Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 460 del 16 settembre 1982 - Resoconto

OGGETTO N. 460/VII - NOTIZIE CONCERNENTI LA PRESUNTA APPARTENENZA AD UNA ASSOCIAZIONE SEGRETA DEL SEGRETARIO GENERALE DELL'AMMINISTRAZIONE REGIONALE E DELL'ASSESSORE REGIONALE ALL'AGRICOLTURA E FORESTE. (Interpellanze).

PRESIDENTE: Adesso vengono abbinate due interpellanze che trattano lo stesso argomento: l'interpellanza iscritta al punto n. 12 presentata dal Consigliere Carlassare e l'interpellanza iscritta al punto n. 18 presentata dai Consiglieri Mafrica, Cout e Tonino, di cui ora darò lettura.

Ci sarà l'illustrazione dell'interpellante Consigliere Carlassare per la prima, ed una sola illustrazione per la seconda; una sola risposta ed eventualmente due repliche.

INTERPELLANZA

APPRESO leggendo un settimanale a larghissima diffusione, che il Gran Maestro della Massoneria italiana, Armando Corona, ha inviato alla Commissione Parlamentare di inchiesta, che l'aveva richiesta per approfondire le indagini, una lista di 298 "fratelli" massoni "in sonno" affiliati alla Loggia segreta P2, di Licio Gelli;

VERIFICATO CON STUPORE che tra questi 298 nominativi compaiono i nomi di Renato Barbagallo (Aosta) e Ettore Marcoz (Brissogne);

RICORDANDO che la Loggia P2 è, in quanto segreta, al di fuori della legislazione italiana;

RAMMENTANDO inoltre che a detta organizzazione per delinquere fanno capo collegamenti di origine mafiosa, scandali finanziari (Sindona, Calvi, ecc.) ambigui contatti con ogni sorta di lestofanti internazionali, servizi segreti di vari stati e che sempre più si fa strada l'ipotesi che tra le centrali occulte che guidano i terroristi, che hanno collocato le bombe delle stragi avvenute in Italia, la Loggia P2 avrebbe avuto un ruolo di eccellenza;

INTERPELLA

il Presidente della Giunta per sapere:

1°) se i nominativi apparsi su detto settimanale corrispondono al Segretario generale dell'Amministrazione regionale e all'Assessore regionale all'Agricoltura e Foreste;

2°) nel caso corrispondano, se effettivamente questi signori sono o sono stati affiliati alla Loggia segreta P2;

3°) se sono stati presi contatti con la Commissione Parlamentare inquirente per avere chiarimenti in merito a questa vicenda;

4°) se, constata l'estrema pericolosità per le istituzioni e l'ordinamento democratico del nostro Paese, la Loggia P2 ritiene compatibile l'affiliazione a detta organizzazione delinquenziale con le funzioni spettanti al funzionario regionale di grado più elevato e con l'essere membro della Giunta del Governo regionale.

F.to A. Carlassare

INTERPELLANZA

Sono ormai trascorse alcune settimane dal momento in cui sul n. 32 del settimanale "L'Espresso" è comparsa una lista di nomi di massoni "in sonno", inviata dal Gran Maestro della massoneria alla Commissione Parlamentare d'inchiesta sulla Loggia P2 per una verifica su loro possibili appartenenze alla Loggia predetta.

Poiché nell'elenco risulta compreso un nominativo corrispondente a quello dell'Assessore all'Agricoltura e Foreste in carica;

Visto che lo stesso, nel periodo trascorso dalla pubblicazione della lista, non ha provveduto nè a smentire nè a confermare la sua presunta appartenenza ad una loggia massonica ed in particolare nulla ha dichiarato in merito ad una sua possibile appartenenza alla Loggia P2;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

l'Assessore all'Agricoltura e Foreste per sapere:

1°) quali sono i motivi che l'hanno indotto al silenzio in merito ad un sospetto che getta un'ombra grave su un pubblico amministratore, il quale, avendo giurato di essere fedele alla Repubblica e di operare per il bene dello Stato e della Regione Valle d'Aosta, non potrebbe continuare a mantenere il proprio incarico, qualora si rivelasse la sua appartenenza ad un centro di potere occulto, che tramava contro lo Stato e contro le autonomie locali;

2°) quali chiarimenti egli possa dare in merito alle voci, diffusesi in Valle in questi giorni, secondo cui egli avrebbe chiesto l'iscrizione alla Loggia P2 ed avrebbe partecipato a cerimonie di iniziazione alla stessa perché indottovi da noti personaggi aostani, i cui nomi sono compresi tra quelli degli affiliati alla loggia di Gelli.

