposta di soggiorno costituisce un'importantissima risorsa per i Comuni della nostra Regione e, per esteso, anche per tutto il turismo valdostano, che certamente va sostenuto, promosso e incentivato, affinché esprima al massimo le sue potenzialità in termini di offerta e di attrattività.
Anticipando la dichiarazione di voto, per i descritti motivi, il nostro Gruppo consiliare voterà in favore del disegno di legge 150, nella convinzione che queste modificazioni siano funzionali a una più corretta applicazione di un'imposta che va in favore della valorizzazione del nostro splendido territorio.
Presidente - Siamo sempre in discussione generale, ci sono altri interventi nella discussione generale? Non vedo prenotazioni per intervenire, chiudo la discussione generale. La discussione generale è chiusa. La replica da parte del Governo, si è prenotato l'assessore Grosjacques, ne ha facoltà.
Grosjacques (UV) - Parto ringraziando intanto tutti i Commissari della II e della IV Commissione, che hanno calendarizzato immediatamente alla ripresa questo disegno di legge che riveste carattere di urgenza, soprattutto per le applicazioni conseguenti che dovranno essere recepite dalle amministrazioni comunali.
Non entro nel merito dell'articolato in quanto il relatore, il collega Rosaire, ha molto chiaramente illustrato le modifiche di manutenzione che vanno a colmare alcune lacune emerse in sede di prima applicazione che, ovviamente, hanno necessità di essere corrette.
Vorrei ricordare che la legge 10/2023, quella sull'applicazione dell'imposta di soggiorno, è stata il frutto di un grande lavoro effettuato anche e soprattutto da chi mi ha preceduto, perché la gestazione di questa legge è durata circa due anni, e l'applicazione dell'imposta di soggiorno in maniera uniforme su tutto il territorio regionale è stata considerata un principio cardine indicato e richiesto dall'assemblea del CPEL, anche perché è stato condiviso il principio che la nostra regione sia un prodotto turistico unico, che può ovviamente essere declinato in forme e con attrattori diversi a seconda dei territori; comunque è stato ribadito il principio di prodotto turistico unico e da questo discende la volontà e la proposta, da parte dell'assemblea del CPEL, di applicazione unanime sul territorio dell'imposta di soggiorno.
Oggi - e così intervallo il mio intervento andando a parlare anche degli emendamenti. Gli emendamenti sono alcuni condivisibili in linea di principio, ma credo che la discussione sulle proposte fatte... al di là dell'emendamento n. 4 che in qualche modo si sovrappone all'emendamento depositato in II e IV Commissione il 9 di settembre relativamente allo spostamento della data dal 31 ottobre al 30 novembre, quindi è la stessa dicitura, da questo punto di vista siamo assolutamente in linea con la necessità di differire i tempi anche per la tempistica di approvazione della legge. Dicevo: gli emendamenti dovranno essere - insieme ad altre suggestioni pervenute in questo primo periodo di applicazione della legge anche da parte dei portatori d'interesse, e quindi delle associazioni di categoria - discussi insieme al CELVA e alle associazioni maggiormente rappresentative, perché, anche al di là del fatto che riteniamo non accoglibile l'emendamento che riporta indietro la possibilità di applicazione alla normativa precedente (che, di fatto, dava la facoltà di applicarla), ma l'assemblea ha la stessa composizione dei Sindaci, sono gli stessi Sindaci che un anno e mezzo fa si sono espressi in modo unanime per l'applicazione uniforme, quindi credo che, anche per una questione di legislatura, eventualmente questo debba essere poi rimesso alla valutazione della prossima assemblea del CELVA, anche perché oggi i Sindaci sono gli stessi che hanno, in modo unanime, espresso questa volontà.
Oltretutto quest'emendamento metterebbe sì da un certo punto di vista le associazioni di categoria nella condizione di esprimere un parere favorevole per esenzioni o mancata applicazione su alcuni territori, ma comporterebbe allo stesso tempo un mancato introito da parte degli enti locali che, ai sensi dell'articolo 5 della legge, destinano questi proventi a tutta una serie d'iniziative nel settore turistico.
