Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3755 del 20 giugno 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 3755/XVI - Interpellanza: "Posizionamento di una stazione per le comunicazioni nel Comune di Gignod".

Bertin (Presidente) - Punto n. 30. Consigliere Baccega ne ha facoltà.

Baccega (FI) - L'interpellanza è un po' datata, nel senso che, a seguito di una riunione il 20 maggio degli abitanti della zona di frazione Arliod nel Comune di Gignod, siamo stati contattati soprattutto per la preoccupazione che una società privata intende installare una stazione per le telecomunicazioni nel Comune di Gignod, visto che questo impianto, che si chiama Claster Tower, si ipotizza possa essere posizionato in quella frazione del Comune di Gignod in un'area privata, ma soprattutto vicino al centro storico.

C'è stato anche un incontro tra l'amministrazione comunale e gli abitanti della frazione e i proprietari dei terreni limitrofi, non del terreno dove incide la Tower, che hanno espresso la loro contrarietà al posizionamento della Tower perché è in prossimità delle abitazioni, in particolare del centro storico, dove insiste un vicino forno che risale al 1700, quindi tutelato.

Sottolineano inoltre che c'è una significativa presenza di acqua immediatamente nel sottosuolo dove è previsto appunto l'insediamento e che c'è una sorta di preoccupazione che una struttura tecnologica di quella portata possa avere sulla salute di abitanti.

Chiediamo alla Regione se si siano fatti degli approfondimenti, anche perché la preoccupazione riguarda un'eventuale diminuzione del valore delle abitazioni che stanno intorno a quel terreno.

Noi chiediamo quindi se è intenzione dell'amministrazione regionale autorizzare il posizionamento della Tower, ammesso che sia la Regione a doverlo autorizzare, quali approfondimenti farà la Regione per garantire la tutela della salute degli abitanti e se trattasi d'insediamento fondamentale alla comunicazione della vallata, quindi se è intenzione, appunto in sintonia con l'Amministrazione comunale, di proporre alla ditta un diverso posizionamento dell'infrastruttura, un po' più lontano dalle abitazioni.

Poi ci sono dei piani regolatori e le Amministrazioni comunali si devono esprimere.

Presidente - Risponde l'assessore Caveri.

Caveri (AV-VdA Unie) - Approfitterei di quest'occasione per fare il punto su questa questione, sapendo che negli anni a venire - in particolare per l'estensione del 5G, ma dal punto di vista tecnico si sta già lavorando sul 6 e sul 7G - l'evoluzione tecnologica sarà abbastanza impressionante. Bisogna precisare che la Regione, al netto di specifici interventi in ambiti inedificabili, frane, valanghe, vincoli idrogeologici di cui alla legge 11/98, non è chiamata a esprimere alcuna autorizzazione per la realizzazione di postazioni di radio-telecomunicazioni, questo per dire che è una materia estremamente centralizzata, sicuramente grazie anche alla capacità lobbistica dei grandi costruttori di questi impianti, che poi affittano generalmente a quelli che si occupano di telefonia o di internet.

La materia, a livello nazionale, è regolamentata dal codice delle comunicazioni elettroniche, che risale al 2003, e, in questi ultimi anni, con il susseguirsi dei decreti semplificazioni, sono stati rivisti sensibilmente i criteri di posizionamento delle Infrastrutture di telecomunicazione nell'ottica della digitalizzazione dell'Italia.

In ultimo - è un decreto legislativo del 24 marzo 2024 n. 48 - è stato introdotto, ed è molto interessante - abbiamo parlato proprio poche ore fa con L'assemblea dei Sindaci per riflettere sul suo contenuto - questo comma 2bis dell'articolo 8, che precisa ulteriormente che non è possibile limitare la realizzazione delle postazioni di telecomunicazioni a particolari aree del territorio, come di seguito riportato.

Leggerei questa norma che - lei vedrà - è molto ambigua e peraltro non si applica al caso di Gignod, perché il caso di Gignod è stato concessionato in febbraio, la pratica è chiusa e quindi le dirò le poche cose che si possono fare.