F.to D. Mafrica, E. Cout, A. Tonino

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Carlassare, ne ha facoltà.

CARLASSARE - (Democrazia Proletaria Nuova Sinistra): Parlare di P2 è un po' come discutere dell'argomento che più di ogni altro emerge dalla lettura dei nostri giornali, almeno da un paio di anni a questa parte. Ci troviamo di fronte ad un fenomeno delinquenziale che è molto più ampio del nostro paese, che congiunge un tipo di delinquenza "classica" come quella mafiosa, ad un'altra, "economica", come abbiamo avuto modo di scoprire e stiamo scoprendo poco per volta. Alla P2 si collegano questi due tipi di delinquenza, con episodi di brutalità e di nefandezze sul piano politico che riguardano i regimi dei colonnelli dell'America del Sud; emergono con sempre maggiore evidenza collegamenti tra questa Associazione delinquenziale e quel fenomeno terroristico, cosiddetto nero, che ha imperversato e continua ad imperversare in Italia. Queste concessioni vengono dapprima sussurrate, e poi vengono dette con sempre maggiore chiarezza; così è stato nel convegno sul terrorismo tenutosi a Bologna, dal quale è emerso che la manovalanza della strage è sì di matrice fascista ma la mente che ha guidato gli esecutori va ricercata in questa organizzazione. Cui sono confluiti i personaggi più diversi, può anche darsi che ci fosse fra loro qualcuno in buona fede per quanto riguarda i crimini più grossi, sicuramente però la appartenenza alla setta segreta P2 non è mai casuale, in quanto si richiede un atto di volontà a chi si iscrive, a chi aderisce a qualsiasi livello a questa organizzazione, perché così facendo, intende entrare nel giro della gente che conta, in sede politica locale ed internazionale, e conta nel modo peggiore.

Fatta questa premessa, il problema non è quello di mettere sotto accusa qualcuno, non ho gli elementi per poterlo fare. Gli elementi, mi auguro, come penso debba augurarsi qualsiasi cittadino di questo paese, dovrebbero emergere dalle varie inchieste che sono in corso, condotte dalla Magistratura e dalla Commissione inquirente che ha richiamato a sè tutta una serie di documentazioni. Vorrei far presente che ci troviamo di fronte a due tipi di responsabilità ben precise, diverse fra di loro, ma egualmente pesanti. La prima è una responsabilità di carattere giuridico; se emergono comportamenti non conformi a quelli che il nostro codice civile e penale prevedono, questi signori debbono essere inquisiti per questo; la seconda è una responsabilità sul piano politico in quanto personaggi pubblici che agiscono in pubbliche amministrazioni o all'interno di cariche pubbliche, hanno ritenuto opportuno aderire a questa organizzazione, pertanto devono rispondere di questo fatto.

Ritengo, ed è questo il senso della interpellanza, che il capo dell'esecutivo regionale, così sensibile - come abbiamo sentito prima - a problemi di ordine pubblico, dopo aver appreso, in modo ufficioso, che due personaggi, uno politico e l'altro amministrativo, al massimo livello all'interno dell'Amministrazione regionale possono in qualche modo essere collegati con il fenomeno delinquenziale di cui ho parlato prima, debba appurare la verità nel modo più rapido e preciso. In questo senso devono essere presi contatti ufficiali o ufficiosi con la Commissione inquirente per poter stabilire se effettivamente ci sono delle responsabilità; a tale riguardo ho ritenuto opportuno porre una domanda interlocutoria al Presidente della Giunta, che non intende però inquisire nessuno. Vorrei sapere, nel caso in cui compaiono delle responsabilità, seppure ai livelli più bassi, se ritiene compatibile l'appartenenza a questa setta con lo svolgimento di cariche pubbliche nell'ambito della nostra Regione. Sappiamo che personaggi di un certo rilievo, operanti in altri settori della Valle d'Aosta, erano associati alla P2, quindi il fenomeno non è così nuovo; tuttavia non dobbiamo sottovalutare in nessun modo questi fatti e vorrei rifarmi alle parole dette da Beria d'Argentin, che con articoli sui giornali, con prese di posizioni pubbliche, ha inteso far emergere la pericolosità per la democrazia - non solo nel nostro paese ma in tutto il mondo - che si nasconde dietro le centrali di potere occulto che si contrappongono a quello che dovrebbe essere il fenomeno generatore di potere, che è il consenso. Quindi potere senza consenso, che si manifesta attraverso tutte quelle operazioni di cui leggiamo sui giornali, che vanno dal riciclaggio di miliardi derivanti dal contrabbando di droga, di armi di ogni genere, a varie speculazioni non solo all'interno degli Stati, ma fra gli Stati, per cui la mia interpellanza si pone l'obiettivo di conoscere quella che è l'effettiva sensibilità del Presidente della Giunta e della Giunta stessa nei confronti di questo fenomeno, e se il Presidente si è mosso per poter avere tutte le informazioni necessarie onde poter prendere una posizione precisa in questa vicenda.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Mafrica, ne ha facoltà.

