Oggetto del Consiglio n. 3751 del 19 giugno 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3751/XVI - Interpellanza: "Realizzazione da parte della "Eos Monte Rughe srl" di un parco eolico in Sardegna".
Bertin (Presidente) - Punto n. 26. Per l'illustrazione, la consigliera Minelli ne ha facoltà.
Minelli (PCP) - Quest'interpellanza riguarda il progetto di un parco eolico che CVA vorrebbe realizzare in Sardegna e necessita di una premessa per comprendere il contesto in cui si colloca tale progetto.
La Sardegna, come sappiamo, è un'isola con ampie zone scarsamente popolate, caratterizzate da molto vento; per questo, da alcuni anni è partito quello che i sardi definiscono un vero e proprio assalto da parte di varie società elettriche per installare grandi pale con cui produrre energia eolica pulita, pregiata e molto redditizia.
Attualmente ci sono in Sardegna 618 impianti eolici, fra grandi e piccoli, con una potenza installata di 1.186 MW. Tanto per avere un metro di paragone, l'unico impianto eolico che è presente nella nostra regione è quello di Saint-Denis e ha una potenza di 2,5 MW.
A questi 618 impianti già esistenti se ne dovrebbero aggiungere altre centinaia, perché tantissimi sono i progetti di nuovi campi eolici già presentati alla Regione Sardegna o al Ministero dell'ambiente per la procedura di valutazione di impatto ambientale.
Questo cosiddetto assalto ha creato molte proteste, si sono costituiti vari comitati, fra cui il Comitato sardo contro le speculazioni energetiche.
La protesta però non è rivolta contro gli impianti per la produzione di autoconsumo da parte di aziende o privati, e neanche quelli necessari per il fabbisogno energetico dell'isola, ma è rivolta a quegli impianti destinati puramente alla vendita di energia fuori della Sardegna, che sono ovviamente finalizzati al profitto e progettati in zone che non vengono considerate idonee.
Questo tema dei campi eolici è stato anche molto dibattuto nella campagna elettorale regionale per rinnovare il Consiglio e la nuova Giunta della Sardegna, presieduta dalla presidente Todde, che si è subito attivata approvando già a fine aprile un disegno di legge regionale, che è stato scaricato in Giunta ed è attualmente all'esame del Consiglio, per una moratoria di 18 mesi per tutti i nuovi progetti di impianti in attesa di definire una condivisa mappa delle aree idonee e di quelle non idonee ad ospitare tali impianti.
È in questo contesto che si colloca l'iniziativa di CVA che, tramite una sua controllata, la società EOS Monte Rughe S.r.l., il 2 maggio 2024 ha depositato al Ministero dell'ambiente, ai fini della valutazione di impatto ambientale, un progetto per la realizzazione nel nord della Sardegna di un parco eolico per produzione di energia elettrica costituito da nove aerogeneratori di potenza nominale di 7,2 MW cadauno per una potenza di picco di 64,8 MW di potenza.
Il progetto ha suscitato delle reazioni negative in Sardegna, di cui si è fatta interprete l'Unione Sarda, che è il quotidiano più antico e più diffuso nell'isola, che in un articolo inchiesta firmato da Mauro Pili intitolato: "Schiaffo Valle d'Aosta, dalle Alpi a Monte Rughe" e pubblicato il 27 maggio 2024, afferma tra le altre cose: "Lo sbarco in terra sarda è silenzioso, come si conviene a chi non è abituato nemmeno a bussare quando varca il confine altrui. Eppure lì, in Valle d'Aosta, dovrebbero conoscere come le loro montagne il significato dell'autonomia speciale, il rispetto delle prerogative statutarie e costituzionali. Evidentemente, invece, tra le cime innevate del confine italo-svizzero quei principi sono a senso unico, valgono solo se si tratta della Regione 'più alta' d'Italia mentre svaniscono quando in ballo c'è la terra 'più isolata' del Mediterraneo. Non si sono posti il problema: il 12 settembre dello scorso anno hanno fatto la EOS Monte Rughe S.r.l., il grimaldello societario della Regione Valle d'Aosta, congegnato per scardinare i promontori del centro nord-occidentale dell'isola. Un'operazione sotto traccia, gestita con i passi felpati di un elefante che pensava di passare inosservato nelle stradine della Malvasia di Bosa, tra la valle dei Nuraghi e le antiche terre del Montiferru".
