Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3890 del 25 luglio 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 3890/XVI - Reiezione di mozione: "Impegno del Governo regionale a definire con i vertici RFI e con la Regione Piemonte l'avvio di un progetto di raddoppio dei binari sulla tratta Aosta-Chivasso".

Sammaritani (Presidente) - Passiamo al punto n. 69 all'ordine del giorno. Per l'illustrazione, la parola al consigliere Marquis.

Marquis (FI) - Questo è un tema di cui è già stato attenzionato in diverse occasioni il Consiglio regionale, in ultimo con un'iniziativa dei colleghi di Rassemblement, un question time nello scorso Consiglio regionale. In quell'occasione era stata data ampia garanzia, nonostante i ritardi di partenza dei lavori di elettrificazione, da parte dell'Assessore competente, mi pare che sia stato confermato anche in questi due giorni di Consiglio, che i lavori verranno terminati entro giugno 2026 per poter corso alla fase di collaudo e avere, entro il 31 dicembre 2026, la linea ferroviaria percorribile ed elettrificata.

È del tutto evidente che questi lavori stanno recando un grande pregiudizio ai Valdostani, ai pendolari e alla mobilità da e per la Valle d'Aosta. Quello che vogliamo sottolineare con la presentazione di quest'iniziativa è che siamo di fronte a una chiusura di tre anni, una chiusura a fronte della quale, una volta trascorsi i tre anni, ci si troverà con la ferrovia elettrificata, con alcuni interventi che migliorano le stazioni, che migliorano l'accessibilità ma, di fatto, chi salirà sul treno impiegherà lo stesso tempo di tre anni fa per andare a Torino. Questo è il vero problema che vogliamo sottoporre all'attenzione dell'Aula cercando di dare un impegno risoluto per cercare di superare questa situazione, una situazione che nel corso di questi anni si è detto che può essere superata solo attraverso dei raddoppi selettivi dei binari, rapporti selettivi che possono essere realizzati nella tratta tra Chivasso e Ivrea e raddoppi selettivi sulla tratta valdostana.

Noi abbiamo visto nella presentazione del PRT dell'altra mattina che c'è una scheda che tratta e dà evidenza di questa problematica dove sostanzialmente dice proprio che, per poter velocizzare la linea, bisogna procedere ai raddoppi selettivi. Di fatto, però, di raddoppi selettivi si parla a livello di idee, perché il PRT è un documento in cui sono indicate delle idee, ma a livello progettuale non c'è ancora nulla di concreto. Da qui la nostra preoccupazione e la sollecitazione che vogliamo dare al Governo regionale di definire una progettualità precisa, con dei costi, con dei tempi. Questa progettualità ovviamente va condivisa per quanto concerne la parte di competenza della linea con la Regione Piemonte, con RFI e, per quanto riguarda la parte valdostana, con RFI e con la Regione, perché riteniamo che la vera sfida è sia quella di mettere nelle condizioni gli utilizzatori della ferrovia di un mezzo di trasporto che possa dare la garanzia di coprire le estese chilometriche, che sono considerate da qui a Torino con le stesse tempistiche che vengono percorse pari estese nel resto del Paese d'Italia, perché diversamente perdiamo competitività rispetto al resto del Paese, perché sappiamo che oggi le distanze non si misurano in chilometri, ma in tempo di percorrenza.

