Oggetto del Consiglio n. 3894 del 18 settembre 2024 - Resoconto
OBJET N° 3894/XVI - Communications du Président du Conseil.
Bertin (Presidente) - Con 35 Consiglieri presenti, possiamo dare avvio ai lavori del Consiglio regionale. Punto n. 1 all'ordine del giorno.
L'11 settembre scorso, la Giunta regionale ha presentato al Consiglio il Documento di economia e finanza regionale per il triennio 2025-2027. Inoltre, ha depositato due disegni di legge: il primo contiene "Disposizioni straordinarie e urgenti per il reclutamento nel Corpo valdostano dei Vigili del fuoco" ed è stato assegnato alla II Commissione; il secondo detta "Disposizioni in materia di mobilità sostenibile" ed è stato assegnato alla IV Commissione per competenza e alla II per la compatibilità finanziaria.
Il 4 settembre, il Governo regionale ha inoltre depositato tre disegni di legge. Il primo contiene "Disposizioni in materia di contributi agli enti cooperativi" ed è stato assegnato alla IV Commissione per competenza e alla II per la compatibilità finanziaria. Il secondo riguarda la "Disciplina dell'Istituto regionale Adolfo Gervasone di Châtillon" ed è stato assegnato alla V Commissione per competenza e alla II per la compatibilità finanziaria. Infine, il terzo provvedimento modifica la legge regionale in materia di "Interventi regionali a favore della Fondazione per la valorizzazione del patrimonio musicale tradizionale e per lo sviluppo della cultura musicale in Valle d'Aosta"; l'atto è stato assegnato alla V Commissione per competenza e alla II per la compatibilità finanziaria.
Ieri la Conferenza dei Capigruppo ha deliberato il calendario delle adunanze consiliari da ottobre 2024 a gennaio 2025. Copia è stata inviata a tutti i Consiglieri.
Inoltre desidero ricordare la figura di Giulio Fiou, deceduto ad agosto e Consigliere regionale per due Legislature, dal 1998 al 2008, ricoprendo tra l'altro anche la carica di Vicepresidente della nostra Assemblea.
Giulio è stato una figura di riferimento della Sinistra valdostana, un uomo capace e impegnato, un gentiluomo della politica che ha esercitato anche ruoli nel Sindacato, oltre a essere stato Sindaco di Aosta.
Rinnoviamo alla sua famiglia le nostre più sentite condoglianze.
Qui, voglio esprimere anche il cordoglio per la tragica scomparsa sul lavoro di Stefano Rabaglio, Assessore comunale di Issime, oltre che di due ex amministratori locali valdostani: Luciano Morelli, Sindaco di Issogne dal 1995 al 2010, e Ferdinando Derriard, Sindaco di Courmayeur dal 1995 al 1997.
Il Consiglio si unisce anche al cordoglio per la scomparsa di Franco Mezzena, l'archeologo che scoprì l'area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans ad Aosta.
In ultimo, esprimo la nostra vicinanza al consigliere Planaz, che ad agosto ha perso la mamma.
Assessore Jean-Pierre Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz J. (FP-PD) - Noi tutti piangiamo la scomparsa di Franco Mezzena, archeologo di fama e scopritore dell'area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans ad Aosta, un sito che ha rappresentato una scoperta epocale per la comprensione della preistoria valdostana.
Mezzena è mancato all'età di 84 anni lasciando un'eredità culturale e scientifica immensa, frutto di oltre mezzo secolo di studi e scavi dedicati al territorio; preciso, metodico, instancabile, direi inesauribile, nonostante le difficoltà fisiche, a novembre 2023 era in prima fila per l'inaugurazione della sua area megalitica.
Molto più di un sito, una creatura, riemersa dalla terra un giorno dopo l'altro per oltre 20 anni. Nel 2021 contribuì da vero protagonista alla realizzazione del docufilm, super premiato, girato da Nicola Castangia e Andrea Fenu: "L'archeologia raccontata con il sorriso".
Lui era davvero così, semplice, riservato e sorridente, una miniera vivente di conoscenza, aneddoti e racconti, dai cantieri alle montagne da lui perlustrate in occasione di decine e decine di sopralluoghi per individuare le tracce più remote e fragili della nostra storia.