"Le Regioni e gli Enti locali" - recita così la norma - "Favoriscono la realizzazione delle reti di comunicazione elettronica, nel rispetto dei principi di tutela previsti da una legge precedente, nel perseguimento dell'obiettivo di qualità di servizio. A tal fine gli stessi non limitano a particolari aree del territorio la possibilità d'installazione, ferme restando le specifiche disposizioni a tutela di aree di particolare pregio storico, paesaggistico o ambientale, ovvero di protezione dall'esposizione ai campi elettromagnetici di siti sensibili, dovendo in tal caso, garantire comunque una localizzazione o soluzione alternativa, da individuare con provvedimento motivato, sentiti gli operatori, che assicuri il medesimo effetto".

Nella sostanza dei fatti: o tu individui un posto dove, in maniera alternativa, facendolo per tempo, metti il ripetitore, oppure chi chiede la concessione la ottiene.

Per quanto concerne la nuova postazione in frazione Arliod, secondo quanto riportato nel catasto regionale delle stazioni radioelettriche, identificata con il codice GIGO37, insisterà sulla particella privata, identificata al mappale 338 del foglio 36 del catasto terreni.

Tale particella - e questo è il punto - non risulta ricadere in aree perimetrate sulle cartografie degli ambiti inedificabili, e nemmeno sottoposta a vincolo idrogeologico.

Ciò premesso, trattandosi di un'infrastruttura da realizzare a cura di una società privata, la stessa è stata sottoposta all'ottenimento del titolo abilitativo rilasciato dallo sportello unico degli Enti Locali, a valle della verifica di conformità urbanistica a cura del Comune territorialmente competente, Comune tra l'altro che, su richiesta dello sportello, non ha dato nessuna risposta quindi è risultato il famoso "Silenzio- assenso", pertanto non è previsto - lo ribadisco - alcun parere a cura della nostra Regione.

A valle della realizzazione delle infrastrutture - e questa è la questione relativa alla tutela della salute - gli operatori di radio-telecomunicazioni dovranno presentare al SUEL i loro progetti di rete - perché oggi ci occupiamo esclusivamente del traliccio - con i dettagli necessari per le valutazioni tecniche e sanitarie che gli organi competenti sono tenuti a verificare.

Nella realizzazione della postazione in esame, tali valutazioni non sono ancora state compiute. In particolare il monitoraggio del rispetto delle emissioni dei campi elettromagnetici a radiofrequenza è in capo all'ARPA.

L'ARPA era presente alla riunione con i Sindaci e ha ribadito che, dal punto di vista scientifico, non esistono dei rischi.

Terza questione: come accennato in precedenza, con l'obiettivo di digitalizzazione dell'Italia, le infrastrutture di telecomunicazione sono state oggetto di parecchi interventi normativi necessari a permettere l'adeguato sviluppo delle stesse al fine di poter fornire i servizi previsti dall'Agenda digitale europea e dall'Agenda digitale italiana, cioè ci sono delle linee d'indirizzo che derivano anche dall'Unione Europea.

Di fatto lo Stato ha avviato dei piani tecnici d'infrastrutturazione delle aree "A fallimento di mercato", si dice, che interessano pesantemente la Valle d'Aosta.

Al fine di presentare le iniziative nazionali, nella riunione del CPEL del 20 giugno 2023, il nostro Assessorato ha organizzato una presentazione del Piano "Italia 1 Giga" e del Piano "Italia 5G", con il referente del Mistero e della società Infratel Italia, anche con l'obiettivo di instaurare un tavolo tecnico di supporto a tali iniziative e, nel limite del possibile, di poter prevenire le cose avendo contezza.

Nella riforma della legge 25, che riguarda i tralicci, noi cercheremo di mettere una norma - che non può essere troppo cogente ma di una reciproca collaborazione - per sapere, negli anni a venire, quanti di questi impianti verranno realizzati in Valle.

Sicuramente ce ne saranno molti perché 5G è una caratteristica di maggior penetrazione e localizzazione, probabilmente quello di Arliod serve a coprire la strada statale che fa parte della rete transeuropea dei trasporti.

