Oggetto del Consiglio n. 3749 del 19 giugno 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3749/XVI - Interpellanza: "Misure per regolamentare gli accessi al colle del Nivolet nel periodo estivo".
Bertin (Presidente) - Punto n. 24. Per l'illustrazione, ne ha facoltà la consigliera Minelli.
Minelli (PCP) - Come è noto, l'ente Parco del Gran Paradiso ha reso noto che a partire da quest'estate sospenderà il progetto di mobilità sostenibile "A piedi tra le nuvole", attivo dal 2003 (quindi da oltre vent'anni) e frutto di un accordo tra l'allora Provincia di Torino, l'Ente Parco stesso, i Comuni di Ceresole Reale e Valsavarenche e la Regione Valle d'Aosta.
In questi anni il progetto ha imposto la chiusura al traffico della strada che da Ceresole Reale raggiunge il piano del Nivolet nelle giornate estive di domenica e ha promosso una mobilità sostenibile, favorendo gli spostamenti a piedi, in bicicletta e con navette.
Abbiamo già ricordato due settimane fa, intervenendo sulle comunicazioni del Presidente della Regione, le proteste che si sono sollevate da più parti nei confronti di tale decisione, in particolare della Città metropolitana di Torino, che non risultava essere stata consultata in merito, di Legambiente, della Commissione internazionale per la protezione delle Alpi (CIPRA) e di migliaia di cittadini che in poche ore hanno aderito alla petizione online per chiedere di soprassedere alla riapertura del traffico stradale. Stiamo parlando di oltre 30 mila firme.
Il direttore del Parco, persona di cui sono note la preparazione e la competenza, ha rilasciato varie dichiarazioni per illustrare le motivazioni di questa scelta; tra queste - ne cito alcune - quelle che sono state riportate, per esempio, dalla Sentinella del Canavese il 31 maggio scorso.
Partendo dal principio che il Parco non vuole imporre scelte al territorio ma, al contrario, mira ad una gestione condivisa, in questi due anni si sono ripetuti i tentativi di giungere ad un accordo con i due Comuni, quindi Valsavarenche e Ceresole, che finora non hanno portato ad una soluzione condivisa.
Su La Stampa del 29 maggio abbiamo anche letto: "'A piedi tra le nuvole' è stato un po' un pretesto per non pensare ad un serio progetto di regolamentazione del traffico. In 20 anni non abbiamo fatto nulla e ci si è accontentati delle chiusure domenicali. É ora di guardare avanti e di proporre alla Commissione tecnica un momento di rottura con il passato. La chiusura domenicale aveva quasi azzerato il traffico e di fatto spostandolo negli altri giorni della settimana, in particolare il sabato. Quest'estate installeremo un sistema di monitoraggio degli accessi e di misurazione degli impatti sulla fauna, farà tutto parte di un dossier che entro fine anno presenteremo alla Commissione tecnica per ideare un'ipotesi plausibile di regolamentazione del traffico, valida sempre e non solo la domenica".
Sono delle considerazioni che meritano attenzione, ma, soprattutto, io direi un approfondimento, perché se dal nostro punto di vista si può condividere la necessità di una seria riflessione su come tutelare meglio la fauna e più in generale l'ecosistema del Parco, appare tuttavia strano che passi attraverso l'apertura al traffico domenicale delle auto, che noi vediamo un po' come una contraddizione.
Ora, tutti noi sappiamo che la Regione Valle d'Aosta è sempre stata rappresentata all'interno del Consiglio direttivo del Parco nazionale del Gran Paradiso, Consiglio che tuttavia ad oggi non è stato ricostituito dopo la nomina del Presidente Durbano, Vicesindaco di Ceresole Reale.
A proposito di questa vicenda abbiamo appreso, durante lo scorso Consiglio - o almeno così ci è sembrato -, che la nostra Regione non sarebbe stata minimamente informata, tanto meno coinvolta.
Il presidente Testolin, due settimane fa, aveva infatti definito la scelta del Parco "poco comprensibile, una decisione unilaterale, presa senza preavviso e confronto", affermazioni che tutti abbiamo letto come una sostanziale contrarietà alla sospensione del progetto "A piedi tra le nuvole"; tra l'altro, il Presidente in quell'occasione - stava parlando nelle sue comunicazioni - aveva anche annunciato una risoluzione che poi non è arrivata.
Al di là del fatto che a noi pare comunque piuttosto singolare che la Regione nulla sapesse della questione, vista però la posizione che è stata espressa dal Presidente, quello che vorremmo sapere ora è questo, cioè quali interlocuzioni e quali azioni sono state assunte nel frattempo dalla Regione Valle d'Aosta affinché sia rivista quella decisione di sospendere il progetto "A piedi tra le nuvole" e poi se la Regione intenda proporre altre misure, oltre alla sospensione di circolazione nelle giornate estive di domenica, per regolamentare gli accessi al Colle del Nivolet che, nel periodo estivo, risultano problematici ovviamente anche durante il resto della settimana.
