Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3775 del 10 luglio 2024 - Resoconto

OBJET N° 3775/XVI - Communications du Président de la Région.

Bertin (Presidente) - Punto n. 2 all'ordine del giorno. Comunico che era stata depositata una risoluzione. Ha chiesto la parola il Presidente della Regione, ne ha facoltà.

Testolin (UV) - Credo che oggi sia indispensabile fare un riassunto di questi ultimi dodici giorni, che dal 29 di giugno hanno caratterizzato le cronache e la vita del nostro territorio. Un momento particolare che ci ha riportati con la mente a quanto successo nel 2000 e su alcune situazioni ci ha fatto rivivere le paure, i timori e le angosce di un momento molto difficile del nostro territorio. Abbiamo affrontato la criticità di questa alluvione che ha toccato in particolare due territori, ma nel complesso quaranta Comuni, con però alle spalle la determinazione, la coscienza e l'organizzazione di quello che questi eventi ci hanno lasciato come eredità, un'eredità che, direi, è stata ben impiegata.

Parto dagli aspetti positivi che hanno caratterizzato questo momento difficile, cioè il fatto che nella difficoltà non ci siano comunque stati danni a persone o vittime sul nostro territorio; molte volte lo si dà come un colpo di fortuna e sicuramente un po' il fato in questi aspetti incide, ma c'è anche tutta una serie di interventi e di opere che nel tempo sono state costruite, quali le briglie di contenimento nella zona di Pollein piuttosto che in quella di Cogne, che hanno svolto - e bisogna dare atto a chi nel tempo ha lavorato per la costruzione di queste infrastrutture - un egregio ruolo di contenimento di quelle che sono state le portate e le frane che hanno interessato questi territori, proteggendo gli abitati sottostanti. Questo è un punto di partenza importante, a questo si aggiunge una macchina organizzativa che si è attivata fin da subito, fin dalla serata del 29 di giugno, quando si è attivato il CCS (il Centro di Coordinamento del Soccorso), che coinvolge e ha coinvolto tutte le professionalità presenti sul nostro territorio, a partire dalla Protezione civile, dai membri della CUS, quindi la Forestale, il Soccorso alpino, il 118, le Forze dell'ordine, i vigili del fuoco, volontari e professionisti, che hanno fin da subito contribuito a dare delle risposte puntuali rispetto ai primi bisogni che si sono manifestati e con la possibilità di intervento e di recupero di quelle persone, soprattutto nella Valle di Cogne, che non potevano rientrare presso le proprie abitazioni, con l'utilizzo anche del volo notturno che ha recuperato almeno sette o otto persone sul territorio nella notte tra il 29 e il 30 di giugno.

Poi le imprese che sono state coordinate dai Comuni interessati con una reazione molto proattiva, molto puntuale e una disponibilità che in questi momenti si riscontra sempre, va dato atto anche alle imprese del territorio della loro messa a disposizione, della loro volontà di operare al meglio, soprattutto in quel di Valtournenche e a Breuil-Cervinia con un intervento sull'alveo del torrente che ha scongiurato situazioni ancora peggiori di quelle che si sono verificate per la sessantina di attività che sono state coinvolte dall'alluvione.

In quel di Cogne invece credo sia da sottolineare ancora una volta come l'attivazione dei Centri Operativi Comunali (COC) abbia permesso di scongiurare situazioni molto più gravi. L'attivazione ha permesso di chiudere tempestivamente la strada di Cogne: va dato atto al Sindaco del Comune di Aymavilles della tempestività con la quale è intervenuta, che ha sicuramente messo in sicurezza questa porzione di territorio, che poi si è dimostrata quella più fortemente toccata dal fenomeno alluvionale, un fenomeno alluvionale che ha causato la chiusura e l'isolamento della cittadina ai piedi del Gran Paradiso e che ha visto un subito e pronto intervento da parte di Protezione civile ed elisoccorso per riuscire a portare a valle circa 1.800 persone tra residenti e soprattutto turisti che sono stati elitrasportati per rientrare presso le loro abitazioni, andando ad alleggerire quelli che poi sono stati i bisogni di viveri, di assistenza e di sostegno alle popolazioni locali.

Si è trattato di un intervento coordinato dalle strutture dell'Amministrazione regionale, che già nella giornata del 30 ha voluto, tramite una Giunta straordinaria effettuata all'interno della sede della Protezione civile, coinvolgere tutti i referenti per focalizzarsi ognuno sulle proprie competenze e prendersi carico di quelle che sono ed erano le necessità da parte del territorio che era stato trasversalmente colpito, quindi attivare quelle procedure con le strutture relative alla viabilità piuttosto che alla regimazione dei torrenti, le strutture che avessero potuto dare un punto di riferimento per l'agricoltura e un'interazione con il territorio di riferimento dei vari componenti la Giunta, in modo da avere una situazione la più ampia possibile. Fin da subito la politica ha voluto condividere - perché questi sono momenti estremamente complessi, dove solo l'unione e l'unità di intenti può dare le risposte migliori - anche con i Parlamentari questo momento di particolare difficoltà, andando a sollecitare quelle che potevano essere le iniziative e potranno ancora essere le iniziative nel percorso di decretazione a livello nazionale dello stato di emergenza. Un'emergenza che è stata chiesta sulla base prima dell'emanazione di un decreto di emergenza locale emesso dalla Presidenza della Regione il 30 di giugno e poi inviato alle strutture della Protezione civile nazionale per un'istruttoria e la proposta al Consiglio dei ministri per l'approvazione dello stato di emergenza che è tuttora in itinere. Queste decretazioni necessitano di una documentazione molto puntuale, che deve essere allegata a questo percorso e che è in itinere e si sta allestendo assieme alle strutture della Protezione civile nazionale proprio in questi giorni. A partire da ieri alcuni tecnici della Protezione civile nazionale stanno collaborando con i tecnici della Protezione civile regionale per stilare le stime dei danni subiti dal nostro territorio. Nello stesso tempo ci conforta e ci ha confortato la vicinanza del capo della Protezione civile nazionale, l'ingegner Fabrizio Curcio, che è salito già nella serata del 30 di giugno per portare il suo contributo da un punto di vista dell'esperienza acquisita nel suo percorso professionale, ma anche per garantire la vicinanza della Protezione civile nazionale e il sostegno in questo percorso di decretazione che possa avvenire nel più breve tempo possibile, in modo da dare la possibilità di intervenire con strumenti anche straordinari in questo percorso complesso. La vicinanza del Governo italiano si è manifestata anche con la presenza della ministra Santanchè il 2 di luglio dove, all'interno di un confronto sicuramente costruttivo, la Ministra ha messo a disposizione la possibilità di una decretazione di risorse a favore delle infrastrutture dedicate al turismo, quindi di accoglienza e di ristorazione, una disponibilità che è stata confermata all'Assessore competente dagli uffici del Ministero e che dovrà trovare il suo iter applicativo a Valle di quella che sarà la decretazione dello stato di emergenza nazionale.