Inoltre, nel maggio del 2024, in occasione di un incontro con il sottosegretario all'innovazione, l'onorevole Butti, è stata nuovamente sollevata la necessità di una maggior concertazione degli interventi infrastrutturali che impattano sul territorio, e devo dire che l'abbiamo ribadita anche noi alla videoconferenza di ieri che abbiamo fatto assieme ai colleghi di tutte le Regioni che si occupano del digitale.

Per meglio comprendere lo stato di avanzamento della pratica relativa alla postazione di Gignod, lo scorso 4 maggio è stata organizzata una riunione, alla presenza anche dell'onorevole Franco Manes e dell'Assessore, il collega che si occupa del territorio e ambiente e, naturalmente, anche della Soprintendenza ai beni culturali, del Dipartimento innovazione agenda Digitale e dello sportello unico.

Lo sportello unico ci ha chiarito che l'intervento era già stato autorizzato ed è stata concordata la necessità di sensibilizzare gli Enti locali alla predisposizione di regolamenti comunali che individuino precisamente e motivatamente le zone ove non è possibile realizzare infrastrutture e telecomunicazioni.

Questo è un punto essenziale, perché in occasione di questo incontro, anche con l'aiuto dei miei colleghi che si occupano del DIA, abbiamo fatto una ricerca della giurisprudenza.

I Comuni della Valle d'Aosta che si sono opposti alla costruzione di tralicci hanno tutti perso, hanno perso al Tar e hanno perso, tutti, al Consiglio di Stato.

Abbiamo trovato però una sentenza interessante che riguarda il Comune di San Maurizio Canavese, quindi non molto distante da noi, che è riuscito alla fine a vincere perché è stato approvato, da parte del Comune stesso, il regolamento di localizzazione; quindi sostanzialmente noi dovremmo riprendere quella norma di cui ho detto all'inizio - e su questo i Sindaci si sono detti d'accordo e il presidente Micheletto opererà per avere un regolamento di localizzazione standard - in cui si può dire dove non si costruiscono, ma nel momento in cui si dice che lì non si può costruire, si dovrà comunque garantire la possibilità di avere un'allocazione diversa, quindi si potrà dire che non si mettono vicino alle scuole, che non si mettono vicino alla micro comunità e che se c'è una torre storica non la si può mettere. È molto importante avere questo regolamento, perché sennò si rischia di andare dal giudice amministrativo che normalmente dà torto.

Al momento non è noto quali tipologie di servizi radiomobili verranno installati sulla postazione oggetto dell'interpellanza, abbiamo ritenuto che potrebbe essere il 5G. Le società responsabili della costruzione delle postazioni, le Tower Company si chiamano, realizzano le stesse con la previsione di ospitare antenne e apparati di trasmissione dei vari operatori che si dimostreranno interessati a locare spazi sulle loro infrastrutture.

In ogni caso gli operatori, sia per i servizi telefonici sia per i servizi di connettività internet, non rilasciano i dati relativi alla copertura del territorio, non è pertanto possibile fare a tutt'oggi considerazioni qualitative o quantitative in merito.

Questa - si può dire, da buoni autonomisti - è una visione centralistica della gestione dell'estensione del digitale e di questo non possiamo che dolerci, però la giurisprudenza, purtroppo, fino adesso ci ha dato torto.

Presidente - Consigliere Baccega ne ha facoltà.

Baccega (FI) - Assessore, credo che quest'interpellanza sia servita a fare chiarezza in un contesto che è davvero complicato e difficile da gestire.

Tutto bene, si tratterà di fare questo regolamento di localizzazione e può essere l'elemento che toglie quella centralità di cui lei ha parlato.

Una piccola perplessità sulla questione dei rischi: io non so se con certezza si possa dire che non ci sono rischi, però credo che sia opinabile, perché ci sono pareri discordi in questo senso.

Io farei una valutazione più attenta per quanto riguarda i rischi della salute, laddove gli insediamenti sono estremamente vicini alle abitazioni. Sono soddisfatto della risposta.