Oggetto del Consiglio n. 3851 del 24 luglio 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3851/XVI - Interpellanza: "Azioni per rendere utilizzabile la tratta ferroviaria Pila-Cogne per le situazioni di emergenza".
Bertin (Presidente) - Punto n. 29. Consigliera Minelli ne ha facoltà.
Minelli (PCP) - Ne abbiamo già parlato due volte, ma torniamo sulla questione del trenino di Cogne e del suo possibile utilizzo, perché ci sono ancora delle cose da dire.
Il primo concetto che vorrei ribadire - e su cui credo che anche il Presidente della Regione dovrebbe concordare, o almeno lo spero - è che il trenino di Cogne è sicuramente patrimonio storico e culturale, rappresenta un secolo di storia di Cogne e di Aosta, con la nascita del grande stabilimento siderurgico, attivo ancora oggi; il cosiddetto "Trenino" è infatti un'opera notevole, con i suoi 12 chilometri di binari, le sue gallerie, cinque ponti e le stazioni. Non si può lasciare in abbandono questo patrimonio, lasciarlo a una lenta e progressiva distruzione. Io credo che sia uno spreco per tutta la comunità valdostana e penso che almeno su questo dovremmo essere tutti d'accordo, come dovrebbero esserlo gli abitanti di Cogne.
Il secondo concetto che voglio ribadire riguarda la questione del sopralluogo alla galleria.
Presidente, non ci può venire a dire, come ha fatto ieri, che questo sopralluogo non si può fare perché distrarrebbe, così è stato detto, energie da altri compiti; ma quali energie distrarrebbe? É una cosa che non esiste, a una richiesta di sopralluogo per verificare lo stato di un patrimonio della regione, io mi chiedo come si faccia a dire di no!
Si può certo discutere sui temi, su chi invitare o chi no, ma a mio avviso non si comprende una risposta negativa in questo senso, oltretutto mi pare che lei stesso abbia ammesso ieri che in realtà non conosce lo stato attuale delle gallerie, e, come lei, penso anche tutti noi. Lo diceva ieri anche il collega Aggravi: non si sa in che condizione sia questa infrastruttura, allora dico io: organizziamolo questo benedetto sopralluogo e facciamolo con chi, come il Genio ferrovieri, ha le competenze per valutare, che non sono di certo né le mie, né le sue.
Il Genio ferrovieri fa parte dell'Esercito, l'Esercito in una situazione di emergenza può, - e, secondo me, deve -essere chiamato a dare il suo contributo di analisi e anche di operatività.
Il terzo concetto è questo: secondo lei, lo ha detto ieri, di trenino si può parlare ma solo dopodomani.
Noi invece riteniamo che sia giusto parlarne oggi, subito, perché c'è una situazione di emergenza e perché purtroppo - e lo dico con grande preoccupazione - non si può escludere che altre situazioni emergenziali si presentino, soprattutto in quella vallata di Cogne a rischio, data la sua conformazione morfologica.
Dunque abbiamo la possibilità di avere un'alternativa alla strada, è bene valutarla ora e non dopodomani.
Sulla conformazione di Cogne bene ha rappresentato il professor Martinotti sulla stampa dell'11 luglio scorso, evidenziando che l'alluvione del 29 di giugno, di particolare gravità, deve però essere considerata come l'inizio di un ciclo che ormai appare anche irreversibile, poiché si è spalancato di fronte a noi un nuovo scenario in cui i fenomeni erosivi diventeranno sempre più sconvolgenti.
Noi quindi su questa questione del sopralluogo insistiamo, se poi lo si fa e le valutazioni diranno che non si può fare nulla, ebbene, allora ne prenderemo atto; si dovrà prendere atto di una situazione, però a priori decidere di non agire, di non valutare l'utilizzazione di questa possibilità, a nostro avviso è sbagliato e anche inaccettabile.
Riassumendo le richieste che avevamo fatto, quello che chiediamo è se il Presidente e il Governo si impegnano a organizzare questo sopralluogo e se hanno già avviato dei contatti.
Presidente - Risponde il Presidente della Regione.