Aveva il senso della terra, il senso della pietra, quello sguardo acuto e indagatore che ai veri archeologi consente di fiutare il passato, di indovinare il senso di un'anomalia e di decidere come e dove scavare. L'arte d'indagare il tempo e ritrovare la memoria, una missione, una responsabilità importante, un lavoro fatto per chi c'è e soprattutto per chi verrà. Ritrovare e conoscere il passato per lasciarlo in eredità, un dono di potenza enorme, se ci pensiamo.
Ma chi era Franco Mezzena? Nato a Verona nel 1940, Mezzena ha iniziato il suo percorso formativo nel campo delle Scienze naturali, lavorando per dieci anni come assistente al Museo di storia naturale della sua città natale.
Parallelamente ha proseguito gli studi nelle Università di Padova e di Modena, affinando una specializzazione nell'arte preistorica. Per un cinquantennio ha condotto scavi in Veneto, nel Gargano e in Sicilia, ma il suo nome è legato indissolubilmente alla scoperta e allo studio dell'area megalitica di Aosta, un sito che oggi rappresenta uno dei luoghi più suggestivi e significativi per comprendere le origini della Valle d'Aosta e del popolo dei Salassi.
Fu nel 1969, insieme alla moglie Rosanna Mollo, anch'essa archeologa di talento, scomparsa nel 2013, che Mezzena individuò per la prima volta le tracce del sito megalitico di Saint-Martin-de-Corléans.
Per oltre vent'anni dedicò gran parte della sua carriera a scavare, documentare e valorizzare questa scoperta che ha restituito alla comunità locale scientifica reperti e testimonianze di enorme valore. Una scoperta che avvenne quasi per caso.
Nel giugno del 1969 le ruspe stavano scavando le fondamenta di un palazzo, dietro l'abside dell'antica chiesa romanica di Saint-Martin-de-Corléans; quanto stava lì sotto era destinato a essere coperto da colate di cemento, non fosse stato per due coniugi archeologi, Rosanna Mollo e Franco Mezzena, gli stessi che in quello stesso 1969 a Lignan - piccolo villaggio posto in posizione strategica su uno sperone roccioso a 1.600 metri - individuarono i resti di un castelliere protostorico fondato tra la tarda età del bronzo e gli inizi dell'età del ferro, circa 1.200 anni avanti Cristo.
Nella Piana di Aosta, invece, il loro occhio esperto e appassionato notò che dal terreno smosso dalle benne emergeva qualcosa di molto interessante, un torq ex celtico, cui fece seguito la sommità decorata di una stella antropomorfa e i montanti di un dolmen.
Erano i primi reperti restituiti da quello che poi si sarebbe rivelato il luogo con il maggior numero di monumenti megalitici in Italia.
Oltre agli scavi nell'area di Saint-Martin, Mezzena promosse una sistematica esplorazione del territorio valdostano, portando alla luce una serie d'insediamenti protostorici dei Salassi, dislocati sia nel Fondovalle, sia in alta montagna.
Ho avuto modo di salutare personalmente Franco e la sua famiglia a casa sua il giorno prima del funerale e di manifestare, a nome mio e della Giunta - e credo di tutta la comunità valdostana - il nostro cordoglio, ricordando alcuni bei momenti trascorsi insieme in questi quattro anni in cui ho avuto il privilegio di esercitare la delega ai beni e alle attività culturali.
Franco mancherà alla sua famiglia, al mondo scientifico, alla Valle d'Aosta, ma resterà per sempre memoria della sua umanità, del suo grande acume e, ogni volta che l'area megalitica sarà evocata e visitata, ci si ricorderà in qualche modo anche di lui.
Grazie, Franco, perché, attraverso la tua opera instancabile, oggi possiamo conoscere le nostre radici più profonde e la culla della nostra civiltà.
Presidente -Consigliera Minelli ne ha facoltà.
Minelli (PCP) - Anche noi ci associamo alle parole di cordoglio che sono state espresse dal Presidente e poco fa dall'assessore Guichardaz nei confronti della scomparsa di Franco Mezzena e anche di tutte le altre persone che sono state ricordate e che hanno svolto un ruolo significativo nella nostra comunità regionale.
In particolare voglio intervenire per ricordare brevemente Stefano Rabaglio, una persona molto, molto importante per la sua comunità, che ricordo con grande commozione. Ho sentito Stefano solo pochi giorni prima di quella tragica giornata al telefono e sono cosciente del fatto che abbia imparato dai suoi genitori, da Venanzio e Nella quell'attaccamento alla comunità, quello spirito di servizio, quella volontà di esserci sempre nella sua comunità: nelle occasioni di festa, nelle occasioni liete, come in quelle tristi. É stato sicuramente un esempio nel suo paese, e non solo, per tutti.