Perché dico che per noi sarebbe importante definire al più presto possibile questa progettualità? Perché riteniamo che se ci debbano essere dei lavori invasivi sulla rete, io non sono così convinto che i lavori possano essere poi realizzati a rete aperta e a rete in funzione dei raddoppi selettivi, quindi se ci si porta avanti, si può anticipare la realizzazione degli interventi, magari già anche sovrapponendosi a quest'intervento di elettrificazione o sennò - perché no? - io non lo so quali sono i tempi che sono previsti e quali sono le modalità, ma piuttosto che impiantare nuovi cantieri e sospendere dopo l'attività, è meglio prendersi sei mesi, un anno di più di chiusura della rete per restituire una rete che metta nelle condizioni i Valdostani e chi vuol venire in Valle d'Aosta di poter beneficiare di un servizio all'altezza della situazione, perché io credo che nell'immaginario comune valdostano ci sia che, una volta che sarà realizzata la ferrovia, cioè l'elettrificazione, abbiamo una ferrovia nuova, abbiamo una situazione... potrà essere percorsa con delle temporalità migliori rispetto a prima, ma sappiamo tutti che così non è perché cambierà di poco o pochissimo in termini di risparmio di tempo.

La ragione della presentazione di quest'iniziativa è mettere a fuoco questo problema per cercare di avere una definizione degli interventi, con una relativa quantificazione economica, una temporalità e capire anche se è possibile sovrapporre un nuovo intervento di raddoppio selettivo al mantenimento in funzione della rete, perché se così non fosse, come ho poc'anzi detto, sarebbe forse il caso di fare delle valutazioni di velocizzazione della cosa e anche di sovrapposizione degli interventi.

Presidente - Grazie per l'illustrazione. Apriamo la discussione generale, si è prenotata la consigliera Minelli, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Farò un intervento molto breve che serve anche per dichiarazione di voto, un voto che sarà di astensione per due motivi essenzialmente: il primo è che non condividiamo parte delle premesse che sono state illustrate anche dal collega Marquis, in particolare i punti 4, 5 e il 7, perché in realtà non è così, non ci sono soltanto queste cose che sono in programma, ma in particolare perché l'impegnativa che è stata predisposta, a nostro avviso, non è un'impegnativa pregnante, per il fatto che bisognerebbe parlare soprattutto e in modo più diffuso, e principalmente direi, dei raddoppi selettivi per quello che riguarda la tratta piemontese, perché sappiamo tutti benissimo che è soprattutto in quella zona che possono essere fatti e hanno più senso, e lo dicono anche documenti ufficiali, non di certo soltanto noi. Poi, certo, è opportuno che ci siano dei raddoppi selettivi laddove è possibile nel territorio regionale, ma sappiamo tutti benissimo che un raddoppio della ferrovia è cosa che sarebbe, quella sì, davvero un desiderio e un sogno, ma si scontra contro la realtà.

Devo dire anche un'altra cosa, perché io non so quanta gente è abituata a viaggiare con il treno, almeno quando il treno c'era ancora; da Pont-Saint-Martin ad Aosta il treno diretto ci mette esattamente 53 minuti per percorrere la nostra tratta, che sono 40 chilometri di strada ferrata. Viaggio tutti i giorni per quella tratta con la ferrovia e poi quando non c'è la ferrovia, con la strada: da casello a casello ci si mettono 30 minuti. Io ho la fortuna, come tutti voi, di avere la possibilità di arrivare in parcheggio direttamente davanti al Palazzo regionale e di non cercarmelo, se dovessi fare anche quello, non so se riuscirei a stare in un'ora... tanto meno in 53 minuti... Se ci fosse quindi la possibilità di avere qualche raddoppio selettivo, ovviamente quel tempo scenderebbe, è una cosa che era prevista già anche nel programma strategico, non è una cosa nuova di cui si parla. Dico di più: il treno Ivrea/Torino, per percorrere 47 chilometri, mette mediamente più di un'ora. Anche lì sono 47 chilometri, quindi più di un'ora quasi tutti i treni, sono pochissimi quelli che ci mettono... quanti minuti? 53, come quello che viene su, e sono i più veloci.

Allora vuol dire che, per riuscire veramente ad accorciare i tempi, certo occorre fare degli interventi e abbiamo sempre detto che non era di certo quello dell'elettrificazione l'unico intervento importante e risolutivo, ma non è vero che non ha una sua importanza e soprattutto l'attenzione deve essere concentrata su quei raddoppi selettivi della tratta piemontese, ed è una cosa su cui la Regione Piemonte deve impegnarsi e nel tempo non lo ha fatto sufficientemente.

