Oggetto del Consiglio n. 3799 del 11 luglio 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3799/XVI - Interrogazione: "Informazioni sulle differenze tra i tempi medi di erogazione dei servizi e i termini previsti dalla legge per la conclusione dei procedimenti amministrativi".
Marguerettaz (Presidente) - Punto n. 10 all'ordine del giorno. Per la risposta, la parola al presidente Testolin.
Testolin (UV) - Gli interroganti interrogano per conoscere quali siano le cause delle differenze negative tra il tempo medio effettivo di erogazione del servizio e i termini di legge per la conclusione del procedimento ad oggi presenti nella tabella pubblicata nella sezione dedicata del sito Internet istituzionale della Regione autonoma. È opportuno precisare in primo luogo che l'obbligo per le Pubbliche Amministrazioni di pubblicare e rendere consultabili i risultati del monitoraggio periodico sul rispetto dei tempi procedimentali è venuto meno con il decreto legislativo 97/2016, che ha disposto l'abrogazione dell'articolo 24 (Obblighi di pubblicazione dei dati aggregati relativi all'attività amministrativa) del decreto legislativo 33/2013. Rimane la previsione dell'articolo 35 del decreto legislativo 33/2013, che prescrive che sia pubblicato il termine fissato in sede di disciplina normativa del procedimento per la conclusione con l'adozione di un provvedimento espresso e ogni altro termine procedimentale rilevante. Peraltro nessuna delle predette disposizioni imponeva o impone che, ai fini della trasparenza, siano rese note le cause degli eventuali scostamenti negativi tra il termine di legge e il termine medio effettivo di conclusione del procedimento. Tale informazione inoltre non è in possesso dell'Ufficio relazioni con il pubblico, responsabile della pubblicazione dei dati sui procedimenti, che annualmente richiede alle strutture dirigenziali di aggiornare le schede del procedimento di rispettiva competenza che contengono ancora il dato sul monitoraggio, sebbene non più soggetto a pubblicazione obbligatoria, quale misura di maggiore trasparenza dell'operato dell'ente. Occorre pertanto fare riferimento a ogni singola struttura dirigenziale per verificare le reali cause degli scostamenti.
Ad ogni modo, dall'esame della tabella in argomento emerge peraltro che su 390 procedimenti censiti quelli per i quali i tempi di conclusione sono superiore al termine di legge sono circa 20, ossia circa il 5% del totale, laddove invece il tempo medio effettivo di erogazione è pari a zero, si deve intendere che non sono stati attivati procedimenti. Questo dato è in linea con quanto rilevato in sede di ricognizione sullo stato di attuazione delle misure di prevenzione della corruzione e di promozione della trasparenza programmate dalla Regione nel PIAO, tra le quali rientra il monitoraggio sul rispetto dei termini di conclusione dei procedimenti alla quale sono soggetti i processi a rischio corruttivo alto. In particolare, nella relazione annuale sui risultati dell'attività svolta, per contrastare corruzione e illegalità, sono riportati i casi in cui i termini di legge non sono stati osservati, con indicazione delle criticità affrontate delle proposte di miglioramento.
Con riferimento alla relazione relativa all'annualità 2023, le motivazioni più ricorrenti dei provvedimenti tardivi sono ascrivibili alla carenza di personale, alla crescente pressione burocratica derivante da nuovi e numerosi adempimenti introdotti da disposizioni legislative statali e a rallentamenti di fasi endoprocedimentali che coinvolgono soggetti esterni all'ente. In ogni caso i ritardi non hanno prodotto penalizzazioni a carico degli utenti tali da comportare azioni di richiamo o sostitutive.
Per ovviare alle criticità rilevate, oltre all'avvio del reclutamento di nuovo personale, le azioni proposte concernono l'aggiornamento costante delle conoscenze di base delle competenze professionali dei dipendenti, nonché la prosecuzione dell'attività finalizzata all'informatizzazione dei procedimenti amministrativi sia aventi rilevanza esterna, sia connessi alle operazioni di cosiddetto "back office". Infine si segnala che l'ANAC ha elaborato gli schemi standard per la pubblicazione nei siti istituzionali delle informazioni obbligatorie, di cui al citato decreto legislativo 33/2013, la cui finalità è rendere omogenee le informazioni diffuse ai fini della trasparenza. Tali schemi hanno già ottenuto il parere favorevole da parte del Garante per la protezione dei dati personali e a breve dovranno essere stabiliti, in accordo con la Conferenza unificata e la Conferenza delle Regioni, i termini per avviare una prima sperimentazione annuale di alcuni degli schemi definiti. Lo schema riferito all'obbligo di cui al predetto articolo 35 non prevede più, in linea con la vigente normativa, la pubblicazione degli esiti sul monitoraggio periodico sul rispetto dei tempi procedimentali. A regime, quindi, tali informazioni saranno definitivamente espunte dal sito regionale.
Presidente - Per la replica, la parola al collega Aggravi.
Aggravi (RV) - Per quanto fosse magari un po' noioso il tema di riferimento, io penso che possa essere utilizzato un po' anche come termometro o misura di quello che può essere l'incubo burocratico e cerco di spiegarmi. Noi abbiamo spesso e volentieri dei rilievi, o comunque delle segnalazioni nel corso delle audizioni, siano esse del bilancio, comunque quelle con le categorie datoriale e quant'altro sull'annoso tema spesso delle lungaggini o delle risposte tardive o delle pastoie burocratiche. Al netto della risposta che ho sentito, che sostanzialmente dice: "Non c'è più l'obbligo, quindi lo toglieremo dal sito", benissimo, liberiamo dello spazio sul sito da dedicare ad altro e va benissimo, però sicuramente i tempi di risposta possono anche essere una variabile da considerare e da valutare rispetto all'efficienza e alla proattività dell'Amministrazione.
Ci sono poi due voci che lei ha citato che si ripetono quasi a monito: una è la carenza del personale e l'altra il livello regionale dice: "Caspita, ci sono un sacco di adempimenti di burocrazia statale", che si può ribaltare poi sull'impresa e sul cittadino che dice: "Caspita, ci sono un sacco di adempimenti burocratici a livello regionale e a livello statale", diciamo che è un po' il gatto che si morde la coda per non dire altro.
Abbiamo cercato di fare quest'interrogazione anche per dare risposte ad alcune particolarità, perché adesso, va bene, non è puntualmente riportato, però ci sono delle voci particolari nell'ambito di quell'elenco che forse meriterebbero più attenzione. Forse uno spunto che si può dare è che, nell'ambito della più complessa revisione o implementazione anche delle metodologie di valutazione dell'efficienza della Pubblica Amministrazione regionale, si possa anche tener conto del tempo di risposta da parte degli uffici proprio per rendere più efficiente magari l'azione di alcuni di questi, soprattutto nei confronti del cittadino, perché altrimenti ci chiediamo come mai di consueto e anche con continuità ci venga detto, da parte ripeto dei rappresentanti delle imprese e anche dei cittadini, che le risposte sono tardive e spesso non arrivano.