Nel frattempo ci sono stati dei momenti di confronto con i Capigruppo di tutte le forze presenti in Consiglio perché, come è successo nel momento della pandemia, crediamo come Governo e come maggioranza, che queste calamità siano da affrontare collegialmente con la condivisione delle situazioni, una condivisione che deve essere un momento di confronto e di messa a giorno sulle situazioni e di condivisione anche delle priorità che bisogna avere nel sostegno di quelli che saranno poi i bisogni del territorio, in primis sicuramente la necessità di realizzare e di riattivare quelle infrastrutture primarie che sono state fortemente colpite: la messa in sicurezza delle aste torrentizie; il ripristino della viabilità, in primis la viabilità di Cogne, che possa consentire una pronta riapertura del traffico da e verso la località del Gran Paradiso; una messa a norma delle infrastrutture primarie, quali gli acquedotti e le fognature, soprattutto nella zona di Gimillan così come nella zona del Breuil dove si sta già lavorando per il ripristino completo della parte acquedottistica e dove una pulizia dell'impianto fognario è in corso per scongiurare quelle che possono essere delle situazioni poi di disagio con il maggior afflusso anche di turisti nella località; un collegamento nuovamente della frazione di Valnontey a Cogne con lo sviluppo e la pulizia di quello che è stato il materiale trasportato dal torrente Valnontey e che ha distrutto sostanzialmente la viabilità di collegamento con l'abitato di Cogne e ha interrotto una parte importante dell'acquedotto, così come la linea di trasporto dell'energia elettrica. Una delle criticità maggiori che è stata superata grazie al pronto intervento e posizionamento di gruppi elettrogeni da parte della Deval, che si è dimostrata efficiente, attenta e profonda conoscitrice del territorio e delle infrastrutture che lo arricchiscono, andando a intervenire sulle due linee di trasporto di energia tra il Fondovalle e l'abitato di Cogne, due linee che fortunatamente sono state utili per poter garantire l'apporto energetico in valle, considerando che avevamo due opportunità: una sotterranea che percorreva e percorre ancora la viabilità stradale, e fortunatamente è stata colpita solo marginalmente, dove è stata colpita, è stato possibile bypassare tramite la linea aerea, che invece ha subito danni un po' più importanti, ma fortunatamente non nelle stesse zone e negli stessi punti che sono stati invece investiti da un punto di vista stradale. Il ripristino quindi e la puntualità nel ripristino dell'energia elettrica è stato qualcosa di fondamentale, anche per alimentare e sostenere le comunicazioni, un altro di quegli aspetti che è stato preso prontamente in considerazione dall'Assessorato competente e che è fondamentale per poter anche programmare gli interventi e per avere le giuste notizie nel momento di criticità.

A valle di questo crediamo che oggi sia il momento di iniziare a fare la stima complessiva dei danni, una stima che non è ancora conclusa, quindi si sono smentite le voci diffuse ieri a livello giornalistico per cui si sono già identificati degli importi definitivi; questi saranno oggetto veramente di una stima attenzionata da parte delle strutture competenti per poter programmare poi quelli che saranno gli interventi. A questo proposito, si è voluto condividere con il Consiglio regionale, in una riunione informale dello scorso venerdì, un percorso che possa intervenire fin da subito con le necessarie disponibilità finanziarie da mettere a disposizione della Protezione civile e delle strutture che sono deputate a intervenire in maniera immediata sulle infrastrutture regionali. All'interno del disegno di legge di variazione di bilancio che era già stato predisposto, è stato quindi inserito in ultimo un articolo che possa riprendere quella procedura, già indicata dalla legge regionale 5/2001 di Protezione civile, che permetta, anche nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, soprattutto in avvicinamento al periodo estivo, dove il Consiglio subirà una pausa già programmata, la possibilità di intervento da un punto di vista finanziario per l'utilizzo di quelle risorse che potranno essere stornate, prese e messe a disposizione delle attività di ripristino infrastrutturale e delle vie di comunicazione, degli acquedotti o delle iniziative che debbano e possano essere utili alla messa in sicurezza e al primo soccorso delle attività che verranno svolte, in modo da poter avere pronta disponibilità delle risorse necessarie, per poi calarci in maniera condivisa su quelle che potranno e dovranno essere le attenzioni da rivolgere al resto del territorio, quindi a tutte le infrastrutture. Io parto da quelle consortili perché fanno parte in qualche modo di quel mondo diciamo privato ma che dà un servizio al pubblico che devono essere prese in considerazione, quindi parlo di prese, di infrastrutture relative all'acqua, alle strade poderali, al sistema sentieristico che fa parte del patrimonio di opportunità che il territorio valdostano mette a disposizione non soltanto dei residenti ma anche dei turisti, poi ovviamente di quelle attività che hanno subito dei danni molto importanti e nei confronti delle quali bisognerà ipotizzare dei provvedimenti ad hoc, che dovranno essere sommati alle iniziative che a livello ministeriale potranno essere messe a disposizione. Le situazioni sono molto diverse, l'Amministrazione statale potrà mettere a disposizione delle risorse che stanzierà in quella che sarà la decretazione per la messa in ordine delle infrastrutture di carattere principalmente pubblico. Il Ministero, come si è detto, potrà contribuire a sostenere una parte dei danni materiali subiti dalle infrastrutture del settore turistico, il settore commerciale è stato motivo di confronto con il Ministero competente per valutare quelle che potranno essere le attività a sostegno di questo tipo di imprenditori, però rimane anche la necessità di intervenire, così come si è fatto fin da subito, a favore dei lavoratori dipendenti. L'Assessore competente ha già svolto gli approfondimenti del caso, indicendo un confronto con l'INPS e con le associazioni di categoria, oltre che le associazioni sindacali, per istruire un percorso che possa essere poi rafforzato all'interno del decreto di emergenza, che possa dare una pronta attuazione di questi meccanismi di sostegno alle attività, che, oltre a non poter in qualche caso operare, si trovano anche a rischio di perdita delle loro professionalità che hanno a disposizione.