Direi quindi che, come, ho detto in apertura, pur essendo alcuni condivisibili in linea di principio, non accoglieremo gli emendamenti proprio perché è stata concordata una revisione all'atto dell'entrata in vigore - quindi del pagamento dell'imposta - che oggi ovviamente non c'è ancora, e sulla quale stiamo lavorando anche a livello di modulistica, e così rispondo anche all'ordine del giorno, che non accetteremo in quanto al tavolo costituito con In.Va. e con il CPEL stiamo già lavorando, oltre che sulla modulistica, sulla piattaforma applicativa che non riguarda solo le locazioni per affitti brevi ma anche le criticità che sono state in qualche modo sottoposte sia dal CPEL che dai portatori d'interesse, quindi dalle categorie.
Oltretutto il disegno di legge potrebbe - uso il condizionale - essere modificato anche con l'eventuale approvazione a livello statale della proposta di legge che modifica la legge sulla materia, quindi l'applicazione dell'imposta di soggiorno a livello statale.
Il Governo nazionale sta lavorando su quest'ipotesi, che peraltro modifica radicalmente il sistema di calcolo dell'imposta, in quanto non prevede più l'applicazione per persona ma per stanze occupate, quindi sarà certamente una riforma della quale dovremo tenere conto per eventuali nostre modifiche, anche se devo dire, siccome questo disegno di legge va a modificare il decreto legislativo 23/2011, che l'articolo 14 comma 3 del decreto legislativo 23/2011 contiene una clausola di salvaguardia per le Regioni a Statuto speciale e per le Province autonome, che possono attuare queste modifiche sulla base dei loro regolamenti e Statuti, quindi non abbiamo l'obbligo di un'applicazione tout court della norma che, eventualmente, sarà approvata a livello nazionale.
Chiudo dicendo che sicuramente, dopo una prima applicazione, ci sarà necessità di modificare o comunque di lavorare per analizzare le criticità sorte; in quell'ambito saranno portate all'attenzione del tavolo di lavoro, e ovviamente anche alle Commissioni competenti, le modifiche che oggi vengono proposte da questi emendamenti sui quali riteniamo che non sia ancora il momento di ragionare e quindi di portare in approvazione.
Rimandiamo per cui la discussione a una discussione più ampia con degli elementi ulteriori. Ovviamente alcuni emendamenti, come dicevo, potranno essere sicuramente oggetto di attenzione - anche se alcune delle proposte inserite in questi emendamenti, a quanto ho potuto verificare, non sono state in alcun modo al momento sottoposte alle associazioni di categoria - e comunque faranno parte del tavolo di lavoro che andrà ad analizzare l'applicazione di questa legge.
Presidente - Come detto, è stato depositato un ordine del giorno dal gruppo PCP, pertanto partiremmo dall'ordine del giorno e poi, successivamente, passeremo all'articolato della legge.
Per illustrare l'ordine del giorno, consigliera Erika Guichardaz.
Guichardaz E. (PCP) - Non lo illustrerò di nuovo perché l'ho illustrato in discussione generale, ma, visto che l'Assessore mi ha già in qualche modo risposto rispetto a quest'ordine del giorno, io vorrei evidenziare che è un ordine del giorno che riprende una mozione che avevamo già presentato nel mese di maggio scorso, quindi io capisco, ci si sta lavorando ma fra un po' i locatori dovranno presentare la modulistica.
Sinceramente non capiamo com'è possibile che intervenire su un portale, semplicemente per far sì che sia più semplice l'individuazione dell'importo da pagare, e a quel punto anche la possibilità di scaricarsi in automatico un modello F24, che va a compilare i quattro campi che servono per quell'imposta... sinceramente lo troviamo un po' singolare. Da maggio a oggi abbiamo sentito l'Assessore che ha detto: "Eh, ma ci stiamo lavorando". Fra un po' l'imposta sarà da versare, magari ci avete anche lavorato, ma ai locatari tutta questa cosa peserà, perché è così.