La sua famiglia è stata funestata nel tempo da tante tragedie, i suoi genitori sono scomparsi prematuramente, ma il destino ha voluto che anche lui morisse come un suo giovanissimo zio che tanti anni fa, nel giorno del suo ventesimo compleanno, cadeva da un tetto all'Ilsa Viola e moriva anche lui in un incidente sul lavoro.
Credo che sarà difficile per quella comunità, ma anche per le comunità vicine, fare a meno di questa sua figura, di questa sua presenza, così significativa.
A Sonia, a Filippo, a Domitilla e ad Alessio, a Giorgio, a Ezio e a Irene tutte le nostre condoglianze.
Presidente - Consigliere Aggravi ne ha facoltà.
Aggravi (RV) - Chi mi conosce sa che ritengo il lutto prima di tutto una questione totalmente personale, però ritengo opportuno, come ha fatto il Presidente - al di là di associarmi alle condoglianze a tutti i parenti che sono stati colpiti in questo periodo dai lutti che ha elencato - ricordare una figura importante per Courmayeur e che devo dire anche a cui personalmente ero molto legato, Ferdinando Derriard che non si faceva giustamente mai problemi di dire quello che pensava, anche dopo aver perso un po' fiducia nella politica rispetto all'esperienza che ha vissuto da Sindaco, un Sindaco che comunque ha dato un importante contributo alla comunità di Courmayeur e non soltanto, quindi al di là del sentimento personale ritengo, come ha ritenuto il Presidente e anche i colleghi che hanno partecipato alle sue esequie, dimostrare la vicinanza alla sua famiglia e ricordare una persona che mancherà tanto alla sua Courmayeur.
Presidente - Consigliere Marguerettaz ne ha facoltà.
Marguerettaz (UV) - In questi momenti, quando iniziamo il Consiglio, a qualcuno potrebbe apparire singolare il ricordo di tutta una serie di persone che, fra un Consiglio e l'altro, ci hanno lasciato.
Ora, come ben detto da coloro che mi hanno preceduto, il lutto colpisce le famiglie, la comunità, ma noi, come legislatori regionali, abbiamo un compito, che è sicuramente quello di mettere in evidenza e in valore il percorso di persone che hanno dedicato tanto tempo e tante energie, che hanno messo la loro intelligenza, la loro passione a disposizione della comunità.
Vedete, ogni persona che è stata citata, in qualche modo molti di noi hanno avuto modo di incontrarla o di lavorarci insieme. Per esempio, Giulio Fiou è stato mio collega in questo Consiglio regionale, è stato una persona, come ha detto il presidente Bertin, intelligente e pacata, ma non per questo remissiva sui valori. Un uomo di sinistra, ma profondamente attaccato alle sue radici, alla storia della Valle d'Aosta e all'autonomia.
Lo dimostrava anche in aspetti che qualcuno potrebbe considerare marginali, come la coltivazione della vigna. Veramente, quando ti offriva un bicchiere del suo vino era come se avesse offerto una parte di sé.
Così come altri amministratori pubblici: il Sindaco Morelli, con cui ho avuto modo di lavorare e di rapportarmi, e l'ex Sindaco Derriard; ha fatto bene il collega Aggravi a ricordarlo, perché nella sua attività, sia professionale sia imprenditoriale, ha sempre cercato di dare un'interpretazione autentica e generosa.
Capisco la commozione della collega Minnelli quando parla di Stefano Rabaglio, credo che non si possa rimanere insensibili verso una persona che, da quello che viene messo in evidenza, era una colonna portante della comunità di Issime e anche un validissimo operatore all'interno della Monte Rosa.
Il dramma della famiglia - della moglie, dei figli e dei parenti - è sicuramente qualcosa che ci tocca, ma in quest'aula noi dobbiamo mettere in evidenza il valore di queste persone che hanno dedicato la vita alla comunità.
Questo è quello che mi preme, così come l'assessore Guichardaz ha ricordato Mezzena. In quest'aula dobbiamo mettere in evidenza i valori, la profondità del lavoro di queste persone, e non deve essere un puro esercizio di stile, ma deve essere qualcosa che ci serva a lavorare con coscienza e a cercare anche noi, nel nostro ruolo di amministratori pubblici, di fare il bene della comunità.
Condoglianze a tutte le famiglie delle persone che sono state ricordate.