Oggetto del Consiglio n. 3795 del 11 luglio 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3795/XVI - Interrogazione a risposta immediata: "Redazione di una legge quadro sulla gestione delle emergenze in casi di calamità naturali e dissesti idrogeologici".
Marguerettaz (Presidente) - Colleghi, possiamo riprendere i lavori. È rientrato il Presidente della Regione, passiamo alle questions avec réponse immédiate. Punto n. 7.01. Per la presentazione, la parola al collega Lavy.
Lavy (LEGA VDA) - Sicuramente il presidente Testolin citerà la legge 5/2001 che appunto nel suo capo V prevede tutta una serie di interventi sulle opere pubbliche, contributi alle attività produttive, contributi al settore agricolo, contributi per abitazioni e i beni mobili in caso di dichiarazione di eccezionale calamità o avversità atmosferica.
Lo vediamo, ci sono tutta una serie di eventi che stanno capitando, dalle frane a causa delle bombe d'acqua, dalle valanghe, le grandinate che ormai stanno diventando sempre più frequenti e per cui forse sarebbe necessario un provvedimento nuovo che vada anche a tenere in conto di eventuali indennizzi per i mancati introiti dovuti alle chiusure delle strade, perché comunque il danno che ci sarà a Cogne sarà dovuto anche soprattutto dal fatto che la strada non è percorribile, ma questo è un caso che si può allargare anche ad altri luoghi. Le parole poi del ministro Musumeci sono poi eloquenti, si dovrà cambiare il metodo di approccio della gestione delle fasi post emergenziali.
Parlando anche con degli amministratori locali dei luoghi colpiti, crediamo sia comunque corretto ad oggi ragionare in maniera del tutto costruttiva, oltre che per misure ad hoc per ciò che è successo a Cogne, a Breuil-Cervinia e ad altri 40 Comuni della Valle, a una legge che diventi strutturale o a un aggiornamento della legge 5, al fine di garantire risposte più efficienti. Con quest'iniziativa chiedo dunque come si ponga il Governo sulla base di queste ipotesi.
Presidente - Per la risposta, la parola al presidente Testolin.
Testolin (UV) - La domanda è: "interroga il Governo regionale per conoscere se abbia predisposto azioni per redigere una legge quadro per l'emergenza al fine di coordinare le procedure da adottare in caso di calamità naturali e dissesti idrogeologici per gli interventi a sostegno e a favore delle aree dei soggetti colpiti".
Sinteticamente una legge regionale quadro in materia esiste già ed è appunto la legge regionale 5/2001: "Organizzazione dell'attività regionale di protezione civile", che già disciplina le attività in previsione e superamento dell'emergenza in eventi calamitosi. Sulla base della stessa infatti è stato decretato, con il decreto 304 del 30 giugno 2024, lo stato di calamità su tutto il territorio regionale. La norma di riferimento generale risiede nel codice di protezione civile, decreto legislativo 1/2018, che all'articolo 24 disciplina la possibilità di deliberazione dello stato di emergenza da parte della Presidenza del Consiglio dei ministri, fattispecie che è possibile qualora l'evento da confrontare sia tale per entità e gravità da non poter essere fronteggiato in regime ordinario con le sole forze anche economiche regionali. Su tale presupposto è stata appunto richiesta al Capo Dipartimento della Protezione civile nazionale in data 3 luglio l'attivazione della procedura di riconoscimento dello stesso. La decretazione non è automatica e deve essere accompagnata da un sopralluogo valutativo in corso da ieri, martedì, e che terminerà oggi, dei funzionari del Dipartimento, che analizzano le situazioni e i dati che vengono loro forniti relativamente ai danni suddivisi in diverse categorie causati dall'evento stesso. L'istruttoria si concluderà con un parere dei funzionari al Capo Dipartimento, che riferirà direttamente al Ministro competente per portare l'istanza in Consiglio dei ministri. Si può pertanto affermare come la legge di riferimento sia oggi presente, utilizzabile, ben articolata e tracci un percorso completo delle fasi emergenziali.
Quello che lei dice sono altri tipi di intervento, dei quali si è già parlato e dei quali bisognerà capire come poter intervenire a livello finanziario da parte dell'Amministrazione regionale, a valle di una serie di interventi invece che sono "obbligatori", ma chiaramente, come si è già condiviso, saranno queste delle valutazioni che dovranno essere rese alla luce di una condivisione su che tipo di intervento, sulla sostenibilità stessa degli interventi anche calcolando che se poi queste stesse situazioni dovessero ripresentarsi, dovremmo garantire un certo tipo di sostegno anche a chi si troverà nelle stesse condizioni. Questa è una legge rodata, forse da limare in qualche parte, ma che sicuramente fa coppia con una situazione di confronto con gli interventi a livello generale che ben si conciliano con le esigenze di un intervento rapido, il più possibile tempestivo e puntuale nei confronti di questo tipo di calamità.
Presidente - Per la replica, la parola al collega Lavy.
Lavy (LEGA VDA) - Grazie presidente Testolin per la risposta, ovviamente bisognerà poi ragionare anche a mente fredda, perché adesso è appena capitato quello che è capitato, però giustamente sulla base di alcune rimostranze, portate avanti anche da alcuni amministratori locali con cui mi sono interfacciato, ci sono magari alcune modifiche che potrebbero essere fatte sulla legge 5 o una valutazione più generale sugli eventi, come ho detto, la chiusura delle strade che porta dei danni alle attività, che dovranno comunque essere fatte. Sicuramente saranno dei ragionamenti che ci prenderanno da qui ai prossimi mesi, sperando che comunque questi tipi di provvedimenti non possano essere utilizzati... perché questi non abbiano alla base degli eventi calamitosi... però comunque ovviamente ci riaggiorneremo.