Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3805 del 11 luglio 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 3805/XVI - Interrogazione: "Applicazione del decreto "Salva casa" sul territorio valdostano".

Bertin (Presidente) - Punto n. 21. La parola all'assessore Sapinet.

Sapinet (UV) - Il collega Manfrin e parte del suo gruppo interrogano l'Assessore competente "per conoscere se effettivamente debbano esserci azioni da parte della Regione oppure se il decreto-legge sulla casa sia già pienamente vigente e applicabile anche in Valle d'Aosta". Io innanzitutto la ringrazio di aver portato all'attenzione questa tematica e possiamo fare un po' il punto della situazione su quanto fatto e su quanto ci aspetta.

In merito all'approvazione del DL 69/2024, rilevata sin dall'inizio la portata delle modifiche apportate al decreto del Presidente della Repubblica 380/2001, Testo unico dell'edilizia, gli uffici hanno fin da subito costantemente seguito i lavori della Conferenza delle Regioni e Province autonome per meglio comprendere gli adempimenti in capo alle Regioni a Statuto speciale, in particolare ovviamente alla nostra. In questo contesto le Regioni hanno presentato al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti numerosi emendamenti e diverse richieste di chiarimento. Ai fini delle iniziative da adottare come Regione, è utile richiamare due prese di posizione del MIT nel corso dell'esame delle proposte emendative formulate da parte delle Regioni e dall'ANCI, in particolare i quesiti relativi alla materia di legislazione concorrente e alle competenze delle Regioni e degli Enti locali di cui all'articolo 2 del decreto legislativo 380/2001. Il MIT ha confermato che il DL 69/2024 lascia immutato l'impianto del decreto del Presidente della Repubblica 380/2001, compreso quanto previsto dall'articolo 2 in materia di potestà legislativa concorrente, per cui non è cambiato nulla rispetto all'impostazione originaria. Il MIT ha infatti ribadito che le Regioni continuano a esercitare la potestà legislativa concorrente in materia di edilizia nel rispetto della legislazione statale desumibile dalle disposizioni contenute nel Testo unico. Inoltre, quanto all'attuazione di detti principi, il comma 3 della disposizione in oggetto precisa che le disposizioni anche di dettaglio del presente Testo unico attuative dei principi di riordino in esso contenuti operano direttamente nei riguardi delle Regioni a Statuto ordinario fino a quando esse non si adeguano ai principi medesimi. Il MIT ha confermato specificando che, alla luce di quanto riportato con riferimento all'osservazione n. 1, si conferma che le Regioni a Statuto speciale e le Province Autonome di Trento e Bolzano mantengono la propria potestà legislativa esclusiva posto che nessuna modifica è stata apportata all'articolo 2 del Testo unico. Sono ovviamente implicite - e non è necessario ripeterle in questa sede - le prerogative statutarie della nostra Regione, in base alle quali ci siamo dati uno specifico apparato normativo e regolamentare in materia di urbanistica e di edilizia. La legge regionale 11/1998, normativa urbanistica e di pianificazione territoriale della Valle d'Aosta, che a breve sarà sottoposta a una prima manutenzione e poi una seconda manutenzione più profonda si avrà dopo l'approvazione del PTP. A questo proposito è utile richiamare l'articolo 97 della legge 11/1998 laddove precisa che solo per quanto non disciplinato dalla presente legge e da altre leggi regionali hanno applicazione le norme statali in materia di edilizia e di urbanistica. Pertanto si ritiene che potendo la Regione esercitare la propria potestà legislativa esclusiva in materia di urbanistica, nonché di tutela del paesaggio, nel rispetto dei limiti dello Statuto medesimo, il decreto-legge in questione non sia immediatamente applicabile ma necessiti del recepimento da parte della Regione stessa. Come Assessorato, lo scorso 20 giugno abbiamo inviato una comunicazione in tal senso ai Comuni, per il tramite del CELVA, con il quale ovviamente c'è stato un confronto, rilevando che la legge regionale n. 11/1998 contiene una disciplina specifica per tutti i temi affrontati con il DL 69/2024, richiamando l'applicazione dell'articolo 97 della legge 11/1998, che abbiamo citato precedentemente.