Io pertanto invito, visto che qui ci sono anche delle forze che a livello piemontese sono al Governo, di fare tutto quanto è nel loro potere per convincere che ci sia un impegno forte e continuato in questo senso. Noi ci asterremo.

Presidente - La parola al consigliere Perron.

Perron (LEGA VDA) - Sosterremo l'iniziativa dei colleghi di Forza Italia. Come è noto, ci siamo occupati parecchio del tema ferrovia, in particolare dell'elettrificazione, allora siamo andati un attimo a cercare un po' di vecchi documenti. Nel programma strategico degli interventi, che è datato maggio 2019, che ricordo era legato però alla legge 22/2016, si parlava già lì di elettrificazione, si scriveva: "Riduzione dei tempi di percorrenza" degli ormai famosi 0,5 minuti o 30 secondi che dir si voglia, si parlava di una durata dell'interruzione per tre anni, quindi tutto poi più o meno verificato anche se era scritto: "per tratte", quindi resta un po' il dubbio che in qualche modo non si potesse fare altrimenti che una chiusura completa, su questo rimane il dubbio, il costo era segnalato come 88 milioni, più o meno ci siamo andati vicino. Sempre in quella parte c'era l'elevazione al rango C, che penso che verrà fatta con quest'intervento e lì si parlava di - 3,5 minuti, e poi della famosa famigerata utopica Lunetta di Chivasso che poi era inserita, che erano 4 minuti in meno. Questa era la fase 1, questa era la prima fase. Poi c'era la seconda, ripeto però, sempre legata alla legge che prevedeva l'elettrificazione, perché noi sosteniamo che si potessero fare questi interventi al di là dell'elettrificazione separatamente; nella fase 2 c'erano raddoppi selettivi lungo la tratta valdostana, c'era già segnato un importo: 55 milioni, con scritto: "Interruzione della linea minore di due mesi". Questo quindi rientra in quella che è un po' la ratio dei colleghi di Forza Italia che hanno messo questo sul tavolo, nel senso che si parlerebbe di un'interruzione inferiore ai 2 mesi per fare questi raddoppi selettivi. Poi c'erano ulteriori elementi da fare in seguito sempre per velocizzare la tratta, ma insomma, è chiaro, e poi ce l'ha confermato anche l'assessore Bertschy, che con la presentazione del piano regionale trasporti inserisce la suggestione in questo caso a Montjovet, se non ricordo male, per chi ha preso il treno, per chi ha fatto l'Università, sa benissimo che arriva su e si ferma in quella zona lì. Quella consentirebbe un risparmio, da quanto ci è stato detto, di circa 5 minuti, quindi certamente degli interventi che andrebbero fatti, probabilmente, riteniamo noi, sarebbero stati da mettere sul tavolo prima, durante questa lunga interruzione, di questa interruzione che ha già visto sei mesi praticamente a vuoto per grossi problemi, problemi che ci sono ancora sulla zona di Ivrea per la questione amianto e altre questioni. Non possiamo che appoggiare in questo caso la mozione dei colleghi.

In chiusura metto sul tavolo un certo scoop, che poi non è un grande scoop: a noi risulta per voci, per brezze che sono arrivate dalla Bassa Valle, che qualche anno fa, non possiamo essere più precisi ma ci proveremo... qualche anno fa o parecchi anni fa era stata proposta all'allora Giunta regionale, o comunque all'Assessore competente, già una sperimentazione di treni a idrogeno per la linea valdostana. Questa è un'indicazione che noi abbiamo avuto, cercheremo di essere più precisi, ma questo dimostrerebbe che già tanti anni fa c'erano idee alternative, poi valide, non valide, funzionali, non funzionali, questo poi è tutto da essere considerato, ma che ci fossero delle alternative sul tavolo, in questo caso sui treni a idrogeno, che però a livello regionale non abbiamo mai considerato... questo, secondo me, è un elemento interessante che ci premuriamo di sviscerare un po' di più per quanto possibile.