Sarebbe poi anche interessante sapere magari se la Regione abbia sentito il Comune di Valsavarenche onde comprendere quali sono quelle difficoltà che secondo il direttore hanno impedito di giungere ad un accordo con i due Comuni di Valsavarenche e Ceresole, e ad una soluzione condivisa.
Presidente - Per la risposta, il Presidente della Regione.
Testolin (UV) - Dans les questions et les interpellations, il est maintenant à la mode de parler d'interlocution, un mot qui, selon le dictionnaire, signifie étymologiquement le fait de prendre part à un dialogue. Comme cela avait été déjà dit lors du dernier Conseil, c'est exactement le contraire de ce qui s'est passé au sujet de l'accès au Col du Nivolet; dans ce cas, alors comme protocole d'accord quinquennale a été renouvelé l'année dernière, à l'approche de la saison estivale, le Parc a décidé, de façon unilatérale, de ne pas appliquer, au cours de l'été 2024, ce qui était prévu par le projet "A piedi tra le nuvole".
En tant que Région, nous pouvons être d'accord sur le fait que les limitations, prévues par ce projet, ne sont pas suffisantes, mais nous n'approuvons ni la méthode suivie, ni les explications présentées, dans la mesure où, pour justifier la décision prise, il est dit que le Parc ne veut pas imposer des choix au territoire, alors qu'il le fait.
Ces explications disent également que, durant la journée de fermeture, une navette avec un moteur diesel montait et descendait continuellement et que la fermeture si courte pendant la journée peut même s'avérer encore plus dangereuse, en termes d'accidents routiers causés par la faune sauvage; en précisant immédiatement après, quand tout état de cause, jusqu'à présent le Parc n'a pas collecté de données concrètes sur ce risque. Et vous avez dit la même chose, je crois.
Il est surtout difficile d'annoncer un dialogue quand on apprend que le Parc a l'intention de présenter une nouvelle proposition de gestion et qu'il veut faire cela sous réserve de la passation d'accord avec les autres acteurs territoriaux et en particulier avec la Cité métropolitaine de Turin et la Région autonome Vallée d'Aoste. En réalité, cette proposition a déjà été définie en détail et il est donc difficile de comprendre, d'une part, en quoi consiste cet accord préalable, qui devrait d'ailleurs être exprimé dans le cadre de la Commission technique pour l'application du protocole d'accord et, d'autre part, ce qui se passera en cas d'absence d'accord; par conséquent, les interlocutions auront lieu au sein des organismes compétents, à commencer par la communauté des parcs, dont une réunion a été convoquée dans les prochaines jours, voire le 28 juin à Rhêmes-Saint-Georges et, espérons-le, au sein de la Commission technique susmentionnée.
Nous déciderons, ensuite, quelles actions mettre en œuvre en tant que Région; même à la suite des différentes opportunités, ils pourront découler des confrontations qui se dérouleront dans les semaines à venir.
Par contre, pour ce qui est des propositions, nous sommes ouverts au dialogue et disposés à consulter les sujets compétents, à propos de toute possibilité, et à partir de la situation actuelle, vise à faire du Col du Nivolet un exemple de protection et durabilité, en considérant également l'exemple d'autres réalités, très renommées, qui ont décidé de mettre en place un péage, comme le lac Braies ou le refuge Auronzo, ce qui est l'étape la plus fréquentée vers les Tre cime di Lavaredo.
Entre temps, le mardi 25 prochain, est prévue une rencontre en vidéo- conférence avec le Président et le Directeur du parc, les Syndics de Ceresole Reale et Valsavarenche et l'Assesseur compétent, afin d'approfondir la question.
Presidente - Per la replica, la parola alla consigliera Minelli.
Minelli (PCP) - Oui, vous dites, monsieur le Président, que c'est une mode maintenant de parler, dans les initiatives du Conseil, de interlocution et de dialogue; ce n'est pas une mode, je pense que ça devrait être l'allure que une Administration a quand elle doit se confronter, quand elle doit parler avec d'autres sujets.
Moi, je pense que ça devrait être le système; évidemment vous pensez une chose différente.
Ho ascoltato quello che lei ha detto, Presidente, lei dice: "Le limitazioni non sono sufficienti, molto probabilmente, ma non condividiamo la modalità" e poi ha ribadito che il Parco ha preso una decisione unilaterale.