MAFRICA - (P.C.I.): Riteniamo che la nostra interpellanza abbia conservato ancora la sua validità, nonostante che nello stesso giorno in cui è stata presentata sia poi giunta una comunicazione agli organi di stampa da parte dello Assessore Marcoz. Illustrerò, anche se brevemente, il nostro punto di vista, perché ci sembra che con questa lettera alla stampa da parte dell'Assessore non siano stati forniti tutti i chiarimenti necessari. Con sorpresa abbiamo letto sul n. 32 dell'"Espresso" i nomi di due valdostani, Renato Barbagallo di Aosta, Ettore Marcoz, di Brissogne, in un elenco che veniva così presentato: "Sono 298 tutti i fratelli, ovvero Massoni del Grande Oriente d'Italia, Palazzo Giustiniani, tutti in sonno", cioè muratori a pieno titolo, pur non svolgendo alcuna attività massonica. I loro nomi sono stati inviati dal Gran Maestro Armando Corona alla Commissione Parlamentare che indaga sulla Loggia P2 e che l'aveva richiesta per verificare se sotto la maestranza del suo predecessore, Gen. Battelli, alcuni presunti piduisti avessero prudentemente deciso di assonnarsi, abbandonando la Loggia del Venerabile Licio. In questo elenco che comprende un arco di tempo che va dal gennaio 1980 ai primi mesi del 1982 non mancano nomi eccellenti che si trovano anche nell'elenco della P2. I nomi di questi due valdostani erano quindi in un elenco, in cui figuravano contemporaneamente fratelli massoni iscritti alla Loggia del Grande Oriente ed altri compresi anche nell'elenco della P2. Alcuni giorni dopo la comparsa di questo elenco, uno dei due interessati inviava all'"Espresso" una lettera in cui smentiva ogni sua possibile appartenenza alla Loggia P2, precisando di non essere in sonno, ma di essere attivo in una Loggia ben determinata. Non si aveva invece, da ferragosto fino al 3 settembre, nessuna replica da parte dello Assessore Marcoz, ed al tempo stesso stranamente la stampa della Valle d'Aosta faceva silenzio su questo episodio, nonostante ci fossero stati comunicati di forze politiche ed iniziative di Consiglieri.

Il 3 settembre l'Assessore Marcoz ha inviato agli organi di stampa un documento in precedenza già inviato al Sig. Presidente della Giunta e anche, credo, al Movimento dell'Union Valdôtaine, in cui affermava di non aver mai fatto parte della Loggia P2, di essersi interessato di massoneria agli inizi dell'anno 1980 e di aver partecipato ad una riunione di Loggia a Torino.

Credo che altri chiarimenti siano necessari perché una smentita di questo tipo non è abbastanza chiara, per cui chiede all'Assessore di essere più preciso perché, com'è nostra abitudine quando trattiamo qualche argomento, di cercare ogni documentazione possibile sulla materia, non sapendo niente di massoneria ho trovato un documento pubblicato da Panorama nel giugno dello scorso anno, che dà alcune spiegazioni su questi riti massonici. Da questo documento appare che il tono di minimizzazione usato dall'Assessore Marcoz non può essere accettato senza ulteriori spiegazioni. Dice Panorama che "prima di entrare in una Loggia occorre bussare alla porta del tempio", chiedere di essere ammesso cioè alla Massoneria, con una domanda, e viene chiamato "presa in considerazione" l'atto con il quale il Maestro venerabile della Loggia comunica ai fratelli che gli è pervenuta la domanda del profano. Segue una specie di istruttoria, nella quale almeno tre fratelli incontrano separatamente il profano per valutare i motivi che lo spingono ad entrare in Massoneria e presentano una relazione alla Loggia e per tre volte votano. Vorremmo sapere allora dall'Assessore se è stata seguita questa procedura, se è stato avvicinato dai tre fratelli e se è stata fatta la relazione sul suo conto.