Questi momenti quindi sono stati in qualche modo condivisi dalla Giunta con il resto dei Capigruppo, un impegno che ci assumiamo e che vogliamo portare avanti di comune accordo, così come gli aggiornamenti sui progressivi stati di avanzamento della viabilità principalmente di Cogne, che ha, grazie alle strutture interessate, contribuito a "chiudere" nella prima settimana un importante passaggio dei mezzi d'opera che sono saliti già nella mattinata di lunedì, a distanza di poco più di sette giorni, con mezzi importanti e con una partecipazione delle imprese del territorio molto marcata, oltre che professionale, anche emotivamente partecipata. Permette così di andare a intervenire sulle infrastrutture a monte delle interruzioni stradali e di progredire con questo tipo di attività sul territorio.

È stato condiviso ieri, sempre informalmente con i Capigruppo, anche un emendamento che sarà da inserire nel momento di confronto sulla legge di variazione di bilancio rispetto alla possibilità di sospensione dei mutui per le aziende interessate dalle inondazioni, che hanno subito dei danni, così come quelle che sono attualmente chiuse per causa della chiusura della viabilità stradale per la vallata di Cogne.

Questi penso che siano i dati più importanti assieme al punto della situazione che vede oggi un momento di stand-by per quanto riguarda le possibilità di dare delle indicazioni più puntuali rispetto alla viabilità di Cogne, ci siamo presi il tempo fino a domani sera per fare un punto della situazione per poi programmare quelli che potranno essere gli sviluppi delle possibilità di transito sulla viabilità.

Sulla situazione del Breuil, con la fine di questa settimana si dovrebbe avere un'ultimazione dei lavori anche nelle abitazioni private nelle strutture commerciali e di ospitalità private e una situazione di pseudo-normalità almeno per il contesto generale, con una messa in ordine anche del torrente Cervin, si sta lavorando, l'attività è molto frenetica anche da parte della Cervino S.p.A. per poter iniziare alla messa in ordine della pista di rientro dell'impianto di innevamento artificiale, dove si attende la chiusura di un percorso di condivisione con le strutture regionali che speriamo possa arrivare nel fine settimana per poi poter procedere, dall'inizio della prossima settimana, con gli interventi operativi e di sistemazione per non pregiudicare la stagione invernale che sarà da qua a qualche mese.

Io credo che alla fine di questa carrellata valga la pena ribadire come c'è tutta l'intenzione di continuare questo percorso e penso sarà poi oggetto anche della risoluzione presentata da tutte le forze in Consiglio, di condivisione e di messa a giorno delle iniziative che si vorranno, dovranno e potranno mettere in piedi, perché evidentemente bisognerà dosare ogni qualsivoglia intervento su poi anche le disponibilità a trovare dei percorsi che possano dare delle risposte concrete.

Mi permetto infine veramente di ringraziare tutte quelle strutture, a partire dalla Protezione civile, ai Sindaci che si sono attivati già nella prima fase e che, già a valle delle situazioni, agevolano in qualche modo il poter mettere in piedi delle procedure che possono salvare delle vite, dei territori, salvare delle aziende anche... la possibilità di avere delle strutture all'interno della Protezione civile di collaborazione con Montagna Sicura anche per le previsioni meteorologiche e il calcolo dei momenti di piena, che possono toccare, tempo per tempo, i vari territori della nostra regione, a partire dall'alta Valle per arrivare a Donnas, Hône, Bard, che sono i territori che poi raccolgono la maggior parte delle acque di tutto il bacino montano, hanno permesso così di programmare anche delle evacuazioni e dei momenti di attenzione del tutto particolari.

Queste Amministrazioni e questi Sindaci vanno sicuramente ringraziati, così come i volontari, le Forze dell'ordine e i vigili del fuoco che hanno coordinato le iniziative sia a Cogne, sia a Valtournenche, per quanto riguarda soprattutto la parte infrastrutturale di pulizia, sia nella componente professionista, sia nella componente volontaria, che ha contribuito con centinaia di persone che hanno coadiuvato i residenti e gli altri volontari di Protezione civile a intervenire soprattutto a favore dei privati, la Forestale, l'elisoccorso, il SAV, che ha proceduto, come dicevo, a prelievi importanti, soprattutto nelle prime ore della calamità, le ditte e le maestranze del territorio che si sono rese disponibili con mezzi e professionalità sul nostro territorio e poi il 118, l'USL che comunque ha garantito un presidio costante e provvederà anche nelle prossime settimane a garantire un medico suppletivo, così come era previsto nel periodo estivo in quel di Cogne, nonostante la cittadina sia chiusa, ma a conferma di un'attenzione particolare, una voglia di rilancio del nostro territorio che speriamo possa avvenire nel più breve tempo possibile.

Io mi fermerei qua con un impegno che ci assumeremo penso fra qualche minuto di continuare questo percorso di condivisione e di scelta sulle iniziative da espletare, in comune con il Consiglio regionale, che deve e si porterà a casa tutti gli impegni necessari per dare delle risposte concrete ai nostri concittadini e al nostro territorio. Infine una vicinanza a tutti coloro che hanno subito dei danni ma anche un ringraziamento a tutte le comunità che hanno reagito in maniera positiva e stanno collaborando con l'Amministrazione in maniera altrettanto positiva per cercare assieme di trovare un punto di uscita e soprattutto trasmettere un messaggio positivo all'esterno affinché gli ospiti e i turisti possano trovare nella destinazione Valle d'Aosta un punto di approdo immediato e sicuro per le loro vacanze.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Baccega, ne ha facoltà.

Baccega (FI) - Grazie presidente Testolin per quest'esposizione. Intervengo solo per chiedere una breve sospensione perché le forze del Centro-Destra unito si possano riunire dieci minuti.

Presidente - Il Consiglio è sospeso.

La seduta è sospesa dalle ore 09:51 alle ore 10:24.

Bertin (Presidente) - Possiamo riprendere dopo la pausa. Consigliere Baccega, a lei la parola.

Baccega (FI) - Era opportuno, dopo la relazione del presidente Testolin, fare una riflessione delle considerazioni noi come gruppi di Centro-Destra presenti in Consiglio regionale. Se mi consente, proseguo già nel mio intervento che è brevissimo, ma credo che alcune considerazioni vadano fatte. Innanzitutto un ringraziamento a tutte le strutture della Regione, della Protezione civile, come ha già fatto il Presidente, che hanno dimostrato fin da subito competenza e capacità, lo dico perché ho vissuto con loro parecchi anni, quindi in questo senso mi sento in dovere, ma anche al 118, all'USL, a tutte le Forze dell'ordine e alle Amministrazioni dei Comuni coinvolti. Direi che dopo più di una settimana dal disastro dell'alluvione del 29-30 giugno, che ha colpito molti comuni della nostra regione - il Presidente ha detto sono quaranta -, questo è il momento in cui si deve fare di tutto per un ritorno alla normalità per gli abitanti delle comunità colpite, per gli imprenditori, per i commercianti, per gli albergatori, per gli agricoltori e tutti gli operatori commerciali delle zone colpite. I dati ISTAT indicano la Valle d'Aosta come la Regione che ha comuni a più alta fragilità per ambiente e società, fra i territori fragili compare anche in modo significativo la nostra Regione, contraddistinta da un alto indice dei territori a rischio di frana e dissesto idrogeologico. Lo sappiamo da sempre, l'abbiamo sempre sottolineato, soprattutto quando si parla di dissesto idrogeologico.

