Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3864 del 24 luglio 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 3864/XVI - Interpellanza: "Motivi del mancato servizio di trasporto pubblico per le frazioni poste a ponente del Comune di Montjovet".

Bertin (Presidente) - Punto n. 42. Consigliere Lucianaz ne ha facoltà.

Lucianaz (RV) - L'ordinanza di divieto di circolazione lungo entrambe le corsie della Mongiovetta, come sappiamo tutti, ha disposto divieto di transito e di chiusura al traffico sulla Statale 26 per consentire l'esecuzione dei lavori di adeguamento e messa a norma delle protezioni; questo è durato fino al 5 luglio.

Quest'iniziativa risulta datata però sapete bene che ci vuole un certo anticipo con cui presentare le iniziative, rinviate dall'altro Consiglio, arriviamo quindi fuori tempo massimo.

Il problema non è ora la strada chiusa, che si percorre a senso alternato con semaforo, bensì le ripercussioni: come ha appena detto il collega Marquis, quando non si preventiva una criticità poi ci si imbatte gioco forza.

Sull'ordinanza c'era un foglio con su scritto: "Divieto di passaggio che riguarda tutti gli autoveicoli, gli utenti, i veicoli a motore trainanti un rimorchio, autoarticolati, autobus, autocarri, autotreni, ciclomotori, motocicli, macchine agricole, mezzi di soccorso, pedoni, veicoli a trazione animale" e non era scritto "biciclette"; naturalmente non so se e perché non fosse scritto biciclette in questo lungo elenco, puntualmente arrivavano i ciclisti che non conoscendo sicuramente l'orografia valdostana - e tanti erano mi dicono stranieri, che quindi occasionalmente sono capitati sulla strada statale - arrivavano lì davanti al cantiere, si trovavano questa ditta che stava lavorando, sono successe discussioni, male parole, qualcuno è passato lo stesso... io non so se siano state elevate multe o meno ai due ruote, però effettivamente l'ordinanza non parlava di divieto per le biciclette.

Quello che è grave, a mio modo di vedere, è che è mancata ancora una volta l'informazione, perché se gli utenti capitano sul cantiere senza essere informati di una deviazione (o tramite Rap visto che siamo digitalizzati) e che il cantiere interrompe totalmente la circolazione, ditemi voi questi personaggi come riescono a procedere.

Al punto n. 2 dell'interrogazione ho anche chiesto se sia stato prevista come via alternativa l'antica via romana che sale sul costone di Montjovet fino a Saint-German o se questo non era stato previsto, almeno, per il traffico non certo pesante.

Termino l'interrogazione con un occhio di riguardo a chi ha un'attività commerciale, a chi ha un'impresa, perché capisco bene che ci sono le esigenze pubbliche d'interrompere un servizio, di chiudere una strada, ma, come al solito, chi ci rimette è chi ha mancato incasso, chi non vede arrivare i clienti nella propria struttura, chi deve percorrere un tragitto notevolmente più grande.

Per una volta, e non sarà l'ultima, se le strutture pubbliche hanno a cuore i disagi che creano alle imprese, almeno dal punto di vista dell'informazione... queste imprese si sono viste chiudere la strada senza avere le informazioni né da Anas né dalla struttura regionale.

Io non so se sia andata così con tutti, però questi casi li abbiamo visti.

È stato creato un servizio pubblico alternativo? Ni, nel senso che naturalmente non c'è la possibilità di collegare Montjovet, capoluogo, con queste frazioni, quindi la navetta si fermava ai piedi della Mongiovetta, mentre per gli abitanti e i turisti delle zone alte, il percorso era veramente più articolato, ripeto, senza avere lo straccio di un'informazione, e questa è la cosa più grave per chi deve prevedere la stagione turistica e l'attività imprenditoriale. Attendo la risposta.

Presidente - Per la risposta, l'assessore Sapinet.

Sapinet (UV) - Per la risposta al primo quesito, dopo continuerà il collega Bertschy. Sicuramente ci sono stati disagi, però sull'informazione non sono totalmente d'accordo.