Scrive ancora Pili: "Gli è andata male. Volevano passare inosservati con la solita 'srl' da quattro soldi, per non indurre sospetti, visto che ormai non si contano più 'i profittatori' del vento di Sardegna, coloro che si celano dietro avventate e mimetizzate società da 10 mila euro di capitale. Lo hanno fatto anche loro, i signori della CVA-Eos, la società di fatto pubblica, controllata niente meno che dalla Compagnia valdostana delle acque. Il 2 maggio scorso hanno spalancato le porte del Ministero dell'ambiente per violare i promontori del Montiferru con un blitz eolico. In realtà, in questi tre anni di assalto quotidiano all'Isola dei Nuraghi si era assistito un po' di tutto, dalle 'spianate' cinesi alle 'sarabande' americane, dal flamenco eolico della Spagna alle incursioni tedesche; mai però una società pubblica di proprietà di un'altra Regione, persino a Statuto speciale, le Valle d'Aosta, aveva osato tanto".
Io ho letto queste parole che mi sono parse particolarmente dure e devo dire che a me, personalmente, hanno anche creato imbarazzo, in quanto componente di questo Consiglio, del Consiglio regionale della Valle d'Aosta.
Faccio notare che l'autore dell'articolo dell'Unione Sarda non è un giornalista di secondo piano, la firma è del caporedattore del giornale, Mauro Pili, che in passato è stato Presidente della Regione Autonoma della Sardegna e parlamentare.
Le critiche del quotidiano sardo sono state rese note in Valle d'Aosta anche da un servizio del TG3 regionale e sono state anche oggetto di una presa di posizione critica da parte di Orgueuil valdôtain, una delle componenti che pare faccia, anzi, dovrei dire forse faceva parte della cosiddetta réunion.
L'aspetto eclatante dell'operazione, però, è costituito dal fatto che viene considerato un tentativo di speculazione sgradito ai sardi, promosso non da una società privata, ma da una società pubblica, di totale proprietà della Regione Valle d'Aosta.
Il 6 giugno scorso, rispondendo in Consiglio al question time del nostro gruppo consiliare, il Presidente della Regione ha fatto due affermazioni, che a me sono parse molto contraddittorie: infatti ha ripetuto ancora una volta il ritornello che la Regione non è in grado di controllare l'operato di CVA, di fare quest'azione di controllo di una società che è pubblica al 100%, di proprietà della Regione, di cui la Giunta regionale provvede a designare il Presidente, l'Amministratore delegato, il Consiglio di amministrazione. Poi, contemporaneamente, però, il Presidente ha fatto degli apprezzamenti, degli elogi sull'operato di CVA che è stata definita "Società seria ed affidabile che sviluppa i propri progetti nel rispetto delle leggi vigenti e dei territori interessati".
Allora, a questo punto, se così è, se CVA rispetta le leggi, immagino che forse potrà anche dover pensare di ritirare quel progetto perché il Consiglio regionale sardo sta per approvare una moratoria di 18 mesi per nuovi campi eolici.
Comunque, vedremo cosa succederà, ma intanto con l'interpellanza noi chiediamo di conoscere con quali finalità è stata creata Eos Monte Rughe srl e chi sono gli amministratori della società, se la Giunta regionale e Finaosta erano state informate dell'esistenza del progetto di campo eolico in Sardegna prima del deposito al Ministero dell'ambiente per la procedura di VIA, se CVA ha provveduto ad acquisire preventivamente il parere dei Comuni sardi territorialmente interessati al progetto di Eos Monte Rughe srl ed infine come intende comportarsi la Giunta regionale viste le critiche che coinvolgono direttamente la Regione Valle d'Aosta e Finaosta, in particolare - qui di nuovo il termine che forse non piacerà - quali interlocuzioni ci sono finora state con la Presidente della Regione autonoma della Sardegna.
Immaginiamo infatti che per lo meno uno scambio di mail o di lettere potrebbe esserci e vorremmo quindi conoscerne il contenuto.
Presidente - Per la risposta, il Presidente della Regione.
Testolin (UV) - Intanto una certezza: quella che la réunion si è chiusa domenica. Visto che ha fatto delle affermazioni, io rispondo anche su quelle.
Poi ci tenevo a ricordarlo, se forse non lo abbiamo ancora detto, che la Regione e Finaosta non esercitano, ai sensi della normativa vigente, alcun potere di direzione e coordinamento nei confronti di CVA che, pertanto, ha piena ed incondizionata autonomia gestionale e non è soggetta ad alcuna ingerenza da parte dei sopracitati enti.
