Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 462 del 16 settembre 1982 - Resoconto

OGGETTO N. 462/VII - CHIUSURA AL PUBBLICO, DURANTE IL PERIODO ESTIVO IN CORSO, DEL CASTELLO DI FENIS (Interrogazione).

PRESIDENTE: Do lettura dell'interrogazione presentata dal Consigliere Pedrini;

INTERROGAZIONE

APPRESO dai giornali che proprio durante il periodo estivo si è d'autorità proceduto alla chiusura del Castello di Fénis,

il sottoscritto, Consigliere regionale

Interroga

l'Assessore regionale al Turismo per sapere per quali motivi veri si è preso questo grave provvedimento; se era proprio indispensabile chiudere il Castello il mese di agosto, mese di punta dei turisti; se sta crollando qualche ala del suddetto Castello; se vi era pericolo per la vita degli eventuali visitatori; approvando il sottoscritto il malumore dei cittadini di Fénis, che si sono visti privati del lavoro turistico proprio nel suo momento più delicato e importante.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Presidente della Giunta. Ne ha facoltà.

ANDRIONE - (U.V.): Viste le competenze che ha il Consigliere Pedrini, mi stupisco un po' del tono ironico dell'interrogazione.

In primo luogo, tutti i tetti del Castello di Fénis sono da rifare, e ci si può lavorare solo nella stagione estiva, perché evidentemente, scoperchiando, si pongono dei grossi problemi. L'Assessorato del Turismo, Antichità e Beni Culturali ha rimandato al 17 agosto l'inizio dei lavori, proprio per approfittare del mese di settembre in cui, normalmente, in Valle d'Aosta il tempo è bello.

La seconda questione, più grave, è quella degli affreschi. Non ho qui le documentazioni fotografiche, però gli affreschi, in particolare quelli del cortile, si stanno degradando per un carico eccessivo di visitatori e per il fatto che intorno al 930-'32 sono stati fatti dei restauri un po' affrettati e si è usato dello stucco in cui vi era una eccessiva quantità di iposolfito di calcio, che ora si sta staccando, producendo tutte quelle macchioline bianche visibili specialmente nella parte bassa del S.c.r.i. Il restauratore Gioia e la sua équipe hanno iniziato i restauri necessari per la sala grande ed il cortile; sono dei lavori lenti, che richiedono in media cinque ore di tempo per 10 cmq.

A restauro finito, l'affresco sarà godibile intero, mentre da vicino la parte restaurata sarà tratteggiata; questo per evitare di ripetere l'esperienza fatta da famosi restauratori nella Chiesa di S. Francesco d'Assisi per gli affreschi di Piero della Francesca, in cui sono rimasti dei vuoti di affresco che, sebbene siano autentici dal punto di vista storico, sono però piuttosto antipatici per il visitatore che guarda l'intera pala.

Probabilmente per due anni il Castello di Fénis non sarà visitabile se non su permesso del Sovraintendente; mi per metto di dire che c'era il rischio imminente e grave della perdita irreparabile di quegli affreschi. Dato che io so che Lei legge i giornali, saprà che sarà messo un limite alla frequentazione della camera degli sposi a Mantova, perché gli affreschi del Mantegna stanno scomparendo.

Al momento la prima cosa importante è quella di procedere ad un recupero organico; tutti i Consiglieri sono invitati ad andare a vedere i lavori, che vengono condotti in maniera scientifica. Dovremo discutere in seguito delle visite al Castello, che dovranno essere coordinate nel pieno rispetto delle esigenze turistiche, di un turismo però intelligente e colto, capace di apprezzare queste antichità, evitando di trasformare in una kermesse un luogo come il Castello di Fénis.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Pedrini. Ne ha facoltà.

PEDRINI- (Ind.P.L.I): Grazie. Mi piace l'entrata del Presidente perché effettivamente il tono è un po' particolare, tant'è che, senza fare della polemica da parte mia, in quanto ci siamo sempre capiti al volo, almeno sino ad oggi, debbo aggiungere alcune cosette.

Vorrei che il Presidente sapesse che circolano delle strane voci sulla chiusura di questo Castello, perché nelle stesse identiche condizioni, per quanto riguarda gli affreschi, se non forse peggio, è il Castello di Issogne; la chiusura mi sta bene, però manco a farlo apposta si chiude il 17, quando penso che ad arrivare fino al 30 non sarebbe successo assolutamente niente.

Comunque l'interessante era di appurare come stavano in realtà le cose, perché anch'io dico che è inutile far visitare il Castello a scolaresche che poi in effetti non guardano niente, perché sporcano soltanto, mangiano i panini, segnano con la matita.

Occorre invece la presenza di un accompagnatore che guidi un certo numero di persone, piuttosto ristretto, seguendo le da vicino e permettendo di conservare tutto quello che ancora ci resta.

Per il resto, mi pare che due anni di chiusura siano un po' tanti, non perché non ci vogliano effettivamente, ma perché penso che con un certo sforzo si potrebbe chiedere ad una équipe funzionante di portare avanti un lavoro serio e costruttivo, cercando - entro i limiti del possibile - di restringere i tempi. Questo, non tanto per il suo o mio piacere, ma proprio per quella gente di cultura che viene da fuori, con la quale ho parlato e che ha avuto il grosso rammarico di essersi trovata a Fénis davanti ad un portone chiuso.