Con riferimento al punto 1, i competenti uffici di Anas precisano che - al fine d'informare tutti gli utenti della strada con un congruo anticipo della chiusura del tratto di Statale 26, tra Montjovet e Saint-Vincent - è stata emessa un'apposita ordinanza, la n. 47/2024 in data 28 maggio 2024, installando successivamente la relativa segnaletica stradale a partire dallo svincolo autostradale di Verrès.

Inoltre è stata realizzata una campagna di sensibilizzazione per mezzo di cartelli informativi, social media, stampa, rivolta ai residenti e a tutti coloro che usufruiscono delle strade gestite da Anas.

Io, il collega Bertschy e il Presidente siamo stati coinvolti fin da subito in varie riunioni proprio per la questione legata ai passaggi e ai transiti sulla tratta autostradale.

Poiché vi erano dei problemi come quelli che lei ha segnalato, dopo i primi giorni abbiamo sollecitato sicuramente Anas ad aumentare la segnaletica, in accordo con i sindaci di Saint-Vincent, di Montjovet e di Verrès.

La direzione Anas Valle d'Aosta sottolinea inoltre che quando c'è un divieto ovviamente questo vale per tutti coloro che transitano sulla strada, dai ciclisti a tutti gli altri automezzi. Nonostante i ciclisti, come tutti gli altri utenti della strada abbiano l'obbligo di rispettare le norme del Codice della strada, tuttavia, nel periodo di chiusura al traffico, alcuni non solo hanno ignorato la segnaletica stradale, ma anche la cartellonistica e le recinzioni di cantiere, obbligando i responsabili dei lavori a dover continuamente allontanare gli stessi dalle aree di cantiere, al fine di salvaguardarne l'incolumità.

Con l'occasione, Anas ha inoltre comunicato che dopo la riapertura della SS 26, nel tratto tra Montjovet e Saint-Vincent, avvenuta il 4 luglio, quindi anche un giorno di anticipo rispetto ai tempi previsti dall'ordinanza di chiusura, la circolazione a senso unico alternato, in corrispondenza delle aree di cantiere, proseguirà sino alla fine dei lavori.

Presidente - Per i minuti restanti, l'assessore Bertschy sempre in fase di risposta.

Bertschy (UV) - Molto velocemente, la risposta n. 2, per quello che riguarda il traffico ciclistico: io direi che è difficile prevedere un percorso per qualsiasi tipo di bicicletta.

Lei fa riferimento in maniera generica al traffico ciclistico, una bici da strada probabilmente non va su un percorso di un selciato o diverso, ma, in ogni caso, quando si dà una viabilità differente, deve essere fatto ai sensi del codice della strada, altrimenti c'è il rischio di mettere le persone in pericolo e credo che questo non sia corretto come Amministrazione regionale.

Per quanto riguarda il punto 3, "Per quale motivo non si sia provveduto a servire frazioni poste più a ponente", io direi che dopo la riunione che c'è stata in Protezione civile - che ha dato informazione all'Amministrazione regionale, quindi Anas ha proposto la sua chiusura - è stata fatta un'attenta programmazione per cercare di evitare di lasciare senza servizio Montjovet, sia nel tratto a valle della Mongiovetta sia nel tratto a monte, nel senso che sono stati garantiti dei servizi: nel tratto a valle ricostruendo completamente il servizio per permettere alle persone di arrivare poi al collegamento diretto sulla Aosta - Pont-Saint-Martin che è stato trasferito in autostrada, e nel tratto a monte, aggiungendo un servizio, quello che era già stato modificato che ha permesso di collegare con quattordici corse al giorno la frazione di Champérioux, ci sono stati due provvedimenti dirigenziali - se vuole glieli cito anche, il 3048/2024 e il 3327/2024 - che hanno cercato di dare la massima risposta in una situazione di emergenza che è durata un mese.

L'Amministrazione regionale ha fatto tutto quanto nelle sue possibilità in una situazione dove non aveva potere di ordinanza; come lei sa bene, le ordinanze sulle strade statali non le facciamo noi, anzi, ne abbiamo fatta revocare una non più tardi di qualche giorno prima perché, nel giro di 48, ore veniva chiusa proprio la Mongiovetta per la preparazione del cantiere (che sarebbe poi avvenuto il 10 giugno) e, d'accordo con l'Assessore Sapinet, avevamo scritto una lettera chiedendo l'immediata revoca di quell'ordinanza proprio perché non era stato dato il tempo opportuno né ai servizi di trasporto e neanche alle persone di prepararsi.