CVA sottolinea, come peraltro la cosa è pienamente nota, dato che avete avuto modo di conoscere i contenuti del parere reso dal professor omissis e dal professor omissis, voluto dal Consiglio di amministrazione di CVA per confutare le affermazioni supportate dal parere legale da voi ottenuto e che CVA non riteneva condivisibile, e ribadisce, come forse è ancora il caso di ricordare, che la tesi per cui CVA sarebbe invece soggetta a direzione e coordinamento, sarebbe in palese violazione peraltro della legge regionale 20/2016 e violerebbe l'autonomia gestionale della società con tutte le relative potenziali e negative conseguenze per il suo futuro, in particolare in vista dell'eventuale indizione delle procedure di gara per l'affidamento delle concessioni idroelettriche regionali per cui verrebbe minata l'indispensabile condizione di terzietà che deve necessariamente caratterizzare i rapporti tra concorrenti e l'Amministrazione pubblica che gestisce in qualità di stazione appaltante e che, laddove assente, giustifica il ricorso al Giudice amministrativo affinché accerti la violazione del principio di derivazione nazionale ed eurounitaria della par condicio.
Pertanto, proliferare le richieste di informazioni su aspetti che attengono esclusivamente all'autonomia gestoria di CVA potrebbe potenzialmente ingenerare la convinzione presso altri soggetti, magari controinteressati, che l'autonomia manageriale sia gravemente condizionata dall'intervento pubblico. Cosa che in realtà non è.
Per non tacere, peraltro, che le modalità con cui vengono formulate le richieste, si appalesa potenzialmente ad ingenerare il falso convincimento comune per cui CVA operi in spregio ai principi di trasparenza e limiti della legalità.
Venendo invece alle domande, rispondendo alla prima, con quali finalità è stata creata Eos Monte Rughe S.r.l. e chi sono le Amministrazioni della società, il nome dei relativi amministratori e le finalità per le quali è stata creata la Eos Monte Rughe S.r.l. sono informazioni pubbliche, agevolmente reperibili dalla visura camerale della società e che comunque, alla produzione di energia elettrica a mezzo di impianti di generazione di fonti rinnovabili e allo studio la progettazione e la realizzazione dei diritti di impianti, il Presidente del CdA è Argirò, lo dice lo stesso sito della CVA.
Per la seconda domanda, se la Giunta regionale e Finaosta erano state informate sull'esistenza del progetto in Sardegna prima del deposito al Ministero dell'ambiente per la procedura di VIA, tale procedura non era prevista né vi erano motivazioni per cui la CVA avesse dovuto informare preventivamente la Regione e Finaosta, del progetto eolico presentato da CVA.
Per quanto riguarda la terza richiesta, se CVA ha provveduto ad acquisire preventivamente il parere dei Comuni sardi territorialmente interessati al progetto Eos Monte Rughe S.r.l., la risposta è già stata sostanzialmente fornita nello scorso Consiglio, informando che il progetto è nella fase di valutazione di impatto ambientale nell'ambito della quale qualsiasi potenziale interessato, vedi i Comuni, alla tutela del patrimonio archeologico, paesaggistico, naturale, eccetera, nel sito individuato, può presentare osservazioni e contribuire, laddove ritenuto necessario, al rigetto del progetto stesso.
Per quanto riguarda la quarta domanda, come intende comportarsi la Giunta regionale viste le critiche che coinvolgono direttamente la Regione Valle d'Aosta, in particolare le interlocuzioni fino ad ora con la Presidente della Regione autonoma Sardegna. Come già detto le critiche ci sembrano ingiustificate, nel senso che CVA ha agito nell'ambito della legislazione vigente in tutta trasparenza, per cui chi sia l'azionista della società non dovrebbe essere così rilevante, come peraltro immagino avvenga quando i progetti in Sardegna o altrove sono di ENEL o di IREN.
Sono certo che saprete chi sono gli azionisti di questa società e basta una semplice ricerca su internet per verificare consistenze e collocazione dei rispettivi impianti eolici e/o fotovoltaici.
Presidente - Per la replica, la consigliera Minelli ha facoltà di intervenire.
Minelli (PCP) - Non torno sulla questione della réunion realizzata in itinere, quello che non è stato rilevato da lei è se questo gruppo di cui ho fatto menzione c'è o non c'è, ma questa è un'altra questione.
Mi interessa di più rimanere nei termini dell'interpellanza.
Io sono basita, non tanto dal fatto che lei ripeta ancora una volta che non c'è il potere di controllo e di direzione della Regione su CVA, sono basita dal fatto che lei dica che non è importante chi sia l'azionista unico della società, lei dice che non è rilevante. Ma come non è rilevante? Questa è una società pubblica della nostra Regione che sta facendo un'operazione giudicata da un'altra Regione assolutamente negativa, una Regine autonoma come la nostra, con cui ci sono stati dei rapporti, e questo è ininfluente? Io la ritengo una cosa che non si può nemmeno sentire.