La fase successiva è di nuovo complicata e viene chiamata testamento. Se per tutte e tre le volte la Loggia ha votato sì all'unanimità - si usano delle palle bianche e nere come alla Camera ed in Consiglio regionale della Valle d'Aosta - il profano viene invitato alla cerimonia dell'iniziazione. Deve presentarsi con abito scuro, arrivato alla porta del tempio massonico entra subito in una piccola stanza, chiamato gabinetto di riflessione, le cui pareti sono spesso dipinte di nero. Qui è circondato da simboli che lo invitano a meditare ed a cercare sè stesso. Seduto ad un tavolo scrive il testamento spirituale, rispondendo a domande su doveri verso sè stesso, verso la patria,-mi piacerebbe sapere quale per l'Assessore Marcoz - e verso l'unanimità. C'è poi la cerimonia vera e propria dell'iniziazione; uscito dal gabinetto di riflessione il profano viene introdotto nella sala principale del tempio e bendato perché non essendo ancora stato iniziato non ha il diritto di conoscere i fratelli. I tre giri del tempio che deve compiere guidato da un fratello esperto, hanno un significato preciso.

Con il primo passa attraverso le passioni del mondo che i fratelli evocano battendo ritmicamente e con forza i piedi sulle pedane. Con il secondo, sottolineato dai fratelli con rumori più lievi, raggiunge un maggior equilibrio; con il terzo, nel silenzio più assoluto, trova la serenità del saggio.

Fra un viaggio e l'altro, il Maestro venerabile della Loggia gli fa conoscere cosa pensano in particolare i Massoni del vizio e della virtù, della morale e della libertà. C'è poi la fase del giuramento; dopo che si è impegnato a mantenere il segreto sul contenuto spirituale della cerimonia, al recipiendario viene tolta la benda, e deve giurare di non professare principi contrari a quelli della libera muratoria, d'aiutare, confortare, difendere i fratelli e di lavorare costantemente per il bene e progresso dell'umanità. Le parole sono accompagnate dalla musica di uno dei massoni più celebri: Mozart. Appena giurato, riceve dal Maestro venerabile il grembiule bianco, simbolo del lavoro, bene supremo e massima consolazione dell'uomo, ed un paio di guanti egualmente bianchi, con l'augurio che le sue mani rimangano sempre pure. Fratello neofita, ora con il grado di apprendista, porta il grembiule con la bavetta alzata sul petto e questo è un simbolo del lavoro pesante. L'apprendista deve simbolicamente rendere pubblica la pietra grezza. Con l'avanzare dei gradi il libero muratore diventa progressivamente compagno d'arte - simbolo la pietra cubica, - ed infine Maestro - simbolo la pietra levigata. Il terzo grado, quello di Maestro, si raggiunge normalmente in tre anni.

Quindi per poter giungere a partecipare ad una riunione di Loggia, c'è una trafila piuttosto complicata, che richiede la volontà di chi sceglie di aderire alla Massoneria, richiede delle garanzie da parte di persone già aderenti, ed una precisa intenzione di farne parte. Vorremmo sapere dall'Assessore Marcoz a quale Loggia è iscritto, perché 'se non precisa il nome della Loggia - come ha fatto l'altro valdostano - può rimanere il dubbio che non lo abbia voluto fare.

Vorremmo sapere poi se è in grado, non di nominare chi lo ha presentato alla Loggia, ma di dirci perlomeno che i suoi presentatori alla Loggia non siano - per voci che sono circolate in questo periodo - dei signori che già risultavano iscritti - o almeno presunti iscritti - alla Loggia P2, perché esiste un collegamento di illazioni che gettano un sospetto che ci auguriamo l'Assessore sia in grado di chiarire in modo inequivocabile. Se non ci fosse la dovuta chiarezza, saremmo costretti come Gruppo di opposizione, a chiedere conto alla Giunta della permanenza di un Assessore che si trova in condizioni equivoche. Devo dire che ho trovato strano in questa vicenda il silenzio dell'Union Valdôtaine, oltre che il silenzio per diciotto giorni dell'Assessore Marcoz.

