Oggetto del Consiglio n. 3850 del 24 luglio 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3850/XVI - Interpellanza: "Interlocuzioni con i concessionari autostradali e dei tunnel per scongiurare la presenza di numerosi cantieri e per l'eventuale gratuità dei passaggi".
Bertin (Presidente) - Punto n. 28. La parola al consigliere Lucianaz, ne ha facoltà.
Lucianaz (RV) - Sulla falsa riga di quanto appena ha affermato il collega, visto che il mio punto è stato piazzato dopo il suo dagli uffici, continuiamo sulle problematicità delle strade e dell'accesso alla Valle d'Aosta, nel senso che o chiudiamo a Quincinetto la Valle, perché massi ne cascano da tutte le parti, ma non mi pare una proposta razionale, o altrimenti, dovremo pur imparare a convivere, come le popolazioni hanno sempre fatto da millenni, con il rischio montagna, e - senza scomodare l'ossimoro "Montagna Sicura", che per me è l'evidenza di quanto si voglia immaginare in un contesto che non lo permette - passo a illustrare le premesse di quest'interpellanza, perché nel mese di agosto, come tutti sappiamo, ci sarà un aumento di presenze turistiche considerevole, almeno si spera, e questo comporterà naturalmente anche sulle strade un intensificarsi di traffico, di circolazione, di attese, come puntualmente avviene ogni anno nel mese di agosto, però in Valle d'Aosta, come sappiamo tutti, ci sono condizioni orografiche particolari, ad esempio si è da poco conclusa la difficoltosa, e per qualcuno anche molto onerosa, criticità causata dai lavori di ampliamento della Mongiovetta, criticità che ha determinato dal 10 giugno al 5 luglio scorso il blocco totale della viabilità di questa strada statale tra Montjovet e Saint-Vincent, e parlo di strada statale, cioè di una strada sulla quale dovrebbero normalmente passare tutti, o almeno avere un'alternativa, ma questo sarà oggetto di un successivo intervento.
Al fatto orografico, si aggiungono i perduranti lavori con chiusure totali di diversi ponti sulla Dora Baltea, ne abbiamo diversi chiusi, e in diversi punti numerosi viadotti, basta pensare, ad esempio, salendo verso Courmayeur, al rettilineo di Villeneuve, al rettilineo di Leverogne: ci sono circa 20 km di strada dove non si può superare fino al rettilineo di Derby. Per il codice della strada, se c'è un'Ape che ci precede, dovremmo starle dietro per 20 km; naturalmente pochi rispettano il codice della strada.
Abbiamo altre criticità, abbiamo la posa del metano, abbiamo la fibra ottica, il cantiere di Challand, non parliamo della strada di Cogne e di quanti altri ancora.
Recentemente, quando ho presentato quest'interpellanza, c'erano i lavori di rifacimento delle sponde del ponte di Pont-Saint-Martin, che dovrebbero essere terminati comunque questa settimana. Altri disagi sono causati naturalmente da fenomeni atmosferici che procurano sul territorio, così delicato come il nostro, possibili e preoccupanti criticità.
Ho anche riportato in premessa le parole del sindaco di Arnad, Alexandre Bertolin, in previsione del prossimo avvio dei lavori per ampliare la carreggiata dalla Statale 26 tra Arnad e Bard: il maxi cantiere comporterà una fase di ampliamento e di allargamento della carreggiata con lavori non si sa bene di quale durata.
Tra l'altro ad Arnad pare che si debbano spostare tutte le interferenze comunali che attraversano la Statale (acquedotto, fognatura) e non è dato neppure sapere quando inizieranno; sarebbe bene anche avere una data magari con un certo anticipo, di modo che ci si possa organizzare.
Si rammenta che il piano di ammodernamento comprenderebbe inoltre la realizzazione di una rotonda all'altezza dello svincolo di Echallod, come - sempre esplicita il Sindaco - contemplata già in un progetto Anas; sta di fatto che da notizie di stampa le interlocuzioni con l'Assessore regionale alla mobilità Bertschy sono già state avviate.