Lei ha fatto riferimento anche al parere omissis, di questo parere prima o poi bisognerà discuterne e prenderne atto perché personalmente ritengo che quel parere sia molto blando, molto debole e forse bisognerebbe andare ad esaminarlo, magari ci sarà la possibilità di farlo.
Lei dice: "Il proliferare di richieste di informazioni su CVA potrebbe generare dei problemi per quello che riguarda poi anche la questione delle concessioni", ma questa è una società pubblica, ma a chi dobbiamo andare a chiedere le informazioni se non alla Regione che è proprietaria di CVA?
Presidente, noi riteniamo che CVA, per come è stata concepita e realizzata, rappresenti un patrimonio pubblico, una risorsa per tutta la comunità, un bene comune, e quindi noi non possiamo condividere molti aspetti dell'attuale gestione della società, di cui è la Giunta ad avere individuato e designato il Consiglio di Amministrazione, l'Amministratore delegato e via di questo passo.
Nel piano strategico 2023-2027 che abbiamo chiesto di esaminare in Commissione, ci sono delle scelte che non condividiamo, e a proposito di quell'approfondimento, come dicevo ieri in Commissione, non mi è neanche stata data risposta dal Presidente, bisognerà arrivare alla conclusione.
Noi non condividiamo quell'interpretazione giuridica a cui lei ha fatto riferimento, cioè - lo dice anche il parere - essendosi dotata CVA di uno strumento quotato in borsa, è esonerata dal rispetto della normativa regionale sulle società partecipate e dalle regole sulla trasparenza societaria.
Noi riteniamo assurdo che la Regione e Finaosta rinuncino ad orientare l'attività di CVA ed evidenziamo l'assenza anche nel piano strategico di un progetto robusto e preciso di transizione ecologica ed energetica per la Valle d'Aosta, e non per il resto d'Italia.
Ci sono altri elementi su cui siamo stati critici che riguardano il piano, la politica tariffaria; abbiamo fatto un'azione insistita che ha dato anche origine a qualche aggiustamento, ma poi siamo adesso sorpresi dalla proliferazione di società di derivazione di CVA, della moltiplicazione dei Consigli di amministrazione, dei compensi degli amministratori, e soprattutto non possiamo fare a meno di esprimere preoccupazione e - come ho detto prima anche nell'illustrazione - imbarazzo per delle operazioni come quella che si sta tentando in Sardegna, che è ritenuta speculativa da molti cittadini.
Lei dice che è una cosa normale, non c'è bisogno di aver acquisito il parere dei Comuni sardi perché il progetto è all'attenzione del Ministero e le critiche che sono state fatte sono ingiustificate. Io sono andata sul sito del Ministero, della valutazione di impatto ambientale del Ministero, e ci sono decine di osservazioni che sono fatte da singoli cittadini, ci sono i cittadini di Sindia che dicono: "Non è stata messa in atto alcuna procedura di consultazione e nemmeno di informazione pubblica rivolta alla cittadinanza", ci sono associazioni di vario tipo, ci sono le osservazioni dei medici dell'ISDE, i medici per l'ambiente, che contestano la cosa, ma soprattutto c'è il Comune di Macomer che prende posizione. E poi c'è anche la conclusione della Direzione generale dell'Assessorato della difesa dell'ambiente. Vi prego di notare come si chiama in Sardegna l'Assessorato all'ambiente: Assessorato della difesa dell'ambiente.
Che cosa dice la Direzione generale di quest'Assessorato? Esprime parere negativo relativamente all'intervento in esame, a causa degli elementi di impatto evidenziati, non mitigabili e di magnitudo eccessivamente elevata rispetto alla capacità di assorbimento dei distretti da parte del contesto territoriale.
Ora, se tutto questo va bene, se la Regione su questo non ha niente da dire, a me sembra che non sia così. Noi crediamo che ci siano tante persone in Valle d'Aosta che condividono invece la visione che abbiamo noi di CVA, che deve essere bene comune e non come azienda che, come primo obiettivo, ha quello di andare avanti e di essere protagonista sul mercato.
Presidente - Con questo punto all'ordine del giorno, si interrompono per la giornata di oggi i lavori del Consiglio regionale, che riprenderanno domani alle ore 09:00.
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La seduta termina alle ore 20:14.