Le immagini di quanto è successo il 29 e 30 giugno lungo la strada di Cogne e a Breuil-Cervinia purtroppo non motivano a raggiungere la nostra regione e tanto per assurdo patiscono anche le altre località colpite, mi si informa che l'afflusso verso la Valle d'Aosta nell'ultimo weekend è stato decisamente più debole rispetto alla normalità. Abbiamo anche appreso che sono tante le infrastrutture pubbliche che sono state danneggiate e questo significa individuare risorse appropriate e soprattutto individuare le priorità degli interventi. I dati che, a seguito dei tanti sopralluoghi sottolineano ulteriori interventi nell'immediato, non erano sicuramente visibili. Prima di tutto, come si sta facendo, con la necessaria intensità soprattutto, ripristinare la viabilità da e verso Cogne e proteggere, laddove si evidenzia, la pericolosità per i centri abitati, le abitazioni e le attività in genere.

Crediamo sia opportuno subito una prima ipotesi di ristori, domani c'è già una Commissione convocata, è buon segno, per consentire agli operatori economici di ripartire. Quest'alluvione mi pare abbia presentato differenti scenari, se la leggo bene, la Bassa Valle con ettari ed ettari di terreno allagati, a Cogne, un comune isolato con la strada interrotta e non percorribile, è un disastro la viabilità, però danni ridotti alle attività e alle abitazioni in paese, dove la Valnontey è la zona più colpita; a Breuil-Cervinia ci si arriva, la strada per arrivarci è percorribile, ieri abbiamo visto delle immagini positive, lo sci estivo è ripartito, nonostante i danni sulle piste, la 5 e la 9 bis, siano significativi ma, ahimè, le aziende del paese sono in ginocchio e in molti casi sarà impossibile ripartire. Ci hanno comunicato alcune aziende nostre conoscenti che sono in ginocchio, pensiamo soprattutto alle celle frigorifere che sono state invase dal fango, celle frigorifere degli alberghi, direi che perlopiù sono da buttare, e tutti gli altri beni strumentali di ristoranti, bar, alberghi, e abbiamo anche visto le immagini dello Ski Service distrutto dal fango. Bisogna quindi affrettarsi e dare risposte, abbiamo visto il disegno di legge che prevede appunto interventi per la sospensione dei mutui, io credo che vada fatto per tutti i territori coinvolti.

Abbinata a questo anche, mi preme suggerirlo, questo essendo stato il mio lavoro per tanti anni prima di fare la politica, è anche un'adeguata azione di comunicazione, di advertising, per far sapere in Italia e all'estero che in Valle d'Aosta si può venire a fare una splendida vacanza in montagna in tutta sicurezza. Mi auguro ci abbiate già pensato, ne sono certo, noi certamente vigileremo e, se sarà necessario, personalmente potremmo anche contribuire nelle suggestioni.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Manfrin, ne ha facoltà.

Manfrin (LEGA VDA) - Ringrazio il Presidente della Regione per le sue comunicazioni, ovviamente credo sia assolutamente doveroso rivolgere un pensiero alle comunità che sono state colpite, alle tante famiglie che hanno perso tanto e a qualcuno che rischia di perdere tutto rispetto a questo disastro immane che purtroppo si è scagliato sulla nostra comunità.

Credo che proprio però come accade spesso nelle difficoltà, emerga il carattere di una comunità, abbiamo potuto apprezzare davvero lo sforzo importante della macchina dei soccorsi, tanto i professionisti quanto i volontari, di chi si è impegnato per aiutare le comunità colpite, delle Forze dell'ordine, che sono state immediatamente impiegate per supportare le persone nelle difficoltà. Credo che proprio in quest'occasione la comunità abbia tirato fuori il meglio di sé, vedere una comunità che collabora, una comunità che si aiuta, una comunità che fa di tutto per poter uscire da quella che è stata una crisi e l'ha già fatto pochissimo tempo dopo quello che è accaduto, a poche ore dal disastro si era già all'opera per uscire dalla situazione di emergenza e credo che questo sia un dato e un vanto per la Valle d'Aosta. Un pensiero alle comunità e, come giustamente è già stato detto, non soltanto alle principali comunità colpite ma a tutte quelle località, quei quaranta Comuni che in maniera maggiore o minore hanno subìto dei danni, si è parlato molto e si parla molto delle località turistiche, ci sono anche danni alle culture, ci sono danni all'allevamento, ci sono danni, per esempio, al settore dei sentieri, questa è una cosa che ci è stata sollevata. Questa crisi, come è accaduto in passato, deve servirci per riflettere, deve servirci per fare in modo da una parte di non abbandonare nessuno e sostenere tutte quelle persone che purtroppo, loro malgrado, sono state coinvolte ed evidentemente o hanno perso degli investimenti fatti magari per una vita o perdono, per esempio, perché non si può raggiungere la località la stagione, quindi sono a rischio di non poter aprire, di non poter lavorare, magari perdendo il momento buono di una stagione turistica. Questo deve servirci per riflettere per il futuro, soprattutto da una parte per le misure di sostegno e dall'altra parte per quanto riguarda la gestione delle emergenze, per esempio, evidenziare il fatto che in alcune località la prima cosa che è saltata sono state le reti telefoniche e riflettere sulle modalità di collegamento anche banalmente, perché in un momento di quel tipo le popolazioni si affidano magari alla rete per poter avere delle informazioni in più e dalla rete non posso avere nulla e questo aumenta chiaramente il disagio, la preoccupazione, il pericolo e fa mancare le informazioni necessarie per poter reagire.

Una riflessione in questo frangente va fatta, così come va fatta una riflessione, per esempio, su chi aveva dei prodotti e questi prodotti sono stati invasi dal fango, sono stati resi magari invendibili, per esempio, immaginavo e parlavo con alcuni ristoratori che avevano le bottiglie sepolte dal fango e dai detriti, che sono ancora utilizzabili ma magari hanno perso le etichette e non possono più essere vendute, allora una direzione e una soluzione per questo va trovata.