Oltretutto nel mese di maggio ci si diceva anche che giustamente andava condiviso con gli altri Enti locali, e lei anche ha detto che ci deve essere uniformità rispetto agli Enti locali, invece in questo momento c'è una diversità da locatori che stanno in alcune Unités ed altri, perché alcuni hanno uno strumento che li agevola, altri no.
Credo che, se si vuole mantenere una regia regionale, questa regia regionale non è che possa dire: "Lo faccio quando mi conviene e non lo faccio quando invece devo lavorarci".
Ribadisco quindi che l'ordine del giorno noi lo manteniamo. A maggio l'abbiamo richiesto, a settembre l'abbiamo di nuovo richiesto, se per il mese di dicembre questo non avverrà, anticipo già che ci sarà un'ennesima mozione che chiederà la stessa cosa anche per il mese di dicembre.
Spero che il lavoro sia proficuo e che già per il primo versamento dell'imposta di soggiorno tutti i locatori valdostani possano avere le stesse semplificazioni.
Presidente - L'ordine del giorno è stato ripresentato, il Governo ha già risposto. Ci sono altri interventi dei gruppi? Se non ci sono interventi dei gruppi, metto in votazione l'ordine del giorno. Non vedo richieste. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 16
Favorevoli: 16
Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rosaire, Sapinet e Testolin).
L'ordine del giorno non è approvato.
Ritorniamo ora al DL 150. Ci sono dichiarazioni di voto? Consigliere Aggravi, ne ha facoltà.
Aggravi (RV) - La faccio preventiva, così sapete come ci comporteremo, nel senso che, prendendo atto dell'intervento che ha fatto l'Assessore, è comprensibile, come penso sia comprensibile anche la nostra visione politica su questo punto che, ripeto, non è nuova ma era già stata esplicitata, noi ovviamente sosterremo i nostri emendamenti e poi nel complesso ci asterremo sul disegno di legge.
Faccio una considerazione, perché su tutta una serie d'iniziative legislative che coinvolgono gli enti locali, spesso si dice, anche giustamente, "É una richiesta che viene dal Consorzio permanente degli Enti locali, è una richiesta dei Sindaci, c'è l'avvallo dei Sindaci". Correttissimo. A questo punto mi sembra che l'autonomia comunale su quest'aspetto venga meno, di fatto è un'imposta di rango regionale, che si potrebbe anche semplificare prevedendo un passaggio tutto regionale, e probabilmente in futuro sarà così; lo dico perché capita spesso di vedere molti provvedimenti che spostano la possibilità, o i margini di autonomia comunale, alla Regione con l'avvallo della controparte comunale.
È una scelta politica, per carità di Dio, ognuno è libero di farlo, però è inutile invocare l'autonomia comunale da un lato se poi si perdono delle competenze.
Secondo noi l'imposta di soggiorno - se deve rimanere nell'alveo comunale, visto che, per carità, il gettito poi va ai Comuni - è giusto che gli Enti di riferimento, destinatari delle risorse finanziarie, possano anche scegliere di non applicarla, altrimenti non è più una questione di autonomia comunale, è un trasferimento che viene fatto dall'ente superiore all'ente beneficiario, allora a questo punto forse si potrebbe ricomprendere all'interno di un altro intervento normativo che metta un riordino complessivo alla finanza derivata a livello comunale, così risparmiamo una legge in più.
Ripeto, è una posizione politica, però ci tengo a sottolinearla, perché - probabilmente sono un purista dal punto di vista dei flussi finanziari tra gli enti che stabiliscono un'imposta e gli enti beneficiari - se fosse così allora oggettivamente il comma 1 dell'articolo 4 avrebbe poco senso: sarebbe solo un passaggio burocratico in più, visto che abbiamo parlato prima di burocratizzazione o di processi burocratici, ma - ripeto - è una considerazione di questo tipo.