Voteremo quindi questa mozione, i raddoppi selettivi potrebbero essere sicuramente una risposta per rendere la linea più performante, perché la sola elettrificazione chiaramente non lo farà.

Presidente - Replica per il Governo l'assessore Bertschy.

Bertschy (UV) - In premessa dico che chiedo ai proponenti di ritirare l'iniziativa perché il lavoro è in corso, c'è ampia documentazione che lo dimostra e, tra l'altro, anche giustamente, come è stato accennato dalla collega Minelli, con forze politiche che sono al Governo regionale sia in Piemonte che al Governo nazionale. Lo dico perché una delle mie prime attività, e non parlo dell'esperienza precedente, è stata scrivere una lettera a RFI nel marzo 2023 per chiedere di attivare una fase 2 dei lavori di ammodernamento della linea. Scrissi allora a Christian Colaneri, Direzione commerciale, ci fu poi la sua risposta, il coinvolgimento con l'assessore Gabusi e, infine, la lettera con la quale, come anticipato il 1° giugno scorso: "Nell'incontro tra Regione Valle d'Aosta, Regione Piemonte e RFI, si conferma la piena disponibilità all'avvio di un tavolo tecnico per valutare congiuntamente ulteriori interventi aggiuntivi rispetto a quelli già programmati sulla linea Chivasso/Ivrea/Aosta. L'obiettivo delle prime sezioni di confronto sarà innanzitutto la condivisione dei modelli di esercizio che soddisferanno la domanda di mobilità dei territori a regime, con un orizzonte che posta 2030. La definizione di tali modelli costituirà la base di studio degli interventi di potenziamento della rete. Per la prima seduta al tavolo, si rassegna la disponibilità", allora nel mese di luglio.

Da allora il tavolo si è riunito un due o tre occasioni, un tavolo tecnico che, da un lato, sta organizzando le attività da fare per garantire a un nuovo investimento la necessaria richiesta di offerta di servizio. Come tutti sappiamo, poi c'è stata una fase di rallentamento di questi lavori, dovuti anche alle elezioni in Piemonte. Con soddisfazione e sotto il profilo della conoscenza personale, è stato riconfermato alla guida dei trasporti piemontesi l'assessore Gabusi, con il quale c'è stata un'ottima collaborazione in passato e c'è tuttora, abbiamo programmato una riunione per il 19 di agosto per fare nuovamente il punto della situazione su più temi, anche su quello gestionale, perché continuiamo ad avere alcuni problemini in questo momento sulla tratta Ivrea/Chivasso/Torino rispetto alla questione della doppia composizione dei servizi in alcuni orari, ma quelli sono aspetti di gestione, il tavolo sta lavorando ed è stata già proposta una bozza di accordo di programma, che le faccio anche vedere, che stiamo analizzando sia sotto il profilo tecnico che politico, che porterà, e qui c'è un impegno molto preciso, l'altro giorno quando ci siamo visti per la questione della cantierizzazione, di RFI a realizzare il Docfa, cioè una progettazione che ci permetta di dire, implementando il lavoro in corso del tavolo tecnico, che cosa costerà, i tempi che ci saranno per arrivare a questa volontà comune, che è quella di un raddoppio importante sulla linea Ivrea/Chivasso, ma anche il tema - e lo troverete nel piano trasporti e anche nella sintesi che vi abbiamo fatto vedere - del raddoppio della linea ma ci sono i temi, per esempio, della sosta di Montjovet, ma non solo a Montjovet, dove il treno sta lì ad aspettare che la combinazione degli orari permetta lo scambio della linea in una situazione di sicurezza. Di questi interventi ce ne sono parecchi e ci saranno ancora molti investimenti da fare sulla linea Torino/Aosta-Aosta/Torino per renderla efficiente, oltre a questa visione sulla fase 2 degli investimenti.