Sicuramente è un momento nel quale la nostra attenzione deve essere massima rispetto alle necessità di supportare appunto tutti coloro che sono stati colpiti, ma questo va fatto cum grano salis, per ogni passo che viene fatto ci deve essere un'elaborazione e soprattutto una verifica di quello che sia poi l'effettivo supporto e soprattutto che questo sia adattato, che le eventuali misure di sostegno vengano adattate alle varie realtà a seconda delle necessità.

Ho elencato qualche esempio, credo che avremo modo anche in questo Consiglio di andare a esplicitare ancora maggiormente le necessità del nostro territorio, ma chiaramente, per quello che appunto ci riguarda, sicuramente principalmente quello che vogliamo esprimere è il nostro sostegno e ovviamente dire alla nostra comunità che noi ci saremo.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Aggravi, ne ha facoltà.

Aggravi (RV) - Per unirmi alla solidarietà e alla vicinanza espressa dal Presidente, dai colleghi che l'hanno già fatto e anche immagino dai colleghi che lo faranno, alle comunità di Cogne e di Breuil-Cervinia ma anche in senso generale alle comunità e ai singoli che hanno subito dei danni, delle interruzioni di attività e che, oggi come oggi, stanno facendo da un lato l'attività più delicata, e lo ha detto anche nella sua presentazione sia il Presidente, sia anche nell'incontro di venerdì, ovvero quello della conta e della valutazione dei danni, sia quelli visibili, sia anche quelli invisibili, perché c'è ovviamente una parte di danno che deve essere ben quantificata e valutata.

Sicuramente la priorità che oggi tutti noi condividiamo è quella del fare presto, di fare il prima possibile, sia dal punto di vista della riattivazione dei collegamenti e delle infrastrutture strategiche, acquedotti, fogne, quelle che sono sostanzialmente delle infrastrutture di cui non si può fare a meno, ma anche delle attività, perché al netto della stagione in corso sono ovviamente comunità e attività che vivono di turismo e che quindi hanno la necessità di essere ovviamente in attività quanto prima, soprattutto in vista anche della prossima stagione invernale.

Ci auguriamo che, al di là della giusta gestione dell'emergenza, per quello che riguarda soprattutto i collegamenti, e soprattutto la vallata di Cogne, si possa anche aprire un dibattito e una valutazione su eventuali viabilità alternative, collegamenti di soccorso, ma ci sarà anche modo di affrontare questo tema non solo in questo Consiglio ma anche successivamente.

L'incontro di venerdì fra i Capigruppo è stato molto importante, ha permesso di condividere e di trovare anche un senso di unità di intenti almeno dal punto di vista generale, ovviamente io voglio dividere due aspetti: quella che è l'informazione, perché comunque la responsabilità, non per fare uno scarico di responsabilità ma è giusto che sia così, l'articolo 12 della legge 5 è chiaro, la responsabilità nell'ambito della Protezione civile è in capo al Presidente, la singola responsabilità delle deleghe va agli Assessori, quindi è giusto che ci sia una giusta informazione e una condivisione del patrimonio informativo, perché se poi si chiede collaborazione e si vuole giustamente lavorare tutti insieme in una direzione, rispettando ovviamente i ruoli che si ricoprono in questo Consiglio nell'amministrazione, è bene che le informazioni siano condivise.

Si è cercato di trovare una sintesi di questi due principi in una risoluzione, che mi auguro possa essere votata a più ampia maggioranza perché, si sa, poi ognuno ovviamente fa le sue valutazioni e non è detto che spesso la volontà si concretizzi in una firma.

Io voglio concludere quest'intervento facendo anche un'ulteriore considerazione, bisogna suddividere due aspetti: quello della gestione dell'emergenza da quello che è della gestione del superamento dell'emergenza e della riattivazione delle attività e delle infrastrutture.

L'interrogazione a risposta immediata che abbiamo presentato come gruppo lo indica, secondo noi, una strada è segnata, è quella della legge 5, citiamo le nostre competenze anche in parte, se vogliamo, pre-statutarie di Protezione civile, abbiamo fatto esperienza purtroppo di quelli che sono stati i più tristi eventi del 2000, quindi noi pensiamo che quella possa essere e debba essere la strada da percorrere. È ovvio che è una strada molto delicata oggi perché bisogna mettere insieme tutta una serie di questioni, lo dicevo prima, tra il danno visibile, il danno invisibile, tra come poter gestire al meglio anche le tempistiche, perché in queste situazioni ovviamente le tempistiche di erogazione per la riattivazione dell'attività sono fondamentali perché c'è qualcuno che è veramente in ginocchio. Secondo noi, quindi la strada della legge 5 deve essere giustamente perseguita.

Avremo modo domani già di avviare il percorso in Commissione della legge di variazione, lo ha ricordato il Presidente, c'è uno, in realtà due se vogliamo articoli, o comunque l'emendamento che è arrivato che riguarda i mutui, riguarda anche un articolo che potremmo definire emergenziale che avremo modo di analizzare, però lo ripeto e lo voglio dire, perché ci tengo, per noi la strada della legge 5 deve essere prioritaria.

Ci sarà modo di confrontarsi, ci sarà modo di affrontare questo tema in Commissione e poi in Consiglio.

Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Erika Guichardaz, ne ha facoltà.

Guichardaz E. (PCP) - Sicuramente anche il nostro gruppo vuole esprimere innanzitutto una vicinanza alle popolazioni colpite e un ringraziamento a tutte quelle strutture regionali, comunali e ministeriali che stanno operando, alle Forze dell'ordine, agli operatori sanitari, ai vigili del fuoco e ai tanti volontari che stanno operando in questo senso.

È indubbio che situazioni di questo tipo, non forse di questa entità e di questa gravità purtroppo sono sempre più frequenti non solo sul nostro territorio, ma in generale; questo perché i cambiamenti climatici esistono e purtroppo continuano a incidere in modo pesante su quello che riguarda la vita di tutti noi. Lo dicevo prima, si può pensare che in questi giorni non faccio in tempo a uscire di casa che tutti gli agricoltori di Jovençan mi chiedono quando tornerà l'acqua per le nostre vigne. Effettivamente le popolazioni colpite sono più duramente alcune ma le ripercussioni si hanno anche su tanti altri territori, come ben ha evidenziato il Presidente nella sua relazione.

