Oggetto del Consiglio n. 3839 del 24 luglio 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3839/XVI - Interrogazione: "Informazione in merito alle prestazioni di assistenza odontoiatrica erogate dal Servizio Sanitario Regionale".
Bertin (Presidente) - Punto n. 17. Risponde l'assessore Marzi.
Marzi (SA) - Venendo alla 17, con riferimento a questo tema, quello delle prestazioni odontoiatriche, vogliamo anzitutto informare che l'Assessorato, assieme alla Fondazione comunitaria della Valle d'Aosta e all'Azienda USL, da qualche tempo sta lavorando ad un importante progetto di odontoiatria sociale.
Il progetto di odontoiatria sociale, denominato "Per un sorriso", nasce nell'ambito di una procedura di coprogettazione avviata dal Dipartimento politiche sociali in collaborazione con la struttura "Servizi alla persona" e in partnership con la Fondazione comunitaria della Valle d'Aosta a valere sui fondi assegnati all'Amministrazione regionale dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, ai sensi dell'articolo 72 del DL 117/2017, di cui spesso parliamo e abbiamo parlato.
Il progetto intende attuare dei programmi, delle azioni di solidarietà sociale in campo odontoiatrico attraverso reti di collaborazioni, ovviamente finalizzate alla cura e al sostegno delle persone svantaggiate dal punto di vista economico.
Venendo alla domanda n. 1, secondo i dati forniti dall'Azienda USL, le prestazioni di assistenza odontoiatrica per tutte le tipologie di prestazioni previste dal nomenclatore tariffario, quindi da quelli che tecnicamente vengono definiti i LEA, erogate nel quinquennio 2019-2023, sulla base della deliberazione della Giunta regionale 268/2018, sono state in totale 15.159.
I dati puntuali sulle singole tipologie di prestazioni relativamente al quinquennio 2019-23 saranno riportati in un'apposita tabella che sarà prontamente inviata.
Il numero totale dei pazienti a cui sono state erogate tali prestazioni nell'ultimo quinquennio è pari a 4.388: credo che i numeri rendano evidenti l'ottimo servizio che la nostra sanità compie anche in questo campo, soprattutto anche perché in premessa ho citato lo sviluppo sul progetto di cui sopra.
Più nel dettaglio: nell'anno 2019, 815 pazienti; nell'anno 2020, 949 pazienti; nell'anno 2021, 1.206 pazienti; nell'anno 2022, 1.525 pazienti e nell'anno 2023, 1.698 pazienti.
Lo stesso paziente può aver avuto più accessi e in più anni, per cui il numero totale dei pazienti nell'ultimo quinquennio è naturalmente inferiore alla somma dei pazienti di ciascun anno.
Venendo alla domanda n. 2, la condizione di vulnerabilità sociale è riconosciuta ai soggetti residenti in Valle d'Aosta e iscritti al Servizio sanitario regionale in possesso dell'indicatore della situazione economica equivalente ISEE (ai sensi del Dpcm 159/2013) ordinario e in corso di validità, inferiore a euro 10 mila.
La vulnerabilità sanitaria invece è riconosciuta ai soggetti affetti da patologia grave -espressamente individuata dal Dpcm 2017 del 12 gennaio, e cioè i LEA - e/o da altre malattie o condizioni cliniche che potrebbero essere aggravate o pregiudicate da patologie odontoiatriche concomitanti; tutto ciò individuato dal comma 2 dell'articolo 4 dell'allegato A della deliberazione di Giunta regionale 268/2018, che naturalmente ho già richiamato in premessa.
Relativamente all'anno 2019, delle 2.232 prestazioni erogate, a numero 51 è stata riconosciuta la vulnerabilità sanitaria e a numero 1.998 è stata riconosciuta la vulnerabilità sociale.
Per quanto riguarda il 2020, delle 1.818 prestazioni erogate, a numero 129 è stata riconosciuta la vulnerabilità sanitaria e a numero 1.322 è stata riconosciuta la vulnerabilità sociale.
Relativamente al 2021, delle 2.880 prestazioni erogate, a 195 è stata riconosciuta la vulnerabilità sanitaria e a 2.119 quella sociale.
Relativamente al 2022 le prestazioni sono state 3.609: a 306 è stata riconosciuta la vulnerabilità sanitaria e a 2.512 quella sociale.
Nel 2023, su 4.620 prestazioni erogate, a 278 è stata riconosciuta la vulnerabilità sanitaria e a 3.407 quella sociale.
Venendo alla domanda n. 3, "A quanto ammonti la spesa annuale per il Servizio sanitario regionale per l'erogazione di prestazioni di assistenza odontoiatrica", per l'erogazione di questo tipo di prestazioni la spesa annuale è stata, per l'anno 2019, euro 1803.306; per l'anno 2020 euro 88.241, sappiamo il perché; per il 2022 euro 152.813; per l'anno 2023 euro 199.094. La spesa annuale media relativamente al quinquennio 2019-2023 risulta pertanto pari a quasi 150 mila euro.
Venendo alla domanda n. 4, la parametrazione della condizione di vulnerabilità sociale a un ISEE inferiore a 10 mila euro è stata determinata nell'ambito della fase istruttoria del procedimento di approvazione sempre della 268/2018, la delibera di Giunta regionale, sulla base della normativa vigente e dei confronti con le disposizioni di altre realtà regionali.
In particolare il Dpcm sui LEA, quello del 2017, demandava alle Regioni la scelta degli strumenti atti a valutare la condizione socio-economica, ad esempio l'indicatore ISEE, e dei criteri per selezionare le fasce di popolazione in condizioni di vulnerabilità sociale a cui garantire le prestazioni odontoiatriche indicate dal nomenclatore tariffario.
Presidente - Per la replica, consigliere Aggravi.
Aggravi (RV) - Ringrazio l'Assessore per aver snocciolato una serie di numeri; le chiederei anche, oltre alla tabella, copia della risposta in modo tale da poter solo verificare che abbia preso gli appunti corretti.
L'idea era quella di riscontrare - e penso che nella risposta si comprenda - il fenomeno, se così si può chiamare, e anche l'impatto che ha non soltanto sul sistema sanitario, ma anche su una fotografia della nostra società.
Ben venga anche il progetto che lei ha presentato all'inizio, ma che in realtà è la conclusione, se vogliamo, interessante anche del discorso.
L'ultima domanda, che è quella se vogliamo meno numerica e più aperta, era anche per comprendere da dove nascesse per l'appunto la parametrazione sui 10 mila euro, anche perché, al netto delle singole annate e delle assegnazioni, riguardo al riconoscimento più che altro di vulnerabilità sociale sanitaria, lo abbiamo anche già visto in altre situazioni, definire dei limiti puntuali, e magari non delle fasce, può anche generare un po' l'effetto chiamiamolo "Vallo di Adriano", nel senso "Sto di qua o sto di là", e magari per pochi euro uno finisce appunto per non essere più considerato vulnerabile dal punto di vista sociale e quindi rischia di perdere la possibilità nell'anno successivo di beneficiare magari comunque dei trattamenti che purtroppo, spesso capita anche a noi, sappiamo essere più lunghi, perché non basta un solo intervento, quindi penso che quest'interrogazione sia utile e propedeutica a comprendere il fenomeno e a eventualmente valutare ulteriori azioni sul punto.