Per questo vi chiedo di ritirare l'impegno e anche eventualmente mi impegno a fornirvi tutta la documentazione, magari ci impegniamo a convocare qua RFI a rendicontare rispetto alla fase di lavoro da fare. Se si vuole mantenere un impegno politico, noi ci asterremo, ma per quello che ci riguarda, lavorandoci riteniamo che l'impegno è già assunto anzi, adesso bisogna portarlo alla sua realizzazione.

Io credo che bisogna essere anche essere molto onesti nel comunicare le cose alle persone e credo, collega Marquis, che, essendo anche esperto di infrastrutture, lei si renda conto che non si può immaginare di progettare e realizzare un'opera in un tempo come questo, senza avere alle spalle le risorse per andare a inserirle nell'accordo di programma e poi realizzarle.

Qui potrei dire piuttosto: se avete questa forza, fate inserire questi soldi nell'ambito delle risorse a disposizione del ministro Matteo Salvini, di modo che ci siano tanti soldi per realizzare nei prossimi anni tutti questi interventi, che, ripeto, costeranno molti milioni per migliorare ancora la nostra linea.

Direi che è corretto cercare di continuare, adesso che gli investimenti finalmente si stanno realizzando, a dare continuità all'attenzione alla ferrovia valdostana, che per troppi anni non ha avuto queste attenzioni. Lo sa bene l'assessore Marguerettaz, che più volte ha cercato punti di incontro con Governi di colore politico diverso. Io nella mia esperienza ho scritto anche al Ministero con l'assessore Balocco, che allora rappresentava la forza del PD. Il Piemonte in questo caso devo dire che ha avuto delle attenzioni e ha sempre sostenuto le nostre proposte; probabilmente non sempre è avvenuto in passato ed è anche per questo che si è poi giunti a delle decisioni di investimento di altra natura.

Cerchiamo di essere tutti uniti perché non stiamo lavorando per noi, in questo momento quello che stiamo facendo lo facciamo per le generazioni per i nostri giovani e soprattutto per dotare la Valle d'Aosta nei prossimi anni di un'infrastruttura finalmente di nuovo moderna ora che comunque è inserita nei corridoi europei, perché non ha una linea diretta di alta velocità, ma viene citata come elemento di unione in questo caso. Non raccontiamo però che si possono fare semplicemente perché la ferrovia è chiusa interventi se non sono né progettati, né finanziati e non ci sono neanche dei tempi certi per realizzarli, perché non è serio da parte nostra se non vogliamo vendere delle parole al vento non supportate da quello che invece in amministrazione bisogna fare: programmare, realizzare i progetti e poi finanziarli.

Vi chiedo, ripeto, di ritirare l'intervento, mi impegno a fornirvi la documentazione se di vostro interesse, ma soprattutto mi impegnerei nell'autunno a portare qua RFI e a rendicontare a tutto il Consiglio l'attività che sta facendo.

Rispetto alla velocità della linea, questo periodo ci farà anche capire quanto tutto debba passare sul settore ferrovia o quanto, in termini gestionali, un domani potrà essere organizzato tra gomma e ferro.