Mi spiace che su certi argomenti arrivino pareri solerti che poi tolgono l'autonomia comunale e che su altri non ci siano né pareri né proposte che riguardano poi direttamente gli stessi Comuni, ma avremo modo di parlarne di più.
Si sa che ci sono delle riforme molto più spinose e molto più complesse, ma questa la lancio più come provocazione utile a cercare di affrontare dei problemi un po' più grandi che riguardano leggi contraddistinte da numeri, come 50, 6, 48 e via discorrendo. Chi sa di che cosa parlo ha compreso benissimo.
Prendiamo atto della scelta del Governo, ci comporteremo di conseguenza sul complesso e ci asterremo, ma la nostra posizione rimarrà tale.
Soprattutto nell'emendamento 3, ci sono delle proposte che, secondo me, al di là del principio complessivo, possono anche essere condivisibili, io invito l'Assessore eventualmente a fare un ragionamento pro-futuro, laddove ci fossero degli ulteriori interventi, e a valutare anche queste nostre proposte in termini di ulteriori esenzioni e del caso dei soggetti che si intrattengono in Valle d'Aosta per ragioni di lavoro, perché non sono questioni o comunque punti di vista politici, ma possono essere parte di un efficientamento dell'applicazione dell'imposta, al di là di dove poi vada il flusso finanziario finale.
Presidente - Consigliera Foudraz per dichiarazione di voto, ne ha facoltà.
Foudraz (LEGA VDA) - Alla luce di quanto ha esposto l'assessore Grosjacques, la dichiarazione di voto a nome del gruppo Lega Vallée d'Aoste sarà una dichiarazione di astensione, in quanto non si vuole sostanzialmente recepire quello che, secondo noi, è stato sia un ordine del giorno presentato dalle colleghe di PCP, che andava nell'ottica di risolvere delle criticità importanti, che comunque sono emerse in Commissione e che tanti Consiglieri di maggioranza presenti hanno potuto sentire e quindi sicuramente riportare al Governo; stessa cosa dicasi per gli emendamenti: voteremo a favore, perché comunque vanno anche questi a risolvere alcune delle criticità che sono state esposte da parte degli operatori del settore durante le audizioni in Commissione.
Presidente - Consigliere Marquis, ne ha facoltà.
Marquis (FI) - Anche da parte del gruppo di Forza Italia due considerazioni in dichiarazione di voto.
Sostanzialmente annunciamo il nostro voto di astensione a questo disegno di legge perché sostanzialmente ricalchiamo le considerazioni che abbiamo già fatto nel momento di approvazione della legge 23/2010, al momento del quale abbiamo avuto modo di evidenziare che ci sarebbero state sicuramente delle difficoltà applicative per le ragioni per cui era stato composto il testo e l'articolato allora.
Oggi si cerca di dare soluzione ad alcune problematiche che si sono verificate in prima applicazione, però prendiamo atto che, nei fatti, non c'è la volontà di sostenere l'ordine del giorno presentato dalle colleghe e riteniamo che anche gli emendamenti che sono stati presentati meritassero una maggiore attenzione.
Invitiamo quindi il Governo regionale, qualora riprenda in mano la questione, a riconsiderare queste situazioni, anche sulla scorta dei primi effetti che si sono rilevati sul territorio, che sicuramente mettono in evidenza che forse, in tutta questa partita, costa più la corda che il sacco.
Presidente - Consigliera Minelli, ne ha facoltà.
Minelli (PCP) - Anche noi per dichiarazione di voto. Nel complesso il nostro sarà un voto di astensione. Voteremo nel merito degli articoli, e la considerazione è un po' questa: si tratta di un disegno di legge che è stato presentato come urgente per le modifiche che propone. L''Assessore ha detto: "Sul resto, anche sugli emendamenti che sono stati presentati e sui contenuti dell'ordine del giorno, è in atto una riflessione, si sta lavorando", però a noi sembrava che questa fosse l'occasione giusta e opportuna per concretizzare alcuni di quei ragionamenti, quindi di prendere in considerazione quelle che volevano essere delle proposte costruttive e che soprattutto tengono conto della realtà che ci è stata rappresentata - come ricordava la collega Foudraz e come hanno fatto altri - anche in Commissione.