Sono stato molto confortato, come tanti altri in Valle d'Aosta e nel paese, della notizia dell'arresto di Licio Gelli e mi auguro che presto si sappia finalmente tutto sulle trame ordite da questo contropotere, a cui è illecito - secondo le leggi attuali - aderire perché la P2 è stata sciolta con legge dello Stato.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Presidente della Giunta, ne ha facoltà.

ANDRIONE - (U.V. ): Mi preme fare una prima distinzione fra la Loggia P2 e la Masso-neria; va tutto bene quando si indaga sulla P2, non credo che il Consigliere Mafrica nè altri Consiglieri abbiano particolari strumenti per indagare sulla Massoneria in genere. Esiste a Palazzo Giustiniani, per quanto riguarda i massoni italiani, un registro pubblico, dove sono iscritti i vari massoni - del resto il Consigliere Mafrica lo ha ricordato. Dato che in questo registro non sono iscritti i fratelli in sonno, nelle sue indagini la Commissione parlamentare specifica ha voluto anche avere i nomi di coloro che lo sono. Poiché non è proibito a tutt'oggi essere massoni, non è considerata violazione della legge l'appartenenza ad una qualsiasi Loggia, non si vede come si debba essere tenuti a dire se si è stati chiusi in una stanza con le pareti nere o altro. Questo perché vorremmo evitare un'eventuale caccia alle streghe o qualsiasi tipo di attribuzione di comportamenti occulti o illeciti a chi è iscritto normalmente alla massoneria.

Vorrei anche ricordare che per quanto riguarda l'Union Valdôtaine non ci sono incompatibilità in materia; che io sappia, l'unico partito (oggi disciolto) che ha stabilito l'incompatibilità fra l'appartenenza alle sue schiere e alla massoneria è stato il partito nazionale fascista nel 1924/25, con le famose dimissioni dalla massoneria di un certo numero di alti personaggi. Quindi quello che resta ancora da appurare è relativo alla Loggia P2, fenomeno degenerativo molto grave.

Immediatamente con l'uscita dell'"Espresso", sia il Segretario generale, che mi ha comunicato di aver mandato una smentita al giornale, che l'Assessore all'Agricoltura e Foreste Marcoz, mi hanno fatto pervenire una lettera; in quella dell'Assessore Marcoz si legge: "Non sono mai stato affilato alla cosiddetta Loggia P2, non ho mai operato in alcun modo per farne parte, sono assolutamente, completamente estraneo alla vicenda".

Per quanto riguarda il Segretario generale si dice invece: "Non ho mai fatto parte della Loggia P2".

Per adesso, da quanto risulta dagli atti ufficiali della Commissione inquirente, possono essere considerati appartenenti alla P2 solo 953 personaggi il cui elenco è stato pubblicato di tutti i giornali, i quali sono stati anche largamente assolti dai partiti nazionali, salvo evidentemente coloro che avevano avuto delle responsabilità specifiche, per cui sono stati emanati a loro carico dei mandati di cattura Vi è in più, a quanto mi risulta, uni specifica presa di posizione del Grande Oriente d'Italia, che ha denunciato per truffa, calunnia ed altro il Gelli in quanto coloro che erano avvicinati: per entrare nella Loggia P2 non sarebbero stati avvertiti dal fatto che la Massoneria non riconosceva più questi Loggia; coloro che procacciavano nuovi affiliati alla P2 la presentavano invece come una delle tante esistenti su: mercato. Di conseguenza questo sari uno dei capi d'imputazione nei confronti di Gelli, in mezzo a molti altri più gravi.

Così come il Consigliere Mafrica mi auguro che il nostro Gelli, per adesso tutelato dai barbari elvetici racconti tutto quello che ha da raccontare. Tutto ciò appurato, non risulti che nè l'Assessore Marcoz nè il Dott. Barbagallo facciano parte della Loggia: P2. Per quanto ci riguarda, la così è sufficiente e ripeto che la Giunta è assolutamente indifferente al fatto che alcuni di questi personaggi sono affiliati ad una qualsiasi loggia massoni ca.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare l'Assessore all'Agricoltura e Foreste Marcoz, ne ha facoltà.

MARCOZ - (U.V.): Signor Presidente, colleghi Consiglieri, dopo le parole del Presidente della Giunta, mi resta ben poco da dire, ma ci tengo a farlo in modo particolare oggi, visto che sono davanti ad un microfono, con la speranza che le parole vengano ben registrate e che le mie affermazioni non vengano modificate, rimanendo quindi negli atti del Consiglio regionale per i posteri.

