Oggetto del Consiglio n. 3796 del 11 luglio 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3796/XVI - Interrogazione a risposta immediata: "Utilizzo di tutte le possibilità previste dalla legge regionale 5/2001 in materia di organizzazione delle attività di protezione civile".
Marguerettaz (Presidente) - Punto n. 7.02. Per la presentazione, la parola al collega Aggravi.
Aggravi (RV) - Quando abbiamo depositato quest'interrogazione a risposta immediata, non avevamo ancora completa contezza e conoscenza di quello che era e che abbiamo avuto invece modo di affrontare nella pausa del Consiglio, l'articolo 36 della variazione di bilancio, un articolo che va a modificare una parte della legge 5 per aggiornarla rispetto alle previsioni contabili in vigore. A fronte di questo, noi chiediamo al Governo regionale di sapere se nell'ambito della gestione dell'emergenza, perché il discrimine è appunto l'articolo 12, comma 2, della legge 5, cioè l'esistenza di eccezionale calamità o avversità atmosferica... chiediamo per l'appunto se nell'ambito della gestione dell'emergenza di questi giorni si intendano utilizzare tutte le possibilità previste della legge regionale 5/2001 visto che, comunque sia, in questa fase si sta parlando di una situazione di calamità accertata dal decreto 304 del Presidente relativamente allo stato di emergenza di quanto avvenuto il 29 e il 30 giugno scorso.
Presidente - Per la risposta, la parola al presidente Testolin.
Testolin (UV) - Si interroga il Governo regionale "per sapere se nell'ambito della gestione dell'emergenza di questi giorni si intendano utilizzare tutte le possibilità previste dalla legge regionale 5". Evidentemente sì, la risposta è affermativa, come già risposto anche nella precedente interrogazione, il decreto di calamità, ai sensi dell'articolo 12 della legge regionale 5/2001, è stato emesso in data 30 giugno 2024. La fase di valutazione dei danni dal punto di vista formale si concretizza con l'emanazione del decreto di cessazione, situazione non ancora possibile poiché gli effetti delle intense precipitazioni del 29 e 30 potrebbero ancora essere oggetto di evoluzioni.
Contestualmente, come già risposto ai colleghi Lavy e Distort, è già stata avviata una procedura volta a richiedere la deliberazione dello stato di emergenza da parte della Presidenza del Consiglio dei ministri, la cui emanazione farà partire l'iter delle ordinanze del Dipartimento Protezione civile, che fotografano la gravità della situazione e stanzieranno le prime risorse per il superamento dell'emergenza in termini di costi sostenuti per l'assistenza, di soccorso alla popolazione e le somme urgenze attivate. Contestualmente verrà definita l'entità delle necessità future per il ripristino delle infrastrutture e la mitigazione del rischio e anche queste saranno oggetto di possibili nuove ordinanze e finanziamenti anche da parte dello Stato. Riguardo ai danni alle attività produttive, alle opere pubbliche e ai danni patiti dai privati, anche per questi sarà possibile richiedere un supporto statale anche se i tempi e le garanzie non sono definibili a priori. È su tale base che, nel caso non fosse possibile ottenere sufficienti garanzie in questa direzione, l'Amministrazione regionale potrà valutare di seguire, secondo le regole stabilite dall'articolo 5 della legge regionale 5/2001 e delle rispettive deliberazioni attuative, nonché per il settore agricolo della legge 17/2016, forme alternative di supporto per chi ha patito danni. In sostanza, definita l'urgenza, l'entità e la priorità degli interventi da sostenere, potranno essere attivate da subito le procedure delle normative già vigenti e valutati invece gli eventuali nuovi interventi normativi utili a rispondere alle necessità di situazioni che non trovino riscontro o un riscontro non sufficiente nelle leggi già in essere.
Evidentemente ci ridiciamo un po' quello che poi è stato chiaramente approfondito anche dopo che voi avevate fatto l'iniziativa a risposta immediata, la question à réponse immediate, e quello che abbiamo analizzato oggi è sicuramente un primo passo in questa direzione, così come potranno esserlo altri provvedimenti da assumere sulla base di una situazione più definita.
Presidente - Per la replica, la parola al collega Aggravi.
Aggravi (RV) - Spesso nell'ambito della questione relativa alla gestione delle funzioni prefettizie si è citato quanto avvenuto nel 2000 e soprattutto il fatto che, comunque sia, la Protezione civile è organo della Regione, come ci ricordano le nostre fonti normative. Io mi auguro quindi che, al di là degli adeguamenti contabili, al di là di quelle che possono essere le previsioni e le possibilità che arrivano dallo Stato, ci sia un'applicazione magari in quota parte o, dove possiamo, tutta nostra perché queste prerogative si possano comunque esercitare, soprattutto, tra l'altro, in un momento di grande emergenza. Poi ovviamente per il resto si dovrà lavorare e si dovrà capire, come lei ha già detto, anche sulla quantificazione effettiva del danno e dei danni, quelli che si vedono e quelli che non si vedono.