Testolin (UV) - Non sarà l'ultima volta che parleremo del trenino in questo Consiglio, o comunque del sedicente trenino. Credo che alla comunità di Cogne sia comunque dovuto un minimo di concretezza e di serietà nel discutere della situazione che sta vivendo e che al momento non è ancora completamente risolta.
La priorità per il Governo regionale, e mi ripeto rispetto a quello che ho già detto, era ed è ancora quella del ripristino del collegamento stradale stabile e sicuro, cosa sulla quale stiamo lavorando e confidiamo di poter rispettare assolutamente quelle che sono state le indicazioni rispetto alla tempistica.
Poi verrà il momento di studiare e di capire quali possano essere, se saranno sostenibili e se saranno fattibili da un punto di vista complessivo, le misure strutturali per evitare che Cogne possa rischiare di rimanere nuovamente isolata, tenendo conto degli scenari climatici e meteorologici che ha ben rappresentato ma che sono conosciuti da tutti noi.
Ieri nel dibattito sono emersi punti di vista molto diversificati, che evidenziano - a seconda dell'angolo di osservazione - delle situazioni di fattibilità, di non fattibilità, ma questi sono argomenti che potremmo magari approfondire nella giornata di oggi e di domani, nella mozione più complessiva.
Che quest'eventuale soluzione da lei proposta possa essere suggerita dall'interpellanza, però, è un'affermazione abbastanza priva di fondamento.
Senza ripercorrere le ben note vicende del cosiddetto "Trenino di Cogne" - al quale tutti siamo affezionati, anche per una vicinanza geografica che mi ha reso sempre molto attento a questa infrastruttura, e di cui forse avremo modo di parlare discutendo della mozione iscritta all'ordine del giorno - ricordo solo che nel 2011 il Consiglio ha impegnato il Governo regionale a - cito dal verbale - "Rinunciare al completamento della Gran via intercomunale Cogne - Eaux-Froides - Plan Praz, ponendo in essere ogni opportuno adempimento finalizzato alla chiusura definitiva dell'opera, nonché a effettuare l'alienazione dei beni e delle strutture convenientemente collocabili sul mercato. Di conseguenza, con successiva deliberazione dell'agosto 2012, il Governo regionale ha provveduto alla dichiarazione d'inservibilità ai fini di trasporto pubblico della tramvia e delle Gallerie del Drinc, stabilendo anche che siano chiusi, in modo da impedirne l'accesso al pubblico, nonché all'alienazione del materiale rotabile tecnologico".
Pertanto, l'interpellanza si fonda su un presupposto non corretto, ovvero l'esistenza della ferrovia del Drinc.
Esistono solo delle gallerie, dei cunicoli, chiusi da oltre dieci anni e che già nel 2008, anno a cui risalgono gli ultimi studi effettuati, evidenziavano importanti problematiche di percolazione di acque, di distacco dei rivestimenti e di inefficienza del sistema di drenaggio, oltre ai problemi agli impianti di ventilazione al piano ferroviario, ai binari e alla deformazione degli stessi.
Infine, come è noto, i vagoni e l'altro materiale rotabile sono stati venduti e quindi, contrariamente a quanto affermato nella mozione sul medesimo argomento, non sono più nella disponibilità dell'Amministrazione regionale.
Dire che in queste condizioni si può ricavare un'infrastruttura permanente di emergenza utilizzabile fin da subito, con costi contenuti in tempi ridotti, risulta pertanto un'affermazione che pare priva di fondamento, sia per la parte economica, sia per la tempistica, sia infine per quanto riguarda le questioni normative e di sicurezza.
Così come nella situazione attuale non è pensabile di chiedere un intervento del reggimento genio ferrovieri che, per quanto è a nostra conoscenza, assolve compiti di ripristino, mantenimento e potenziamento di tratte ferroviarie e militari o eventualmente interviene in situazioni di emergenza per aiutare i gestori di tratte ferroviarie al loro ripristino, che si ripete, non è il nostro caso, non essendoci nessuna tratta ferroviaria da ripristinare.