Non credo potranno essere fraintese o, peggio ancora, volutamente ad arte modificate, contorte con certi meccanismi con i quali certa stampa mescola il sacro ed il profano, si di- verte a fare dei fotomontaggi, delle interviste ipotetiche, delle quali tolto l'ipotetico resta solo l'intervista, con il solo scopo scandalistico e denigratorio nei confronti di una persona.

Sono apparso in questi tempi, leggendo certa stampa, come peggiore mafioso, peggiore delinquente che esista in questo momento, come un terrorista.

E' chiaro che qualche movimento si è divertito ed ha perso tempo prezioso a fare delle montature inesistenti e forse giustamente, come. si diceva stamani, accantonando problemi che oggi come oggi sono sul tavolo ed hanno una loro rilevanza notevole, tipo, in questo momento, l'occupazione. Mi chiedo i quale fiducia potrà avere un domani la popolazione valdostana in questa -gente al punto di votarla, certo non tocca a me decidere; saranno le prossime elezioni regionali a farlo. Chiedo però che a tutto ci sia un fine ed un limite.

Intanto riconfermo, colleghi Consiglieri, con tanta amarezza e stupore, questo ingeneroso tentativo attuato da parte di alcune forze politiche di farmi apparire diverso da quello che sono. Ripeto e ribadisco in questa sede, davanti a voi Consiglieri e davanti alla stampa che mi ascolta, la mia più completa ed assoluta estraneità ai fatti della P2. Non sono mai stato, non ho mai chiesto di partecipare alla Loggia P2, sfido chiunque a sostenere il contrario. Anche quanto si dice al 2° punto dell'interpellanza del Partito Comunista è del tutto gratuito, sono pienamente tranquillo, penso e mi auguro in questa democratica Repubblica Italiana che la Commissione d'inchiesta parlamentare, la Commissione Anselmi, abbia tutti i poteri, i requisiti, la capacità di appurare ciò.

Non ho chiesto nessuna rettifica all'"Espresso" in quanto il giornale non dice nel modo più assoluto, come riporta invece l'interpellanza del Consigliere Carlassare, che i 298 fratelli messi in sonno erano affiliati alla Loggia P2. Chiedo che anche in questo caso l'italiano sia comprensibile; che non esista sorta di dubbio. Comunque, anche per quanto riguarda l'interpellanza del Consigliere Carlassare, sono del tutto gratuite queste illazioni ed insinuazioni. Avrei potuto chiedere all'"Espresso" una semplice rettifica, cioè della mia messa in sonno, in quanto non ho mai chiesto nè firmato di essere messo in sonno; comunque su questo punto tornerò in altra occasione.

Ho quasi quarant'anni, e voglio che sia chiaro e palese che in questi anni della mia vita ho sempre messo tutta la volontà nella ricerca di verificare con la verità della vita qual è l'uguaglianza, la fraternità e la libertà. Ho sempre avuto in modo particolare sete di libertà, checché ne dica qualcuno, e continuo in questa ricerca personalmente per migliorarmi. E' per questo che nel mese di maggio 1980 ho partecipato alla rassegna massonica inaugurata a Torino a Palazzo Carignano alla presenza del Presidente della Giunta Viglione, del Sindaco Novelli, con la pubblicazione di quaderni e volumi (di cui ho portato qui una copia) a cura dell'Assessore alla Cultura della Regione Piemonte, Giorgio Barmas, comunista. Per chiarire maggiormente le cose, tengo a precisare cosa si è detto in quella occasione, in quanto si sono fatte diverse riunioni per approfondire il discorso massonico a Torino. L'Assessore alla Cultura di Torino dice che "l'intento è quello di far luce su una realtà ancora poco conosciuta, nella quale al di là degli intrinseci caratteri di ritualità e di segretezza un'opinione corrente ha spesso voluto vedere un impenetrabile mistero. Ci si è perciò rivolti ad illustrare la configurazione e l'evoluzione della Massoneria in Italia attraverso 150 anni di storia di vita sulla scorta di un copioso patrimonio attinto dagli archivi, tutt'ora inesplorato". Si continua dicendo che la Massoneria nasce e si sviluppa in condizioni difficili, la muovono ideali di fratellanza, di progresso civile, che si ispirano all'esempio dei massimi pensatori, da Mozart a Voltaire, da Goethe a Lessing.