Per chi ha l'occasione ogni tanto di salire dalla Bassa Valle o dalla Media Valle ad Aosta, se c'è una cosa che oggi le persone apprezzano è il fatto che l'autobus arriva più o meno sempre alla stessa ora e ti porta più o meno alla stessa ora in città, che è quello che viene a mancare a volte con il servizio ferroviario, perché la variabile dell'orario del treno passa per tutto quello che c'è a Valle partendo da Torino, quindi basta che ci sia un minimo problema su un passaggio a livello o su qualsiasi cosa, che il treno arriva in ritardo e, seppur ci sono pochi chilometri da fare, come diceva la collega Minelli, i tempi teorici sono quelli, poi si scontano invece tutta una serie di disagi, che, speriamo, gli investimenti che stiamo facendo possano migliorare in futuro; però, dicevo, se si vuole andare un po' più veloce, bisogna eliminare qualche stazione. Eliminare qualche stazione vuol dire togliere qualche servizio. Allora se si toglie qualche servizio, bisogna compensarlo mettendo degli altri servizi, perché non possiamo caricare solo quelli che vogliono andare più veloce, bisogna dare un servizio di trasporto pubblico a tutti quelli che ne hanno bisogno. Ora, in questi due anni possiamo anche immaginare di studiare un modello di esercizio che possa dare un giusto completamento di risposta a tutti coloro che ne hanno bisogno, dividendo magari i viaggi corti dai viaggi lunghi, perché i viaggi corti hanno un carattere locale, i viaggi lunghi hanno bisogno di un tempo di velocità differente. Saranno analisi da fare con la massima tranquillità e anche coinvolgendo le persone che utilizzano i servizi, perché le persone hanno delle cose da dire. L'ho provato personalmente nella fase di organizzazione del lavoro, perché abbiamo fatto più incontri e tutti hanno portato le loro proposte e sinceramente, rispetto al coinvolgimento dei cittadini, c'è spazio per lavorare bene con loro se ci si propone in maniera trasparente.

Ricordiamoci che non c'è solo Torino, la nostra intenzione - e ne parleremo in autunno - è di dirigere finalmente, dal 2027 in avanti, anche i nostri treni verso Milano, perché quello è un collegamento che ci potrà servire per gli studenti, per i lavoratori, per tutti, l'economia turistica invernale estiva ed è un lavoro che è in corso di progettazione e che faremo.

Dalle ore 19:19 riassume la Presidenza il presidente Bertin.

Bertin (Presidente) - Ha chiesto la parola il consigliere Marquis, ne ha facoltà.

Marquis (FI) - Grazie Assessore per la risposta. Eravamo consapevoli che fosse stato attivato un tavolo tecnico con la Regione Piemonte per affrontare le tematiche sulla linea Chivasso/Ivrea sicuramente e non a caso l'impegnativa della mozione non era di attivarsi per incontrare RFI e la Regione Piemonte, ma definire la progettualità con RFI e la Regione Piemonte, quindi di dare conclusione a un percorso, di arrivare a definire tempi, costi per poter realizzare l'opera, perché, secondo noi, la cosa stava andando un pochettino per le lunghe.

Ci saranno sicuramente tutta una serie di ragioni ma, a nostro avviso, sarebbe stato bene sovrapporre quest'attività di raccordo con gli altri due soggetti all'inizio dell'elettrificazione per poter capire anche se si potevano sovrapporre degli interventi. È questo il ragionamento politico, perché diversamente ci troveremo, come mi pare che sia un po' emerso dalle sue parole, a dover intervenire, dal momento che non c'è ancora la progettualità, una volta che saranno conclusi i lavori di elettrificazione, affrontando di nuovo una serie di problematiche che, se fossimo capaci di gestirle con anticipo, evidentemente ne avremmo da guadagnare. Questo lo dico proprio perché so cosa vuol dire pianificare, progettare, i tempi che ci vogliono a provare dei progetti e poi metterli in opera, quindi il rischio che vedo oggi è che prima della fine dell'elettrificazione non si riesca a intervenire, ma se non si conclude al più presto quest'attività di raccordo con gli enti interessati, si rischia di andare ancora di più per le lunghe, poi si corre rischio, perché non ci credo, proprio perché sono un tecnico, che in due mesi si possano pianificare dei raddoppi selettivi sul territorio valdostano. In due mesi non si aprono neanche i cantieri, quindi tempi per realizzare dei raddoppi selettivi, che siano significativi in termine di velocizzazione della percorrenza, sono più lunghi che due mesi che erano stati citati all'epoca sulla legge che avevamo approvato, non c'erano ancora gli elementi che probabilmente ci sono oggi.