Detto questo, lo ribadiamo, probabilmente non oggi, non domani, ma dopodomani, sarà un argomento che potrà essere messo a disposizione di quest'Aula, anche io dico all'interno del Piano trasporti, laddove si vogliano fare delle considerazioni in merito a un eventuale ripristino, per trovare un punto di partenza della galleria del Drinc per valutare delle possibili soluzioni.
In questo momento credo che questo tipo di attenzione - glielo confermo - vada riservata alle iniziative da portarsi avanti con celerità per dare una risposta concreta agli abitanti di Cogne e della Valle d'Aosta tutta intera.
Presidente - Per la replica, consigliera Minelli.
Minelli (PCP) - Sì, credo anche io che non sarà l'ultima volta che si parlerà del trenino di Cogne, o per lo meno lo spero. Sicuramente non credo che parlarne sia in qualche maniera voler sviare dalla concretezza e dalla operatività, non credo che ci sia qualche cosa di meno concreto di un sopralluogo: è un atto che viene fatto in presenza, quindi non si ragiona pensando teoricamente.
Non capisco poi quale distrazione dagli impegni comporterebbe per il Governo una cosa del genere, e soprattutto ci tengo a ribadire che nessuno di noi si permette di contestare il fatto che sia necessario ripristinare il collegamento stradale, credo che una cosa del genere non la penserebbe nessuno, a meno che non si tratti di una persona totalmente irresponsabile.
Lei dice, l'ha ricordato, che l'atto del Consiglio del 2011 in pratica ha disposto e ha impegnato alla chiusura, quindi in qualche maniera la partita in quel senso si è chiusa, con anche la vendita del materiale rotabile
A proposito d'impegni votati dal Consiglio, ce ne sarebbero anche tanti altri da ricordare. Io ricordo che nel 2015 il Consiglio Regionale della Valle d'Aosta ha votato perché si retrocedesse completamente dall'ipotesi dell'aeroporto così come era fatto e che si facesse un nuovo masterplan, che mai abbiamo visto arrivare e discutere.
Il Consiglio più e più volte, maintes fois, ha votato ordini del giorno e risoluzioni per chiedere che non si arrivasse a un passaggio attraverso il Tunnel del Monte Bianco di un numero di TIR oltre una certa cifra, e siamo ben al di là.
Il Consiglio regionale ha votato mozioni e quant'altro per stabilire delle cose ma non solo, ha votato delle leggi che prevedono delle cose, e poi si è cambiato e si sta cambiando.
Ne è un esempio lampante quello che abbiamo visto adesso nel PRT, che abbiamo cominciato a esaminare ieri: si parla di collegamenti e di tunnel da tutte le parti, probabilmente faremo diventare la Valle d'Aosta una groviera andando avanti di questo passo, ma di questo parleremo quando sarà il momento e sicuramente presenteremo articolate ed approfondite valutazioni in sede di VAS, non abbia nessun dubbio, Assessore, che arriveranno e saranno numerose e anche di peso.
Su questo non dovete avere nessun dubbio perché, varrà quello che varrà, ma noi il nostro lavoro lo facciamo con coerenza, a differenza di qualcun altro che ha, per tanto tempo, sottoscritto delle cose e poi adesso se le rimangia tutte quante, ma questa è un'altra questione.
Prendo atto però che, nei confronti di una proposta che è di buon senso, si erge un muro per l'oggi e per il domani che magari avrà qualche crepa nel dopodomani, non lo so, però sembra veramente strano che si dica no a un sopralluogo che magari, nel momento stesso in cui viene fatto, ci dice: "Ci dispiace, questa cosa non si può fare".
Sul fatto poi che il Genio ferrovieri si occupi di ripristino, mantenimento e che il suo intervento in questo caso non potrebbe essere possibile, io vi invito a prenderli i contatti, perché noi ci abbiamo provato e le risposte sono state diverse, quindi forse, prima di dirlo, qualche approfondimento in più andrebbe fatto.
Non so se lei l'abbia fatto, da quello che ho capito no, e allora forse, anche per il dopo domani, converrebbe farlo.