Un'altra criticità quindi che si aggiunge alle altre, ma non finisce qui, perché abbiamo il casello di Quincinetto che è ancora chiuso, quindi crea sicuramente in Bassa Valle ulteriori problemi. Non parliamo poi del cantiere allo svincolo autostradale di Santhià, che condiziona fortemente la viabilità, soprattutto pullman, camper, camion, auto di dimensioni appena più larghe di una normale, quando si arriva al restringimento in pieno curva allo svincolo di Santhià, vi garantisco che è al limite della decenza, con il rischio che un mezzo rimanga incastrato in quell'angusto passaggio, bloccando totalmente il traffico. Questa è roba, secondo me, impresentabile. Così funziona l'accesso alla Valle d'Aosta.
Avremo le solite pandemiche difficoltà di afflusso al Tunnel del Monte Bianco, il mese di agosto è tipico per delle code interminabili davanti a questo tunnel, spesso si nota che i caselli aperti sono due, a volte uno, ma spesso due; quando abbiamo code lunghissime, si potrebbero intensificare i caselli, a mio modo di vedere, per il passaggio delle auto, in modo da ottimizzare i tempi.
Ho visto io stesso un casellante con una coda lunghissima, uscire dal casello, prendere una staffa, misurare l'altezza del camper, ha perso più di 2-3 minuti, riposizionare la staffa, rientrare nel casello per giustamente computare la giusta tariffa per un camper misurato con una staffa. Alla faccia della digitalizzazione così sbandierata.
Oltre alle lamentele di tutti quanti noi che rimaniamo incolonnati, ci sono le difficoltà delle imprese locali. Le dichiarazioni del Presidente di Confindustria, Turcato, sono eloquenti e a pesare ancor di più sono le perduranti incertezze dell'intero sistema infrastrutturale della Valle d'Aosta.
Questa deve continuare a essere la priorità per proseguire il cammino di sviluppo delle imprese della regione che vogliono poter continuare a competere sui mercati di tutto il mondo.
Non abbiamo aerei che atterrano, abbiamo più iniziative finanziarie sull'aeroporto che aerei che atterrano, non abbiamo treni per anni, traghetti al momento non sono ancora previsti, abbiamo un asse stradale che, ragazzi, è impressionante, fa acqua da tutte le parti, se posso permettermi.
Nei mesi scorsi Rassemblement, con diverse iniziative ha chiesto a questo Governo di prendere in considerazione altre alternative nei collegamenti intervallivi, di guardare oltre il vostro DEFR, di guardare il futuro dei collegamenti della Valle d'Aosta; l'ha ricordato anche il capogruppo durante i lavori di questa assemblea: collegamenti stradali, e non solo collegamenti aerei, da studiare, da prevedere, abbiamo ipotizzato il Tunnel tra Cogne e Eaux-Froides e sarà proprio oggetto di un'iniziativa dei colleghi della Lega, ma ci sono altri progetti che risalgono al secolo scorso, ad esempio con Campiglia Soana, con Bourg-Saint-Maurice, tra Champoluc e Gressoney, con il Biellese, tutti progetti che si è avuto il coraggio di proporre il secolo scorso e che pare che questo Governo non voglia neppure prendere in considerazione.
Per questi motivi interpelliamo il Governo per capire come intenda affrontare, di concerto con le competenti istituzioni piemontesi e italiane, le sempre più gravi criticità sul sistema stradale che immette il flusso veicolare verso la Valle, in particolare ad agosto, e quali interlocuzioni siano state avviate con le concessionarie autostradali e dei due tunnel al fine di scongiurare la presenza di numerosi cantieri sia sull'asse stradale, sia nei tratti che immettono all'opera, in particolare calcolando che a Quincinetto il casello è ancora chiuso.
L'ultima domanda è: quali innovative soluzioni della viabilità regionale prenderà in considerazione il piano che, proprio in questi giorni, è stato presentato.
