Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3798 del 11 luglio 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 3798/XVI - Interrogazione: "Modifica dell'articolo 8, ultimo comma, dello Statuto speciale per la Valle d'Aosta relativo alla competenza statale in materia di concessioni e subconcessioni a scopo idroelettrico".

Marguerettaz (Presidente) - Passiamo alle interrogazioni. Punto n. 9 all'ordine del giorno. Per la risposta, la parola al presidente Testolin.

Testolin (UV) - L'interrogante chiede di conoscere se la modifica all'articolo 8 ultimo comma dello Statuto è fra i temi che si stanno esaminando nel tavolo tecnico per la revisione dello Statuto della Valle d'Aosta. Innanzitutto occorre premettere il tavolo tecnico al quale fa riferimento l'interrogazione è il tavolo tecnico politico di concertazione costituito dai referenti tecnici della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, nonché da ciascuna autonomia speciale, da rappresentanti del Dipartimento per gli affari regionali e le autonomie e degli uffici di diretta collaborazione del Ministero per gli affari regionali e le autonomie. Per la Regione Autonoma Valle d'Aosta il referente tecnico era la professoressa Barbara Randazzo della quale avevamo già dato informazione in un confronto sulla tematica in Commissione competente.

Il tavolo, sulla base del testo consegnato dai Presidenti alle autonomie speciali a Torino alla Presidente del Consiglio dei ministri in occasione del Festival delle Regioni svoltosi a ottobre 2023, al fine di definire un percorso comune di modifica degli Statuti speciali, ha affrontato tematiche trasversali, che riguardano principi comuni su tutti gli Statuti speciali, così come ha anche relazionato nella sopra menzionata Commissione consiliare in data 16 maggio. A questo proposito si sta lavorando sulla ridefinizione dei limiti dell'esercizio della potestà legislativa, degli interventi di manutenzione statutaria e l'introduzione del principio dell'intesa nel procedimento di modifica degli Statuti speciali, quindi, ribadisco, non sono state trattate disposizioni di modifiche statutarie che non rientrino nei principi comuni a tutti gli Statuti.

Ciò premesso, per venire al quesito posto dalla Consigliera, va evidenziato che tra le modifiche dello Statuto speciale della Valle d'Aosta è prevista la revisione dell'articolo 50, che introduce il principio dell'intesa nel procedimento di modifica dello Statuto speciale, per cui le modifiche allo Statuto stesso possono avvenire solo in intesa tra il Governo e il Consiglio regionale. La previa intesa è un tema di grande importanza, proposto più volte, senza successo dalle autonomie speciali e dalle loro rappresentanze parlamentari, che se troverà compimento, come auspichiamo, rappresenterà un avanzamento rilevante dell'autonomia della Valle d'Aosta, nella misura in cui consentirà alla Regione di poter avviare l'iter per l'aggiornamento e la revisione dello Statuto speciale in termini più completi rispetto a quanto elaborato dal tavolo tecnico-politico, che al momento ha affrontato le tematiche comuni delle autonomie speciali.

Per quanto riguarda il contenuto dell'articolo 8 dello Statuto richiamato nelle premesse dell'interrogazione per cui all'ultimo comma è previsto che le subconcessioni saranno istruite secondo le procedure e le norme tecniche per le concessioni fatte dallo Stato, va evidenziato che i limiti che scontano le procedure per l'assegnazione delle concessioni idroelettriche derivano dalla normativa eurounitaria più che da quella statale, anch'essa, come è noto, soggetta ai vincoli della prima. Il limite del principio della tutela della concorrenza è infatti di derivazione eurounitaria e vincolerebbe la Regione allo stesso modo dello Stato.

Presidente - Per la replica, la parola alla collega Minelli.

Minelli (PCP) - Ho ascoltato la sua spiegazione, soprattutto riguardo al fatto che questo tavolo tecnico-politico di concertazione delle Regioni, a cui partecipa per noi la professoressa Randazzo, si occupa di affrontare tematiche che sono comuni e che, in qualche maniera, sono trasversali. Mi stupisce però che nella bozza che è stata consegnata dai Presidenti delle Regioni a Statuto speciale il 3 ottobre alla Presidente del Consiglio dei ministri non ci sia nulla su quel punto della competenza regionale in materia di concessioni, prima di tutto perché è un tema estremamente rilevante per la nostra autonomia, poi non è l'unico punto che manca, perché leggo che stanno uscendo articoli di analisi di quella bozza che mettono in evidenza anche i suoi limiti, ma la cosa è sorprendente perché nella citata bozza di revisione statutaria consegnata alla presidente Meloni, all'articolo 4, che riguarda lo Statuto speciale per la Regione Trentino Alto Adige, il tema delle concessioni idroelettriche è invece stato affrontato, cioè si afferma l'intenzione di modificare l'articolo 9 dello Statuto del Trentino Alto Adige. Cosa dice quell'articolo? Attualmente lo Statuto del Trentino afferma che le due Province autonome hanno competenza legislativa in materia di utilizzazione delle acque pubbliche escluse le grandi derivazioni a scopo idroelettrico e la proposta di revisione statutaria è di togliere quell'espressione "Escluse le grandi derivazioni a scopo idroelettrico", quindi a quel punto, se questa cosa passasse, la competenza anche su queste grandi derivazioni da parte delle due Province autonome diventerebbe molto grande, praticamente diventerebbe totale. E noi cosa facciamo? Stiamo a guardare perché invece facciamo la revisione dell'articolo 50, che è quello sull'intesa che poi può essere propedeutico anche a questa possibile riforma dell'articolo e dell'ultimo comma dell'articolo 8. Mi sembra grave che non si pensi di utilizzare un'occasione come la revisione dello Statuto, anche in concertazione con le altre Regioni, per sanare una disposizione anacronistica del nostro articolo 8, che risale praticamente a quasi 80 anni fa e che nega la competenza della Regione in materia di concessioni idroelettriche. Colgo l'occasione anche per dire che è grave, a mio avviso, anche il perdurante silenzio sulla norma di attuazione, con cui ormai da cinque anni si sta tentando vanamente di intervenire su questo tema.

Poi ovviamente questo delle concessioni idroelettriche è solo uno dei temi dello Statuto su cui bisognerebbe intervenire, ce ne sono sicuramente molti altri, ma questo è un argomento che vorremmo poi anche affrontare con la mozione che abbiamo presentato, che è iscritta al punto 61 di questo Consiglio e che per ragioni di tempo sicuramente non discuteremo, ma è una mozione che interviene proprio sull'intera revisione dello Statuto e su cui, prima o poi, discuteremo.