Continua ancora nel suo insieme l'iniziativa di quelle riunioni, integrata da un ciclo di conferenze tenute da specialisti di problemi massonici; non vuol dunque proporre una visione della Massoneria chiusa in sè, ma intende collocare nel panorama più ampio un fenomeno che tanta parte ha avuto nella storia italiana, nella cultura europea, che attende ancora di essere vagliato nella sua complessità.

Fu in seguito a quella discussione a Torino che sono stato iniziato, h( aderito al Grande Oriente d'Italia alla Massoneria di Palazzo Giustiniani. a Roma. Ripeto, nuovamente, per qualcuno che avesse ancora dei dubbi, che non ho aderito alla Loggia P2, ma alla Massoneria, Grande oriente d'Italia Gli Statuti del Grande oriente d'Italie sono depositati regolarmente presso il Tribunale di Roma, le sedi sono palesi - basta guardare gli elenchi telefonici - è una Associazione di uomini liberi, secondo noi ben pensanti, diffusa ed apprezzata in tutti i paesi democratici e sottolineo democratici, in quanto mi risulta che nelle dittature totalitarie, sia dell'est che dell'ovest, la libera muratoria è vietata, anzi è combattuta e condannata, e se un po' di storia ci sostiene, il primo atto di una dittatura è l'attacco agli ebrei della libera muratoria.

Purtroppo, malgrado tutte le mie buone intenzioni a continuare in questo cammino, per vari motivi non ho potuto ancora essere assegnato a nessuna Loggia. Se dicessi il nome di una Loggia a cui sono affiliato, non potrei farlo, Sono virtualmente - il mio nome si può verificare - iscritto a Palazzo Giustiniani a Roma. Ripeto, potrei chieder( la rettifica a "L'Espresso" su quante dice della mia messa in sonno, infatti non ho chiesto la messa in sonno, quindi è tutto da vedere se chi mi ha messo in sonno aveva le carte in regola pei farlo. Comunque questo è un discorsi personale a cui risponderò in altra sede.

Credo, con questi chiarimenti, di non aver violato la legge morale a cui tengo, la legge civile e penale di questa Repubblica democratica italiana; sono tutti fatti enunciati chiaramente, senza equivoci nè polemiche, ma con fermezza; vorrei solo aggiungere una riflessione personale, che molte volte faccio a bassa voce. In questa Repubblica democratica italiana, per certi contratti voluti dalle vigenti leggi, non posso dire ad esempio al figlio di mio zio che non è mio cugino, lo è perché la legge me lo impone. Non ho, al contrario, mai trovato nessuna legge, nessun codice civile che mi imponga la scelta degli amici. Tanto per intenderci chiaro e rispondere ad una domanda del Consigliere Mafrica sugli amici che mi avrebbero iniziato, chi lo ha fatto non era fra i valdostani apparsi nella lista P2 tempo fa. Dicevo che i parenti uno li ha per eredità mentre l'amicizia è una scelta personale che nessuno per il momento può ancora impedirmi.

E' vero, mi onoro di avere amici fra generali, colonnelli, primari di ospedale, tra tantissime persone; sono una mia scelta personale ed un modo di vivere secondo le mie caratteristiche. L'amicizia e l'ospitalità sono cose sacre. Ho amici di fede, di religione, di dottrina politica diversa, ma state pure certi che un amico non sarà mai da me rinnegato. Essere amici con le persone in auge è bello e facile, essere invece amici con persone cadute in difficoltà è più difficile, ma credo che il mondo non sia fatto di soli conigli.

Ringrazio tutti quanti per questa cortese attenzione, chiedo al Presidente del Consiglio di essere così gentile di farmi avere al più presto il dattiloscritto di quanto ho detto per darlo alla stampa in modo che tutti possano sapere come stanno le cose.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Carlassare; ne ha facoltà.

CARLASSARE - (Dem. Prol.Nuova Sin.): Qui si parla di amici, di amici degli amici, probabilmente se ci fossero meno amici oscuri e più palesati il mondo politico italiano sarebbe meno chiacchierato e ci sarebbero anche meno situazioni incresciose, che abbiamo le possibilità di misurare tutti i giorni, quando non si riesce a chiarire nè 3 piccoli nè i grandi avvenimenti che si portano appresso non solo speculazioni di ogni genere ma in questo momento anche centinaia di morti eccellenti e meno, che stanno insanguinando non solo il meridione d'Italia.

