Oggetto del Consiglio n. 3836 del 24 luglio 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3836/XVI - Interrogazione: "Riproposizione della giornata di screening gratuito per le maculopatie".
Bertin (Presidente) - Punto n. 14. Risponde l'Assessore Marzi.
Marzi (SA) - In merito alla domanda n. 1, "Se sia stata prevista la riproposizione dello screening per andare incontro alle esigenze di chi non ha potuto partecipare", dato il successo di partecipazione riscontrato con l'importante iniziativa, ci stiamo già confrontando con l'Azienda USL per ulteriori possibili momenti di prevenzione per la salute degli occhi.
L'iniziativa del 14 giugno ha avuto anzitutto un obiettivo divulgativo, come tutte quante queste iniziative, e naturalmente di sensibilizzazione rispetto a una patologia ritenuta molto importante. Essa infatti non può essere considerata un'attività strutturata. I messaggi educativi veicolati nel corso della giornata sono stati diretti a sensibilizzare sulla prevenzione e sull'importanza di rivolgersi al proprio medico curante affinché lo stesso possa prescrivere le opportune visite specialistiche, individuando precocemente la malattia. Questo tipo d'iniziative ha questa finalità.
La sensibilizzazione della popolazione sull'importanza dei controlli preventivi all'insorgenza dei primi disturbi permette di programmare infatti gli accertamenti nei tempi dovuti e per i casi che effettivamente li richiedono, tenendo conto della presa in carico di pazienti secondo naturalmente il livello di gravità.
Venendo alla domanda n. 2, "Quali siano state le criticità che hanno portato al sovrapporsi delle prenotazioni per lo screening", non ci sono state criticità, infatti la giornata di screening ha riscosso una partecipazione eccezionale. Ciò ha comportato una gestione dei flussi degli utenti tali da dover ricorrere al codometro. Una volta fatto ciò, anche quest'aspetto ha avuto un esito positivo.
Ero personalmente presente sin dall'inizio della giornata all'iniziativa e posso confermare che in effetti la partecipazione è stata numerosissima.
A un'iniziativa però divulgativa e gratuita, non era possibile prenotarsi per non lasciare apposta indietro nessuno.
Se si ricorresse alla prenotazione, si perderebbe infatti lo spirito inclusivo d'iniziative di questo tipo che, come da lei richiamato, sono assolutamente positive.
Presidente - Per la replica, consigliere Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Era partito bene, Assessore, poi mi ha concluso con un crescendo rossiniano che temo non le appartenga, ma non le appartenga nelle parole che lei ha pronunciato.
Cominciamo con la parte positiva, cioè il fatto che lei ci abbia dichiarato che è attualmente in essere un confronto con la USL per la riproposizione d'iniziative che vadano nella direzione di riproporre altre giornate: lei ha detto genericamente rispetto alla salute degli occhi e non rispetto specificamente alla maculopatia, ma comunque sicuramente è un'iniziativa positiva e accogliamo positivamente la sua informativa rispetto a un qualcosa che peraltro però lei ci dice essere oggetto di confronto, quindi non c'è la certezza che venga riorganizzata.
Poi però cominciano le note negative: lei dice che l'obiettivo è divulgativo.
Assessore, se si organizzano delle visite di prevenzione, non è divulgativo, l'evento divulgativo è un luogo ove si riuniscono le persone - se vuole magari telefoni pure tranquillamente, io telefonerò quando lei mi risponde così facciamo questo atto di reciproca educazione - l'evento divulgativo è quando c'è una platea di persone, qualcuno sale sul palco e spiega qualcosa; allora quello è effettivamente un evento divulgativo.
Se io invece organizzo un momento nel quale si fa prevenzione e nel quale ci si fa uno screening gratuito per la maculopatia, quello non è divulgativo, quello è a tutti gli effetti un'opera di prevenzione.
Lei mi dice che non è stata fatta nessuna prenotazione perché non sarebbe stato inclusivo.
Assessore, non è che se io chiamo 100 mila persone nello stesso momento dicendo: "Tanto riusciremo a fare soltanto 100 screening" quello è inclusivo, perché ci saranno 90 mila persona e qualcosa che non potranno accedere a questo screening, quindi non è che è un momento inclusivo ma è un momento in cui la gente si azzuffa, cosa che è regolarmente successa, perché quello che ci hanno rivelato gli organi d'informazione è proprio questo: "Dopo le otto del mattino, erano diverse decine a essersi recate in strutture per chiedere una visita; l'apertura dell'ambulatorio 17 era previsto per le ore 10:00" - quindi alle ore 08:00 una serie di persone si reca lì, però l'ambulatorio apre alle ore 10:00 - "Un boom inaspettato per l'iniziativa di prevenzione che avrebbe creato delle difficoltà nella gestione dell'accodo con una sessantina di persone arrivate l'una dopo l'altra senza alcun sistema organizzato di priorità".
Conclude l'articolo: "L'afflusso incontrollato ha creato della tensione tra gli utenti, alcuni dei quali avrebbero iniziato a scavalcare una sorta di fila che le persone in attesa avevano abbozzato spontaneamente".
Qualcuno se n'è andato, così c'è scritto nella testimonianza delle persone, andava organizzata meglio, alcuni in modo prepotente hanno saltato la fila, non si è arrivati alle mani ma sicuramente ci sono stati dei momenti di nervosismo fra gli utenti, altri ancora sono andati via.
Un momento nel quale chi è in coda per uno screening prende e va via oppure si sfoga con attimi di nervosismo sulle persone che fanno la coda con lui sicuramente non è un momento che definirei inclusivo.
Dopodiché mi rivolgo alla parte più a sinistra della sua maggioranza chiedendole la definizione di inclusivo, cioè se una coda nella quale non c'è una programmazione, nella quale la gente si arrabbia, uno con l'altro, e poi se ne va via scornata possa definirsi momento inclusivo.