L'obiettivo - e io condivido la necessità di migliorare sempre la comunicazione e l'informazione - con gli enti che a livello nazionale governano, come capita con Anas ma può capitare con RFI, è sempre di cercare di spiegare loro, come stiamo cercando di fare, che la programmazione serve anche a noi per anticipare i problemi, però al tavolo di lavoro si arriva in una situazione tante volte che non permette neanche a noi di riuscire ad anticipare le informazioni agli altri.

Questa mattina, nel suo intervento o forse nel pomeriggio, parlava della cantierizzazione, del tratto di allargamento della Statale su Arnad, io mi sono già rivolto con l'Assessore Sapinet più volte alla direzione dell'Anas per chiedere che, prima di arrivare alla cantierizzazione, ci sia una riunione preventiva con l'Amministrazione comunale e con l'Amministrazione regionale, in modo che si possa permettere, giustamente - sottolineando l'aspetto costruttivo della sua interpellanza - di riorganizzare i servizi in quel luogo e anche di informare le imprese con anticipo.

È evidente che, se tutti si concorre a lavorare in maniera programmata, non si evitano i disagi ma quantomeno si riesce a organizzare meglio i momenti di lavoro, sapendo bene che anche le imprese che vanno a lavorare hanno necessità di realizzare, con l'organizzazione giusta, la cantieristica.

Da parte nostra credo che, soprattutto per i servizi di trasporto, abbiamo cercato di fare tutto il possibile e anche di sollecitare - è presente nel verbale della riunione della Protezione civile - già dal primo giorno la richiesta della gratuità dell'autostrada che era stata poi oggetto di alcune polemiche in quei giorni.

I verbali della Protezione civile sono lì a dimostrarlo, l'Amministrazione regionale l'aveva sottolineato sin dal primo giorno.

Presidente - Per la replica, consigliere Lucianaz.

Lucianaz (RV) - Avete fornito parecchio risposte, tutte comprensibili, naturalmente non è certo facile, soprattutto se si dipende dai tempi altrui, da decisioni altrui.

Naturalmente noi siamo portavoce del disagio che questi utenti, questi residenti, questi imprenditori hanno patito. Se si ricorda, c'era il Giro dei giovani delle bici, tra l'altro delle squadre pernottavano a Champérioux e, con la partenza a Verrès, hanno dovuto fare il giro perché proprio il giorno dopo chiudevano il cantiere.

Con un minimo di tempo di preavviso sicuramente si sarebbero organizzati diversamente e la Valle d'Aosta avrebbe dato un'immagine diversa della sua efficienza.

Ho segnato la strada romana che sale a Saint-Germain perché sinceramente la conosco poco, mi hanno detto che è praticabile dalle bici e dai motocicli, io non la conosco, se non per ricordi di 50 anni fa, quindi non so dire, però probabilmente c'erano delle soluzioni alternative.

Naturalmente se uno è in auto, gira l'auto e torna indietro, se invece uno è in bici - e soprattutto arriva dall'Olanda o dalla Germania - gli è un po' più difficile organizzarsi.

Per quanto riguarda il servizio di navetta - gentilmente l'Associazione Adava ha fornito questa tabella, molto utile - però vedo che il servizio non funzionava la domenica, quindi i turisti la domenica non erano serviti, e l'ultima corsa era alle ore 19:00 per la tratta Châtillon - Saint-Vincent-Champérioux e ritorno e, solo dieci minuti dopo alle ore 19:10, l'ultima corsa da Sommarèse, Eresaz e Champérioux fino a Châtillon, quella pubblica di linea, quindi accavallarsi di corse sullo stesso orario e poi dalle ore 19:10 non era più effettuato nessun servizio.

Sicuramente si può fare meglio, ripeto, però c'è qualcuno che ci ha rimesso: alle imprese, come al solito, non vengono diminuite le imposte, non vengono diminuite né l'IMU né la TARI, però hanno delle perdite economiche e, come al solito, chi ci rimette è Pantalone. Speriamo che in futuro non si ripetano questi fatti.