Ora, io ho ascoltato il 16 giugno scorso un'intervista al Presidente del Parco, Durbano, un'intervista al TG3 regionale, nella quale il Presidente ha affermato che il 20 maggio scorso la Giunta regionale era stata informata della proposta di chiusura della strada nelle domeniche di luglio e agosto, e cito le parole che ho ascoltato in quest'intervista. Il Presidente dice: "Noi abbiamo fatto quest'illustrazione e nessuno ha battuto ciglio". Quindi noi ci siamo oltremodo stupite, perché avevamo ascoltato in Aula il presidente Testolin parlare di una decisione presa senza preavviso e confronto. Adesso ha parlato soltanto più della decisione unilaterale e non ha fatto accenno a questo "senza preavviso e confronto".
Abbiamo fatto alcuni approfondimenti e ci risulta che invece il preavviso ci dovrebbe essere stato e che questo preavviso sia avvenuto alla presenza non soltanto della Giunta ma anche di qualche Sindaco, e che ci sia stata assenza di reazioni, così come sembra non essere pervenuta al Parco nessuna comunicazione, nessuna risposta scritta ufficiale ad una lettera che invece era stata inviata; una lettera del 27 maggio, di cui siamo venute a conoscenza, in cui si diceva chiaramente: "Si intende proporre per l'anno 2024 una modificazione dell'attuazione delle chiusure estive della strada" e poi c'era la declinazione di quello che si intendeva fare.
Allora c'è qualche cosa che non ci torna, perché se la decisione effettivamente può essere considerata unilaterale, va bene, ne prendiamo atto, ma che non ci sia stato un preavviso e non ci sia stata un'interlocuzione, chiamiamola così, o una comunicazione, non corrisponde alla realtà dei fatti.
Lei dice anche: "Ci saranno queste famose interlocuzioni negli organi competenti, ci sarà una riunione il 28 di giugno ma già il 25 ci sarà un incontro", poi lei dice, Presidente, che si deciderà la posizione.
Questo vuol dire che non avete una posizione, cioè che quelle parole che lei ha pronunciato quindici giorni fa, e che a me avevano fatto piacere, perché avevo pensato che la Regione avesse una posizione chiara, che non fosse d'accordo su quella scelta che io non condivido, invece adesso bisognerà vedere.
Noi poi abbiamo ascoltato anche le argomentazioni del Parco sulla necessità di quest'apertura domenicale, sembra che la necessità sia quella di avere dei dati oggettivi su cui ragionare per una regolamentazione più incisiva e mirata. Sono delle spiegazioni che, dal nostro punto di vista, sono piuttosto incomprensibili, anzi, ci lasciano perplessi, perché noi non crediamo che dirottare le auto su altri giorni della settimana sia significativo ai fini di una maggiore tutela dell'ambiente, così come non ci convince tanto l'ipotesi di fare cinque giorni di chiusura totale con un allungamento un po' del periodo di chiusura e di soprassedere alla decisione precedente. In realtà, da 72 ore di chiusura si passerebbe a 75, quindi se si vuole andare nella direzione di una maggiore tutela dell'ecosistema, forse bisogna fare diversamente.
Occorre chiarezza e coerenza, vedremo che cosa verrà fuori da questi incontri.
Presidente - Il Presidente della Regione per una precisazione, un minuto.
Testolin (UV) - Se posso fare una precisazione, sennò io faccio anche a meno di farla e la do come comunicazione la prossima...
(intervento di un Consigliere fuori microfono)
...no, lei molto coraggiosamente ha espresso delle sue affermazioni in funzione di un'intervista del Presidente del Parco, che non sono citate nell'interpellanza, che smentisce quello che io ho detto l'altro giorno in merito al fatto che noi non eravamo a conoscenza della cosa.
Allora io non sono avvezzo a rispondere per televisione, nelle prossime settimane avremo la possibilità di incontrare il Presidente del Parco, al quale faremo presente che le cose che va a dire in televisione devono essere assolutamente certificate.
Visto che è passato in Giunta per parlare di altre situazioni e nessuno dei rappresentanti della Giunta ha percepito che ci fossero delle variazioni in merito al progetto in questione, io penso che debba farsi un esame di coscienza in merito a come si è espresso nella questione.
Presidente - Consigliera Minelli, rapidissima.
Minelli (PCP) - Innanzitutto mi sembra che sia una cosa un po' singolare che lei dica che io abbia il coraggio di fare delle affermazioni in Aula riferendo un'intervista che è stata riportata dal TG3; non so se ci voglia coraggio a riportare delle cose, ma, al di là di questo, io non so esattamente cosa è successo in Giunta e che cosa si è voluto dire, riporto quello che è stato detto.
Quello che però so è che la lettera che ho citato è stata indirizzata anche ad un Assessore della sua Giunta. Allora c'è qualche cosa che non quadra.