Oggetto del Consiglio n. 3744 del 19 giugno 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3744/XVI - Interpellanza: "Realizzazione di una struttura di primo soccorso in connessione con l'Ospedale di Comunità di Verrès".
Bertin (Presidente) - Punto n. 51. Consigliere Ganis ha facoltà di intervenire.
Ganis (LEGA VDA) - Prima di esporre la relazione in merito alla realizzazione di un presidio sanitario nel Comune di Verrès, meglio conosciuto come Ospedale di Comunità, vorrei fare un breve excursus, finalizzato ad evidenziare come il nostro gruppo abbia sempre rimarcato l'importanza di rafforzare la struttura medicinale territoriale valdostana.
Ricordo un nostro ordine del giorno presentato in questo Consiglio regionale il 15 dicembre 2021, durante la discussione del DL n. 47, relativo al bilancio di previsione per il triennio 2022-2024; un ordine del giorno che metteva in risalto il fatto importante di creare dei piccoli presidi sanitari a scopo di prevenzione e promozione, ma soprattutto utili a fornire servizi essenziali alla comunità, evitando così aggravamenti di patologie importanti e ospedalizzazioni di massa.
Ricordo, da un accesso agli atti che feci nel 2023 sul numero di accessi al Pronto Soccorso, i codici bianchi risultavano un numero elevato, e quello che maggiormente colpiva, leggendo i dati, era che moltissimi accessi in codice bianco rimanevano tali.
Un paziente quindi non critico forse avrebbe potuto seguire percorsi sanitari alternativi o strutture sanitarie territoriali.
Per queste ragioni, il nostro gruppo ha sempre cercato, attraverso le innumerevoli iniziative presentate in Consiglio, di evidenziare le criticità riscontrate in ambito sanitario, anche in quelle relative al Pronto Soccorso.
Ricordo le varie iniziative presentate dal collega Manfrin inerenti al boarding, pazienti che aspettano per ore l'attesa di un letto in reparto per vari motivi, carenza di personale, cosa più volte evidenziata, oppure situazioni di vero e proprio burnout, ora credo che sia in parte rientrato.
Ricordo che la nostra Regione è a vocazione turistica, nei week end invernali il Pronto Soccorso è invaso da infortunati che sciano sulle nostre piste, creando così ulteriori disagi ad una struttura ospedaliera già sofferente.
Tornando all'iniziativa, vorrei inoltre ricordare come è strutturata morfologicamente la nostra Regione: una Regione di montagna, con una densità abitativa massima nel capoluogo (con 1.590 abitanti per chilometro/quadro), seguito da Pont-Saint-Martin (532 abitanti per chilometro/quadro) e Verrès (con 315 abitanti).
Queste sono le aree più densamente abitate, ragione per la quale un Ospedale di comunità nella Bassa Valle può rispondere alle esigenze della collettività, ma non solo. La Bassa Valle è formata dalle Unité des Communes Valdôtaines Mont-Rose, Evançon e Walser, una superficie di 802 chilometri/quadri che registra una popolazione complessiva di 23.435 abitanti. Numeri importanti che hanno sicuramente contribuito ad individuare il Comune di Verrès, essendo posizionato tra Aosta e Ivrea, come Comune idoneo ad ospitare un Ospedale di comunità.
Permettetemi inoltre di ringraziare chi ha lavorato per realizzare il presidio ospedaliero a Verrès, e mi riferisco all'assessore Barmasse (che adesso non c'è, peccato): è importante nel ruolo che ricopriamo saper valorizzare anche il lavoro altrui, cosa che spesso non accade, non mi riferisco a lei, assessore Marzi, lei lo ha più volte evidenziato.
Dopo questa prefazione che pare perfetta, vorrei segnalare da parte del nostro gruppo il nostro disappunto. Personalmente avrei dovuto evidenziarlo durante la diffusione del DL di assestamento n. 144, approvato in data 6 maggio 2024, che ha previsto la costruzione dell'Ospedale di Comunità nel Comune di Verrès, riservandolo ai soli pazienti che si troveranno in una situazione di cronicità; non l'ho fatto, lo evidenzio ora.