Consapevoli quindi del fatto che ci sia un primo intervento per modifiche che erano state in qualche modo già anche un po' evidenziate, la cui necessità era già stata anche evidenziata precedentemente - ricordava la collega Guichardaz che avevamo già presentato delle iniziative sul tema - ecco che un buon segnale di volontà di collaborazione sarebbe stato quello di prendere in considerazione queste proposte.
Presidente - Vi sono altre dichiarazione di voto? Non vedo richieste, passiamo pertanto all'analisi dell'articolato.
All'articolo 1 vi è il primo emendamento del gruppo Misto e di Rassemblement Valdôtain, un emendamento sostitutivo dell'articolo 1. Mettiamo pertanto in votazione l'emendamento n. 1. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 16
Favorevoli: 16
Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rosaire, Sapinet e Testolin).
L'emendamento n. 1 non è approvato.
Mettiamo ora in votazione l'articolo n. 1 del disegno di legge. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 19
Favorevoli: 19
Astenuti: 16 (Aggravi, Baccega, Brunod, Distort, Foudraz, Ganis, Guichardaz Erika, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Minelli, Perron, Planaz, Restano e Sammaritani).
L'articolo n. 1 è approvato.
Sempre all'articolo 1 vi è l'emendamento n. 2 di Rassemblement Valdôtain e Gruppo Misto e introduce l'1bis. Mettiamo in votazione l'emendamento. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 16
Favorevoli: 16
Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rosaire, Sapinet e Testolin).
L'emendamento non è approvato.
Sempre all'articolo 1 vi è l'emendamento n. 3 di Rassemblement Valdôtain e Gruppo Misto che introduce l'articolo 1ter. Mettiamo in votazione l'emendamento. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 16
Favorevoli: 16
Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rosaire, Sapinet e Testolin).
L'emendamento non è approvato.
Passiamo ora all'articolo n. 2 del disegno di legge. Mettiamo in votazione l'articolo n. 2. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 21
Favorevoli: 21
Astenuti: 14 (Aggravi, Baccega, Brunod, Distort, Foudraz, Ganis, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Perron, Planaz, Restano e Sammaritani).
L'articolo n. 2 è approvato.
All'articolo n. 3 vi è l'emendamento sostitutivo dei gruppi Rassemblement Valdôtain e Gruppo Misto e l'emendamento n. 4 dei due gruppi. Mettiamo in votazione l'emendamento in questione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 16
Favorevoli: 16
Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rosaire, Sapinet e Testolin).
L'emendamento non è approvato.
All'articolo 3 vi è inoltre l'emendamento n. 1 della II e della IV Commissione. Mettiamo in votazione l'emendamento della Commissione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 21
Favorevoli: 21
Astenuti: 14 (Aggravi, Baccega, Brunod, Distort, Foudraz, Ganis, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Perron, Planaz, Restano e Sammaritani).
L'emendamento n. 1 è approvato.
Mettiamo ora in votazione l'articolo n. 3. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 19
Favorevoli: 19
Astenuti: 16 (Aggravi, Baccega, Brunod, Distort, Foudraz, Ganis, Guichardaz Erika, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Minelli, Perron, Planaz, Restano e Sammaritani).
L'articolo n. 3 è approvato.
Posso dare lo stesso risultato per l'articolo n. 4? Stesso risultato per l'articolo n. 4 e n. 5.
Mettiamo ora in votazione il disegno di legge nel suo insieme. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 19
Favorevoli: 19
Astenuti: 16 (Aggravi, Baccega, Brunod, Distort, Foudraz, Ganis, Guichardaz Erika, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Minelli, Perron, Planaz, Restano e Sammaritani).
Il disegno di legge è approvato.