Per noi serve un'altra politica, un'altra gestione rispetto non solo alla questione dei cambiamenti climatici, lo abbiamo detto più volte, quindi, sotto questo punto di vista, sicuramente rispetto alla visione, abbiamo una visione alternativa, ma abbiamo firmato con convinzione la risoluzione che in qualche modo ha presentato il Presidente perché crediamo che in questa fase sia importante che ci sia una corretta informazione sulla gestione dell'emergenza, quindi sicuramente il passaggio in Capigruppo venerdì è stato importante, sicuramente sarà importante che la Giunta, soprattutto il Presidente, perché sono in capo a lui tutte le responsabilità rispetto alla gestione, in qualche modo ci possa rendere partecipi di quanto si sta facendo e quanto sta avvenendo.

Come gruppo, abbiamo voluto presentare una nostra risoluzione che vada un po' anche a lanciare una proposta proprio riferita a quello che riguarda l'emergenza. In questi giorni abbiamo sentito parlare di progetti per cui bisognava mettere le ali a Cogne, abbiamo sentito parlare di vie di fuga intese per delle funivie che ancora non hanno nemmeno lo studio di fattibilità. Noi ricordiamo, e lo abbiamo ricordato sia noi che Rassemblement Valdôtain in un'iniziativa di poche settimane fa, l'importanza invece di un collegamento, che è il collegamento della galleria del Drinc, che nel tempo, e in questo senso Ruffier in questo senso è stato una delle anime, ma dall'altra parte c'era anche un sindaco illuminato, come Aldo Cottino, che in qualche modo riconosceva l'importanza di quel collegamento come via di fuga e di emergenza, quindi quello che noi vogliamo mettere sul piatto è quello di pensare nuovamente alla percorribilità di quella galleria coinvolgendo il reggimento del Genio Ferrovieri. Lo diciamo perché vogliamo sgomberare subito il campo, non è un'alternativa alla funivia, non vuole essere alternativo ad altro, vuole essere semplicemente un modo per riconoscere che quella vallata da sempre ha avuto problemi. Chi di noi andava anche solo a divertirsi a Cogne spesso è rimasto fermo lì perché non si poteva scendere a valle. Ecco che quindi con questa risoluzione noi chiediamo - e lo facciamo in discussione generale, perché così è stato deciso in Capigruppo - che ci sia il coinvolgimento del Genio Ferrovieri proprio per riattivare e pensare ad avere quella via di fuga in situazioni come quella che stiamo vivendo.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Marquis, ne ha facoltà.

Marquis (FI) - Oggi è il momento per esprimere la vicinanza e la solidarietà in particolare alle comunità di Cogne e di Breuil-Cervinia, che sono state toccate più di tante altre da questi eventi alluvionali, da questo evento calamitoso. È già stato detto da chi è intervenuto prima di me che non solo queste due comunità sono state toccate ma ci sono stati anche dei danni estesi sul territorio. Sempre più sovente pochi eventi meteorologici sono sufficienti a mettere in luce le grandi fragilità del nostro territorio di montagna e va detto che anche tutte le opere che sono state fatte a seguito dell'alluvione del 2000 hanno dimostrato la loro grande utilità, perché in diverse situazioni sono stati prevenuti dei potenziali pericoli. Mi viene in mente le strutture del Comboè, del Grand Valey a protezione del comune di Saint-Vincent, ma ce ne sono tante altre sul territorio.

Credo sia anche il momento per sottolineare la grande reazione che c'è stata dalle comunità che sono state interessate, è noto che le comunità di montagna sono molto tenaci e sanno reagire a fronte di queste situazioni negative da cui sono toccate. Una reazione buona anche da parte delle strutture competenti, della Protezione civile, da tutti quelli che si sono adoperati, sino ad arrivare a tutto il volontariato che si è mosso per cercare di dare una mano a coloro che si sono trovati in grande difficoltà.

Grazie a Dio, non ci sono state delle vittime o dei danni personali in questa situazione, tuttavia ci sono molti danni a livello di attività economiche, delle attività sono state messe in ginocchio a Breuil-Cervinia, a Cogne il problema legato alla mancanza del collegamento viabile e di tutti i danni alle infrastrutture, ci sono anche qui dei grossi problemi sotto il profilo di quella che sarà la ripresa dell'attività produttiva, delle attività economiche e il ritorno all'auspicata normalità al più presto possibile.

Per quanto riguarda la nostra posizione come gruppo, noi daremo tutto il nostro contributo nella nostra posizione di opposizione che dobbiamo svolgere a livello regionale, come daremo tutto il nostro contributo a Roma dove il Governo si è già attivato e sarà vicino alla nostra comunità per tutto quello che si potrà fare.

Abbiamo già contatti con i nostri Ministri e con il partito per cercare di trovare delle soluzioni che possano aiutare la comunità valdostana anche in questa fase, ma, al di là di quello che può essere fatto dallo Stato, sarà molto importante mettere in campo tutte le energie a livello regionale per essere vicini a queste comunità, per poter in qualche modo ristorare i danni che sono stati subiti affinché si possano, il prima possibile, ricreare le condizioni della normalità, della ripresa della vita a cui eravamo abituati.

Credo che non ci siano delle altre parole da aggiungere in questa fase se non rimarcare che la situazione, tutto sommato, poteva andare peggio, nonostante i danni che sono stati realizzati e si auspica che il prima possibile possa essere ripristinata la viabilità per Cogne perché questo credo sia fondamentale per dare un minimo di ripresa all'attività, soprattutto nel pieno di una stagione turistica estiva, perché diversamente i problemi diventano anche poi difficili da gestire. È apprezzato tutto quello che è stato fatto a livello di ripristino di tutte le reti anche infrastrutturali da quelle acquedottistiche, a quelle delle reti della fognatura, ripristino immediato delle linee elettriche, delle telecomunicazioni; sotto questo profilo, si è colto un grande sforzo collettivo.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Lavy, ne ha facoltà.

Lavy (LEGA VDA) - Ringrazio il presidente Testolin per l'illustrazione che ha fatto in precedenza.

Credo che di queste catastrofi purtroppo rimangano le immagini, oltre che quelle dei volontari che si sono adoperati per pulire, per tirare fuori il fango, anche quelle che rappresentano ormai dei simboli, come gli scarponi da sci da buttare pieni di fango a Breuil-Cervinia, un oratorio votivo che era sulla strada e che portava a Valnontey che è rimasto miracolosamente intatto, quando davanti a sé veniva giù di tutto. Una voragine aperta a Bionaz, perché ovviamente quest'evento ha coinvolto anche altri comuni, una quarantina di comuni, non solamente quello di Valtournenche e quello di Cogne. Rimangono poi gli esempi di coloro che già durante la notte di quel sabato hanno lavorato per prevenire danni più ingenti e, per esempio, avrebbero potuto vedere coinvolto addirittura il villaggio della Valnontey, perché l'acqua poteva entrare nel villaggio, se non fosse stato per l'intervento di qualcuno. Per non parlare poi della solidarietà dell'ADAVA e degli albergatori.