Ho inteso porre alcune domande al Presidente della Giunta che non richiedevano un suo giudizio sull'appartenenza di un qualsiasi personaggio alle Massoneria.

A me non interessa, almeno non in questo momento, sapere se Tizio o Caio sono massoni. L'Assessore Marcoz ha chiarito di essere massone, ce ne sono centinaia d'altri, sarà un giudizio politico che ciascuno di noi potrà dare, ma non riguarda i quesiti one avevo posto al Presidente della Giunta, che per quanto mi riguarda può essere massone anche lui. Il problema che avevo posto era se esiste da parte del Presidente della Giunta e dell'Esecutivo regionale la volontà di andare fino in fondo e di adoperare tutti i mezzi legali per chiarire se chi è stato nominato pubblicamente come possibile appartenente alla Loggia P2, lo sia o meno, senza fidarsi delle dichiarazioni dell'Assessore Marcoz, che posso accettare in quanto tali, ma la smentita ufficiale penso debba essere ricercata da una presa di posizione seria da parte della Commissione Inquirente, senza fermarsi all'elenco di iscritti alla Loggia P2, vecchio di un anno e mezzo fa. Mi pare che questa volontà da parte del Presidente della Giunta non sia stata espressa per niente.

Ho chiesto, inoltre, quello che è un giudizio del Presidente della Giunta e della Giunta su eventuali iscritti alla P2. Il Presidente non mi ha risposto. Ho posto il quesito, se dovessero emergere elementi che comprovano un rapporto fra dei personaggi pubblici e la Loggia P2, quale sarà la posizione della Giunta e del suo Presidente; a questo non ha dato risposta, per cui sono ampiamente insoddisfatto della posizione del Presidente.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Mafrica; ne ha facoltà.

MAFRICA - (P.C.I.): Probabilmente la discussione non poteva andare in altro modo, credo comunque che alcuni chiarimenti non siano stati inutili, perlomeno per i rapporti che devono esserci dal punto di vista anche formale fra Giunta, Consiglio e Consiglieri.

Alcuni chiarimenti dati dall'Assessore vanno accettati, sono spiegazioni che possono aiutare ad individuare come è la situazione. Respingo invece nel modo più deciso ogni accusa di strumentalismo da parte delle opposizioni; l'opposizione ha il dovere di controllare cosa fa la Giunta e cosa fanno gli: Assessori regionali. Quando un giornale come "L'Espresso" pubblica un elenco di nomi, di cui alcuni compaiono anche nelle liste della P2 è dovere dell'opposizione verificare se i nomi dei valdostani comparsi, soprattutto quando hanno responsabilità pubbliche, son( nomi di massoni, contro i quali non c'è da parte nostra alcuna posizione di cor danna in genere, oppure se sono nomi di persone che hanno aderito non alle massoneria ma ad una loggia particolare detta P2, che ha tramato per rovesciar( le istituzioni e che si è inserita in tutti i grossi traffici di questi ultimi tempi.

Era nostro dovere farlo, abbiamo presentato la nostra interpellanza, anche per sapere perché l'Assessore Marcoz non ha mai smentito al giornale "L'Espresso". Non è stato un giornale( di opposizione a sollevare questa vicenda; sono passati almeno 20 giorni fra il momento della pubblicazione ( quello in cui l'Assessore ha cominciato a dare i primi chiarimenti, perché? Abbiamo fatto la prima domanda dell'interpellanza su questo suo silenzio che( non abbiamo capito. Anche gli articoli del "Travail" sono sempre stati tesi a chiarire questo punto, non hanno ma: dato per scontata l'appartenenza dell'Assessore alla Loggia P2, ma hanno sempre chiesto perché c'era questo noi in quell'elenco. Credo quindi che oggi salvo poi eventuali verifiche nel futuro - perché mi ricordo sempre di un certo Sig. Costanzo che poi ha scritto su un giornale il contrario di quanto aveva affermato prima - la discussione. abbia portato a dei chiarimenti, che. l'opposizione abbia fatto bene a sollevare questo problema, che se ha sollevato interessi nella popolazione valdostana vuol dire che qualche interesse c'era, altrimenti non se ne sarebbe occupato nessuno.

PRESIDENTE: Colleghi, i nostri lavo terminano qui e riprenderanno oggi al ore 16.

La seduta è sospesa.

La seduta termina alle ore 12,47.