A nostro avviso, tenuto conto anche della discussione avvenuta in Aula - e mi dispiace che non fossero presenti le forze politiche come Forza Italia - e del fatto che molti gruppi di opposizione hanno ribadito che nel Comune di Verrès sarebbe opportuno realizzare una struttura di primo soccorso in connessione con l'Ospedale di Comunità, oggi ne ribadiamo l'importanza.
Una struttura sanitaria di primo soccorso strutturata, in modo da garantire una minima attività diagnostica immediata, intervenendo in maniera proporzionata alla gravità della condizione e del grado del trauma, oppure la realizzazione di un Pronto Soccorso di emergenza, compreso di tutte le tecniche mediche chirurgiche.
Torniamo quindi a ribadire questo concetto: ben venga l'Ospedale di Comunità a Verrès, ma questa soluzione non risolve il problema degli abitanti della Bassa Valle e delle vallate laterali, che per una caduta o un trauma devono sobbarcarsi ad esempio Gressoney-Saint-Jean/Aosta, 77 chilometri, in un'ora e 11 minuti, magari all'interno di un'ambulanza. Ve lo sconsiglio.
In merito a queste considerazioni, si interpella l'Assessore competente per conoscere se sia a conoscenza di quanti cittadini valdostani abbiano usufruito del servizio di primo soccorso nell'Ospedale della città di Ivrea e se sia intenzione di prevedere per il futuro la realizzazione di una struttura di primo soccorso in connessione con l'Ospedale di Comunità di Verrès.
Presidente - Risponde l'assessore Marzi.
Marzi (SA) - Combinando i dati sulla mobilità sanitaria con quelli del flusso che rileva l'attività di emergenza-urgenza, compresa l'attività di Pronto Soccorso, risulta che per l'anno 2023 gli accessi al Pronto Soccorso sono stati così distribuiti:
Distretto 1: accessi al PS di Ivrea 12 e accessi al Parini 7.039, per cui gli accessi ad Ivrea sul totale lo 0,17 %.
Distretto 2: accessi al PS di Ivrea 43, accessi al PS al Parini 22.477, lo 0,19%.
Distretto 3: accessi al PS d'Ivrea 25, accessi al Parini 4.499, lo 0,55 %.
Distretto 4: accessi al PS d'Ivrea 538, accessi al Parini 4.441, il 10,81%.
In totale, quindi, gli accessi al Pronto Soccorso di Ivrea dei valdostani sono 618, gli accessi al Pronto Soccorso al Parini 38.456.
I dati quindi evidenziano che solo l'1,58% degli accessi al Pronto Soccorso sono stati ad Ivrea.
I dati evidenziano inoltre che il ricorso al Pronto Soccorso di Ivrea riguarda quasi unicamente i cittadini che, nella precedente ripartizione dei distretti, risiedevano nel distretto 4, corrispondente alle Unités des Communes Evançon, Mont-Rose, Walser, comprendenti alcuni Comuni della nostra Regione.
Con riferimento a tali comunità, il raffronto con gli accessi al Pronto Soccorso dell'Ospedale Parini di Aosta fa emergere che solo l'11% ha riguardato il Pronto Soccorso di Ivrea, mentre l'89% ha riguardato il Pronto Soccorso di Aosta. Nel dato complessivo - perché io, per non mettermi a fare la parte come al solito di quello che evidenzia solo i dati positivi mi sono concentrato soltanto sul distretto di confine - solo l'1,58% degli accessi riguarda Ivrea, mentre tutto quanto il resto riguarda il Pronto Soccorso di Aosta.
Venendo alla domanda n. 2, confermiamo quanto abbiamo già rappresentato in quest'Aula sul medesimo tema, si è risposto sia ad una proposta di emendamento alla legge di assestamento, sia a specifico ordine del giorno, sempre nell'ambito dell'approvazione di tale legge.
Pertanto, pur cogliendo in maniera positiva la proposta che viene nuovamente portata all'attenzione, confermiamo che una struttura di primo soccorso non ha la possibilità tecnica di essere inserita né direttamente né in connessione in una struttura come quella dell'Ospedale di Comunità.