Rimangono i danni da quantificare, che sicuramente ammontano a diverse decine di milioni di euro, rimangono paesaggi sconquassati, raccolti distrutti, prati spariti e prese dei ru da rifare.

Rimane poi la sparata degli elicotteri che poteva essere evitata semplicemente sentendo i Cognèn per quanto riguarda la fattibilità dell'idea.

Rimangono poi i ringraziamenti ovviamente alla Protezione civile, ai vigili del fuoco professionisti e volontari e a tutti coloro che hanno dato una mano e sono stati presenti in questi giorni e in queste settimane.

Potrebbe forse essere necessaria una legge speciale per quest'emergenza, legge che però deve diventare in qualche maniera strutturale, anche superando o aggiornando la legge 5, perché purtroppo ormai la legge 5 è di più di 20 anni fa e questi tipi di eventi li vediamo sempre più frequenti ed è giustamente necessario garantire delle risposte in termini economici e anche burocratici molto veloci.

Rimane però ora la forza di volontà e il sacrificio di chi non si arrende e rimane una responsabilità anche a noi amministratori, perché dobbiamo dire grazie a tantissime persone che si sono adoperate e soprattutto, è il nostro ruolo, dobbiamo in qualche maniera cercare di dare delle risposte il più in fretta possibile, abbiamo visto l'articolo sulla variazione di bilancio e sicuramente altri atti saranno poi promossi e su questo giustamente bisognerà collaborare, proprio perché la stagione turistica è alle porte e anche per quanto riguarda, per esempio, l'acqua e i canali irrigui è una situazione, per quanto riguarda le prese, da mettere a posto.

Il 7 settembre dovrebbe venire in Valle il presidente Mattarella, invece di portarlo a vedere l'inaugurazione della nuova Università, portiamolo a Cogne o a Breuil-Cervinia a vedere come il popolo valdostano non si arrende ma invece si rialza.

Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Minelli, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Brevemente per esprimere anche il mio pensiero. Non sono di certo le nostre delle esternazioni retoriche, ma è corretto esprimere il ringraziamento per tutti coloro che si sono adoperati in questo frangente, per le comunità che sono colpite ed esprimere anche credo un sentimento di ammirazione per lo spirito con cui i Cogneins e i Votornèns hanno reagito a quest'evento che ha portato tutti noi per un momento indietro di 24 anni, all'alluvione del 2000.

Gli eventi meteorologici estremi a cui assistiamo anche in Valle d'Aosta purtroppo sono sempre più frequenti e sono una conseguenza diretta o indiretta del riscaldamento climatico, così è. Nel 2023 in Italia si sono verificati ben 378 eventi meteorologici estremi, il 22% in più rispetto all'anno precedente; sono in aumento alluvioni, mareggiate, grandinate, frane, temperature eccezionali con lo zero termico che è arrivato a 5.328 metri. Il cambiamento climatico e il riscaldamento del pianeta sono un fenomeno che riguarda tutta la Terra, ma una regione con montagne alte come la nostra è particolarmente esposta a fenomeni gravi, quindi una delle domande che dobbiamo farci è se siamo virtuosi, se siamo avanti rispetto all'obiettivo di eliminare quelle emissioni climalteranti che incidono. La risposta non è confortante, siamo indietro rispetto all'obiettivo della Valle d'Aosta decarbonizzata entro il 2040, anche nel PEAR ci sono degli aspetti contraddittori che abbiamo sottolineato, come l'estensione, per esempio, dell'uso del metano in Valle d'Aosta. Fondamentale è la prevenzione e va riconosciuto che quest'ultimo evento alluvionale non ha colpito le zone dove, dopo l'alluvione del 2000, si era intervenuti efficacemente.

C'è poi un discorso un po' particolare da fare per Cogne, come abbiamo scritto nella risoluzione e nella question time, la Valle di Cogne ha una morfologia particolare, un territorio profondo e vasto, con a monte un bacino di vallate alpine estese, che poi sotto l'abitato si restringe notevolmente e ha difficoltà a far defluire le grandi quantità di acque raccolte a monte; questo ha comportato nel tempo dei fatti alluvionali gravi. Negli ultimi decenni ce ne sono stati tre, nel 1993, nel 2000, adesso nel 2020, fenomeni potenti che determinano un isolamento dell'abitato di Cogne e notevoli situazioni di difficoltà.

Come diceva la collega, non dobbiamo però nasconderci che aveva ragione il grande sindaco Ruffier, che ho conosciuto da giovane amministratrice comunale, e che per decenni si è battuto perché venisse riutilizzato il trenino di Cogne come via di collegamento in situazioni di emergenza e poi anche per una questione turistica. Non voglio ritornare ora sulla vicenda dell'uso civile della vecchia ferrovia mineraria, però dire che in casi di emergenza il trenino va rilanciato e salvaguardato, ci sono delle gallerie agibili, ci sono 12 chilometri di binari che possono essere utilizzati in qualsiasi situazione meteorologica.

Quello che noi chiediamo di fare è di cercare di salvare il salvabile, si possono recuperare anche carrozze e locomotori, sappiamo che dovrebbero essere nella disponibilità di una società lombarda che li aveva acquisiti e quello che abbiamo chiesto nella risoluzione che è già stata illustrata e che ribadisco è di intervenire rapidamente chiedendo aiuto al Genio Ferrovieri che lo scorso anno in Emilia-Romagna, proprio durante l'alluvione, è intervenuto a supporto delle popolazioni anche sulle linee ferroviarie e attiviamo un collegamento da utilizzare nei prossimi mesi e da mantenere per i casi di emergenza.

Nella risoluzione si chiede un sopralluogo del Genio Ferrovieri per valutare se si può rendere agibile questa ferrovia per l'emergenza, una cosa che non interferisce con gli interventi sulla viabilità, che devono essere realizzati rapidamente e concordiamo. Non sono in antitesi le due cose, si integrano a vicenda. Io direi che è in un certo senso quasi un atto dovuto tentare tutte le strade.

Noi crediamo che anche questa sia una proposta da prendere in considerazione.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Cretier, ne ha facoltà.

Cretier (FP-PD) - Ovviamente su alcuni temi mi ripeterò ma, siccome c'è stata una condivisione paritaria, è un bene e qui nessuno è subalterno in questo momento, e non citerò cose, fatti e persone perché l'avete già fatto tutti.