Oltre al casalingo problema di Hône, che immaginiamo bene, ce ne sono tanti altri, ci sono altrettante zone della Valle d'Aosta dove l'autostrada... e la statale è l'unico passaggio, non solo Bard, in particolare vorremmo capire quali sono le progettualità che il prossimo piano intende prendere in considerazione, altrimenti faremo il nostro mestiere di continuare a proporre soluzioni alternative.
Presidente - Risponde il Presidente della Regione.
Testolin (UV) - Gli argomenti posti sul tavolo dal consigliere Lucianaz sono effettivamente talmente ampi e articolati che diventa difficile pensare di dare una risposta risolutiva e che possa essere anche efficace ed efficiente nei confronti di una tematica che, non ho timore di dire, ci vede impegnati pressoché giornalmente, con una programmazione che è giusto che si conosca: magari non è conosciuta dai Consiglieri, ma è un'interlocuzione continua con tutti gli enti gestori (sia del comparto autostradale, sia dei trafori, sia dell'Anas che delle reti comunali) che prevede - soprattutto per una questione di sicurezza e di attività di monitoraggio sul territorio - delle indicazioni rispetto alle possibilità di cantierizzare sui vari percorsi stradali e autostradali del nostro territorio nelle varie fasce di periodo, a seconda della classificazione della quantità di traffico che passa sul nostro territorio.
Periodicamente ci sono delle indicazioni e degli inviti, che si spingono anche oltre l'invito alle società che gestiscono queste tratte autostradali, per definire i momenti dove non è possibile attivare le cantierizzazioni, dove devono essere attenuati gli interventi e dove devono essere invece resi fruibili, almeno in un senso di marcia, rispetto all'attività che si svolge. A questo proposito - per venire un po' nel puntuale delle suggestioni che lei ha voluto avanzare con quest'interpellanza e che non hanno la pretesa di essere esaustive, ma solo per dare alcuni esempi - è chiaro che la viabilità rappresenta per noi un elemento essenziale di attenzione.
Parto da due situazioni di criticità che si sono verificate lo scorso anno e che vanno un po' nell'ottica di quello che si era detto nella precedente interpellanza del collega Aggravi: ci sono delle situazioni determinate dalle frane che possono chiudere una viabilità, e parlo in questo caso della viabilità della Valpelline per Bionaz, dove lo scorso 14 di agosto si è verificato un ennesimo evento - nonostante alcuni interventi, sia a monte, sia di protezione della strada regionale - che ha pregiudicato il passaggio.
È chiaro che in quel senso si vanno a investire delle risorse, da un punto di vista delle attività e delle infrastrutture, per cercare di neutralizzare quelle che possono essere le cause di criticità e per garantire alla popolazione, ai residenti, agli ospiti e ai turisti che possono salire in quelle condizioni, un grado di sicurezza il maggiore possibile con l'attivazione di sistemi di monitoraggio e di allerta che possono essere utilizzati e utili, questo però è solo un esempio.
Un altro esempio, riportato da lei rispetto alla cantierizzazione in questo periodo di tratti di strada, è quello della Statale 26 all'altezza dell'abitato di Arvier, Leverogne: è stato oggetto ripetuto, nelle ultime settimane, di un'attenzione particolare che è arrivata fino a una richiesta ufficiale di questi giorni per l'attivazione di movieri in sostituzione dell'apparato semaforico, che evidentemente non è sufficiente a smaltire in maniera corretta il traffico su quel tratto di strada.
Sono situazioni che, analizzate singolarmente, trovano evidentemente delle risposte non programmate, anche perché la programmazione avviene attraverso il monitoraggio e la gestione trasversale di più Assessorati, per esempio, nel caso specifico di Arnad, l'Assessorato ai lavori pubblici è in costante contatto con il gestore della viabilità statale, che è Anas, con il quale ha dei confronti periodici che hanno evidenziato la necessità d'iniziare questi lavori dopo il periodo estivo, quindi probabilmente nel mese di settembre, solo dopo un confronto che possa permettere comunque la possibilità di utilizzo della strada stessa proprio per non pregiudicare la viabilità alternativa a quella autostradale.