I lavori di conversione del decreto-legge stanno procedendo a livello parlamentare e di Conferenza delle Regioni. Il MIT ha dettagliatamente analizzato le proposte emendative delle Regioni individuandone diverse meritevoli di essere recepite e indicando conseguentemente la necessità di modificare il testo del disegno di legge in fase di conversione in legge. Analogo lavoro con analoghi risultati è stato fatto nei confronti dei quasi 600 emendamenti presentati durante l'esame della preposta Commissione della Camera. Il Governo regionale resta dunque in attesa che il DL "Salva casa" trovi una formulazione consolidata e più definitiva, oltre che sia approvato nel suo testo definitivo e diventi legge dello Stato. Nel frattempo gli uffici stanno esaminando i contenuti del DL 69/2024 con l'aiuto di un supporto giuridico, raffrontandoli con le corrispondenti norme contenute nella legge regionale 11/1998 o nelle relative delibere attuative. Con questo lavoro preliminare si intendono individuare quei contenuti che si ritiene opportuno recepire nella legislazione regionale con particolare riferimento alle novità riguardanti la disciplina della sanatoria e delle tolleranze edilizie, proponendo quindi le opportune modifiche alla legge regionale 11/1998 ed eventualmente alle delibere attuative della legge stessa.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Manfrin, ne ha facoltà.

Manfrin (LEGA VDA) - Grazie Assessore. Un ringraziamento sincero per la sua articolata risposta che ha dato una serie di riferimenti legislativi di cui io poi ovviamente, come ha già inteso, le chiederò copia; una risposta articolata che ci dà una risposta direi molto chiara, cioè il fatto che il decreto "Salva casa" vada recepito con legge e con decreti attuativi, con delibere attuative rispetto al decreto-legge nazionale e anche il fatto che il Governo abbia dichiarato di voler attendere la conversione in legge del decreto prima di poter procedere a un recepimento, ritengo che sia importante da una parte evidenziare il fatto che c'è, da quello che ha espresso, la volontà di recepire il testo o parte del testo, e questo ovviamente non può che far avere la nostra soddisfazione, poiché è un testo che sicuramente va nella direzione di poter eliminare lacci e lacciuoli con quello che già giustamente ha elencato, cioè con la modifica delle tolleranze con la semplificazione per favorire la regolarizzazione di lievi difformità edilizie.

Come abbiamo voluto mettere nel testo, ci sono percentuali discordanti, c'è chi dice che il 50% del patrimonio edilizio, patrimonio immobiliare italiano, possa usufruire del decreto "Salva casa", c'è chi dice che arrivi addirittura a una percentuale dell'80%. Quello che conta è che una grossa parte del patrimonio edilizio del nostro Paese e della nostra Regione può usufruire di questi criteri e soprattutto che molti alloggi, per essere venduti e per essere affittati, devono essere messi in regola e a volte, per una finestra un po' più grande o un po' più piccola, per uno spazio un po' più grande, un po' più piccolo o fatto in maniera differente che non toglie nulla al di fuori, purtroppo, non può fare. Questo quindi permetterà di andare a disciplinare la materia e liberare la possibilità, appunto da parte dei proprietari di casa, di poter disporre dei propri beni. Lascio per il restante tempo lo spazio al collega Distort.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Distort, ne ha facoltà.

Distort (LEGA VDA) - Grazie Assessore per la risposta. Io vorrei soltanto precisare una criticità che è in capo fondamentalmente ai professionisti, perché si trovano in una situazione tra incudine e martello, cioè i committenti che si trovano in possesso di beni immobiliari, caratterizzati da condizioni... che potrebbero essere sanati... - "sanati" è un termine che non è preciso - o comunque risolti con le disposizioni del decreto "Salva casa", che però, non essendo ancora operativo in Valle d'Aosta, definisce una situazione di limbo... I professionisti sono esattamente, come accennavo, tra l'incudine e il martello, cioè vengono incaricati di risolvere la situazione, di gestirla dicendo: "C'è un decreto che a livello nazionale dice che certe situazioni di difformità sono risolvibili" e poi c'è ovviamente tutta una disciplina regionale che prevede i recepimenti, e su questo non ci sono dubbi. C'è un elemento che sicuramente avranno individuato gli uffici, che hanno sicuramente più esperienza di me dal punto di vista formale, chiaramente c'è un confine tra l'edilizia e l'urbanistica, perché, mentre l'urbanistica è esattamente parte della nostra attività statutaria, quindi ci permette l'autonomia di gestione, l'edilizia è altra cosa, l'edilizia è di competenza dello Stato. Il confine tra edilizia e urbanistica e un confine che non sempre è netto, quindi complica ulteriormente le cose.

Questo mio intervento vuole essere veramente un rafforzare lo sprone che era insito in questa iniziativa che abbiamo depositato per far sì che il Governo regionale prenda in considerazione la possibilità di accelerare il più possibile i tempi per avere una visione regionale e avere l'indicazione necessaria agli uffici tecnici comunali e, di conseguenza, al personale professionista operante in Valle d'Aosta.