La Valle d'Aosta ha tipicamente le condizioni di una vallata alpina principale, con ramificazioni delle vallate laterali; questo induce spesso a cadute di masse e di detriti dai pendii in pendenza e alluvioni nel Fondovalle, dove le pendenze sono quasi azzerate, per cui facilmente le esondazioni si ripetono.

Ne conto almeno cinque nel mio periodo di vita professionale e politica, a volte violentissime, a volte meno invasive, ma che comunque producono danni alle attività, alle infrastrutture e in particolare alla viabilità regionale, quella che si inerpica fino alle testate di Valle.

Ora penso sia importante dire all'opinione pubblica che il sistema di allarme ha funzionato, intanto nessuna vittima, come ha già ricordato il Presidente della Regione; il sistema di allarme, quello regionale e quello comunale, hanno consigliato di evitare di uscire di casa per passeggiare, curiosare e fotografare gli eventi.

La macchina di soccorso e i professionisti si sono mossi in modo celere, seguiti per modo di dire dal mondo del volontariato, quello che è presente nel territorio e sul posto da sempre, quello che rischia per primo a beneficio di tutti.

L'Amministrazione dal canto suo ha messo in moto i mezzi e il personale già dalla notte del 29 giugno. Ecco, mi sento di dire che il senso di comunità locale e regionale ha mosso gli indugi e si è rimboccato le maniche senza piangersi addosso, pur comprendendo il disagio e lo scoramento per i danni evidenti già visibili da mettere in conto. Le immagini e le foto sono emblematiche e caratterizzano una popolazione montanara e non.

Ma se posso, il senso di comunità l'ho letto anche qui, nelle riunioni fatte in Consiglio, anche qui in aula, ho letto una grande disponibilità di condivisione sin da subito, un vero senso di comunità, ognuno con le proprie visioni politiche, ma disponibili a collaborare per costruire delle norme sull'iter di approvazione condiviso già ricordo venerdì 7 luglio. Appena dopo una settimana dall'evento, che ha devastato due note località turistiche, ma non solo, anche una parte del territorio agricolo della bassa Valle, lungo le sponde della Dora Baltea, che avrà bisogno di interventi per perdita di scorte aziendali e ripristino della produzione, una comunità che saprà rialzarsi come ha sempre fatto nei momenti difficili.

La politica dovrà fare la sua parte, scrivere un dossier per la conta dei danni, e lo sta facendo, ricerca delle risorse per il ripristino dei danni e dei ristori e interloquire con il Governo nazionale. L'ha fatto, lo sta facendo e lo farà nei vari passaggi necessari e seri, con il sostegno di tutti, questo è l'impegno odierno.

Infine, con la risoluzione depositata, ringrazio chi l'ha redatta, condivisa e firmata e noi, come gruppo, la sosterremo.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Ganis, ne ha facoltà.

Ganis (LEGA VDA) - Ringrazio il Presidente della Regione e i colleghi che mi hanno preceduto evidenziando le problematiche che attanagliano le nostre comunità colpite da quest'alluvione.

Permettetemi un breve intervento, sono già trascorsi 24 anni dall'alluvione in cui persero la vita nella nostra Regione venti persone, dopo diversi giorni di pioggia ininterrotta allora la Dora Baltea esondò causando morte e distruzione. Purtroppo questo tragico evento una decina di giorni fa si è replicato, una grande quantità d'acqua si è abbattuta in modo burrascoso sul comune di Cogne, nell'abitato di Cervinia, creando danni ingenti ad infrastrutture, attività commerciali e alberghiere.

Fortunatamente, l'abbiamo già evidenziato, non c'è stata nessuna vittima, ma i danni sono molteplici, e come ha evidenziato il presidente Testolin, non sono stati ancora quantificati.

Quello a cui assistiamo impotenti da anni è il verificarsi di eventi estremi, con maggiore intensità e frequenza, come inondazioni, precipitazioni e tempeste, variazioni climatiche ed evidenti che sono diffuse anche qui da noi.

Visto e tenuto conto che il cambiamento climatico è un tema molto dibattuto, non intendo discuterne oggi. Vorrei soffermarmi in particolar modo su quello che è accaduto nella nostra regione, sulla prevenzione, portando un'attenzione particolare sul rischio idrogeologico, come ha ricordato il collega Baccega. Mi permetta, presidente Testolin, questi fattori spesso vengono minimizzati e la prevenzione stenta a volte a partire,

Nonostante siano state messe in campo attività di intervento, grazie anche alle nostre segnalazioni, vedi le numerose iniziative che riguardano la pulizia e la manutenzione dei torrenti, oggi appare chiaro che occorrono ulteriori interventi al fine di ridurre il rischio idrogeologico nella nostra regione.

Ma non solo, vorrei essere costruttivo e dare un piccolo suggerimento: occorre pianificare al meglio il nostro territorio, identificare le zone a rischio, imporre nelle aree vulnerabili delle restrizioni per limitare l'urbanizzazione, pianificare un drenaggio delle acque piovane e realizzare dei sistemi di gestione dei flussi d'acqua, come, ad esempio, delle casse di espansione o dei bacini di contenimento.

Lavorando quindi sulla prevenzione, si può mitigare il rischio idrogeologico, ma rimane di assoluta importanza mantenere e rinforzare le infrastrutture già esistenti.

Tornando alla finalità di questo mio intervento, vorrei evidenziare che sia Cervinia che Cogne oggi necessitano di interventi urgenti e di misure di sostegno volte a permettere a tutte le attività turistiche ricettive di riprendere a lavorare vista la situazione di grande emergenza. I miei colleghi che mi hanno preceduto lo hanno ben evidenziato. La stagione estiva è iniziata, purtroppo molte realtà non potranno riaprire e quelle che apriranno dovranno fare i conti con cali di fatturato importanti. Queste sono le preoccupazioni di chi lavora nel settore turistico ricettivo.

Abbiamo avuto modo di parlare con albergatori e commercianti, preoccupati del loro futuro; per questi motivi meritano tutte le attenzioni da parte dell'Amministrazione regionale. Bisogna quindi ripartire, tutti noi dobbiamo fare la nostra parte affinché Cervinia e Cogne possano ritornare al più presto le mete ambite dai numerosi turisti.

Permettetemi di ringraziare tutte le persone, le associazioni di volontari, le Forze dell'ordine, i vigili del fuoco che hanno collaborato, insieme alla Protezione civile, per la gestione dell'emergenza, un fiore all'occhiello per la nostra Regione.