Laddove, invece, fenomeni come le chiusure, come quelle previste dai lavori sulla Mongiovetta, sono stati affrontati collegialmente, perché uno è il depositario dell'infrastruttura stradale, che è Anas, l'altro è la società che gestisce l'autostrada, che è SAV, e con queste persone si è interloquito e si è fatto da mediatore, se così vogliamo dire, perché non ci sono delle iniziative che possono imporre determinati status di comportamento o meno, però quello che è vero è che le tematiche sono molto ampie, possono trovare delle soluzioni, possono essere oggetto di analisi; effettivamente l'infrastrutturazione, di qualsiasi tipo, necessita d'interventi sul territorio, anche la messa a norma dei ponti che pregiudicano molte volte il passaggio dall'envers all'adret e che, à tour de rôle, a seconda dell'altezza in cui ci troviamo a confrontarci, fanno parte di un percorso di sicurezza e di ammodernamento dal quale non si può prescindere. Si possono utilizzare e cercare tutte le soluzioni possibili, ma sono dei percorsi che necessitano di essere fatti per dare maggior sicurezza e maggior attenzione alla viabilità regionale nel suo complesso.
Credo, per chiudere, che un confronto importante ci sarà quando potranno essere messi a disposizione anche altri concetti, chiaramente prendendo in considerazione anche quelli che possono e devono essere i costi e la sostenibilità di un qualsiasi progetto, perché non basta scriverli sulla carta, poi bisogna confrontarsi con le risorse che questi progetti necessitano. Penso che il documento presentato dall'Assessore Bertschy sul Piano regionale dei trasporti possa diventare un momento di confronto all'interno del quale approfondire questo tipo di tematica e cercare anche, laddove possibile, un confronto sempre più intenso che - come nel caso ad esempio della viabilità laddove coincidente con il rifacimento della sede del treno - sia stato condiviso con la popolazione e con le Amministrazioni interessate e abbia avuto un suo seguito, così come tutti gli altri momenti che purtroppo ci vedono confrontarci, con una buona dispersione di energie, per cercare di trovare delle soluzioni che rendano meno pesanti di quello che sono le varie situazioni che si presentano.
Presidente - Consigliere Lucianaz ne ha facoltà.
Lucianaz (RV) - Presidente Testolin, grazie per la risposta sincera, cordiale. Chiaramente le problematiche ci sono, le sappiamo, le conosciamo, almeno chi è 40 anni e oltre che percorre le strade valdostane.
A me è successo in passato, quando si è verificata la frana sopra il Pondel, sentire un Assessore ai lavori pubblici dire: "Abbiamo diverse soluzioni"; se si ricorda lì era la montagna intera che aveva strappato tutte le reti e le protezioni; una era fare un tunnel dal bivio di Ozein fino a Plan Bois, sicuramente era l'opzione la più cara ma è sicuramente quella che dà maggiori protezioni, questo era l'assessore Vallet se ricordo bene, l'avevo sentito in Consiglio. È una delle tante idee su cui si potrebbe discutere.
Naturalmente ognuno fa le proprie considerazioni, abbiamo avuto più volte modo di dire che la strada di Cogne è pericolosa e rimarrà pericolosa, con la speranza che non succeda mai un incidente perché è quello che speriamo tutti.
Lo stesso dicasi per altre opzioni, qua ne abbiamo proposte alcune, con collegamenti extra-regionali o tre valli regionali, sempre tramite tunnel stradale.
Questo lo proporremo durante i confronti.
Non ho colto la sua risposta per quanto riguarda le interlocuzioni con il Piemonte, con il problema di Santhià, che, veramente, un autista di pullman mi fa: "Ma è una cosa inconcepibile, sono cose da terzo mondo".
Viva le App, viva le digitalizzazioni ma cominciamo a lasciar utilizzare le strade a chiunque, in modo libero, in modo accessibile, invece questa è una grande criticità, l'abbiamo sempre avuta, ma non stiamo andando sicuramente meglio rispetto al passato.
Io comunque la ringrazio per questa risposta sincera.