Come abbiamo già infatti riferito, e come abbiamo richiamato anche durante la giornata di oggi, il concetto di Ospedale di Comunità non è da intendersi come un Ospedale nel senso letterale del termine, quindi dedicato, in poche parole, alle acuzie di cui il Pronto Soccorso è l'emblema, ma è concepito come una struttura sanitaria territoriale intermedia extra ospedaliera, quindi fuori dall'Ospedale, dedicata o agli assistiti con patologie croniche in dimissione ospedaliera che necessitano ancora per qualche tempo di un'assistenza particolareggiata, prima del rientro al domicilio o in struttura residenziale, oppure a pazienti che risiedono sul territorio e che necessitano di prestazioni di assistenza temporanea cronica importante.
Proprio nell'ottica dell'integrazione tra Ospedale e territorio, questa tipologia di struttura è finalizzata a promuovere la costruzione di rapporti di interdipendenza con il sistema territoriale dei servizi, funzionali allo sviluppo di programma di prevenzione e atti a garantire l'assistenza sorveglianza sanitaria infermieristica continuativa anche notturna che non è erogabile a domicilio.
Il collega Brunod sicuramente starà facendo attenzione che questo tipo di iniziativa e questo tipo di concetti sono esattamente gli stessi che abbiamo rappresentato rispetto - vado a memoria - alla sua iniziativa, la 43 o la 44, quindi tantissime ore fa ormai, che, guarda caso, parlavano di medicina territoriale, e guarda caso si parlava di Case di Comunità.
Il concetto di Ospedale di Comunità si inserisce in quel solco e guarda caso parla di comunità, non si parla quindi di ricoveri, ospedalizzazioni, acuti e quindi di Pronto Soccorso.
Circa la necessità di garantire un'efficace assistenza sul territorio della Bassa Valle, con particolare riferimento ai servizi di emergenza-urgenza - perché di questo parliamo quando parliamo di Pronto Soccorso e di acuti -, ne condividiamo sicuramente la necessità e in tal senso confermiamo che la riorganizzazione dell'attività in corso va proprio in tal senso.
Su questo punto informiamo che dal prossimo mese di luglio, presso il poliambulatorio di Verrès, sarà stabilmente attiva - attualmente a Donnas - un'auto medica con autista soccorritore ed un medico dedicati.
Inoltre, con la riorganizzazione sempre dei servizi dell'emergenza territoriale, a Donnas nelle ore diurne, è presente un'ambulanza medicalizzata che funge anche da punto di primo intervento e di notte vi è un'ambulanza con un infermiere dell'emergenza-urgenza.
Quanto più in generale al sistema dell'emergenza-urgenza sanitaria territoriale per la Bassa Valle, confermiamo anche quanto abbiamo già avuto modo di illustrare in risposta a precedenti iniziative sul tema, nonché quanto è stato ampiamente illustrato in quinta Commissione consiliare in occasione di un'audizione dedicata al tema, avvenuta lo scorso mese di febbraio.
In particolare, ricordiamo le convenzioni sottoscritte nel corso dell'anno 2023 tra l'Azienda USL e l'associazione dei volontari del soccorso - che lei conosce benissimo -, grazie alle quali viene garantita una copertura importante e capillare dell'assistenza su tutto il territorio regionale.
In merito evidenziamo, in particolare, la notizia diffusa dagli organi di stampa nei giorni scorsi relativamente all'ulteriore potenziamento dell'assistenza nella Valtournenche, grazie all'integrazione tra il mondo del volontariato e le prestazioni garantite dal personale che opera nel settore a livello professionale.
Tutto ciò è in capo alla DGR 517/2023, quindi tra Regione e associazioni di volontariato, e adesso alla novellata 404/2024, che ha visto peraltro un'azione di formazione, proprio per l'assistenza territoriale, a 48 nuovi volontari a 52 guide alpine, solo nel 2024.
Si tratta di un importante esempio di collaborazione che è volta a fare rete e a garantire quindi una maggiore capillarità dei servizi, nonché attenzione a quelle parti del territorio regionali che sono caratterizzate da un maggiore afflusso turistico e che sono lontane dall'Ospedale.
Ribadiamo quindi che il nostro sistema di emergenza-urgenza è uno dei più performanti del nord Italia. Torno a dire che il Pronto Soccorso è emergenza-urgenza.
Allo stato attuale, infatti, tale sistema dispone di quattro sedi di soccorso avanzato, io mi limito ad analizzare quelle di Aosta, Donnas e Châtillon, vista l'attenzione che viene posta alla Media e Bassa Valle.
La sede di Donnas, proprio per la sua prossimità al confine amministrativo e geografico alla Regione, è medicalizzata H24.