Con questo non stiamo dicendo che non si stia lavorando per raggiungere gli obiettivi, però il senso di questa mozione voleva essere di raddoppiare gli sforzi, non solo doppiare i binari selettivi per arrivare il prima possibile a definire come affrontare il tema, chi mette i soldi, quanti ce n'è da mettere, perché oltretutto mi pare che in questa fase che viviamo l'ultimo dei problemi qui sono i soldi, perché il problema è spendere i soldi e riuscire a mettere a terra gli interventi.

Poi è del tutto evidente che ci sono degli approcci diversi, anche a livello politico su questa tematica, c'è chi si limita a fare un ragionamento da qui a Pont-Saint-Martin e chi vede invece l'infrastruttura come un fattore di sviluppo anche sotto il profilo economico per dei collegamenti extraregionali.

Secondo noi, politicamente è importante dare una soddisfazione a chi viaggia sulla linea valdostana, ma è altrettanto importante considerare con la dovuta attenzione qual è il peso di quest'infrastruttura sotto il profilo dello sviluppo turistico, perché è la somma che dà il totale delle percorrenze, non è che basta dire in 50 minuti andiamo da qui a Pont-Saint-Martin, ma quello che bisogna contare è quanto si impiega ad andare da qui a Ivrea e poi da Ivrea andare a Torino, perché se vogliamo connetterci con l'alta velocità, oggi sappiamo tutti benissimo che è un viaggio improbo, per chi deve andare in giornata, magari a Milano piuttosto che a Roma e vuole partire da Aosta, non ci arriva a prendere coincidenze, anche il giorno dopo che sarà di nuovo in funzione la ferrovia non ci potrà arrivare a prendere delle coincidenze. È questo il vero problema che bisogna risolvere con i raddoppi selettivi.

Noi ringraziamo per la sua disponibilità comunque per mettere a disposizione la documentazione e anche il fatto che si possa avere poi dei confronti nella Commissione competente. Senza che ce ne voglia, l'obiettivo di portare al voto la mozione è per lasciare una traccia sotto il profilo politico e nulla di più, però riteniamo che su un tema come questo sia necessario mettere un punto per poi fare delle valutazioni successivamente, non è un atteggiamento di sfiducia nei confronti del Governo regionale.

Presidente - Per dichiarazione di voto, ha chiesto la parola l'assessore Bertschy, ne ha facoltà.

Bertschy (UV) - Credo legittimo da parte vostra mantenere l'impegno sul voto, però proprio per ribadire che la documentazione è a disposizione e per far vedere che è qua.

Io vi invito, visto che stiamo parlando di una tratta interregionale, a parlare con i vostri eletti in Consiglio regionale piemontesi con l'assessore Gabusi in modo da avere una valutazione che sia anche da loro parte per capire che cosa stiamo facendo e, se possibile, portare tutto questo, ripeto, al Governo nazionale perché se c'è una cosa che a me fa piacere, è quando ci aiutano a fare investimenti per migliorare le nostre infrastrutture in Valle d'Aosta.

Se questo vostro lavoro politico porterà ad aumentare le risorse a disposizione e avere subito i soldi per l'accordo di programma e realizzare delle opere in breve tempo, vi faremo i complimenti, ma ve li farà la comunità valdostana, perché ne abbiamo bisogno e di infrastrutture migliori non possiamo che goderne tutti e soprattutto le generazioni future, però, se così non sarà, le chiederò, con la stessa onestà, di venirci a dire che non ci siete riusciti.

Presidente - Metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 14

Favorevoli: 14

Astenuti: 20 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Erika, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Minelli, Padovani, Rosaire, Sapinet, Testolin)

La mozione non è approvata.