La sede di Châtillon è medicalizzata H12 in orario notturno e vede la presenza di un infermiere specializzato nelle ore diurne. La sede di Aosta vede la presenza di H24 di un infermiere specializzato, di un medico della Centrale Unica di Soccorso H24, di un medico su auto medica H12 in orario diurno.
A tali servizi si aggiungono le attività H24 della CUS con la presenza stabile di un medico a garanzia della corretta gestione della variegata casistica delle chiamate ed una rete capillare di intervento con ambulanze, grazie al personale volontario dell'associazione che garantisce l'eventuale defibrillazione precoce e manovre di primo soccorso su tutto il territorio regionale. Una rete di auto medica che garantiscono tempi veloci di interventi ed eventuali rendez-vous con ambulanze, un servizio di elisoccorso che consente di garantire interventi in tempi molto rapidi anche nell'ambito delle attività di ricerca e soccorso in montagna.
Il potenziamento dell'assistenza dell'elisoccorso sul territorio ha portato anche alla stabilizzazione del volo notturno, in tal senso, proprio nei giorni scorsi, ha avuto luogo la certificazione delle ulteriori piazzole di Arnad e Issogne, che nella Bassa Valle si aggiungono a quelle di Verrès, Donnas e Pont-Saint-Martin, già certificate.
L'Azienda USL informa che da luglio 2024 inizieranno le operazioni speciali con verricello del medico in ogni posto della Valle d'Aosta dove il medico potrà arrivare.
A Pont-Saint-Martin, Donnas e dintorni, il servizio di elisoccorso dà risposte efficaci in circa 5 minuti.
Venendo al servizio di Pronto Soccorso dell'Ospedale Parini, riteniamo importante evidenziare il buon operato di questo servizio ed il grande impegno profuso dagli addetti.
Evidenziamo in particolare l'impegno dell'Azienda USL per affrontare al meglio la gestione dei flussi delle attività che variano in particolar modo in determinati momenti dell'anno, come lei ha richiamato.
In tal senso, portiamo all'attenzione il progetto di Ospedale modulabile che è stato recentemente presentato e che ha l'obiettivo di organizzare le attività concentrando gli interventi di emergenza nei periodi dell'anno di maggior afflusso e quelli programmabili, cosiddetti di elezione, negli altri periodi.
Confidiamo che tale riorganizzazione dei servizi potrà dare alla comunità valdostana le migliori risposte e siamo certi che quanto abbiamo detto dia assoluta garanzia alla Media e alla Bassa Valle rispetto all'impegno profuso tutti i giorni dalla sanità valdostana.
Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il consigliere Ganis, ne ha facoltà.
Ganis (LEGA VDA) - Le chiederei poi gentilmente i dati perché, a mio avviso, i valdostani che accedono al Pronto Soccorso di Ivrea sono molto in più.
Tra l'altro, verranno poi spesi 15 milioni di euro per creare una nuova RSA nel Comune di Verrès, mentre noi - lo ribadiamo - necessita di una struttura di primo soccorso.
Abbiamo fortunatamente un servizio sanitario che si appoggia sul volontariato: meno male, altrimenti chissà dove andremo a finire.
Tra l'altro, si cerca, come anche lei ha detto giustamente, anche attraverso delle convenzioni, ad esempio con ANPAS, di migliorare i tempi di intervento, visto che viviamo in una regione di montagna, con numerose vallate ed aspetti di gestione dell'emergenza molto complessi Quindi se da una parte, come ha detto lei, potenziamo i servizi per ridurre i tempi di attesa per interventi di primo soccorso, dall'altra cerchiamo di non sprecare il tempo facendo fare tragitti lunghi ai pazienti.
Seppur si intervenga in tempi stretti, si rischia poi, vista la lontananza del Pronto Soccorso, di perdere del tempo prezioso, l'ha ricordato anche il collega Brunod, soprattutto per chi abita in Fondovalle o nelle vallate laterali.
Chiudo: personalmente, le posso garantire che le persone che abitano in Bassa Valle necessitano di un punto di primo intervento, che può fare la differenza, mi creda, e potrebbe contribuire alle esigenze di tutti i cittadini valdostani, che spesso si recano nel vicino Piemonte, perché è il punto più vicino per farsi curare.
Lo tenga presente, grazie.